SCAFISTI SENZA SCRUPOLI SCARICANO MIGRANTI IN PUGLIA, INTERVIENE PAPA FRANCESCO

Red. cronache

Il cadavere di una donna è stato ritrovato poco fa sulla spiaggia di Marina di Felloniche, in provincia di Lecce, non lontano da Marina di Novaglie, dove questa notte sono sbarcati 35 migranti scaricati in mare da scafisti senza scrupoli nella zona di Leuca. Sono invece ancora in corso le ricerche di una seconda donna, che secondo la testimonianza di una compagna di viaggio, non era riuscita a sbarcare probabilmente perché non sapeva nuotare.

Le ricerche vengono effettuate dai sommozzatori dei vigili del fuoco, dalle motovedette della Capitaneria di Porto di Gallipoli e da un elicottero. Salve altre 35 persone, si ritiene provenienti dal Corno d'Africa che sono state condotte nel centro di accoglienza 'Don Tonino Bellò di Otranto. Alcuni migranti erano molto provati dal viaggio e dallo sbarco. L'emergenza sarebbe partita verso la mezzanotte. Le operazioni sono state coordinate dalla Capitaneria di Porto di Gallipoli.

Il monito del Papa "Una particolare riconoscenza" è stata espressa da Papa Francesco "all'Italia, il cui impegno deciso ha salvato molte vite nel Mediterraneo e che tuttora si fa carico sul suo territorio di un ingente numero di rifugiati". "Auspico – ha detto nel tradizionale discorso al Corpo Diplomatico – che il tradizionale senso di ospitalità e solidarietà che contraddistingue il popolo italiano non venga affievolito dalle inevitabili difficoltà del momento, ma, alla luce della sua tradizione plurimillenaria, sia capace di accogliere ed integrare il contributo sociale, economico e culturale che i migranti possono offrire". Il Papa ha poi definito "importante" che "le Nazioni in prima linea nell'affrontare l'attuale emergenza non siano lasciate sole, ed è altrettanto indispensabile avviare un dialogo franco e rispettoso tra tutti i Paesi coinvolti nel problema – di provenienza, di transito o di accoglienza – affinché, con una maggiore audacia creativa, si ricerchino soluzioni nuove e sostenibili

Secondo Bergoglio, "non si possono pensare nell'attuale congiuntura soluzioni perseguite in modo individualistico dai singoli Stati, poiché le conseguenze delle scelte di ciascuno ricadono inevitabilmente sull'intera Comunità internazionale". Nel suo discorso, il Papa ha voluto esprimere "gratitudine per tutte le iniziative prese per favorire una dignitosa accoglienza delle persone, quali, fra gli altri, il Fondo Migranti e Rifugiati della Banca di Sviluppo del Consiglio d'Europa, nonché per l'impegno di quei Paesi che hanno mostrato un generoso atteggiamento di condivisione". "Mi riferisco anzitutto – ha elencato – alle Nazioni vicine alla Siria, che hanno dato risposte immediate di assistenza e di accoglienza, soprattutto il Libano, dove i rifugiati costituiscono un quarto della popolazione complessiva, e la Giordania, che non ha chiuso le frontiere nonostante ospitasse gia' centinaia di migliaia di rifugiati". "Parimenti non bisogna dimenticare gli sforzi di altri Paesi impegnati in prima linea, tra i quali specialmente la Turchia e la Grecia", "È noto – ha detto ancora il Papa – che le migrazioni costituiranno un elemento fondante del futuro del mondo più di quanto non l'abbiano fatto finora e che le risposte potranno essere frutto solo di un lavoro comune, che sia rispettoso della dignità umana e dei diritti delle persone"




