Nemi, scenario apocalittico per una precipitazione di media intensità: Cortuso chiede un Consiglio comunale straordinario

NEMI (RM) – Il consigliere comunale di “Ricomincio da Nemi” Carlo Cortuso interviene, con una lunga nota, sui fatti che nella giornata di domenica 10 settembre hanno visto la cittadina delle Fragole in balia del fenomeno dell’acqua alta, con relativi disagi per alcuni cittadini e commercianti che a causa dell’allagamento dei propri locali si sono improvvisati manutentori dei vari tombini ostruiti dalle foglie che non riuscivano a smaltire l’acqua piovana.

La disamina del Consigliere comunale di Nemi affronta anche altre criticità  che affliggono il piccolo borgo castellano evidenziando una “inadeguatezza delle infrastrutture esistenti e di chi tutto questo dovrebbe governare e gestire.”

“Piove, governo assente! – scrive Cortuso sul social Fb – potremmo sintetizzare così la giornata di domenica, parafrasando un celebre slogan di anni fa. Il governo, – prosegue il consigliere di Ricomincio da Nemi – naturalmente, è l’amministrazione comunale di Nemi che, come al solito, si è fatta cogliere impreparata e invece di correre ai ripari è corsa a chiudersi in casa (del resto pioveva…).

Al di là delle facili battute, in questa giornata abbiamo avuto la riprova della enorme fragilità del nostro territorio e dell’inadeguatezza delle infrastrutture esistenti e di chi tutto questo dovrebbe governare e gestire.

Le precipitazioni che hanno interessato Nemi e il suo territorio sono state, tutto sommato, di media intensità (per fortuna); eppure lo scenario che si è mostrato agli occhi di tutti è avvilente: tombini saltati, grate per lo scolo e la dispersione dell’acqua piovana, già intasate, ricoperte da foglie e detriti, asfalto saltato in più punti, pietre franate da vari costoni, mattonato dei marciapiedi sollevato in più punti, larghe zone completamente allagate, torrenti d’acqua che venivano giù impetuosi sia dalle “Coste” che da via “delle colombe”, il piano terra della scuola e la “nuova” palestra allagate (e pensare che in campagna elettorale il Sig. Bertucci aveva promesso la consegna della nuova scuola a settembre!). Uno scenario apocalittico. Per una precipitazione di media intensità!

Per non parlare di molti esercizi commerciali sul corso di Nemi invasi dall’acqua che non trovava sfogo, con i commercianti nel disperato tentativo di limitare i danni armati di secchi e stracci (!).

Alcuni di loro si son improvvisati fontanieri cercando di aprire i chiusini e liberare i tombini sotto una pioggia battente. In questo caso la mancanza di riferimenti e di un presidio sul territorio da parte dell’amministrazione si è fatta sentire nella maniera più colpevole.

E dire che queste condizioni meteorologiche erano state ampiamente previste per la nostra zona tanto da esser stata diramata un’allerta arancione. Ma si sa: politiche di prevenzione e di manutenzione sono poco appariscenti e non portano grande consenso. Meglio occupare il tempo presenziando eventi di vario genere ma che abbiano almeno un palco, un microfono e possibilmente delle telecamere. Al netto delle polemiche una cosa è certa: la cura di cui il nostro territorio ha bisogno è ben lontana dall’esser praticata. Ed è una questione su cui noi di “Ricomincio da Nemi” ci battiamo da diverso tempo. È evidente che bisogna mettere in cantiere un potenziamento delle infrastrutture esistenti, palesemente insufficienti; una maggiore e più puntuale manutenzione e gestione di tutti i sistemi di drenaggio delle acque piovane; riferimenti certi sul territorio per tutta la cittadinanza ( Piano di Emergenza di Protezione Civile) che non siano carta straccia da far votare al buio in consiglio comunale e che siano operativi anche i giorni festivi, non lasciando alla buona volontà e alla disperazione di qualche cittadino azioni destinate a ben altre competenze. Ma soprattutto rivedere tutte le politiche di ulteriore cementificazione di un territorio, il nostro, che palesemente è al limite del collasso. Bloccare o ridurre considerevolmente le lottizzazioni previste e comunque subordinarle a grandi opere di potenziamento del sistema di raccolta delle acque quale, per esempio, il raddoppio del collettore che passa sotto via “delle colombe”. “Ricomincio da Nemi” chiede la convocazione di un consiglio comunale straordinario che abbia all’ordine del giorno questi temi e che dia la possibilità di discussione e di proposta a tutte le forze rappresentate. Noi qualche idea ce l’abbiamo – conclude Cortuso – e la vorremmo mettere a disposizione del Sig. Bertucci.”

