MIGRANTI: UN MARE DI TRAGEDIE E UNA POLITICA MUTA

di Angelo Barraco
 
Ventimiglia – La questione migranti è un tema sempre presente nel nostro paese, tanti sono coloro che decidono di affrontare il mare alla ricerca di fortuna, auspicando a prospettive di vita migliori rispetto a quelle dei paesi da cui provengono. Numerosi sono i centri d’accoglienza presenti in Italia e tanti i disagi che si sono venuti a creare con il passare del tempo a causa di sovraffollamento e dinamiche di vario genere. I politicanti italiani hanno fatto tante promesse in merito ai centri d’accoglienza e alle condizioni dei migranti, proprio quest’oggi il Sindaco di Ventimiglia Enrico Ioculano e gli 11 consiglieri di maggioranza (PD) si sono autosospesi per protesta dal partito “contro la mancata posizione a livello politico da parte degli organi centrali e regionali del Pd e del Governo, per risolvere la questione migranti a Ventimiglia”. La notizia è stata resa nota dal segretario cittadino del Pd, Domenico Casile. Il centro d’accoglienza di Ventimiglia è stato chiuso e i migranti continuano ad accampare la città “Abbiamo deciso di autosospenderci, perché a livello regionale e nazionale abbiamo constatato la totale assenza del partito. Il silenzio assoluto”. Il Sindaco ricorda inoltre che il ministro “si era impegnato a risolvere il problema facendo identificare e trasferire gli stranieri rimasti in città e a bloccare i nuovi arrivi”. Il tutto è nato dall’ondata di migranti giunti a Ventimiglia un anno fa e che volevano entrare in Francia, ma la chiusura delle frontiere fermò i profughi e la loro idea di fuga e si accamparono addirittura sugli scogli. 
 
Ma il mar Mediterraneo rimane ancora il teatro di disperate traversate che si concludono in tragedia. L’ultima riguarda un peschereccio carico di migranti, ne sono stati salvati 562, cinque sono morti ma si teme che molti altri siano rimasti incagliati nell’imbarcazione che rapidamente si è inabissata. La tragedia è avvenuta a venti miglia dalle coste libiche, già da diversi anni teatro di incidenti e inabissamenti. Quando la Marina Militare individua il peschereccio in mare lo descrive come “precarie condizioni di galleggiamento con numerosi migranti a bordo”. Quando la Marina è sul posto inizia a distribuire i giubbotti di salvataggio ma l’imbarcazione sta per affondare “dopo alcune rilevanti oscillazioni, si è capovolto a causa del repentino movimento dell'elevato numero di persone a bordo”, così hanno iniziato a recuperare i naufraghi. Negli ultimi tre giorni sono stati salvati circa 6mila profughi in circa 30 operazioni. Dal fronte libico fanno sapere che nell’ultimo periodo hanno arrestato 550 migranti illegali a bordo di 4 imbarcazioni e nella giornata di domenica sono stati tratti in arresto altri 850 migranti. Enrico Credendino, alla guida dell’operazione Eunavformed, ha dichiarato “solo con la stabilizzazione della Libia potremo bloccare i trafficanti. Il nuovo governo sta facendo i primi passi in questa direzione e la rinascita della guardia costiera sarà un segnale importante. In quattordici settimane possiamo formare i primi cento uomini, in acque internazionali, trasformando una nostra nave in scuola. In 3-4 mesi i libici saranno in grado di agire autonomamente”. Angelino Alfano invece ha dichiarato che “prima li salviamo, poi chiediamo se sono profughi o irregolari. Mai diremo di non soccorrere qualcuno in mare. Noi dobbiamo gestire le conseguenze dell'instabilità della Libia e delle guerre e lo stiamo facendo al meglio”. Matteo Salvini ha scritto su facebook che “Altri morti nel Mediterraneo, è urgente un BLOCCO NAVALE che impedisca le partenze. Il Governo Renzi è complice di una strage”. 