PALERMO: MISTERIOSO DELITTO NELLE CAMPAGNE DI PALAZZO ADRIANO, INDAGANO I CARABINIERI

di Angelo Barraco
 
Palermo – Un misterioso delitto si è consumato nelle campagne palermitane. Luciano Pecoraro, 40enne, bracciante agricolo, incensurato, è stato rinvenuto cadavere  nel tardo pomeriggio di ieri in un terreno di sua proprietà sito in zona Palazzo Adriano. L’uomo era riverso in una pozza di sangue e la prima ispezione cadaverica ha portato al rilevamento di ferite al volto e alla nuca, a seguito di tale prima ispezione la prima ipotesi  formulata dagli inquirenti riguardava un eventuale malore dell’uomo che avrebbe determinato una caduta con relativa ferimento della testa. Nella tarda serata è stato eseguito dal personale della Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale di Palermo e dal medico legale dell’istituto Policlinico “Paolo Giaccone”  un esame ulteriore ed è emerso che l’uomo è morto non per una caduta ma per due colpi di arma da fuoco che lo hanno colpito al volto e alla nuca. Il cadavere è stato trasportato presso l’istituto di medicina legale del Policlinico dove verrà eseguito l’esame autoptico, su disposizione della Procura della Repubblica di Termini Imerese. Intanto la macchina investigativa procede senza sosta per risalire agli autori di questo misterioso delitto e per tutta la notte i Carabinieri hanno sentito parenti e vicini del terreno della vittima per ricostruire le ultime ore antecedenti al delitto. Stamattina i Carabinieri della Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale di Palermo, con i colleghi del gruppo di Monreale e la compagnia di Lercara Friddi sono tornati sul luogo del delitto per svolgere ulteriori rilievi di carattere tecnico. Le indagini sono in corso e nessuna pista investigativa al momento è esclusa. 



QUARTO, PERQUISIZIONI IN MUNICIPIO E NELLA CASA DEL SINDACO. CANTONE: "COMUNE HA AGITO CORRETTAMENTE"

Red. Cronache

Quarto (Napoi) –  Carabinieri sono nel Municipio di Quarto dove stanno acquisendo documenti nell'ambito dell'inchiesta su presunti infiltrazioni della camorra nell'amministrazione comunale, guidata dal sindaco Rosa Capuozzo (M5s). Il decreto è stato adottato dal pm della Dda di Napoli Woodcok e dai procuratori aggiunti Beatrice e Borrelli. L'inchiesta vede iscritti nel registro degli indagati l'ex consigliere del M5S Giovanni De Robbio, l'imprenditore considerato vicino al clan Polverino Alfonso Cesarano e altre due persone; al centro appalti pubblici. Oltre al municipio di Quarto i carabinieri hanno perquisito anche l'abitazione del sindaco di Quarto Rosa Capuozzo che però, secondo quanto si è appreso, non è iscritta nel registro degli indagati. La ricerca, infatti, riguarderebbe l'eventuale presenza di lettere o documentazione relativa al tentato ricatto del lei subito, nell'ipotesi degli inquirenti, dall'ex consigliere De Robbio

Nel frattempo Raffaele Cantone, presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione riferisce che il Comune ha agito correttamente: "Non ho elementi in questo senso – dice – ho verificato che era stato fatto questo esposto, ho chiesto accertamenti e dagli atti che ho visto mi sembra che il Comune di Quarto abbia chiesto correttamente al prefetto cosa fare su commissariamento o no". E aggiunge: "Ho visto che c'era anche la proposta di sostituzione dell'impresa ma ho visto che è un'ipotesi rimasta sulla carta, quindi non so se era corretta o meno". Con riferimento all'appalto specifico ribadisce: "abbiamo avuto un esposto e prima di Natale abbiamo chiesto informazioni sulla possibilità di commissariarlo, è l'unico intervento che abbiamo fatto"




MARSALA: 13ENNE SCOMPARSA SI FA SENTIRE ATTRAVERSO UN MESSAGGIO SU FACEBOOK

di Angelo Barraco

Marsala (TP)“E bEllissimo vivere lontanO da. Tutto e .da tutti” è questo il messaggio che scrive sul suo profilo facebook  Luana Alexandra Venturi Rusu, ragazza di 13 anni di origine rumena ma naturalizzata italiana scomparsa il 28 dicembre da Marsala. La mattina del 10/01/2016 la giovane ha scritto, intorno a mezzanotte, dei post sulla sua pagina. Il primo posto, forse  rimosso, riportava la seguente scritta: “Sto bene mi sto vivendo semplicemente la mia vita che e bellissima *–*”, nel secondo post invece la giovane  ha scritto:  “E bEllissimo vivere lontanO da. Tutto e .da tutti”.
 
