CAMPOBASSO, VERTENZA LAVORATORI REGIONE: LE OO.SS. CHIEDONO UN INCONTRO URGENTE

Redazione

Campobasso – Questa mattina,  le Confederazioni sindacali  confederali CGIL, CISL, UIL e COnfsal, hanno inviato una richiesta congiunta, sollecitando un incontro urgente relativamente alla vertenza riguardante i lavoratori della formazione professionale in Regione.

Di seguito le  missive inoltrate.
 
• Al Presidente della Giunta Regionale
A seguito di quanto sta accadendo nella formazione professionale dove, dal 30 settembre, 90 lavoratori e lavoratrici rischiano di trovarsi senza lavoro per la scadenza del progetto che li riguardava Le chiediamo un incontro urgentissimo da tenersi nelle prossime ore.  

• Egregio Prefetto,
la informiamo che, a seguito di quanto sta accadendo nella formazione professionale, abbiamo chiesto un incontro urgentissimo al Presidente della Regione e al Presidente della Commissione Lavoro del Consiglio Regionale per evitare che 90 lavoratori e lavoratrici rimangano senza lavoro a causa della scadenza del progetto (prossimo 30 settembre) che li riguardava. Se non avremo risposte concrete Le chiediamo un incontro urgentissimo nei prossimi giorni per trovare soluzioni in grado di evitare possibili tensioni. 
Restiamo in attesa di una convocazione per affrontare questa drammatica emergenza occupazionale.

Le Segreterie Confederali CGIL, CISL, UIL e CONFSAL
Le Segreterie di categoria FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA, SNALS CONFSAL




MESSINA: IMPRENDITORE BECCATO CON 6 KG DI COCAINA IN MACCHINA

Redazione

Messina – Tranquillo, tranquillo con l'auro piena di cocaina. Un imprenditore palermitano, classe '56, è stato arrestato ieri dagli agenti delle Volanti per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. L'uomo, incensurato, viaggiava alla guida di un'auto noleggiata a Palermo quando è stato fermato dai poliziotti impegnati nel controllo del territorio sul Viale della Libertà, nei pressi della Fiera Campionaria.




LUCCA, OMICIDIO MARIANI: CATTURATO L'ULTIMO ASSASSINO

Redazione

Lucca – È stato raggiunto da un mandato d'arresto europeo emesso dal Gip di Firenze in Romania; così un minore di 15 anni è stato individuato e arrestato dagli uomini della Squadra mobile di Lucca e da quelli dell'Interpol.

Si era nascosto nel suo Paese d'origine dopo aver partecipato insieme ad altri 4 rumeni alla rapina finita con l'assassinio di Luana Maria Mariani uccisa il 5 aprile scorso.

Le indagini hanno accertato la partecipazione al pestaggio e al soffocamento dell'anziana donna da parte del quindicenne che, la stessa notte dell'omicidio, fuggì in Romania insieme agli altri 4 complici.

I 5 rumeni erano residenti in un campo Rom non lontano dall'abitazione della vittima.

Quattro di loro, un mese dopo l'omicidio, furono arrestati e poi estradati in Italia per scontare la pena ma all'appello ne mancava uno che nei prossimi giorni raggiungerà il nostro Paese, accompagnato dagli agenti Interpol e dai poliziotti della Squadra mobile lucchese.




CASERTA: SEQUESTRATI 17 MILIONI DI EURO FALSI

Redazione

Caserta – I finanzieri della Compagnia di Marcianise (Caserta) hanno sequestrato oltre 17 milioni di euro falsi, tutte banconote da 50 risultate di ottima fattura e pronte per essere illecitamente immesse sul mercato: i soldi erano stipati su un furgone, occultati da un carico di copertura costituito da materiale di cancelleria. In carcere, a Santa Maria Capua Vetere, e' finito un soggetto di origini campane, senza precedenti di polizia, accusato di "falsificazione di moneta, spendita e introduzione nello Stato di monete falsificate". I militari, gia' insospettiti da alcune strane manovre dell'uomo che si aggirava all'interno del parcheggio di un noto centro commerciale di Marcianise alla guida di un furgone, lo hanno poi notato mentre, con fare sospetto, trasbordava freneticamente sul proprio automezzo dei contenitori da un veicolo di una societa' di spedizioni operante sul territorio nazionale. Tali anomale circostanze ed il fatto che lo scambio avvenisse in un area appartata del parcheggio del centro commerciale hanno spinto i finanzieri ad intervenire e a procedere ad un controllo. Durante l'ispezione del furgone, i militari sono rimasti increduli alla vista dell'enorme quantitativo di banconote rinvenute, confezionate in ben 15 colli. Secondo le Fiamme gialle, "le banconote sottoposte a sequestro riproducevano con ottima fattura le originali ed erano assolutamente idonee a trarre in inganno la generalita' dei consumatori in virtu' della buona imitazione della filigrana, del filo di sicurezza e degli ologrammi, circostanze che determinano la difficolta' di riconoscerne la falsita'". L'operazione "ha impedito che la messa in circolazione delle banconote, destinate al mercato nazionale e probabilmente a quello comunitario, determinasse effetti negativi sulle transazioni commerciali e, conseguentemente, sull'economia reale, evitando danni sia al sistema macroeconomico sia ai singoli consumatori". Le indagini proseguono per cercare di risalire ai canali attraverso i quali i 50 euro 'taroccati' sarebbero stati immessi in circolazione.




