QUARTO, SINDACO CAPUOZZO ESPULSO DA MOVIMENTO 5 STELLE

di Angelo Barraco
 
Napoli Il Sindaco di Quarto Rosa Capuozzo è stata espulsa dal Movimento 5 Stelle, l’espulsione è avvenuta a distanza di 24 ore dalla richiesta di dimissioni fatta da Beppe Grillo sul suo blog: “Noi siamo il M5S e l’esempio vale più di qualsiasi poltrona. Noi dobbiamo garantire il M5S tutto e per questa ragione chiediamo con fermezza a Rosa Capuozzo di dimettersi e far tornare ad elezioni Quarto”. Nella nota del Movimento Cinque Stelle si legge: “la strada dell’onestà ha un prezzo. Il prezzo è dover essere, sempre, senza eccezione alcuna, al di sopra di ogni sospetto. Per farlo occorre marcare le differenze tra noi e chi ci ha governato finora in modo netto. A Quarto, un Comune già sciolto due volte per mafia, dove il Movimento 5 Stelle la scorsa estate è stata l’unica lista politica nazionale autorizzata a correre per le elezioni, lo abbiamo fatto espellendo un consigliere (poi indagato) perché fece pressioni politiche che contraddicevano il nostro programma. Alla prima avvisaglia abbiamo messo alla porta De Robbio e oggi abbiamo preso consapevolezza di aver inflitto un grande colpo al malaffare”. In merito all’espulsione la Capuozzo non si è ancora espressa pubblicamente. Alcuni penta stellati però non hanno accolto bene il fatto che la decisione sia arrivata dall’alto senza una consultazione territoriale. Bisogna ricordare inoltre che nella giornata di ieri sono state effettuate perquisizioni a casa del Sindaco e in Comune. E’ stata perquisita anche la casa del capogruppo del M5S Alessandro Nicolais, ma non risulta indagato. 
 
"È dovere di un sindaco del Movimento 5 stelle denunciare immediatamente e senza tentennamenti alle autorità ogni ricatto o minaccia che riceve. Perché noi siamo geneticamente diversi dai partiti che invece di sbattere la porta in faccia alla criminalità organizzata, come fatto a Quarto, la fa accomodare e sedere al proprio tavolo per spartirsi la torta", si legge sul blog del leader Cinquestelle. "La nostra differenza sta proprio nel non predicarla solamente, l'onestà, ma nell'applicarla giornalmente. Come diceva Paolo Borsellino in riferimento alla necessaria pulizia da fare all'interno dei partiti, non bisogna soltanto essere onesti, 'ma apparire onesti', al di fuori di ogni dubbio e al di sopra di ogni sospetto", conclude il post, che ripercorre la vicenda giudiziaria e le intercettazioni che hanno coinvolto l'amministratrice campana. "La camorra a Quarto ha perso, perché non è riuscita a incidere in alcun modo sull'amministrazione, e tutte le richieste pervenute sono state rimandate indietro duramente. Ma dalle parole di Rosa Capuozzo è evidente che si è trattato di un caso di ricatto da parte dell'ex consigliere Giovanni De Robbio, al contrario di quanto da lei stessa sostenuto nelle sue dichiarazioni pubbliche e di quanto riferito ai membri del M5S nei diversi incontri avuti, in cui ha parlato di semplici pressioni politiche", conclude il blog di Grillo
 
Inchiesta: Sul finire di ottobre il consigliere comunale di Quarto, Giovanni De Robbio (Movimento Cinque Stelle), si sarebbe rivolto con toni discutibili con il Sindaco Rosa Capuozzo, Movimento Cinque Stelle. Da qui parte l’inchiesta. Il consigliere avrebbe mostrato al Sindaco una foto aerea della sua casa dal cellulare, il consigliere De Robbio avrebbe alluso a presunte irregolarità nell’abitazione, il Sindaco aggiunge inoltre “disse che dovevo stare tranquilla perché dovevo essere meno aggressiva, non dovevo scalciare, dovevo essere più tranquilla con il territorio”.
 