Nemi, maltempo: esercizi commerciali allagati




Venezia, torna acqua alta: marea a 103cm

VENEZIA – Il fenomeno dell’acqua alta rispetto al medio mare, a Venezia, oggi ha fatto registrate una punta di 103 centimetri. Il ritorno del fenomeno, definito dal centro maree del comune un codice giallo quindi marea sostenuta, ha portato l’acqua, spinta da forti venti provenienti dalla Croazia, ad interessare solo le parti più basse della città come Piazza San Marco. Previsioni analoghe sono fatte per domani, altro codice giallo con marea sostenuta, mentre mercoledì si torna alla normalità.

#gallery-1 { margin: auto; } #gallery-1 .gallery-item { float: left; margin-top: 10px; text-align: center; width: 25%; } #gallery-1 img { border: 2px solid #cfcfcf; } #gallery-1 .gallery-caption { margin-left: 0; } /* see gallery_shortcode() in wp-includes/media.php */




Mortara incendio, Arpa: diossine sotto la soglia

MORTARA – “Diossine e furani non superano gli 0.2 picogrammi per metro cubo, entrambi ampiamente inferiori ai valori di riferimento indicati dall’Oms. Anche il Benzoapirene continua ad essere al di sotto del limite di rilevabilità ovunque. Si ricorda che la legislazione italiana prevede un valore limite per la concentrazione media annuale del B(a)P pari a 1 nanogrammo per metro cubo”. Sono questi i dati del terzo prelievo del campionatore, forniti da Arpa, i cui risultati fanno riferimento alle giornate dell’8 e del 9 settembre.
“Dati che confermano il trend in netta diminuzione, come già anticipato da Arpa nei giorni scorsi. L’incendio, fonte dell’aumento degli inquinanti nella fase acuta, era scoppiato, nella Ditta Eredi Bertè Srl di Mortara, lo scorso 6 settembre. Anche nella giornata di oggi i tecnici dell’Arpa, che stanno partecipando attivamente alle indagini in qualità di ufficiali di polizia giudiziaria (Upg), hanno effettuato dei nuovi sopralluoghi, in particolare per i rifiuti combusti – spiega una nota -. I controlli termineranno solo previo accordo con la Procura che ha messo sotto sequestro tutta l’area. Anche le eventuali analisi sui terreni saranno condotte in piena collaborazione con la magistratura che indaga”.



Virginia Raggi: Pm pronti al rinvio a giudizio

ROMA – I pm che indagano sulle presunte irregolarità in alcune nomine fatte dalla giunta Raggi stanno esaminando le memorie difensive depositate dagli avvocati della sindaca nelle scorse settimane. Si tratta degli atti presentati dopo la notifica dell’avviso di chiusura dell’inchiesta, atto che nella maggior parte dei casi precede la richiesta di rinvio a giudizio dell’indagato. Solo dopo aver valutato le argomentazioni difensive, gli inquirenti decideranno se chiedere o meno il processo per la Raggi.

 

L’accusa per la Raggi è di falso: secondo l’accusa mentì all’Anticorruzione del Comune sulla nomina di Renato Marra. Da graduato dei vigili urbani fu promosso (nomina revocata successivamente) a capo del dipartimento Turismo del Campidoglio, con un incremento di stipendio pari a 20 mila euro. La sindaca affermò all’Anticorruzione che il ruolo di Raffaele era stato “di mera pedissequa esecuzione”. Le indagini svolte dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e dal pm Francesco Dall’Olio raccontano un’altra verità. Nei messaggi del 14 novembre scorso Raffaele – a proposito dell’aumento dello stipendio del fratello – scrive alla sindaca: “Se lo avessi fatto vicecomandante i soldi erano gli stessi”. La Raggi replica: “Infatti abbiamo detto vice no. Doveva restare dov’era con Adriano (Meloni, assessore al Turismo)”. E lui controbatte: “Infatti con Adriano il posto era quello di cui abbiamo sempre parlato”.

