PALERMO: LUCIA BORSELLINO FINISCE SOTTO SCORTA

di Angelo Barraco
 
Palermo – A Lucia Borsellino, figlia di Paolo Borsellino –morto nella Strage di Via D’Amelio- è stata assegnata la scorta. I motivi sono tutt’ora ignoti e la decisione è stata presa dal Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza. Lucia Borsellino, ex assessore alla Salute della Regione Sicilia è protetta da un’auto blindata e due uomini armati della polizia di Stato. Lucia Borsellino, ricordiamo inoltre, si era dimessa il 2 luglio per ragioni di “ordine etico e morale e quindi personale, sempre piu' inconciliabili con il mio mandato”. La decisione della scorta è stata presa a ferragosto e potrebbero essere legate alle indagini sulla sanità e agli esposti presentati dalla figlia del magistrato quando era assessore. In quell’occasione l’ex assessore ha dato la massima collaborazione agli inquirenti all’indomani dell’arresto di Matteo Tutino, ex primario dell’ospedale di Villa Sofia e medico personale di Rosario Crocetta, presidente della Regione Sicilia.
 
 
Proprio con Tutino e Crocetta è scoppiato lo scandalo poco tempo fa in seguito ad una probabile intercettazione tra Crocetta e Tutino in cui in un conversazione con il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, avrebbe affermato che l'assessore alla Salute, Lucia Borsellino, "va fermata, fatta fuori. Come suo padre", il giudice ucciso nella strage di via D'Amelio. Questo quanto si apprende dal settimanale "L'Espresso". Sempre secondo il settimanale, "all'altro capo del telefono c'e' il governatore della Sicilia Rosario Crocetta, che ascolta e tace. Non si indigna, non replica: nessuna reazione di fronte a quel commento macabro nei confronti dell'assessore della sua giunta, scelto come simbolo di legalita' in un settore da sempre culla di interessi mafiosi". Lucia Borsellino si e' dimessa pochi giorni dopo l'arresto di Tutino, che quando i carabinieri sono andati a notificargli il provvedimento giudiziario emesso contro di lui ha telefonato a Crocetta, del quale era il medico personale, per dirgli "Mi stanno arrestando". "Mi sento intimamente offesa e provo un senso di vergogna per loro". Cosi' Lucia Borsellino, ex assessore alla Salute della Regione siciliana e figlia del giudice ucciso nella strage di via D'Amelio, ha commentato ai microfoni del giornale radio regionale della Rai, la frase detta dal primario di Villa Sofia, Matteo Tutino, poi arrestato per truffa al sistema sanitario, in una telefonata con il governatore, Rosario Crocetta: "La Borsellino va fermata, bisogna farla fuori come suo padre". Crocetta, per spiegare il suo silenzio, ha sostenuto oggi di non aver sentito quelle parole. Alla domanda su cosa pensi di questa giustizificazione, Lucia Borsellino ha risposto glaciale: "Non spessa a me fare commenti al riguardo".La Borsellino si era dimessa dopo giorno dopo l'arresto di Tutino, medico personale di Crocetta. Al suo posto il governatore ha nominato assessore il capogruppo del Pd all'Ars, Baldo Gucciardi.
 
Commemorazioni Borsellino, dimissioni Crocetta: Alla vigilia della commemorazione del 23esimo anniversario per la strage in Via D’Amelio, per ricordare la morte del Giudice Paolo Borsellino ucciso dalla mafia, le polemiche non mancano, soprattutto in seguito a quanto emerso dal Governatore della Sicilia in un’intercettazione con il suo medico Matteo Tutino. Rita Borsellino, la sorella del magistrato, ha inviato un sms a Crocetta, dicendo che la sua presenza non è ben gradita.L’intercettazione di Crocetta, pubblicata su l’Espresso, ha scosso gli animi di chi crede ancora in quel tipo di lotta e in quel tipo di giustizia che è diventata un simbolo per un’Italia ormai attorniata e piegata dalla corruzione, dal malaffare e dalla prevaricazione dell’interesse individuale a discapito dell’interesse collettivo. Sulle intercettazioni di Crocetta i pm smentiscono e dicono inoltre che di tale conversazione non vi è traccia nelle inchieste della Procura, ma il direttore dell’Espresso ribadisce che c’è, ma non h aggiunto altro. Intanto Crocetta, vista la situazione sul filo di un rasoio e le polemiche che rimbalzano come biglie d’acciaio sull’asfalto ghiacciato, si è rifugiato presso la sua casa di Castel di Tusa, tra Palermo e Messina. Non ha fatto sapere se parteciperà o meno alla commemorazione di Paolo Borsellino. Alla manifestazione vi saranno le massime autorità dello Stato come il presidente Sergio Mattarella, il guardasigilli Andrea Orlando e il ministro dell’Interno Angelino Alfano. Non presenzieranno i figli di Paolo Borsellino; Lucia, Fiammetta e Manfredi. Salvatore Borsellino, fratello del magistrato, ha detto il giorno dopo la smentita: “Rita gli ha scritto dopo che si sono diffuse le prime notizie che davano per certa l'intercettazione che riguarda Crocetta. Lo stesso pensavo io. Ora però sospendo il giudizio. Se le intercettazioni fossero in realtà una macchina del fango sarebbe un atto di sciacallaggio, aspetto che lo dica la magistratura. Ma in questo momento di incertezza Crocetta farebbe bene a evitare di presentarsi”. Crocetta intanto si è autosospeso.
 
