L'ITALIA OGGI: PRINCIPI ETICI E MORALI IN FRANTUMI

di Angelo Barraco
 
Roma – L’Italia è un paese che nel corso degli anni ha subito continui mutamenti di carattere politico e sociale. Un’evoluzione che ha generato brusche virate, che hanno, a loro volta, cambiato radicalmente le sorti del paese e trasformato delle dinamiche sociali, apparentemente stabili, in elementi di pura e semplice mercé in mano a politici che si sono autoproclamati paladini della legalità per la salvezza del bel paese. Uno stivale che ha saputo calzare benissimo l’evoluzione e la ripresa economica post-bellica, riuscendo a risanare i danni cagionati a seguito di una guerra senza precedenti che ha colpito fisicamente e moralmente tutti coloro che ne sono stati coinvolti. La ripresa economica italiana è stata lenta, ma ha dato futuro e speranza a coloro che non vedevano altro che cenere e macerie. L’Italia era un paese che puntava all’innovazione e allo sviluppo industriale, alla valorizzazione delle risorse interne, lasciando sempre aperte le porte alla contaminazione da parte di culture che avrebbero comunque arricchito una grande macchina ormai avviata. La politica cambia, cambiano le lotte socio-politiche, le donne votano, cambiano i governi e cambia l’Italia. Monarchia o Repubblica? Il popolo sovrano sceglie Repubblica, gli italiani scelgono il lavoro, la stabilità e la serenità. Scelgono l’uguaglianza sociale e la sicurezza che soltanto un paese che si è saputo rialzare dalla guerra può dare. Ma cosa rimane di questa sicurezza oggi? Cosa rimane di questa uguaglianza sociale oggi? Oggi l’Italia è cambiata, la politica ha ulteriormente virato verso lidi diversi rispetto al passato. I nostalgici politicanti odierni citano i loro predecessori alludendo al ritorno del vigore di un tempo, ma tutto ciò rappresenta una mera illusione. L’Italia non indossa più quella comoda e avvolgente calzatura che l’ha condotta al boom economico ed oggi l’espansionismo dei cervelli nati e cresciuti su territorio italiano mira altrove, fuori dai confini, poiché le garanzie di un tempo sono utopie. L’uguaglianza che ha rappresentato un punto cardine per il nostro paese e che ha portato le donne al voto. Tale conquista, oggi, sembra lontana poiché il principio di uguaglianza non ha avuto il tanto sperato espansionismo e non si è esteso su altri settori che avrebbero potuto arricchire ulteriormente l’interscambio culturale ma si è sviluppato il concetto di “noi e loro”, un’invisibile barriera che separa il “diverso” dal “normale”, beceri concetti che impediscono qualsiasi forma di arricchimento. Oggi gli italiani hanno scelto di non scegliere l’evoluzione come mezzo di crescita, ma hanno preferito regredire attraverso atteggiamenti che cagionano danno a terzi attraverso barriere morali che pian piano faranno sgretolare i principi e i valori che hanno spinto i nostri avi ad investire sullo sviluppo di questo paese. 



MARSALA, BUFERA ESTATE 2016: PARLA GIANCARLO MONTESANO

di Angelo Barraco
 
Marsala (TP) “Una città non si misura dalla sua lunghezza e larghezza, ma dall’ampiezza della sua visione e dall’altezza dei suoi sogni” scrisse il noto giornalista californiano Herb Caen. La città di Marsala è ricca di sognatori che vorrebbero un ritorno ai grandi eventi culturali che hanno riempito e colorito le estati passate, ma tutto sembra soltanto un lontano ricordo. Quest’anno non vi è un calendario estivo, non ci sarà nessun evento e nessun ospite speciale. La totale assenza di organizzazione ha creato delle spaccature interne che hanno portato in un primo momento alla richiesta di dimissioni del Consigliere Comunale Calogero  da parte della commissione Turismo e Spettacoli,  attraverso un documento firmato sia dalla maggioranza che dall’opposizione. Successivamente è avvenuto lo scioglimento della commissione Turismo e Spettacoli, dopo che i componenti della commissione hanno appurato che il presidente Calogero Ferreri esitava dinnanzi alla richiesta di dimissioni che gli era stata presentata. Così hanno deciso di dimettersi tutti, uno ad uno. Una situazione che ha mosso polemiche di vario genere, di natura politica, culturale e sociale. Noi de L’Osservatore d’Italia abbiamo seguito la vicenda da vicino, abbiamo intervistando prima il Sindaco di Marsala Alberto Di Girolamo, in merito alla questione Ferreri e chi ha risposto “A chi ha fatto quella lettera, chieda a loro qual' è stata la motivazione. Io mi sto occupando di cose molto più importanti”. Successivamente abbiamo intervistato il Consigliere Comunale Calogero Ferreri che ci ha riferito che “E’ un dato politico. Si è arrivati a questo per la mancata programmazione dell’estate e naturalmente hanno attaccato me”. Adesso è la città a parlare, ad esprimere caldamente la sua opinione. In merito alla situazione che vige a Marsala ci ha mandato una nota l'attore e regista Giancarlo Montesano, fratello di Enrico Montesano, che vive da anni proprio a Marsala.
 