I Pm potrebbero invece chiedere l’archiviazione della sindaca per abuso d’ufficio riguardo alla nomina (con aumento di stipendio da 39 mila a 93 mila) del suo ex capo della segreteria politica, Salvatore Romeo. I pm – dopo aver appurato che dietro le famose 3 polizze assicurative intestate alla sindaca non c’era alcun illecito – sembrerebbero orientati a far cadere l’accusa.




Innalzamento livello del mare, ghiacciaio Petermann: nuova frattura ripresa dal satellite

Il satellite Sentinel-2A del programma europeo Copernicus ci porta sul ghiacciaio Petermann, nel nord-ovest della Groenlandia, con questa immagine a falsi colori acquisita il 16 agosto 2017.

Il sensore per immagini di Sentinel-2 può osservare una determinata area prefissata in diverse bande dello spettro, producendo un’immagine a falsi colori che ci aiuta a distinguere obiettivi che appaiono di colore simile, come ad esempio neve e nuvole. In questa immagine le nuvole appaiono di colore bianco con un accenno di verde, mentre neve e ghiaccio appaiono di colore blu. Le aree di colore verde brillante mostrano la vegetazione, mentre le macchie nere sono ombre e specchi d’acqua.

 

Quello di Petermann è uno dei ghiacciai più grandi che collega la piattaforma di ghiaccio della Groenlandia con l’Oceano Artico. Una volta raggiunto il mare, un certo numero di questi canali di ghiaccio si allungano in acqua con una “lingua di ghiaccio” galleggiante. Di tanto in tanto gli iceberg si rompono o si “staccano” da queste lingue fluttuanti. Verso la fine di luglio, Sentinel-2 è riuscito a vedere un iceberg di 5,5 kmq di superficie distaccarsi dall’estremità del Petermann.

Gli scienziati che studiano le regioni polari monitorano con attenzione questa nuova frattura vicino al centro della lingua di ghiaccio – un posto abituale per la formazione di crepe -, mentre le fratture più vecchie continuano a crescere nelle vicinanze.

 

La banchisa del ghiacciaio Petermann ha subìto una accelerazione negli ultimi anni. I ghiacciai che si sviluppano sulla terraferma in Groenlandia costituiscono un importante contributo all’aumento globale del livello del mare e con l’innalzamento delle temperature globali, si prevede che altro ghiaccio si disciolga negli oceani. Gli scienziati stimano che se il ghiacciaio Petermann si sciogliesse completamente, il livello del mare si innalzerebbe di circa 30 cm.




Milano, 70esimo costituzione Italiana: Gentiloni a Palazzo Reale

MILANO – Parte da Milano il viaggio della Costituzione nel suo 70esimo anniversario. A inaugurarlo questa mattina a Palazzo Reale il premier Paolo Gentiloni, il ministro allo Sport Luca Lotti, il sindaco Giuseppe Sala e il presidente del comitato storico scientifico per gli anniversari di interesse nazionale Franco Marini. Il viaggio si compone di 12 tappe, tante quanti i principi fondamentali della Carta.

Dopo Milano, la Costituzione andrà a Catania, Reggio Calabria, Bari, Cagliari, Aosta, Roma, Venezia, Firenze, Trieste, Assisi e Reggio Emilia. A ogni città verrà associato un articolo dei primi 12 e un tema. Inoltre, ci sarà anche una mostra itinerante con filmati storici, frasi celebri e commenti audio ai 12 articoli, affidati al premio Oscar Roberto Benigni. Al termine del percorso i visitatori potranno rinnovare la propria adesione alla Costituzione con un atto simbolico: l’apposizione di una firma virtuale accanto a quella dei padri costituenti. A Palazzo Reale la mostra sarà aperta al pubblico da oggi al 17 settembre. “Penso che questo esercizio che facciamo di coltivazione della memoria – ha detto Gentiloni – sia prezioso e un grande Paese non può non farlo. Il viaggio che facciamo lo facciamo attorno ai 12 articoli fondamentali, articoli stupefacenti non solo per la forza dei principi che contengono, ma anche per la sintesi incredibile nel linguaggio. Abbiamo fatto bene a decidere di ricordare i 70 anni della Costituzione anche con questo viaggio, ricordarla per le sue origini”.

