PENSIONI: 22 MESI DI LAVORO IN PIÙ PER LE DONNE

E. F.

 

Roma – L’argomento pensioni è un tasto dolente nel nostro paese, poiché ogni anno ci sono cambiamenti sull’età pensionabile e gli italiani che vorrebbero godersi il “meritato riposo”, non possono fare altro che posticipare. Nel 2016 ci saranno delle novità in merito alla questione pensioni, soprattutto per le donne. Precisamente per le donne dipendenti nel settore privato, l’età di uscita passa da 63 anni e 9 mesi del 2015 a 65 anni e 7 mesi , le autonome invece potranno accedere alla pensione soltanto dopo aver compiuto 66 anni e un mese. Inoltre la legge di stabilità prevede che le donne che compiono 57 anni e 3 mesi entro il 2015 e hanno accumulato 35 anni di contributi, possono accedere alla pensione. Per le autonome invece devono avere 58 anni. Le donne nate nel 1953 dovranno affrontare degli ostacoli enormi quando (e se) prenderanno la pensione, poiché la prenderanno le 2020, ma nel 2018 –quando avranno raggiunto la soglia dei 65 anni- scatterà un ulteriore aumento e nel 2019 ce ne sarà un altro. Per tutte le donne nate nel 1952 invece è prevista la possibilità di accedere alla pensione con 20 anni di contributi. Dal 2016 ci sarà un aumento di 4 mesi dell’età pensionabile e gli uomini potranno andare in pensione a 66 anni e 7 mesi, fino al 2015 invece a 66 anni e 3 mesi. Per poter accedere alla pensione anticipata sono necessari 42 anni e 10 mesi di contributi. Le donne potranno accedere anticipatamente alla pensione con 41 anni e 10 mesi di contributi. Il nuovo adeguamento sulla speranza di vita verrà deciso per il 2019. Nel 2018 le donne avranno un nuovo scalino per l'età di vecchiaia e potranno andare in pensione alla stessa età degli uomini, cioè a 66 anni e 7 mesi. Scatteranno anche i nuovi coefficienti di trasformazione del montante contributivo. Per gli uomini la riduzione del coefficiente per la quota contributiva è dello 0,99% e per le donne del settore privato la quota aumenta del 4,09%.

 




ITALIA NELLA MORSA DELL'INQUINAMENTO: MILANO RISCOPRE LA BICICLETTA

di Alberto De Marchis

A Milano ieri la prima di tre giornate di blocco totale del traffico. Si è visto il capoluogo lombardo con strade semideserte, auto e motorini quasi assenti. Mentre molti cittadini hanno riscoperto l'uso della bicicletta, infatti in giro se ne sono viste tante. Milano, dunque, nel tentativo di ridurre le polvere sottili, si arresta per tre giorni. Il blocco infatti interesserà anche le giornate di oggi e di domani motocicli compresi, dalle 10 alle 16.

A presidiare la città 200 pattuglie della polizia municipale con il compito di far rispettare il blocco. I vigili milanesi hanno effettuato, nelle 6 ore di stop, 1.500 controlli e ha elevato 300 multe, equamente distribuite: alle 13 erano state circa 150. I cittadini comunque sembrano aver recepito il messaggio. Come alternativa ai mezzi privati il Comune di Milano offre il servizio gratuito di bike sharing  e mezzi pubblici accessibili con solo 1,50 euro per l'intera giornata. Per poter sapere se la tre giorni di blocco ha prodotto un qualche miglioramento  nella qualità dell'aria occorrerà comunque attendere i prossimi giorni.

La capitale d'Italia prosegue invece con la politica dell'alternanza targhe. A Roma, oggi, possono circolare i veicoli con targa dispari, mentre ieri potevano girare solo i veicoli con l'ultima cifra della targa pari. È di 3mila controlli e 269 sanzioni il bilancio definitivo delle verifiche effettuate dalla Polizia capitolina.
Anche lo scorso 26 dicembre si sono registrati valori delle polveri sottili superiori ai limiti di legge. Il commissario Tronca e lo staff capitolino sta valutando al calendario delle domeniche ecologiche ereditato dalla giunta Marino.
La prossima è fissata per il 17 gennaio, per cui, se la doppia razione di targhe alterne dovesse rivelarsi fallimentare, una opzione potrebbe essere anticipare di due settimane (al 3 gennaio) uno strumento già previsto. Sarebbe una data utile: i disagi sarebbero più limitati e ridurrebbe le proteste dei commercianti perché i saldi iniziano martedì 5 gennaio.