Il post ha scatenato l’apprensione e la sorpresa delle amiche che l’hanno incitata a tornare a casa. La giovane  non ha risposto ai commenti subito dopo aver scritto il post, ma nella prima mattinata ha risposto prima con un “Bye” e successivamente ha risposto ad un’amica con una frase emblematica: “Avrai da aspettarmi…” con faccina triste a seguire. Un messaggio freddo per comunicare il suo star bene lontano da casa e chissà dove: lo ha scritto la giovane il messaggio oppure è stata vittima di pressioni coercitive? Gli inquirenti stanno vagliando tutte le ipotesi in merito all'allontanamento della giovane da casa. Dove si trova la giovane? Chi l’ha aiutata in questi lunghi giorni e chi continua ad aiutarla? Le forze dell’ordine stanno concentrando le ricerche su tutto il territorio marsalese e se non vi sono elementi oggettivi che portano fuori il territorio marsalese le ricerche si concentrano all’interno dell’area urbana. Se dovessero pervenire segnalazioni da altri luoghi le ricerche si estenderanno anche altrove.  L’ipotesi da cui partono gli inquirenti è quella dell’allontanamento volontario, in base agli elementi di cui dispongono, ma non escludono che da un allontanamento volontario si possa passare ad altro. Chiunque avesse visto la ragazza o sia in possesso di informazioni utili ai fini del ritrovamento è pregato si mettersi immediatamente in contatto con le forze dell’ordine. Che si tratti di allontanamento volontario o meno, la ragazza è una minore.



ORRORE A NAPOLI: UCCIDE MOGLIE E FIGLIA CON UN'ASCIA E POI TENTA IL SUICIDIO

di Angelo Barraco

Napoli – Sangue e orrore in Via Licola Mare, nel Comune di Giugliano a Napoli. Un ucraino di 44 anni massacra la sua famiglia uccidendo prima la moglie di 30 anni, poi la figlia di 4 anni e poi tenta il suicidio con la stessa arma utilizzata per gli atroci delitti, ma il tentativo non gli riesce. A scoprire l’atroce scena è stato il datore di lavoro del 44enne Volodymir Havrylyuk che aprendo la porta lo ha trovato con la gola tagliata e ricoperto di sangue. Ma dinnanzi ai suoi occhi ha visto anche i corpi della piccola Katia di 4 anni e di Marina di 30 anni. L’uomo ha immediatamente chiamato i Carabinieri riferendo loro che c’era una strage dentro una casa sulla spiaggia. Havrylyuk è stato portato all’ospedale di Pozzuoli e dopo le medicazioni saranno gli inquirenti ad ascoltare cosa avrà da dichiarare in merito all’accaduto. Intanto emerge che l’uomo ripete continuamente a coloro che gli stanno affianco: “Ho fatto un guaio”. L’arma del delitto utilizzata per uccidere la donna e la figlia sarebbe stata un’ascia. Il movente andrebbe ricercato nei rapporti coniugali, il marito avrebbe agito dopo l’ennesima lite. 