BRESCIA, USURA ED ESTORSIONE: 14 ARRESTI

Redazione

Brescia –  I militari dei Comandi Provinciali della Guardia di Finanza e dei Carabinieri di Brescia, al termine di una serrata attivita' investigativa, hanno arrestato 14 persone (8 in carcere e 6 agli arresti domiciliari), responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati tributari, usura, truffa aggravata, ricettazione, riciclaggio, reimpiego di denaro di provenienza illecita, trasferimento fraudolento di valori, estorsione, porto e uso di armi clandestine, nonche' sequestrato immobili, societa', autovetture e disponibilita' finanziarie, fino a concorrenza dell'importo di oltre cinque milioni di euro. Le indagini condotte dai Finanzieri del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Brescia e dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Brescia e coordinate dalla locale Procura della Repubblica, hanno consentito di ricostruire l'operativita' di un sodalizio criminale, composto da cittadini italiani "notoriamente vicino ad ambienti di stampo mafioso, dedito alla gestione di aziende operanti nel settore edile, che, nel periodo preso in considerazione, hanno consentito agli amministratori di fatto di accumulare ingenti disponibilita' finanziarie". Sarebbero state "documentare condotte usurarie ed estorsive ai danni di imprenditori lombardi operanti nel settore edile" e dimostrata "la disponibilita' da parte degli indagati di numerose armi da fuoco, utilizzate per la riscossione violenta dei crediti maturati nei confronti di terzi imprenditori, anche con il sistematico ricorso ad atti intimidatori nei confronti degli stessi, quali danneggiamenti ed esplosioni notturne di colpi di arma da fuoco all'indirizzo di uffici ed esercizi pubblici". Numerose le perquisizioni in corso.




GIOIA TAURO: SEQUESTRATI 111 KG DI COCAINA

Redazione

Gioia Tauro – Gli uomini del comando provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria e funzionari dell'Agenzia delle Dogane – Ufficio Antifrode di Gioia Tauro, hanno individuato e sequestrato un altro ingente carico di cocaina purissima nel porto della citta' calabrese. Si tratta di circa 111 kg di sostanza stupefacente nascosti all'interno di un container che trasportava legname, proveniente dal Brasile e in transito nello scalo. La cocaina sequestrata avrebbe fruttato, con la vendita al dettaglio, circa 22 milioni e 200 mila euro. L'operazione, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria e' stata eseguita attraverso una serie di incroci documentali e successivi controlli di container sospetti, anche a mezzo di sofisticate apparecchiature scanner. L'attivita' delle Fiamma Gialle, svolta in sinergia con l'Agenzia delle Dogane, si inserisce, secondo quanto reso noto, nell'ambito della piu' generale intensificazione delle attivita' di controllo volte al contrasto del traffico di sostanze stupefacenti nel porto di Gioia Tauro che ha portato, dall'inizio dell'anno, al complessivo sequestro di circa 1.181 kg. di cocaina.




SORELLA ALBERTO SORDI: CASSAZIONE SEQUESTRA I 400 MILA EURO DONATI ALL'AUTISTA

Redazione

Roma – Non è possibile che una persona anziana, perdipiù sorella di Albertone Nazionale venga circuita. Via libera al sequestro dei 400 mila euro che Aurelia Sordi, sorella 95enne del celebre attore Alberto morto nel 2003, avrebbe donato un paio di anni fa al suo autista di fiducia Arturo Artadi. Lo ha deciso la Quinta Sezione Penale della Cassazione che ha rigettato il ricorso dell'indagato contro l'ordinanza emessa il 31 marzo scorso dal tribunale del Riesame di Roma. La Suprema Corte ha anche confermato, rendendola cosi' esecutiva, la misura cautelare disposta dal Riesame nei confronti di Artadi, con la quale si vieta all'uomo di avvicinarsi alla signora Sordi, alla sua casa e al suo personale di servizio. I giudici di piazza Cavour hanno poi confermato il sequestro di due somme minori (pari a 10.484 euro e 18.400 euro) che il notaio Gabriele Sciumbata e l'avvocato Francesca Piccolella incassarono rispettivamente a titolo di onorario per aver stipulato l'atto di donazione a favore di Artadi. La cassazione, invece, ha annullato con rinvio la misura personale del divieto temporaneo di esercitare la professione per due mesi che il Riesame aveva disposto per Sciumbata e Piccolella. La scorsa settimana il pm di Roma, Eugenio Albamonte, ha firmato la richiesta di rinvio a giudizi per dieci indagati nell'ambito di questa inchiesta.




