Pompei, eccezionale scoperta: termopolio risalente al 79 d.C.

Pompei
regala un’altra scoperta eccezionale di una “Tavola calda” della civiltà
romana, ossia il Termopolio risalente al 79 d.C.,ogni scavo continua a
“raccontare” le abitudini quotidiane degli antichi, un’ulteriore testimonianza
del nostro passato che ritorna ed è sempre “vivo” più che mai.

I romani
abitualmente si recavano ai Termopolio per il pasto fuori casa (il Prandium),
basti pensare che nella sola Pompei se ne contano una ottantina e venivano
servite bevande e cibi caldi, conservati in grandi giare (dolia), la scoperta è
recentemente affiorata dagli scavi nella località della Regio V.

“Per quanto
strutture come queste, siano ben note nel panorama pompeiano – dichiara la
Direttrice ad interim, Alfonsina Russo – il rinnovarsi della loro scoperta, con
anche gli oggetti che accompagnavano l’attività commerciale e dunque la vita di
tutti i giorni, continua a trasmettere 
emozioni intense che ci riportano a quegli istanti tragici
dell’eruzione, che pur ci hanno consegnato testimonianze uniche della civiltà
romana”.

Il
Termopolio oramai interamente portato alla luce nel cantiere di scavo, è
affiorato nello slargo che fa da incrocio tra il vicolo delle Nozze d’argento e
il vicolo dei Balconi. Le decorazioni dell’attività commerciale del bancone su
un lato raffigurano una bella Nereide su di un cavallo in ambiente marino e
dall’altro l’illustrazione, con molta probabilità dell’attività stessa che si svolgeva
nella bottega, quasi come se fosse un’insegna commerciale, il ritrovamento di
anfore poste davanti al bancone – che servivano per la mescita delle bevande -,
al momento dello scavo, rifletteva difatti esattamente l’immagine dipinta.

L’impianto commerciale è parzialmente scavato, in quanto collocato lungo uno dei fronti di scavo, oggetto dell’intervento di messa in sicurezza e consolidamento del Grande Progetto Pompei, che sta interessando gli oltre 3km di perimetro dell’area non scavata del sito.




Napoli, 4mila persone per la prima della mostra “Canova l’Antico”

NAPOLI – Arriva al MANN il “Novello Fidia” fino al 30 giugno dal titolo “Canova l’Antico” nel capoluogo campano, i “viaggiatori” potranno fruire di ben 110 opere  del maestro per eccellenza del neoclassicismo collocate tra l’ingresso principale e il Salone della Meridiana, un successo preannunciato a più riprese, al primo giorno di apertura ha registrato ben oltre 3900 visitatori.

La
mostra-esposizione del maestro definito “L’ultimo degli antichi e il primo dei
moderni” si prospetta tra gli “appuntamenti” dell’anno da non perdere del Bel
Paese, e anche di rilievo internazionale.

“Canova e l’Antico” colloca fortemente il Museo tra i percorsi cittadini più importanti, un esempio di museo sempre più connesso con la città e non più tempio custode della cultura accessibile a pochi, ma partecipativo in maniera totalitaria e contribuendo in maniera significativa allo sviluppo economico.

La mostra già annunciata con la presenza del Ministro per i Beni e le attività Culturali, Alberto Bonisoli è un ponte tra le antichità del passato, l’ottocento e la contemporaneità, ad accogliere i visitatori all’interno della Domus dell’arte due installazioni multimediali con C+by Magister ad alto contenuto scientifico e di grande potenza emotiva che “raccontano” in maniera immersiva ed esperienziale la vita dell’artista di Possagno.

L’exibhition
è un viaggio nel mondo del maestro veneto che tanto amò Napoli, egli trovò
ispirazione dai tesori appartenente al capoluogo partenopeo, Canova usava il
linguaggio del neoclassicismo che risultava essere comune al resto dell’Europa,
la fama dell’artista di Possagno già nell’ottocento era palesemente
internazionale. Tra in esposizione opere in marmo di notevole importanza che
hanno ispirato scrittori come Sthendal e Foscolo, riunite ora nel Salone della
Meridiana del Museo Archeologico napoletano come Maddalena penitente da Genova,
il Paride del Museo Civico di Asolo, la Stella Mellerio.

Capolavori
in assoluto e senza tempo da ammirare tra cui di “Le Tre Grazie” e “ Paolina
Borghese”, le opere risultano ancora le Star dell’arte e senza tempo, e
nonostante sono opere fortemente “utilizzate” dai media sembrano non aver perso
l’aura, ed offrono ai “viaggiatori” un’emozione unica, un esempio di bellezza
oggettiva capace ancora di incantare.