La querela: Il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, chiede 10 milioni di euro a L’Espresso e sporge querela in sede civile contro Il Fatto Quotidiano, contro il giornalista Buttafuoco e anche verso Maurizio Gasparri. Intanto dal settimanale dicono che “in aula la verità”. Il suo legale, nel corso di una conferenza stampa ha detto “un'azione civile risarcitoria chiedendo a L'Espresso 10 milioni di danni, la richiesta danni riguarderà l'editoriale L'Espresso, il direttore del settimanale, e i due giornalisti che hanno scritto l'articolo in cui si parla della telefonata tra Tutino e Crocetta”. L’avvocato aggiunge inoltre che il quanto ottenuto dal risarcimento verrà devoluto in beneficienza. La direzione del settimanale replica l’azione risarcitoria dicendo che l’intercettazione esiste ed è secretata e che la secretazione è un decreto del pm e L’Espresso ha detto “Dimostreremo la verità”. Aggiunge inoltre che “La causa annunciata dai legali di Rosario Crocetta può diventare l'occasione processuale per comprovare la piena correttezza del comportamento dell'Espresso e per fare definitiva chiarezza su quanto è avvenuto” intanto il legale di Crocetta dice “L'omessa vigilanza e l'omessa verifica sulla veridicità di questa intercettazione ha letteralmente distrutto e massacrato l'immagine personale, politica e professionale di Rosario Crocetta. L'Espresso si è difeso dicendo che l'intercettazione è secretata. Ma la secretazione è un decreto del pm, lo stesso che più volte ha smentito l'esistenza dell'intercettazione sia ambientale che telefonica”. 
 
 
Intanto  la Procura di Palermo ha aperto un’indagine, i giornalisti dell’Espresso Piero Messina e Maurizio Zoppi sono indagati e accusati di “pubblicazione o diffusione di notizie false, esagerate o tendenziose, atte a turbare l'ordine pubblico”. Messina deve rispondere anche di calunnia perché avrebbe indicato una fonte che però non avrebbe confermato ma avrebbe smentito. I due sono stati ascoltati in procura e si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Intanto i difensori del medico Matteo Tutino –agli arresti domiciliari per truffa ai danni del servizio sanitario- commentano l’iscrizione nel registro degli indagati dei due giornalisti: “Siamo in presenza di un'azione altamente criminale commessa con il mezzo della comunicazione di massa in danno ad un uomo innocente che è stato lapidato mediaticamente” aggiungono inoltre “E' la conferma che quella frase non esiste”.



SALERNO: RUBANO MEDICINALI DALL’ OSPEDALE. L’ALLARME LI METTE IN FUGA

di Ch. Mo.

Scafati – Qualche confezione di eritropoietina dal frigo della farmacia dell’ospedale Mauro Scarlato sono riusciti a portarla via ma, l’allarme li ha messi n fuga. Sicuramente in due i malviventi che domenica nottasi sono introdotti nell’ospedale di Angri- Scafati per sottrarre medicinali. L’obiettivo dei due balordi era quello di rubare confezioni di eritropoietina, o epo, un farmaco molto costoso che viene utilizzato di norma per curare le anemie in pazienti affetti da malattie renali o del sangue, o per permettere un recupero più veloce dopo la somministrazione di chemioterapia nei malati di cancro. Viene impiegato, illegalmente, anche come sostanza dopante in soggetti sani, come gli atleti, per migliorare le performance sportive.


Il precedente. Anche alcuni anni fa, nella stessa farmacia, fu messo a segno un furto di epo. Coincidenza o recidiva? In quella circostanza i ladri riuscirono nel loro intento mentre quelli della scorsa domenica ne avrebbero sottratti solo pochi. Inutili i soccorsi di Vigilantes: i ladri erano già scappati a bordo di un’auto. Allertati i carabinieri di zona, si indaga ora sulle tracce lasciate dai ladri, tra cui, alcuni arnesi da scasso.




COPPIA DELL'ACIDO: IL PM HA FATTO UN REGALO ALLA MAMMA DEL PICCOLO IN OSPEDALE

di Angelo Barraco

Milano – Il figlio di Martina Levato e Alexander Boettcher, la coppia dell’acido che ha sfregiato gravemente un amico e che è stata condannata a 14 anni di carcere, ha ricevuto il suo primo regalino, a portare il regalino al piccolo è stato il Pm titolare delle indagini Marcello Musso che si è recato alla clinica Mangiagalli di Milano ed è andato a trovare la donna che è ricoverata lì e a cui è stato tolto il bambino subito dopo la nascita. Il magistrato ha regalato alla donna un paio di babbucce bianche e un bigliettino che accompagna il regalo con su scritto: “un lungo cammino” per il piccolo. Intanto l’avvocato di Martina Levato riferisce che la donna è disperata: “Martina Levato e' disperata, distrutta e non ha visto suo figlio neanche per un secondo dopo il parto” aggiunge inoltre “Dopo il cesareo, Martina dormiva e non ha potuto veder il figlio neanche per un secondo”. Il neonato, subito dopo la nascita, non è stato dato in braccio alla madre né tantomeno gli è stata concessa la possibilità di allattarlo in modo naturale, il bimbo infatti è stato portato subito tra le braccia dei medici e sarà portato all’Icam di Milano, la struttura per le madri con figli piccoli, in attesa che il Tribunale dei minori decida se dare in affidamento il piccolo a parenti della coppia, se darlo in adozione e regalare un futuro lontano da quella che è la vita dei suoi genitori.  
 