Limitazioni a Firenze nella ztl A Firenze, fino all'ultimo giorno dell'anno
, in ztl non potranno entrare, dalle 8,30 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 18,30, mezzi euro 2, 3 diesel e a benzina euro 1 (gli 0 sono già interdetti). Targhe alterne a Bergamo il 29 e il 30

Siglata ufficialmente dal Comune di Bergamo l'ordinanza che prevede le targhe alterne per i giorni di martedì e mercoledì (dispari martedìi, pari mercoledì), dalle 7.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 19.30. Il provvedimento sarà replicato il 4 e 5 gennaio 2016 (potranno circolare le targhe pari il 4 e le targhe dispari il 5) con gli stessi orari. Sono escluse solo l'autostrada A4, l'asse interurbano e le tangenziali. Le sanzioni previste per coloro che contravvengono il provvedimento vanno da un minimo di 85 a un massimo di 338 euro.

Limitazioni ad Alessandria Il sindaco di Alessandria Maria Rita Rossa ha emanato un'ordinanza che prevede alcune limitazioni al traffico il 29 e 30 dicembre. Chiuso l'accesso all'area centrale storica dalle 10 alle 16 per tutti i veicoli, con le eccezioni dettagliatamente previste dal provvedimento ed in particolare i veicoli elettrici ed ibridi/elettrici. La sanzione prevista per il mancato rispetto è pari a 85 euro. Per entrambe le giornate è prevista la gratuità dei mezzi pubblici.

Vercelli ferma il traffico mercoledì 30 A Vercelli ci sarà il blocco del traffico in centro città dalle 10 alle 16 di mercoledì.

Pordenone, Cordenons e Porcia revocano le limitazioni Considerato il rientro nei limiti dei valori medi delle polveri sottili, i sindaci dei Comuni di Pordenone, Cordenons e Porcia hanno deciso di revocare, a partire da oggi, le limitazioni alla circolazione stradale e al riscaldamento e le altre restrizioni previste dall'ordinanza sindacale.
 




TRAPANI, INSULTI SUI SOCIAL RIVOLTI AL SINDACO: L'OSSERVATORE D'ITALIA PARLA CON VITO DAMIANO

di Angelo Barraco
 
Trapani – Il Sindaco di Trapani Vito Damiano ha rivolto gli auguri di buone feste alla cittadinanza, molti cittadini che lo hanno incontrato, hanno ricambiato gli auguri ma non tutti sono stati così gentili. Ci sono stati molti “leoni da tastiera” che hanno rivolto insulti pesanti al Sindaco Damiano. Il primo cittadino ha reagito in merito a tale comportamento spregiudicato, e ha presentato formale querela per diffamazione aggravata. La nota del Sindaco, in merito ai fatti sopracitati, riporta quanto segue: “In occasione del Natale ho espresso, doverosamente, un pensiero augurale alla cittadinanza. Molti cittadini, anche incontrati per strada, hanno ricambiato gli auguri e ciò mi ha fatto molto piacere perchè evidenzia la bontà d'animo che esiste nella cittadinanza. Taluni soggetti, invece, hanno preferito affidarsi spregiudicatamente ai social networks per lasciare vergognosi ed offensivi commenti che sinceramente non comprendo. Ebbene, nei confronti di costoro, ho inteso oggi presentare formale querela per diffamazione aggravata che non intendo rimettere, così come, con gesto di magnanimità, ebbi a fare in passata occasione”
 
