NUORO: GIOVANE IMPRENDITORE UCCISO CON DUE COLPI ALLA TESTA, TORNANO LE FAIDE

di Angelo Barraco

Nuoro – “La quiete dopo la tempesta” dice l’antico detto, sembra però che la quiete sia passata, le armi hanno finito di riposare e che abbiano ricominciato la spietata faida che è purtroppo famosa ai rigori della cronaca nazionale. Le armi che sparano, che uccidono e lasciano una scia di sangue senza un perché, senza un volto e senza un assassino. E’ esattamente quanto accaduto nelle campagne di Gairo (Ogliastra), dove a perdere la vita è stato un giovane imprenditore edile, Massimiliano Langiu -di 27 anni-, trovato dopo le ore 21. Il giovane imprenditore è stato ucciso con due colpi di fucile alla testa ed è stato trovato davanti alla porcilaia che aveva avviato con alcuni soci dove allevava maiali e vi si recava ogni mattina. Il killer ha preparato l’agguato meticolosamente poiché ha atteso che arrivasse la vittima e poi ha sparato due colpi con un fucile calibro 12 caricato a pallettoni. Ha colto di sorpresa la vittima, in una zona isolata, distante diversi chilometri dalla strada asfaltata e dove non vi è segnale di compagnie telefoniche. L’autopsia stabilirà l’ora del delitto e altri dettagli sulla morte. Quel che è certo è che la vittima, dopo le 9 del mattino, era vivo, e tale circostanza è confutata da un post su face book. Il corpo è stato scoperto da amici che lo cercavano. Questo però non è l’ultima storia di sangue a Gairo, poiché nel mese di novembre del 2014 Aldo Caboi, un uomo di 63 anni, è stato raggiunto da un proiettile alla testa. Le armi che fanno paura, che uccidono e che non hanno un volto. Un delitto senza volto quello di Caboi, anche se al momento non è stato collegato a quello del giovane imprenditore. Le armi non tacciono, ma nemmeno le voci di coloro che non vogliono questo sistema, e lo dimostra il sindaco di Gairo che scrive sul face book “Assurdo si possa porre fine alla vita di un giovane in questo modo. Nulla giustifica queste efferatezze e tanta barbarie. Episodi come questi riportano la lancetta dell'orologio indietro di anni e a tempi che pensavo a Gairo potessero essere ormai dimenticati”.



CARLO SARRO, DEPUTATO FI: IL TRIBUNALE ANNULLA GLI ARRESTI DOMICILIARI

Redazione
 
Napoli – Il Tribunale del Riesame di Napoli ha annullato gli arresti domiciliari per Carlo Sarro, deputato di Forza Italia e componente della Commissione Antimafia. E’ stata accolta la richiesta del suo avvocato . L’ordinanza era stata emessa in seguito ad un’inchiesta della Dda di Napoli e sul deputato pendeva l’accusa di turbativa d’asta su alcuni appalti di Gori. L’accusa sosteneva che gli appalti sarebbero stati pilotati dal politico. 
 
 
La vicenda giudiziaria. Una nuova ondata di arresti ha visto protagonisti gli storici casalesi, gruppo camorristico operativo nel casertano. I Ros hanno scoperto un sistema corruttivo all'interno degli enti che gestiscono i servizi idrici della Regione Campania oltre ad illeciti finanziamenti a politici locali. C'e' anche tra le tante custodie cautelari, una richiesta di arresto per l'onorevole Carlo Sarro, coordinatore provinciale di Forza Italia nel Casertano. Non sarebbe il primo politico ad essere arrestato a Caserta per coinvolgimenti con clan camorristici: prima di lui, l'ex sindaco di Caserta Pio Del Gaudio, l'ex consigliere regionale Angelo Polverino, già destinatario di altre misure cautelari in diverse inchieste, e Tommaso Barbato.
 
 
L’inchiesta. Secondo l’inchiesta condotta dai Ros, alcuni imprenditori presentavano false denunce per presunte estorsioni da parte di emissari del boss dei Casalesi, Michele Zagaria, con l'intento di “ripulirsi” dalla fama di persona collusa. Inoltre, in seguito all’arresto dello stesso Zagaria, la sparizione di materiale informatico nel suo covo sarebbe stata causata dagli esponenti del clan. L'indagine ha portato nel Napoletano e nel Casertano all'esecuzione di 13 misure cautelari nei confronti di esponenti e fiancheggiatori dei Casalesi, oltre al sequestro di beni per 11 milioni di euro. I reati contestati sono di associazione a delinquere di stampo mafioso, corruzione, intestazione fittizia di beni, turbativa d'asta e illecito finanziamento a partiti.



