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CASTELVETRANO: CASO GIAMBALVO, 22 CONSIGLIERI SU 30 SI DIMETTONO

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Tempo di lettura 5 minuti Le dimissioni sono arrivati a seguito di un servizio del programma “Le Iene”

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Redazione
 
Castelvetrano (TP) – Il consiglio comunale di  Castelvetrano  si è autosciolto. Ventidue consiglieri comunali su trenta, si sono  dimessi. Il Sindaco Felice Errante e la giunta invece rimangono in carica. Le dimissioni collettive sono state prese a seguito della riluttanza di Calogero Giambalvo nell’accogliere l’invito a dimettersi. Le dimissioni sono arrivati a seguito di un servizio del programma “Le Iene”. Ma quali sono stati gli elementi che hanno portato alla bufera mediatica e politica su Castelvetrano e sul consigliere Calogero “Lillo” Giambalvo?  Nel 2014  era stato arrestato nel corso dell’operazione “Eden II”, che ha portato alle sbarre altri 14 soggetti vicini al superlatitante Matteo Messina Denaro. Giambalvo è stato assolto in primo grado dall’accusa di essere vicino al superboss. Ma c’erano delle intercettazioni che riportavano dei contenuti che riguardavano Giambalvo e Messina Denaro, a tal proposito si era espresso in questi termini: “Tengo a precisare che la stessa Procura in sede di discussione ha chiesto l'assoluzione dai capi di imputazione piu' gravi. Sin da ora prendo le distanze da quanto e' stato detto contro di me sui media perche' ho sempre sostenuto e sosterrò qualsiasi progetto di legalità” inoltre sottolinea in merito all’accusa nei suoi riguardi: “era fondata su intercettazioni e chiacchiere equivocate in sede di trascrizione come avro' modo di chiarire”.
 
Ma cosa diceva nelle intercettazioni? Giambalvo parla con un altro consigliere comunale e prima parlano di Francesco Messina Denaro, padre del superboss morto nel 1998. “Allora prima che lui morisse, un tre mesi prima di morire, io ci sono andato alla casa per scaricare tronconi, aveva che non lo vedevo una cinquina di mesi… c'era un profumo di caffè. Entra Lillo prenditi il caffè, zu Cicciu assabenerica… ci siamo abbracciati e baciati, io ogni volta che lo vedevo mi mettevo a piangere… allora tutto assieme mi sento dire così, senti qua, viene una delle sue figlie e mi dice: Lillo vattene escitene con questo trattore da qua dentro, stanno venendo a fare perquisizione, corri, scappa, vattene Lillo, vattene di corsa, salgo sopra il trattore… loro di colpo chiudono il portone, minchia s'arricugghieru 1000 sbirri… ti giuro, io ho fatto tutta la via, da Castelvetrano a Zangara a piangere, mi sono detto lo hanno arrestato… non lo hanno trovato” e continua “portava il fazzoletto attaccato… gli faceva due scocche qua, sempre il fazzoletto portava lo zu Cicciu… cappello, coppola e fazzoletto al collo, sempre questo, sempre così lui…. Ti pare dove era all'Africa? Qua dentro il paese era. Restando tra di noi, io lo vedevo tutte le settimane”. Poi il racconto tra Giambalvo e il consigliere si fa più intenso di particolari e Giambalvo dice: “Ma perché con Matteo?… lo sai cosa mi è successo a me? Ora ti dico pure la data, tre anni fa, ero a Zangara a caccia, tre anni, quattro anni precisi, quattro anni, ero a Zangara a caccia, loro raccoglievano olive… raccoglievano olive… prendi… a che non lo vedevo da una vita però ha?” e il consigliere risponde “Minchia a quello? Minchia” Giambalvo continua entrando nei particolari: “lui sale a piede da solo come un folle sale verso di me, io non lo avevo riconosciuto a primo acchitto, era invecchiato, mi sono detto, ma questo perché minchia mi cammina appresso… poi ho fatto che mi sono ignuniato nelle filara… e mi sono buttato sotto le zucche… lui salendo a me andava cercando, lui perché non mi ha visto più poi ma quando è arrivato di qua a là … mi ci sono alzato, abbiamo fatto mezz'ora di pianto tutti e due… Lillo come sei cresciuto? Lillò… e io mezz'ora di pianto, e mi voleva fottere la lepre con questa piangiuta, ma io gli ho detto, gli ho detto: stiamo facendo mezz'ora di pianto e ti stai fottendo la lepre gli ho detto”
 