Ecco la nota completa. “Egregio Comune di Marsala nelle persone del Sindaco, assessori vari, consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione, dirigenti dei dipartimenti di tutte le razze e religioni, autisti, fuochisti, macchinisti, scambisti, lampisti, gente di fatica, facchini ecc. ecc. ecc. (questi ultimi sono da una citazione di Totò). Dovete  convenire con me  che non c’è limite alla scaltrezza, non so da parte di chi, a proposito della richiesta, che l’amministrazione della città di Marsala ha rivolto alle “Ditte singole o societarie, Soggetti privati, Associazioni, Enti, Patronati, Circoli Culturali, Comitati e Parrocchie”, a compartecipare alla realizzazione di eventi di intrattenimento vario o ad essere inseriti nel programma dell’estate 2016, finalizzati ad animare l'intero territorio comunale. 
Per prima cosa chiariamoci sul significato della parola “compartecipare”. La Treccani ci dice: “partecipare con altri agli utili di una azienda, a un’impresa economica, all’organizzazione di”. Di seguito vedremo che così come è stato impostato l’avviso, di compartecipazione non ve n’è traccia. Comunque una mia amica, letto l’annuncio pubblicato sul sito del comune,  ha pensato di proporre uno spettacolo di arte varia da farsi nell’androne del complesso monumentale di San Pietro.
L’avviso parla chiaro: “spettacoli con sbigliettamento  il comune  non partecipa con servizi a proprio carico, restando in capo al soggetto organizzatore ogni sorta di costo, compreso I'occupazione del suolo pubblico, palco, sedie, ecc… , beneficiando esclusivamente della pubblicizzazione dell'evento tramite i canali di informazione nella disponibilità del Comune di Marsala (Ufficio Stampa o altro); senza sbigliettamento: con riferimento alle quali l'Amministrazione Comunale, fermo restando che la titolarità, l'aspetto economico – finanziario ed ogni sorta di responsabilità in ordine alla realizzazione della manifestazione resta in capo al soggetto organizzatore che avrà l'obbligo di provvedere, nel rispetto delle prescrizioni di legge, ad ogni adempimento connesso allo svolgimento dell'evento in termini di autorizzazioni, permessi, ecc.., partecipa con quanto appresso indicato ………. (vedasi avviso pubblico)
Presentata la domanda, qualche giorno dopo arriva una telefonata da parte della segreteria degli spettacoli del comune. La voce all’altro capo del filo le domanda con insistenza se l’avviso è stato letto con attenzione, perché l’amministrazione comunale, in caso di sbigliettamento così come proposto, non fornisce niente; anzi se si realizza uno spettacolo dove è già in essere un palcoscenico, l’associazione – o chi per lei – dovrà pagare tutte le spese inerenti il montaggio e lo smontaggio del palco, il trasporto, il collaudo, il suolo pubblico, sedie ecc. “Ma come! – risponde la mia amica –  “Ma se il palco e tutto il resto è già lì, ma che mi fate pagare tutto come se fosse ex novo?”. Dall’altra parte del filo comunque ci tengono a precisare che non è nemmeno sicuro che il suo spettacolo si possa inserire, perché ci sono talmente tante richieste che ……. Al che la mia amica dice “ Ma invece di spendere 7.700 euro per l’orchestra siciliana non si potevano gestire meglio quei soldi dandone pochi ma a diverse associazioni? Risposta. “Io non posso interferire sulle decisioni dell’Amministrazione e lei non può dire cosa deve o non deve fare l’Amministrazione. Alla faccia della trasparenza e del politicamente corretto. (n.d.r. la voce misteriosa sarà stata quella del dirigente?). Così è se vi pare e poi parte la solita litania “il comune non ha soldi ….. sigh …..”. Saputo di questa boutade a me sorge spontanea una domanda: ma chi vi ci porta a voi che compilate così diligentemente le delibere a dichiarare:
– “che è intendimento dell'Amministrazione Comunale attivare, anche per il corrente anno, una politica di animazione del territorio marsalese (centro, periferie e contrade) attraverso spettacoli, eventi ed iniziative culturali, finalizzate allo sviluppo economico e alla promozione turistica della città di Marsala;
–  che per aspetti normativi di natura finanziaria, l'Amministrazione Comunale è stata nell'impossibilità di valutare, nella stragrande maggioranza, le diverse proposte pervenute in ordine all'organizzazione di eventi di intrattenimento vario (musicali, teatrali di danza e animazione, culturali, ecc..) che presupponevano l'acquisto, l'apporto di un contributo economico – finanziario e/o servizi a carico dell'Ente Comune legati principalmente a Service Audio e Luci e SIAE”.
Ma non ci si vergogna nemmeno un po’ a chiedere, a chi vi toglie le castagne dal fuoco,  il pagamento di beni materiai ed immateriali il cui costo il comune di marsala avrà ripartito pluriennalmente dalla notte dei tempi?  L’amministrazione comunale invece di lucrare  su beni e servizi che i cittadini propongono e realizzano al Suo posto, veda di verificare le proprie delibere, prima di pubblicarle, perché nello specifico a me i conti non tornano riguardo l’orchestra sinfonica siciliana. 
Per cui, rifacendosi all’immagine di cui sopra, la mia amica ha creduto opportuno salutare  e ringraziare carinamente l’amministrazione comunale per la possibilità accordata. Ed io mi unisco al suo ombrello”.




MARSALA, BUFERA CALENDARIO ESTIVO: PARLA CALOGERO FERRERI

di Angelo Barraco
 
Marsala (TP) – Il Comune di Marsala è stato travolto da un fiume di polemiche a causa dell'assenza di un calendario estivo.  Una città che dispone di splendide cornici dal sapore antico, che in passato hanno ospitato eventi importanti che hanno segnato la storia della città, manifestazioni che hanno portato a Marsala nomi di punta della politica, della musica, dell’arte e della cultura.Tutto questo oggi sembra essere solo un lontano ricordo e ciò che resta è un vuoto assoluto. Le ultime novità dalla Sala delle Lapidi riguardano lo scioglimento della commissione Turismo e spettacoli, avvenuto dopo che i componenti della commissione hanno appurato che il presidente Calogero Ferreri esitava dinnanzi alla richiesta di dimissioni che gli era stata presentata. Così hanno deciso di dimettersi tutti, uno ad uno. Decade quindi ufficialmente la commissione che doveva occuparsi di Turismo e Spettacolo in quel di Marsala.