La Storia: Martina Levato, Alexander Boettcher e Andrea Magnani costituivano una vera e propria associazione a delinquere e sono responsabili dell’aggressione di due ragazzi. Il 28 dicembre scorso hanno aggredito con l’acido Pietro Barbini, causando ad esso lesioni gravissime. Martina Levato invece è accusata di aver tentato l’evirazione di uno studente della Cattolica con cui avrebbe avuto una breve relazione. Il fatto risale al 19 maggio scorso. Durante il processo contro l’aggressione ai danni di Pietro Barbini, Andrea Magnani ha detto che il regista dell’aggressione sarebbe stato Alexander Boettcher, “mentre io sapevo che dovevamo fargli uno scherzo goliardico e mi sono accorto di tutto solo quando Martina ha lanciato l’acido”. Magnani dice che sapeva che i due volevano fare “uno scherzo goliardico, perché Barbini era di ritorno dagli Stati Uniti” e ha detto che Alexander Boettcher gli aveva affidato un borsone con dei contenitori, ma pensava fossero pieni di acqua. “Non mi ero reso conto, ho anche tentato di suicidarmi dopo quello che era successo ed ora provo rimorso, anche se non ero consapevole”, ha aggiunto Andrea Magnani. Pian piano emergono novità a partire dai loro interrogatori in cui Alexander Boettcher e Martina Levato si sono avvalsi della facoltà di non rispondere davanti al gip, e la stessa cosa ha fatto il loro complice Andrea Magnani. Oltre alla strategia del silenzio, la coppia ha assunto davanti al gip un atteggiamento arrogante. Subentra poi una nuova testimonianza che ha raccontato ai magistrati di essere stata contattata da Alexander che all’apparenza gli sembrava un ragazza bravo ma poi gli mostrava filmati dove si vedevano uomini che uccidevano galline e avevano il volto oscurato. La ragazza ha raccontato che Alexander dettava “vere e proprie regole”, la giovane ha parlato anche delle ferite sulla pelle che Martina subita da Alexander e del fatto che lui potesse agire come voleva e loro no, nei rapporti sessuali a tre.
 
La rinominata “coppia dell’acido” imputati a Milano per aver sfregiato con l’acido, lo scorso 28 dicembre, Pietro Barbini, sono stati condannati a 14 anni di carcere. A deciderlo è stato il giudice della nona sezione penale del Tribunale. E’ stata esclusa l’aggravante della crudeltà ed è stata concessa loro la libertà vigilata per 3 anni. Inoltre è stato previsto un risarcimento danni pari ad un milione di euro. La ragazza in aula si è scusata con Pietro Barbini e ha detto: “Chiedo scusa a Pietro e alla sua famiglia, sono dispiaciuta per quello che ho fatto”. L’avvocato della parte civile è soddisfatto e dice che “Ho sempre detto che 15 anni erano una pena adeguata, non è che un anno in meno cambia le cose, è arrivata una pena che si avvicina alla richiesta del pm e quindi siamo soddisfatti, anche per il risarcimento provvisionale da un milione di euro che è molto alto e che è un ulteriore segnale”. La difesa intanto annuncia il ricorso in appello dicendo che è “Un aggravante in meno, quella della crudeltà, è comunque un grosso risultato, anche se ora c'è una ricostruzione dei fatti da affidare ai giudici di secondo grado”.



IMMIGRATI: SBARCANO IN 350 A LARGO DELLA CALABRIA. UN CADAVERE SULLO SCAFO

di Angelo Barraco
 
 
Roma – Il flusso dei migranti verso le coste italiane non si ferma, non rallenta e il paese è in ginocchio per far fronte ai problemi che ne conseguono come l’accoglienza e la mancanza di risorse e strutture. Gli scafisti ogni giorno si muovono nel mare come il traghettatore di anime nel libro del sommo poeta Dante Alighieri, Caronte, portano da una riva all’altra le anime che sono alla ricerca di una vita migliore. L’ultimo sbarco di immigrati è avvenuto nella notte, quando 350 migranti che erano a bordo di un barcone a largo della Calabria sono stati salvati, a bordo dell’imbarcazione, inerme, un cadavere di un uomo morto durante il viaggio. I migranti sono stati salvati e trasferiti a Reggio Calabria. Un’altra tragedia verificatasi nel mare è avvenuta il giorno di ferragosto, quando 49 soggetti sono morti in un barcone di soli 14 metri. Costoro si trovavano nella stiva e la loro “colpa” è stata quella di non aver pagato abbastanza gli scafisti per poter stare sul ponte.
 
