CASTELLI ROMANI, SANITA': CHIUDERE I PICCOLI OSPEDALI E PUNTARE TUTTO SU TOR VERGATA?

di Donato Robilotta, Coordinatore dei Socialisti Riformisti

Castelli Romani (RM) – I dati del piano nazionale esiti 2014 redatto dall’Agenas confermano che i piccoli ospedali non sono sicuri e dunque inutili e dannosi, per questo mi auguro che l’amministrazione regionale prenda con decisione la strada della loro chiusura.

Dò atto a questa amministrazione di aver fatto abbastanza per il risanamento del disavanzo, ma attenti a non pensare di aver domato definitivamente quel mostro, perché il risparmio è dovuto sì alla scelta della centrale acquisti ma soprattutto al blocco del turn over, che non può continuare oltre, e all’aumento del fondo sanitario a a partire dai 400 mln in più per l’adeguamento istat della popolazione.

Se vogliamo una sanità più efficiente, sia dal punto di vista dell’assistenza che del bilancio, occorre drasticamente affrontare la questione di una rivoluzione strutturale dell’organizzazione ospedaliera sul territorio regionale, che passa dalla chiusura dei piccoli nosocomi sotto i 100 posti letto e dal rafforzamento di alcuni centri di eccellenza con collegamenti con i centri periferici (hub spoke).

Penso per esempio alla sanità dei castelli e mi chiedo che senso ha mantenere tutta quella miriade di ospedaletti e soprattutto se ha ancora senso continuare la costruzione di un piccolo ospedaletto come il policlinico dei Castelli che rischia già di essere sotto gli standard previsti.

Secondo una mia vecchia idea probabilmente sarebbe meglio rafforzare una delle vere eccellenze che abbiamo nel Lazio come il Policlinico Tor Vergata trasformandolo nell’hub principale della zona sud e dandogli in aggiunta e in gestione la metà dei posti letto oggi presenti sul territorio dei castelli.