L’evento che
risulta essere epocale, grazie anche a prestiti internazionali, con ben sei
marmi provenienti dall’Ermitage di San Pietroburgo, che vanta la più ampia
collezione canoviana del mondo. L’amorino Alato, L’Ebe, La danzatrice con le
mani sui fianchi, Amore e Psiche stanti, la testa del Genio della Morte, La
Pace, proveniente da Kiev, l’apollo che s’incorona del Getty di Los Angeles.

Il
Governatore della Campania durante la conferenza stampa del 28 marzo
all’apertura ha dichiarato: “ Da San Pietroburgo, giungono a Napoli prestiti
unici e irripetibili, come i gruppi scultorei di Canova che, per la prima
volta, vivranno un emozionante confronto con i modelli che hanno ispirato
l’autore. A San Pietroburgo, reperti provenienti dal MANN e dal Parco
archeologico di Pompei danno vita alla mostra “Pompei, Uomini, dei ed eroi”.” –
Prosegue De Luca – “E’ il significato dell’arte come patrimonio universale e
collettivo. Ed è, per noi, motivo di orgoglio sentirci protagonisti di questa
eccezionale interazione, condividere la capacità quasi “olfattiva” del Mann di
intercettare, questo magma in movimento che è la Campania, un “sistema”
dell’arte unico nel suo genere, che possa indicare nuovi orizzonti nella
gestione della cultura della nostra nazione”.

La mostra ha
ottenuto il sostegno della Regione Campania, i Patrocini del Comune di Napoli,
Gypsoteca-Museo Antonio Canova di Possagno e del Museo Civico di Bassano del
Grappa ed è stata realizzata con la collaborazione di Ermitage Italia. All’inaugurazione
della mostra erano presenti il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De
Luca, Nino Daniele Assessore alla cultura e al Turismo del Comune di Napoli, il
Direttore del Museo archeologico Nazionale di Napoli, Paolo Giulierini, Sergej
Androsov, Capodipartimento delle arti figurative occidentali del Museo Statale
Ermitage, Giuseppe Pavanello, tra i massimi studiosi di Canova.




Fiorella Mannoia, in uscita il nuovo album di inediti “Personale”: da maggio in “Personale tour”

Venerdì 29 marzo esce “Personale”,
il nuovo album di inediti di Fiorella Mannoia disponibile in versione CD e in
digitale e, dal 12 aprile, anche in vinile.

L’album è composto da 13 brani, 13 storie che raccontano consapevolezze
e prese di coscienza, riflessioni su se stessi, sull’umanità, sulla vita e sui
sentimenti, in tutte le loro sfaccettature, e molto altro ancora. Preziosa e
variegata la scelta degli autori: Federica Abbate, Giulia Anania, Amara, Luca
Barbarossa (autore di un brano in romanesco), Bungaro, Antonio Carluccio
(autore e interprete di un duetto con Fiorella in dialetto napoletano), Cheope,
Cesare Chiodo, Marialuisa De Prisco, Ivano Fossati, Daniele Magro, Rakele,
Zibba e la stessa Fiorella Mannoia.

L’album è anche – come
dichiara l’artista – una «piccola e umile “personale”», da cui il titolo. A
rafforzare il racconto delle canzoni, infatti, trovano spazio fotografie realizzate
da Fiorella in varie parti del mondo. Una passione, quella della fotografia,
che l’artista ha recentemente approfondito e condiviso sui social network: “Ho voluto
abbinare a ogni brano uno scatto realizzato nel corso di viaggi,
di incontri, di momenti
imprevedibili. Perché le fotografie raccontano prima di tutto delle storie,
esattamente come le canzoni”.

Questa la tracklist di “Personale”:

“Il peso del coraggio”, “Imparare ad essere una donna”, “Riparare”, “Smettiamo subito”, “L’amore è sorprendente”, “Il senso”, “Un pezzo di pane”, “Penelope”, “Resistenza”, “Anna siamo tutti quanti”, “Carillon”, “L’amore al potere” e “Creature” (Bonus Track Canzone Sospesa con Antonio Carluccio). 

L’album è stato anticipato in radio dal singolo “Il peso del coraggio” il cui video, girato da Gaetano Morbioli, ha superato 2 milioni di visualizzazioni “Personale” è disponibile in pre-order su iTunes e in pre-add su Apple Music e già acquistabile in pre-order nella versione CD e in vinile su Amazon e negli store digitali https://SMI.lnk.to/Personale_FiorellaMannoia). 

Un programma intenso

Da venerdì 29 marzo, giorno dell’uscita di “Personale”, Fiorella
incontra il pubblico durante alcuni appuntamenti: venerdì 29 marzo a La
Feltrinelli di Roma (Via Appia – ore 18.00); sabato 30 Marzo a La Feltrinelli
di Napoli (Piazza dei Martiri – ore 18.00); domenica 31 Marzo a La Feltrinelli
di Milano (Piazza Piemonte – ore 17.00); martedì 2 aprile a La Feltrinelli di Torino
(Stazione di Porta Nuova – ore 18.00); il 3 aprile a La Feltrinelli Red di Firenze
(Piazza della Repubblica – ore 18.00); il 4 Aprile a La Feltrinelli di bari (Via
Melo 119 – ore 18.00). 