NAPOLI: UCCIDE MOGLIE E FIGLIA CON UN'ASCIA E POI TENTA SUICIDIO

di Angelo Barraco
 
Napoli – Sangue e orrore in Via Licola Mare, nel Comune di Giugliano a Napoli. Un ucraino di 44 anni massacra la sua famiglia uccidendo prima la moglie di 30 anni, poi la figlia di 4 anni e poi tenta il suicidio con la stessa arma utilizzata per gli atroci delitti, ma il tentativo non gli riesce. A scoprire l’atroce scena è stato il datore di lavoro del 44enne Volodymir Havrylyuk che aprendo la porta lo ha trovato con la gola tagliata e ricoperto di sangue. Ma dinnanzi ai suoi occhi ha visto anche i corpi della piccola Katia di 4 anni e di Marina di 30 anni. L’uomo ha immediatamente chiamato i Carabinieri riferendo loro che c’era una strage dentro una casa sulla spiaggia. Havrylyuk è stato portato all’ospedale di Pozzuoli e dopo le medicazioni saranno gli inquirenti ad ascoltare cosa avrà da dichiarare in merito all’accaduto. Intanto emerge che l’uomo ripete continuamente a coloro che gli stanno affianco: “Ho fatto un guaio”. L’arma del delitto utilizzata per uccidere la donna e la figlia sarebbe stata un’ascia. Il movente andrebbe ricercato nei rapporti coniugali, il marito avrebbe agito dopo l’ennesima lite. 



LECCE: L'ERGASTOLANO PERRONE FINISCE IN MANETTE, ERA ARMATO DI PISTOLE E KALASHNIKOV

di Angelo Barraco
 
Lecce – Dopo un’intensa attività investigativa, è stato catturato l’ergastolano Fabio Perrone, che si era reso latitante il 6 novembre a seguito di un’evasione messa in atto all’Ospedale “Vito Fazzi” di Lecce. L’uomo era stato condotto dal carcere all’ospedale per una colonscopia  ma l’esame non lo ha mai fatto. Prima che il medico gli mettesse le mani addosso per la visita, l’uomo ha disarmato un agente della penitenziaria della scorta, ha rubato un’auto nel parcheggio ad una donna alla quale ha puntato la pistola alla testa e poi ha fatto perdere le sue tracce. L’uomo stava scontando una condanna all’ergastolo nel carcere “Borgo San Nicola” di Lecce  per l’omicidio del montenegrino Fatmir Makovic e per il tentato omicidio del figlio, avvenuti in data 29 marzo 2014.  Secondo quanto emerso, l’uomo è stato trovato nascosto a casa di parenti a Trepuzzi (Lecce). Perrone è ritenuto vicino alla Sacra Corona Unita e al momento dell’arresto gli agenti lo hanno trovato armato di pistole e Kalashnikov. E’ stato arrestato anche uno dei suoi fiancheggiatori. La fuga messa in atto dall’uomo è da considerare come un gesto non premeditato poiché la visitata era stata prefissata, ma la data della visita era stata comunicata all’uomo soltanto la sera prima. In seguito alla fuga dell’uomo, gli inquirenti non avevano escluso l’ipotesi che fosse andato nei balcani per sfuggire alla giustizia. 



NAPOLI, MONTE PROCIDA: L'OSSERVATORE D'ITALIA VISITA LE OPERE DI GIUSY ERCOLE

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di Chiara Rai

Giusy Ercole una interessante artista di Monte Procida in provincia di Napoli è un piccolo grande tesoro “Made in Italy” e noi de L’Osservatore d’Italia abbiamo voluto dedicarle una intervista. Giusy è Scenografa Costumista, Artista Figurativa e Sperimentale. Vale la pena conoscerla. Le sue opere sono complete, emozionanti, belle nel più pieno senso del termine. Buona lettura

Salve Giusy, quando e come nasce la sua passione?
Dipingo da quando ero bambina ovviamente spennellavo ero affascinata dal colore… da questa meravigliosa forma d'arte muta, ma che la si può sentire solo con il cuore, poi decisi di studiarla e mi iscrissi all'Istituto d'arte Filippo Palizzi di Napoli e in seguito scenografia all'accademia delle belle arti di Napoli

In cosa consiste il suo lavoro e cosa è capace di “creare”?
Dipingo per me quindi non ritengo sia un lavoro. Devo dire che non mi pesa dipingere anzi mi fa stare bene.. è un mio modo di comunicare, è una maniera per alienarmi.. la realtà è dura. Comunque, l'arte mi dà la possibilità di materializzare le mie emozioni, le mie reminiscenze

La sua ricetta contro la crisi?
Forse è retorica, ma, non possiamo permetterci di cadere nell'oblio, ma di essere positivi e di fare bene ciò che facciamo

Cosa significa l’arte per lei?
L'arte è amore quindi Dio, per me è un mio modo di comunicare con Dio



Dove possiamo rintracciarla?