PINO DANIELE, PARLANO I MEDICI: ECCO COME MORI’ IL RE DEL BLUES

di Ch. Mo.

Roma – Pino Daniele è morto per un decadimento della funzione cardiaca. A stabilirlo, i medici legali incaricati dalla procura di Roma di fare luce sul decesso avvenuto il 4 gennaio scorso. Gli esperti hanno anche stabilito che se il cantautore si fosse recato nel più vicino nosocomio di Orbetello non necessariamente si sarebbe salvato.


La morte. Una notizia terribile, una perdita immensa. Pino Daniele, il cantautore napoletano, che avrebbe compiuto 60 anni il 19 marzo, è stato stroncato nella notte del 4 Gennaio da un infarto. Bandiere a mezz'asta, a Napoli, per la morte. Nel giorno dei funerali di Pino Daniele a Napoli fu proclamato il lutto cittadino, ad annunciarlo il sindaco di Napoli Luigi de Magistris.


Il ricordo degli amici. "La scomparsa di Pino Daniele e' un colpo pesante da sopportare. Ciao Grande". Cosi' Beppe Fiorello su twitter ricordava Pino Daniele unendosi alla marea di cinguettii che in quelle ore spopolavano. "Un pensiero per un Grande Cantante e Musicista. Ciao Pino Daniele, Salutaci le stelle", affermavano i Nomadi. Rosario Fiorello, postava un video che lo ritraeva insieme al grande cantautore scrivendo: "Voglio ricordarlo cosi', che onore per me. WeLove Pino". Lorenzo Cherubini, in arteJovanotti: "Ciao Pino, ciao uomo fatto di musica, amico generoso, e artista grandissimo. Grazie di essere passato di qua a portare tutta questa bellezza". Claudio Baglioni, sul profilo facebook pubblicava uno struggente ricordo prendendo spunto da una foto che lo ritraeva insieme a Daniele: "Pino, Pinuccio tanto caro, Pino adorato. Ieri sera guardavo la foto presa da lontano di noi due seduti sul bordo del terrazzo mentre tu mi raccontavi e io ascoltavo. Dietro c'era solo il mare… E' stato un regalo conoscerti e incontrarti in questi anni e in questo mondo e cantare, suonare parlare ridere con te e sentire, sapere, essere sicuro che ogni volta nella musica e nella vita ci hai messo tutto il cuore". "Ognuno sta sul cuore della terra trafitto da un raggio di sole ed e' subito sera…che la terra sia la tua…" scriveva Niccolo Fabi sul suo profilo. "E cosi', dopo Lucio, se ne e' andato un altro pezzo di cuore e di vita, uno dei piu' grandi di sempre. “Ciao Pino, e infinitamente grazie. Daniele", scriveva Daniele Silvestri sulla sua pagina postando il video "Putesse essere Allero". Antonello Venditti pubblicava una foto abbracciato a Pino Daniele e scriveva semplicemente: "non ho piu' lacrime". "Core 'ngrato"…postava Gigi D'Alessio.


La Procura di Roma apre un’inchiesta. Una notizia shock quella che giunse dalla Procura di Roma sulla morte del cantante napoletano Pino Daniele. L’ipotesi è quella di omicidio colposo contro ignoti. Non era chiaro ai procuratori aggiunti come si fosse spento Pino e perciò gli uomini di legge vollero scandagliare a fondo la vicenda. Pierfilippo Laviani e Marcello Monteleone, procuratori aggiunti della Procura di Roma disposero l'autopsia sul corpo in seguito ai funerali di Roma e di Napoli. Il dubbio era: se la richiesta di essere portato all'ospedale di Roma fosse giunta dallo stesso cantante in seguito al malore oppure da altre persone.