A maggio, invece, parte il “Personale Tour” che vede Fiorella
protagonista sui palchi dei teatri italiani e di alcune delle più suggestive e
magiche località della penisola per presentare dal vivo il suo nuovo progetto
discografico. 

Date ed info: https://www.friendsandpartners.it/in-tour-it/personale-tour/




A San Cesareo va in scena il musical “Robin Hood”

Al teatro
Auditorium “Giulanco”
di San Cesareo, guidato dal direttore artistico Claudio
Tagliacozzo
, l’associazione ‘Marionette senza fili’ sarà in scena
dal 22 marzo al 14 aprile (venerdì e sabato ore 21.00 e domenica alle ore
18.00) e, solo su prenotazione, dal 3 al 12 maggio, con il musical “Robin
Hood. Già sold out il 22, 23 e 24 marzo!

“Robin Hood- il
musical” narra le avventure del coraggioso ladro gentiluomo e di tutti i
personaggi che animano la foresta di Sherwood: Robin e Lady Marianna, il simpatico Little John, fidato amico
di Robin che lo accompagna in tutte le sue avventure; la Tata, amica del
cuore e confidente di Marianna; l’improbabile e disonesto Principe
Giovanni
 e il suo perfido consigliere, sceriffo, Guio; l’affettuoso
e generoso Fra Tuck e, ancora, gli amici di Robin,
avventori, banditi, arcieri, dame, ancelle e servitori, saranno protagonisti di
questa leggenda senza tempo che vuole raccontare come un uomo può diventare un
eroe. Scenografia
essenziale e costumi ricercati faranno da base ad una recitazione incalzante
quanto “selvaggia”, come si addice ai personaggi della storia. Un amore
difficile, un trono conteso e le vicende sempre attuali tra “ricchi e poveri”
sono gli ingredienti per Marionette senza Fili che ha voluto produrre questa
versione del musical, rigorosamente tutto cantato dal vivo, diretto ed
interpretato da Claudio Tagliacozzo, con un tono molto gotico più che
medioevale.

Un musical
targato “Marionette senza fili”, una garanzia per gli spettatori che non
saranno certo delusi!

Vi aspettiamo a teatro! … La favola sta per cominciare!

PREZZI BIGLIETTI:

INGRESSO
INTERO € 13,00
INGRESSO RIDOTTO € 9,00 (under 20 e over 65)
GRATUITO = under 5

Per informazioni consultare il sito www.marionettesenzafili.it o
chiamare il numero 338.2523004




Roberta Bruzzone: “Il mio messaggio per difendersi dai manipolatori affettivi”. Grande attesa per l’appuntamento a Castel Gandolfo

Grande attesa per l’appuntamento con la Psicologa forense e Criminologa investigativa più famosa d’Italia Roberta Bruzzone che sarà a Castel Gandolfo il prossimo 29 marzo 2019 al Teatro comunale Petrolini (ore 19) per parlare del suo ultimo libro “Io non ci sto più”.

Un vademecum fondamentale per riconoscere i manipolatori affettivi, le cosiddette “sanguisughe” della vita degli altri, egocentrici e che assorbono energie e potenziale di altre persone a loro vicine per nutrire il proprio disturbo narcisistico, la propria carenza di autostima.

Bruzzone fa chiaramente capire nel suo libro come tornare ad essere padroni della propria vita, eliminando qualsiasi manipolatore, personaggi pericolosi e negativi, che di fatto ostacolano la crescita personale, il successo, la serenità, la felicità di chi ha accanto. Chi sta vicino al manipolatore affettivo è una vittima e deve prenderne coscienza e uscire dal vortice.

Onorata il Sindaco di Castel Gandolfo Milvia Monachesi: “Credo – ha detto – che avere nella nostra Città la dottoressa Roberta Bruzzone rappresenti un importante momento di riflessione contro il femminicidio e la violenza di genere. È un tema che ci troviamo spesso ad affrontare proprio con l’intento di sensibilizzare l’opinione pubblica e le tante donne che necessitano di supporto morale e psicologico”.

Ad intervistare Roberta Bruzzone sarà  la giornalista Chiara Rai: “Roberta Bruzzone – ha detto Chiara Rai – ha delle competenze professionali uniche nel suo genere oltre ad avere in carico come perito e consulente i casi di cronaca nera più famosi d’Italia degli ultimi anni. È amata da tutti per la sua schiettezza ed è diventata una delle massime esperte di criminologia investigativa e psicologia forense degli ultimi tempi. Intervistarla per me che la seguo da molti anni significa contribuire ad arricchire un bagaglio personale e a trasmettere qualcosa a chi avrà il piacere di ascoltarci. Un appuntamento quello del 29 marzo a Castel Gandolfo da non perdere sicuramente”.  