MARO': LA CORTE SUPREMA INDIANA HA DECISO L'IMMEDIATO RIENTRO DI SALVATORE GIRONE

Redazione
 
Roma – La “sezione feriale” della Corte di New Delhi ha accolto la richiesta avanzata dall’Italia  nel rendere immediatamente esecutivo il rientro di Salvatore Girone per tutta la durata del procedimento arbitrale. Il fuciliere potrà quindi tornare in patria. Tale decisione è stata accolta con soddisfazione dalla Farnesina. Matteo Renzi ha commentato così la notizia su Twitter “Confermiamo la nostra amicizia per l'India, il suo popolo, il suo governo. E diamo il benvenuto al marò Girone che sarà con noi il 2 giugno”. Roberta Pinotti, ministro della Difesa, ha commentato così su Twitter “La Corte suprema indiana ha deciso: finalmente il marò Girone potrà tornare a casa. L'ho sentito al telefono, siamo felici e soddisfatti”. Anche la moglie di Girone ha espresso frasi di felicità e contentezza per l’imminente rientro del marito. Tra Italia e India vi è stata cooperazione in merito alle modalità di rientro e alle condizioni in cui rimarrà Girone nel nostro paese. Il legale di Girone ha spiegato che “potrebbe partire già nei prossimi giorni e che “Già oggi depositeremo alla Corte un nuovo undertaking  e poi domani avvieremo le pratiche per il rimpatrio”. 



MARSALA: NASCE NETWORK IL NUOVO MOVIMENTO DEI CITTADINI

di Angelo Barraco
 
Marsala (TP) – Domenica 22 maggio è stato presentato a Marsala, presso la splendida cornice del Palazzo Fici – Enoteca Comunale, “Network – Movimenti Civici e Cittadini Liberi”, ovvero una rete di movimenti civici e di cittadini liberi appartenenti a territori diversi e Comuni diversi che hanno deciso di avviare un progetto unico, puntando alla creazione di un’alternativa politica valida e concreta, dove si incontrano le idee con un fine unico, valorizzare il territorio. Network rappresenta un punto d’incontro, dove prevale la trasparenza e dove le migliori energie dei singoli territori confluiscono in una nuova forma di democrazia partecipata. Nel corso della presentazione si sono presentati i portavoce del territorio e hanno parlato della loro idea di Politica, parlando con grande coraggio, spontaneità e voglia di proseguire un cammino di legalità. Ogni movimento ha una sua storia ogni storia, seppur distinta dall’altra, ha un filo comune con le altre: la voglia di legalità, trasparenza e soprattutto la voglia di migliorare e valorizzare il territorio. Network non è un’operazione elettorale e non è nemmeno un nuovo partito politico, Network è un tentativo messo in atto da un gruppo di persone che vogliono migliorare la provincia di Trapani e la Sicilia. La struttura e costituita dai rappresentati dei movimenti fondatori: Cambiamenti di Castellammare, ABC di Alcamo, Cambia Petrosino, Associazione Peppino Impastato di Salemi, LBP di Marsala e un collettivo di cittadini liberi di Gibellina. I coordinatori sono i componenti dei movimenti stessi e i gruppi di lavoro si sono organizzati nel rendere efficace il tutto. Ci sono stati diversi gruppi che si sono avvicinati spontaneamente al progetto e hanno parlato della loro esperienza, come il gruppo Trapani per il Futuro, Cambiamenti di Pachino e un collettivo di cittadini liberi di Marsala. Tanti i cittadini accorsi, ottima la risposta dei presenti che si sono intrattenuti dal tardo pomeriggio fino a sera.