La vicenda Qualche giorno fa la commissione aveva chiesto le dimissioni del consigliere Ferreri attraverso un documento firmato da consiglieri di maggioranza e minoranza. “Facendo seguito alla nota prot. N.46883 del 13/06/2016 – si legge nel documento – a firma di alcuni Consiglieri della 2^ Commissione con la quale si diffidava l’A.C. a confrontarsi con il Consiglio Comunale nella stesura di tutti gli eventi culturali, sportivi e turistici soprattutto quelli riguardanti l’estate marsalese; Considerato che l’Assessore al ramo Prof.ssa Lucia Cerniglia aveva dichiarato in sede di commissione che l’A.C. non avendo disponibilità finanziarie non avrebbe programmato attività teatrali e musicali per l’estate 2016; Che successivamente, il 24/06/2016 l’A.C. per aspetti di natura finanziaria, aveva emanato un avviso pubblico con il quale chiedeva a soggetti esterni di proporre iniziative da poter realizzare con la compartecipazione dell’Ente; Considerato che l’A.C., con propria deliberazione ha deciso di compartecipare e contribuire con € 7.600,00 circa alla realizzazione di una Rassegna di Musica Sinfonica che si svilupperà in 4 date estive e che tale iniziativa non è stata condivisa con il Consiglio; Preso atto che Il Consigliere Ferreri, Presidente della 2^ Commissione “Turismo, Sport, Politiche Culturali e Giovanili”, avendo convocato la seduta di Commissione per il 27/06/2016 nella quale avrebbe potuto discutere delle problematiche riguardanti quanto finora evidenziato, non vi ha partecipato; Che lo stesso, vista l’urgenza delle argomentazioni da discutere riguardo il programma dell’estate, non ha comunque provveduto a convocare la Commissione per il mese di luglio c.a. Che la Commissione, a seguito di ciò, aveva invitato verbalmente il Consigliere Ferreri a dimettersi da Presidente della 2^ Commissione di competenza; Tutto ciò premesso e considerato Si invita il Consigliere Calogero Ferreri a dimettersi dalla carica di Presidente della 2^Commissione Consiliare “Turismo, Sport, Politiche Culturali e Giovanili, Edilizia Scolastica e Impianti Sportivi..Qualora ciò non avvenisse, la Commissione si riserverà di operare scelte di altro tipo e valuterà le eventuali dimissioni dei consiglieri firmatari della presente nota”.

L’Osservatore d’Italia ha inteso dare voce al consigliere comunale Calogero Ferreri, protagonista delle vicissitudini appena citate.

– Si scioglie la commissione Turismo e spettacoli. Come si arriva a questo?
E’ un dato politico. Si è arrivati a questo per la mancata programmazione dell’estate e naturalmente hanno attaccato me. Nel documento che hanno prodotto i miei colleghi hanno dato motivazioni sulla mia persona perchè mi ero assentato il giorno 27 giugno, io non mi assento quasi mai dalla commissione d’altro canto mi hanno detto che non avevo convocato le commissioni di luglio. E’ un dato politico, hanno trovato in me il capro espiatorio.  

– Come mai sono state chieste le sue dimissioni?
Le dimissioni sono legate alla mancata programmazione dell’estate marsalese. 

– Il Sindaco l’altro giorno ci ha riferito che si sta occupando di altre cose e che Marsala è la città più pulita della Sicilia. Tale notizia ha destato scalpore tra i cittadini. 
Da Mazara fino ad arrivare a Palermo, compresa quest'ultima città, sono sommerse di rifiuti. A Marsala questo non è successo. Il Sindaco sta lavorando, forse, a togliere i contenziosi che aveva il Comune di Marsala, ripristinando la zona ZTL che credo a breve dovrebbe partire, diversi i punti su cui si sta lavorando.



CASO CESARONI: IL SILENZIO DI VIA POMA – PARTE 2

di Angelo Barraco

Nella prima parte di questa inchiesta dedicata al giallo di via Poma, abbiamo introdotto la scena del crimine che si è presentata sotto gli occhi di Paola Cesaroni, del suo fidanzato Antonello Barone, del datore di lavoro di Simonetta Cesaroni Salvatore Volponi – che fu il primo ad entrare nell’ufficio dove si trovava il corpo senza vita di Simonetta Cesaroni – il figlio Luca, la portiera Giuseppa De Luca e il figliastro Mario Vanacore. Pietro Vanacore sopraggiunse poco dopo poiché si trovava a casa dell’architetto Cesare Valle, in quel momento unico inquilino presente nel palazzo. La porta dell’ufficio, dove lavorava Simonetta Cesaroni era chiusa a quattro mandate e fu aperta dalla moglie di Vanacore a seguito delle insistenze dei presenti. Iniziamo ad addentrarci nel giallo di via Poma, analizzando in modo clinico, analitico e critico, tutte le piste battute dagli inquirenti nel corso di questi lunghi anni d’indagine.

 

Pietrino Vanacore La macchina investigativa parte immediatamente e l’occhio viene puntato su coloro che in quel momento si trovavano all’interno del palazzo. Emerge subito che i portieri di via Poma, oltre a De Luca, Vanacore e Grimaldi, avevano chiacchierato davanti alla fontana del condominio e avevano riferito inoltre di non aver visto entrare nessuno nella fascia oraria compresa tra le 16.00 e le 20.00 del 7 agosto. Ma qualcosa non quadra poiché viene fuori che Pietrino Vanacore non si trovava con gli altri portieri, circostanza che va in netto contrasto con quanto asserito inizialmente da Vanacore. Emerge infatti che l’uomo, nella fascia oraria compresa tra le 17.30 e le 18.30, arco temporale in cui Simonetta sarebbe stata assassinata, risultava assente. Dalle indagini emerse che l’uomo si recò, insieme al portiere Grimaldi, a fare degli acquisti in un ferramenta e successivamente, da solo, aveva annaffiato le piante. Gli elementi di contraddizione e sospetto attorno a Vanacore aumentano sempre più in quanto aveva asserito che alle 22.30 era uscito di casa per recarsi dall’architetto Cesare Valle per fare assistenza notturna. Tale circostanza venne però smentita dallo stesso architetto ed emerse che Vanacore si recò da Cesare Valle alle 23.00. Occorre qui fare una premessa importante: il portiere conosceva bene i luoghi e in quella mezz’ora che va dalle 22.30 alle 23.00 avrebbe potuto disfarsi dell’arma e ripulire la scena del crimine. Nessun altro estraneo fu visto quel pomeriggio in via Poma, a parte una dichiarazione della moglie di Vanacore, poi rivelatasi priva di fondamento, che disse agli inquirenti di aver visto un uomo. Ma la persona indicata dalla donna si trovava fuori Roma e, quindi, quel pomeriggio non poteva trovarsi sul luogo del delitto. Dubbi, sospetti ma mancava un dato oggettivo importante, il movente: Che legame c’era tra Pietro Vanacore e Simonetta Cesaroni? Dalle indagini emerse che i due non si conoscevano, se non di sfuggita. Il portiere, inoltre, malgrado avesse le chiavi e potesse agire con facilità, non poteva certamente sapere con certezza se Simonetta Cesaroni fosse da sola in ufficio o meno. Si parlò tanto del sangue rinvenuto sui pantaloni di Vanacore, tv e giornali misero in prima pagina il “colpevole” di via Poma, ma dagli accertamenti emerse  che quel sangue non proveniva dalla scena del crimine bensì dalle emorroidi di cui soffriva Vanacore. L’uomo viene inizialmente accusato, tutti parlano del “caso risolto”, sembra tutto chiarito, il 23 aprile del 1991, l’uomo viene scarcerato e la sua posizione archiviata poiché non vi sono elementi oggettivi a suo carico. Ma quando tutto sembrava essersi placato, Pietrino Vanacore viene indagato nuovamente. Questa volta per favoreggiamento del presunto autore del delitto. Nell’ottobre del 2008 viene perquisita la casa pugliese di Vanacore, gli inquirenti cercano un’agenda telefonica, ma non trovano nulla.