Eredità contesa. Nemmeno il tempo di consumare il dolore che subito sono cominciate le discussioni per l'eredità. Una cospicua quantità di beni, diritti d'autore e denaro dovranno essere in qualche modo divisi tra i cinque fratelli, le due mogli, i cinque figli e la compagna che fino alla sua morte gli è stata vicino. Pino Daniele, dopo appena due giorni dalla morte viene disturbato dalle beghe familiari. Senza dubbio quelle sono state le ore del dolore per la famiglia Daniele, così come lo sono state per la maggior parte degli italiani che hanno perso una parte di storia della musica oltre ad un grande uomo esempio per numerosi giovani. L’eredità che conta l'abitazione di Piazza Mazzini in cui vive la moglie Fabiola e tre dei suoi figli; lo studio di registrazione in via Sabotino; la villa sull'Aurelia usata anche come set dei suoi videoclip; lo stabilimento di trenta dipendenti in riva al mare della Giannella, a Orbetello, il Tuscany Bay; la villa di Formia donata alla moglie Dorina e quella comprata a Roma al fratello Alessandro.Ultimi ma non per importanza, i proventi derivanti dalla brillante carriera, i proventi Siae e i diritti d'autore.




TRAFFICO DA BOLLINO ROSSO : AL VIA LE PARTENZE ESTIVE

Redazione

Un ondata di vacanzieri si è riversata questa mattina sulle autostrade per raggiungere le mete estive e dare inizio alle vacanze estive. Fin dalle prime ore di questa mattina, il traffico in progressivo aumento, specie in uscita dai grandi centri urbani, e lungo le direttrici nord-sud ed in uscita dal territorio nazionale verso la Slovenia, l'Austria e la Francia ha creato alcune code. Resta attivo il divieto di circolazione per i mezzi pesanti per tutto il fine settimana.


Secondo Viabilità Italia allo stato non ci sono rilevanti criticità, ma alcune situazioni di difficoltà nella circolazione. Sulla A1, in direzione nord, ci sono code a tratti tra Firenze Impruneta e Roncobilaccio; stessa situazione in direzione sud tra Sasso Marconi e Roncobilaccio. Sulla A4, in direzione est, code a tratti tra Cessalto e Latisana; sulla A9, 7 km di coda in uscita dall'Italia in direzione Chiasso e 4 km, in direzione sud, tra Como Monte Olimpino e Como Grandate. Sulla A10 rallentamenti con code a tratti, in direzione Francia, tra Savona e Spotorno e tra Varazze e bivio con A10 Complanare Savona.Sulla A12, in direzione nord, code tra bivio con SS1 Aurelia e Tarquinia. Sulla A14, code a tratti, in direzione sud, tra Forlì e Cesena; sulla A22, in direzione sud, 8 km di traffico rallentato tra il Confine del Brennero e Vipiteno, rallentamenti con code a tratti tra Chiusa Val Gardena ed Ala Avio, 4 km di code a tratti tra Carpi ed allacciamento con A1. In direzione nord rallentamenti con code a tratti tra Verona e Trento sud, 4 km di coda tra Bressanone e Vipiteno. Sulla A23, in direzione sud, code a tratti tra Udine Nord e bivio con A4. Sulla A3 Salerno – Reggio Calabria, dove ieri sera è stato riaperto in direzione sud il tratto del Viadotto Italia e sono stati messi a disposizione degli utenti nuovi km di autostrada da Mormanno a Laino Borgo e in corrispondenza della galleria 'Fossino', il traffico si presenta regolare. Permane un unico cantiere inamovibile tra lo svincolo Laino Borgo e Mormanno, in un tratto di circa 6 km. Traffico intenso sulla rete di 25 mila km di strade e autostrade di Anas, ma finora per lo più regolare, con poche situazioni di rallentamenti e di code. Sulla SS 16 Adriatica traffico congestionato nel barese tra il km 792 e il km 807. Rallentamenti sulla SS 309 Romea a Comacchio (Ferrara), sulla SS 36 in Lombardia a Sondrio, sulla SS 45 a Piacenza, sulla Ss7 in Campania, sulla SS 18 Tirrena Inferiore in Campania e in Calabria.