Noi abbiamo intervistato il Sindaco Damiano e ci ha spiegato che il genere di insulti che ha ricevuto erano del tutto gratuiti. “I tuoi auguri non li accetto, non mi rappresenti, non hanno nessun significato, è un’opinione come un’altra” ci dice il Sindaco, “Accettare l’insulto quello vero e proprio, questo no. Perché si è andati oltre. Perché la gente è convinta che su facebook si può scrivere e può dire tutto quello che passa per la mente, ebbene su questo ho inteso dare un segnale forte, per questo ho fatto il comunicato, in modo tale che si sappia che non sono cose che passano in cavalleria”. Abbiamo chiesto al Sindaco se tramite il nostro giornale volesse lanciare un messaggio ai cittadini, in merito all’uso improprio del mezzo internet. Il Sindaco ci ha risposto: “Lo scopo è di sensibilizzare l’opinione pubblica ad un uso corretto di questi strumenti, che sono strumenti importantissimi, strumenti che ti danno la possibilità di allargare le proprie vedute, di confrontarti con gli altri, però deve essere sempre un confronto garbato e ispirato alle regole del vivere civile. Però che venga utilizzato per insultare le persone o per o per dare sfogo ai propri istinti primordiali, definiamoli così, non mi sta bene. Secondo me bisognerebbe educare i giovani, credo che tanto si stia facendo a livello governativo con delle iniziative per dire ai ragazzi che internet non è come un foglio di carta su cui si scrive e poi se non ti piace ciò che hai scritto lo arrotoli e lo butti via. Su internet rimane tutto”. 



ANONYMOUS COLPISCE MATTEO SALVINI

Redazione
 
Roma  – Nella serata di ieri, la pagina facebook del leader della Lega Nord Matteo Salvini ha subito un attacco hacker da parte di Anonymous Italia. Il messaggio postato, insieme alla nota maschera, è il seguente: “We are Anonymous We are legion We do not forgive We do not forget Expect us”. In tanti hanno lasciato messaggi a favore di Salvini e contro Anonymous. Salvini ha definito questo gesto come un “attacco alla democrazia”. Matteo Salvini ha scritto anche “Ma quei CONIGLI mascherati di Anonymous (saranno loro?) invece di venire a rompere le palle su questa Pagina, non possono dedicarsi all'ISIS?
Avanti ragazzi, noi non molleremo mai!!!”.



A NATALE GLI ITALIANI HANNO SPESO 2,2 MILIARDI DI EURO

Redazione
 
Milano – Il clima natalizio avvolge e travolge tutti come fosse un abbraccio. Tutti si riuniscono, si ritrovano ed è un’occasione per vivere la magia dei valori religiosi e non solo. Ma quanto hanno speso gli italiani a tavola? Coldiretti ha stimati che gli italiani hanno speso 2,2 miliardi di euro per vivande tra vigilia e pranzo. I dati inoltre riportano che circa l’82% degli italiani ha trascorso le festività a casa con parenti e/o amici. Da questi primi dati emerge che il valore della tradizione viene mantenuto vivo dagli italiani. Ma cosa hanno mangiato gli italiani? Secondo i dati, si sono affermati sulle tavole degli italiani: il bollito, polli arrosto, cappelletti in brodo (il cibo cambia da regione a regione), il tutto però preparato rigorosamente a casa e con una media di 3,1 ore di preparazione in cucina. I cibi esotici e fuori stagione che gli altri anni sono stati gettonati, quest’anno sono scomparsi dalle tavole. Soltanto il 9% si è recato al ristorante, il 3% invece ha preferito di gran lunga l’agriturismo. I prodotti utilizzati dagli italiani per cenone e pranzo della di Natale sono stati, per la maggior parte, prodotti e ingredienti nazionali. Coldiretti stima una spesa di 850 milioni  di euro per pesce e carni, 400 milioni di euro per lo spumante ecc, anche i dolci hanno raggiunto numeri alti come 350 milioni di euro, compreso panettone e pandono. La frutta secca, ortaggi hanno raggiunto i 300 milioni di euro, 200 milioni di euro per pasta e pane e 100 per formaggi e uova. I dati fanno emergere un ritorno alle tradizioni, sarà anche così per Capodanno? Noi vi auguriamo buone feste e vi terremo aggiornati. 



