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Roma

CASTELLI ROMANI, GIU' LE MANI DAL PARCO

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Tempo di lettura 3 minuti Gli ecologisti e i movimenti per la difesa del territorio chiedono le dimissioni del Commissario del Parco Matteo Mauro Orciuoli

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Habitat naturalistici sono in pericolo come le famose Piagge di Nemi e il Vallone tempesta, il Monte Artemisio, il Bosco del Cerquone, i campi di Annibale, gli scopiglieti dei pratoni del Vivaro, il lago Albano e quello di Nemi.

Il Commissario Matteo Mauro Orciuoli in vari convegni e incontri pubblici  ha promesso una riduzione della perimetrazione del Parco. Queste azioni ledono fortemente gli interessi della collettività dei Castelli Romani

 

Redazione

Nota del Comitato per il Parco dei Castelli Romani:

"Dopo due anni di Commissariamento del Parco Regionale dei Castelli Romani i risultati sono ormai evidenti: cancellazione del lavoro svolto negli ultimi anni per migliorare l’immagine e le attività del Parco, annullamento di qualsiasi attività che promuova la green economy locale e il turismo sostenibile ai Castelli Romani; diminuzione sostanziale delle attività di promozione del territorio come ad esempio “Cose mai Viste” (Programma di visite guidate ed escursioni); rinuncia ad importanti finanziamenti regionali ed europei.

Inoltre il Commissario in vari convegni e incontri pubblici  ha promesso una riduzione della perimetrazione del Parco. Queste azioni ledono fortemente gli interessi della collettività dei Castelli Romani che ormai ha capito che solo attraverso un’economia sostenibile può esserci la creazione di posti di lavoro stabili e non in mano a pochi poteri forti. La cementificazione del territorio non da sufficiente lavoro e taglia le gambe al futuro dell’area. 

Chiediamo quindi le dimissioni del Commissario straordinario del Parco e l’insediamento di una amministrazione ordinaria che inizi a far decollare finalmente le attività sia di difesa del territorio sia di promozione di una economia sostenibile per i Castelli Romani.

L’atto particolarmente grave è che la carica di Commissario dovrebbe svolgere solo le attività ordinarie mentre si assume l’incarico di de-finanziare il Parco, quindi alla diminuzione delle attività di difesa dell’ambiente, e ridurre la perimetrazione che sono invece azioni fortemente straordinarie e contro gli interessi pubblici.

Ricordiamo infatti che il Parco dei Castelli Romani è stato fortemente voluto dalla sua popolazione che con una proposta di legge regionale lo ha di fatto creato. Ora l’azione del Commissario lede gli interessi della collettività, della difesa delle risorse idriche e del suolo a vantaggio solo della speculazione edilizia.

I soldi cui il Commissario ha rinunciato, cosa di per se già grave in questo periodo di crisi economica, potevano servire a risolvere i problemi del settore della selvicoltura del castagno e promuovere la difesa del patrimonio boschivo, difendere la fauna e la flora in pericolo come la popolazione di lupi o poiane e le varie essenze vegetali, promuovere il turismo sostenibile, tutelare le falde idriche e il lago di Nemi e il lago Albano, controllare gli abusi edilizi e il sorgere delle micro e macrodiscariche, avviare misure a sostegno del’economia sostenibile e altre cose molto importanti per il nostro territorio.

Allo stato di degrado ambientale contribuiscono piccoli e grandi scempi come la costruzione nata a pochi passi dalla Zona Umida della Doganella o ai palazzoni intorno al lago Albano. E’ un danno immenso agli ecosistemi dei Castelli Romani già così degradati dalla forte urbanizzazione e dai danni causati dall’inquinamento. Le aree naturali da proteggere sono, ad esempio, l’area della Doganella che è stata inserita, insieme all’adiacente bosco del Cerquone, nella lista europea dei siti naturali di importanza comunitaria grazie alle specie animali e vegetali presenti.