Per la presidente di Gens Albana Cinthia Vercelloni il 29 marzo rappresenta una vera e propria occasione per tutte le donne: “Ho letto il libro di Roberta Bruzzone – ha detto Vercelloni – e mi sento di consigliarlo a tutte le persone che vivono un momento in cui hanno perso di vista la propria vita per mettere al centro delle loro attenzioni un vero e proprio manipolatore affettivo che vuole prendere le decisioni al loro posto e non solo. La violenza psicologica si può insinuare nella nostra vita in maniera silente ma poi quando colpisce può lasciare segni indelebili”.

All’evento interverranno anche la presidente di CulturiAmo Maria Grazia Piccirillo che con Chiara Rai sta curando un approfondimento di quelli che sono i valori che accompagnano fino alla prossima edizione del PREMIO CASTEL GANDOLFO 2019 che si terrà a Castel Gandolfo il prossimo 6 settembre 2019.

Non mancheranno gli interventi del Vice Sindaco Cristiano Bavaro, dell’Avvocato Marta Toti che in particolare cura la difesa di numerose donne vittime di violenza e al contempo è Presidente del Consiglio Comunale di Castel Gandolfodel Consigliere con delega ai Servizi Sociali Francesca Barbacci Ambrogi che ha curato già diversi eventi volti ad apportare un contributo al tema della violenza di genere.

Appuntamento dunque a Castel Gandolfo venerdì 29 marzo 2019 ore 19 al Teatro comunale Petrolini per l’appuntamento con Roberta Bruzzone. L’evento è organizzato e promosso dal Comune di Castel Gandolfo e dalle associazioni AgenSal, Gens Albana e CulturiAmo. 




Presentato il programma del ‘Napoli Teatro Festival Italia’

Tutto pronto per la 12ima edizione del Napoli Teatro Festival Italia 2019 dall’8 giugno al 14 luglio. Il tanto atteso appuntamento è organizzato dalla Fondazione Campania dei Festival guidata da Alessandro Barbano. La rassegna sarà diretta da Ruggero Cappuccio, con il sostegno della Regione Campania.

Il programma è stato presentato il 15 di marzo nell’antico Teatro di Corte del Palazzo Reale del capoluogo campano prima dei Borboni e poi dai Savoia, il festival itinerante 2019 ha in programma ben oltre 150 eventi, per la durata di 37 giorni, e sarà un’ottima occasione per gli artisti nazionali ed internazionali di esibirsi in location davvero eccezionali della regione Campania.

Il Napoli Teatro Festival Italia avrà come sede principale il Palazzo Reale a Piazza del Plebiscito, la manifestazione è stata finanziata dalla Regione Campania con cinque milioni di euro e beneficia dei Fondi Creativi. Il Festival anche quest’anno conferma l’obiettivo di valorizzazione dei beni architettonici e paesaggistici della regione di ben oltre 40 luoghi (Napoli, Salerno, Benevento, Caserta, Carditello, Baia, Amalfi, Pietrelcina e Mercogliano) stabilendo un forte legame con il territorio e favorendone la scoperta, e le creazioni, alcune messe in scene sono spettacoli lì dove sono stati concepiti.

Il festival si pone come organismo di crescita culturale e sociale, con una politica di inclusione, continuando a proporre un’oculata politica dei prezzi (da 5 a 8 euro) e agevolazioni assolute per le fasce più deboli, favorendo la partecipazione del pubblico.

Il Festival si aprirà con lo spettacolo di Elmuntas Nekrosius al Teatro Politeama, recentemente scomparso, da sempre il regista lituano era legato a Napoli e al Festival. L’intera manifestazione è una sinergia di natura multidisciplinare, e alle scritture contemporanee, non solo rivolta alla drammaturgia, ma a tutte le scritture di scena e alle arti, e mette insieme molti linguaggi artistici sia nazionali e internazionali ed anche con spettacoli provenienti dalla Siria e Libano, si incroceranno lingue e sonorità diverse, espressioni artistiche innovative e tradizione della messa in scena, tra l’antico e contemporaneo.

L’intera manifestazione favorisce “la curiosità intellettuale” come ha ben spiegato il Presidente Vincenzo De Luca durante la conferenza stampa al Teatro di Corte partenopeo: “la diffusione della cultura è la rete più solida per la società” – prosegue – “una apertura verso i giovani” .
Il Napoli Teatro festival non è mirato a nessuna tematica specifica come ha ben spiegato il direttore artistico Ruggero Cappuccio “Il tema è non avere tema”, le espressioni artistiche libere di esprimersi in tutte le sue forme e senza sbarramenti, il teatro per antonomasia è la catarsi stessa dell’arte e con il Festival i linguaggi trovano supporto per esprimersi in maniera totalitaria.