Le mie informazioni e opere sono sul sito www.giusyercole.it
Venite a trovarmi!




CASO CESTE: BUONINCONTI MOLLA IL QUARTO AVVOCATO

di Domenico Leccese

E’ il quarto avvocato che lascia la difesa di Michele Buoninconti dopo Alberto Masoero, Massimo Tortoroglio e Chiara Girola. Che si fosse incrinato il rapporto di fiducia tra Scolari e Buoninconti era già palpabile ormai da mesi sui social networks, nei gruppi a favore di Michele Buoninconti si percepiva infatti una generale insoddisfazione da parte degli innocentisti per le non proprio apprezzate performances dell’avvocato di Ivrea, secondo il giudizio degli attentissimi sostenitori del vigile del fuoco di Asti infatti, Scolari non è mai stato capace di tenere testa ai giornalisti durante le sue apparizioni televisive.

Resta alla difesa l’avvocato romano Giuseppe Marazzita che è subentrato all’avvocato d’ufficio Chiara Girola nel settembre scorso, il quale ha da sempre sostenuto invece l’innocenza del suo assistito. L’avvocato Marazzita ha chiesto al giudice Amerio nella sua requisitoria di ottobre di assolvere Buoninconti con formula piena in quanto il fatto non sussiste e dopo la sentenza di condanna ha dichiarato che è pronto a ricorrere in appello per dimostrarne l’innocenza non appena verrano rese note le motivazioni della stessa.

 




QUARTO, LACREME PENTASTELLATE: SINDACO COMMOSSO DURANTE SEDUTA CONSIGLIO

di Angelo Barraco – Gerardo Mieli

Quarto (NA) – È scontro politico tra il Pd e i pentastellati al comune di Quarto in merito alle presunte pressioni da parte del consigliere pentastellato Giovanni De Robbio, indagato per estorsione aggravata ai danni del sindaco del suo partito, Rosa Capuozzo, e di voto di scambio sul sindaco.

I Giovani  democratici di Napoli hanno organizzato un presidio davanti al Comune di Quarto per chiedere le dimissioni dell’esponente del Movimento Cinque Stelle nonché Sindaco di Quarto Rosa Capuozzo. Il presidio in questione è stato organizzato in seguito alla pubblicazione di intercettazioni dove emergerebbe un elemento molto grave, ovvero il sostegno di un clan camorristico locale al Movimento Cinque Stelle nel corso delle ultime elezioni. A questa ipotesi ha risposto Beppe Grillo, scagliandosi contro tale accusa. Intanto Ernesto Carbone, componente della segreteria del PD afferma: “Grillo ha dovuto ammettere che a Quarto i 5 stelle sono stati eletti anche con i voti della Camorra. Sulla spinta delle indagini della magistratura, dei media e grazie all'azione politica del Pd, dopo aver cercato di spostare l'attenzione e autoassolversi, alla fine i 5 stelle lo hanno ammesso: i voti della Camorra sono arrivati, con la vergognosa aggiunta che non sarebbero stati determinanti” aggiungendo inoltre “Toppa che apre una voragine. E in questa voragine – 'cadè il sindaco con i suoi atti amministrativi e le commesse ad imprese sotto la lente dell'Anticorruzione.

