MARSALA, OMICIDIO CARABINIERE: IN MANETTE PROPRIETARIO DI SERRE CON MARIJUANA
di Ivan Galea
Marsala (TP) – A Marsala proseguono senza sosta le indagini sulla morte del maresciallo dei Carabinieri Silvio Mirarchi freddato barbaramente nelle campagne di Marsala, nelle Contrade di Ventrischi e Scacciaiazzo, dove era in atto un’attività di appostamento e monitoraggio da parte degli uomini dell'Arma.
Gli inquirenti hanno raggiunto un primo risultato con il ritrovamento di due serre con seimila piante di marijuana e l'arresto del proprietario, Francesco D'Arrigo.
L'uomo, 54 anni, è stato arrestato con l'accusa di coltivazione e detenzione di droga. A mettere le manette ai polsi dell'uomo i carabinieri del Nucleo Investigativo e della compagnia di Marsala, nell'ambito delle attività d'indagine per l'omicidio del carabiniere. Partinico è il comune siciliano dove già nella metà degli anni Ottanta era fiorente la coltivazione di marijuana. Non è escluso che grazie a una passata esperienza D'Arrigo abbia impiantato la coltivazione a Marsala. Secondo gli investigatori le piante sequestrate e lavorate avrebbero potuto fruttare quattro milioni di euro.
Gli uomini dell'Arma stanno ora valutando attentamente le dichiarazioni di D'Arrigo, al quale è stato chiesto dove fosse all'ora della sparatoria nella campagna intorno a Marsala e se altre persone si occupavano della coltivazione della marijuana. Sull'inchiesta vige il massimo riserbo. Le ipotesi investigative sulla morte del maresciallo Mirarchi – Intanto, si fa strada l'ipotesi che a sparare al maresciallo Mirarchi siano state delle persone a guardia delle coltivazioni di marijuana, come era accaduto un paio di settimane fa, quando due romeni erano stati colpiti da fucilate in una zona tra Marsala e Mazara del Vallo dai custodi di una piantagione di canapa indiana. Uno di loro, ferito, era riuscito a fuggire. Dell'altro, invece, si sono perse le tracce. Qualche giorno dopo un cadavere carbonizzato è stato trovato a circa un chilometro di distanza e non ha ancora un'identità: i carabinieri stanno indagando, anche con accertamenti del Ris e l'impiego di cani "molecolari" della polizia, per stabilire se il cadavere e' quello del romeno scomparso.
Invertendo i ruoli nella vicenda dei due romeni, non si esclude un'altra ipotesi, e cioè che a sparare ai due carabinieri in borghese, scambiandoli per i gestori delle serre, siano stati i ladri durante un furto di piante.
MARSALA, OMICIDIO CARABINIERE: IL SINDACATO POLIZIA NUOVA FORZA DEMOCRATICA CHIEDE LE DIMISSIONI DEL MINISTRO ALFANO
di Ivan Galea
Marsala (TP) – Il sindacato Polizia Nuova Forza Democratica chiede le dimissioni del ministro Alfano dopo l'ultimo tragico episodio che ha visto morire il maresciallo dei Carabinieri Silvio Mirarchi, freddato barbaramente da ignoti uomini nelle campagne di Marsala, nelle Contrade di Ventrischi e Scacciaiazzo, dove vi era in atto un’attività di appostamento e monitoraggio da parte degli uomini dell'Arma e del Maresciallo Mirarchi che stava svolgendo il suo lavoro e stava garantendo la sicurezza ai cittadini con l’intento di rendere la città di Marsala un luogo migliore e sicuro.