ANTITRUST: NESSUN CONFLITTO D'INTERESSI PER MARIA ELENA BOSCHI

di Giuseppa Guglielmino

Il ministro Maria Elena Boschi non ha alcun conflitto di interessi sulla vicenda del salvataggio della Banca Etruria. A sostenerlo è l'Antitrust, riferiscono fonti qualificate dell'Authority, in una risposta al deputato del movimento cinque stelle Alessandro Di Battista, che aveva sollecitato un pronunciamento sulla vicenda. Di Battista aveva sollevato la questione in una lettera inviata all'Antitrust lo scorso 22 dicembre. L'esponente dei cinque stelle chiedeva se esistessero gli estremi di un conflitto di interessi in capo al ministro Boschi e ai suoi familiari per la vicenda del salvataggio della Banca Etruria. L'Autorità, sulla base delle competenze ad essa assegnate dalla legge Frattini, ha esaminato la posizione della Boschi per verificare in primo luogo la presenza del ministro alle riunioni decisive sul salvataggio delle banche, poi se gli atti (o le eventuali omissioni) del ministro abbiano avuto un "incidenza specifica e preferenziale" sul suo patrimonio (e su quello del coniuge o dei parenti fino al secondo grado) e infine se vi sia stato un danno per l'interesse pubblico. Nella risposta a Di Battista, l'Antitrust esclude che il comportamento della Boschi possa rientrare nei due casi previsti dalla legge. Sul primo punto, quello riguardante l'incidenza sul suo patrimonio, l'Antitrust osserva che la Boschi partecipò solo alla riunione del consiglio dei ministri del 10 settembre, quando fu approvato lo schema preliminare del decreto legislativo 180 da inviare alle commissioni parlamentari per il parere previsto dalla legge.

Il ministro non partecipò invece alle riunioni del 6 e 13 novembre nel corso delle quali il governo esaminò e approvò il decreto. E non avendo preso parte alle riunioni, stando alla legge sul conflitto di interessi al ministro non può essere imputato un comportamento volto ad accrescere il proprio patrimonio. Anche sul secondo punto, l'Antitrust "assolve" la Boschi: per parlare di danno pubblico, si osserva nella risposta a Di Battista, bisognerebbe che il ministro avesse compiuto atti idonei "ad alterare il corretto funzionamento del mercato", circostanza che per l'Antitrust è palesemente non rinvenibile in questo caso. Un eventuale danno, sottolineano le fonti dell'Antitrust, potrebbe derivare unicamente dall'inerzia dei commissari speciali chiamati dal decreto legislativo approvato dal consiglio dei ministri a risanare le banche.

Nella risposta al deputato M5s, l'Antitrust dà conto delle presenze del ministro Boschi nelle riunioni del consiglio dei ministri dove sono stati esaminati i provvedimenti legati al sistema bancario. Sulla base dei dati ricevuti da Palazzo Chigi, l'Autorità segnala che Maria Elena Boschi non è stata presente alla riunione del 20 gennaio 2015 che ha dato il via libera al decreto numero 3/2015 sul sistema bancario; è stata invece presente nella riunione del 10 settembre 2015 che ha approvato lo schema preliminare del decreto legislativo numero 180 sulle banche (ma non ha poi partecipato alle riunioni del consiglio dei ministri del 6 e del 13 novembre nel corso delle quali quel decreto legislativo è stato esaminato e poi approvato); e , infine, non ha partecipato alla riunione del consiglio dei ministri del 22 novembre che ha approvato il decreto cosiddetto "salva-banche". Per quanto riguarda invece la dichiarazione sulle attività patrimoniali del ministro Boschi e dei suoi familiari, l'Antitrust segnala che essa fu presentata il 21 maggio 2014 e non riportano il possesso di azioni bancarie della Banca Etruria (ma il questionario impone l'obbligo di dichiarare il possesso di azioni solo sopra i 50 mila euro).