ESPLOSIONE FABBRICA A MODUGNO: SALGONO A SETTE LE VITTIME

Redazione

Modugno – Sale a sette il bilancio delle vittime dell'esplosione della fabbrica di fuochi pirotecnici a Modugno a pochi chilometri da Bari. Nella notte e', infatti, morto al Policlinico uno dei cinque feriti, altri due sono ricoverati in rianimazione mentre un altro e' ricoverato nel centro grandi ustionati di Brindisi ed un quarto ferito al centro grandi ustioni di Napoli. La prima esplosione e' avvenuta alle 12,28 di ieri seguita da una serie di altre innescando un incendio che si e' propagato anche ad una pineta e per spegnerlo e' stato necessario anche l'intervento di canadair. Il sindaco di Modugno ha proclamato il lutto cittadino per le vittime di questa immane tragedia. Anche i sanitari del Policlinico di Bari si dicono "sconvolti" per la gravità delle condizioni dei feriti. Anche un passante sarebbe stato colpito dall'esplosione e si sarebbe autonomamente recato in ospedale per le cure. La zona della Bruscella fireworks è andata completamente distrutta dalle esplosioni avvenute ieri: al momento e' presidiata dai carabinieri e per stamani e' previsto un sopralluogo dei vigili del fuoco e della scientifica per cercare di acquisire elementi utili a capire cosa abbia innescato le esplosioni.

Si lavorava per la festa patronale. Lavoravano per la festa patronale a tempo pieno gli operai della fabbrica. Lae scadenze erano immediate e il lavoro cospiscuo. Il boato e' stato avvertito a chilometri di distanza, i soccorsi sono stati immediati e sul posto sono intervenuti oltre alle forze dell'ordine ed ai vigili del fuoco, protezione civile e mezzi del 118. 

In pericolo un campo estivo per bambini. L'esplosione della fabbrica di fuochi di artificio Bruscella è avvenuta a poca distanza da un centro sportivo, lo sporting Club Balsignano, dove si trovavano gli istruttori e una settantina di bambini tra i 5 e i 13 anni impegnati nelle attività dei campi estivi. I piccoli hanno avvertito chiaramente l'esplosione che ha fatto tremare le pareti della struttura e fatto cadere alcuni quadri appesi alle pareti.




NAPOLI, AUTO CONTRO MANO IN TANGENZIALE: 2 MORTI

di A.B.
 
Napoli – L’estate è fatta di divertimento in spiaggia o altrove una birra con gli amici, tante ore passate insieme e spesso tanto alcool che passa di mano in mano come se nulla fosse. Ciò porta alla perdita di concentrazione, sonno e incidenti con morto accluso. E’ ciò che è successo nella notte sulla tangenziale di Napoli, dove una Renault Clio con a bordo due persone ha percorso 5 chilometri contromano e si è scontrata con una Fiat Panda che era guidata da un uomo di 48 anni che è morto sul colpo.L’uomo  colpito dalla Renault si stava recando a lavoro.
 
Sulla Clio viaggiavano un ragazzo di 29 anni e una ragazza di 22 anni che ha perso la vita nell'impatto: il ragazzo alla guida invece ha riportato ferite ed è risultato positivo all’alcoltest avendo un quantitativo di alcol nel sangue di gran lunga superiore al limite consentito. Le indagini stanno accertando se il ragazzo a bordo della Clio avesse fatto uso di droga. Intanto sono state prese le immagini delle telecamere presenti sulla tangenziale, per verificare la dinamica di quanto accaduto e nella notte sono stati emessi svariati verbali per guida sotto effetto di alcol e di droghe.



BARI, ESPLOSIONE FABBRICA DI FUOCHI D’ARTIFICIO: AUMENTANO LE VITTIME

di Ch. Mo.

Bari – Sono stati trovati poco fa altri tre corpi tra le macerie dell'edificio di un laboratorio di fuochi pirotecnici, esploso stamane nelle campagne di Modugno (Ba). Sale cosi' a sette il bilancio provvisorio della tragedia, in quanto risulterebbero disperse ancora altre persone. Intanto uno dei feriti piu' gravi e' stato trasferito al centro grandi ustioni dell'ospedale Perrino di Brindisi. Il laboratorio di produzione di fuochi d'artificio della ditta Bruscella poco dopo le 12,30 è scoppiato minacciando le vicine campagne alla periferia di Modugno (Ba). La scoperta delle vittime e' stata fatta dai vigili del fuoco che hanno cominciato a mettere in sicurezza l'area e trovato i corpi. 