“Questa organizzazione sindacale, – dichiara il portavoce del sindacato Polizia Nuova Forza Democratica – oggi viene a conoscenza – prosegue – che a Marsala ieri sera un carabiniere, in servizio presso la stazione dei carabinieri di contrada Ciavolo, veniva freddato alle spalle brutalmente mentre tentava di sventare una banda di criminali dediti ai furti in appartamento. Questa organizzazione sindacale è ormai da anni che sta denunciando con tutti i mezzi e con ogni attività la carenza e alcune volte l’assenza totale della sicurezza nella provincia di Trapani. Da molto tempo denunciamo al Dipartimento della Pubblica Sicurezza una totale assenza di forze di polizia e per i cittadini trapanesi proprio in questi giorni ci sono stati i trasferimenti ministeriali e a Marsala non è arrivato un solo poliziotto. Da molti anni a Marsala non arriva un solo poliziotto nonosatante il Commissariato di Marsala deve coprire un territorio vastissimo che va da una parte di Marausa fino a la città di Petrosino che copre una popolazione di 100.000 abitanti circa e che nel periodo estivo si quintupla per l’arrivo di turisti e di ulteriori abitanti della zona.
Il sindacato Polizia Nuova Forza Democratica rivendica poca attenzione da parte del ministero dell’Interno (risorse umane) verso la crescita esponenziale del fenomeno mafioso dedicatosi anche allo spaccio di sostanza stupefacente ormai in crescita esponenziale. Siamo indignati perchè rispetto a tale gravissima situazione, gli uomini dello Stato vengono abbandonati a se stessi senza adeguati mezzi e strutture anche di natura investigativa finalizzati a preventivare tali azioni contro le forze di polizia come è accaduto nell’episodio in argomento.
È inutile ribadire che un poliziotto e un carabiniere rischi la propria vita per poche centinaia di euro; le nostre istituzioni e questo governo se ne dovrebbero vergognare. Sicurezza è: garantire il maggior numero di poliziotti sulle strade con un numero maggiori di volanti. Sicurezza è: mettere in campo tutte le forze con atti concreti, con fatti concreti; sicurezza è: investire risorse economiche nel comparto sicurezza.
Avremmo potuto e dovuto evitare che si dovesse arrivare all’ennesima morte di un servitore dello Stato ma anche questa volta non si è riusciti e per questo il P.N.F.D., vicino al cittadino trapanese, chiede le dimissioni del ministro dell’Interno che nei suoi interventi assicura che nel nostro paese continua ad andare tutto bene nonostante proprio in questi giorni cresce l’invasione da parte dei migranti con migliaia di morti in mare. Il sindacato Polizia Nuova Forza Democratica – conclude il portavoce – si aspetta fatti concreti dalla classe dirigente e dice basta a parole, proclami e dichiarazioni che non aiutano ma destabilizzano il tutto, diversamente il P.N.F.D. agirà e chiederà le dimissioni dei responsabili affinchè finalmente in tutta la provincia di Trapani ci sia più sicurezza per i cittadini e per le forze di polizia e che gli stessi possano operare in coesione e con un numero sempre maggiore di poliziotti sul territorio trapanese e in tutti i paesi di provincia.”
La città di Marsala piange un uomo che ha lottato per valori come la legalità e l’onestà.
MARSALA: MORTO IL CARABINIERE AGGREDITO NEL CORSO DI UN BLITZ ANTIDROGA
BRESCIA, STRAGE FAMIGLIA COTTARELLI: RICERCATI I CUGINI MARINO CONDANNATI ALL'ERGASTOLO
CALABRIA INCENDIATE GOLF CAR GERACE, SOTTOSEGRETARIO BIANCHI: "DISPONIBILITA’ PER RIPRISTINO PARCO AUTO"
Redazione
“Ribadisco la piena vicinanza al sindaco di Gerace Pino Varacalli per l’incendio delle golf car destinate ai turisti. Da parte mia c’è tutta la disponibilità a cercare di ripristinare il parco auto. Quella messa in campo dal sindaco è una operazione virtuosa e un modello da esportare che coniuga insieme una intelligente strategia di valorizzazione del territorio e un oculato uso dei fondi comunitari”. A dirlo è Dorina Bianchi, sottosegretario al MiBACT con delega al Turismo e deputato calabrese del Nuovo Centrodestra.
