CASTEL GANDOLFO LAGO ALBANO, EX GESTORI ANCORA IN ATTESA DELLE CONCESSIONI

Chiara Rai

Tra polemiche, attese e stabilimenti “mordi e fuggi”, arrangiati alla meno peggio, si apre la stagione balneare al lago Albano di Castel Gandolfo. Dal primo maggio, anche sull’erba incolta, gli ambulanti piantano gli ombrelloni ogni fine settimana e lasciano nei giorni feriali i pattini fermi sul bagnasciuga pronti per l’uso. Questo non è lecito, ma si fa. Allora gli stabilimenti ci sono o non ci sono? La questione dell’affidamento degli arenili non è ancora risolta nonostante il Parco e l’assessorato regionale all’Ambiente insieme al Comune di Castel Gandolfo, stiano cercando di risolvere in tempi stretti la questione. Una vicenda toccata dai sigilli della Procura di Velletri nel 2007, col sequestro di oltre 15 esercizi. I gestori furono dichiarati “abusivi” perché negli anni si sarebbero accaparrati illecitamente pezzi di demanio facendovi sorgere opere non autorizzate quali pontili, piscine, box in legno, cabine. E’ chiaro, che quelle opere non potranno più tornare a occupare un sito naturale protetto di interesse comunitario nonché zona a protezione speciale, la cui competenza ricade sulla Regione e interessa, tra l’altro, il Parco dei Castelli Romani. Eppure, oltre alla vicenda dei sequestri ci sono anche i contenziosi giuridici tra gli ex gestori e la Regione, in quanto i primi negli anni non avrebbero versato regolarmente i canoni delle concessioni degli arenili sfruttati. Così, l’unico documento che rimane pubblico, almeno per il momento, è il Burl  – bollettino ufficiale della Regione – del 28 marzo dello scorso anno dove vengono pubblicati i nomi dei richiedenti la concessione di demanio, circa una ventina di nominativi che corrispondono perlopiù agli storici gestori degli stabilimenti gandolfini. Molti dei quali, oggi, si arrangiano con il lavoro, in attesa di non essere più etichettati come “abusivi”. In via dei Pescatori, sia l’associazione sportiva “Brunetti” che i volontari della protezione civile che fanno capo al presidente Giampiero Tofani, sono regolarmente concessionari dal 2007 di 5 mila metri di arenile: “Non capisco perché siamo l’unica associazione che paga la concessione dal 2007 e che ha dovuto pagare, giustamente, cinque anni di arretrati di concessioni non versate per un ammontare di oltre 40 mila euro. E tutti gli altri? Ben vengano gli stabilimenti, le associazioni sportive e quant’altro possa arricchire il lungolago ma purché tutti paghino e non soltanto uno”. Tofani spiega che persino il centro Canoe affianco a lui, in via dei Pescatori ha avuto una proroga che scade i primi di luglio e dopodiché dovrà provvedere ad abbattere ciò che di abusivo è stato realizzato negli anni. Insomma se per cinque mila metri di arenile, Tofani paga circa 6 mila euro l’anno, figuriamoci quanto potrebbe guadagnare la Regione se tutti i gestori regolarizzassero la loro posizione.