MARSALA, MORTE DEL PICCOLO ANDREA: L'ASP FA CHIAREZZA, MA SI PARLA ANCORA DI PROBLEMA SANITÀ

di Angelo Barraco
 
Marsala (TP) – La morte del piccolo Andrea Mistretta ha gettato nello sconforto un’intera comunità. Un bimbo di tre anni che ha lottato fino all’ultimo a seguito di un grave trauma cranico. In seguito ad un primo ricovero presso l’Ospedale “Paolo Borsellino” di Marsala, è stato ricoverato alla Clinica Villa Sofia di Palermo, le speranze sono rimaste accese fino all’ultimo ma il suo cuore ha cessato di battere la mattina del 13 aprile. In tanti hanno puntato il dito contro l’Ospedale di Marsala e sul web e per le vie della città si parla di malasanità. A chiarire spiegare quanto successo al piccolo Andrea Mistretta, la Direzione dell’Asp di Trapani ha chiesto un’analisi dei fatti alla direzione dell’Ospedale di Marsala, da tale analisi è emerso che il piccolo Andrea ha ricevuto l’assistenza necessaria. Il piccolo è giunto al pronto soccorso alle ore 21.10 e viste le gravi condizioni viene subito visitato e intubato. La Tac che viene effettuata fa emergere un ematoma fronto-parieto-occipitale ed emorragia epidurale. Prima di effettuare le procedure di trasferimento viene stabilizzato. L’elicottero era in fermo tecnico e quindi viene trasferito in ambulanza, ma i tempi sarebbero uguali. Gli esami necessari sono stati effettuati in 45 minuti. La vicenda ha avuto inizio sabato, il piccolo Andrea giocava e ha battuto la testa, inizia allora ad accusare mal di testa e sonno. i genitori lo portano prontamente dal pediatra ma il piccolo in macchina vomita. Il pediatra che ha visitato il piccolo ha riferito ai genitori che Andrea non aveva nulla, intanto Andrea aveva vomitato ben quattro volte e non stava per niente bene. Il pediatra consiglia ai genitori di far dormire il piccolo. Il malessere continua e alle ore 10 iniziano le convulsioni, prontamente i genitori lo portano al Pronto Soccorso dell’Ospedale “Paolo Borsellino”. Ma si continuano a gettare ombre sulla sanità marsalese. Oggi, 14 aprile, una donna ha dato alla luce la sua creatura dopo ben 19 ore di travaglio presso l’Ospedale di Marsala, il parto avviene tramite cesareo ma, secondo quanto emerso, il neonato è in coma. I familiari ritengono che l’episodio sia da attribuire alla malasanità e hanno presentato denuncia ai Carabinieri. In merito alla vicenda, l’Ospedale ha replicato dicendo che la paziente è stata monitorata. Adesso il bimbo si trova ricoverato all’ospedale di Trapani. 

Il 5 aprile avevamo parlato in modo dettagliato della sanità marsalese. L’Ospedale “Paolo Borsellino” è l’imponente struttura che dovrebbe assistere i cittadini marsalesi, ma così non è perché la mancanza di servizi rallenta inesorabilmente l’efficienza degli stessi. All’interno della struttura vi sono ben cinque sale operatorie dotate di macchinari necessari, ma ne è operativa soltanto una e le altre no, la a causa? La mancanza di anestesisti. Se un cittadino necessita di operarsi che deve fare? Deve far fronte alle liste d’attesa che si possono protrarre anche per 6 mesi, nella speranza che il problema non peggiori. Tranne se ci sono urgenze che ovviamente hanno la priorità. Ma nessuno parla, nessuno sembra voler dire come stanno realmente le cose al “Paolo Borsellino”, eppure l’inefficienza di un servizio reso ai cittadini è pubblico e lo si può leggere sul sito dell’asp poiché vi sono liste d’attesa chilometriche. Per effettuare una Risonanza Magnetica Nucleare (Rm) del Cervello e del tronco encefalico un cittadino deve attendere ben 81 giorni. Ma non è il solo dato sconvolgente poiché servono ben 101 giorni per effettuare un Eco (Color) Doppler dei tronchi sovraortici. I dati appena citati risalgono ad un periodo che va dal 31 luglio del 2015. 
 