L’inchiesta è coordinata dal pm Henry John Woodcock e condotta dai Carabinieri di Pozzuoli. Dopo questo incontro il consigliere avrebbe avvicinato il Sindaco altre due volte, quest’ultima in compagnia di un geometra e lo avrebbe indicato come una persona capace che avrebbe potuto dare una consulenza in ambito edilizio. Il primo cittadino ha spiegato agli inquirenti: “Mi dissero che aveva la mia foto in cassaforte”. Il terzo episodio in cui De Robbio evvicinò il Sindaco ha avuto luogo in consiglio comunale e gli disse che avrebbe fatto si che il sopralluogo che ha portato all’irregolarità risultasse falso. De Robbio è indagato per tentata estorsione, per voto di scambio aggravato in concorso con Alfonso Cesarano, che è il titolare di una ditta di pompe funebri e secondo gli inquirenti è un esponente vicino al clan camorristico Poverino. Dalle intercettazioni fatte al figlio di Cesarano emergono le seguenti affermazioni: “Adesso si deve portare a votare chiunque esso sia, anche le vecchie di ottant'anni si devono portare là sopra e devono mettere la X sul Movimento Cinque Stelle che è la cosa fondamentale”, ma anche “Questo De Robbio, noi abbiamo fatto l'accordo con lui… ci siamo seduti al tavolo… hanno parlato, hanno chiacchierato, hanno concordato diciamo delle cose loro, hanno parlato di tutte le cose e noi abbiamo detto che gli avremmo dato una mano”, più esplicitamente si dice nell’intercettazione: “Questo assessore che gli diamo noi, lui ci deve dare quello che abbiamo detto che ci deve dare, così come lo abbiamo fatto salire, così lo facciamo cadere”.
 
Oltre a De Robbio sono indagati il geometra Giulio Intemerato, per estorsione ai danni del primo cittadino, Mario Ferro. Intanto Alessandro Di Battista scrive su facebook: “Proprio oggi, mentre il PD fa partire l'ennesima macchina del fango contro il M5S, viene condannato Ozzimo (ex-assessore PD a Roma) per Mafia Capitale.Che pena, hanno favorito la crescita di fenomeni mafiosi nella Capitale, candidano condannati ovunque, hanno salvato dall'arresto il senatore NCD Azzollini, fanno leggi anti-corruzione che di "anti" hanno solo il nome e ancora parlano.Provano a confondere le acque. Infangano perché sono abituati ad avere fango addosso. Spaventano perché sono terribilmente spaventati. E sarà sempre peggio. Da qui alle amministrative i loro attacchi si intensificheranno.Rispondiamo colpo su colpo ma parliamo di temi. Di reddito di cittadinanza. Di sovranità monetaria. Di trasparenza sulle banche. Di legge anti-corruzione. Sono le nostre soluzioni. La strada è lunga. Ma è quella giusta. A riveder le stelle!”. In risposta ad Orfini che scrisse su Twitter: “Quando segnalai che a Ostia i clan inneggiavano al m5s,Di Maio disse che mi dovevano ricoverare. Lo disse da Quarto,dove la camorra vota m5s”.



FIRENZE: OMICIDIO ASHLEY OLSEN, HA APERTO LA PORTA AL KILLER

di Angelo Barraco
 
Firenze – La magnifica città di Firenze si tinge di rosso e una fitta nebbia torna ad avvolge una splendida città vittima di misteri ed incubi del passato. Il 9 gennaio viene rinvenuto in un piccolo appartamento del quartiere Santo Spirito, in Via Santa Monia, precisamente vicino Piazza del Carmine, il corpo senza vita di  Ashley Olsen. La 35enne di origine statunitense è stata strangolata. A dar credito a tale tesi sono stati i segni sul collo della vittima, gli accertamenti del medico legale hanno confermato i segni dello strangolamento e la Procura di Firenze ha aperto un’inchiesta per omicidio. Tutte le ipotesi restano aperte, uno dei primi scenari al vaglio degli inquirenti è che la giovane possa essere stata uccisa da qualcuno incontrato occasionalmente. Sulla porta di casa della vittima non sono presenti segni di scasso o forzature, segno che la vittima ha aperto la porta al suo assassino e lo conosceva, ciò esclude l’ipotesi rapina. Si attende inoltre il referto autoptico per accertarsi se la donna abbia avuto rapporti sessuali o meno. A ritrovare il corpo è stato il fidanzato che non la sentiva da tre giorni, a seguito di una lite. Aveva provato a chiamarla ma lei non rispondeva così, preoccupato, ha rintracciato la proprietaria dell’appartamento, hanno aperto l’appartamento e hanno rinvenuto il cadavere. Secondo gli inquirenti la morte della giovane non sarebbe avvenuta il giorno del ritrovamento. 
 