Gentiloni ha sottolineato l’importanza di partire da Milano “dove Calamandrei nel 1955 diceva che ‘dovunque è morto un italiano per riscattare la dignità e la libertà, andate lì col pensiero perché li è nata la nostra Costituzione. La costituzione è nata nella Resistenza’. Questa frase vuole dire che la Costituzione è nata dove migliaia di ragazzi hanno perso la vita nel corso della Resistenza”. Gentiloni ha voluto anche ricordare “il clima di dialogo in cui è nata” la Carta: “se uno guarda i manifesti elettorali della campagna del 1948 ha la conferma del fatto che l’ambiente in cui ci si trovava era un ambiente di scontro dal punto di vista ideologico certamente più aspro di quello che abbiamo vissuto in questi 70 anni in diversi periodi. Eppure c’è stata la capacità di mettere al primo posto l’interesse nazionale”. Per il capo del governo la Costituzione deve essere ricordata “per la sua attualità perché è un testo vivo, perché i suoi principi fondamentali sono scolpiti e irremovibili”, ha concluso. “È un onore – ha detto Sala – che questo viaggio parta da Milano e che sia legato al primo e per noi più importante articolo che sancisce la fondazione della Repubblica sul lavoro”.  Non a caso, per il sindaco si parte da Milano con l’articolo uno: “Sappiamo – ha detto Sala – che Milano è la città del lavoro, e confermavo al presidente la volontà di mettere al centro della nostra azione il lavoro. Siamo nella fortunata situazione in cui la disoccupazione è diminuita e il turismo cresciuto. A Milano si consolidano i fondamenti della Repubblica”.




Minniti: cellula impazzita della sinistra

di Emanuel Galea
Ci spiega la biologia che l’interno della cellula possiede una carica elettrica negativa, mentre nell’ambiente esterno prevalgono le cariche positive. Proviamo a considerare Minniti come se fosse una cellula impazzita, vagante nell’ambiente esterno del Pd, libera da condizionamenti e come tutte le cellule, adattandosi al momento contingente e reagendo alla crisi dell’immigrazione, proporrebbe soluzioni immediate ed a lungo raggio.

Minniti, attualmente si trova ad operare in un quadro politico caotico e privo di qualsiasi via di sbocco. Ad avversarlo trova le organizzazioni non governative fuori dal sistema organizzato per il salvataggio in mare e il solito “fuoco amico”

Nel dedalo in cui tutta la sinistra vagheggia, non si intravede alcuna indicazione verso la via d’uscita. Senza alcuna esitazione si può dire che la sinistra non ci sia più. Del resto non ci sono più nemmeno i partiti. Questi sono tempi del caos politico, del pressapochismo. Si assiste a un vero suq “del sotto vuoto politico”, tanti gruppi e gruppetti, tanti cespugli e nessuna quercia.
L’altro giorno seguivo per radio il dibattito alla Festa del Fatto Quotidiano in Versiliana, un dibattito aperto, confronto molto franco tra un pragmatico Minniti ,un teorico Furio Colombo e Milena Gabanelli, custode di una certa coscienza nazionale. Proprio in quel dibattito il ministro si è rivelato essere una cellula impazzita , libero da condizionamenti di scuderia, deciso ad osare ove il suo predecessore dimostrava riluttanza e la solita e cronica indecisione.