Un quadro nebuloso in cui si muovono personaggi come l'impresario di pompe funebri che a Quarto indicava di votare in massa i 5 stelle e a Roma organizzava il funerale dei Casamonica. In un simile contesto il sindaco dovrebbe dimettersi. Tutto ciò porta ad un altra domanda: quanto avvenuto è circoscritto a Quarto o si estende anche all'elezione di parlamentari nazionali? Temi da approfondire in Commissione antimafia”. Ma cosa è successo? Ripercorriamo la vicenda passo dopo passo. Sul finire di ottobre il consigliere comunale di Quarto, Giovanni De Robbio (Movimento Cinque Stelle), si sarebbe rivolto con toni discutibili con il Sindaco Rosa Capuozzo, Movimento Cinque Stelle. Da qui parte l’inchiesta. Il consigliere avrebbe mostrato al Sindaco una foto aerea della sua casa dal cellulare, il consigliere De Robbio avrebbe alluso a presunte irregolarità nell’abitazione, il Sindaco aggiunge inoltre “disse che dovevo stare tranquilla perché dovevo essere meno aggressiva, non dovevo scalciare, dovevo essere più tranquilla con il territorio”.

L’inchiesta è coordinata dal pm Henry John Woodcock e condotta dai Carabinieri di Pozzuoli. Dopo questo incontro il consigliere avrebbe avvicinato il Sindaco altre due volte, quest’ultima in compagnia di un geometra e lo avrebbe indicato come una persona capace che avrebbe potuto dare una consulenza in ambito edilizio. Il primo cittadino ha spiegato agli inquirenti: “Mi dissero che aveva la mia foto in cassaforte”. Il terzo episodio in cui De Robbio evvicinò il Sindaco ha avuto luogo in consiglio comunale e gli disse che avrebbe fatto si che il sopralluogo che ha portato all’irregolarità risultasse falso. De Robbio è indagato per tentata estorsione, per voto di scambio aggravato in concorso con Alfonso Cesarano, che è il titolare di una ditta di pompe funebri e secondo gli inquirenti è un esponente vicino al clan camorristico Poverino. Dalle intercettazioni fatte al figlio di Cesarano emergono le seguenti affermazioni: “Adesso si deve portare a votare chiunque esso sia, anche le vecchie di ottant'anni si devono portare là sopra e devono mettere la X sul Movimento Cinque Stelle che è la cosa fondamentale”, ma anche “Questo De Robbio, noi abbiamo fatto l'accordo con lui… ci siamo seduti al tavolo… hanno parlato, hanno chiacchierato, hanno concordato diciamo delle cose loro, hanno parlato di tutte le cose e noi abbiamo detto che gli avremmo dato una mano”, più esplicitamente si dice nell’intercettazione: “Questo assessore che gli diamo noi, lui ci deve dare quello che abbiamo detto che ci deve dare, così come lo abbiamo fatto salire, così lo facciamo cadere”.
 
Oltre a De Robbio sono indagati il geometra Giulio Intemerato, per estorsione ai danni del primo cittadino, Mario Ferro. Intanto Alessandro Di Battista scrive su facebook: “Proprio oggi, mentre il PD fa partire l'ennesima macchina del fango contro il M5S, viene condannato Ozzimo (ex-assessore PD a Roma) per Mafia Capitale.Che pena, hanno favorito la crescita di fenomeni mafiosi nella Capitale, candidano condannati ovunque, hanno salvato dall'arresto il senatore NCD Azzollini, fanno leggi anti-corruzione che di "anti" hanno solo il nome e ancora parlano.Provano a confondere le acque. Infangano perché sono abituati ad avere fango addosso. Spaventano perché sono terribilmente spaventati. E sarà sempre peggio. Da qui alle amministrative i loro attacchi si intensificheranno.Rispondiamo colpo su colpo ma parliamo di temi. Di reddito di cittadinanza. Di sovranità monetaria. Di trasparenza sulle banche. Di legge anti-corruzione. Sono le nostre soluzioni. La strada è lunga. Ma è quella giusta. A riveder le stelle!”. In risposta ad Orfini che scrisse su Twitter: “Quando segnalai che a Ostia i clan inneggiavano al m5s,Di Maio disse che mi dovevano ricoverare. Lo disse da Quarto,dove la camorra vota m5s”.