Il fidanzato è un pittore fiorentino di 42 anni ma non è sospettato del delitto. Il racconto fatto dall’uomo agli inquirenti risulta chiaro e senza falle, testimoni hanno inoltre confermato l’alibi fornito dall’uomo poiché ha dichiarato che in quell’arco di tempo  in cui la giovane non dava più notizie di se, si trovava altrove.  Ma su questo caso iniziano a farsi strada i misteri. Dov’è il cellulare di Ashley? Il cellulare della giovane non è stato trovato all’interno della sua abitazione. Il telefono risultava staccato da venerdì mattina. Emerge inoltre che la donna è stata vista l’ultima volta nella notte tra giovedì e venerdì, in un locale di Firenze con delle amiche che però sono andate via prima. Gli inquirenti hanno repertato un reggiseno di pizzo nero che si trovava abbandonato sul sellino di una bicicletta che si trovava a pochi metro dall’abitazione. E’ stato un omicidio d’impeto e non premeditato, sicuramente la vittima aveva discusso con il killer prima che avvenisse il brutale omicidio. La dinamica è al vaglio degli inquirenti, ma una risposta la si potrebbe avere dalla tecnologia e precisamente dalle telecamere di sorveglianza che si trovano nelle zone limitrofe. 
 
Firenze e le donne uccise in casa: Firenze ha una storia di omicidi compiuti all’interno di abitazioni che iniziano negli anni 70, delitti analoghi a questo. I delitti sono tanti ma noi vi elenchiamo quelli che riteniam abbiano delle analogie con questo omicidio. Questi delitti sono rimasti senza un colpevole.
22 maggio 1972: Via Bolognese, nel quartiere San Jacopino, viene rinvenuto il cadavere di Miriam Ana Escobar di 19 anni, nata a El Salvador e risiedente in Italia da 3 mesi. La giovane viene strangolata con un foulard. Viene trovata senza scarpe, sul suo corpo nessun tipo di violenza. Il 14 dicembre del 1983 viene uccida Clelia Cuscito, una prostituta. Prima viene strangolata e poi viene colpita ripetutamente con 15 coltellate. L’omicidio si consuma in Via Gian Paolo Orsi. Il 2 marzo del 1984, a Firenze in Via Bolognese viene trovato tra gli ulivi e l’erba il cadavere di Gabriella Caltabellotta, studentessa di 18 anni residente nel quartiere San Jacopino. La giovane è stata strangolata e colpita con dieci coltellate alla schiena. Vi è poi l’omicidio di Giuseppina Bassi, 55 anni, avvenuto in via di Benedetta. L’assassino l’ha strangolata e poi è andato via senza prendere via nulla.
 
La Toscana si avvolge di ombre e misteri poiché è avvolta da una fitta cortina di mistero la morte di Beata Balon, 45 anni di Varsavia (Polonia), trovata cadavere in data 11/01/2016 all’interno del suo appartamento nel quartiere Ponzano ad Empoli (Firenze). La donna lavorava in una ditta di pulizie. Il cadavere è stato scoperto intorno alle 8 del mattino dal compagno, Guardia Giurata, che ha prontamente chiamato il 112. La donna indossava un pigiama, era riversa sul letto e in testa aveva un sacchetto di plastica. Il sacchetto di plastica fa ipotizzare ad un decesso per soffocamento e/o strangolamento, ma sarà l’autopsia a dare ulteriori risposte. La donna aveva due figli in Polonia, ma da una precedente relazione, dall’attuale compagno non aveva avuto figli. L’uomo è stato interrogato e ha riferito agli inquirenti di aver dormito con la donna ma non si sarebbe accorto di nulla. Sono stati interrogati inoltre parenti e amici della coppia. I due vivevano in quella casa da circa due anni ma, raccontano i vicini, non erano molto socievoli. La donna aveva sofferto di crisi depressive in passato e anche di alcolismo. Tali momenti della sua vita li aveva descritti apertamente sulla sua pagina facebook, avrebbe tentato di togliersi anche la vita in passato. Nell’appartamento non sono stati trovati segni di scasso o forzatura. Si attende l’autopsia che darà maggiori risposte a questo misterioso delitto.