Il ministro spiegava che si era incontrato precedentemente con Milena Gabanelli per sentire le sue proposte in merito al tema della “immigrazione” e durante il dibattito ha dichiarato che il suo progetto aveva accolto gran parte delle proposte di Milena e senza entrare nel merito annunciava un “ piano nazionale per l’integrazione” .
Mentre il ministro ribadiva, giustamente, il suo mantra: “Esistono i diritti di chi è accolto, ma anche quelli di chi accoglie”, non sono mancati i soliti luoghi comuni che senza entrare nel merito del fenomeno, avanzavano la solite proposta di utilizzare gli spazi pubblici, come le caserme ecc..

Furio Colombo invece si è sentito investito a rappresentare le ragioni dell’Ong Msf, contenuti nella lettera inviata ai membri degli Stati europei ed al presidente Gentiloni. Con irruenza Colombo decretava: “Migranti bloccati in Libia sono la seconda Shoah”. Così dicendo Colombo riportava una realtà, la stessa cruda realtà riportata nella lettera di Msf. E’ una realtà ma non è completa la loro analisi. Quella realtà non è affatto da addebitare al “codice Minniti” come vuole fare credere Colombo e Msf sua fonte d’informazione, perché quella realtà esisteva già un anno fa e prima ancora, quando il “codice” non esisteva e quando le navi delle Ong traghettavano i migranti dalla Libia all’Italia, quando nel mediterraneo morivano sepolti tra le onde migliaia e migliaia di povera gente.

Ad essere obiettivi, dove ospita quei poveri migranti Erdogan, assunto dall’Ue per tre miliardi più altri tre miliardi di euro per fare da diga ai profughi che cercano di passare in Europa? Non risulta che li ospiti in alberghi di lusso! Perché Furio Colombo e Msf non li nominano? Le ideologie sono controproducenti perché fanno scordare i veri target da colpire e le mete da raggiungere.
Dopo quattro anni di slogan vuoti della sinistra, ora, che finalmente una cellula impazzita sta facendo qualcosa di giusto, bisogna essere onesti intellettualmente ed ammetterlo. Il ministro dice: “Il primo punto è “investire in Africa” – “Investiamo economicamente e in classi dirigenti, perché è un continente ricco. E una parte significativa della sua povertà dipende dal tradimento della classe dirigente che si è impossessata di quella ricchezza.”. Ha ragione Minniti, l’Italia e l’Europa non possono limitarsi solo alla parola “accoglienza”.

Souad Sbai, giornalista e politica italiana, di origine marocchina, in un interessante articolo apparso su la Nuova Bussola descrive con competenza il quadro politico di alcuni paesi africani da dove partono i migranti:
– Guinea , nessuna guerra in atto, economia povera e in lento sviluppo, grandi risorse minerarie;
– Bangladesh, nessuna guerra in atto, paese musulmano moderato a maggioranza sunnita. Goldman Sachs per il 2025 lo pronosticava tra le prime 11 economie mondiali;
– Costa d’Avorio , paese pacifico, dopo la guerra civile del 2010, economia prospera e di grandi potenzialità;
– Gambia , paese modesto, con un’economia ancora poco sviluppata, ma niente conflitti;
– Senegal , nessuna guerra, una democrazia semipresidenziale stabile, un’ economia in pur lento sviluppo
– Marocco ,monarchia costituzionale, nessuna guerra, economia in lenta ma costante crescita

Nei primi tre mesi del 2017 in Italia sono giunti, da questi paesi, 24.500 immigrati. A prima vista questo quadro giustifica, in pieno, la strategia di Minniti. La soluzione non si dovrebbe fermare ai centri d’accoglienza in Libia come insiste Colombo e quelli che la pensano come lui. Bisognerebbe investire in quei paesi e convincere questi migranti a non lasciare le loro terre perché altrove, il paradiso che sognano è solo un miraggio.