Il Sindaco su facebook ha postato un lungo comunicato stampa firmato dal direttivo e dai Consiglieri Comunali dei gruppi politici Ncd-Area Popolare e UDC-Area Popolare.
“Abbiamo riflettuto a lungo sull’opportunità di replicare al delirante documento del circolo castelvetranese del Pd, ma davanti ad uno scritto così schizofrenico non si può rimanere insensibili. A memoria di uomo è difficile rintracciare nella politica castelvetranese un documento così pieno di rancore e così povero di contenuti. Dettare l’agenda al Sindaco, arrivando a chiederne le dimissioni appare quantomeno fuori da ogni logica. Quando, è se, l’Avvocato Errante debba dimettersi da Sindaco della città non lo deciderà ne il PD, ne' qualche manipolo di politicanti locali indignati o delusi dalle asserite inadempienze di questo Sindaco. Per l'ennesima volta il PD cittadino dimostra quella immaturità politica e quella incapacità di affrontare problemi più seri che siano diversi rispetto alle dinamiche elettorali. Ancora una volta mostrano tutta la distanza che questo circolo locale ha dal leader nazionale Matteo Renzi, capace di portare avanti politiche dinamiche e finalizzate all’ottenimento degli obiettivi, palesando una politica rimasta ancorata a schemi e dinamiche che sanno di stantio e di inconcludente, forse perché ispirati ad altri schemi da Prima Repubblica. Ancora una volta hanno dimostrato quanto siano bravi a pontificare, peccato che abbiano perso l'occasione di dimostrare la propria diversità, rassegnando le dimissioni da consigliere comunale e dimostrando con i fatti il non attaccamento alla poltrona, sia gli stessi consiglieri del Pd, che quelli delle altre liste satelliti. Invece di esprimere la disponibilità alle dimissioni, perché non dare per primi l’esempio? La città ha bisogno di atti concreti, non di esempi. Una classe dirigente, quella del PD, che ha dimostrato tutta l'incapacità di governare processi e percorsi assai più complessi dei piccoli interessi di bottega , una classe dirigente che dimostra di essere completamente slegata dalle esigenze dei cittadini e dalle problematiche di una città. Se non avessero dimostrato tutta la loro"cattiveria ", si potrebbe provare quasi pena per alcuni di loro che non riescono ad andare oltre i rancori personali , provando ad allestire un' efficace azione di opposizione. Ci sia consentito, per una volta di essere autorefenziali, ma diciamo da tempo che si tratta di un partito che sta imbarcando di tutto su una zattera pronta ad affondare , poiché minata da contraddizioni interne che la faranno implodere. Non si possono impostare le politiche di gestione di una città con gli slogan o con i tweet ammiccanti, la gente ha bisogno di vedere politici che si rimboccano le maniche e lavorano nella direzione del bene comune, non di risse, non di accuse né di mistificazioni della realtà anche perché i cittadini hanno dimostrato di ricordare le cose. I cittadini ricorderanno quando illustri esponenti del PD cittadino si vantavano del risultato elettorale raggiunto alle elezioni Europee. Ricordiamo bene le immagini di esultanza dai balconi della sede cittadina del PD, abbiamo memoria di come lo stesso Giambalvo frequentasse quei balconi. Allora i voti degli esponenti di Articolo 4, Giambalvo compreso, furono utili per eleggere un Onorevole al parlamento europeo. Ricordiamo pure quando venne richiesto al Sindaco di revocare la delega al Segretario Provinciale del loro stesso partito per gratificare qualcuno che oggi pare essere tornata in pieno fermento. Ci viene spontaneo chiederci se dal loro leader Renzi abbiano preso solo la capacità di governare una nazione senza passare dalla legittimazione popolare che solo il responso delle urne può dare. O forse qualcuno, solo perché frequenta i palazzi di potere della Regione Siciliana, si è convinto che potrebbe reggere le sorti di questa città nominando un commissario straordinario vicino alle proprie posizioni? Vogliamo rassicurare i nostri concittadini , il Sindaco e la maggioranza di governo di questa città, anche con alcune forze sane presenti all'opposizione, risolveranno il problema legato alla vicenda Giambalvo. Nella giornata di domani, i gruppi politici di Ncd-Area Popolare ed Udc- Area Popolare, consapevoli del delicato momento che sta attraversano la città di Castelvetrano , nella consapevolezza che il primato della politica vada sempre rispettato, forti della certezza che detto gesto rafforzerà l'azione politica portata avanti dal Sindaco Errante,rassegneranno nelle mani del Segretario Generale del Comune, le dimissioni debitamente sottoscritte togliendo dall’imbarazzo mediatico la città che, con questo gesto, dimostriamo concretamente di amare. Non è più tempo delle chiacchiere, o dell’antimafia parolaia o di quella che accetta incarichi lautamente retribuiti, ma non è capace di andare oltre gli sterili attacchi. E’ il tempo delle azioni e questa maggioranza darà l’ennesima dimostrazione di concretezza. Pur nell' amarezza del momento, siamo lieti che finalmente siano cadute anche le ultime foglie di fico, dietro alle quali avevano provato a nascondersi, è ormai chiaro che le forze politiche che guidano questa città dovranno fare a meno di gente che, pur di aggredire l'avversario politico , dimenticano e calpestano ogni dovere istituzionale nei confronti della comunità che li ha chiamati a rappresentarla”.