SOCIETÀ INCIVILE E RINCOGLIONITA

di Mario Vito Torosantucci
A volte, sembra di sognare, e poi, quando ti svegli, sei invaso da una strana sensazione di disagio psicofisico che ti fa star male. Ti guardi intorno, e non riesci bene a realizzare se stai veramente nel tuo mondo, in quel mondo dove sei cresciuto, dove hai vissuto momenti indelebili, dove hai imparato dei valori sani della vita, dove si parlava con il prossimo, si discuteva anche animatamente, ci si divertiva e avevamo lo stimolo per ridere, essere ottimisti e credere nel futuro. Giri lo sguardo, sperando di vivere soltanto un brutto sogno, immerso nei pensieri più deprimenti e pessimisti, cercando di convincerti, che quello che vedi non è la tua realtà, e che si dissolverà nell’aria come una nuvola passeggera, dileguandosi, spinta da una folata di vento piena di positività.

Quante illusioni! Basta uscire da casa, e ti accorgi subito, che la realtà è un’altra, rievocando la torre di Babele, ti immergi istantaneamente in un caos totale, di ignoranza, maleducazione, cattiveria, inciviltà, aggravata dall’invasione di popoli non per loro colpa, retrogradi, nel quale si ha l’impressione, non di iniziare un nuovo giorno con un certo ottimismo, bensì, con la consapevolezza di andare in guerra, usando un eufemismo appropriato. Salutare il prossimo, è un’opzione remota, del passato, non più di moda, anche se si abita nello stesso palazzo, o occupanti dello stesso parcheggio, però, in compenso ci si guarda in cagnesco, pronti a far esplodere la propria ira al primo indizio negativo. Il menefreghismo, che regna nella maggioranza della gente, oltre naturalmente, una forte dose di maleducazione, induce ad aggravare lo stato di degrado generale che notiamo per le strade.

L’ impegno gravoso, per esempio, di pigiare con il piede il cassonetto, per gettare i rifiuti, spinge il cittadino comune, a lasciare il sacchetto per terra, oppure bisognerebbe allargare i fori per la plastica, perché, sempre il cittadino comune, non può perdere tempo a gettare le bottiglie singolarmente, cosicchè è costretto ad incastrare l’intero involucro delle sue bottiglie, lasciando il suo lavoro al prossimo imbecille, che se non vuole accollarsi il lavoro superfluo altrui, lascia il tutto tranquillamente per terra.

Camminare sui marciapiedi, è diventato difficile, e per una mamma che spinge il carrozzino, l’impresa è ancora più ardua, perché non c’è lo spazio necessario. Infatti fra escrementi di cani, foglie cadute dagli alberi, particolarmente abbondanti in questo periodo, cespugli che crescono a vista d’occhio, e, dulcis in fundo, le auto parcheggiate con le ruote sui marciapiedi, la gimcana con il complementare pericolo, è d’obbligo per i poveri pedoni.

Guai a reclamare con qualcuno, perché il minimo che può capitare è di finire in ospedale, e spesso si è offesi ed umiliati e si è costretti ad andare via, covando dentro di sé quella rabbia, che pian piano ci mangerà il fegato. Osservare le regole nel nostro amabile paese, è diventato un rischio, infatti se per esempio, in auto rispetti i limiti di velocità, fra l’altro, non si sa con quale criteri siano stati stabiliti, puoi essere tamponato e susseguentemente malmenato da chi ti è venuto addosso, per intralcio nel traffico, oppure decidi di accelerare, e così ti prendi una bella multa, per avere superato il limite di velocità.

E’ soltanto una questione di scelte soggettive. Discutere con il prossimo, specialmente se è un extracomunitario, è pericolosissimo, perché le armi da taglio abbondano, se non si tira fuori anche qualche pistola, ma le forze dell’ordine, da capire, per una questione di privacy, non possono fermarli e perquisirli, perché li offenderebbero.

Gloria ai giudici, che per spirito di giustizia, puniscono i cittadini onesti, che vogliono per forza difendersi, quando capita di essere aggrediti in casa propria, malmenati, e derubati dei propri sacrifici.

Onore ai politici, che invece di cambiare un’innumerevole quantità di leggi sbagliate, cosa che potrebbero fare in pochi minuti, si dedicano costantemente ai propri ed esclusivi interessi.