SALINA, MONUMENTO A TROISI: TRA DEGRADO E INCURIA UN'OPERA DESTINATA ALL'ESTINZIONE

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di Vincenzo Giardino

Salina (Me) – Approdati a Santa Marina di Salina, località di una delle isole Eolie, si percorre un pontile al termine del quale è posizionato una sorta d’involucro nel quale è immersa la bicicletta d’epoca usata da Massimo Troisi nel film il postino e a fronte dell’involucro la locandina dell'ultimo lavoro del grande attore e regista napoletano, che risulta devastata da qualche incivile, mentre sul retro un fondo di materiale cementizio, anch’esso rovinato dalla umana idiozia di chi ha ritenuto opportuno apporre scritte di vario genere. Così si presenta, quello che voleva essere il monumento celebrativo dedicato a Massimo Troisi e inaugurato nel 2013 con il quale si sarebbe voluto evocate l’ultimo film “Il Postino” che avrebbe meritato gli l’Oscar per tutte le candidature. È notorio che un monumento è concepito per durare nel tempo, possibilmente per resistere alle intemperie e tutti gli agenti atmosferici dai quali può essere rovinato, di solito lo si progetta anche pensando a tutelarlo da atti vandalici, ma per questo monumento non si è avuta nessuna considerazione di questi fattori con i risultati, sotto gli occhi dei turisti e degli abitanti dell’isola, appena descritti e documentati con le foto allegate all'articolo.

La bicicletta, che vuole essere il principale simbolo del monumento, è già stata aggredita dalla salsedine che nel giro di qualche anno finirà di corroderla totalmente, visto che l’opera è stata realizzata nelle immediate vicinanze del mare. Anche la targa posta a terra è ormai diventata illeggibile, come anche l’insegna verticale.
Attualmente questo monumento, che dovrebbe commemorare Troisi, sembra più destinato a cancellarne la memoria e se non si correrà ai ripari tra qualche tempo diventerà solo un fastidioso ingombro da rimuovere, vanificando l’entusiasmo e l’iniziativa di coloro che l’hanno voluta, oltre a gettare a mare i soldi spesi per realizzarla.

"È auspicabile che l’attrice messinese Maria Grazia Cucinotta, – dice un turista – che è stata a buon titolo la madrina della cerimonia d’inaugurazione del monumento, si rechi a breve a Salina per assistere a tale scempio e protesti, visto che anche il suo nome compare in bella mostra sul monumento". Sicuramente non sarebbe stato complicato completare questa opera pensando anche ad una protezione con una struttura trasparente e ispezionabile, visto che oggi l’alta tecnologia dei materiali offre soluzioni molteplici ed economiche.

Chi ha progettato quest’opera avrebbe dovuto tenere in considerazione i fattori ambientali e umani che hanno danneggiato il monumento e intuire che una struttura del genere sarebbe stata bene all’interno di un’area protetta e non su un pontile a ridosso del mare.
 




RENZI FIRMA PROTOCOLLO DI BONIFICA PER BAGNOLI: "E' FINITO IL TEMPO DELLE CHIACHIERE"

Redazione
 
Roma – Il premier Matteo Renzi ha firmato a Palazzo Chigi il protocollo di vigilanza sulle procedure per la bonifica delle aree di Bagnoli. Vi era anche Salvo Nastasi, commissario di Bagnoli; Raffaele Cantone, presidente dell’Anac e l’ad di Invitalia Domenico Arcuri. Il Premier Renzi ha commentato dicendo “E' finito il tempo delle chiacchiere, se riparte Bagnoli, riparte Napoli, il Mezzogiorno e l'Italia. Bagnoli sarà ripulita e risanata. Lo dobbiamo ai napoletani e alle napoletane, agli italiani e alle italiane”. Ha inoltre puntualizzato che “Se quelli che devono fare le cose a cominciare da alcuni enti locali non fanno, toccherà a noi con il commissario e usando le procedure più all'avanguardia sul fronte della trasparenza”. Ha parlato degli accordi anticorruzione che diventeranno un punto di riferimento per rimettere a posto le tante partite aperte in Campania. Poi ha aggiunto che grazie al lavoro dell’Anac è stato salvato Expo. Il premier ha continuato dicendo che Bagnoli rappresenta una “responsabilità incredibile ma serve per restituire dignità a Napoli e all'Italia. Bagnoli è stata la più grande sciagura e oggi sarà la più grande opera di riqualificazione ambientale” e che “nell'arco della prossima settimana è pronta la partenza delle prime eco balle”. Raffaele Cantone, presidente dell’Anac ha detto che “uella di Bagnoli è una sfida più complessa di Expo ma noi ci crediamo. Usiamo il modello Expo perché ha funzionato ma anche per ragioni scaramantiche” e che “la legittimità degli atti relativi all'affidamento e all'esecuzione dei contratti di lavori, servizi e forniture per la realizzazione della bonifica” come al “rispetto delle disposizioni in materia di trasparenza, al corretto adempimento, da parte di Invitalia, del Protocollo di legalità”. L’iter di verifica si svolgerà rispettando il crono programma di realizzazione delle opere. 