Federico Valle Gli investigatori puntano l’attenzione su Federico Valle, nipote di Cesare Valle, l’architetto presso cui Vanacore aveva trascorso la notte tra il 7 e l’8 agosto. Secondo l’accusa, Vanacore avrebbe provveduto ad occultare le tracce del delitto dopo essere entrato nell’appartamento e aver scoperto quanto accaduto.
Le accuse nei confronti di Federico Valle si basarono su delle dichiarazioni pervenute agli inquirenti nel 1992 da un certo  Roland Voller, un pluripregiudicato. L’uomo raccontò agli inquirenti che nel maggio del 1990, nel corso di una telefonata presso una cabina telefonica, un’interferenza lo mise in contatto con una donna, tale Giuliana Ferrara, l’ex moglie di Raniero Valle, quest’ultimo figlio dell’architetto Cesare Valle. L’uomo riferì che tra i due si istaurò un’amicizia e che la donna aveva confidato inoltre di essere preoccupata per il figlio Federico che soffriva per la separazione dei genitori e per tale ragione si era ammalato di anoressia.
L’uomo ha riferito inoltre che il 7 agosto, nel corso di una conversazione, la donna avrebbe riferito che il figlio si  recò in via Poma a trovare il nonno ma non era ancora tornato a casa. Ma le dichiarazioni dell’uomo si arricchiscono di particolari poiché racconta che, sempre la stessa sera, la donna era sconvolta poiché il figlio Federico era tornato sporco di sangue e con un taglio sulla mano. L’uomo sosteneva inoltre che l’Avv. Raniero Valle, padre di Federico, avrebbe avuto una relazione con una ragazza di vent’anni che lavorava agli ostelli della gioventù e il movente dell’omicidio di Simonetta Cesaroni rappresentava una punizione che il giovane voleva dare al padre. Le dichiarazioni di Voller caddero poi come un castello di carta in quanto Giuliana Ferrara ammise di conoscerlo negando di essersi mai confidata con lui e negando di aver parlato telefonicamente con Voller la sera del 7 agosto del 1990. Emerse inoltre che l’avvocato Raniero Valle aveva si una relazione, ma con un’altra donna. Rilevanti gli esami del dna sul sangue rinvenuto all’interno della stanza. Dagli esami, infatti, è emerso che il sangue di Federico Valle  è incompatibile con il sangue presente sulla porta. In merito alle tracce di sangue presenti sulla porta, i consulenti del PM avevano mosso delle criticità sui risultati poiché il sangue poteva anche essere dovuto alla commistione. Il sangue di Simonetta Cesaroni era del gruppo  0, Gm a+ b+  DQ alfa 4-4. Il gruppo sanguigno di Valle invece A DQ alfa 1.1/1.1. Il sangue rinvenuto sulla porta appartiene ad un gruppo A,Gm a+, DQ alfa 1.1/4, individuo di sesso maschile. Il tutto è stato esaminato con il sistema HLA-DQ alfa.

LEGGI ANCHE: SIMONETTA CESARONI: IL SILENZIO DI VIA POMA, PARTE 1




MARSALA, ESTATE 2016: A.A.A. CERCASI EVENTI… GRATIS

di Angelo Barraco
 
Marsala (TP) – La città di Marsala è ben nota agli occhi dei turisti che arrivano da ogni parte del mondo per il buonissimo vino prodotto dalle cantine locali, per il mare che bagna le coste, per le spiagge sempre affollate e ricche di musica e allegria, per il buon cibo, l’arte e la storia. Si potrebbe definire la città del turismo per antonomasia.
 
Marsala città del turismo È stato ultimato il monumento ai Mille che avrebbe la funzione di un infopoint. Tutto sembrerebbe all’apparenza perfetto e queste poche righe introduttive potrebbero concludersi con un punto, ma la storia attuale è ben diversa dalla bella città del turismo descritta su e le lamentele mosse dai cittadini nei mesi precedenti si sono ulteriormente allargate a macchia d’olio a seguito dell’assenza di un programma per l’estate da parte dell'amministrazione comunale. Tale assenza è stata giustificata con la mancanza di risorse economiche all’interno delle casse comunali tanto che lo scorso 23 giugno è stato diffuso un avviso pubblico con il quale si invitavano artisti, associazioni, singoli operatori a compartecipare per la realizzazione del calendario estivo.Nell'avviso è stato addirittura sottolineato il fatto che “per aspetti normativi di natura finanziaria, l’Amministrazione Comunale è stata nell’impossibilità di valutare , nella stragrande maggioranza, le diverse proposte pervenute in ordine all’organizzazione di eventi di intrattenimento vario (musicali, teatrali, di danza, animazione, culturali, ecc…) che presupponevano l’acquisto, l’apporto di un contributo economico-finanziario e/o servizi a carico dell’Ente Comunale legati principalmente ai Service Audio e Luci e alla SIAE”. Il significato dell'avviso è che il Comune di Marsala “Non partecipa con servizi a proprio carico, restando in capo al soggetto organizzatore ogni sorta di costo, compreso l’occupazione del suolo pubblico, palco, sedie, etc…beneficiando esclusivamente della pubblicizzazione dell’evento tramite i canali di informazione nella disponibilità del Comune di Marsala”. Con o senza sbigliettamento, i costi sono sempre a carico dell’organizzatore. Nella seconda ipotesi – senza sbigliettamento – il Comune si prenderà carico esclusivo del gratuito patrocinio, poi spetta a chi si interesserà dell’evento di procurarsi palco, attrezzatura, luci, pulizia delle aree e quant’altro.
 
Le polemiche La situazione che vige a Marsala ha alimentato numerose polemiche, ne parla la stampa locale, ne parlano i cittadini che nei bar e nelle piazze ricordano con nostalgia eventi come il Festival del Giornalismo d’Inchiesta di diversi anni fa, i numerosi eventi musicali, il concerto della storica band Area di qualche anno fa nella rassegna Jazz Estate e tanto altro. "Adesso cos’è rimasto? – commenta sconsolato un residente – Una landa desolata su cui potersi distendere ed aspettare l’inverno".

La politica Come accennato, la politica si è mossa e qualche giorno fa i consiglieri che compongono la commissione Turismo e Spettacoli hanno chiesto le dimissioni della commissione al Consigliere Comunale Calogero Ferreri (PD). Consiglieri di maggioranza e di opposizione hanno firmato un documento per le dimissioni di Ferreri. Si riporta il contenuto del documento ufficiale: "Facendo seguito alla nota prot. N.46883 del 13/06/2016 a firma di alcuni Consiglieri della 2^ Commissione con la quale si diffidava l’A.C. a confrontarsi con il Consiglio Comunale nella stesura di tutti gli eventi culturali, sportivi e turistici soprattutto quelli riguardanti l’estate marsalese; Considerato che l’Assessore al ramo Prof.ssa Lucia Cerniglia aveva dichiarato in sede di commissione che l’A.C. non avendo disponibilità finanziarie non avrebbe programmato attività teatrali e musicali per l’estate 2016; Che successivamente, il 24/06/2016 l’A.C. per aspetti di natura finanziaria, aveva emanato un avviso pubblico con il quale chiedeva a soggetti esterni di proporre iniziative da poter realizzare con la compartecipazione dell’Ente; Considerato che l’A.C., con propria deliberazione ha deciso di compartecipare e contribuire con € 7.600,00 circa alla realizzazione di una Rassegna di Musica Sinfonica che si svilupperà in 4 date estive e che tale iniziativa non è stata condivisa con il Consiglio; Preso atto che Il Consigliere Ferreri, Presidente della 2^ Commissione “Turismo, Sport, Politiche Culturali e Giovanili”, avendo convocato la seduta di Commissione per il 27/06/2016 nella quale avrebbe potuto discutere delle problematiche riguardanti quanto finora evidenziato, non vi ha partecipato; Che lo stesso, vista l’urgenza delle argomentazioni da discutere riguardo il programma dell’estate, non ha comunque provveduto a convocare la Commissione per il mese di luglio c.a. Che la Commissione, a seguito di ciò, aveva invitato verbalmente il Consigliere Ferreri a dimettersi da Presidente della 2^ Commissione di competenza; Tutto ciò premesso e considerato Si invita il Consigliere Calogero Ferreri a dimettersi dalla carica di Presidente della 2^Commissione Consiliare “Turismo, Sport, Politiche Culturali e Giovanili, Edilizia Scolastica e Impianti Sportivi..Qualora ciò non avvenisse, la Commissione si riserverà di operare scelte di altro tipo e valuterà le eventuali dimissioni dei consiglieri firmatari della presente nota.” Ferreri ha ritenuto tali accuse infondate. 
 
La parola al sindaco Abbiamo voluto sentire il Sindaco di Marsala dott. Alberto Di Girolamo, proprio in merito alla questione Ferreri “A chi ha fatto quella lettera, chieda a loro qual' è stata la motivazione. Io mi sto occupando di cose molto più importanti”. Questo quanto sottolineato dal primo cittadino di Marsala. “La città di Marsala – ha inteso mettere in evidenza Alberto Di Girolamo – in questo momento è la città più pulita forse della Sicilia. Queste sono cose importanti, molto più importanti, le chiedo di scrivere questo, questa è la mia risposta a questa situazione”.



CHI DEPISTA INDAGINI O PROCESSI IN CARCERE PER 12 ANNI

Redazione

Via libera definitivo della Camera alla legge sul reato di depistaggio. L'Aula ha votato a favore con 325 sì, un voto contrario e 14 astenuti. Il reato entra così nel codice penale. Il testo punisce il pubblico ufficiale che manomette prove per ostacolare le indagini. Il provvedimento prevede tra l’altro aggravanti nel caso di processi di strage, mafia e associazioni sovversive. Ecco, in sintesi, le novità.

In carcere chi depista – Il pubblico ufficiale che depista rischia ora da 3 a 8 anni di carcere. Il nuovo delitto di frode in processo penale e depistaggio, infatti, punisce il pubblico ufficiale o l’incaricato di pubblico servizio che, allo scopo di ostacolare o impedire indagini o processi, modifica il corpo del reato o la scena del crimine oppure mente o è reticente. Se invece distrugge, occulta o altera prove oppure crea false piste la pena aumenta da un terzo alla metà. L’inasprimento di pena (reclusione da 6 a 12 anni) scatta anche quando il reato riguarda processi per stragi e terrorismo, mafia e associazioni segrete, traffico di armi e materiale nucleare, chimico o biologico, o altri gravi delitti come la tratta di persone e il sequestro a scopo estorsivo. Se la condanna supera i 3 anni si applica l’interdizione perpetua dai pubblici uffici.

Stretta su frode in processo civile – Aumento di pena anche per il reato di frode processuale nell’ambito di un procedimento civile o amministrativo. Chi modifica lo stato dei luoghi, delle cose o delle persone al fine di ingannare il giudice o il perito sarà ora punito con la reclusione da uno a 5 anni. A differenza del depistaggio che è reato proprio (può commetterlo solo un pubblico ufficiale/incaricato di pubblico servizio), la frode nel processo civile è reato comune.

Aggravanti per chi inganna giustizia – Al di fuori del depistaggio, è previsto comunque un aumento di pena (dalla metà a due terzi) anche nel caso di falsa testimonianza, frode processuale e favoreggiamento personale commessi per ostacolare o sviare indagini e processi per stragi, terrorismo, mafia e altri gravi delitti. Ulteriori aggravanti sono infine previste per i principali delitti contro l’amministrazione della giustizia (compreso il depistaggio) se ne deriva una condanna a danno di un terzo.

Sconti di pena – Una riduzione di pena (da metà a due terzi) premierà chi si adopera a ripristinare lo stato della scena del reato e delle prove o a evitare conseguenze ulteriori oppure aiuta i magistrati a individuare i colpevoli del depistaggio.

Niente sanzioni a chi ritratta – Non è punibile il colpevole che ritratta il falso prima che si chiuda il dibattimento. Inoltre il depistaggio aggravato comporta il raddoppio dei termini di prescrizione.




SILVIO BERLUSCONI DIMESSO DAL SAN RAFFAELE: "E' STATA UNA PROVA MOLTO MOLTO DOLOROSA"

di Angelo Barraco
 
Milano – Silvio Berlusconi è stato dimesso dall’Ospedale San Raffaele, a seguito di un ricovero avvenuto in data 7 giugno per un intervento chirurgico per la sostituzione della valvola aortica. L’Ex Cavaliere ha dichiarato “E' stata una prova molto molto dolorosa, non credevo di affrontare molto male. Ora sto un po' meglio”, continua “Mi sento un po' meglio, mi aspettano due mesi di riabilitazione e poi potrò di nuovo essere utile all'Italia e agli italiani”. Ha aggiunto inoltre “In Italia c'è una preoccupante carenza di leader. Spero di essere ancora utile agli italiani”. Quando qualcuno pone la domanda se si sente ancora un leader l’ex Cavaliere risponde “Uno sente se poter dare ancora un contributo al proprio Paese. Io spero non ce ne sia bisogno, se ce ne fosse spero di averne la forza". Fuori dall’Ospedale vi era un gruppo di sostenitori che hanno atteso il suo arrivo e lo hanno accolto con il grido “Auguri Presidente”. 
 
L’intervento al cuore. La notizia dell’intervento al cuore viene data nei primi giorni di giugno dal medico personale dell’ex Cavaliere che nel corso di una conferenza stampa ha spiegato che Berlusconi “ha rischiato la vita”. Ha aggiunto inoltre che ““Gli accertamenti ci hanno consentito di identificare in modo esatto e certo la patologia della valvola aortica del presidente Berlusconi che si chiama insufficienza aortica”. Il medico ha inoltre precisato che “l'episodio di scompenso cardiaco si è verificato in modo evidente nella notte tra sabato e domenica. Era qualche giorno che il presidente appariva stanco ma, da uomo che non si risparmia, ha voluto prima esercitare il diritto-dovere del voto”. Il ricovero è avvenuto giorno 7 giugno alle ore 9.30, nella pagina facebook di Forza Italia si leggeva il seguente messaggio “Per il Presidente Silvio Berlusconi solo un piccolo ricovero programmato per accertamenti”. L’intervento è andato bene e anche la fase post operatoria. Sin da subito i medici hanno assicurato che non c’è stata nessuna complicazione nel corso delle quattro ore di intervento. Il suo cuore è stato fermato per circa un’ora e la circolazione extracorporea del sangue è stata garantita da un’apparecchiatura particolare. E’ stato un momento di grande commozione anche per Francesca Pascale, la compagna di Berlusconi, che si è affacciata da una finestra del sesto piano del San Raffaele e si asciugava le lacrime.



CORRUZIONE E RICICLAGGIO: BUFERA SUL MINISTRO ALFANO

Redazione

L'inchiesta partita dalla Procura romana sembra non aver risparmiato neppure il ministro degli Interni Angelino Alfano: ci sarebbe anche il suo nome nelle intercettazioni allegate all'inchiesta della Procura di Roma per corruzione e riciclaggio. Alfano, secondo quanto riportato da diversi quotidiani, viene citato per l'assunzione di suo fratello alle Poste.

Alfano, tuttavia, respinge le accuse: "Siamo di fronte al ri-uso politico degli scarti di un'inchiesta giudiziaria – dice il ministro -. Ciò che i magistrati hanno studiato, ritenendolo non idoneo a coinvolgermi in alcun modo, viene usato per fini esclusivamente politici. Le intercettazioni non riguardano me, bensì terze e quarte persone che parlano di me. Persone, peraltro, che non vedo e non sento da anni".

Accertamenti su diverse nomine in società apparse nell'inchiesta della procura di Roma, compresa quella sull'assunzione del fratello di Angelino Alfano a Postecom, sono stati eseguiti dalla procura di Roma e dai finanzieri del nucleo di polizia valutaria prima dell'operazione culminata nell'emissione di 24 misure di custodia cautelare tra carcere e domiciliari.

Le verifiche in questione non hanno determinato formali contestazioni di reati. Il tutto, secondo quanto si è appreso, per verificare l'attendibilità di Raffaele Pizza, considerato al vertice dell'organizzazione specializzata nel condizionare nomine presso società private e influenzare appalti pubblici. Lo spunto per questi accertamenti è scaturito anche da un'intercettazione del 9 gennaio 2015 in cui Pizza, fratello dell'ex sottosegretario Giuseppe, rivendica di essere stato lui a far assumere Alessandro Alfano.

Incalza il M5S, con Alessandro Di Battista, chiedendo al responsabile del Viminale di fornire una spiegazione al Parlamento e agli italiani: "Ministro Alfano lei ha il dovere di fornire spiegazioni al Parlamento e all'opinione pubblica intera!": scrive su twitter il parlamentare

Nell' ordinanza citati anche Sarmi e Boeri – Si parla anche di una proroga di un mega appalto Inps ad un consorzio di imprese nelle carte dell' inchiesta della procura di Roma su mazzette e riciclaggio: una proroga – come riferiscono oggi alcuni quotidiani – sul cui esito positivo il faccendiere Raffaele Pizza (fratello dell'ex sottosegretario Giuseppe) rassicura il referente del consorzio, Roberto Boggio, sottolineando le sue ottime "entrature". In particolare, scrivono gli inquirenti nell'ordinanza, "Pizza tranquillizzava Boggio circa il positivo esito anche della proroga, facendogli intendere di poter influire favorevolmente in ordine alla decisione grazie alle sue altolocate conoscenze nell'ambiente, citando espressamente Sarmi (Massimo Sarmi, ex ad di Poste italiane spa – ndr) come persona in grado di 'arrivare' a Boeri, attuale direttore dell'Inps". E quando Boggio gli dice di aver sentito Boeri, Pizza replica: "Boeri ci penso io quand'è il momento, è amico di…ma siamo a livelli altissimi….con Sarmi se gli dico una cosa la fa….capito, non rompesse il c. … quand'è il momento, io sono in grado di intervenire, amico amico suo proprio….è anche una persona di grandi qualità…".




PD, LA DIREZIONE BOCCIA LA MINORANZA SUL NO AL REFERENDUM. SCONTRO RENZI-CUPERLO

Redazione

Il referendum è cruciale "non per i destini di qualcuno ma per il futuro della credibilità della classe politica italiana". Lo ha detto Matteo Renzi alla direzione del Pd, nel corso della quale ha affrontato vari temi – oltre l'appuntamento referendario – tra cui la Brexit, le banche, la flessibilità.

"C'è qualcuno tra voi – ha incalzato Renzi – che pensa sinceramente che, dopo che la legislatura è nata e ha fatto ciò che ha fatto, in caso di 'no' al referendum, il presidente del Consiglio, e io penso anche il Parlamento, non ne possa prendere atto?".

 

La Direzione del Pd ha bocciato l'ordine del giorno presentato dalla minoranza Dem che impegnava il partito ad "offrire piena cittadinanza anche a chi sostiene le ragioni del No" al referendum sulle riforme. I voti favorevoli al documento presentato da Roberto Speranza sono stati "otto".

Renzi ha poi assicurato che con lui le correnti nel partito non torneranno a guidarlo. "Si pone un tema di organizzazione del partito – ha sottolineato -. Alla nostra straordinaria militanza dobbiamo un modello organizzativo che non ricalchi gli errori del passato. Finché lo guido io, le correnti non torneranno a guidare il partito, lo dico innanzitutto ai renziani di stretta osservanza, della prima o seconda ora o a quelli last minute. Non c'è garanzia per nessuno in questo partito, a iniziare da me. Girate, ascoltate, fate i tavolini. O state in mezzo alla gente o voi e noi non abbiamo futuro".

"Una cosa deve essere certa – ha affermato ancora Renzi -; la stagione in cui qualcuno dall'alto della sua intelligenza si diverte ad abbattere il leader è finita; la strategia del Conte Ugolino non funziona. Se volete i caminetti prendetevi un altro segretario perché io voglio aprire le finestre e non chiuderle. Da Prodi a Veltroni ho sempre detestato gli attacchi al leader senza strategia alternativa".

"Avverto la responsabilità di questo passaggio molto importante per il nostro partito e per la nostra comunità – ha rilevato ancora -. Vorrei offrire un'occasione di dialogo molto sincera, profonda e franca. La direzione si svolge dopo le amministrative che non sono andate bene, ma anche dopo Brexit, dopo la più grande strage di civili italiani all'estero, dopo un G7 chiave per la comunità internazionale e dopo la mobilitazione, ognuno avrà le sue opinioni, sulle tasse, tutto mentre si raccolgono le firme sul referendum costituzionale", ha aggiunto il premier.

"Sono pronto ad ascoltare, ma anche a difendere la dignità di questa comunità, l'unica in cui si discute in modo franco e per questo viene rappresentata in modo macchiettistico. Litigano tutti i partiti e quelli che lo sono in modo meno tradizionale lo fanno ancora di più, ma al chiuso delle stanze. Il punto è che loro fingono di essere una falange e appaiono come tali, mentre noi – ha continuato Renzi – valorizziamo troppo spesso ciò che ci divide".

"C'è fuori un mondo che chiede al Pd se ha le idee chiare, quella che si apre è una stagione difficile e affascinante nella quale scommetto sul fatto che il Pd possa essere protagonista e non comparsa", ha detto Renzi.

Ecco, oltre al referendum, le altre questioni affrontate da Renzi:

'Flessibilità non è una concessione a noi ma dovere Ue' – "Noi lo diciamo da tempo che l'Ue così com'è non va". Lo afferma il premier Matteo Renzi intervenendo alla Direzione del Pd ricordando come questo suo atteggiamento abbia subito critiche anche nel Pd e in Parlamento, come quelle dell'ex premier Mario Monti sulla flessibilità. "All'inizio del 2016 molti giornali del cosiddetto establishment scrivevano che io, prendendo di punta l'Ue avrei terminato la mia esperienza politica. Ma la flessibilità non è una concessione all'Italia ma dovere di buon senso per l'Ue", aggiunge.

"Ciò che è accaduto su Brexit farà più male ai britannici che a noi, in fin dei conti. E' un clamoroso errore del Regno Unito, l'Ue può cogliere l'occasione del referendum britannico per scrivere una pagina nuova".

'G7 a Taormina 26-27 maggio 2017,valori al centro' – Nel G7 di Taormina, il 26 e 27 maggio 2017, dal teatro greco cercheremo di lanciare i valori della nostra cultura" come risposta anche agli estremismi, "insieme al nuovo presidente o – io spero – alla nuova presidente degli Usa, e ai Paesi del G7", ha detto Matteo Renzi

 "Noi i risparmi li salviamo nonostante le regole Ue fatte permettendo ai Paesi di mettersi in regola quando noi non l'abbiamo fatto": afferma il premier, soffermandosi sul tema delle banche e definendo "assolutamente ingiustificate e indecenti le polemiche fatte anche da alcuni di noi" sulla scia della "demagogia grillina". "Salvare i correntisti non significa fare gli interessi delle lobby dei poteri forti", aggiunge Renzi ribadendo di "aver fatto tutto ciò che serviva".

"E' suonato l'allarme, l'ultimo. Oggi tu sei visto come un avversario da una parte della destra, ed è bene così, ma anche da una parte della sinistra e questo è un dramma" per chi è sotto il simbolo del Pd. Senza una svolta, tu condurrai la sinistra italiana ad una sconfitta storica". Lo afferma Gianni Cuperlo, leader di Sinistradem, intervenendo alla direzione del Pd, definendo "miope" la relazione di Renzi e sottolineando: "Esci dal talent di un' Italia patinata e fatta di opportunità e scopri la modestia".




L'ITALIA UMANA E IMPRENDITORIALE COLPITA A DACCA, UN ABOMINIO SENZA FINE

di Paolino Canzoneri

Eppure questa volta sembra diverso. L'ennesima strage per mano delle solite cellule isolate jihidaiste dell'isis ancora una volta scopre un mondo impreparato a poche ore dall'assalto all'aeroporto di Istanbul, nel Bangla Desh precisamente nella città di Dacca all'Hotel Artisan Bakey in un quartiere prevalentemente diplomatico e ritenuto sicuro; un nuovo assalto ha mietuto 29 vittime fra cui 10 italiani, dicasi dieci perchè una vittima era incinta, colti di sopresa mentre stavano cenando tranquillamente. Si sente nell'aria un forte disagio, una sensazione d'essere colpiti in prima persona senza nessuno scrupolo; sono stati trucidati civili che rappresentavano l'ingegno imprenditoriale italiano per ragioni cosi lontane dalle nostre comprensioni anche religiose vissute da noi in un modo totalmente diverso. La matassa appare troppo ingarbugliata, lo si percepisce anche dai visi incupiti e sguardi persi di una Italia che si sveglia fragile e vulnerabile costretta suo malgrado a sforzarsi per l'ennesima volta a inghiottire l'ennesimo boccone amaro nella disperata necessità umana di andare avanti. Le certezze sono poche e questi gruppi organizzati di musulmani jihdaisti colpiscono in modo sparso e improvviso contro gli stati "infedeli" fra cui Francia e Regno Unito che con intensi borbandamenti nelle loro postazioni strategiche in alcune zone della Siria, sembra che ne stiano provocando una evidente arretramento del Califfato nella sua corsa all'espansione territoriale. I punti di forza di queste scellerate e medievali forze omicide trovano vantaggi impressionanti dalla scarsa cooperazione delle varie intelligence dei paesi europei e non solo, la mancanza di seria cooperazione scambio e condivisione di informazioni vitali riducono l'efficenza dei risultati nonostante molti focolai e molti giovani pronti all'azione sono scoperti e tratti in arresto prima di compiere le loro azioni di sangue. Eppure pochi mesi fa una notizia eclatante aveva fatto il giro del mondo poichè giornali e televisioni parlavano dell'incredibile ritrovamento di un database con centinaia e centinaia di nomi di iscritti all'organizzazione, luoghi di addestramento jihdaista e caratteristiche varie con indirizzi di ogni tipo; notizia che lasciava sperare in una palese inversione di tendenza con arresti che invece non si sono decuplicati come ci si poteva e doveva aspettare. La notizia, sparita dai giornali e dai telegiornali, sembra essersi rivelata una notizia falsa, poichè nessuna conferma è emersa. Ulteriore aggravante l'assoluta mancanza di una gerarchia nella religione musulmana, l'assenza di un esponente autoritario che rappresenti come per il Santo Padre nella religione cattolica, una voce assoluta che prenda le distanze da atti cosi terribili con scomuniche plateali cosi come risulta intollerabile la mancanza di piazze traboccanti di fedeli islamici contrari alle interpretazioni sanguinarie jihdaiste che dovrebbero mostrare e manifestare fortemente il loro dissenso e sdegno per il fraintendimento dei fondamenti della loro religione e che proprio per questa inaccettabile silente omertà dai contorni sempre più simili ad un pericolosa e vergognosa complicità che non farà altro che fomentare ancora di più l'indifferenza e diffidenza verso altre culture orientali. Le ragioni storiche del loro odio verso l'occidente reo di aver sterminato centinaia e centinaia di musulmani durante le crociate dall'anno 1000 per quasi trecento anni finalizzate più nel saccheggiamento che nella reale indottrinamento religioso non può rappresentare una ragione valida per un tracotante odio tramandato per tutti i secoli fino ad oggi. A perderci sarà sempre l'essere umano cosi debole nelle fragilità della propria mente facilmente manipolabile, capace di soprendente genialità nelle scoperte scentifiche ma anche ingegnoso e infame in trame diaboliche d'assoluto abominio. Ad Adele, Marco, Claudia, Nadia, Vincenzo, Maria, Christian, Claudio, Simona e la sua creatura in grembo, ognuno da una regione diversa d'Italia cosi come a tutte le vittime fino ad oggi resta per noi un debito nei loro confronti, un dovere assoluto di riuscire a concretizzare soluzioni efficaci lontane da frasi di rito impregnate di retorica arrogante e presuntuosa. Serve una decisa e fitta collaborazione fra le forze di intelligence degli stati, lo scambio e la condivisione di informazioni e la riduzione sempre più aspra di rapporti commerciali nonchè l'azzeramento di qualsiasi fornitura di armi potrà decretare un arresto importante del fenomeno senza che l'aggressione militare resti la classica affrettata risposta guidata più dalla rabbia che da una coscente e razionale soluzione ad un dramma apparentemente senza fine.




L'AGENTE DI COMMERCIO, LE MODALITÀ DI VENDITA E IL SUCCESSO

di Vincenzo Giardino
La vendita negli ultimi anni è diventata sempre più complessa, cambiano velocemente i gusti dei consumatori, il mercato è diventato più esigente e più attento. Internet ha rivoluzionato non solo il modo di vendere, ma anche quello di acquistare e i rivenditori si trovano a confrontarsi continuamente con un pubblico sempre più informato.

Il modo di vendere determina il successo, non in ragione dell’imbonimento dell’acquirente, ma per la chiarezza dell’esposizione, sono finiti i tempi che vendeva di più chi parlava di più, oggi si vende se si informa meglio e se si offrono prodotti che soddisfano le esigenze dei consumatori finali.
Molti consumatori arrivano persino a studiare le schede tecniche dei prodotti o la provenienza di produzione e questo induce, per fortuna, ad una maggiore etica professionale di tutta la filiera di distribuzione.

Oggi i consumatori sono consapevoli che se acquistano un prodotto a basso costo difficilmente è un prodotto di qualità, ma se sono disposti a spendere di più esigono che quel plus sia giustificato dai valori aggiunti al prodotto o del servizio che acquistano. È diffusa un’antica teoria presso i negozianti: – il cliente non capisce quindi gli vendo quel che voglio -. Nulla di più sbagliato, il cliente si affida totalmente alla proposta del negoziante solo se ne ha piena fiducia e questa la si acquisisce nel tempo; sono molti i consumatori che rinunciano ad acquistare perché percepiscono incongruenze da parte del rivenditore e quest’ultimo perderà clienti senza sapersi dare una spiegazione. Compito ancora più arduo è per il venditore fornitore del negoziante, il quale deve essere capace di trasferire tutte le informazioni sui prodotti al cliente rivenditore, che a sua volta li trasferirà al consumatore finale. Banalmente, se il rivenditore è male informato venderà male e poco con conseguente stallo delle vendite del prodotto offerto. Persiste ancora l’idea che a determinare l’acquisto sia solo il prezzo più basso, ma questo vale solo se la comparazione è alla pari, altrimenti le motivazione d’acquisto del consumatore sono di altra natura, molto spesso legate alla sfera emotiva delle persone.