Connect with us

Cronaca

Catania, maxi sequestro di beni per oltre 31 milioni di euro all’imprenditore Michele Guglielmino

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

CATANIA – Maxi confisca per il 51enne imprenditore Guglielmino Michele, pluripregiudicato, orbitante nell’area di influenza della cosca “Cappello”.

Il provvedimento disposto dal Tribunale di Catania – Ufficio Misure di Prevenzione riguarda due società di capitali comprendenti dodici supermercati della catena “G.M.”, un’impresa individuale comprendente un distributore di carburanti, sette immobili (terreni e fabbricati), cinque veicoli e numerosi conti correnti e rapporti finanziari intestati ai familiari, ma tutti riconducibili all’interessato, il valore dei quali ammonta complessivamente a circa 31 milioni di euro.

Inoltre, con il medesimo provvedimento di confisca, il Tribunale ha disposto nei confronti di Guglielmino Michele l’applicazione della sorveglianza speciale di P.S. con l’obbligo di soggiorno nel comune di residenza per la durata di anni tre. Ciò comporta per il predetto l’obbligo, a prescindere dall’emergenza epidemiologica in atto, tra l’altro, di non rincasare oltre le ore 21.00, di non uscire di casa prima delle ore 06.00 senza comprovata necessità, di fissare la propria dimora, di non associarsi abitualmente a persone che hanno subìto condanne o che siano sottoposte a misura di prevenzione o di sicurezza, di non detenere armi e di non partecipare a pubbliche riunioni. 

Il provvedimento ablativo ha riguardato beni e società già oggetto di sequestro eseguito dalla Questura di Catania nel gennaio del 2018, in esecuzione di una misura di prevenzione patrimoniale disposta dallo stesso Tribunale, in accoglimento della proposta avanzata dal Questore di Catania nel settembre 2017, in stretta sinergia con la Procura della Repubblica di Catania, che ha fortemente sostenuto nelle udienze, nel corso del procedimento di prevenzione, l’impianto accusatorio.

L’attuale provvedimento di confisca rappresenta il coronamento di una brillante attività investigativa condotta da un gruppo integrato di lavoro della Divisione Anticrimine e della Squadra Mobile.

Guglielmino Michele, inteso “Michele da Gesa”, è ritenuto soggetto con qualificata pericolosità sociale, già particolarmente attivo nel traffico degli stupefacenti, per le cui condotte ha subìto severe condanne definitive e che, in virtù della sua “vicinanza” al clan mafioso “Cappello”, desunta anche dal contesto famigliare e ambientale di riferimento e dalle dichiarazioni di numerosi collaboratori di giustizia, si è distinto nella capacità di inserirsi nel mercato della grande distribuzione di generi alimentari, reimpiegando il denaro, provento delle attività illecite, nell’acquisto di beni e nella costituzione di numerosi supermercati e attività commerciali intestate ai famigliari, ma tutte riconducibili all’interessato. Molto vicino a Cacisi Angelo, elemento di vertice del clan Cappello, al quale ne aveva anche favorito la latitanza, Guglielmino Michele era stato arrestato nelle note operazioni di polizia denominate Ramazza (2004, Squadra Mobile di Catania, per associazione mafiosa, sebbene poi assolto), Clapton (2006, Squadra Mobile di Enna, per stupefacenti) e Night life (2007, Squadra Mobile di Catania, per stupefacenti), ed era stato già sottoposto sia alla misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel 2008, sia alla misura di sicurezza personale della libertà vigilata nel 2013.

I numerosi elementi raccolti nei confronti di Guglielmino Michele hanno ampiamente delineato la figura di un soggetto abitualmente dedito a traffici illeciti, che hanno dato origine a provviste impiegate dal predetto per incrementare notevolmente il patrimonio personale, nel periodo in cui è stata accertata e perimetrata la sua qualificata pericolosità sociale, in modo del tutto ingiustificabile.

E’ stata infatti evidenziata anche la sproporzione tra i redditi formalmente dichiarati ed i beni immobili, mobili registrati e le società acquisite e realizzate dallo stesso, di cui aveva la disponibilità diretta e indiretta, anche attraverso l’interposizione di soggetti terzi a lui riconducibili.

Continua a leggere
Commenta l'articolo

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Cronaca

Cerveteri, oli esausti e rifiuti pericolosi in un’autofficina: sequestrata l’intera area e denunciato il titolare

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura < 1 minuto

image_pdfimage_print

I Carabinieri della Stazione di Cerveteri, in collaborazione con i Carabinieri del Nucleo Forestale di Civitavecchia, nonché del personale A.S.L. e Ufficio Tecnico e Polizia Locale di Cerveteri hanno svolto un’attività ispettiva presso un’autofficina.
Nel corso del controllo sono emersi gravi violazioni, sia sul piano amministrativo che su quello ambientale: non solo l’esercizio verificato è risultato privo delle previste autorizzazioni e comunicazioni agli Enti preposti, ma l’area ove il medesimo sorge è risultata caratterizzata dalla presenza di varie tipologie di rifiuti, soprattutto olii esausti, speciali e pericolosi, non adeguatamente trattati come invece previsto dalla vigente normativa di settore.
Il titolare dell’attività, immediatamente sospesa, è stato pertanto segnalato per i vari profili di responsabilità sia all’Autorità Giudiziaria che a quella sanitaria, mentre l’intera area interessata è stata posta sotto sequestro.