MARSALA, 13ENNE SCOMPARSA: È GIALLO SUI MESSAGGI DI FACEBOOK

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di Angelo Barraco
 
Marsala (TP) – Dal 28 dicembre non si hanno più notizie di Luana Alexandra Venturi Rusu, una ragazzina di 13 anni scomparsa da Marsala. La giovane di origine rumena, ma perfettamente integrata nel contesta sociale, non da più notizie di se  da diversi giorni.
 
La giovane in passato si era allontanata altre volte, ma per pochi giorni e grazie all’intervento delle forze dell’ordine che sono riusciti a rintracciarla.
 
Numerosi sono i commenti di amici, parenti o semplici conoscenti che la invitano a tornare a casa, numerosi sono i giornali che parlano della vicenda.
 
Nella mezzanotte del 10 gennaio la giovane scrive sul suo profilo facebook: “Sto bene mi sto vivendo semplicemente la mia vita che e bellissima *–*”, tale messaggio però viene poi rimosso, per dar spazio al seguente messaggio: “E bEllissimo vivere lontanO da. Tutto e .da tutti”.

Sotto il medesimo messaggio si susseguono diversi commenti di amici che incitano la giovane a tornare a casa, ma la risposta di quest’ultima arriva nelle mattinate, quando scrive inizialmente un semplice “Bye”, successivamente risponde ad un’amica che le scrive un messaggio di vicinanza il seguente messaggio dai toni allarmanti: “Avrai da aspettarmi…”. Ulteriori tracce sul profilo facebook della giovane si possono riscontrare intorno alle ore 15.00 circa, quando compare il seguente messaggio: “Io penso che se sono felice e meglio!”. Anche in questa circostanza sono immediate le risposte degli amici che la incitano a tornare a casa, la risposta della ragazza però è “E tu fatti i cazzi toe va”.  Sempre nella stessa fascia oraria e nel medesimo messaggio la ragazza scrive: “Ma io sto bene qua dove somo”. E’ stata Alexandra a scrivere i messaggi oppure è stato qualcun altro a scriverli per lei? Sempre ieri, sul profilo facebook della giovane, è apparso un messaggio dove si legge: “Ciao ti amiamo molto”, la giovane ha risposto “Chi Sei?” e questa persona ha scritto “Papà, leggi i messaggi”. Al momento ci sono degli accertamenti in corso su tali messaggi da parte degli inquirenti. I Carabinieri stanno operando sotto la guida e l’intesa della Prefettura e la Procura e con l’ausilio delle altre forze di Polizia. Ad oggi è stata fatta un’intensa attività di ricerca sul territorio, sono state organizzate squadre miste con Polizia di Stato, Vigili Urbani e Vigili del fuoco e hanno monitorato centro storico e periferia con due turni. Le ricerche erano basate anche da avvistamenti poichè è stata vista più volte girare per il centro storico non si esclude che la giovane non si trovi più sul territorio marsalese. In base agli avvistamenti e all’esito degli esami in corso gli inquirenti decideranno come procedere nelle ricerche.

Chiunque vedesse Alexandra o fosse in possesso di informazioni utili ai fini del ritrovamento è pregato di chiamare subito le forze dell’ordine. Se vedete la giovane, fermatela e chiamate subito le forze dell’ordine, ovviamente non perdendola di vista. Se viene fatta una segnalazione dopo diversi giorni o ore, viene difficile riscontrare la segnalazione poiché il soggetto tende a muoversi.  Si invita la ragazza o chi la sta ospitando a contattare le forze dell’ordine e riferire dove si trovano, si invita la cittadinanza a contattare le forze dell’ordine, ma con rapidità a seguito ad un possibile avvistamento. 