 

I feriti. Altre cinque persone sono rimaste ferite e ustionate, una in modo grave, e ricoverate al Polilicnico di Bari, al San Paolo e all'ospedale Di Venere. Intanto con l'impiego di due aerei “Fire boss”, proseguono i lanci d'acqua sul bosco adiacente l'area dell'azienda. I Vigili del Fuoco stanno ancora spegnendo gli ultimi focolai e gli artificieri dei carabinieri hanno provveduto ad esplosioni “controllate” di polveri piriche e altro materiale esplodente finito in una vasta zona.

 

Il Procuratore Capo di Bari. Accorso sul posto subito dopo la tragedia, il Procuratore Giuseppe Volpe ha spiegato che occorreranno almeno 24 ore prima di stabilire un bilancio preciso della tragedia, necessarie ai Vigili del Fuoco per completare la messa in sicurezza dell'area e ricostruire quanto accaduto. Tra le macerie dell'edificio sbriciolato nello scoppio si scava ancora, alla ricerca di eventuali altre vittime. Nell’azienda molto famosa nel sud Italia, lavoravano oltre ai titolari, anche una decina di persone, e in questi giorni erano in corso le realizzazioni dei fuochi pirotecnici per la festa patronale nel Barese.




NAPOLI IN FIAMME: E’ ALLARME INQUINAMENTO. ECCO COSA STA ACCADENDO IN CITTA’

di Christian Montagna

Napoli – Non bastava il caldo a rendere l’aria irrespirabile, nelle ultime ore, a Napoli, numerosi sono stati gli incendi appiccati per mano di incoscienti mitomani. Sole che rasenta i 40 gradi, inquinamento di default, terra dei fuochi sempre attiva ed ora ci si mette anche il fumo tossico degli incendi: respirare aria pulita a Napoli diventa sempre più un lusso. Coincidenza o fatalità, negli ultimi giorni la Campania è letteralmente in fiamme: da Agnano a Giugliano, da Sessa Aurunca a Gianturco, spaventosi incendi hanno tenuto sotto scacco l’intera regione per diverse ore. I vigili del fuoco hanno avuto davvero tanto da fare sia via terra che via aerea e spesso numerosi uomini ne sono rimasti intossicati. Polizia e Carabinieri indagano nei diversi casi di incendio; non si esclude la firma della criminalità organizzata.


L’incendio al capannone dei cinesi. Un vasto incendio ha colpito ieri pomeriggio la zona di Gianturco. Un capannone di tabella cinesi è stato letteralmente travolto dalla fiamme. I vigili del fuoco accorsi sul posto hanno impiegato diverse ore per domare le fiamme alte. Ma, da ogni parte della città era visibile la grande colonna di fumo che ha suscitato tra i residenti della zona allarmismo e intossicazioni. Ad essere coinvolti nell’incendio sono stati due capannoni, uno di vendita di bibite gestito da italiani e l’altro dai cinesi. All’interno delle strutture sono state rinvenute bombole di gas che avrebbe potuto probabilmente causare l’incendio. Fortunatamente però la pioggia di ieri sera ha facilitato le operazioni di spegnimento. Resta molto alto però il pericolo diossina nell’aria: le numerose bottiglie di plastica andate in fiamme, potrebbero aver sprigionato una grande quantità di diossina nell’aria. Meno di un mese fa un incendio di minore portata interessò un capannone gestito da cinesi in via Galileo Ferraris, nella stessa area in cui si è sviluppato il rogo di ieri. Secondo i napoletani, l’incendio porterebbe la firma della malavita cinese che sta cercando di far sentire il suo peso nella Chinatown napoletana. Secondo i cinesi, invece, questa è l'ombra della malavita locale e della camorra che sta imponendo le sue regole anche agli imprenditori orientali.


Treni in tilt a Gianturco. L’incendio che ha paralizzato la città di Napoli ieri pomeriggio, ha avuto ripercussioni anche sulla viabilità dei treni. Il blocco del traffico ferroviario per circa mezzora sulla linea 2 della Metropolitana (Pozzuoli-San Giovanni/Barra) all'altezza della stazione di Gianturco è stato una delle conseguenze. I treni in transito sono stati avvolti dalla nube di fumo che si è sprigionata dall’incendio. Vuota la stazione di Gianturco, poco distante dalla stazione Centrale di Napoli, con gli utenti che alla vista della nuvola nera hanno abbandonato la struttura per non correre il rischio di rimanere intossicati.