 




Palermo: la città piange la scomparsa di Luigi Maria Burruano

di Paolino Canzoneri

PALERMO – Oggi Palermo piange la scomparsa di uno degli attori siciliani più importanti e talentuosi dell’isola. Luigi Maria Burruano è spirato ieri nel sonno in tarda sera a 68 anni.
Da anni,  Gigi (cosi era chiamato affettuosamente da tutti), mostrava segni di sofferenze e travagli interiori che sapeva mettere da parte quando doveva calcare una scena, un set cinematografico o un palco teatrale. La sua spiccata poliedricità lo rendeva capace di essere a proprio agio in qualsisasi ruolo fosse chiamato ad interpretare e sapeva passare da una comicità irresistibile a ruoli drammatici con una professionalità e serietà donatagli da una enorme esperienza maturata nel corso degli anni.
Le origini di Gigi lo vollero distante dai clichè della “Palermo bene” e la sua nascita in una famiglia modesta gli permise di entrare a contatto  con la gente semplice e umile di una Palermo impegnata a ricostruire e rimarginare le ferite all’indomani del conflitto bellico.
Fece parte degli attori storici che venivano dal Teatro Garibaldi  e spesso interpretava ruoli dove appariva uomo di strada spesso irascibile e scontroso, forme caratteriali che gli appartenevano spesso anche nella realtà.
Gli anni 70 lo videro interpretare ruoli di cabaret dialettali e drammatici con un successo strepitoso di decine di giorni di repliche. In scena portò grandi spettacoli teatrali come “Cu nesci arrinesci”; “La coltellata”; “Trionfo di Rosalia”; “Sangue e latte” ma lo spettacolo “Palermo oh’ cara” sancirà il momento più alto dove la reale città fu messa in scena anche oltre stretto con un enorme successo. Nel cinema Gigi Burruano  mantenne intatta la sua immensa capacità di recitazione.
Il ruolo del padre di Peppino Impastato nel film “I cento passi” ancora oggi fa venire i brividi ed è a tutti gli effetti una preziosa prova di recitazione di una intensità unica che resterà una autentica e preziosa perla immortale. I suoi ruoli nel cinema consentirono successivamente l’esordio per il nipote Luigi Lo Cascio che ebbe modo di dimostrare il suo talento di attore che gli consentì una egregia carriera ancor’oggi in corso.
Varie fiction televisive come “La Piovra” e film di grande spessore videro la presenza di Gigi in piccoli ruoli come ne “L’uomo delle Stelle” e “Baaria” di Giuseppe Tornarore, “Mery per sempre” e “Ragazzi fuori” di Marco Risi, “Nowhere” di Luis Sepulveda e “Il ritorno di Cagliostro” di Ciprì e Maresco nel ruolo irresistibile e bizzarro di uno dei due fratelli La Marca alle prese con il sogno e la realizzazione di una improbabile quanto assurda casa cinematografica messa su con  mezzi alla spicciola.
Negli ultimi anni Gigi soffriva sempre di più e nella sua casa nel quartiere Uditore poche settimane fa ebbe un crollo serio. In ospedale, lui stesso, si dimise per tornare a casa sua. Nella notte scorsa, dolcemente nel sonno, Gigi ha smesso di sofffire. Palermo piange la sua scomparsa ma con orgoglio vanta l’appartenenza di un punto di riferimento artistico in grado di raccontare la città e la Sicilia intera. La camera ardente è stata allestita questa mattina al Teatro Biondo di Palermo.



Livorno devastata dal maltempo: 6 morti. Famiglia distrutta con bambino

LIVORNO – Livorno devastata dal maltempo: è di sei morti e due dispersi il bilancio del violento nubifragio che ha colpito la zona della città toscana. Quattro corpi sono stati trovati in uno scantinato, un altro nella zona di Monterotondo-Montenero. Frane e smottamenti in tutta l’area.

I quattro morti trovati in un appartamento seminterrato di via Nazario Sauro sono i componenti di una intera famiglia: padre, madre un bambino di quattro anni ed il nonno. Secondo le prime riferite al sindaco Filippo Nogarin, il nonno sarebbe riuscito a mettere in salvo una nipotina e sarebbe tornato indietro per cercare di salvare anche il piccolo. L’appartamento si affaccia al piano terra di un palazzo non lontano dall’accademia navale ed è in parte interrato. La zona sarebbe stata investita da un vero e proprio muro d’acqua. Nei pressi scorre un corso d’acqua tombato la cui foce a mare è distante un centinaio di metri.