SCAFISTI SENZA SCRUPOLI SCARICANO MIGRANTI IN PUGLIA, INTERVIENE PAPA FRANCESCO

Red. cronache

Il cadavere di una donna è stato ritrovato poco fa sulla spiaggia di Marina di Felloniche, in provincia di Lecce, non lontano da Marina di Novaglie, dove questa notte sono sbarcati 35 migranti scaricati in mare da scafisti senza scrupoli nella zona di Leuca. Sono invece ancora in corso le ricerche di una seconda donna, che secondo la testimonianza di una compagna di viaggio, non era riuscita a sbarcare probabilmente perché non sapeva nuotare.

Le ricerche vengono effettuate dai sommozzatori dei vigili del fuoco, dalle motovedette della Capitaneria di Porto di Gallipoli e da un elicottero. Salve altre 35 persone, si ritiene provenienti dal Corno d'Africa che sono state condotte nel centro di accoglienza 'Don Tonino Bellò di Otranto. Alcuni migranti erano molto provati dal viaggio e dallo sbarco. L'emergenza sarebbe partita verso la mezzanotte. Le operazioni sono state coordinate dalla Capitaneria di Porto di Gallipoli.

Il monito del Papa "Una particolare riconoscenza" è stata espressa da Papa Francesco "all'Italia, il cui impegno deciso ha salvato molte vite nel Mediterraneo e che tuttora si fa carico sul suo territorio di un ingente numero di rifugiati". "Auspico – ha detto nel tradizionale discorso al Corpo Diplomatico – che il tradizionale senso di ospitalità e solidarietà che contraddistingue il popolo italiano non venga affievolito dalle inevitabili difficoltà del momento, ma, alla luce della sua tradizione plurimillenaria, sia capace di accogliere ed integrare il contributo sociale, economico e culturale che i migranti possono offrire". Il Papa ha poi definito "importante" che "le Nazioni in prima linea nell'affrontare l'attuale emergenza non siano lasciate sole, ed è altrettanto indispensabile avviare un dialogo franco e rispettoso tra tutti i Paesi coinvolti nel problema – di provenienza, di transito o di accoglienza – affinché, con una maggiore audacia creativa, si ricerchino soluzioni nuove e sostenibili

Secondo Bergoglio, "non si possono pensare nell'attuale congiuntura soluzioni perseguite in modo individualistico dai singoli Stati, poiché le conseguenze delle scelte di ciascuno ricadono inevitabilmente sull'intera Comunità internazionale". Nel suo discorso, il Papa ha voluto esprimere "gratitudine per tutte le iniziative prese per favorire una dignitosa accoglienza delle persone, quali, fra gli altri, il Fondo Migranti e Rifugiati della Banca di Sviluppo del Consiglio d'Europa, nonché per l'impegno di quei Paesi che hanno mostrato un generoso atteggiamento di condivisione". "Mi riferisco anzitutto – ha elencato – alle Nazioni vicine alla Siria, che hanno dato risposte immediate di assistenza e di accoglienza, soprattutto il Libano, dove i rifugiati costituiscono un quarto della popolazione complessiva, e la Giordania, che non ha chiuso le frontiere nonostante ospitasse gia' centinaia di migliaia di rifugiati". "Parimenti non bisogna dimenticare gli sforzi di altri Paesi impegnati in prima linea, tra i quali specialmente la Turchia e la Grecia", "È noto – ha detto ancora il Papa – che le migrazioni costituiranno un elemento fondante del futuro del mondo più di quanto non l'abbiano fatto finora e che le risposte potranno essere frutto solo di un lavoro comune, che sia rispettoso della dignità umana e dei diritti delle persone"