 Oltre al problema della sala operatoria vi è anche il problema dei reparti, poiché i pazienti non vengono collocati nei reparti specifici alla loro patologia, ma vengono in altri reparti per mancanza di posti ed è statisticamente provata la morte dei pazienti fuori reparto. Proprio in merito ai ricoveri il sito riporta dell’asp liste d’attesa vertiginose. Un paziente deve attendere 50 giorni per un ricovero in Chirurgia Generale, 20 per Chirurgia Vascolare, 300 per Ortopedia e 90 per Urologia.  Nell’Ospedale di Marsala c’è anche il problema della reperibilità del medico poiché vi sono reparti in cui non c’è medico reperibile, quindi il paziente rimane in balia del suo male e nella speranza che qualcuno lo aiuti. E’ esattamente quello che è successo ad una signora nei primi di Marzo, che si è recata al pronto soccorso dell’Ospedale “Paolo Borsellino” poiché l’anziana madre di 78 anni era rimasta con una lisca di pesce in gola. Le due donne si recano al Pronto Soccorso intorno alle 15.15 e in quel momento non trovano molta affluenza, si rivolgono a chi di dovere e vengono invitare in sala d’attesa. Alle 16.00 vengono chiamate e viene riferito loro che il reparto di Otorinolaringoiatra chiude alle 14.00 e consigliano alle due donne di rivolgersi al primo intervento dell’Ospedale che forse possono ricevere assistenza. Le donne si recano  nel luogo indicato e un medico consiglia alle due donne o di andare a Trapani o di aspettare l’indomani mattina alle 08.00. Le donne decidono di rivolgersi ad un medico privato per far fronte al problema e raccontano quanto accaduto in una lettera aperta a TP24. Ma se un paziente non si può permettere un medico privato come fa?  Il primo comma dell’articolo 32 della nostra carta Costituzionale recita “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”, ma sembra che a Marsala la salute e la garanzia della stessa abbia le fasce orarie. 
 
Ma cosa dicono i documenti ufficiali in merito a questa situazione critica? Le carte riportano che “L'area territoriale dell’ASP comprende le funzioni relative a:  igiene, sanità pubblica, assistenza sanitaria collettiva in ambienti di vita e di lavoro;  assistenza sanitaria di base, specialistica e riabilitativa; medicina fiscale e legale;  farmaceutica;  salute mentale e le tossicodipendenze; sanità pubblica veterinaria;  tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro”. Parlano quindi di una situazione ben diversa rispetto a quella che appare agli occhi di chi chiede l’applicazione di un diritto inviolabile, un diritto che non deve essere calpestato e omesso da nessun vincolo ma garantito con la massima efficienza.



FRANA IL COSTONE DI UNA CAVA SULLE APUANE, DUE OPERAI SOTTO LE ROCCE

Redazione

Toscana – E' franato il costone di una cava del bacino di Colonnata. Sotto le rocce sarebbero rimasti due cavatori. Un terzo uomo rimasto sospeso è stato tratto in salvo e portato all'ospedale con un'ambulanza.

Proseguono le ricerche dei due cavatori dati per dispersi dopo la frana di un costone sulle Alpi Apuane. Sarebbero franate quasi duemila tonnellate di marmo e i due operai sarebbero precipitati nel vuoto per circa trenta metri e con loro anche una macchina tagliatrice. La tragedia è avvenuta nel bacino denominato Gioia, nel cuore delle cave di Carrara, nella cava Antonioli. I tre cavatori stavano tagliando un costone quando si è verificato il crollo. Sul posto ci sarebbe stato anche un operaio con l'escavatrice. Forse gli operai stavano ultimando il taglio di una parete. I cavatori precipitati probabilmente erano intenti a togliere le verghe dove scorre la macchina tagliatrice. In tutti i bacini delle cave delle Alpi Apuane sono stati sospesi i lavori. Sul posto si sta recando anche il prefetto di Carrara Giovanna Menghini.

Borioli(Pd), dura tragedia, indagheremo – "Quella di Carrara è un'altra durissima tragedia per il mondo del lavoro. Come Commissione d'inchiesta sugli infortuni del lavoro ci attiveremo per comprendere circostante e responsabilità. E' evidente, però, che occorre lavorare con sempre maggiore intensità per rimuovere alla radice le condizioni di insicurezza che ancora mettono a repentaglio la salute e la vita dei lavoratori". Lo dice il senatore Daniele Borioli, capogruppo del Pd nella Commissione d'Inchiesta sugli infortuni sul lavoro.