Beppe Grillo è intervenuto nella diatriba politica in prima persona sul suo blog: "I voti della camorra non sono stati determinanti" per la vittoria dei pentastellati. "Il M5S ha vinto con il 70.79% dei voti pari a 9.744 preferenze contro i 4.020 degli avversari – ha precisato l'ex comico –  L'ormai ex consigliere Giovanni De Robbio, indagato dalla Direzione distrettuale antimafia ed espulso dal Movimento Cinque Stelle prima di ricevere l'avviso di garanzia,  ha raccolto 840 voti".

Anche Di Battista è sceso in campo dichiarando su Facebook:
  "Proprio oggi, mentre il Pd fa partire l'ennesima macchina del fango contro il M5s, viene condannato Ozzimo (ex-assessore Pd a roma) per Mafia capitale. Che pena – ha inoltre scritto – hanno favorito la crescita di fenomeni mafiosi nella capitale, candidano condannati ovunque, hanno salvato dall'arresto il senatore Ncd Azzollini, fanno leggi anti-corruzione che di 'anti' hanno solo il nome e ancora parlano. Provano a confondere le acque. Infangano perché sono abituati ad avere fango addosso. Spaventano perché sono terribilmente spaventati. E sarà sempre peggio. Da qui alle amministrative i loro attacchi si intensificheranno".

"Si devono vergognare tutti i partiti ed i politici che stanno strumentalizzando questa vicenda. Si strumentalizza per fare opposizione, senza altro obiettivo. La lotta alla camorra è di tutti e va fatta insieme. Bisogna fare fronte comune per vincere". Questo quanto dichiarato dal sindaco di Quarto Rosa Capuozzo alla fine della seduta di Consiglio. Una Capuozzo visibilmente commossa e al centro delle polemiche politiche a causa dell'inchiesta della magistratura che ha coinvolto la giunta del M5s per tentata estorsione al sindaco e voto di scambio da parte del consigliere de Robbio.

La seduta di Consiglio comunale ha poi visto momenti di tensione: ''La lotta alla camorra è di tutti e tutti dobbiamo combatterla. Se invece si lotta per altre questioni è strumentalizzazione, Questo deve essere chiaro ai cittadini di Quarto'', ha inoltre dichiarato il sindaco di Quarto.




NAPOLI: PRESIDIO DAVANTI AL COMUNE DI QUARTO PER CHIEDERE DIMISSIONI DEL SINDACO CAPUOZZO

di Angelo Barraco
 
Quarto (Napoli) – I Giovani  democratici di Napoli hanno organizzato un presidio davanti al Comune di Quarto per chiedere ledimissioni dell’esponente del Movimento Cinque Stelle nonché Sindaco di Quarto Rosa Capuozzo. Il presidio in questione è stato organizzato in seguito alla pubblicazione di intercettazioni dove emergerebbe un elemento molto grave, ovvero il sostegno di un clan camorristico locale al Movimento Cinque Stelle nel corso delle ultime elezioni. A questa ipotesi ha risposto Beppe Grilli, scagliandosi contro tale accusa. Intanto Ernesto Carbone, componente della segreteria del PD afferma: “Grillo ha dovuto ammettere che a Quarto i 5 stelle sono stati eletti anche con i voti della Camorra. Sulla spinta delle indagini della magistratura, dei media e grazie all'azione politica del Pd, dopo aver cercato di spostare l'attenzione e autoassolversi, alla fine i 5 stelle lo hanno ammesso: i voti della Camorra sono arrivati, con la vergognosa aggiunta che non sarebbero stati determinanti” aggiungendo inoltre “Toppa che apre una voragine. E in questa voragine – 'cadè il sindaco con i suoi atti amministrativi e le commesse ad imprese sotto la lente dell'Anticorruzione.
 
