Connect with us

Castelli Romani

Castel Gandolfo, TAR Lazio: rigettato il ricorso contro la rimozione del dehors sul lago

Published

on

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, Sezione Seconda Ter, ha respinto il ricorso presentato da due società contro il Comune di Castel Gandolfo. Le due società, titolari e gestori della “Caffetteria Margherita” in Spiaggia del Lago, contestavano la determinazione dirigenziale del 2 dicembre 2022 con cui il Comune aveva annullato in autotutela il titolo edilizio che aveva consentito l’installazione di un dehors di 10,30×3,80 metri a servizio del locale. La decisione, come ribadito dalla sentenza, si fonda sulla mancanza del titolo di disponibilità dell’area pubblica e dell’autorizzazione dell’Ente Parco dei Castelli Romani.

Tutto ha avuto inizio nel 2017, quando la precedente titolare del chiosco bar aveva ottenuto una concessione temporanea di suolo pubblico per 40 metri quadri, da affiancare ai 70 già in uso per il locale. Nel 2019, la società subentrante Aledoma 011 S.r.l. ha presentato una Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) per la realizzazione del dehors, ottenendo il parere favorevole dell’Ente Parco dei Castelli Romani e l’autorizzazione paesaggistica del Mibact. Tuttavia, la richiesta di voltura della concessione non ha ricevuto risposta dagli uffici comunali.

Il Comune ha poi avviato un’istruttoria, rilevando che la concessione n. 1/2017 non era più valida e non poteva essere volturata, poiché rilasciata esclusivamente per l’anno 2017 senza alcuna richiesta di proroga o pagamento del canone. Per questo motivo, il 2 dicembre 2022 l’amministrazione ha annullato il titolo edilizio per la mancanza della disponibilità dell’area, ordinando la rimozione della struttura entro 90 giorni.

Le società hanno impugnato la decisione del Comune, sostenendo che l’annullamento in autotutela fosse illegittimo per il decorso del tempo e che il titolo edilizio fosse comunque valido. Il TAR, con un’ordinanza dell’8 marzo 2023, ha disposto un’istruttoria per chiarire la situazione. Nel frattempo, il Comune ha emesso un’ulteriore determinazione, ribadendo l’ordine di demolizione.

Dopo un primo provvedimento cautelare favorevole alle ricorrenti, il Consiglio di Stato ha successivamente sospeso l’ordine di rimozione nelle more della decisione finale. Tuttavia, nonostante vari tentativi di conciliazione tra le parti, non si è trovata una soluzione condivisa: da un lato, il Comune ha ribadito la temporaneità della concessione, dall’altro, le ricorrenti hanno contestato l’assenza di un riesame sostanziale della loro posizione.

Alla luce della documentazione raccolta, il TAR ha respinto il ricorso, confermando la legittimità dell’azione del Comune di Castel Gandolfo. La sentenza sottolinea che la concessione di suolo pubblico, essendo un atto costitutivo di un nuovo rapporto tra il privato e l’amministrazione, non può formarsi per silenzio assenso. In assenza di un valido titolo di disponibilità dell’area, la SCIA edilizia per il dehors risultava dunque viziata e revocabile.

Inoltre, il tribunale ha evidenziato che il regolamento comunale prevede espressamente che l’installazione di dehors sia subordinata al rilascio di una concessione e alla stipula di una convenzione tra il concessionario e l’amministrazione. Poiché la società ricorrente non aveva ottenuto una concessione valida e la richiesta successiva era stata respinta, la decisione comunale di rimuovere la struttura è stata giudicata corretta.

La particolarità del caso e la complessità della vicenda hanno portato il tribunale a compensare le spese legali tra le parti. La sentenza è stata pronunciata il 19 novembre 2024 dalla presidente Donatella Scala, con la relatrice Francesca Mariani e la consigliera Roberta Cicchese.