ECCO QUANTO SI SPECULA SULL'ACCOGLIENZA DEI MIGRANTI
TRAGEDIA A GENOVA (PEGLI), CADE ASCENSORE: GRAVE MAMMA E FIGLIA DI TRE ANNI
Redazione
Genova – È in prognosi riservata Ilaria Porrata, 24 anni, la mamma che questa mattina si trovava, insieme alla figlia di tre anni, dentro l'ascensore precipitato a Pegli. La donna, che lavora al Grand Hotel Mediterranee, ha riportato numerose fratture e una lesione a un polmone. La signora è stata sottoposta a intervento chirurgico. Si apprende da fonti mediche. La bimba, invece, è fuori pericolo ma tenuta in osservazione all'ospedale pediatrico Gaslini. La piccola era sul passeggino, con le cinturine allacciate, questo ha attutito l'urto.
L'incidente è avvenuto in tarda mattinata in via Rizzo. A causare la caduta dell'ascensore sarebbe stata la rottura di un cavo.
Mezz'ora prima del crollo era stata chiamata l'assistenza per segnalare un guasto. Nessuno però, secondo quanto ricostruito dai carabinieri e dai vigili del fuoco, avrebbe staccato la corrente o avrebbe segnalato che l'ascensore non doveva essere usato.
"Ho visto l'ascensore che scendeva molto velocemente e poi ho sentito un botto fortissimo", ha raccontato una testimone ai carabinieri.
L'ascensore appartiene a un consorzio condominiale e collega via Rizzo bassa (civico 33) a via Rizzo alta (civico 122). Il mezzo è esterno, a vetri, e procede in posizione obliqua. Quando si è rotto il cavo l'ascensore era quasi arrivato nella parte alta ed è dunque precipitato per circa 30 metri. Le indagini mirano a capire se siano state fatte la manutenzione obbligatoria semestrale e la revisione e se non vi siano responsabilità di chi sapeva che il mezzo aveva avuto problemi e non lo aveva bloccato.
LEGA NORD: MUORE IN UN INCIDENTE GIANLUCA BUONANNO
Red. Cronaca
Gianluca Buonanno europarlamentare della Lega Nord è morto nel pomeriggio di domenica 5 giugno a causa di un incidente avvenuto lungo la Pedemontana a Gorla Maggiore in provincia di Varese. All'origine del tragico incidente costato la vita all'europarlamentare un tamponamento avvenuto tra più auto dove Buonanno che si trovava fuori dalla sua vettura è rimasto investito morendo, a quanto sembrerebbe, sul colpo. Seduta invece sul sedile posteriore dell'auto di Buonanno, la moglie, che è rimasta ferita ed è stata ricoverata all'ospedale di Busto Arsizio. Questo quanto emerge dalla prime ricostruzioni sulla dinamica dell'incidente.
Dalla destra dell'Msi alla Lega – Sindaco di Borgosesia, Comune di quasi 13 mila abitanti in provincia di Vercelli dove era nato il 15 maggio 1966, Buonanno era noto per le sue dure posizioni in tema di immigrazione e diritti civili. Da sempre appassionato di politica, a sedici anni si iscrisse al Movimento Sociale Italiano affascinato dalla figura di Giorgio Almirante. Nel 1990 viene eletto con l'Msi consigliere comunale di Serravalle Sesia, di cui diventa sindaco con una lista civica nel 1993. Riconfermato nel 1997, dal 1995 al 2009 è stato consigliere della Provincia di Vercelli e vicepresidente dal 2007.
Nel 2002 l'adesione alla Lega Nord, con cui viene eletto sindaco di Varallo, incarico in cui cinque anni dopo viene riconfermato. Consigliere regionale del Piemonte nel 2010, nel 2014 viene eletto sindaco di Borsosesia, di cui nel frattempo era stato assessore. Deputato della Lega Nord dal 2008 al 2014, si candida alle elezioni europee risultando il secondo candidato piu' votato nella circoscrizione Nord-Ovest con oltre 26mila preferenze.
BOLOGNA: DONNA INCINTA AVVELENATA, CONDIZIONI STAZIONARIE
CORLEONE, NINETTA BAGARELLA: L'ENNESIMO INCHINO SOTTO CASA DI LADY RIINA
Red. Cronaca
Palermo – La Curia di Monreale ha fatto sapere di aver avviato un'indagine su quanto avvenuto la sera del 31 maggio a Corleone, durante la processione di S. Giovanni Evangelista, che si è fermata davanti alla casa di Ninetta Bagarella, la moglie di Totò Riina. La Commissione si riunirà lunedì 6 giugno ed stata nominata dall'arcivescovo. Informato dell'accaduto "appena qualche istante dopo", monsignor Michele Pennisi "ha manifestato il suo profondo rammarico e la sua ferma condanna".
La Curia precisa inoltre che "il parroco, don Domenico Mancuso, al quale è stata chiesta una relazione ben dettagliata dei fatti, afferma che il tragitto processionale e' stato quello tradizionale, comunicato a tempo debito, come di regola, al Commissariato di Polizia, al Comando dei Carabinieri e al Comando di Polizia municipale; la sosta, non concordata precedentemente, c'è stata realmente ma non c'è stato alcun 'inchino' del simulacro".