Un quadro nebuloso in cui si muovono personaggi come l'impresario di pompe funebri che a Quarto indicava di votare in massa i 5 stelle e a Roma organizzava il funerale dei Casamonica. In un simile contesto il sindaco dovrebbe dimettersi. Tutto ciò porta ad un altra domanda: quanto avvenuto è circoscritto a Quarto o si estende anche all'elezione di parlamentari nazionali? Temi da approfondire in Commissione antimafia”. Ma cosa è successo? Ripercorriamo la vicenda passo dopo passo. Sul finire di ottobre il consigliere comunale di Quarto, Giovanni De Robbio (Movimento Cinque Stelle), si sarebbe rivolto con toni discutibili con il Sindaco Rosa Capuozzo, Movimento Cinque Stelle. Da qui parte l’inchiesta. Il consigliere avrebbe mostrato al Sindaco una foto aerea della sua casa dal cellulare, il consigliere De Robbio avrebbe alluso a presunte irregolarità nell’abitazione, il Sindaco aggiunge inoltre “disse che dovevo stare tranquilla perché dovevo essere meno aggressiva, non dovevo scalciare, dovevo essere più tranquilla con il territorio”.

L’inchiesta è coordinata dal pm Henry John Woodcock e condotta dai Carabinieri di Pozzuoli. Dopo questo incontro il consigliere avrebbe avvicinato il Sindaco altre due volte, quest’ultima in compagnia di un geometra e lo avrebbe indicato come una persona capace che avrebbe potuto dare una consulenza in ambito edilizio. Il primo cittadino ha spiegato agli inquirenti: “Mi dissero che aveva la mia foto in cassaforte”. Il terzo episodio in cui De Robbio evvicinò il Sindaco ha avuto luogo in consiglio comunale e gli disse che avrebbe fatto si che il sopralluogo che ha portato all’irregolarità risultasse falso. De Robbio è indagato per tentata estorsione, per voto di scambio aggravato in concorso con Alfonso Cesarano, che è il titolare di una ditta di pompe funebri e secondo gli inquirenti è un esponente vicino al clan camorristico Poverino. Dalle intercettazioni fatte al figlio di Cesarano emergono le seguenti affermazioni: “Adesso si deve portare a votare chiunque esso sia, anche le vecchie di ottant'anni si devono portare là sopra e devono mettere la X sul Movimento Cinque Stelle che è la cosa fondamentale”, ma anche “Questo De Robbio, noi abbiamo fatto l'accordo con lui… ci siamo seduti al tavolo… hanno parlato, hanno chiacchierato, hanno concordato diciamo delle cose loro, hanno parlato di tutte le cose e noi abbiamo detto che gli avremmo dato una mano”, più esplicitamente si dice nell’intercettazione: “Questo assessore che gli diamo noi, lui ci deve dare quello che abbiamo detto che ci deve dare, così come lo abbiamo fatto salire, così lo facciamo cadere”.
 
Oltre a De Robbio sono indagati il geometra Giulio Intemerato, per estorsione ai danni del primo cittadino, Mario Ferro. Intanto Alessandro Di Battista scrive su facebook: “Proprio oggi, mentre il PD fa partire l'ennesima macchina del fango contro il M5S, viene condannato Ozzimo (ex-assessore PD a Roma) per Mafia Capitale.Che pena, hanno favorito la crescita di fenomeni mafiosi nella Capitale, candidano condannati ovunque, hanno salvato dall'arresto il senatore NCD Azzollini, fanno leggi anti-corruzione che di "anti" hanno solo il nome e ancora parlano.Provano a confondere le acque. Infangano perché sono abituati ad avere fango addosso. Spaventano perché sono terribilmente spaventati. E sarà sempre peggio. Da qui alle amministrative i loro attacchi si intensificheranno.Rispondiamo colpo su colpo ma parliamo di temi. Di reddito di cittadinanza. Di sovranità monetaria. Di trasparenza sulle banche. Di legge anti-corruzione. Sono le nostre soluzioni. La strada è lunga. Ma è quella giusta. A riveder le stelle!”. In risposta ad Orfini che scrisse su Twitter: “Quando segnalai che a Ostia i clan inneggiavano al m5s,Di Maio disse che mi dovevano ricoverare. Lo disse da Quarto,dove la camorra vota m5s”.