REFERENDUM DI OTTOBRE, RENZI: "SE VINCE IL NO L'ITALIA E' IL PAESE DEGLI INCIUCI"

Redazione

O sì o saremmo tutti degli "inciucioni". Nel caso in cui al referendum sulla riforma costituzionale di ottobre vincesse il No l'Italia diventerebbe il paradiso degli inciuci e degli inciucisti. Lo ha ribadito Matteo Renzi parlando al teatro Sociale di Bergamo, dove ha aperto la campagna per il si' al referendum. "Se questa riforma non passa – ha scandito – sara' il paradiso terrestre degli inciuci. Io – ha proseguito – ne sono la dimostrazione. Io sono diventato presidente del Consiglio sulla base di un accordo parlamentare. Se non c'e' una maggioranza, ci vuole per forza l'accordo in Parlamento. Cosi' diventa 'Votate per chi vi pare, tanto poi l'inciucio lo fanno a Roma'. Se la riforma non passa, il potere passa totalmente nella mano degli inciucisti"."La riforma costituzionale riduce il numero dei politici", ha proseguito il premier. "Con questa riforma si eliminano 315 stipendi e si rende piu' semplice il Paese".

L'Italia deve accelerare di più – Renzi cita la frase di un grande pilota, Mario Andretti, che gli "piace da impazzire" durante il suo intervento alla Brembo: "Quando hai tutto sotto controllo significa che stai andando troppo piano. E' vero. Dobbiamo accelerare di piu' – sottolinea il premier – L'Italia ha tutte le condizioni per guidare l'Europa in futuro". "Non ne posso piu' di quelli che scommettono sul disastro – aggiunge il premier – E' esattamente l'opposto.

L'Italia continua a essere uno dei luoghi piu' creativi del mondo, a condizione che ne abbia la consapevolezza" e' riferendosi alla produttiva Bergamo dice "Questo territorio ha molto da insegnare al resto del paese. Ci sono territori che mostrano la strada". Basta con il "tempo dell'invidia". "Troppo spesso si pensa che il successo derivi da colpi di fortuna, ma se qualcuno ce la fa e' perche' c'e' gente che lavora sodo. Omaggio del governo a chi in questi anni ci ha tracciato la via. Continuate a correre" dice ai lavoratori e all'Italia intera.
 




LEGITTIMA DIFESA E INVIOLABILITÀ DEL DOMICILIO: ANCORA POCHI GIORNI PER FIRMARE

di Roberto Ragone

“Dal Veneto alla Calabria, dalla Val D’Aosta alla Sicilia: la proposta di legge popolare dell'Italia dei Valori per rinforzare la legittima difesa e garantire l'inviolabilità del domicilio ha superato in queste ore le trecentomila sottoscrizioni certificate in tutt'Italia, e il trend non accenna a calare”. Lo ha annunciato il segretario nazionale dell'Italia dei Valori, Ignazio Messina. “Sindaci, assessori e consiglieri comunali, associazioni e comitati, singoli cittadini: a migliaia in tutta Italia ci stanno aiutando in questa raccolta che ha raggiunto numeri altissimi. Noi di Idv – ha aggiunto Messina – riteniamo che il concetto giuridico di legittima difesa debba essere aggiornato e reso più aderente alla realtà che si vive tutti i giorni. La valanga di firme che continua ad arrivare è la più fragorosa testimonianza di quanto sia prioritario il tema della sicurezza dei cittadini. Noi chiediamo che i cittadini possano difendersi più liberamente se aggrediti in casa propria, senza rischiare di incorrere in accuse di eccesso di difesa".