MILANO: TRENO TRAVOLGE WRITER, UN MORTO E UN FERITO

Redazione
 
Milano – Tragedia nel milanese. Alle ore 23 del 13 aprile, un writer russo di 19 anni è rimasto ucciso  da un treno delle Ferrovie Nord, un suo coetaneo italiano  è rimasto ferito alla gamba destre, il tutto è avvenuto nella stazione di Greco Pirelli, Milano. Il treno che ha travolto i due giovani non ha arrestato la sua corsa ma ha proseguito il suo viaggio in direzione Sesto S.Giovanni, il conducente non si è accorto di quanto accaduto. Emerge inoltre che i due giovani sono stati colpiti mentre era in corso un raid vandalico. Ad avvertire le forze dell’ordine sono stati i condomini di un palazzo vicino. Il fenomeno è molto diffuso sul nostro territorio, da nord a sud, bombolette spray, cappucci e la notte e copre ogni identità. Il fenomeno è in voga da tanti anni ma sono anche tante le vittime falciate da treni in corsa. Un episodio analogo a quello di Milano è accaduto il 6 agosto del 2015 alla stazione di Arona, in provincia di Novara. Il giovane stava dipingendo un vagone con uno spray e non si è accorto dell’arrivo di un treno merci. L’allarme lo hanno dato alcuni amici del giovane. I suoi amici successivamente hanno urlato a gran voce che il disegno era la sua vita e hanno puntualizzato “Non chiamatelo vandalo, era un bravissimo ragazzo”. Il giovane viveva a Somma Lombarda e la sua famiglia è molto conosciuta poiché il padre è Marco Baccin, un ex ciclista e negli anni 90 è stato tecnico del Comitato regionale lombardo. Dall’associazione Codacons intanto riferiscono che è stata “una morte annunciata” e aggiungono inoltre che era stata denunciata da molto tempo l'invasione in Italia di graffiti e altri disegni realizzati dai writer che appaiono in qualsiasi punto delle città, anche in zone a forte rischio per l'incolumità degli stessi disegnatori. Aggiunge inoltre il Codacons: “Le istituzioni non hanno saputo affrontare e combattere il fenomeno dei writer, lasciando loro carta bianca e la facoltà di mettere in pericolo la propria incolumità. Non è ammissibile che questi "artisti" continuino ad imbrattare beni pubblici rischiando la propria pelle ed arrecando oltretutto un danno alla collettività” e bisognerebbe dedicare ai writer delle aree nelle città per evitare incidenti.



POTENZA: TUTTI I SINDACI LUCANI E I PRESIDENTI DELLE PROVINCE SULL'INTERCITY PER ROMA

di Domenico Leccese
Potenza
– Tutti i sindaci lucani giovedì 14 aprile mattina, dopo aver indossato la fascia tricolore, prenderanno il treno Intercity 700 per Roma (8.05 Taranto, 8.39 Metaponto, 9.04 Ferrandina, 9.18 Grassano, 10 Potenza centrale, 10.31 Bella con arrivo a Roma Termini alle 14.34). Con loro anche i Presidenti delle Province per chiedere con forza a Trenitalia l’attivazione di quattro coppie di pendolino Etr450 (o simili).

In questo modo si percorrerebbe il tragitto Potenza-Roma in 3 ore e Matera (Ferrandina) – Roma in 3 ore e 45 minuti, considerato che questa tipologia di treni é in grado di viaggiare sia sulla linea tradizionale che sull’alta velocità. Lo rende noto l’assessore regionale ai Trasporti, Aldo Berlinguer. Ogni sindaco prenderà il treno alla stazione ferroviaria più vicina al proprio comune per ritrovarsi tutti insieme prima alla fermata di Potenza e poi alla stazione Termini di Roma.

L’iniziativa, promossa dall'assessorato regionale ai trasporti d'intesa con Anci Basilicata, verrà trasmessa in diretta sulla pagina Facebook della Regione Basilicata a partire dalle ore 10 e potrà essere seguita anche su twitter attraverso l’hashtag #basilicataintreno.

“Il Ministro delle Infrastrutture sta facendo la sua parte ed ha ribadito che la velocizzazione della tratta Taranto-Roma ci sarà – afferma Berlinguer. Ora tocca a Trenitalia mettere a disposizione materiale rotabile decente e consentire alla Basilicata di uscire da un isolamento atavico. A Roma ci faremo sentire e se non basta intraprenderemo iniziative ancor più rilevanti. Ci siamo stancati di elemosinare servizi accettabili. Il centro-nord viaggia sull'Etr 1000, noi ancora a dorso di mulo".