E aggiunge: “La creazione di un itinerario sostenibile volto a far conoscere le bellezze del territorio di Gerace ricca di giacimenti culturali e artistici va esattamente nella direzione auspicata dal Governo per il rilancio del nostro turismo. Per questo progetti come quello di Gerace hanno tutto il nostro sostegno. Il turismo in Calabria deve diventare la principale attività anche su indirizzo delle amministrazioni locali che devono incentivare i giovani a investire nel settore. Non è solo valorizzazione del territorio, dei paesaggi e dei beni culturali, ma anche delle infrastrutture, degli aeroporti, dei prodotti enogastronomici e in generale della qualità della vita”.
COSTA CONCORDIA: CONFERMATA CONDANNA A 16 ANNI PER FRANCESCO SCHETTINO
ANCONA, DUPLICE OMICIDIO: L'EX RIGETTA LA COLPA SULLA 17ENNE
TERNI, SCOMPARSA SANDRO BELLINI: SVOLTA NELLE INDAGINI
Red. Cronaca
Terni – Un ucraino di 44 anni è stato arrestato dai carabinieri di Terni con l'accusa di omicidio nell'ambito delle indagini sulla scomparsa del cinquantatreenne Sandro Bellini, la cui auto è stata trovata in fiamme il 18 maggio in una radura boschiva di località Palombara di Marmore. Nei confronti dello straniero il gip ha emesso un'ordinanza di custodia in carcere. Ipotizzati i reati di omicidio, incendio aggravato e occultamento di cadavere.
La misura ha accolto, ritenendoli fondati, quelli che sono considerati i gravi indizi di colpevolezza nei confronti dell'ucraino raccolti dai carabinieri coordinati dal sostituto procuratore della Repubblica di Terni, Tullio Cicoria.
Il cadavere di Bellini – un incensurato che conduceva una vita molto regolare – non è stato ancora ritrovato. Dopo il rinvenimento dell'auto, si sono svolte per giorni ricerche in tutta la zona. Gli investigatori avevano quindi cominciato a indagare a 360 gradi e la pista dell'omicidio aveva via via preso sempre più piede.
BOLOGNA: MUORE DOPO ESSERE STATA OPERATA DI ERNIA AL DISCO
Red. Cronaca
Bologna – Morta a 51 anni, poche ore dopo un intervento per rimuovere un'ernia al disco. E' successo lo scorso 21 maggio all'ospedale Bellaria di Bologna, il decesso della donna è stato segnalato dall'Ausl come 'evento sentinella' e la Procura ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo: sono quattro i medici indagati, come atto a loro garanzia in vista dell'autopsia, eseguita ieri pomeriggio. La donna era stata operata, si era svegliata dopo l'operazione ed era stata portata in reparto nel pomeriggio, ma poco dopo le sue condizioni si sono aggravate, è entrata in coma e non c'è stato più nulla da fare. L'esame medico legale, disposto dal Pm Enrico Cieri, dovrà ricostruire cos'è successo, anche attraverso gli accertamenti istologici, di cui si avranno gli esiti fra alcune settimane. I medici iscritti nel registro degli indagati, difesi dall'avvocato Sabrina Di Giampietro, sono due chirurghi e due anestesisti.
GIOIA TAURO: STUDENTI FERITI PER CROLLO INTONACO A SCUOLA
Red. Cronache
Gioia Tauro (RC) – Quattro studenti quattordicenni sono rimasti feriti in modo lieve a Gioia Tauro mentre erano in classe, nella scuola media "Campanella", a causa della caduta, per motivi in corso d'accertamento, di una parte di intonaco. Gli studenti sono stati portati in ospedale per accertamenti, ma le loro condizioni non destano alcuna preoccupazione.
Sull'episodio hanno avviato indagini i carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro. La Procura della Repubblica di Palmi ha aperto un'inchiesta per accertare eventuali responsabilità nell'ambito della quale ha disposto il sequestro della classe in cui si é verificato il crollo e di quella al piano superiore. Le lezioni nella scuola media interessata dal crollo sono state sospese.