Facciamo chiarezza sull’invito che sta girando da giorni specialmente sui social network, ignorato colpevolmente dal nostro governo che cerca di ignorare una richiesta di maggior sicurezza da parte dei cittadini, e di curarla con pannicelli caldi; tanto chi si trova nelle beghe non sono loro, che, da bravi appartenenti ad una casta privilegiata, vivono una vita parallela, non mescolandosi ai cittadini comuni, ma vanno in giro, anche al supermercato, sempre protetti da scorte e macchine blindate. Per loro il pericolo d’essere rapinati e malmenati non esiste: infatti anche davanti a Piazza Montecitorio, quando arriva qualcuno in auto blindata, i Carabinieri e i Poliziotti di servizio bloccano ogni presenza estranea. A noi comuni mortali rimane il compito di difendere autonomamente la casa, la famiglia, i figli, le nostre mogli – molti non denunziano le violenze sessuali subite per vergogna – i nostri beni, frutto di lavoro e riserva indispensabile per la vita di ognuno.

L’Italia dei Valori ha promosso questa raccolta firme – NON È UN REFERENDUM –  già nel mese di febbraio 2016, anche se la notizia, tenuta accuratamente nascosta dai media asserviti al potere, è arrivata a noi solo oggi grazie a canali d’informazione alternativi.
In pratica, la Costituzione italiana prevede che un disegno di legge possa essere portato dai cittadini ai Presidenti delle Camere e discusso in Parlamento, a fronte di almeno 50.000 cittadini firmatari. Ognuno può recarsi presso il proprio Comune di residenza, entro il 25 di maggio 2016, all’Ufficio Anagrafe e firmare in presenza di un autenticatore.

L’obiettivo è quello di inasprire le pene per i rapinatori, raddoppiandole, ed eliminare quelle farsesche sentenze di risarcimento a carico di chi s’è trovato nella malaugurata ipotesi di doversi difendere. Con questa legge, se venisse approvata, i giudici non potrebbero più consegnare nelle mani dei delinquenti laute prebende, più alte di quanto sarebbe stato il bottino della rapina; ciò che affermavamo noi tempo fa su queste pagine, cioè che chi si introduce di notte in casa di qualcuno per commettere violenze e rapine, non ha più alcun diritto. Ricordiamo, uno per tutti, il caso di Ermes Mattielli, il rigattiere a cui il giudice aveva assegnato un risarcimento di 325.000 euro nei confronti dei parenti di uno dei due rom che si erano introdotti di notte nel suo deposito per rubare il rame – l’altro era sopravvissuto – e che ha portato alla morte per infarto il malcapitato. Altre cifre per indennizzo, sempre di centinaia di migliaia di euro, sono state messe in carico a vittime di  rapine, le quali si sono difese come legittimamente prevede una legge universale, quella della sopravvivenza. Perché questa gente, che ti porta via anche il lecca lecca del bambino, ti toglie, insieme ai soldi, la possibilità di continuare la tua attività. Il fatto che lo facciano nella più totale impunità, poi, aggiunge un lugubre tassello alla vicenda, ma purtroppo oggi le leggi italiane in questo caso denunziano una carenza colpevole. Chissà perché le leggi discusse e subito approvate sono quelle che riguardano i loro stipendi, le loro pensioni, i loro vitalizi, i rimborsi spese e via così. Mentre altre proposte che sarebbero necessarie per una convivenza civile languono nel limbo di una colpevole mancanza di
zelo.