Trova piena condivisione e ampia adesione l’iniziativa promossa per domani 14aprile2016 dall’assessore ai trasporti della Regione Basilicata Aldo Berlinguer per sollecitare Trenitalia a istituire sulla tratta Taranto – Potenza – Roma un collegamento veloce utilizzando materiale rotabile ETR in grado di poter operare sia su tracciato tradizionale, sia su tracciato Alta Velocità.

L’entrata in funzione degli ETR 1000 sulla tratta Roma –Milano, rende disponibile le precedenti versioni ETR che già da subito possono entrare in funzione sul tratto tra Roma e la nostra Regione Basilicata, consentendo così di superare una situazione di grave carenza nella qualità dei collegamenti ferroviari tra la Regione Basilicata e il resto del Paese.

In Basilicata viviamo di fatto una condizione di isolamento geografico intollerabile che penalizza moltissimo le nostre comunità, non vi è motivo per non offrire da subito una risposta possibile, è quanto sostiene il Consigliere Regionale Vito Santarsiere (ex Sindaco della Città di Potenza)

Un Paese civile che guarda al futuro risolve queste situazioni, la nostra Regione Basilicata e tutto il Sud hanno bisogno di nuovi e veloci collegamenti.

Il Governo Renzi e il ministro Delrio che hanno mostrato di saper guardare con rinnovata attenzione al Mezzogiorno sapranno comprendere il senso di questa forte richiesta e comprendere che essa va nella direzione di rafforzare, non solo i nostri territori, ma l’intero Paese.

Senza tener conto che la straordinaria opportunità di Matera 2019 potrà essere pienamente colta solo attraverso il superamento dei vari gap infrastrutturali.

Il futuro della nostra Italia è nella coesione e non già nelle logiche della domanda e della bigliettazione che ispirano risposte e improprie decisioni di Trenitalia.

Alcuni consiglieri regionali, sicuramente, impegneranno la giornata di domani con l’assessore Berlinguer, per questa battaglia di civiltà, con l'auspicio di tornare da Roma, in terra di Basilicata, con la certezza che un nuovo viaggio è davvero cominciato, verso Basilicata Matera 2019.
 




BARI, NEONATA MORTA: SI INDAGA PER OMICIDIO VOLONTARIO

A.B.

Bari – Si indaga per omicidio volontario in merito alla morte di una bambina di tre mesi, avvenuta il 13 febbraio scorso presso l’Ospedale Pediatrico Giovanni XXIII, in seguito a molteplici ricoveri per crisi respiratorie. La Procura di Bari indaga senza sosta e i sospetti degli inquirenti sono concentrati sull’ambiente familiare. Sono emersi elementi d’accusa nei confronti del padre della piccola, un giovane di 29 anni di Altamura. Tali elementi riguardano un episodio di violenza sessuale ai danni di una 14enne. Per tale episodio il giovane venne arrestato in data 9 aprile. I medici segnalarono agli inquirenti i continui ricoveri a cui era sottoposta la piccola. In un primo momento il fascicolo è stato aperto per omicidio colposo, successivamente si sospettò che la morte avvenne mano altrui e non per un malessere della bimba.




MARSALA, MORTE DEL PICCOLO ANDREA: COMUNITÀ SOTTO SHOCK

di Angelo Barraco
 
Marsala (TP) – E’ morto Andrea Mistretta, il bimbo di tre anni che era stato ricoverato alla Clinica Villa Sofia di Palermo per un grave trauma cranico. Il suo cuore ha smesso di battere questa mattina e il pensiero vola alla famiglia e a tutti coloro che hanno sperato in un epilogo ben diverso. Nella serata di ieri si è svolta una veglia di preghiera presso la Chiesa Madre. Tanti i presenti che si sono riuniti e che hanno voluto far sentire la loro vicinanza alla famiglia, tanti i presenti affranti, con le mani giunte, le lacrime agli occhi e il cuore affranto dal dolore, per una storia che ha toccato gli animi di una comunità.
 