Caro italiano, tu non esisti più, e se esisti, è soltanto una tua convinzione personale, che ti porterà ad essere sempre più un insignificante burattino. Una cosa è vera, e bisogna ammetterla; che noi cittadini, abbiamo un fisico veramente bestiale, come diceva una famosa canzone, perché sopravvivere in un mondo inquinato nei generi alimentari, prodotti in campagne che spesso custodiscono scorie chimiche altamente pericolose, medicinali, che dopo tanto tempo usati, si scopre che sono fortemente tossici, è la prova che siamo fatti di ferro. Certo! Qualche volta il ferro si fonde, e, molti sene vanno, ma che importa, il problema si risolve con,  migliaia di nuovi profughi che continuamente arrivano. In questo caos, la società moderna ha trovato il rimedio.

Meglio fare come le tre scimmiette, non vedo, non sento, non parlo, così ci si racchiude in noi stessi, ed il mezzo per farlo è il telefonino. Grandissima invenzione, che ci consente di telefonare, ma ci regala altre cose molto più importanti, quella di estraniarci da tutto ciò che ci circonda, ci fa messaggiare, ci fa fare centinaia di giochini, rendendoci la vita più piacevole, anche se qualche volta, distrattamente si va a sbattere contro qualche palo della luce, oppure addosso alle persone, che non riescono a sparire all’istante. Sui mezzi pubblici il novanta per cento dei passeggeri è assorto nel mondo del proprio cellulare, per la gioia degli scippatori, che al contrario sono molto attenti al prossimo. Conclusione, chi ha una certa età in Italia, oggigiorno, si sente un pesce fuor d’acqua, grazie a questa società incivile e rincoglionita.
 




RENZI, POCA STABILITÀ E TANTA STRENNA

di Emanuel Galea

Come tanti sciacalli bramosi, si sono avventati sulle ossa scarnite della cianotica Italia, veri divoratori di carogne, versando lacrime di coccodrillo, con facce da deretano, si presentano davanti alla gente per parlare del futuro, di progetti. Quali?  Sono dei veri “dracula” assetati di “poltrone”, dimorano nel Palazzo, succhiando opportunità al pensionato, al disabile, al disoccupato, al malato cronico e sbeffeggiando i milioni di italiani che languiscono sulla soglia della povertà.

È successo nelle 33 ore di votazioni in commissione Bilancio con il triste epilogo alla Camera. In corso di discussione la manovra è lievitata oltrepassando i 30 miliardi e slabbrando ulteriormente la copertura del deficit, dal 2,2% al 2,4%.Trenta miliardi nel piatto e “loro”, tutti lì, nell’Emiciclo, pronti con gli artigli aguzzi, sbavando impazienti, ognuno pronto a strappare la libbra di carne dal petto dell’Italia, vittima indifesa della loro avidità.

L’italiano è importante e alla società Dante Alighieri vengono riconosciuti 300mila euro per promuovere l’insegnamento della lingua all’estero. Gioiscono tutti gli italiani! …

Il Club Alpino Italiano (CAI) è la più antica e vasta associazione di alpinisti ed appassionati di montagna in Italia fondato da Quintino Sella ed in suo onore è stato assegnato un milione di euro. Come strenna non è poca……

C’è chi si arrampica nella vita per arrivare a fine mese e non ha avuto alcuna strenna!

Una modesta marchetta da 70mila euro l’anno per tre anni, non sappiamo quanto meritata, l’ha avuta il museo della civiltà istriano-fiumano dalmata. Loro sono soddisfatti. Il contribuente italiano un po’ meno!

Al Maxxi, il museo romano affidato nelle mani di Giovanna Melandri, tutt’ora si ignorano le motivazioni, su proposta Pd sono state rallentate le norme sulla spending review. Ciò gli consentirà di poter "sforare" fino a 500mila euro all'anno a partire dal 2016. Come marchetta non c’è male! Gli amici degli amici si rallegrano.