L’edizione di quest’anno presenta amplia la struttura e diventano 12 le sezioni del Festival, si aggiunge la sezione dedicata ai “Teatro Ragazzi” con la sezioni: Italiana, Internazionale, Osservatorio, Danza, SportOpera, Musica, letteratura, cinema, Mostre, laboratori, e Progetti Speciali.
Napoli Teatro festival nel corso degli anni ha creato una significativa collaborazione con altri festival nazionali ed internazionali e con le Università del territorio, un progetto che insieme non solo sostiene le diversità, ma anche le diverse visioni, favorendo la creazione stessa.
Sono 29 gli eventi internazionali che i “viaggiatori” potranno partecipare, di cui 19 prime in Italia tra prosa e danza, 44 prime di spettacoli italiani ed anche quest’anno il Maestro mimmo Palladino in occasione del Festival ha creato la nuova immagine in linea con l’identità della programmazione 2019.




Flaminia Colella, quando il successo arriva a 22 anni scrive poesie, spera di fare il giudice e vive un sogno…

Se prima c’era la lettera, i lunghi tempi di riflessione per scriverla, le cancellature, i fogli appallottolati, passare ore a scrivere e riscrivere prima di arrivare a ciò che si voleva dire, oggi con il dominio degli smartphone le nuove forme di comunicazione introdotte grazie ai vari social e app, non danno più il tempo di ragionare, perché la risposta è immediata.

E in questo accellerarsi continuo della vita, dove può collocarsi la poesia, l’antica arte che esprime la comunicazione attraverso suoni, parole, melodie? C’è ancora spazio per essa, per i suoi tempi lenti, i suoi spazi che si tramutano in profondi silenzi, le sue parole soppesate ad una ad una? E in questo marasma comunicativo, dove le parole troppo spesso vengono messe una dietro l’altra a caso esiste ancora chi riflette invece sul valore che la parola ha nel momento in cui viene cercata, nel processo col quale viene collegata al pensiero ed al sentimento e pian piano esce e tira fuori quel che è nascosto dentro.

E’ il caso di Flaminia Colella, una giovane poetessa, che spera anche di fare il giudice da grande.

Il video servizio su Flaminia Colella trasmesso a Officina Stampa del 14/3/2019

Per lei la poesia è un mondo dal quale si sente accarezzare, un tempo migliore nel quale ha capito di essere davvero sé stessa. Ma è anche un imperativo che Flaminia non svolge con leggerezza, e come lei, la sua arte non è eterea e morbida ma frontale, diretta, viva.
Ultimamente Flaminia si è vista pubblicare ‘Sul crinale’ una raccolta di sue poesie edita da Aletti Editore una delle più importanti realtà letterarie italiane, guidata dalla passione del poeta e critico letterario Giuseppe Aletti.

Un incontro con la poesia avvenuto per caso

Una notte dopo un incubo spaventevole ha scritto di getto: “Questa notte ho più paura di morire dove ci immergiamo in un’atmosfera onirica e velleitaria da cui ci salvano solo delle mani e degli occhi, anche se per un breve istante perché la sensazione del vento nero, per dirla con Malaparte, rimane”.

‘Sul crinale’ nasce dalla fiducia della madre, a cui è dedicata la raccolta, e da quella della migliore amica che spingono Flaminia a partecipare a vari concorsi. Flaminia vince. Il telefono comincia a squillare: le persone le scrivono per ringraziarla delle sue poesie che sentono loro, gli organizzatori la vogliono nelle presentazioni nelle librerie, nelle radio, addirittura in un programma in Argentina.




L’Orecchio Di Giano 2019 apre la sua stagione con un omaggio ad Aurio Tomicich nel decennale della scomparsa

ROMA – La 18a stagione dell’Orecchio di Giano è dedicata ad Aurio Tomicich nel decennale della scomparsa del grande basso triestino, colonna portante dell’Ensemble Seicentonovecento per oltre 15 anni.

L’inaugurazione del 12 marzo scorso è stata una “festa musicale” a cui hanno partecipato molti degli artisti dell’Ensemble che hanno avuto l’onore e il piacere di condividere con Aurio avventure professionali e di vita.

In questa occasione sono stati esposti per la prima volta alcuni disegni inediti di Furio Scarpelli (1919 – 2010), nel centenario della nascita del grande sceneggiatore, e Sylvano Bussotti, entrambi amici di Aurio e dell’Ensemble.

Dieci eventi alla scoperta di rarità musicali di ieri e di oggi con artisti e compositori illustri ospiti dell’Ensemble fondato e diretto da Flavio Colusso e da sempre impegnato nella rivisitazione del passato e nell’esecuzione di nuove opere.