PALERMO: MISTERIOSO DELITTO NELLE CAMPAGNE DI PALAZZO ADRIANO, INDAGANO I CARABINIERI

di Angelo Barraco
 
Palermo – Un misterioso delitto si è consumato nelle campagne palermitane. Luciano Pecoraro, 40enne, bracciante agricolo, incensurato, è stato rinvenuto cadavere  nel tardo pomeriggio di ieri in un terreno di sua proprietà sito in zona Palazzo Adriano. L’uomo era riverso in una pozza di sangue e la prima ispezione cadaverica ha portato al rilevamento di ferite al volto e alla nuca, a seguito di tale prima ispezione la prima ipotesi  formulata dagli inquirenti riguardava un eventuale malore dell’uomo che avrebbe determinato una caduta con relativa ferimento della testa. Nella tarda serata è stato eseguito dal personale della Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale di Palermo e dal medico legale dell’istituto Policlinico “Paolo Giaccone”  un esame ulteriore ed è emerso che l’uomo è morto non per una caduta ma per due colpi di arma da fuoco che lo hanno colpito al volto e alla nuca. Il cadavere è stato trasportato presso l’istituto di medicina legale del Policlinico dove verrà eseguito l’esame autoptico, su disposizione della Procura della Repubblica di Termini Imerese. Intanto la macchina investigativa procede senza sosta per risalire agli autori di questo misterioso delitto e per tutta la notte i Carabinieri hanno sentito parenti e vicini del terreno della vittima per ricostruire le ultime ore antecedenti al delitto. Stamattina i Carabinieri della Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale di Palermo, con i colleghi del gruppo di Monreale e la compagnia di Lercara Friddi sono tornati sul luogo del delitto per svolgere ulteriori rilievi di carattere tecnico. Le indagini sono in corso e nessuna pista investigativa al momento è esclusa. 



QUARTO, PERQUISIZIONI IN MUNICIPIO E NELLA CASA DEL SINDACO. CANTONE: "COMUNE HA AGITO CORRETTAMENTE"

Red. Cronache

Quarto (Napoi) –  Carabinieri sono nel Municipio di Quarto dove stanno acquisendo documenti nell'ambito dell'inchiesta su presunti infiltrazioni della camorra nell'amministrazione comunale, guidata dal sindaco Rosa Capuozzo (M5s). Il decreto è stato adottato dal pm della Dda di Napoli Woodcok e dai procuratori aggiunti Beatrice e Borrelli. L'inchiesta vede iscritti nel registro degli indagati l'ex consigliere del M5S Giovanni De Robbio, l'imprenditore considerato vicino al clan Polverino Alfonso Cesarano e altre due persone; al centro appalti pubblici. Oltre al municipio di Quarto i carabinieri hanno perquisito anche l'abitazione del sindaco di Quarto Rosa Capuozzo che però, secondo quanto si è appreso, non è iscritta nel registro degli indagati. La ricerca, infatti, riguarderebbe l'eventuale presenza di lettere o documentazione relativa al tentato ricatto del lei subito, nell'ipotesi degli inquirenti, dall'ex consigliere De Robbio

Nel frattempo Raffaele Cantone, presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione riferisce che il Comune ha agito correttamente: "Non ho elementi in questo senso – dice – ho verificato che era stato fatto questo esposto, ho chiesto accertamenti e dagli atti che ho visto mi sembra che il Comune di Quarto abbia chiesto correttamente al prefetto cosa fare su commissariamento o no". E aggiunge: "Ho visto che c'era anche la proposta di sostituzione dell'impresa ma ho visto che è un'ipotesi rimasta sulla carta, quindi non so se era corretta o meno". Con riferimento all'appalto specifico ribadisce: "abbiamo avuto un esposto e prima di Natale abbiamo chiesto informazioni sulla possibilità di commissariarlo, è l'unico intervento che abbiamo fatto"




MARSALA: 13ENNE SCOMPARSA SI FA SENTIRE ATTRAVERSO UN MESSAGGIO SU FACEBOOK

di Angelo Barraco

Marsala (TP)“E bEllissimo vivere lontanO da. Tutto e .da tutti” è questo il messaggio che scrive sul suo profilo facebook  Luana Alexandra Venturi Rusu, ragazza di 13 anni di origine rumena ma naturalizzata italiana scomparsa il 28 dicembre da Marsala. La mattina del 10/01/2016 la giovane ha scritto, intorno a mezzanotte, dei post sulla sua pagina. Il primo posto, forse  rimosso, riportava la seguente scritta: “Sto bene mi sto vivendo semplicemente la mia vita che e bellissima *–*”, nel secondo post invece la giovane  ha scritto:  “E bEllissimo vivere lontanO da. Tutto e .da tutti”.
 