Continua a leggere

Cronaca

Monterotondo, ladre in azione: arrestate 3 giovani donne

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura < 1 minuto

image_pdfimage_print

MONTEROTONDO (RM) – I Carabinieri della Compagnia di Monterotondo, hanno denunciato tre giovani donne di origini romene, appartenenti all’insediamento spontaneo di via Tiburtina a Roma, gravemente indiziate del reato di ricettazione.
Dopo una segnalazione di furto giunta al 112, i Carabinieri sono intervenuti in un supermercato eretino dove hanno fermato tre donne nel tentativo allontanarsi, dopo essere state notate mentre cercavano di impossessarsi di alcuni prodotti dagli scaffali.
I successivi accertamenti svolti dai Carabinieri hanno consentito di rintracciare il veicolo utilizzato dalle fermate, all’interno del quale i Carabinieri hanno rinvenuto un grosso quantitativo di prodotti alimentari asportati da un altro supermercato.
Le donne, non avendo fornito una valida giustificazione sulla provenienza della merce, sono state denunciate alla Procura della Repubblica di Tivoli per il reato di ricettazione, ed è stato notificato loro il provvedimento di allontanamento dal comune di Monterotondo, emesso dal Questore di Roma, con divieto di ritorno per 3 anni.



Continua a leggere

Cronaca

Roma, tempi duri per i borseggiatori: dal 1 marzo in manette 71 persone

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 2 minuti

image_pdfimage_print

ROMA – Nelle ultime 48 ore, i servizi antiborseggio messi in atto dai Carabinieri del Comando Provinciale di Roma, intensificati nelle aree del centro storico maggiormente frequentate dai turisti e a bordo dei mezzi pubblici nonché presso le stazioni della metropolitana della Capitale in virtù delle festività della Santa Pasqua, d’intesa con la Procura della Repubblica di Roma, sono state arrestate 14 persone, tutte gravemente indiziate del reato di furto aggravato.
Dal 1 marzo, i Carabinieri dipendenti dal Gruppo di Roma, in totale, hanno arrestato 71 persone per borseggi nel centro di Roma e a bordo dei mezzi pubblici.
I Carabinieri della Stazione di Roma Via Vittorio Veneto hanno arrestato 4 cittadini cileni di età compresa tra i 31 e i 21 anni, sorpresi subito dopo aver asportato con destrezza il portafogli e il cellulare ad un turista italiano, intento a salire sul convoglio metropolitano fermata “Spagna”. Refurtiva prontamente recuperata e restituita alla vittima.
In piazza dei Cinquecento, i Carabinieri della Stazione di Roma Macao hanno arrestato due minorenni di origini bosniache di 13 e 17 anni, sorpresi insieme ad un complice che è riuscito a scappare, subito dopo aver sottratto il portafogli ad un turista che era intento a salire le scale di accesso alla metropolitana.
Stessa sorte per due cittadine romene di 20 anni entrambe, senza fissa dimora, arrestate dai Carabinieri di Roma Piazza Farnese, poiché sorprese in via dei Fori Imperiali, subito dopo aver asportato con destrezza il portafoglio ad un turista, che non si era accorto di nulla.
Presso la fermata metropolitana linea A fermata “Manzoni”, i Carabinieri della Stazione di Roma Viale Eritrea hanno arrestato due cittadini georgiani di 48 e 42 anni, già noti alle forze dell’ordine, sorpresi e bloccati subito dopo aver asportato lo smartphone ad un turista francese. Telefono immediatamente recuperato e restituito alla vittima.
I Carabinieri della Stazione di Roma Viale Libia hanno arrestato due cittadine bosniache di 24 e 51 anni, sorprese presso la fermata metropolitana “Cornelia”, subito dopo aver asportato con destrezza il portafogli di una turista austriaca.
A bordo del convoglio metropolitano, altezza fermata “Barberini”, i Carabinieri della Stazione di Roma Piazza Bologna hanno bloccato e arrestato un cittadino colombiano di 28 anni, sorpreso subito dopo aver asportato con destrezza il portafogli ad un passeggero tedesco che non si era accorto di nulla.
Sempre alla fermata “Barberini”, questa volta i Carabinieri della Stazione di Roma Salaria hanno arrestato in flagranza un cittadino romeno di 52 anni, sorpreso mentre tentava di impossessarsi con destrezza di un portafogli di un turista americano. Dagli ulteriori accertamenti, il 52enne è risultato anche destinatario di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Roma, per la stessa tipologia di reato.
Tutte le vittime di furto hanno sporto regolare denuncia-querela e tutti gli arresti sono stati convalidati.



Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti