Marsala: Grande successo per l'evento “RiPartiamo da Marsala – Pensieri a due ruote”

di Angelo Barraco
 
Marsala (TP) – Grande successo per l’evento “Ripartiamo da Marsala – Pensieri a due ruote”, primo evento ufficiale organizzato dalla neonata associazione culturale “ReStart – Rinnovamento Etico”. Una passeggiata in bicicletta aperta a tutta la comunità che si è svolta mercoledì 3 agosto, con lo scopo di riscoprire le bellezze della città di Marsala. Un percorso pensato per seguire idealmente le antiche mura cittadine, per visitare i luoghi dove la storia, l’arte e la cultura hanno messo radici e hanno trasformato in paradiso questo angolo di terra che si affaccia sul mare. Hanno partecipato circa 200 cittadini di ogni età, dai principianti agli appartenenti all’associazione sportiva “MBT I cani randagi”. 
 
Il gruppo è partito alle ore 21:00 dalla centralissima Piazza Loggia, percorrendo in quest’ordine: via Garibaldi, via Sibilla, viale Isonzo, via Colocasio, piazza Marconi, via Amendola, via Mazzini, piazza del Popolo, via Vespri, piazza Mameli, via Sibilla, via Mergellina, lungomare Boeo fino ad arrivare al Monumento dei Mille. Nel corso delle due soste previste lungo il tragitto sono state scelte le frasi più belle e sono state inoltre spiegati i vantaggi dell’utilizzo della bicicletta come mezzo di spostamento. A tal proposito bisogna sottolineare che tanti sono stati i pensieri che i cittadini hanno rivolto alla città di Marsala. L’evento culturale mirava nel far riscoprire la città di  Marsala non soltanto per la valorizzazione delle bellezze presenti in loco, ma anche per la  sensibilizzazione del delicatissimo tema dell’ambiente e sullo sviluppo dei mezzi di trasporto alternativi. Importante la presenza dei Vigili Urbani, che hanno fatto in modo che la manifestazione si svolgesse in modo sereno. 
 
Ricordiamo inoltre che “ReStart – Rinnovamento Etico” è un’associazione culturale che nasce dall’idea di un gruppo di giovani professionisti, con lo scopo di dare un contributo alla comunità locale. Lo scopo dell’associazione è quello di dare alla città un rinnovamento che, partendo dall’etica,  punta al coinvolgimento di tutti i settori del territorio che richiedono una rinascita urgente. L’associazione punta alle problematiche che affliggono la città di Marsala, agendo nell’interesse dei cittadini attraverso azioni concrete per il bene della città stessa, per svegliare e stimolare i cittadini dinnanzi ai tanti aspetti che non funzionano. Il progetto nasce anche grazie all’entusiasmo che c’è attorno al progetto Network, una rete di movimenti civici che unisce varie realtà territoriali. Il neopresidente dell’associazione Claudio Montalto ha dichiarato “L’amore per Marsala è quello che ci unisce ed è per questo che vogliamo sin da subito valorizzare il nostro territorio attraverso piccoli eventi che abbiano lo scopo di unire le persone facendo riscoprire ai marsalesi stessi ciò che di bello c’è nella nostra città. La scelta del nome non è casuale>> continua Montalto <<vogliamo ripartire da Marsala, che per molti di noi rappresenta la città in cui siamo nati e cresciuti, per alcuni la città dove abbiamo deciso di ritornare e dove abbiamo scelto di vivere. Marsala ha bisogno di ripartire e noi intendiamo farlo ponendo al centro della nostra attività valori umani e culturali piuttosto che economici. E' necessario un rinnovamento etico se vogliamo davvero cambiare le cose”. 



Meteo: Da oggi maltempo diffuso in tutta la penisola

di A.B.

Roma – “D’agosto nessun vento tira giusto” recita un antico detto, riproposto in questa sede per evidenziare le temperature che si abbatteranno sulla nostra penisola in questo mese tanto atteso dagli italiano poiché rappresenta il periodo dell’anno in cui si abbassano le saracinesche dei negozi, chiudono gli uffici e la maggior parte dei lavoratori si arma di costume e ombrellone in direzione mare. Ma come sarà il tempo? Le temperature potrebbero subire un arresto da venerdì 5 agosto a seguito di una depressione dal Nord Europa che arriverà in Italia. Ne scaturirebbe quindi maltempo diffuso al Nord e al Centro Italia, forti temporali e possibili grandinate. Tali temperature potrebbero portare disagi al Nord Italia e improvvisi nubifragi, stessa cosa dicasi per il Centro Italia. Il Sud Italia risulterebbe più protetto dall’alta pressione. Le temperature scenderanno sotto i 30° in molte regioni del Centro e del settentrione, sono previste invece alte temperature al Sud Italia. 



Isis, video dell'orrore: "Colpiremo Israele e conquisteremo Roma"

Redazione

Il gruppo terrorista Wilayat Sayna, la Provincia dello Stato islamico in Sinai, legato all'Isis, ha diffuso un video in cui minaccia di colpire Israele nel prossimo futuro e di conquistare Roma. "Questo è solo l'inizio, i nostri incontri (del gruppo, ndr) si terranno a Roma e a Gerusalemme – dice una voce nel video di 35 minuti -. Ebrei, aspettaci, sarete puniti severamente e pagherete prossimamente un caro prezzo".

"L'attentato contro l'aereo russo (nel Sinai) che abbiamo abbattuto e gli attacchi contro le sedi dei crociati e dei giudei che sono state bombardate, sono solo l'inizio. Dopo ci incontreremo a Roma e Gerusalemme". Minacce corredate da immagini su Piazza Navona a Roma e di Gerusalemme est. Nel video, postato sui social media, si vedono anche le immagini di alcuni attacchi dei jihadisti dell'Isis contro le forze di sicurezza egiziane nella penisola del Sinai e si conclude con quella che la voce narrante descrive come l'uccisione di due poliziotti egiziani. Il ramo egiziano dell'Isis sta conducendo una vera e propria rivolta nel Sinai settentrionale contro le autorità del Cairo. L'autenticità del video non è stata al momento verificata, ma i suoi contenuti e lo stile usato rispecchiano la propaganda usata in passato dallo Stato Islamico.




L'Italia scende in campo contro l'Isis, Pinotti: "Pronti a fornire basi agli Usa"

Redazione

l'italia è pronta a fare la sua parte nella lotta all'Isis che sta conducendo la Libia grazie al grosso aiuto degli Usa che hanno iniziato i raid aerei su Sirte. "Il Governo italiano è pronto a valutare positivamente un'eventuale richiesta di uso delle basi e dello spazio aereo se fosse funzionale a una piu' rapida e efficace conclusione dell'operazione in corso" da parte degli Usa in Libia contro l'Isis. Lo ha detto il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, durante il question time alla Camera.

"Il Governo ritiene che il successo della lotta tesa alla eliminazione delle centrali terroristiche dell'ISIS in Libia sia di fondamentale importanza per la sicurezza non solo di quel Paese, ma anche dell'Europa e dell'Italia", ha affermato Pinotti. "Aggiungo che l'Italia è fin dall'inizio convintamente parte della lotta anti-Isis e con altrettanta determinazione – ha proseguito – sostiene come fondamentale il coinvolgimento diretto e attivo delle popolazioni e dei Governi locali nella lotta al terrorismo cui dare, su specifica richiesta, il necessario supporto. Tale richiesta di supporto emerge chiaramente dalle parole del Presidente Serraj che nell' affermare l'adesione della Libia alla Coalizione anti-Isis dichiara che 'tutte le Nazioni non devono lasciare i giovani libici combattere da soli questo nemico e al posto loro', reiterando inoltre il suo 'apprezzamento e considerazione per tutte le Nazioni che daranno supporto alla Libia in questa impresa'. Per tali ragioni, il Governo – ha sottolineato il ministro – mantiene aperta una linea di dialogo diretta e assidua sia con la controparte libica sia con gli alleati americani, per verificare lo sviluppo dell'operazione e le eventuali esigenze di supporto indiretto. In tale ottica, il Governo è pronto a considerare positivamente un eventuale utilizzo delle basi e degli spazi aerei nazionali a supporto dell'operazione, dovesse tale evenienza essere ritenuta funzionale ad una più efficace e rapida conclusione dell'azione in corso". "L'attività condotta dalle forze statunitensi – ha concluso il ministro – si sviluppa in piena coerenza con la Risoluzione delle Nazioni Unite n 2259 del 2015 e in esito a una specifica richiesta di supporto formulata dal legittimo Governo Libico per il contrasto all'Isis nell'area di Sirte. Come è noto, le Forze locali libiche – in particolare quelle che hanno riconosciuto il Governo di al-Sarraj – stanno combattendo una dura battaglia per contrastare l'Isis proprio nella regione di Sirte. È, tuttavia, un contrasto portato avanti fra grandi difficoltà e a caro prezzo, per i militari governativi e la popolazione civile, in particolare per la mancanza di capacità per l'identificazione dei bersagli militari e per il loro ingaggio di precisione".




Referendum costituzionale: Tg2 Rai e prove di regime.. "democratico"

di Roberto Ragone
Nonostante il diversivo studiato dallo stratega di Matteo Renzi  Jim Messina, cioè la discussione in aula sulla libera vendita delle droghe cosiddette ‘leggere’ – che poi tanto leggere non sono, anzi – , argomento di cui si sentiva l’impellente necessità, soprattutto in prossimità dei quaranta giorni di ferie estive dei nostri parlamentari, i quali si spargeranno attorno al globo terracqueo a mostrare, chi andrà al mare, i rotoli di grasso attorno alla cintura accumulati nei mesi trascorsi a Montecitorio; nonostante questo, che avrebbe distolto dal referendum vitale per questo governo, quello della riforma costituzionale, l’attenzione dei cittadini in odore di voto, attenzione che stava orientandosi pericolosamente verso una preponderanza del NO; nonostante questo, dicevamo, lunedì sera al TG 2, ma probabilmente anche sulle altre reti RAI, in obbedienza agli ultimi diktat di Campo Dell’Orto, leopoldino della prima ora – quello che quando si è trattato di stabilire il suo compenso come direttore generale si è magnanimamente affidato alla generosità di Renzi & Co., con il bel risultato di vedersi premiato con oltre 650.000 euro all’anno, cosa che neanche un giocatore di serie A – lunedì sera, dunque, è stato trasmesso un servizio che illustrava come e qualmente la riforma costituzionale porterebbe benefici imprescindibili alla nazione Italia e ai cittadini tutti, quasi un farmaco salvavita senza del quale non si potrà più procedere ad amministrare la nazione, ma ci si impantanerà in una palude di sabbie mobili – o meglio, immobili, come se fino ad oggi tutto fosse stato bloccato. Se poi il sistema democratico blocca le iniziative di cui Renzi non vuole dar conto al Parlamento, in questo ha perfettamente ragione, perché il SI’ gli spalancherebbe le porte di un potere assoluto, potendo oltretutto influire sulla scelta dei componenti la Corte Costituzionale. Il servizio, con uno spacchettamento parziale e fazioso ad usum delfini, con slogan da venditore di aspirapolvere,  illustrava quelli che, secondo Santa Maria Elena e don Matteo sarebbero gli irrinunciabili vantaggi dell’operazione Salvaitaliaconlanuovacostituzione, ripetendo ad libitum i soliti slogan che ormai non trovano più credito nelle bocche dei nostri due protagonisti, anche perché ripetuti fino allo sfinimento e non più originali, dimostrando che anche se una bugia viene ripetuta più volte, talvolta non diventa verità. S’è pensato quindi, non avendo più nulla di nuovo da dire, di cambiare il soggetto parlante. Certo, in una nazione in cui il Tiggì, che sia Rai 1, 2 o 3, porta la cronaca in casa della gente, presumendone quindi la veridicità, un servizio a proposito della Nuova Costituzione assume il crisma dell’infallibilità papale. Dopo le solite ovvietà miste a bugie, il servizio continuava con due interviste: la prima ad un parlamentare Cinquestelle, Roberto Fico, movimento notoriamente contrario a questa riforma perché mal fatta, ma non contro una riforma costituzionale che non portasse tutto il potere in mano ad una sola persona, come ampiamente dimostrato dai più fini ed esperti, ma altrettanto inascoltati, costituzionalisti. La seconda non è una novità, essendone il protagonista Emanuele Fiano, notoriamente uno dei più fantasiosi difensori di questo governo e delle sua iniziative, insieme a Claudio Romano e Gennaro Migliore. Secondo Fiano, sorrisetto mellifluo e voce flautata, la Nuova Costituzione sarà un toccasana per tutta la nazione, portando ricchezza, amore, fortuna, prosperità e vincite al Lotto. Potere sbilanciato verso il Premier? Ma neanche per sogno! Come avete mai potuto immaginare una cosa simile, in un contesto democratico come quello in cui – grazie a Dio – viviamo e prosperiamo! E poi, il Partito, non si chiama Piddì, che vuol dire Partito Democratico? Come fa un partito che ha nella sua denominazione già un programma di questo genere a comportarsi in modo antidemocratico? Ma siamo matti? E giù una risatina ironica. Come disse il medico al malato di tumore: non si preoccupi, vedrà che presto le sue sofferenze finiranno. La scorrettezza di questa operazione mostra una volta di più, se ce ne fosse bisogno, la svolta autoritaria e dittatoriale del premier Renzi, dopo l’acquisizione in toto dei vertici RAI e non solo di quelli. Oggi don Matteo ha a disposizione tanti bei soldatini che obbediscono al comando del suo sergente maggiore Campo Dell’orto, in totale assenza di obiettività. Infatti gli spazi televisivi sono stati militarizzati a favore solo del suo governo, mancando totalmente un contraddittorio ed una equa divisione degli spazi politici. Il servizio, infatti è stato mandato in onda senza un vero contraddittorio, in quanto l’intervista a Roberto Fico è stata subito seguita da quella a Emanuele Fiano, quasi la correzione paterna alla castroneria detta da un figlio cretino, ma, si sa, i ragazzi sono così, devono crescere. La cosa più grottesca, è che il referendum è stato programmato ab initio, quando la riforma è stata votata a maggioranza semplice, presumendo, Matteo Renzi, che il risultato del conseguente referendum confermativo sarebbe stato nelle sue mani. La cosa corretta sarebbe stata far votare in aula la Nuova Costituzione con la maggioranza prevista per le modifiche agli tabella costituzionali. Ma tant’è, il Bomba va avanti nonostante gli Italiani, il Parlamento e la latitante democrazia – che significa ‘governo del popolo’. E grottesco sarà anche il caso in cui il referendum passi, per cui poi, a cose fatte e impacchettate, ci sentiremo dire che questa era la volontà dei cittadini. Oltre al danno, la beffa, ovvero, cornuti e mazziati, con un governo Renzi che abdicherà non prima del secondo mandato, e a quel punto non possiamo prevedere dove il nocchiero ci avrà condotti. Tutto però, secondo Renzi, in pieno rispetto della democrazia. Quella, diciamo noi, che l’Italia ha abbandonato da tempo. Semmai l’ha conosciuta.

 




"Ripartiamo da Marsala – Pensieri a due ruote” un evento per riscoprire la città

di Angelo Barraco

Marsala (TP) – Mercoledì 3 agosto si svolgerà a Marsala l’evento “Ripartiamo da Marsala – Pensieri a due ruote” il primo evento ufficiale organizzato dalla neonata associazione culturale “ReStart – Rinnovamento Etico”. Si tratta di una passeggiata in bicicletta aperta a tutta la comunità, con lo scopo di riscoprire le bellezze della città di Marsala. Un percorso pensato per seguire idealmente le antiche mura cittadine, per visitare i luoghi dove la storia, l’arte e la cultura hanno messo radici e hanno trasformato in paradiso questo angolo di terra che si affaccia sul mare. La partenza è prevista alle ore 21:00 dalla centralissima Piazza Loggia, il percorso seguirà in quest’ordine: via Garibaldi, via Sibilla, viale Isonzo, via Colocasio, piazza Marconi, via Amendola, via Mazzini, piazza del Popolo, via Vespri, piazza Mameli, via Sibilla, via Mergellina, lungomare Boeo e con arrivo al Monumento dei Mille. Può partecipare chiunque e tutti coloro che lo faranno avranno inoltre la possibilità di portare una frase, un pensiero, un messaggio dedicato alla città di Marsala. Nel corso delle due soste previste lungo il tragitto verranno scelte le frasi più belle e verranno spiegati i vantaggi dell’utilizzo della bicicletta come mezzo di spostamento. L’evento culturale che porterà i cittadini a riscoprire Marsala non è soltanto una valorizzazione delle bellezze presenti in loco, ma è anche un evento che mira alla sensibilizzazione sul delicatissimo tema dell’ambiente e sullo sviluppo dei mezzi di trasporto alternativi. 
 
Ricordiamo inoltre che “ReStart – Rinnovamento Etico” è un’associazione culturale che nasce dall’idea di un gruppo di giovani professionisti, con lo scopo di dare un contributo alla comunità locale. Lo scopo dell’associazione è quello di dare alla città un rinnovamento che, partendo dall’etica,  punta al coinvolgimento di tutti i settori del territorio che richiedono una rinascita urgente. L’associazione punta alle problematiche che affliggono la città di Marsala, agendo nell’interesse dei cittadini attraverso azioni concrete per il bene della città stessa, per svegliare e stimolare i cittadini dinnanzi ai tanti aspetti che non funzionano. Il progetto nasce anche grazie all’entusiasmo che c’è attorno al progetto Network, una rete di movimenti civici che unisce varie realtà territoriali. Il neopresidente dell’associazione Claudio Montalto ha dichiarato “L’amore per Marsala è quello che ci unisce ed è per questo che vogliamo sin da subito valorizzare il nostro territorio attraverso piccoli eventi che abbiano lo scopo di unire le persone facendo riscoprire ai marsalesi stessi ciò che di bello c’è nella nostra città. La scelta del nome non è casuale>> continua Montalto <<vogliamo ripartire da Marsala, che per molti di noi rappresenta la città in cui siamo nati e cresciuti, per alcuni la città dove abbiamo deciso di ritornare e dove abbiamo scelto di vivere. Marsala ha bisogno di ripartire e noi intendiamo farlo ponendo al centro della nostra attività valori umani e culturali piuttosto che economici. E' necessario un rinnovamento etico se vogliamo davvero cambiare le cose”. 



San Raffaele e Alitalia si uniscono per aiutare i malati, tariffe ridotte del 50%

Redazione
 
Roma – Quando l’eccellenza italiana del volo incontra l’eccellenza italiana della sanità il combo che si viene a creare genera una forza motrice capace di garantire sicurezza ed efficienza per i cittadini. Il Gruppo San Raffaele e Alitalia infatti garantiranno condizioni agevolate e tariffe ridotte del 50% ai pazienti e ad un loro accompagnatore che dovranno recarsi presso una struttura del gruppo per motivi di salute. Tale accordo coinvolge l’Irccs San Raffaele Pisana di Roma, la Fondazione San Raffaele di Ceglie Messapica (Brindisi), il San Raffaele di Sulmona. Sono diverse le tratte di volo interessate e dirette agli aeroporti di Roma Fiumicino. Bari, Brindisi, Pescara. I centri di Roma, Sulmona e Ceglie Messapica sono luoghi in cui vi è un’erogazione di un servizio altamente specializzato, con l’obiettivo di riabilitare soggetti con malattie neuromotorie, respiratorie, cardiologiche, traumi spinali, ma anche curare bambini con disabilità. Questa unione tra le eccellenze italiane della sanità e del volo ha come obiettivo unico quello di migliorare la salute dei pazienti, rendendola ancora più semplice nelle innumerevoli difficoltà che affrontano i malati. Tale accordo avrà valenza per un anno e lo sconto sarà applicato su voli nazionali, i pazienti inoltre potranno cambiare la data di partenza in qualsiasi momento. Per usufruire di tale tariffe, dopo aver prenotato la visita, è possibile acquistare il biglietto chiamando il numero verde del San Raffaele (tel. 06-65859721) riservato ai pazienti. 



Strage di Bologna 36 anni dopo: Angela Fresu la vittima più giovane mai ritrovata

di Paolino Canzoneri

Venire al mondo significa far parte della vita terrena sotto forma di organismo esistente, visibile, tangibile, concretamente presente, uomo o donna che sia. Gli anni a venire rappresentano un ciclo di tempo in cui si vive la propria vita e in cui ogni cosa subisce un costante mutamento. Trentasei anni fa nella stazione ferroviaria di Bologna, precisamente il 2 Agosto del 1980, una borsa piena di potentissimo esplosivo, 23 kg di tritolo, una miscela potenziata da 18 kg di gelatinato di nitroglicerina, nascosta sotto una delle poltrone nella sala d'attesa della stazione, deflagrando alle 10:25 sembra abbia cambiato se non annullato questa semplice concezione biologica perchè della piccola Angela Fresu di soli 3 anni non si è ritrovato proprio niente, neanche un frammento, un lembo, neanche una unghia o un capello, come se fosse sparita e dissolta nel nulla, come se un "organismo esistente, visibile, tangibile e concretamente presente" non fosse mai esistito o come si fosse trasformata in particelle, atomi di essere umano sparse nell'aria. La vittima più piccola e più vicina alla borsa con il carico di morte, una combinazione ancora più agghiacciante in un agosto che ha segnato la storia del nostro paese da sempre flagellato da oscure trame eversive di gruppi terroristici neofascisti, di estrema destra e sinistra; misteri, depistaggi di vari apparati dello Stato e servizi segreti, loggia P2 e chissà quanta altra melma ancora da includere in un infinito percorso stragista che aveva già rivelato la sua ferocia con clamorose stragi precedenti mai cosi gravi come questa. Angela Fresu era una bambina di campagna, viveva con la sua famiglia nelle colline di Montespertoli, un comune toscano neanche molto distante da Firenze. Si erano trasferiti dalla Sardegna con il nonno pastore che aveva acquistato una casa e diversi ettari di terreno per coltivare la terra e allevare il bestiame. Il 2 agosto la mamma Maria di 23 anni e due amiche coetanee Verdiana Bivona e Silvana Ancillotti decisero di partire per trascorrere delle vacanze estive sul lago di Garda e avrebbero dovuto salire su un treno in quella mattina. Dalla tremenda deflagrazione delle 10:25, Silvana fu fortunata a salvarsi mentre solo dopo alcune settimane si riuscì a trovare un piccolo frammento umano attribuito a Maria mentre per Angela non si ritrovò proprio nulla. Delle altre 84 vittime del massacro durante i funerali si è potuto dare dignitosa sepoltura mentre la piccola bara bianca di Angela era vuota, un simbolo di un'apparente presenza. Nonostante sia passato cosi tanto tempo resta ad oggi difficile accettare una tragedia simile. Gli oltre 200 feriti che sono sopravvissuti si porteranno dietro i segni del trauma in quella tragica mattina colti nell'improvvisa confusione, di quel caos incomprensibile e inatteso con quell'odore acre e polveroso di detriti e calcinacci che sapeva di morte e con quella puzza asfissiante di bruciato in uno scenario apocalittico che neanche i peggiori incubi sarebbero capaci di farci immaginare. In un bellissimo film "La linea gialla" di Francesco Conversano e Nenè Grignaffini, il cantautore Francesco Guccini recita "A Bologna ad Agosto bisogna starle vicino, non si può mica lasciarla da sola…", quasi come se Bologna stessa fosse appunto una piccola bimba offesa a cui si è estorta senza rimedio una intera vita senza essere in grado di dare una minima motivazione, qual'ora ci fosse, del perchè "i grandi" siano capaci di becere assurdità. La strage non ha eguali nella storia del nostro paese e a distanza di 36 anni in quella stazione, bolognesi e l'Italia intera si raduna per commemorare e piangere le vittime, ascoltando dal palco lo spettacolino delle autorità governative che al solito promettono sviluppi importanti e veloci su certe verità mancanti ed imminenti chiarezze sui mandanti della strage.
 




I nuovi rifugiati: "Aiutateci se potete"

di Roberto Ragone
“Sono italiano, con una figlia invalida, senza casa ne’ lavoro. aiutateci, se potete”. Questa la scritta su di un cartello che un signore molto dignitoso esibiva al di fuori di un supermercato. Ne abbiamo parlato, ipotizzato, favoleggiato come un paradosso, anche se in televisione – unica mangiatoia di tutti gli italiani – sono apparsi alcuni casi di persone bisognose. La storia non ci racconta cosa ne sia successo dopo che le lucette rosse delle telecamere si sono spente. Di sicuro nelle case grande commozione, negli studi molti applausi, audience sostanziosa, in qualche caso offerte di lavoro e di aiuto in tempo reale, che poi non si sa se siano andate a buon fine. Siamo abituati al nero che ti apostrofa per la strada, con uno zaino in spalla pesante di calze da quattro un soldo, e che ti chiede, extrema ratio, un euro per un panino; e, diciamoci la verità, questa sfacciataggine ci disturba, e allunghiamo il passo per toglierci in fretta da quella presenza. Come siamo abituati a quello che, pur avendo in un canto uno zaino pieno di oggetti vari, ti chiede il carrello, per prendere la moneta che garantisce che lo stesso venga riposizionato. Tutte presenze che oramai abbiamo metabolizzato, e alle quali siamo avvezzi. Come siamo abituati ai cartelli pietosi scritti in finto italiano scorretto da parte di mendicanti professionisti che invadono le grandi città; e di questi ormai conosciamo vita e miracoli, sappiamo che vengono da oltre cortina, che fanno capo ad organizzazioni mafiose e che la sera devono rendere conto di quanto hanno raccolto. Anche da costoro cerchiamo di svicolare. Ma una scena come quella che stiamo per raccontare non ci si era mai presentata: all'esterno del supermarket, il migliore della zona – forse pensando che i suoi clienti siano più facoltosi e quindi disposti a una maggiore generosità, mentre è l'esatto contrario – non vicino all'ingresso, ma dieci metri più in là, fermo piantato in piedi come quelle figure assurde che chiedono l'elemosina tinte di argento o d’oro  in pieno centro di Roma, ma molto normale, un signore con un cartello sul petto, scritto in italiano corretto: "Sono italiano, con una figlia disabile, senza casa nè lavoro. Aiutatemi SE POTETE." Subito salta agli occhi il contrasto fra chi ti tampina cercando di impietosirti e la figura, dignitosa, di chi da lontano ti lancia un messaggio di aiuto, rinunciando, per quanto necessario, al suo orgoglio, mettendo subito una condizione, SE POTETE. Riconoscendo che non tutti possono aiutare tutti. C'è chi si toglie la vita, e c'è chi cerca una soluzione nonostante tutto, soprattutto se ha una responsabilità come una figlia disabile. Ne abbiamo favoleggiato, dicevo poc'anzi, e si avverato: i mendicanti siamo diventati noi Italiani, a fronte di assistenze senza freno a chi invece italiano non è, e viene da lontano. Al di là delle speculazioni che hanno colpito le organizzazioni cosiddette 'assistenziali'  finanziate dallo Stato o dall'Europa, ci fa male vedere come i 'migranti' si comportano quando sono qui. E non parliamo dei neri che vengono in estate per vendere le loro merci, e che fanno capo a organizzazioni commerciali – l'evasione fiscale delle quali è tutta da verificare. Mi sono accertato che quel signore fosse effettivamente ciò che dichiarava di essere, dopodichè ho contribuito con quanto avevo in tasca. In un attimo ho pensato alla mia casa, modesta, dopo quarant'anni e più di lavoro, alla pensione vergognosa a fronte dei versamenti; al mio gatto, che ha una busta di croccantini da due chili tutti i mesi e una cuccia comoda, e non mi sono vergognato. Non sono io che mi devo vergognare. Purtroppo chi dovrebbe vergognarsi non ci pensa neanche. Dopo il governo cinico, più che tecnico, di Monti, teso a mettere sul lastrico tutta la nazione; dopo il timido accenno di Enrico Letta, fucilato con una pacca sulla spalla perchè indeciso; dopo le alzate d'ingegno del governo Renzi, che – non perdendo la sana abitudine di Pinocchio – dichiara che il 23 di dicembre la Salerno -Reggio Calabria sarà interamente percorribile, mentre sa benissimo che il tratto agibile è stato 'bonificato' di numerosi cantieri e tagliato nel percorso, diventando, al massimo, una Salerno-Cosenza; dopo tutto questo, posso ben dire che chi dovrebbe vergognarsi è impegnato in tutt'altre faccende, figuriamo pensare agli Italiani indigenti, pur sapendo che sei milioni e passa dei nostri compatrioti sono in miseria totale. Poi penso alla Boldrini e alle sue dichiarazioni, chiedendomi anche se sia consentito ad una figura super partes come la sua di fare politica e tenere comizi, enunciando principi sociali assolutamente personali. Cara signora Laura Boldrini, lei che vuole sostituire gli Italiani con gente purchessia venuta da dovunque perchè dice che gli italiani non fanno più figli, – metteteli in condizioni di mantenerli e vedrete –  anche lei potrebbe essere leggermente toccata da un sano senso di vergogna quando le dovesse capitare di vedere queste cose. Oppure gioirebbe, nel constatare che 'finalmente' anche gli Italiani hanno acquisito la cultura che viene da lontano, sui barconi? Nel vedere che oggi a chiedere l'elemosina non sono più i popoli di colore, ma i nostri vicini di casa? E' questa la cultura che lei si adopera per diffondere? Oggi tutta quella gente – bisognosa, degna di ogni affetto e rispetto, senza dubbio, che fugge dalla guerra e dalla miseria – non chiede più l'elemosina, perchè decine di organizzazioni vere o false no-profit se ne prendono cura, quindi loro sono a posto. Bisognerà, a questo punto, visto che il bisogno di sopravvivere si è spostato, crearne di nuove, che si prendano cura dei nostri amici, parenti, vicini di casa. No, non sono io , non siamo noi che ci dobbiamo vergognare. Ma c'è chi la vergogna, e non solo in questi casi, non sa proprio dove abita.




Pokemon Go: Semplice gioco o allarme sociale? Ecco il parere di due esperte

di Angelo Barraco
 
Roma – Pokemon Go è un’App per smartphone che in due settimane ha raggiunto livelli da record, diventando un vero e proprio fenomeno mondiale dagli effetti economici, mediatici e sociali esorbitanti. Migliaia di giovani che fino a poco tempo fa preferivano arenarsi e sedare le proprie menti sul divano di casa e vegetare dinnanzi alla tv giocando con i videogames, rinunciando indiscutibilmente alla visione della realtà esterna adesso hanno deciso che è il momento di uscire il naso fuori di casa, hanno deciso di osservare il mondo e ammirare la realtà circostante, ma sotto una prospettiva diversa, che fonde quello che è il coloratissimo nonché fantasioso mondo dei Pokemon con quella che è la realtà circostante, fatta di palazzi, monumenti storici e luoghi di culto, dove poter catturare i Pokemon più forti. Una caccia che spinge costoro a camminare per chilometri e chilomentri, li spinge all'interno di vere e proprie aree  di aggregazione nell’attesa che spunti l’amatissimo Pikachu o chissà quale altro coloratissimo mostriciattolo. Ma al di là dell’aspetto ludico, si sono scatenate accese polemiche in merito a questa nuova Pokemon-mania che ha coinvolto proprio tutti, poiché molti soggetti si imbattono in queste frenetiche ricerche anche alla guida, rischiando di cagionare un danno a terzi. L’Associazione Italiana Familiari e vittime della strada ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio Matteo Renzio e al Ministero dell’Interno Alfano chiedendo che il Governo e le forze dell’ordine “intervengano con pesanti sanzioni a chiunque utilizzi il cellulare in modo inappropriato e pericoloso, e fermi in ogni modo questa nuova app” e hanno chiesto un intervento immediato per la rimozione dell’App, ritenendola “assurda e pericolosissima per chi la utilizza sulle strade”. 
 
Noi de L’Osservatore D’Italia abbiamo voluto approfondire il fenomeno chiedendo il parere di due esperte che ci hanno concesso gentilmente un’intervista: la Dottoressa Mary Petrillo, criminologa coordinatrice Master criminologia Univ. Niccolò Cusano, coordinatrice Crime Analysts Team , Vice Presidente associaz Con Te Donna Lazio, componente GdL "violenza nelle relazioni intime" Ordine Psicologi del Lazio e la Dottoressa Rossana Putignano, Psicologa clinica – psicoterapeuta psicoanalitica membro crime analysts team nonché Responsabile divisione psicodiagnosi psicologica, neuropsicologica e forense del Crime Analysts Team. 
 
– Pokemon Go è un’App uscita da poco tempo e ha già conquistato grandi e piccoli. Nel gioco si deve catturare il Pokemon e tale missione conduce i soggetti a recarsi in qualsiasi luogo pur di catturarli: Cosa rappresenta la missione per il soggetto?
 
Mary Petrillo: il gioco consiste nel trovare questi Pokemon (demoni tascabili!) in ogni dove e ovviamente chi riesce per primo viene premiato, quindi le persone sono incentivate ad uscire di casa per cercare i Pokemon e per ricevere la loro "ricompensa" . Questo concetto alla base del gioco è un classico della psicologia comportamentale, secondo cui ottenere una ricompensa funge da rinforzo positivo per le persone che sono quindi portate a ripetere un dato pattern comportamentale per riottenere il loro "premio".
 
Rossana Putignano: Eccitazione e scoperta. Eccitazione data dalla cattura e dai premi annessi. In una società narcisistica come la nostra, la “ricerca delle sensazioni forti” è molto presente ed è funzionale a far fronte a lacune affettive e vuoti lasciati, probabilmente, dalla generazione prededente,  fatta di stenti e sacrifici. Noi, invece, possiamo avere tutto e non ci facciamo mancare niente. Nemmeno i Pokemon.

– Quanto influisce positivamente e quanto influisce negativamente per l’interazione sociale questo gioco?

Mary Petrillo: tra le poche cose positive che riscontro in questo gioco è il fatto di aver potuto far conoscere al grande pubblico la cosiddetta "realtà aumentata" che da anni in ambito medico-scientifico e anche militare viene utilizzata. La realtà aumentata è in pratica un’integrazione fra immagini reali ed oggetti virtuali. Ciò permette, a differenza della realtà virtuale, di non trovarsi in un ambiente finto, virtuale e non si è costretti a visualizzare su uno schermo cose, persone ecc., ma qualsiasi superficie può diventare un supporto per continuare ad osservare il mondo reale con l'inserimento di oggetti virtuali. Tra gli aspetti negativi, in relazione alla interazione sociale sono da non sottovalutare gli "incontri" più o meno casuali che il giocatore fa durante la ricerca dei Pokemon, infatti, tramite un sistema di geolocalizzazione i giocatori sanno che in un determinato luogo si trovano i Pokemon, ma prima di tutto questo luogo potrebbe essere sconosciuto al giocatore, facendolo quindi ritrovare in posti che mai avrebbe frequentato e che potrebbero provocargli un senso di smarrimento o potrebbe essere utilizzato questo sistema GPS da maleintenzionati che potrebbero farsi trovare in quel determinato luogo arrecando problemi ai danni del malcapitato giocatore: adescamento, furto, ecc.
 
Rossana Putignano: Domanda che mi aspettavo. Cito inizialmente solo gli effetti positivi perché  con quelli negativi si potrebbe scrivere un manuale: il manuale dell’isolamento autistico indotto. Gli effetti positivi sono senz’altro il fatto di vedere i ragazzini scendere per strada, con la sola differenza che non si gioca con le palline, con la corda o con la sabbia come si faceva negli anni ’80 quando ci si sporcava e ci si sbucciava il ginocchio e avevamo pure “il resto” dai genitori. I giovani hanno sostituito,semplicemente , il Nintendo e la PS con il cellulare e l’I-pad. L’unica nota positiva è che escono all’ “aria aperta” , come si dice nel linguaggio comune.
 
– Quali sono i danni che può arrecare questo gioco?
 
Mary Petrillo: i danni che può arrecare questo gioco sono di natura fisica, ossia il giocatore impegnato è concentrato nella ricerca dei Pokemon, si distrae e può provocare incidenti di natura fisica a se stesso, ma anche agli altri, infatti, il giocatore può ad esempio inciampare e cadere per distrazione, può provocare incidenti, abbiamo visto filmati nei vari Tg che all'estero, dove il gioco è già da tempo su piazza, sono accaduti gravi incidenti stradali. Questo accade perché si tengono gli occhi fissi sul cellulare e non ci si rende conto del mondo circostante.
 
Rossana Putignano: Ho parlato di isolamento autistico: questo è il maggior effetto negativo che questa “castroneria” moderna può produrre. I ragazzini viaggiano in gruppo ma soli, ognuno con il suo cellulare. Che immagine triste!Poi ci sarebbe anche la possibilità per questi ragazzini di cadere in brutte trappole: isolandosi nelle stradine di paese possono correre il rischio di incontrare qualche pedofilo che magari promette qualcosa o li rassicura sulla presenza dei Pokemon in aree isolate. Vogliamo parlare anche della scomunica dei luoghi sacri? Nel mio paese “la palestra dei Pokemon”  è ubicata sul sagrato della Chiesa Madre. Inoltre, ho letto che ci sarebbero anche delle limitazioni in ambito legale che possono sconfinare nella violazione della proprietà privata. Un giorno potreste trovarvi un ragazzino sulla veranda di casa. Sareste contenti di sapere che la vostra abitazione è attenzionata da una comitiva di giovani perché sul tetto di casa vostra  c’è un Pokemon ?non credo.
 
– Cosa può comportare un’eccessiva esposizione al gioco? 
 
Mary Petrillo: chiaramente una eccessiva esposizione al gioco comporta, da parte del giocatore, il rischio di rimanere ossessivamente incollato al proprio smartphone per svariate ore e ciò porta inesorabilmente a forme di dipendenza da telefono cellulare e paradossalmente, anche se il gioco comporta di uscire di casa, si rischia l'isolamento sociale, sia per la eccessiva concentrazione solo sul gioco, ma anche perché molte persone non desiderano affatto socializzare con gli altri giocatori che vengono invece vissuti come "Potenziali nemici" che ti sottraggono il "premio".   

Rossana Putignano:  Avrei sulla punta della lingua una parola ficcante ma preferisco evitarla. Non si possono fare previsioni finché non si palesano i sintomi ma credo che l’effetto possa essere simile a quello indotto  a dai programmi per rimbecillire. E’ chiaro a tutti che l’applicazione è un grande strumento di manipolazione delle giovani menti, volto ad allontanarli dai libri e dalla cultura. La cultura si sa, ti permette di pensare con la tua testa e di non farti mettere i piedi i testa. Vogliono, a mio avviso, renderci più poveri anche culturalmente.    

– Che danni può arrecare ad un bambino tale gioco? Sia dal punto di vista comportamentale che di interazione con il prossimo…
 
Mary Petrillo: il gioco potrebbe comportare a livello internazionale quanto già esposto nella domanda precedente, inoltre, si può andare incontro a stress e ansia,  perché cercare di trovare queste "creature" produce un alto livello di arousal nei soggetti, quindi scatena negli individui alti livelli di attivazione con relativo rilasciamento di sostanze quali la  adrenalina, aumentando, quindi,  la frequenza cardiaca e ciò provoca forte stress fisico. Nei bambini il gioco potrebbe anche comportare una confusione tra mondo reale e mondo immaginario, proprio perché il gioco si svolge nella realtà, ma si devono trovare creature di fantasia. Quindi ci vuole molta prudenza e buon senso da parte dei genitori nel far usare tale gioco a bambini piccoli.
 
Rossana Putignano: Primo tra tutti l’incapacità di relazionarsi con i pari, perché inevitabilmente  parli con gli altri in assenza completa del contatto oculare. Bisogna tenere presente, inoltre, che strumenti elettronici come telefonini, play station i-pad et similia,  a livello cerebrale, non è che facciano proprio bene dal momento che il sistema nervoso dei bambini termina il suo completamento intorno ai 12 anni; non ho dati alla mano, ma sicuramente esistono ricerche neuroscientifiche in grado di dimostrare quello che dico.

– Che danni può arrecare ad un adulto?
 
Mary Petrillo: fondamentalmente i danni che può arrecare ad un adulto sono gli stessi che ho esposto per i bambini con la aggravante che un adulto può provocare anche gravi incidenti stradali
 
Rossana Putignano: L’adulto è ormai compromesso da se ahaha

– Cosa vi sentire di consigliare a chi gioca abitualmente a Pokemon Go?
 
Mary Petrillo: prima di tutto consiglierei di evitare " l'effetto zombie" ossia di non incentrare le ore della giornata solo sul gioco, ma in generale anche solo sul mondo virtuale, E' importante stare attenti a dove il gioco ci sta conducendo, evitando luoghi  isolati, è necessario fare  attenzione all'ambiente circostante sia per scongiurare brutti incontri sia per evitare distrazioni alla guida e quindi incidenti provocati dal giocatore stesso o di cui egli stesso può rimanere vittima. Infine consiglierei a chi proprio vuole giocare di fare almeno delle pause e di giocare al massimo per un paio di ore al giorno: è estate andate al mare, fate passeggiate!
 
Rossana Putignano: Di aprire un bel libro. Anzi, più di uno




Papa Francesco: "la chiesa deve mettersi nella politica alta"

di Angelo Barraco
 
“La Chiesa è chiamata a compromettersi. Si dice che la Chiesa non debba mettersi nella politica, la chiesa deve mettersi nella politica alta” è questa la frase che ha pronunciato Papa Francesco nel corso di un convegno sulla criminalità organizzata e la tratta di esseri umani avvenuto nel mese di giugno. Un concetto che esprime un’esigenza quasi viscerale di un’istituzione con potere autonomo e e forte, che sembra essere rinata con Papa Bergoglio, figura carismatica che ha portare pace, amore, umiltà in ogni angolo del mondo, una figura perfettamente disegnata ad hoc da architetti che muovono i fili di un sistema tanto grande quanto complesso. Una figura che ha saputo risollevare la chiesa cattolica da un periodo di “Crisi della fede” avuto con Papa Benedetto XVI. Bergoglio parla di una chiesa pronta a subentrare in politica, saltando la staccionata e abbattendo metaforicamente la barriera unidirezionale e di fede, una Chiesa che oggi vuole muoversi “nella politica alta”, quella politica che cambia il volto del nostro paese, della nostra Italia che ogni giorno assume dimensioni e sfaccettature sempre differenti a causa di una continua e repentina evoluzione sociale e culturale, quella politica che spesso è marcia, corrotta e collusa: Ma tale affermazione è oggettivamente concretizzabile? Partiamo da un principio fondamentale che è riportato sulla nostra Carta Costituzionale e che sta alla base della inapplicabilità di quanto dichiarato dal pontefice: Articolo 7 recita: “Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani. I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi.Le modificazioni dei Patti, accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale”. 
 
Ciò significa che entrambi i poteri posseggono una reciproca posizione istituzionale indipendente. Il secondo comma stabilisce che “I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi”. I Patti Lateranensi rappresentano un trattato/concordato che hanno dato vita allo Stato della Città del Vaticano. Furono firmati in data 11 febbraio 1929 dal cardinale Gasparri, segretario di Stato Vaticano e da Mussolini. L’accordo è racchiuso in 14 tabella, che nel corso degli anni subirono delle lievi modifiche. In un primo momento la religione cattolica viene indicata come “religione cattolica, apostolica e romana”, quindi come sola religione di Stato. Tale concordato da inizialmente alcuni privilegi agli ecclesiastici come l’esonero dalla leva militare e speciali trattamenti penali, insegnamento della religione a scuola, assistenza spirituale alle forze armate. Il tutto cambia molti anni dopo, esattamente il 18 febbraio 1984, quando il cardinale Agostino Casaroli  e il presidente del Consiglio Craxi firmano un accordo di revisione in merito ad alcuni aspetti del Concordato. Da quel momento sarà l’8×1000 a finanziare il clero e i vescovi verranno più nominati mediante l’approvazione del governo italiano. Cambiano anche le clausole che riguardano il matrimonio, l’insegnamento della religione a scuola che diventa facoltativa, la Sacra Rota. Tale modifica è avvenuta sulla base del terzo comma dell’articolo 7 della Costituzione Italiana “I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti, accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale”. Uno Stato fa fronte agli elementi oggettivi di pressione interna –quali crisi, guerre, immigrazione- attraverso l’applicazione delle leggi e l’azione repentina ai fini di poter garantire la sicurezza ai cittadini e l’efficienza dei servizi che ogni cittadino ha il diritto di ottenere grazie al contributo che versa costantemente. L’articolo 117 recita “La potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonchè dei vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali”. L’articolo 70 invece puntualizza ulteriormente il concetto legislativo “La funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere”. Ciò significa che la costituzione italiana –costituzione rigida modificabile con apposito atto normativo con procedura aggravata- non apre le porte alla legiferazione se non agli appartenenti dello Stato stesso. Le affermazioni di Bergoglio, seppur piene di entusiasmo e sicuramente spinte da una un’innata voglia di avanzamento all’interno della “politica alta”, non possono però trovare riscontro oggettivo. Vi è una carta costituzionale che dimostra oggettivamente quanto sia difficile la salita per la “politica alta”. Nicolás Gómez Dávila -Tra poche parole, 1977/92-  scriveva “La Chiesa impotente di oggi dimentica che solo chi è potente può dire sciocchezze senza screditarsi”.