CASTELLI ROMANI: ECOSISTEMA, SPORT, TURISMO E SENTIERI PROTETTI

Redazione

Riceviamo e pubblichiamo da Federico Campoli – Consigliere Regionale FCI

 

Castelli Romani – Ringrazio questa redazione per il giusto equilibrio che da alle voci anche contrastanti su cosa è, su come deve essere protetto e  "utilizzato" il nostro stupendo parco. 

Per quanto mi riguarda sono per principio contrario al "talebanismo" di qualsiasi forma esso sia. Mettere un burca ad una donna non limita solo la libertà di un essere umano ma è atroce nel fine che vuole ottenere. Credo dal mio punto di vista che sia altrettanto atroce voler mettere il burca a chi vuole vivere i nostri stupendi boschi. Sono consapevole che alcune cose vadano regolamentate ma non impedite. Mi chiedo: Coloro che nel resto del mondo fanno dei parchi un volano per la promozione del proprio territorio, con passeggiate, attività sportive ecc.. sono poco amanti della natura?  Io credo di no.

Quando parliamo di equilibrio, di ecosistema ecc…. sappiamo che da secoli molte piante presenti nei nostri boschi non sono più quelle originali, cominciando dai castagni: Infatti interessi economici hanno portato alla sostituzione dei faggi e dei cerri originali, ma vi sono anche altre piante che invadono l'ecosistema originale (ad esempio nella zona intorno Fontan Tempesta e che cosa possiamo dire del punteruolorosso che attacca anche i castagni attuali?).

Non credo che sia colpa dei ciclisti, di chi va a cavallo o di chi va a piedi. Io credo con il mio piccolo background culturale di fisico, che sia colpa di altri fattori. Ad esempio quelli climatici. Il nostro clima ha caratteristiche sempre più tropicali quindi è ovvio che alcune specie che prima trovavano difficoltà ad attecchire, oggi trovano maggiore facilità. 

Anche alcune piante nostrane, vedi le ortiche, raggiungono oggi altezze e dimensioni delle foglie che non erano cosi dieci, quindici anni fà. Il kiwi tipico frutto dell'emisfero australe ha trovato nel nostro paese (ed in particolare da noi tra Velletri e Latina) un habitat naturale tanto da farci diventare il secondo produttore al mondo: "eliminiamo anche il kiwi"? Per non parlare dei nostri mari.

Sono convinto che i cambiamenti climatici regolamentati prevalentemente dalla nautra fino a fine '800 siano poi stati fortemente regolati dal progresso dell'uomo, dal '900 fino ad oggi, ma la bici, il cavallo ecc… sono forse alcuni dei pochi sistemi di locomozione su strada e fuoristrada che potrebbero ristabilire un minimo di equilibrio.

Torniamo infine alla promozione del territorio: http://www.youtube.com/watch?v=9GCDJ5X4XVI guardate questo filmato fatto da un team sardo. Dei Sardi sarebbero mai arrivati a conoscere i Castelli Romani se non attraverso il passaparola tra amici? Dov'è la promozione del nostro territorio? Il filmato evidenzia benissimo che il percorso è stato interamente fettucciato in modo tale da ridurre al minimo il passaggio fuori da sentieri già battuti.

Mi domando: ma perché non viene attaccata la raccolta a volte barbara dei funghi, nei cesti molti di questi hanno lo stelo carpito e non tagliato a livello del suolo e purtroppo anche quelli che si vendono, magari non nostrani, mostrano la stessa situazione. Ogni volta che vi è raccolta funghi vi sono aumenti di pacchetti di sigarette, lattine e bottigliette di plastica nel bosco. Personalmente ringrazio i Comuni di Nemi e Rocca di Papa che ci hanno aiutato nella pulizia. Ringrazio inoltre la società Gaia che ha tolto quanto da noi portatato al ciglio della Via dei Laghi e i responsabili del patrimonio boschivo di Rocca di Papa. Ringrazio il Parco, deve confrontarsi con un ambiente "ostile e difficile": trovare il giusto equilibrio tra società sportive, ambientalisti, Comuni, privati, Roma ecc… è difficile. Aiutiamoli.

Aggiungo il mio parere politico: l'Italia è il Paese delle opposizioni distruttive, dal dopoguerra in poi chi ha fatto opposizione, almeno a livello nazionale quasi sempre le stesse,  ha spesso troppo criticato senza costruire. Guardiamo al modello dei Paesi del Nord Europa, senza scomodare Canada e USA. 

Federico Campoli – Consigliere Regionale FCI