Dopo ogni tragedia la voce della politica si fa forte, Angelino Alfano ha ribadito: “sarà l'ultima tragedia se non si risolve il problema della Libia”. Il Comandante del Cigala Fulgosi, il capitano di fregata Massimo Tozzi si sono prodigati nel soccorrere i superstiti e si sono trovati davanti “una scena terribile: decine di corpi senza vita ammassati uno sull'altro nella stiva, mentre le donne si disperavano per i loro cari morti”. Non c’era nessuna traccia di scafisti a bordo. Un barcone con donne che piangevano i loro cari morti perché non avevano soldi per poter ubicarsi in una posizione migliore sulla barca, che tra l’altro era fatiscente e per niente sicura. E’ stato fondamentale l’intervento della Marina che ha evitato una tragedia ancora più grande. “Ma è questo che facciamo – ha detto il capitano – prestare soccorso a chi è in difficoltà in mare è il nostro compito”. Nella conferenza stampa di Ferragosto, il ministro Angelino Alfano ha sottolineato: “il mondo non può attendere di fronte alla crisi della Libia che è un vulcano acceso non di fronte all'Italia, ma all'Europa. O la comunità internazionale è in grado di risolvere la situazione lì o la tragedia di oggi non sarà l'ultima” ha aggiunto inoltre una risposta al mons. Galantino che aveva accusato nei giorni scorsi il Governo di essere assente sull’immigrazione “Noi  facciamo un mestiere diverso dalla chiesa e comunque do per buona la rettifica delle parole di monsignor Galantino e non quello a lui in un primo momento attribuito, noi facciamo fino in fondo quello che è il dovere di una grande democrazia: salviamo vite e rimpatriamo chi non fugge da guerre o da persecuzioni, ma arriva illegalmente sul nostro territorio”. 
 
 
Intanto la situazione a Calais sta migliorando, dalla parte francese il numero di assalti ai treni da parte degli immigrati per poter entrare nel Regno Unito, è diminuito. Dopo la messa in atto delle nuove misure di sicurezza, le persone che ogni notte cercano di infrangere la barriera di sicurezza è passato da 2mila a 150 circa. Sono stati spesi dal Regno Unito 7 milioni di sterline per rafforzare le misure di sicurezza nel terminal, sono state posizionate videocamere a raggi infrarossi e fari per illuminare l’area. Attualmente ci sono 5 mila migranti che dormono nei campi di fortuna. Secondo una stima, circa 9 persone hanno perso la vita per aver tentato di salire di un treno o di un tir. 
 
 
In Gran Bretagna molti politici e vertici della polizia stanno pensando di inviare le truppe di sua maestà a Calais per bloccare l’esodo che in migliaia tentano disperatamente di attraversare l’Eurotunnel e raggiungere il Regno Unito. Il capo della polizia del Surrey, Kevin Hurley, ha suggerito invece l’invio di 700 Gurkha, ovvero soldati nepalesi del secondo battaglione di stanza nel Kent. La pensa allo stesso modo anche il leader dell’erufobico Ukip Nigel Farage, ma non solo poiché i parlamentari conservatori come Andrew Percy che sostiene “a Calais la situazione sia fuori controllo e gli attuali accordi non stanno funzionando perche' i francesi nono sono in grado di porre un freno alla violazione delle nostre frontiere. E' giunta l'ora di prendere in considerazione opzioni piu' radicali, incluso l'uso dell'esercito. Il popolo britannico si aspetta che le nostre frontiere siano sicure ed il governo deve fare qualsiasi cosa per riuscirci”. David Cameron è preoccupato dell’evolversi degli eventi ma non si è espresso contro Parigi in modo critico.
 
L’ultimo assalto alla frontiera a fine luglio. La notte scorsa un gruppo di 1.500 migranti ha cercato di attraversare l’Eurotunnel Francese con il tentativo di giungere nel Regno Unito da Calais. Le fonti parlano di un vero e proprio assalto e un migrante ha perso la vita, il primo ministro britannico David Cameron, in seguito all’accaduto ha rassicurato il paese: “Faremo tutto il possibile per migliorare la situazione”. Le autorità riferiscono che tale tentativo di intrusione è stato il più importante dell’ultimo mese e mezzo. I migranti avrebbero tentato di superare le barriere di sicurezza nel corso della notte ma la sicurezza li ha intercettati.
 
Una settimana prima. L’Eurotunnel ha subito la pressione dei migranti irregolari e la società che gestisce ciò ha lamentato l’assenza di risorse per permettere le intrusioni. Visto che il flusso migratorio è aumentato in Francia a seguito della crisi del Mediterraneo e visti i tentativi dei migranti di raggiungere l’Inghilterra; Francia e Inghilterra hanno concordato in data 2 luglio scorso misure preventive e di controllo nel porto di Calais e nell’Eurotunnel. Ma al soggetto che è morto si sono venuti a create diversi disagi alla circolazione, un portavoce ha parlato della collaborazione tra le rispettive autorità ma ha ribadito: “è un problema che il governo deve assolutamente risolvere. Abbiamo bisogno che venga fermato il flusso dei migranti da Calais, ma sembra troppo consistente perché possano gestirlo”. Intanto le autorità britanniche hanno avvisato i viaggiatori che per il momento devono modificare e/o posticipare i loro viaggi per evitare nuovi disagi come quello verificatosi, in particolare a quello dell’incursione poiché vi sono migliaia di immigrati accampati a Calais, sul lato francese del canale e non si esclude e possa ripresentarsi un disagio come quello della scorsa notte. Intanto David Cameron –premier britannico- ha definito “molto preoccupante” questo assalto e ha aggiunto “Stiamo lavorando a stretto contatto con le autorita' francesi”. Ma questo non è l’unico grande assalto di migranti poiché un gruppo di 2.000 migranti hanno tentato di attraversare la galleria tra mezzanotte e le sei del mattino. Tale episodio ha provocato ritardi e ha messo in azione 200 addetti dell’Eurotunnel. In quell’occasione 200 di loro furono arrestati e 15 si ferirono. Theresa May, ha convocato una riunione d'urgenza del comitato di emergenza Cobra, costituito dai ministri e responsabili della sicurezza, per affrontare la questione. Quanto dovrà durare questa situazione? 