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Andria, blitz nei negozi e ristoranti: boom di “lavoratori in nero”

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Numerosi i controlli effettuati dai militari dell’Arma a diversi esercizi commerciali bar e ristoranti nel centro di Andria dove sono state rilevate sanzioni amministrative e ammende per un totale di circa 20.000 euro.
Nei giorni scorsi i Carabinieri della Compagnia di Andria, coadiuvati da personale del Nucleo
Ispettorato del Lavoro eseguivano delle attività ispettive in alcuni ristoranti del comune di
Andria dove venivano riscontrate diverse violazioni del Testo Unico Sicurezza sul Lavoro,
entrato in vigore nel 2008, che costituisce indubbiamente il principale riferimento legislativo sul tema della sicurezza dei lavoratori.
Gli articoli contestati sono diversi e riguardano principalmente l’omessa sorveglianza sanitaria e la formazione dei lavoratori nonché la presenza di alcuni lavoratori senza relativo contratto, i cosiddetti “lavoratori in nero”, privi della tutela assicurativa contro gli infortuni e le malattie
professionali.
Sono state elevate sanzioni amministrative e ammende pari a circa 20.000 euro e nel contesto
ispettivo veniva applicato anche il provvedimento della sospensione dell’attività imprenditoriale a seguito degli accertamenti dei lavoratori irregolari e gravi violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza del lavoro.
Continueranno nei prossimi giorni i controlli da parte dei militari in tutta la Provincia BAT al
fine di ridurre, soprattutto con l’inizio della stagione estiva, il fenomeno del lavoro a nero.

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Roma, blitz all’alba di Carabinieri e Polizia: in manette 11 persone:

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I reati contestati sono di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro, spaccio di sostanze stupefacenti
 
 
Dalle prime luci dell’alba, nelle province Roma, Viterbo e Frosinone, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Roma e gli agenti della Polizia di Stato del I Distretto Trevi Campo Marzio stanno dando esecuzione a un’ordinanza, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma, che dispone misure cautelari nei confronti di 11 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro, spaccio di sostanze stupefacenti.
 