Lunedì vi erano state dei leggeri segnali di ripresa a livello cerebrale. La vicenda ha avuto inizio sabato, il piccolo Andrea giocava e ha battuto la testa, inizia allora ad accusare mal di testa e sonno. i genitori lo portano prontamente dal pediatra ma il piccolo in macchina vomita. Il pediatra che ha visitato il piccolo ha riferito ai genitori che Andrea non aveva nulla, intanto Andrea aveva vomitato ben quattro volte e non stava per niente bene. Il pediatra consiglia ai genitori di far dormire il piccolo. Il malessere continua e alle ore 10 iniziano le convulsioni, prontamente i genitori lo portano al Pronto Soccorso dell’Ospedale “Paolo Borsellino” di Marsala, con un’attesa di 40 minuti, successivamente viene detto ai genitori che l’elisoccorso non è in funzione perché “in fermo”. Sarà l’ambulanza a portare Andrea a Palermo, ma le condizioni sono già critiche. A Palermo ha subito un intervento per combattere l’emorragia, ma al termine del delicato intervento è stata dichiarata la “morte cerebrale”. Si continuano a gettare ombre all’Ospedale di Marsala, ombre in merito ad una sanità che fa tremare i cittadini e li fa preoccupare in merito alla loro salute. I genitori del piccolo hanno riferito tutto agli inquirenti, al momento non vi è alcun fascicolo aperto. Intanto la città di Marsala è sconvolta da tutto ciò e questa sera alle ore 21 si terrà una veglia di preghiera per il piccolo presso la Chiesa Madre. Il 5 aprile abbiamo pubblicato un’inchiesta in merito alla sanità a Marsala che è sull’orlo del collasso.



BOLOGNA, DONNA SGOZZATA: IL MARITO DICE DI ESSERE STATO AGGREDITO DA SCONOSCIUTO

di Angelo Barraco
Bologna – La città di Bologna si è svegliata con una terribile notizia che è rimbombata nelle case dei cittadini e nei bar come un tuono. Una donna di 51 anni, italiana, è stata uccisa a Molinella, un paese della bassa. A lanciare l’allarme sarebbe stato il marito della donna, che si trovava in casa e avrebbe chiamato chi di dovere alle 4 del mattino.
 
Dalle prime informazioni emerse, la donna è stata rinvenuta con una profonda ferita alla gola. Immediatamente sul posto il pm di turno Scandellari e i Carabinieri. Il marito, 52enne italiano, è stato portato all’Ospedale Maggiore di Bologna perché presentava delle tumefazioni, successivamente è stato dimesso intorno alle 6.45 del mattino con prognosi lieve. I Carabinieri hanno sentito il marito della donna.
 
L’uomo ha riferito agli inquirenti di essere rientrato da lavoro e di essere stato aggredito poco prima di entrare in casa. Il marito ha inoltre riferito che in seguito all’aggressione subita sarebbe svenuto, successivamente si sarebbe ripreso e sarebbe rincasato e avrebbe visto la moglie con la gola tagliata. L’uomo è un tassista di 52 anni. A chiamare il 118 è stato proprio il marito. Proprio in merito a quella chiamata, gli inquirenti acquisiranno il file audio di quella telefonata ai fini investigativi. Gli accertamenti medico legali hanno riscontrato che la donna, oltre al taglio alla gola, aveva subito la rottura dei denti ed era priva di indumenti. Adesso gli accertamenti si concentreranno sull’orario della morte, per stabilire se in quella fascia oraria il marito si trovava in servizio.  



BOLOGNA: DONNA TROVATA MORTA CON TAGLIO ALLA GOLA. FERMATO IL MARITO

A.B.
 
Bologna – La città di Bologna si è svegliata con una terribile notizia che è rimbombata nelle case dei cittadini e nei bar come un tuono. Una donna di 51 anni, italiana, è stata uccisa a Molinella, un paese della bassa. A lanciare l’allarme sarebbe stato il marito della donna, che si trovava in casa e avrebbe chiamato chi di dovere alle 4 del mattino. E proprio il marito di Liliana Bartolini, 51 anni, trovata sgozzata nella notte in una casa a Miravalle di Molinella, nel Bolognese, è stato sottoposto a fermo per omicidio volontario aggravato dal rapporto di coniugio. Il racconto dell'uomo, tassista di 52 anni, sentito a lungo come persona informata sui fatti dal Pm Antonella Scandellari e dai carabinieri, non ha convinto gli investigatori che hanno sospeso l'audizione e invitato a nominare un avvocato. Sarà portato in carcere.