ROMA: "DIO NON SI STANCA MAI DI PERDONARE", MERCOLEDI' LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO

Redazione

Roma – Sarà presentato mercoledì  24 settembre 2014, alle ore 15,30, presso la sala “G. Marconi” della Radio Vaticana, in Piazza Pia, 3 a Roma, il libro sulla visita Pastorale  del Santo Padre Papa Francesco in Molise il 5 luglio scorso.

La presentazione del libro “Dio non si stanca di Perdonare” di Palladino Editore è  promossa dall’Associazione dei molisani a Roma  “Forche Caudine”in collaborazione con l’arcidiocesi di Campobasso –Bojano.

Alla presentazione, moderata da Piero Damosso giornalista e Caporedattore di TG1 Mattina,  interverranno l’arcivescovo di Campobasso –Bojano S.E. mons. GianCarlo Bregantini,  il Presidente dell’Associazione “Forche Caudine”  dott. Giampiero Castellotti  e dal giornalista “l’Osservatore d’Italia” dott. Silvio Rossi.  

Gli interventi saranno intercalati da un reading a cura di Simonetta D’Onofrio dell’Associazione “Forche Caudine” e dallo speciale intervento del gruppo di Ottoni “Molise Brass” guidati dal M° Carlo Morelli del Conservatorio Statale di Musica “L. Perosi” di Campobasso.




NAPOLI, ASIA: L’ETA’ MEDIA DEI DIPENDENTI E’ DI 58 ANNI, DEI GIOVANI NEMMENO L’OMBRA.

di Christian Montagna

Napoli
– Il presidente Raffaele del Giudice dell’azienda Asia, la municipalizzata che si occupa della raccolta rifiuti a Napoli, ha reso noto che l’età media dei lavoratori nell’azienda è di anni 58 e in alcuni settori anche 59.5 anni. E poi non lamentiamoci se per i giovani non c’è lavoro! Una fascia d’età che andrebbe indubbiamente modificata e ringiovanita. Bloccate le assunzioni, bloccati gli stipendi sarà difficile poter piazzare qualche giovanotto tra le strade. Tra l’altro, la recente notizia del licenziamento dei trenta dipendenti per furto di gasolio dai mezzi e assenze ingiustificate a lavoro, non fa altro che indebolire questa macchina già di per sé problematica. Il fenomeno è oggettivo: un lavoro come quello del netturbino esposto alle intemperie e perennemente in strada, si addice sicuramente meglio ad una fascia d’età giovanile. L’alternativa che per ora è stata adottata è quella delle macchine spazzatrici-aspiranti che provviste di un grosso tubo vanno a sostituire il lavoro manuale aspirando dal piccolo al grande rifiuto.
Attualmente, in funzione per le strade della città ci sono tredici mezzi, di cui due di riserva. Con l’istituzione della città metropolitana, l’Asia sarà accorpata dalla Sapna, la società della provincia di Napoli che gestisce la raccolta dei rifiuti, con la speranza che la nuova gestione possa radicalmente cambiare la situazione di anzianità dei dipendenti. Per poter crescere, c’è bisogno di manovalanza giovanile, e forse, è proprio per questo che le cose qui non vanno sempre per il verso giusto!




ANGUILLARA SABAZIA: C'E' UN MITREO DEL I SEC. A.C. NELLO STABILIMENTO DELL'ACQUA CLAUDIA E NESSUNO LO SA'