Qui di seguito riportiamo le modifiche proposte agli artt. 614 e 55 del C.P.
Art. 1 (Modifiche all’art. 614 del C.P.)
1) All’art. 614 del C.P. sono apportate le seguenti modifiche:
a) Al primo comma le parole “da sei mesi a tre anni” sono sostituite dalle seguenti: “da uno a sei anni”;
b) Al terzo comme sono aggiunte le seguenti parole “Ma si procede d’ufficio se il fatto è stato commesso per eseguire un delitto perseguibile d’ufficio;
c) Al quarto comma le parole “da uno a cinque anni” sono sostituite dalle seguenti “da due a sette anni”
d) Dopo il quarto comma è inserito il seguente: “colui che ha posto in essere una condotta prevista dai commi precedenti non può chiedere il risarcimento di qualsivoglia danno subito in occasione della sua introduzione nei luoghi di cui al primo comma”.
Art. 2 (Modifiche all’art. 55 C.P.)
1) All’art. 55 del C.P. è aggiunto il seguente paragrafo: “Non sussiste eccesso colposo in legittima difesa quando la condotta è diretta alla salvaguardia della propria o altrui incolumità o dei beni propri o altrui nei casi previsti dal 2° e 3° comma dell’art. 52.

La bagarre che è scatenata qualche settimana fa in Parlamento a proposito della Legittima Difesa non riguarda, evidentemente, questa iniziativa. La sinistra, o presunta tale, si è sempre dimostrata nei fatti a favore dei delinquenti comuni e contro i cittadini per bene, impedendo che riforme all’art. 52 venissero approvate nel tempo, con la ridicola motivazione di un’Italia trasformata in Far West. Questo non è volere il bene dei cittadini. Ma questo governo ha dimostrato più volte che il suo ultimo pensiero è il nostro bene, non ultima la risoluzione a proposito delle famose ‘trivelle’ in Adriatico, mare ormai consegnato mani e piedi al trivellatori, i quali avranno tutto il diritto di lasciare che i loro impianti, il cui smontaggio costerebbe miliardi di euro, una volta esauriti, si disfino in mare, aumentando quell’inquinamento sempre negato ma presente intorno alle stesse; monumento perpetuo all’imbecillità dell’uomo e al suo asservimento ad interessi privati. Né possiamo dire che la risposta sia stata diversa in occasione dell’ormai famoso sciopero della fame messo in atto da Gianni Tonelli, segretario generale del Sindacato Autonomo di Polizia, che chiedeva soltanto che gli organici di Polizia fossero integrati e che gli uomini avessero a disposizione addestramento e mezzi adeguati per contrastare il terrorismo e la delinquenza comune.

Diciamola tutta: se il controllo sul territorio fosse adeguato, i casi di rapine e furti subirebbero una drastica riduzione. Purtroppo da noi manca il deterrente, viste anche le ultime modifiche di legge sui reati considerati ‘minori’, che impediscono la carcerazione preventiva per i reati con pena massima pari a due anni, ma che incidono in maniera a volte disumana sul cittadino comune. Abbiamo visto che in altri Stati – nonostante questo sia negato dai nostri politici, ma le cifre parlano – il deterrente è costituito dal cittadino armato. Un rapinatore che sa di affrontare un rischio passa oltre, non si mette a fare il pistolero con il padrone di casa. Se poi sa che costui, nel suo buon diritto, è autorizzato per legge a difendersi, allora vedremo tante bande ‘straniere’ cambiare il loro campo d’azione. Non è assolutamente vero che il bandito sia più pronto e preparato all’uso delle armi, tante volte non ne dispone; e non è vero che verrebbe con più aggressività: questa  gente è vigliacca nell’animo e cambierebbe strada. Non è vero poi che la diffusione delle armi porterebbe ad un maggior numero di omicidi: se voglio uccidere una persona, mi basta un coltello da cucina, o un martello, come le cronache quotidiane riportano.

Chi scrive ha fatto l’istruttore di tiro di grosso calibro e preparatore di Guardie Giurate per trent’anni al Poligono di Tiro di una città del sud, senza il benchè minimo incidente, nè in poligono, né fuori, da parte di coloro che lo frequentavano.
Andiamo tutti a firmare, sarà un bell’esempio. Quanto poi a vedere approvata la legge, questa è un’altra storia, visto come vanno le cose, ma almeno ci avremo provato.

Alcuni Comuni come Genova e Modena si sono rifiutati di stampare i moduli: potete scaricarli da Internet, e portarglieli voi. Anche coloro che sono contrari dovrebbero andare a firmare, pensando non solo al proprio interesse, ma a quello della comunità.