"Si consuma l'ennesimo episodio di 'inchino' nella culla del capo dei capi", ha denunciato il senatore del M5S e componente della Commissione Antimafia, Mario Giarrusso. Si tratta di "episodi ormai collaudati che si ripetono da anni in diversi parti del Meridione; luoghi dove la mafia si vuole imporre a tutti i costi anche tramite l'ausilio di politici corrotti e purtroppo anche delle istituzioni religiose. Questa volta l'episodio e' accaduto a Corleone. Un 'inchino' in via Scorsone – ha spiegato Giarrusso – sotto l'abitazione della moglie di Riina. E' un fatto gravissimo, l'episodio fa emergere il lato oscuro della complicita' di chi non poteva non sapere della scelta di fermarsi sotto l'abitazione della moglie del boss. Questo grave fatto avviene dopo una serie di episodi contrastati dalle forze dell'ordine con arresti effettuati nei mesi scorsi e di cattiva gestione pubblica che ha portato il ministro dell'Interno ad inviare un'ispezione per verificare l'esistenza di eventuali infiltrazioni mafiose presso il comune di Corleone". L'ispezione voluta dal ministero dell'Interno, ha riferito ancora Giarrusso, "si è conclusa da alcune settimane ma ad oggi non ne conosciamo l'esito. L'altro grave episodio – ha continuato il senatore dei 5 Stelle – e' l'intervista a Porta a Porta, trasmissione della tv di Stato, del figlio di Riina che ha di fatto sancito una nuova stagione tramite la 'personalizzazione mediatica' dei poteri mafiosi. Nelle prossime ore, presenterò un'interrogazione parlamentare urgente per chiedere se il ministro Angelino Alfano intende intervenire nell'immediato al fine di contrastare tali dinamiche di 'potere mediatico mafioso' e quali misure di pubblica sicurezza intende attivare per garantire la vera libertà non solo alla comunita' Corleonese, ma a tutte le altre comunità vittime degli 'inchini'", conclude.
Mafia: Lumia (Pd), inchino sotto casa di Ninetta Bagarella è un fatto grave “Da quando Salvuccio Riina si è presentato al grande pubblico come aspirante capo, chiarendo che la mafia è in grado di reggere l’urto della reazione dello Stato, dentro il popolo di Cosa nostra c’è un fremito. Molti boss alzano la testa, sono pronti a reagire, a intimidire e se è il caso anche a colpire. L’inchino fatto durante la processione di San Giovanni sotto l’abitazione di Ninetta Bagarella non va sottovalutato. Ecco perché già ieri avevo presentato un’interrogazione parlamentare per denunciare questo fatto grave”. Lo dice il senatore del Pd Giuseppe Lumia, componente della Commissione antimafia. “Sia chiaro – aggiunge – che lo Stato dovrà impedire a Giovanni Grizzaffi di ritornare a Corleone dopo la sua scarcerazione. Si tratta, infatti, di un altro capo mandamento tanto atteso. Altrettanto chiaramente denuncio le minacce fatte da Ciavarello, marito della figlia di Riina, a Dino Paternostro per aver postato sui social l’articolo di Salvo Palazzolo, pubblicato sul quotidiano ‘la Repubblica’, proprio sulla notizia dell’inchino. Le sue minacce la dicono lunga sullo stato d’animo di sfida che oggi attraversa una parte del mondo di Cosa nostra”.
“Lo Stato – conclude Lumia – deve rispondere colpo su colpo, per stroncare sul nascere il tentativo dei boss di rialzare la testa. L’ho detto già in occasione dell’agguato ad Antoci: è guerra e guerra sia”.
MARSALA, OMICIDIO CARABINIERE: PIAZZA GREMITA E GRANDE COMMOZIONE DURANTE I FUNERALI
MILANO, STILISTA IMPICCATA: SI IPOTIZZA "ISTIGAZIONE AL SUICIDIO"
BOLOGNA: DONNA INCINTA INGERISCE BIBITA AVVELENATA, IL COMPAGNO TEMEVA MALATTIA
CASERTA: MUORE DANIELE PANIPUCCI VITTIMA DI UN AGGUATO A MADDALONI
Red. Cronaca
Caserta – E' morto, nell'ospedale di Caserta, Daniele Panipucci, di 30 anni, ferito gravemente lo scorso 26 maggio, a Maddaloni (Caserta) con un colpo di pistola calibro 7,65 in un agguato che – secondo gli investigatori – potrebbe essere ricondotto a contrasti legati allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Panipucci fu trovato dagli agenti della Polizia di Stato riverso a terra, in gravi condizioni, ferito alla gola, con un colpo di pistola, all'esterno della sua auto, alla periferia di Maddaloni.
Sul caso indagano gli uomini del locale commissariato e gli agenti della Squadra mobile guidati dal dirigente Alessandro Tocco. Tra le ipotesi al vaglio delle forze dell'ordine locali, c'è anche la lotta per il controllo delle piazze di spaccio.