Tra le novità del 2019 è l’Omaggio a Giacomo Lauri Volpi, con il giovane direttore Francesco Quattrocchi e illustri ospiti chiamati a ricordare il grande tenore nel centenario del debutto e dei 40 anni dalla morte, progetto comprendente anche la Prima edizione del Concorso internazionale di composizione per voce di tenore, in collaborazione con la figlia Carla e il nipote Giacomo.

Proseguono inoltre le iniziative di successo degli ultimi anni:

Il Pianoforte di Liszt, un Pleyel del 1866 che Liszt donò alla sua amica e allieva Nadine Helbig e il #SalottoHelbig, con il pianista Jan Jiraceck von Arnim che continua idealmente la “Piccola scuola romana” del compositore ungherese nel celebre cenacolo culturale di Nadine; #MusicaInFamiglia, con la soprano giapponese Akiko Nakajima e suo marito Niels Muus, direttore danese, che si raccontano nella loro lunga avventura familiare e professionale; #MusicaInMovimento in cui la clavicembalista Paola Erdas e la danzatrice Daša Grgič danno vita a uno spettacolo di ricerca sul “respiro”; #MitoStoria&SognoDiFarinelli con il controtenore Raffaele Pe alla scoperta di rare pagine intorno a uno dei più appassionanti fenomeni musicali, immersi in una giornata di studi; #iNavigantiDelTempo, nella splendida sede di Villa Giulia, che crea un ulteriore ideale ponte tra il monte e la valle della Città Eterna, facendo dialogare Musica e Archeologia.
Dialoghi della Antica e moderna Musica e, come sempre nel ciclo gianicolense, Dialoghi tra le diverse Arti e Dialoghi tra Italia e Finlandia, con i tanti artisti finlandesi e la collaborazione con la Sibelius Society Italia: Anniina Lehtinen al pianoforte racconta le immagini d’acqua create dall’artista visuale Iiris-Lilja Kuosmanen; Anna Aminoff al flauto e Luigi Pecchia al pianoforte presentano musiche di Sibelius e del suo contemporaneo Heino Kaski insieme a composizioni dello stesso Pecchia e di Aulis Sallinen, nell’interazione con la scultrice Lilli Stenius; la performance del soprano Pia Freund e della pianista Anna Laakso unisce le possibilità di interpretazione di voce, pianoforte ed elettronica, dal romanticismo di Sibelius alla nuova musica finlandese di Mikko Heiniö, Ilari Laakso, Minna Leinonen e Kaija Saariaho.

Dialoghi anche come approfondimento interdisciplinare con ospiti quali Igor Baglioni, Patrick Barbier, Sandro Cappelletto, Vincenzo Lucchese Salati e Luigi Verdi del Centro Studi Farinelli di Bologna, Aris Christofellis, Sabino Lenoci della rivista L’Opera, Valentino Nizzo del Museo Etrusco di Villa Giulia, Giuseppe Pucci, Francesco Pignataro e Simona Sanchirico della Fondazione DiàCultura.

“Hinc totam licet aestimare Romam” (da qui si può ammirare tutta Roma), scriveva Marziale: i concerti bi-fronte invitano ad affacciarsi sul panorama della Città eterna e ad “ascoltare” estendendo Vista e Udito dal passato al futuro, dall’esterno all’interno, dal conosciuto all’incognito.
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L’Orecchio di Giano: Dialoghi della Antica et Moderna Musica dell’Ensemble Seicentonovecento, fondato e diretto da Flavio Colusso, organizzato da Musicaimmagine con l’Institutum Romanum Finlandiae, il sostegno del MiBAC e il patrocinio dell’Ambasciata di Finlandia.

Dialoghi della Antica et Moderna Musica a VILLA LANTE

Festa per Aurio
Villa Lante al Gianicolo
Roma, passeggiata del Gianicolo, 10
Ensemble Seicentonovecento
direttore Flavio Colusso
Donatella Casa flauto
Maria Chiara Chizzoni soprano
Andrea Coen pianoforte
Silvia De Palma soprano
Fabrizio Di Bernardo basso
Fabrizio Fiale pianoforte
Alberto Galletti pianoforte
Valerio Losito violino
Jean Nirouët contraltista
Margherita Pace soprano
Luigi Petroni tenore
Nunzia Santodirocco soprano
Matteo Scarpelli violoncello
musiche di J.S.Bach, Castello, Colusso,
Antonio Draghi, Fabrizio Fiale, Puccini,
R. Strauss, R. Schumann, Verdi




Giornata mondiale della Poesia: a Roma la grande festa in omaggio ad Alda Merini

ROMA – Il 21 marzo ricorre la giornata mondiale della Poesia e anche la nascita di Alda Merini. Due occasioni che hanno spinto il mensile Leggere: tutti e la Libreria Eli, nuovo grande spazio culturale della Capitale ad organizzare a Roma un evento assolutamente in controtendenza rispetto alla realtà di oggi: in un mondo “urlato”, caratterizzato dal culto dell’immagine, dell’apparire, giocato sul presente e sulla presenza, non solo fisica ma soprattutto sui social (Twitto, quindi sono!), la Poesia è una necessità, una reazione a ciò che distrae dall’essenziale portandoci nel fondamentale spazio della riflessione.