Il post ha scatenato l’apprensione e la sorpresa delle amiche che l’hanno incitata a tornare a casa. La giovane  non ha risposto ai commenti subito dopo aver scritto il post, ma nella prima mattinata ha risposto prima con un “Bye” e successivamente ha risposto ad un’amica con una frase emblematica: “Avrai da aspettarmi…” con faccina triste a seguire. Un messaggio freddo per comunicare il suo star bene lontano da casa e chissà dove: lo ha scritto la giovane il messaggio oppure è stata vittima di pressioni coercitive? Gli inquirenti stanno vagliando tutte le ipotesi in merito all'allontanamento della giovane da casa. Dove si trova la giovane? Chi l’ha aiutata in questi lunghi giorni e chi continua ad aiutarla? Le forze dell’ordine stanno concentrando le ricerche su tutto il territorio marsalese e se non vi sono elementi oggettivi che portano fuori il territorio marsalese le ricerche si concentrano all’interno dell’area urbana. Se dovessero pervenire segnalazioni da altri luoghi le ricerche si estenderanno anche altrove.  L’ipotesi da cui partono gli inquirenti è quella dell’allontanamento volontario, in base agli elementi di cui dispongono, ma non escludono che da un allontanamento volontario si possa passare ad altro. Chiunque avesse visto la ragazza o sia in possesso di informazioni utili ai fini del ritrovamento è pregato si mettersi immediatamente in contatto con le forze dell’ordine. Che si tratti di allontanamento volontario o meno, la ragazza è una minore.



ORRORE A NAPOLI: UCCIDE MOGLIE E FIGLIA CON UN'ASCIA E POI TENTA IL SUICIDIO

di Angelo Barraco

Napoli – Sangue e orrore in Via Licola Mare, nel Comune di Giugliano a Napoli. Un ucraino di 44 anni massacra la sua famiglia uccidendo prima la moglie di 30 anni, poi la figlia di 4 anni e poi tenta il suicidio con la stessa arma utilizzata per gli atroci delitti, ma il tentativo non gli riesce. A scoprire l’atroce scena è stato il datore di lavoro del 44enne Volodymir Havrylyuk che aprendo la porta lo ha trovato con la gola tagliata e ricoperto di sangue. Ma dinnanzi ai suoi occhi ha visto anche i corpi della piccola Katia di 4 anni e di Marina di 30 anni. L’uomo ha immediatamente chiamato i Carabinieri riferendo loro che c’era una strage dentro una casa sulla spiaggia. Havrylyuk è stato portato all’ospedale di Pozzuoli e dopo le medicazioni saranno gli inquirenti ad ascoltare cosa avrà da dichiarare in merito all’accaduto. Intanto emerge che l’uomo ripete continuamente a coloro che gli stanno affianco: “Ho fatto un guaio”. L’arma del delitto utilizzata per uccidere la donna e la figlia sarebbe stata un’ascia. Il movente andrebbe ricercato nei rapporti coniugali, il marito avrebbe agito dopo l’ennesima lite. 



NAPOLI: UCCIDE MOGLIE E FIGLIA CON UN'ASCIA E POI TENTA SUICIDIO

di Angelo Barraco
 
Napoli – Sangue e orrore in Via Licola Mare, nel Comune di Giugliano a Napoli. Un ucraino di 44 anni massacra la sua famiglia uccidendo prima la moglie di 30 anni, poi la figlia di 4 anni e poi tenta il suicidio con la stessa arma utilizzata per gli atroci delitti, ma il tentativo non gli riesce. A scoprire l’atroce scena è stato il datore di lavoro del 44enne Volodymir Havrylyuk che aprendo la porta lo ha trovato con la gola tagliata e ricoperto di sangue. Ma dinnanzi ai suoi occhi ha visto anche i corpi della piccola Katia di 4 anni e di Marina di 30 anni. L’uomo ha immediatamente chiamato i Carabinieri riferendo loro che c’era una strage dentro una casa sulla spiaggia. Havrylyuk è stato portato all’ospedale di Pozzuoli e dopo le medicazioni saranno gli inquirenti ad ascoltare cosa avrà da dichiarare in merito all’accaduto. Intanto emerge che l’uomo ripete continuamente a coloro che gli stanno affianco: “Ho fatto un guaio”. L’arma del delitto utilizzata per uccidere la donna e la figlia sarebbe stata un’ascia. Il movente andrebbe ricercato nei rapporti coniugali, il marito avrebbe agito dopo l’ennesima lite. 