DANNI E MALTEMPO IN CALABRIA: ROSSANO RIPARTE A TESTA ALTA. ECCO LE FOTO SHOCK DELL’ALLUVIONE

di Christian Montagna

 

ESCLUSIVO: GUARDA LE FOTO SHOCK DELL'ALLUVIONE IN FONDO ALL'ARTICOLO

Rossano (Calabria) – “La sensazione che si ha, entrando a Rossano, è la stessa che si prova quando si va ad un lutto. È il 16 agosto, ora c'è il sole, eppure le spiagge sono deserte. Per entrare nella zona del lungomare, dove ho casa, ho dovuto chiedere il permesso ad una pattuglia di poliziotti prima ed una di carabinieri dopo. Lo scenario è disarmante: strade piene di terra, tubi rotti da cui sgorga acqua, un colore marrone che perseguita. E poi loro: i rossanesi. In silenzio, composti, presi a disfarsi di quella terra frammista a detriti che ha invaso non solo le loro case, ma anche i loro cuori e le loro menti, con lo sguardo di chi ha subito una grossa sconfitta, ma non si rassegna a perdere la guerra. Così, a testa alta. Mai come oggi forse in vita mia mi sono sentito orgoglioso di far parte di questa gente. ‪#‎rossanononmolla‬”: così si legge sul profilo facebook di Alessandro Urbano, un giovane che vive a Rossano dalla nascita e che in pochi attimi si è visto spazzare via i ricordi di una vita.


E’ ancora il fango a fare da protagonista a Rossano dopo che una devastante alluvione lo scorso mercoledì aveva devastato tutto. Ma Rossano, vuole tornare alla normalità. Si approfitta delle belle giornate di sole di questi ultimi giorni per poter spalare il fango, per arginare i danni causati dal maltempo e per ricominciare a vivere dignitosamente: giovani, anziani e adulti tutti in strada con l’esercito a lavorare seriamente per il benessere comune. Ieri, la gente è tornata ad occupare qualche ombrellone sul bellissimo lungomare calabro ma, per molti altri, i ricordi sono ancora troppo vivi per tornare alla normalità.

 


L’assessore al Turismo. Un’intera comunità è ancora sotto shock, così come il giovane Alessandro intervistato dal nostro giornale. Dal giorno di Ferragosto, così come aveva garantito l’assessore comunale al Turismo, Guglielmo Caputo, la situazione è tornata alla normalità. Stabilimenti balneari, strutture alberghiere: tutto è tornato a pieno regime. Un lavoro in sinergia con l'arcivescovo di Rossano-Cariati, mons. Giuseppe Satriano e con gli operatori turistici ha fatto sì che i festeggiamenti del 15 Agosto, festa patronale, in onore della Vergine Achiropita si svolgessero regolarmente. Edoardo Bennato, che avrebbe dovuto esibirsi stasera, canterà il 21 agosto proprio su viale Sant'Angelo, la zona più colpita. E sempre a Sant'Angelo, ha annunciato l’Arcivescovo, il 31 agosto si terrà una processione di ringraziamento a chiusura del mese dedicato all’Achiropita.

La Procura indaga. La Procura di Castrovillari, competente sul territorio di Corigliano e Rossano, ha aperto un fascicolo d’indagine sui danni provocati dal nubifragio che ha colpito il litorale ionico per accertare se vi possa essere qualche responsabilità su quanto accaduto. Secondo quanto si è appreso, i magistrati si sarebbero già rivolti ad un esperto per avere una relazione sullo stato dei luoghi in cui si è verificata l’esondazione del torrente Citreo.


I danni provocati dall’alluvione. Circa 20 milioni di euro di danni all’agricoltura: è questa la stima di Coldiretti Calabria unitamente ai Consorzi di Bonifica dopo un primo sopralluogo nella zona. Ripartire sarà difficile ma si deve fare! Seimila cinquecento ettari di cui circa 5000 di agrumeti ed il resto uliveti, zootecnia e ortaggi sono stati distrutti dal fango. Dei 20 milioni di euro di danni stimati complessivamente, 15 milioni sono riferiti alla necessità di risorse che servono a togliere il fango e materiale di risulta che ha invaso i campi e a ripristinare gli impianti di irrigazione delle aziende colpite. I restanti 5 milioni riguardano invece le strade interpoderali, il canale adduttore del Consorzio di Bonifica, stalle, pozzi ed altre strutture aziendali.

La situazione al momento. Al momento pare che la situazione sia leggermente migliorata. Le auto distrutte e invase dal fango sono state recuperate. Non si fermano i lavori di pulizia, lo sgombero e la messa in sicurezza delle aree critiche di Rossano che proseguiranno in modo intensivo e senza sosta nei prossimi weekend. Cento tra militari dell’Esercito, genio civile e volontari sono impegnati al momento nelle opere di pulizia e ripristino delle zone colpite. Gli agenti del Corpo forestale dello Stato continuano a presidiare le aree a monte del centro storico, nella Sila Greca, dove si registrano ancora delle criticità. “ Il dipartimento Agricoltura e risorse agroalimentari della Regione Calabria, sotto la personale e attenta guida del presidente Mario Oliverio, ha già messo in atto tutti gli interventi necessari per supportare concretamente le imprese agricole dei comuni di Rossano e Corigliano e dell’area ionica cosentina, colpite duramente dal violento nubifragio dei giorni scorsi”. E’ quanto si afferma in un comunicato dell’ufficio stampa della giunta regionale.