“Per noi SOCIAL – indica Sergio Auricchio di “Leggere: tutti” – vuol dire socialità, tra persone fisicamente vicine e non estranee e lontane: per questo invitiamo tutti i partecipanti a non usare i social durante l’incontro. I protagonisti in una sorta di happening saranno i Poeti, ma non solo: saranno coinvolti attori, scrittori, cantautori, musicisti tutti ci porteranno dei regali e loro stessi, donando, li riceveranno. Abbiamo bisogno di Poesia!”.

Durante la serata, presentata da Gino Manfredi, “regaleranno” al pubblico le loro poesie, lette ed interpretate, dai seguenti autori: Simone Di Biasio, Marco Giovenale, Daniela Attanasio, Franco Buffoni, Nicola Bultrini, Silvia Bre, Claudio Damiani, Ennio Cavalli, Michela Zanarella e Ginevra Lilli. Ad integrare questa “mise en poésie” accompagnata musicalmente da Oscar Bonelli, ci saranno performance trasversali e presentazioni di nuovi progetti. Di questa originale maratona faranno parte: Tiziana Bagatella (Omaggio ad Alda Merini); Mimmo Locasciulli (Poesia e Canzoni d’Autore); Annalisa Nicastro (Lancio del concorso Poetry Card); Antonio Paolini (Degustazione di vini e Poesie); Gianni Zagato (La Poesia nelle opere di Rossini); Fiorella Cappelli (La Poesia In Vernacolo); Flaminia Cruciani (Lezioni di Immortalità: la Poesia dell’Archeologia), Lucilla Noviello (In occasione della X edizione della nave dei libri per Barcellona: Le rose e le parole).

In tale ambito sarà anche presentato il calendario della decima edizione dell’iniziativa “Una Nave di Libri per Barcellona”, in programma dal 20 al 25 aprile su una delle navi ammiraglie della Grimaldi Lines. E per concludere la serata, in perfetta sintonia con il concept e l’atmosfera dell’evento, sarà offerto in degustazione l’Assenzio, il liquore dei Poeti maledetti! Giovedì 21 marzo 2019, a partire dalle ore 18:00, Libreria Eli, Viale Somalia 50 A – Roma.

La partecipazione è gratuita ma è consigliato prenotare con email a info@leggeretutti.it




“La quinta ora” il “one woman drama” di Adele Pandolfi: un’attrice rimasta nel cuore degli italiani

Di madre napoletana e di padre puteolano Adele Pandolfi è una delle attrici di teatro e fiction che sono rimaste nel cuore degli italiani grazie ai personaggi che ha saputo ben interpretare in passato. Nel suo volto si legge tutta la voglia di trasmettere emozioni, lei si definisce “irrequieta, che si annoia facilmente, per cui amo interpretare sempre ruoli diversi che mi diano continuamente la possibilità di sfidarmi” questa sua particolarità le ha permesso di poter interpretare sempre personaggi nuovi.

 E’ un’attrice brillante e la sua caratteristica principale è lo sguardo intenso, i suoi occhi sono capaci di “raccontare” e di catturare lo spettatore rendendolo partecipe con il suo personaggio insieme al sorriso spontaneo dell’amica della porta accanto. La bella attrice partenopea-flegrea decise di fare questo mestiere così difficile quando da bambina vide “Il Masaniello” di Elvio Porta con la regia Armando Pugliese e a soli vent’anni calcò per la prima volta le scene con “Re Mida” con Renzo Palmer e Paola Mannoni, a 25 anni lavorò con Mario Scarpetta con “na ‘ Santarella” interpretando il ruolo di Cesira la primadonna.

In tutta la sua carriera si è sempre divisa tra il teatro, cinema fiction ed anche la pubblicità mettendo sempre passione e curiosità, senza distinzione tra il mezzo di espressione.

La sua capacità di stare in scena in maniera naturale l’ha acquisita sia partecipando a innumerevoli laboratori e stage, ma soprattutto tende a precisare che la grande “palestra” come lei la definisce è stata calcare le scene con il regista e attore Vincenzo Salemme, infatti in quegli anni ha imparato ad essere mutevole anche con lo stesso personaggio dello stesso spettacolo, grazie alla grande esperienza accumulata negli anni nella commedia dal titolo “Nell’amico del cuore” riproposto da Biagio Izzo e diretto da Salemme ha dovuto sostituire un’attrice in appena due giorni.

Ha lavorato per le maggiori fiction televisive italiane, ha avuto esperienza anche nella pubblicità ed ha fatto anche una “piccola particina” in uno spot con Fellini. Fra le grandi opportunità che faticosamente ha conquistato è stato recitare per le commedie scritte da Eduardo e Luca De Filippo.