MARSALA: BATTE LA TESTA MENTRE GIOCA, BIMBO DI TRE ANNI IN GRAVISSIME CONDIZIONI

di Angelo Barraco
 
Marsala (TP) – La città di Marsala è sotto Shock per quanto accaduto al piccolo Andrea Mistretta, bimbo di tre anni ricoverato all’Ospedale Villa Sofia di Palermo, che sta lottando tra la vita e la morte dopo aver battuto la testa violentemente sabato sera. Le speranze sono leggermente riaffiorate ieri, quando l’attività cerebrale del piccolo è ripresa in minima entità. Ma cosa è accaduto quel sabato? Il piccolo ha battuto la testa e accusava mal di testa e sonno, i genitori lo portano prontamente dal pediatra ma il piccolo in macchina vomita. Il pediatra che ha visitato il piccolo ha riferito ai genitori che Andrea non aveva nulla, intanto Andrea aveva vomitato ben quattro volte e non stava per niente bene. Il pediatra consiglia ai genitori di far dormire il piccolo. Il malessere continua e alle ore 10 iniziano le convulsioni, prontamente i genitori lo portano al Pronto Soccorso dell’Ospedale “Paolo Borsellino” di Marsala, con un’attesa di 40 minuti, successivamente viene detto ai genitori che l’elisoccorso non è in funzione perché “in fermo”. Sarà l’ambulanza a portare Andrea a Palermo, ma le condizioni sono già critiche. A Palermo ha subito un intervento per combattere l’emorragia, ma al termine del delicato intervento è stata dichiarata la “morte cerebrale”. Si continuano a gettare ombre all’Ospedale di Marsala, ombre in merito ad una sanità che fa tremare i cittadini e li fa preoccupare in merito alla loro salute. I genitori del piccolo hanno riferito tutto agli inquirenti, al momento non vi è alcun fascicolo aperto. Intanto la città di Marsala è sconvolta da tutto ciò e questa sera alle ore 21 si terrà una veglia di preghiera per il piccolo presso la Chiesa Madre. Il 5 aprile abbiamo pubblicato un’inchiesta in merito alla sanità a Marsala che è sull’orlo del collasso. 



NAPOLI: MINORENNI TENTANO DI STRANGOLARE UN OMOSESSUALE

A.B.
 
Napoli – I Carabinieri hanno arrestato due minorenni per tentata rapina e strangolamento ai danni di un omosessuale di 38 anni di Acerra (Napoli), che si prostituiva. I due soggetti avevano adescato la vittima attraverso un annuncio su internet, successivamente si sono incontrati e si sono appartati in un luogo isolato, precisamente in Via Napoli, in zona Maddaloni. Giunti sul posto hanno tentato di strangolare la vittima con un laccio e derubarlo del suo cellulare e del portafoglio, ma la vittima si è opposta a all’aggressione e ha costretto i minori alla fuga. Successivamente i due giovani sono stati rintracciati mentre stava rientrando nelle rispettive abitazioni, sono stati fermati e condotti al centro di prima accoglienza dei Colli Aminei di Napoli. La vittima ha riportato delle escoriazioni al collo e tanta paura. 



STRASBURGO BACCHETTA L'ITALIA: "TROPPO DIFFICILE ABORTIRE"

Redazione

Il Consiglio d'Europa riprovera l'Italia dove l'aborto e' complicato perche', nonostante la legge 194/78, l'accesso ai servizi di interruzione volontaria e' complicato. Lo ha affermato il Consiglio d'Europa, dichiarando "ammissibile" un ricorso della Cgil alla Corte sulla violazione dei diritti alla salute delle donne che intendono accedere all'interruzione di gravidanza (secondo le modalita' previste dalla legge) e dei medici non obiettori di coscienza. "Le donne che cercano accesso ai servizi di aborto -si legge nelle conclusioni- continuano ad avere di fronte una sostanziale difficiolta' nell'ottenere l'accesso a tali servizi nella pratica, nonostante quanto e' previsto dalla legge ".

Il Comitato europeo dei diritti sociali del Consiglio d'Europa denuncia una situazione in cui "in alcuni casi, considerata l'urgenza delle procedure richieste, le donne che vogliono un aborto possono essere forzate ad andare in altre strutture (rispetto a quelle pubbliche; ndr.), in Italia o all'estero, o a mettere fine alla loro gravidanza senza il sostegno o il controllo delle competenti autorita' sanitarie, oppure possono essere dissuase dall'accedere ai servizi di aborto a cui hanno invece diritto in base alla legge 194/78". Secondo il Comitato, quest tipo di situazioni possono "comportare notevoli rischi per la salute e il benessere delle donne interessate, il che e' contrario al diritto alla protezione della salute"