Come aiutare il Comune di Rossano. Il Comune di Rossano ha attivato un conto corrente postale ed uno bancario per la raccolta fondi da destinare al supporto delle attività emergenziali. Il conto corrente (Iban IT71N0538780921000000993343) della Banca Popolare dell’ Emilia Romagna ed il conto corrente postale (n. 12606893) sono intestati al Comune di Rossano. Una campagna per la raccolta fondi, "Una mano a Rossano", è stata attivata anche dal settimanale “G” che da destinare alle esigenze della Caritas per l’operatività nell’emergenza alluvione con Iban IT70L0538780921000002351702 della Banca Popolare dell’ Emilia Romagna.  Anche la Conferenza Episcopale Italiana ha stanziato «un significativo contributo economico», attingendo ai fondi 8 per mille, per aiutare le popolazioni della Calabria colpite dal violento nubifragio. Enorme è stata anche la solidarietà dei cittadini che in tanti hanno portato al palazzetto indumenti, scarpe e generi alimentari. I volontari, instancabili, catalogano il materiale per uomini, adulti e bambini all'ingresso della struttura. Il clima a Rossano è apparentemente sereno: grande è la voglia di ripartire e di lasciare tutto alle spalle.




BOOM DI PRESENZE AI CENTRI COMMERCIALI: ECCO COME I NAPOLETANI RIMEDIANO AL MALTEMPO

di Christian Montagna

Napoli – “Le domeniche d’agosto quanta neve che cadrà…”: così cantava il napoletano Gigi D’Alessio nel brano che portò allo scoperto la sua storia con la giovane di Sora sua attuale moglie, eppure, oggi quelle parole risuonano quasi premonitrici. Grandine e pioggia incessante stanno caratterizzando questi giorni d’agosto in tutta Italia. Dopo le tragedie di Rossano in Calabria e Milano in Lombardia, anche in Campania, il maltempo ha causato non pochi danni. Giorni incerti e piovosi in cui le previsioni meteorologiche giocano brutti scherzi; improvvisi temporali estivi infatti con grande violenza si abbattono all’ improvviso devastando interi isolati. Sicuramente starà imprecando la maggior parte dei vacanzieri che con queste temperature non potrà godersi gli ultimi giorni d’estate ma, per chi è rimasto in città, l’invasione al centro commerciale, in una giornata uggiosa come quella di ieri, è quasi d’obbligo. I centri commerciali aperti in tutta la regione dalla mattina alla sera sono stati per i napoletani il giusto rimedio al maltempo.

 

Il centro commerciale Campania. In particolare, il Centro Commerciale Campania, nel casertano, ha registrato un boom di presenze nella giornata di ieri quasi da record. Alla ricerca degli ultimi acquisti in saldo, con prezzi scontati del 70% addirittura, famiglie e giovani hanno affollato la struttura per diverse ore. C’è chi invece anche senza spendere in compere ha trascorso una giornata vagando tra i negozi e approfittando del maltempo in un luogo chiuso che offre diversi intrattenimenti. Ristoranti, Mc Donald’s, paninoteche, pub e take-away sono stati letteralmente presi d’assalto nelle ore di pranzo e cena. Negozi pieni, fila interminabili alla cassa e perché no, anche commesse esauste!


La curiosità. Ma non solo, grande curiosità è stata destata soprattutto da una gigantografia dell’ ”Antonellona nazionale” (Antonella Clerici) che dinanzi ad uno stabile annunciava l’ apertura di una nuova attività. Infatti, si tratta proprio di “Casa Clerici” che aprirà a Settembre 2015 ed è il primo ristorante di una catena che la conduttrice dopo numerosi anni ai fornelli del programma “La prova del Cuoco” su RAI 1, ha deciso di aprire a Marcianise nel grande centro commerciale. Circa 600 mq di negozio con ambienti colorati e vivaci accoglierà i visitatori del centro commerciale per un pranzo economico ma di classe.

 

Purtroppo le condizioni meteorologiche non fanno ben sperare: alle porte della nostra nazione infatti starebbe per arrivare il ciclone Troy con piogge intense e variabili; rimarrà dunque il caldo afoso dello scorso mese solo un lontano ricordo? Eh già, i meteorologici pare siano tutti d’accorso, l’estate ormai ha le ore contate.




COPPIA DELL'ACIDO: MARTINA LEVATO HA AVUTO UN FIGLIO IN CARCERE, SI ATTENDE LA DECISIONE DEL TRIBUNALE

di Angelo Barraco
 
Milano – E’ nato il piccolo Achille, presso la clinica Mangiagalli di Milano. Il piccolo Achille è il figlio di Martina Levato e Alexander Boettcher, entrambi condannati per aver sfregiato con l’acido un Pietro Barbini. Il neonato, subito dopo la nascita, non è stato dato in braccio alla madre né tantomeno gli è stata concessa la possibilità di allattarlo in modo naturale, il bimbo infatti è stato portato subito tra le braccia dei medici e sarà portato all’Icam di Milano, la struttura per le madri con figli piccoli, in attesa che il Tribunale dei minori decida se dare in affidamento il piccolo a parenti della coppia, se darlo in adozione e regalare un futuro lontano da quella che è la vita dei suoi genitori. 
 
