CATANIA, NEONATA MORTA: PRIMI INDAGATI

Redazione

Catania – Quello che trapela dagli ambienti giudiziari è il fatto che sotto indagine siano finiti i sanitari coinvolti con il caso della piccola, in primis quelli della clinica. Primi indagati nell'inchiesta aperta dalla Procura di Catania sulla morte della piccola Nicole, colta da una crisi respiratoria subito dopo la nascita a Catania e deceduta mentre veniva trasportata a Ragusa per l'indisponibilita' di posti di rianimazione neonatale nelle strutture sanitarie catanesi. "Ci sono – dice il procuratore Giovanni Salvi – alcune iscrizioni nel registro degli indagati.
Dobbiamo procedere necessariamente all'iscrizione di coloro che hanno avuto parte in questo percorso per consentire loro di avere tutti gli elementi per difendersi. Ma per il momento non ci sono individuazioni di precise responsabilita'". Su Facebook la madre della bimba, Tania Laura Egitto, urla il suo dolore: "La nostra bambina non c'e' piu' e non per cause naturali ma per un errore umano. Quello che dicono i Tg e' solo una parte della verita', ma presto si avra' giustizia, presto tutto verra' alla luce e la mia bambina avra' pace. Non mi hanno permesso di vederla, di stringerla a me, di accarezzare la manina e farle sentire che le ero vicina, me l'hanno portata via. Questo dolore ci svuota e ci toglie voglia di vivere".


Il cadavere di Nicole e' nell'obitorio dell'ospedale "Paterno' – Arezzo" di Ragusa e l'autopsia potra' essere eseguita tra lunedi' e martedi'. Al lavoro gli ispettori inviati dal ministero della Salute: hanno gia' acquisito diversi elementi, su cui si incentrera' una riunione fissata per lunedi' a Catania con i carabinieri. Anche la Regione ha istituito una commissione d'inchiesta. "Massimo rigore", assicura l'assessore alla Salute Lucia Borsellino che, su un possibile legame tra la morte della piccola e il taglio dei posti neonatali ha chiarito: "La nuova rete ospedaliera regionale prevede un numero di posti letto per terapia intensiva neonatale di gran lunga superiore agli standard nazionali". Replica Vincenzo Di Benedetto, primario dell'Utin del policlinico di Catania, una delle unita' intensive in cui non c'era posto per Nicole: "Chiamatela col suo nome, malapolitica, non malasanita'. Giornalmente dobbiamo rifiutare ricoveri in questa unita' di terapia complessa. Colpa dei tagli sconsiderati alla sanita' regionale". La casa di cura Gibiino di Catania, dove Nicole e' nata respinge "fermamente ogni illazione e congettura. I medici della struttura hanno fatto di tutto per salvare la vita alla neonata utilizzando cannule e sondini immediatamente dopo la nascita".

L’inchiesta della Regione. Anche la Regione ha avviato una sua inchiesta: «C’e un indagine in corso e c’è una commissione che si insedierà e a breve verificherà. Quindi tutti i chiarimenti saranno dati in quella occasione»: lo ha detto il direttore generale dell’ospedale Garibaldi di Catania, Giorgio Giulio Santonocito, al termine del vertice all’assessorato alla Sanità, a piazza Ziino, a Palerno, convocata dall’assessore regionale Lucia Borsellino. Santonocito ha così reso noto che sarà istituita una commissione regionale per le verifiche negli ospedali catanesi. Pressato dai giornalisti, che chiedevano su eventuali chiarimenti forniti all’assessore, il manager si è trincerato dietro il «no comment».