Domani scuole chiuse a Livorno e nel vicino comune di Collesalvetti. Lo hanno deciso i sindaci delle due città, rispettivamente Filippo Nogarin e Lorenzo Bacci, al termine dell’ultimo vertice nella sala operativa unificata in cui si è fatto il punto sull’emergenza maltempo. “Siamo in piena emergenza – ha detto il sindaco di Livorno Filippo Nogarin -. Una situazione del genere non era prevedibile in alcun modo. Il livello di allerta diramato dalla Protezione Civile Regionale nella giornata di ieri non era sicuramente quello massimo attestandosi su un livello arancione, rosso solo per la Liguria”.  “Non era in nessun modo immaginabile pertanto – aggiunge – che potesse verificarsi una catastrofe simile. Gli ultimi rilievi attestano che in sei ore sono caduti 200 millimetri di pioggia che hanno comportato l’esondazione di molti rii con un’ondata di acqua che ha letteralmente travolto la città, fatto crollare infrastrutture provocando smottamenti”. Alle 11 si è svolto un briefing operativo in diretta, in collegamento con la Protezione Civile Nazionale e Regionale, “nel corso del quale è emerso, tra l’altro, l’impegno della Regione a fornire entro un’ora alla Protezione Civile Nazionale il dato sulle esigenze di idrovore previsto per le prossime ore, che saranno fatte arrivare dalla Regione Liguria, Emilia Romagna e Lombardia”.




Maltempo: è allerta meteo in tutta Italia

meteo

E’ allerta meteo in tutta Italia, con rischio nubifragi e allagamenti in particolare nel Centro-Sud.

Il Dipartimento di Protezione Civile ha emanato ieri un avviso di condizioni meteorologiche avverse: sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata nella giornata di oggi l’allerta arancione per Veneto, Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Campania settentrionale e settori interni dell’Abruzzo e del Molise. Allerta gialla invece sul resto del Paese, isole incluse.

Toscana – Maltempo e forte vento si sono abbattuti in Toscana e hanno causato a Pisa il cedimento di una porzione di tetto di un appartamento. Allagata la zona di Marina di Pisa, segnalati alberi e rami caduti. Chiusi i sottopassi, diverse auto rimaste in panne.

Intorno alle 6 una squadra dei Vigili del fuoco è intervenuta a San Giorgio per soccorrere 4 ragazze che erano rimaste in panne nel sottopasso allagato, rifugiandosi sul tetto dell’auto. Tutti i corsi d’acqua della provincia hanno raggiunto il livello di guardia e sono sotto osservazione.




Fiera del Levante a Bari, Palese (FI): Gentiloni troppo ottimista. Bene interventi straordinari al sud ma finora solo pannicelli caldi

BARI – “L’ottimismo decisamente eccessivo del Presidente del Consiglio, francamente al Sud non viene percepito da famiglie e imprese. Lo stesso Presidente ha peraltro ammesso che finora le politiche del Governo sul Mezzogiorno sono state inefficaci perché non hanno prodotto né più lavoro né lo sperato aumento del Pil. Tanto che lo stesso Presidente ha annunciato l’intenzione di tornare a politiche straordinarie per favorire la ripresa e la crescita al Sud. Questo è assolutamente auspicabile e ci auguriamo che l’annuncio si traduca in atti e in fatti già nella prossima Legge di Bilancio. Delude il silenzio del Governo sulla questione ‘trivelle’ su cui invece avevamo chiesto di rassicurare la popolazione, ed il Salento in particolare, anche perché, come ha detto anche il Presidente Emiliano, su questo tema non intendiamo mollare. Delude infine che sul Patto Puglia il Governo non abbia chiarito quanti soldi ci sono, quando arriveranno e a che punto stanno realmente le cose. Come sempre da questo Governo arrivano annunci, analisi e dichiarazioni di intenti mentre noi aspettiamo i fatti”. Lo dichiara Rocco Palese, deputato di Forza Italia e vicepresidente della Commissione Bilancio della Camera, commentando il discorso con cui il Presidente del Consiglio ha inaugurato l’81ma edizione della Fiera del Levante.