La Storia: Martina Levato, Alexander Boettcher e Andrea Magnani costituivano una vera e propria associazione a delinquere e sono responsabili dell’aggressione di due ragazzi. Il 28 dicembre scorso hanno aggredito con l’acido Pietro Barbini, causando ad esso lesioni gravissime. Martina Levato invece è accusata di aver tentato l’evirazione di uno studente della Cattolica con cui avrebbe avuto una breve relazione. Il fatto risale al 19 maggio scorso. Durante il processo contro l’aggressione ai danni di Pietro Barbini, Andrea Magnani ha detto che il regista dell’aggressione sarebbe stato Alexander Boettcher, “mentre io sapevo che dovevamo fargli uno scherzo goliardico e mi sono accorto di tutto solo quando Martina ha lanciato l’acido”. Magnani dice che sapeva che i due volevano fare “uno scherzo goliardico, perché Barbini era di ritorno dagli Stati Uniti” e ha detto che Alexander Boettcher gli aveva affidato un borsone con dei contenitori, ma pensava fossero pieni di acqua. “Non mi ero reso conto, ho anche tentato di suicidarmi dopo quello che era successo ed ora provo rimorso, anche se non ero consapevole”, ha aggiunto Andrea Magnani. Pian piano emergono novità a partire dai loro interrogatori in cui Alexander Boettcher e Martina Levato si sono avvalsi della facoltà di non rispondere davanti al gip, e la stessa cosa ha fatto il loro complice Andrea Magnani. Oltre alla strategia del silenzio, la coppia ha assunto davanti al gip un atteggiamento arrogante. Subentra poi una nuova testimonianza che ha raccontato ai magistrati di essere stata contattata da Alexander che all’apparenza gli sembrava un ragazza bravo ma poi gli mostrava filmati dove si vedevano uomini che uccidevano galline e avevano il volto oscurato. La ragazza ha raccontato che Alexander dettava “vere e proprie regole”, la giovane ha parlato anche delle ferite sulla pelle che Martina subita da Alexander e del fatto che lui potesse agire come voleva e loro no, nei rapporti sessuali a tre.
 
La rinominata “coppia dell’acido” imputati a Milano per aver sfregiato con l’acido, lo scorso 28 dicembre, Pietro Barbini, sono stati condannati a 14 anni di carcere. A deciderlo è stato il giudice della nona sezione penale del Tribunale. E’ stata esclusa l’aggravante della crudeltà ed è stata concessa loro la libertà vigilata per 3 anni. Inoltre è stato previsto un risarcimento danni pari ad un milione di euro. La ragazza in aula si è scusata con Pietro Barbini e ha detto: “Chiedo scusa a Pietro e alla sua famiglia, sono dispiaciuta per quello che ho fatto”. L’avvocato della parte civile è soddisfatto e dice che “Ho sempre detto che 15 anni erano una pena adeguata, non è che un anno in meno cambia le cose, è arrivata una pena che si avvicina alla richiesta del pm e quindi siamo soddisfatti, anche per il risarcimento provvisionale da un milione di euro che è molto alto e che è un ulteriore segnale”. La difesa intanto annuncia il ricorso in appello dicendo che è “Un aggravante in meno, quella della crudeltà, è comunque un grosso risultato, anche se ora c'è una ricostruzione dei fatti da affidare ai giudici di secondo grado”. 



MALTEMPO NEL BARESE: FULMINE SU UN TRULLO. UNA DONNA IN COMA

Redazione

Il maltempo ha fatto vittime da nord a sud senza risparmiare nessuno. Un fulmine si è abbattuto su un trullo in contrada Cordone, tra Castellana Grotte e Putignano, provocando 14 feriti, uno dei quali è in coma. Si tratta di una donna 50enne, soccorsa dal 118 e ricoverata in rianimazione all'ospedale Di Venere di Bari.

A quanto si è saputo, i feriti fanno parte di un unico nucleo familiare. Il gruppo stava pranzando all'aperto quando si è abbattuto un violento temporale che ha suggerito loro di trovare riparo nel trullo, colpito poco dopo da un fulmine. Oltre alla donna, ad avere la peggio è stato un carabiniere di 51 anni. Si tratta di un appuntato scelto in servizio a Taranto. La scarica elettrica gli ha addirittura sciolto la catenina che aveva al collo procurandogli ustioni. Sottoposto alla Tac, non ha riportato lesioni interne. Feriti in modo lieve anche i figli del militare, un ragazzo di 18 anni e una ragazza di 15, ricoverati assieme al padre all'ospedale di Putignano (Bari). Gli altri componenti del gruppo sono stati condotti negli ospedali di Putignano e Monopoli

 

Dramma in Sardegna Riesce a salvare tre persone in difficolta' per il mare agitato, poi una volta a riva, muore per un malore. E' successo nella spiaggia di San Giovanni di Sinis, nell'Oristanese. Il fatto e' accaduto attorno a mezzogiorno. Tre bagnanti, secondo quanto riferisce la Capitaneria di Porto di Oristano, a bordo di un materassino si sono lasciati trasportare dalle onde trovandosi dopo poco tempo in difficolta' per via del mare grosso. Subito e' scattato l'allarme dalla spiaggia, e la Capitaneria di Porto ha inviato una motovedetta, due ambulanze del 118 e l'elisoccorso dei vigili del fuoco di Alghero-Fertilia.