L’attività di indagine, nata nell’ottobre 2022, trae origine dalle denunce di un soggetto, consumatore di sostanze stupefacenti, che aveva maturato con i propri spacciatori un debito che non era riuscito più a onorare, generando le violente reazioni di questi ultimi. In particolare, l’attività d’indagine, durata oltre un anno, ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in ordine all’esistenza di un gruppo criminale, operante nel quartiere romano di Cinecittà, di cui farebbero parte gli indagati e di documentare come questi ultimi fossero soliti operare delle violente ritorsioni nei riguardi degli acquirenti di droga morosi.
 
Sono stati raccolti elementi indiziari per cui in alcuni episodi le vittime venivano trasportate all’interno delle abitazioni di alcuni sodali ove venivano percosse e minacciate con una pistola puntata alla tempia al fine di obbligarle a effettuare i pagamenti, anche attraverso bonifici bancari. Talvolta, poiché si era esaurito il “plafond” giornaliero presso la banca, venivano sequestrati e malmenati tutta la notte, in attesa di poter effettuare altri bonifici il mattino seguente. Nei casi in cui non riuscivano a ottenere il denaro preteso, le minacce venivano estese anche ai familiari dei malcapitati.
 
L’analisi del flusso di denaro estorto (oltre 300.000 euro) ha permesso di identificare tutti i beneficiari dei bonifici bancari in soggetti ritenuti vicini al soggetto più autorevole del gruppo criminale, Daniele Salvatori e di documentare le attività finalizzate al reimpiego e al riciclaggio del denaro che dai vari conti correnti veniva, tramite ulteriori bonifici o attraverso il prelievo in contanti, trasferito ad altri beneficiari.
 
A Daniele Salvatori, classe 1977, già noto alle forze dell’ordine, il 12 giugno 2023, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma avevano già notificato un fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma, per l’estorsione ai danni di un trentaseienne residente nella provincia di Frosinone e dei suoi familiari. A conferma della pericolosità e della spregiudicatezza del destinatario del provvedimento restrittivo, in data 03.10.2022, il Salvatori era stato arrestato in flagranza di reato dai Carabinieri della Sezione Radiomobile di Cassino (FR), poiché sorpreso nei pressi dell’abitazione delle vittime in possesso di un’arma clandestina.
 
Privo di virus.www.avast.com



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Settimo Milanese, tenta di violentare due minorenni : in manette un 22enne

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A Settimo Milanese, i Carabinieri della locale Stazione hanno arrestato, in esecuzione ad una ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal GIP del Tribunale di Milano, su richiesta della locale Procura della Repubblica, un ventiduenne di nazionalità ecuadoriana, ritenuto responsabile del reato di tentata violenza sessuale ai danni di due minori, una classe 2010 e l’altra 2012, entrambe residenti in quel centro.

La misura scaturisce dall’attività investigativa, avviata dalla Stazione di Settimo Milanese nel mese di gennaio del 2023, che ha consentito di ricostruire in maniera dettagliata due distinti episodi avvenuti rispettivamente il 30 gennaio 2023 ed il 19 febbraio 2024 e che hanno visto quali vittime le due ragazze.

Dalle indagini condotte si è accertato che la prima vittima, mentre stava passeggiando con il proprio cane, veniva pedinata dall’uomo che dopo averla raggiunta all’interno dello stabile condominiale in cui la stessa vive, la avvicinava in prossimità dell’ascensore ed improvvisamente iniziava a stringerla a sé con la forza. In tale circostanza solo la pronta reazione della ragazza che riusciva a divincolarsi dalla presa riusciva ad interrompere il proposito delittuoso dell’uomo.

Nel secondo caso gli accertamenti investigativi espletati hanno consentito di appurare che lo stesso soggetto, con un’azione criminale pressoché identica, aveva avvicinato un’altra ragazza minore all’uscita da scuola, pedinandola fino all’ingresso del condominio in cui la stessa abita e dopo essere salito con quest’ultima all’interno dell’ascensore, all’apertura delle porte l’uomo, con una mossa repentina, la afferrava per il maglione tentando di tirarla verso di sé. Anche in questo caso la pronta reazione della minore, che riusciva a guadagnare la fuga, aveva consentito di evitare ulteriori conseguenze.

L’arrestato è stato condotto presso la propria abitazione e sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, come disposto dalla competente Autorità Giudiziaria.

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