Altri habitat naturalistici sono in pericolo come le famose Piagge di Nemi e il Vallone tempesta, il Monte Artemisio, il Bosco del Cerquone, i campi di Annibale, gli scopiglieti dei pratoni del Vivaro, il lago Albano e quello di Nemi. Tutto questo patrimonio è inserito nel perimetro del Parco Regionale dei Castelli Romani e in questi anni solo la legge istitutiva del Parco e la sua perimetrazione ha impedito la cementificazione del cuore verde dei Castelli Romani, dove sono ancora presenti animali e piante preziose che, con il loro ciclo vitale, difendono il suolo e le falde idriche così provate dallo sfruttamento dell’ambiente. Nel territorio del Parco vivono ancora lupi, poiane e altri importanti animali oltre a una flora con una biodiversità pari ad un quinto di quella nazionale."

 

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Cronaca

Cerveteri, oli esausti e rifiuti pericolosi in un’autofficina: sequestrata l’intera area e denunciato il titolare

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I Carabinieri della Stazione di Cerveteri, in collaborazione con i Carabinieri del Nucleo Forestale di Civitavecchia, nonché del personale A.S.L. e Ufficio Tecnico e Polizia Locale di Cerveteri hanno svolto un’attività ispettiva presso un’autofficina.
Nel corso del controllo sono emersi gravi violazioni, sia sul piano amministrativo che su quello ambientale: non solo l’esercizio verificato è risultato privo delle previste autorizzazioni e comunicazioni agli Enti preposti, ma l’area ove il medesimo sorge è risultata caratterizzata dalla presenza di varie tipologie di rifiuti, soprattutto olii esausti, speciali e pericolosi, non adeguatamente trattati come invece previsto dalla vigente normativa di settore.
Il titolare dell’attività, immediatamente sospesa, è stato pertanto segnalato per i vari profili di responsabilità sia all’Autorità Giudiziaria che a quella sanitaria, mentre l’intera area interessata è stata posta sotto sequestro.

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Cronaca

Monterotondo, ladre in azione: arrestate 3 giovani donne

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MONTEROTONDO (RM) – I Carabinieri della Compagnia di Monterotondo, hanno denunciato tre giovani donne di origini romene, appartenenti all’insediamento spontaneo di via Tiburtina a Roma, gravemente indiziate del reato di ricettazione.
Dopo una segnalazione di furto giunta al 112, i Carabinieri sono intervenuti in un supermercato eretino dove hanno fermato tre donne nel tentativo allontanarsi, dopo essere state notate mentre cercavano di impossessarsi di alcuni prodotti dagli scaffali.
I successivi accertamenti svolti dai Carabinieri hanno consentito di rintracciare il veicolo utilizzato dalle fermate, all’interno del quale i Carabinieri hanno rinvenuto un grosso quantitativo di prodotti alimentari asportati da un altro supermercato.
Le donne, non avendo fornito una valida giustificazione sulla provenienza della merce, sono state denunciate alla Procura della Repubblica di Tivoli per il reato di ricettazione, ed è stato notificato loro il provvedimento di allontanamento dal comune di Monterotondo, emesso dal Questore di Roma, con divieto di ritorno per 3 anni.

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Roma

Roma, minacciato al collo con due bottiglie di vetro e costretto a consegnare lo smartphone: in manette due uomini

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ROMA – I Carabinieri della Stazione Roma Madonna del Riposo hanno arrestato due cittadini romani – di 31 e 36 anni, entrambi già noti alle forze dell’ordine – gravemente indiziati dei reati di rapina e resistenza a Pubblico Ufficiale.
Un giovane, 22enne romano, ha denunciato di essere stato avvicinato da due uomini a lui sconosciuti che, in evidente stato psicofisico alterato, lo hanno afferrato al collo e minacciato con due bottiglie di vetro, facendosi consegnare lo smartphone per poi allontanarsi, in via di Boccea altezza metro Cornelia. Richiesto aiuto al 112, tramite alcuni passanti, sono interventi sul posto i Carabinieri della Stazione Roma Madonna del Riposo che grazie alla descrizione fatta dal giovane e tramite la localizzazione del telefono asportato, hanno individuato i due sospettati nei pressi della fermata metropolitana “Battistini”.
Alla vista dei militari, gli indagati hanno spintonato i Carabinieri al fine di darsi alla fuga ma sono stati bloccati. Con loro avevano ancora la refurtiva che è stata riconsegnata al 22enne.
Presso le aule di piazzale Clodio, il Tribunale di Roma ha convalidato l’arresto e ha disposto per i due la misura cautelare degli arresti domiciliari.

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