Nel frattempo quattro persone si sono tuffate in acqua riuscendo dopo non poche difficolta' a raggiungere il materassino e riguadagnare la riva. Uno di loro pero', Vincenzo Curtale, commerciante oristanese di 41 anni, ha accusato un malore e si e' accasciato. Inutili i tentativi di rianimazione del personale del 118. Su disposizione del magistrato di turno la salma e' stata trasportata presso la camera mortuaria dell'ospedale San Martino di Oristano.




ISCHIA: SVENTATA LA TRUFFA DELLE CASE FANTASMA IN AFFITTO AI TURISTI

 I Carabinieri del Comando provinciale di Napoli, hanno rintracciato l’uomo che sotto falso nome ha truffato per una cifra di 10.160 euro con il trucchetto degli affitti di case mai esistite, ma sono stati avviati ulteriori accertamenti per verificare se il malfattore si è reso responsabile di analoghi episodi e per approfondire contatti emersi durante la perquisizione che riguardano località turistiche della riviera romagnola

di Ci. Ma.

Ischia (NA) – Il Comando Provinciale di Napoli di Ischia è riuscito ad individuare la persona che si era inventato un nome e anche appartamenti da affittare ai turisti per queste vacanze estive. Un 36enne di Giugliano in Campania domiciliato a Ischia aveva escogitato una truffa prendendo a pubblicare su internet (sotto falso nome) proposte di locazione estiva di appartamenti (inesistenti) in località balneari di Ischia.
Case e appartamenti con proposte allettanti in una cornice da favola avevano sollecitato l’interesse dei malcapitati. Infatti dopo la pubblicazione delle proposte su internet era stato contattato da varie persone e per telefonino o via email e si era messo d’accordo indicando l’anticipo da versare su alcuni conti correnti (che aveva acceso sotto falso nome).
I militari dell’Arma hanno avviato le indagini a seguito di denuncia sporta da ben 5 cittadini che erano arrivati sull’isola e scoperto che gli appartamenti erano inesistenti, l’anticipo della locazione erano soldi persi, le vacanze sfumate…

La scoperta della truffa. A partire dai conti correnti aperti con nome falso i carabinieri hanno scoperto il passaggio di soldi verso alcune carte postepay, con le quali venivano spesi i soldi versati come anticipo, e con un attento servizio di osservazione su una ricevitoria (dove erano stati effettuati pagamenti con una delle postepay) sono riusciti a individuare e bloccare l’utilizzatore della carta che veniva caricata dai conti incriminati.
L’uomo è stato subito sottoposto a perquisizioni, personale e domiciliare.
Nel suo domicilio a Ischia i militari dell’arma hanno rinvenuto e sequestrato 3 carte postepay riconducibili ai conti correnti sui quali erano stati versati i soldi truffati, alcune sim card con il numero di telefono corrispondente a quelli dei contatti preventivi e 10 grammi di hashish.
L’uomo è stato denunciato perché ritenuto responsabile di sostituzione di persona, truffa e detenzione a fini di spaccio di sostanza stupefacente. Allo stato attuale delle indagini risulta che l’uomo ha truffato la cifra di 10.160 euro, ma sono stati avviati ulteriori accertamenti per verificare se il malfattore si è reso responsabile di analoghi episodi e per approfondire contatti emersi durante la perquisizione che riguardano località turistiche della riviera romagnola.




TRAGEDIA A SALERNO: BAMBINO CADE DAL BALCONE. E' GRAVE

Redazione

Salerno – Una vera e propria tragedia. Un bimbo di 14 mesi è caduto dal primo piano di una palazzina del centro storico di Salerno: è in prognosi riservata. Il papà, che al momento dell'incidente era a lavoro, ha raccontato che il bimbo, mentre la mamma stava in una stanza, ha buttato giù dal balcone qualcosa. Nel tentativo di riprenderlo ha scavalcato ed è precipitato. La dinamica è al vaglio della polizia: la mamma ha raccontato diverse versioni prima di quelle finali ma la caduta accidentale sembra verosimile.




MALTEMPO: ARRIVA LA BURRASCA DI FERRAGOSTO

Redazione

Più di qualcuno penserà: e ti pareva che il nubifragio doveva arrivare proprio a Ferragosto? Summer Storm si sta per abbattere sull'Italia. La burrasca di Ferragosto cambierà di fatto la circolazione atmosferica sul nostro Paese e fara' arrivare la temibile tempesta d'estate. La redazione web del sito www.iLMeteo.it lancia l'allarme meteo per la giornata di domenica 16 agosto quando arrivera' "Summer Storm". Dagli aggiornamenti di oggi, domenica 16 avremo condizioni di tempo avverso, con temporali, vento e possibili nubifragi o alluvioni lampo su Liguria di Levante, Triveneto, Emilia Romagna centro-orientale, Toscana, Lazio, e Campania, Calabria e Sicilia tirreniche. Calo termico generale con sapori d'autunno, crollo delle temperature massime che non supereranno i 22 gradi su gran parte d'Italia. Il tempo iniziera' a cambiare gia' da oggi, specie al Nordovest con rovesci e temporali, e nubi irregolari interessano anche le coste emiliane con piogge sparse. Sabato piogge sparse, ma diffuse su gran parte del Nord e temporali ancora su Alpi, Prealpi, Piemonte e Lombardia.


Domenica, come detto, arrivera' Summer Storm. Con l'inizio della prossima settimana il tempo migliorera' gradualmente, ma nuovi temporali sono attesi al Nord per mercoledi'