Diceva Voltaire: “Non la penso come te, ma mi batterò fino alla morte affinchè tu possa affermare i tuoi principi.” Questa è democrazia.
 


 




ISTAT: NEL 2016 CRESCE IL FENOMENO DEI "JOBLESS"

Redazione
 
Roma – Si parla tanto di crescita del mercato del lavoro e di un paese pronto a fare il grande salto, ma dai dati Istat emerge che l’andamento dei prezzi è ancora molto debole e il mercato del lavoro è incerto. Nell’ultimo rapporto Istat 2016 si parla di periodi di debole crescita dei prezzi. Risulta inoltre insufficiente la ripresa dei consumi per bilanciare il calo dei prezzi energetici. Nei primi mesi dell’anno il mercato del lavoro ha mostrato una stabilità degli occupati. In merito al sistema pensionistico, l’Istat rivela che “la spesa pensionistica comprime il resto dei trasferimenti sociali”, aumentando così il rischio povertà. I dati rivelano che soltanto il Grecia vi è un sistema di aiuti meno efficiente rispetto all’Italia. Facendo un passo indietro e analizzando i dati possiamo riscontrare come l’anno 2015 ha visto la diffusione dei contratti a tempo indeterminato, dove ha visto un ricorso da parte delle aziende manifatturiere e del terziario. Malgrado questi dati, l’incidenza del lavoro standard è scesa al 73,4%, rispetto al 77% del 2008. Un fenomeno molto diffuso è quello delle famiglie “Jobless”, ovvero quelle famiglie che vivono senza reddito da lavoro. Dai dati relativi all’anno 2015 emerge che dal 9,4% del 2004 si è passati al 14,2% dello scorso anno. Nel mezzogiorno d’Italia la situazione è ben più grave poiché si raggiunge il 24,5%. Nel Nord Italia invece le percentuali sono decisamente più basse e raggiungono l’8,2% e al Centro invece l’11,5%. Tale incremento compisce le giovani famiglie rispetto alle adulte. Vi è stato un notevole aumento del numero di pensionati con oltre 40 anni di contributi nel periodo che va dal 2003 al 2014, dal 7,6% al 28,8%. Il numero di soggetti che hanno versato contributi per un periodo inferiore ai 35 anni passa da 54,9% a 37,5%, quelli che hanno versato contributi per 36-40 anni passano dal 37,6% al 33,7%. I dati dimostrano che i pensionati del 2014 ricevono prestazioni migliori rispetto ai pensionati del 2003, anche perché “il passaggio dal sistema retributivo a quello contributivo è ancora al di là dal dispiegare effetti diffusi”. Gli anziani di oggi non sono come gli anziani di una volta, poiché è cambiato lo stile di vita, maggiore è la prevenzione e il benessere economico insieme al livello di istruzione. Lo rivela l’Istat, che riporta inoltre come sia ben attivo il ruolo dei nonni con i nipoti. I dati rivelano come la popolazione italiana tende a diminuire e ad invecchiare. Il nostro paese è tra i più invecchiati al mondo poiché vi è una diminuzione della fecondità femminile e il periodo del baby boom, avvenuto tra il 1946 e il 1965 è un lontano ricordo. 



MILANO AMMINISTRATIVE 2016: PARISI PRESENTA IL PIANO ANTI POVERTÀ

Red. Politica

Milano – Non un programma elettorale, ma “un programma per governare”. Stefano Parisi, candidato sindaco del centrodestra ha presentato così la serie di proposte con anche le prime dieci delibere in cantiere, con cui, se eletto, intende “cambiare la città”. In un incontro allo Spazio Pergolesi Parisi ha descritto punto per punto le sue linee di azione, molte delle quali in realtà già anticipate nei vari dibattiti elettorali condotti finora, come la “rivoluzione digitale” della macchina amministrativa, la reintroduzione dei vigili di quartiere e la stesura di un nuovo Pgt. Tra le novità lanciate ieri invece l’intervento di contrasto alla poverta “su modello di quanto fatto dal sindaco Bloomberg a New York già nel 2007”: cioè, ha spiegato il candidato di centrodestra “dare risorse alle famiglie in difficoltà a condizione che loro si attivino per uscire da una situazione di difficoltà”. “Dobbiamo fare in modo di dare risorse a chi è attivo e vuole uscire dalla povertà – ha sostenuto – altrimenti si entra nel circolo vizioso del sussidio”. Nessuna analogia con il “reddito di cittadinanza” ha tenuto a precisare: “anzi, è proprio il contrario”, ha detto.