di Silvio Rossi e Chiara Rai

Anguillara Sabazia (RM) – Lo stabilimento dell'Acqua Claudia custodisce gelosamente un mitreo del I sec A.C. , il più antico d’Italia: Quanti lo sanno? Una straordinaria e recente scoperta alla quale si aggiunge l’ individuazione della “fossa sanguinis”, il posto in cui veniva sacrificato il toro, ma in questo caso soprattutto animali più piccoli, e col cui sangue veniva iniziato l’adepto all’interno di quello che era un centro di culto del dio Meithras.  Questo tesoro archeologico, non fruibile al pubblico, si trova nel sito industriale privato e non è affatto valorizzato quale indotto turistico per l’area sabatina. La campagna di scavi stessa non ha avuto quel dovuto risalto mediatico che avrebbe permesso alla collettività di conoscere questa memorabile scoperta che porta la firma della Sovrintendenza alle Belle Arti dell’Etruria meridionale e dei volontari dell’associazione Antica Clodia, coordinati dall’archeologo Paolo Lorizzo all’interno del già straordinario contesto della villa romana dell’Acqua Claudia. Questo enorme patrimonio archeologico ha un proprietario, ed è il gruppo Tione al quale appartiene lo stabilimento d’imbottigliamento. Il pubblico può visitarlo soltanto in sporadiche occasioni, e cioè quando le associazioni locali, molto presenti e attive, organizzano delle giornate ad hoc. Ma il Comune, ad esempio, non promuove in nessun modo questa ricchezza che potrebbe, insieme ad altre quali la piroga di ottomila anni fa (il cui stato è stato denunciato sin dal gennaio 2012 su questo quotidiano da Emanuel Galea), rinvenuta al villaggio neolitico sommerso del V° millennio “La Marmotta”, essere la chiave di volta di una fioritura del turismo nella cittadina senza precedenti, per non parlare del relativo indotto economico di cui beneficerebbero gli operatori commerciali di Anguillara Sabazia. Basterebbe un protocollo d’intesa, un risveglio delle coscienze rispetto all’inestimabile valore di cui si è custodi, un attenzione mirata al recupero dei beni archeologici e culturali e Anguillara, meravigliosa perla sabatina, spiccherebbe il volo anche oltreoceano. Quale curioso, appassionato, studioso, giovane ricercatore ma anche intere famiglie, non farebbero un salto ad Anguillara per ammirare la maestosità della struttura, le forme dell’esedra, la cisterna che alimentava le fontane dei ninfei e, ultimo in ordine di ritrovamento, il meraviglioso Mitreo scavato nella roccia pozzolanica? Intanto ascoltata Vanessa Roghi, consigliera delegata alla cultura fa sapere che: “parlando con i volontari ho saputo del Mitreo ma il Comune di fatto non sa nulla ufficialmente – dice Roghi – in tre anni è cambiata la proprietà quindi ogni tipo di dialogo iniziato è poi saltato. I fondi comunali stanno a zero, la provincia è immobile grazie al passaggio nella città metropolitana e l’assessorato della regione su questi temi non interviene”.  

A Marino, nella zona dei Castelli Romani alle porte di Roma, c’è anche una linea di vini dedicati al Mitreo,  uno dei meglio conservati luoghi di culto mitraici al mondo. Il mitreo venne casualmente rinvenuto nel 1962, durante i lavori di escavazione di una grotta in una cantina ai piedi dell'abitato storico, sulle scalette che portano alla stazione ferroviaria. Sulle prime la notizia venne tenuta nascosta, ma in seguito le autorità iniziarono ad occuparsi al luogo di culto mitraico, che ora è divenuto di proprietà comunale.

Prossimamente il nostro quotidiano avvierà una raccolta firme per chiedere alle istituzioni di promuovere, con il benestare dei privati,  un sito così importante assieme a tutte le altre ricchezze archeologiche lasciate chiuse “nel cassetto”.  




AREZZO: ARMATO DI FUCILE E COLTELLO, MINACCIA I PASSANTI

Redazione 

Arezzo – I Carabinieri della Stazione di Terranuova Bracciolini (AR) hanno tratto in arresto un 64enne del Valdarno per porto abusivo di armi e oggetti atti ad offendere, violenza, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale.

Verso le 3.30 della decorsa notte alla Centrale Operativa della Compagnia di San Giovanni Valdarno perveniva una richiesta di intervento, perché in via Ponte Mocarini di Terranuova Bracciolini vi era una persona armata, che minacciava passanti.

Venivano fatte confluire sul posto oltre alla pattuglia della Stazione di Terranuova Bracciolini, anche quelle dell’Aliquota Radiomobile di San Giovanni Valdarno e delle Stazioni di Levane e Pergine Valdarno.

All’arrivo dei militari dell’Arma in via Mocarini l’uomo intimava loro di non avvicinarsi, minacciandoli con il fucile.

Dopo lunghi momenti di tensione dovuti all’agitazione dell’uomo, a fronte dei tentativi di tranquillizzarlo posti in essere dai militari dell’Arma, infine i  Carabinieri riuscivano a disarmarlo e bloccarlo, sequestrandogli un coltello della lunghezza di circa 30 centimetri e una carabina ad aria compressa “Diana” calibro 4,5.

Il 64enne veniva portato presso la Caserma Carabinieri della Stazione di Terranuova Bracciolini e, dopo gli accertamenti di rito, veniva tratto in arresto e tradotto presso la Casa Circondariale di Arezzo.