I tecnici Arpac. Dopo questi ultimi avvenimenti , i tecnici dell’Arpac hanno lanciato un allarme inquinamento nel capoluogo campano causato dalla diossine nell’aria e dai roghi tossici di rifiuti che non accennano a diminuire. La situazione al momento è allarmante: l’incendio di ieri ai capannoni di Gianturco ha peggiorato una situazione già di per sé complicata. Le verifiche ambientali sono tutt’ora in corso. Due squadre dell'Arpac, l'Agenzia regionale di Protezione ambientale, si sono recate sul luogo dell'incendio per effettuare un'analisi sul materiale bruciato. In particolare per verificare la presenza di diossine o altri elementi tossici nell'aria. La forte pioggia che si è abbattuta sulla città ha agevolato una dispersione delle scorie. “ L'Arpac, ha fatto sapere in una nota della Regione Campania, sta procedendo con l'attivazione di una sofisticata centralina mobile che da stanotte, condizioni meteo permettendo, e per tutta la giornata di domani, controllerà gli elementi presenti nell'aria. La centralina mobile si aggiunge a quelle fisse di via Argine e di piazza Garibaldi che stanno monitorando e che domani restituiranno una prima fotografia”.


L’incendio ad Agnano. Alcuni giorni fa, ad Agnano, nella centralissima Via Scarfoglio a ridosso del canile, un enorme incendio aveva bruciato ettari di vegetazione. La zona in questione tra l’altro era proprio nelle vicinazne del canile la cui direttrice per ore ha dovuto convivere con il terrore. L’incendio, in quel caso, ha provocato ingenti danni alla vegetazione oltre ad aver causato grande spavento a chi abita in quelle zone.


Discarica in fiamme a Giugliano. Era stato pagato per controllare l’intera zona ma al momento dell’incendio risultò irreperibile. Siamo nell ‘ex Resit, un vigilantes viene denunciato per truffa. Solo un caso ha impedito che le fiamme appiccate agli ingombranti accatastati sul perimetro della discarica, dismessa e sotto sequestro in località Scafarea a Giugliano, non si propagassero fino ai rifiuti accatastati del sito più pericoloso della Campania. Il cinquantenne addetto alla vigilanza di Pozzuoli, quella mattina non era in servizio come previsto dall’orario di lavoro e arrivò sul posto mentre le operazioni di spegnimento erano già in corso e i carabinieri della Compagnia di Giugliano compilavano per lui la denuncia.


Schiavi come ex-Resit. Oltre a quello dell’ex Resit, anche a Schiavi, area posta sotto sequestro, un vasto incendio aveva devastato una grande area. La situazione resta preoccupante: l’ex Resit , costituita da due invasi, cava Z e cava X , resta a rischio. La cava Z risulta bruciata per un terzo, mentre l’azione distruttrice per la cava X era stata totale. La Resit è la discarica più velenosa dell’area e ancora oggi non è del tutto posta in sicurezza. Con essa, 14 milioni di tonnellate di percolate mal smaltito potrebbero inquinare definitivamente le falde acquifere nel 2064.


Fabbrica di detersivi in fiamme a Sessa Aurunca.
La fabbrica di detersivi Cleprin, nel territorio di Sessa Aurunca, in provincia di Caserta, è stata quasi completamente distrutta dalle fiamme. La scorsa notte, intorno alle 3, si è sviluppato l'incendio che ha devastato il sito produttivo dell' imprenditore Antonio Picascia che, qualche anno fa, aveva fatto arrestare e condannare gli estorsori del clan Esposito. Un gesto di coraggio probabilmente pagato a caro prezzo: si pensa infatti che la pista dolosa possa essere la preferita dagli inquirenti che tuttora, in collaborazione con i vigili del fuoco sono sul luogo per sedare l’incendio.

 




TERRORE IN PROVINCIA DI PORDENONE: UN BUS CON 47 BAMBINI PRECIPITA DA UNA SCARPATA

Redazione

Pordenone – Un episodio che ha scosso 47 famiglie in apprensione per i propri figli piccoli dai 7 ai 13 anni. Un bus con 47 bambini a bordo è letteralmente precipitato da una scarpata, in località Bornass, sulla strada che da Aviano porta al Piancavallo, in provincia di Pordenone. Sono rimasti feriti gravi un bambino e l’autista. A bordo del pullman che tornava da un parco divertimenti, c’erano i ragazzini dei centri estivi di San Vendemiano. Contusi e sotto choc gli altri piccoli e i tre accompagnatori che erano con loro.