MARSALA: NASCE "NETWORK-MOVIMENTI CIVICI E CITTADINI LIBERI"

di A.B.

Marsala (TP) – Il 22 maggio alle ore 18:00 verrà presentato a Palazzo Fici – Enoteca Comunale di Marsala “Network – Movimenti Civici e Cittadini Liberi”, una rete di movimenti civici e di cittadini liberi appartenenti a territori diversi e Comuni diversi. La nascita di Network e ciò che accomuna i vari gruppi che hanno avviato questo progetto, punta alla  creazione di un’alternativa politica valida e credibile, fatta di efficienza ed efficacia,  di unione di idee, pratiche e proposte politiche con il fine di valorizzare e sviluppare il territorio. Network è un laboratorio dove si incontrano idee che si confrontano e confluiscono. Le migliori energie dei singoli territori che si esprimono in una nuova forma di democrazia partecipata, dove vi è la condivisione e la massima trasparenza. Le attività si baseranno sul dialogo e ciò sarà la base di tutta l’attività che si incentrerà sulla collaborazione, elemento fondamentale ed indispensabile per il rinnovamento politico, culturale e soprattutto generazionale. 
 



ISTAT 2016: L'ITALIA CRESCE DELL'1,1%

Redazione
 
Roma – Il Prodotto Interno Lordo (PIL) crescerà dell’1,1%, quindi un’importante virata rispetto al 2015, in cui era soltanto del +0,8%. Nel rapporto Istat 2016 “ha confermato, seppure con intensità moderata, il proseguimento della fase espansiva dell'economia italiana avviatasi agli inizi dell'anno precedente. Alcuni dei fattori a supporto della crescita quali il basso livello dei prezzi dell'energia, la riduzione dei tassi di interesse e il graduale miglioramento della fiducia tra gli operatori sono attesi produrre i loro effetti anche nell'anno corrente”. Secondo i dati Istat è previsto anche un aumento dei consumi dell’1,4%. Tale aumento sarà determinato dalle migliori condizioni del mercato del lavoro e del reddito. Vi sono novità in merito agli investimenti, settore che recentemente sto progredendo grazie ai mezzi di trasporto, ma vi è anche un recupero nei macchinari e nelle attrezzature. Si prevede un’accelerazione della crescita degli investimenti pari al +2,7%, grazie alle componenti citate poc’anzi. Vi è invece un rallentamento nel commercio estero, malgrado nel 2015 vi fosse stata una crescita, per l’anno in corso è prevista un’attenuazione e vi sarà un aumento dell’1,7%. Si parla inoltre di un aumento dell’occupazione del +0,8% rispetto all’anno 2015. L’Istat riporta inoltre anche i dati relativi alla disoccupazione e si parla di una diminuzione dell’11,3%. Nel rapporto si spiega inoltre che “la dinamica dei prezzi non dovrebbe discostarsi da quella attuale fino ai mesi estivi; dall'autunno si concretizzerebbe una inversione di tendenza, che riporterebbe il tasso tendenziale su valori più sostenuti verso la fine dell'anno, anche se ancora inferiori all'1%” e che “Il maggiore contributo al contenimento dell'inflazione si prevede ancora dipendente dalla componente estera dei costi, con i prezzi dei prodotti energetici che registrerebbero una variazione negativa della media annua anche nel 2016. L'evoluzione moderata della dinamica salariale e dei costi di produzione nel loro complesso fornirebbero un apporto inflazionistico limitato per i prezzi delle principali componenti di fondo”.