LECCE: L'ERGASTOLANO PERRONE FINISCE IN MANETTE, ERA ARMATO DI PISTOLE E KALASHNIKOV

di Angelo Barraco
 
Lecce – Dopo un’intensa attività investigativa, è stato catturato l’ergastolano Fabio Perrone, che si era reso latitante il 6 novembre a seguito di un’evasione messa in atto all’Ospedale “Vito Fazzi” di Lecce. L’uomo era stato condotto dal carcere all’ospedale per una colonscopia  ma l’esame non lo ha mai fatto. Prima che il medico gli mettesse le mani addosso per la visita, l’uomo ha disarmato un agente della penitenziaria della scorta, ha rubato un’auto nel parcheggio ad una donna alla quale ha puntato la pistola alla testa e poi ha fatto perdere le sue tracce. L’uomo stava scontando una condanna all’ergastolo nel carcere “Borgo San Nicola” di Lecce  per l’omicidio del montenegrino Fatmir Makovic e per il tentato omicidio del figlio, avvenuti in data 29 marzo 2014.  Secondo quanto emerso, l’uomo è stato trovato nascosto a casa di parenti a Trepuzzi (Lecce). Perrone è ritenuto vicino alla Sacra Corona Unita e al momento dell’arresto gli agenti lo hanno trovato armato di pistole e Kalashnikov. E’ stato arrestato anche uno dei suoi fiancheggiatori. La fuga messa in atto dall’uomo è da considerare come un gesto non premeditato poiché la visitata era stata prefissata, ma la data della visita era stata comunicata all’uomo soltanto la sera prima. In seguito alla fuga dell’uomo, gli inquirenti non avevano escluso l’ipotesi che fosse andato nei balcani per sfuggire alla giustizia. 



NAPOLI, MONTE PROCIDA: L'OSSERVATORE D'ITALIA VISITA LE OPERE DI GIUSY ERCOLE

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di Chiara Rai

Giusy Ercole una interessante artista di Monte Procida in provincia di Napoli è un piccolo grande tesoro “Made in Italy” e noi de L’Osservatore d’Italia abbiamo voluto dedicarle una intervista. Giusy è Scenografa Costumista, Artista Figurativa e Sperimentale. Vale la pena conoscerla. Le sue opere sono complete, emozionanti, belle nel più pieno senso del termine. Buona lettura

Salve Giusy, quando e come nasce la sua passione?
Dipingo da quando ero bambina ovviamente spennellavo ero affascinata dal colore… da questa meravigliosa forma d'arte muta, ma che la si può sentire solo con il cuore, poi decisi di studiarla e mi iscrissi all'Istituto d'arte Filippo Palizzi di Napoli e in seguito scenografia all'accademia delle belle arti di Napoli

In cosa consiste il suo lavoro e cosa è capace di “creare”?
Dipingo per me quindi non ritengo sia un lavoro. Devo dire che non mi pesa dipingere anzi mi fa stare bene.. è un mio modo di comunicare, è una maniera per alienarmi.. la realtà è dura. Comunque, l'arte mi dà la possibilità di materializzare le mie emozioni, le mie reminiscenze

La sua ricetta contro la crisi?
Forse è retorica, ma, non possiamo permetterci di cadere nell'oblio, ma di essere positivi e di fare bene ciò che facciamo

Cosa significa l’arte per lei?
L'arte è amore quindi Dio, per me è un mio modo di comunicare con Dio



Dove possiamo rintracciarla?

Le mie informazioni e opere sono sul sito www.giusyercole.it
Venite a trovarmi!