Stavano facendo ritorno a casa. Sulla dinamica e le cause dell'accaduto indagano i carabinieri della compagnia di Sacile. Probabilmente c'è stato un guasto ai freni, in prossimità di una curva, l’autista avrebbe perso il controllo del pullman, finendo fuori strada, distruggendo il guardrail e da lì precipitando lungo una scarpata per una settantina di metri prima di rovesciarsi su un fianco. Uno schianto spaventoso nel quale, secondo le prime sommarie informazioni, ad avere la peggio sarebbero stati uno dei piccoli e l’autista, entrambi trasferiti in ospedale a Pordenone con l’eliambulanza.

La diagnosi riferisce di politraumi, al torace per l’autista e agli arti inferiori per il bambino. Altri cinque bambini avrebbero riportato ferite medio gravi mentre contusioni e lievi ferite per tutti gli altri che, dopo una primo controllo medico sul posto, sono in questi minuti in viaggio su un mezzo dei pompieri verso la caserma dei carabinieri di Aviano dove è stato allestito una sorta di campo medico per sottoporli ad ulteriori controlli. Sul posto i vigili del fuoco di Pordenone intervenuti con tre squadre e l’autogru inviata da Udine.

«Le mie figlie sono state miracolate». Ha esclamato Antonio, primo genitore ad arrivare sul posto e quindi l’unico ad aver visto il luogo da dove il bus è precipitato, gli altri, infatti, hanno raggiunto i propri bimbi al campo base ad Aviano. «Le bambine mi hanno chiamato con il cellulare informandomi dell’incidente e chiedendomi di andare a prenderle, precisando che stavano bene e non avevano problemi se non che si erano spaventate. Antonio dunque ha corso da San Vendemmiano ed è arrivato sul luogo dell’incidente. «Stavo per svenire, avevo creduto a una esagerazione delle bambine, invece la situazione è ben peggiore di come mi era stata descritta. Non potevo credere ai miei occhi, le bimbe e tutti gli altri sono davvero salvi per miracolo».

 




MALTEMPO KILLER: 15 ENNE COLPITA DA UN FULMINE A NAPOLI. USTIONI AL VOLTO

Redazione

Napoli – Una 15 enne napoletana, in via dei Tribunali, è stata colpita da un fulmine mentre aveva in mano il cellulare sotto carica. Si era leggermente affiancata alla finestra quando, un fulmine, l’ha colpita ustionandole il volto, l’orecchio e le mani. La giovane si trovava all’ interno della propria abitazione e subito dopo l’accaduto ha perso i sensi ed è caduta a terra. A soccorrerla il 118 che l’ha trasferita all’ ospedale Loreto Mare. Al momento non sono note le condizioni di salute della giovane ragazza.

 

Il maltempo. Era stato annunciato dai meterologi il maltempo oggi soprattutto al Sud Italia. Intorno alle 16 di questo pomeriggio, violenti temporali si sono abbattuti sulla città di Napoli causando non pochi danni alla viabilità e ai cittadini colti di sorpresa. Al momento la situazione meteo è stabile ma le previsioni non sono incoraggianti. Il maltempo estivo è l'altra faccia della stessa medaglia, quella che finora ci ha fatto boccheggiare per le temperature elevate sopra la media stagionale. Picchi di 40 gradi in queste ultime due settimane infatti sono stati all'ordine del giorno.




NAPOLI, PROCESSO OMICIDIO DAVIDE BIFOLCO: CAOS DAVANTI AL TRIBUNALE

Redazione

Napoli – Urla, spintoni e lancio di uova contro la polizia fuori al tribunale di Napoli da parte dei parenti di Davide Bifolco e degli attivisti. E' in corso l'udienza del processo sull'omicidio del giovane 17enne al Rione Traiano da parte di un carabiniere nel settembre 2014. Il pm ha chiesto 3 anni e 5 mesi col rito abbreviato. Attesa per la sentenza che rischia di scontentare in ogni caso la famiglia del ragazzo. Previsto un corteo alla rotonda Cinthia a Soccavo alle ore 17.