La brava attrice campana attualmente sta portando in giro lo spettacolo dal titolo “La quinta ora” scritta da Anna Mazza e diretta da Carlo Guitto ricevendo parecchie soddisfazioni, gli anni della gavetta sembrano ripagare le fatiche, infatti con questo spettacolo recita in maniera eccelsa e completamente da sola sulla scena, circondata da una miriade di personaggi immaginari o meglio di fantasmi… La trama è la storia di un’insegnante irreprensibile e di vecchio stampo che uccide un’allieva e non si giustifica, anzi espone le sue ragione in maniera folle e grottesca dialogando con un brigadiere immaginario rappresentato da un ossessivo suono di un clarinetto.




Roma, a Villa Lante la conferenza su “Fatidiche Sorores”: le gemelle nell’antica Roma

Nella suggestiva Sede dell’Institutum Romanum Finlandiae (che, come noto, si dedica alla cultura classica, con particolare riferimento alla ricerca e all’insegnamento delle antichità romane) di Villa Lante al Gianicolo, la direttrice Arja Karivieri ha introdotto la professoressa Laura Chioffi (ha retto la cattedra di Storia ed Epigrafia della facoltà di Lettere e Filosofia della Seconda Università degli Studi di Napoli della quale si ricordano i forti legami ed il proficuo rapporto con l’Università di Helsinki) la quale ha svolto una lezione sulle relazioni tra le gemelle (Clodiae) e il culto gestito da sorelle, praticato ad Anzio.

Laura Chioffi ha iniziato la conferenza analizzando una nota iscrizione romana su marmo, scoperta nel 1983 ad Anzio in una necropoli, e ha esposto in dettaglio quali potrebbero essere i significati delle parole declinate gemellae (gemella) e sorori (soror) in essa contenute.

In occasione di un parto gemellare, considerato ben augurante dal mondo romano antico, se femminile, veniva imposto ad una il nome Gemella. Immediato il riferimento ai gemelli Romolo e Remo e al mito del loro fortunato salvamento. Il culto mirava a ottenere, anche attraverso parti multipli, una maggiore prolificità nella casa del praticante. Nella targa sepolcrale, del I secolo d.C., è intuibile che ad una delle due Ge, in vita (riconoscibile da una V aggiunta, incisa debolmente accanto al nome), toccò il triste compito di provvedere alla sepoltura della gemella e di predisporre la propria per il futuro.

Ha quindi evidenziato le fonti letterarie, in particolare degli storici Marziale e Svetonio, per stabilire una connessione tra le Clodiae (così chiamate in quanto liberte vissute durante la dinastia Clodia) e il culto esercitato nella città a sud di Roma da sorores, citate da Marziale. Inoltre, scrive Svetonio, la loro capacità profetica connota le sorores come Fortunae Antiatinae e che l’errata comprensione di una profezia fatta da sorores rese inaspettato l’assassinio dell’imperatore Caligola.

Anzio era sotto la protezione della Dea Fortuna. La duplicità insita nel termine Fortunae potrebbe riscontrarsi anche nella monetaria dell’imperatore Augusto dove in una, coniata per celebrare le vittorie sui Parti, è osservabile il doppio profilo della medesima Dea (uno con elmo e veste che la copre, l’altro senza elmo e con le spalle scoperte).

Ha poi proseguito citando ulteriori fonti riguardanti lo stesso collegamento interpretativo per concludere che le giovani sorelle gemelle, da liberte divenute profetesse, intermediarie tra i richiedenti l’oracolo e il volere della divinità interrogata, avrebbero potuto avere un diretto riscontro nella bellissima statua femminile, recuperata ad Anzio e conservata presso il Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo a Roma; la cosiddetta “Fanciulla di Anzio”. La statua decorava la Villa di Nerone, in riva al mare, allora eretta nella stessa città laziale ove l’imperatore nacque.

La Fanciulla, dall’abbigliamento e dall’acconciatura particolari che suscitano alta considerazione, osserva estatica un vassoio contenente oggetti per eseguire pratiche divinatorie (rotolo per scrittura, ramo di alloro, zampette di gatto, altro), attribuibili con ogni probabilità al culto del Dio Apollo. L’alloro, nella mitologia, è legato alla metamorfosi di Dafne in albero, supplicata della ninfa, per evitare che nella fuga fosse afferrata da Apollo attratto dalla sua straordinaria bellezza (raccontato da Ovidio, il mito è rappresentato dallo stupendo gruppo scultoreo, capolavoro del Bernini, visitabile al Museo di Villa Borghese in Roma).

Ecco il testo della targa latina rinvenuta ad Anzio

Ampia partecipazione alla conferenza. Al termine, molte richieste di chiarimenti.

di Edoardo Caielli