CASTEL GANDOLFO: SCOPERTI REPERTI ROMANI IN RIVA AL LAGO CON SVERSAMENTI DI TERRA DI RIPORTO

di Giampiero Tofani, commissario straordinario de La Destra a Castel Gandolfo


Guai, guai e guai sempre più seri per la Federazione Italiana Canoa Kayak e per il Comitato Olimpico Nazionale Italiano conseguenti alle tante opere realizzate in assenza dei titoli abilitativi sull’arenile e negli specchi acquei demaniali del rinomato Lago Albano di Castel Gandolfo. Sulla carta “Sito di Importanza Comunitaria” e “Zona a Protezione Speciale”, sottoposto a vincolo paesaggistico, nella realtà territorio di conquista, autentico far west in cui le occupazioni senza titolo e gli abusi edilizi, a terra e in acqua, continuano ad essere perpetrati alla luce del sole e il profondo degrado ambientale persiste a regnare assolutamente indisturbato, sotto gli occhi di tutti. Proprio di recente, in mezzo a rifiuti di tutti i tipi abbandonati su un tratto di arenile demaniale del Lago Albano di Castel Gandolfo, in Via dei Pescatori, su cui da tempo fa bella mostra un approdo per natanti realizzato abusivamente, sono stati scoperti interessanti reperti archeologici tra cui un pezzo di “opus reticulatum”, tipico muro in uso tra gli antichi romani nell’edilizia.


All’immensa gioia della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio per il ritrovamento di così interessanti reperti archeologici fanno eco i guai seri per la F.I.C.K. che, con denaro pubblico, sullo stesso tratto di arenile demaniale, a un centinaio di metri circa, ha sepolto importanti strutture archeologiche facenti parte della cosiddetta “banchina domizianea” mediante lo sversamento di migliaia di metri cubi di materiale terroso di riporto, di sconosciuta provenienza.


Oltre al Decreto Penale di Condanna che il Tribunale di Velletri ha emesso nei confronti del Presidente della F.I.C.K. e Vicepresidente del C.O.N.I. Luciano Buonfiglio, su segnalazione dell’Agenzia Regionale Difesa del Suolo, per i reati accertati, comminando altresì l’ordine di demolizione delle opere edili illegittimamente realizzate sull’arenile demaniale, anche la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio ha dato avvio ai provvedimenti di competenza nei confronti della Federazione Sportiva.


Ciò che desta assai stupore e profonda preoccupazione tra i cittadini, turisti e cultori di archeologia è come la F.I.C.K., con denaro dei contribuenti, in un periodo di così grave crisi economica, sia riuscita a perpetrare reati del genere, per mesi e mesi, in barba al Comune di Castel Gandolfo, alla Polizia Locale, al Parco Regionale dei Castelli Romani e ai Guardiaparco. E il Commissario Straordinario de “LA DESTRA” di Castel Gandolfo Giampiero Tofani si domanda : per quali motivi/interessi gli enti pubblici preposti in primis alla salvaguardia dei Beni Demaniali PROTETTI del Lago Albano di Castel Gandolfo e alla tutela della Salute e della Sicurezza Pubblica, persistono a non voler ottemperare all’“obbligo di denuncia da parte di pubblici ufficiali”, dettato dall’ art. 331 c.p.p.?