All’Istituto Suor Orsola Benincasa e alla fondazione Pagliara, una proprietà di 33.000 mq che domina l'intero golfo di Napoli sono toccate 500 mila euro. Loro aspettavano qualcosa di più. Sono andate meglio degli insegnanti di sostegno esclusi dalle graduatorie ad esaurimento, a svantaggio degli alunni disabili, ai quali viene negato il diritto ad una concreta continuità didattica.

Forse, in omaggio a uno dei suoi primi soci, Galileo Galilei, si è pensato di elargire anche all’Accademia nazionale dei Lincei una mancia di euro 250mila. Forse quei soldi Galileo li avrebbe elargiti a qualcuno più bisognoso!  Renzi tifa per i guelfi e Galileo era un ghibellino.

Il sacco della befana Renzina contiene un milione l’anno, per ognuno dei prossimi tre, stanziato per il finanziamento di festival, cori e bande. Il rilascio di queste marchette sarà accessibile a tutti coloro che parteciperanno a un bando del ministero dei beni culturali che andrà emanato entro fine gennaio. Chi saranno i fortunati?

Questa legge di stabilità sarà ricordata per la grande abbuffata dei ventri enormi di pantagruelici commensali. Un’abbondante e variegata scelta fatta appositamente per non scontentare alcuno. Ci sono stati 20 milioni per i collegamenti aerei con la Sicilia, 15 del Fondo per la montagna, 10 del Comitato per le Olimpiadi di Roma 2014, 10 per Radio Radicale, 5 per la bonifica della Valle del Sacco. Hanno pensato di elargire 9 milioni per il comune di Campione d’Italia, pensate un po’, dove la locale casa da gioco, in dieci anni, ha perso 105 milioni. Perdite, quelle sì, «strutturali», niente da raffrontare con la perdita del potere d’acquisto delle famiglie italiane.

In piazza, raccolti in allegria, ambiente festoso, tutti lì, per salutare il nuovo anno 2016. Sorridenti ci saranno i 12,7% dei giovani disoccupati, i 4 milioni di italiani sotto la soglia della povertà, gli esodati, i truffati delle banche, gli sfiduciati, tutti con il naso all’insù, tutti a fissare la stella di Matteo che brilla nel cielo d’Italia, foriera di buone notizie, l’Italia finalmente esce dall’ombra e su tutta l’isola brillerà il sole del ben godi. Siamo fuori dalla crisi. Si spartiscono regali, marchette, mance e prebende. L’Italia de “Gli amici degli amici" è in festa! 




LA MANOVRA È LEGGE

Redazione

La manovra 2016 è legge. L'Aula del Senato ha approvato il ddl bilancio con 154 voti favorevoli e 9 voti contrari. Il via libera alla fiducia era arrivato poco prima.

Sud, pensioni, sicurezza e famiglia. Sono i capitoli piu' corposi della legge di stabilità. Queste le principali misure del provvedimento: vengono rimossi i previsti aumenti dell'Iva e delle accise che sarebbero dovuti scattare all'inizio del 2016 (16,8 miliardi, circa 1 punto percentuale del PIL).

TASI E IMU – si abolisce la Tasi sugli immobili residenziali adibiti ad abitazione principale (ad esclusione degli immobili di particolare pregio, ville e castelli), che interessano circa l'80 per cento dei nuclei familiari. Lo sgravio fiscale complessivo ammonta a circa 3,5 miliardi. Si elimina l'Imu sui terreni agricoli (405 milioni) e sui macchinari d'impresa cosiddetti 'imbullonati' (sgravio di 530 milioni). La Tasi viene abolita anche per gli inquilini che detengono un immobile adibito a prima casa. Sugli immobili locati a canone concordato i proprietari verseranno Imu e Tasi ridotta del 75%. I Comuni saranno interamente compensati dallo Stato per la conseguente perdita di gettito.IRAP – dal 2016 viene azzerata per i settori dell'agricoltura e della pesca.

ACCERTAMENTI FISCALI – sono allungati di un anno i termini per l'accertamento dell'Iva e delle imposte sui redditi. Si passa quindi dal 31 dicembre del quarto anno al 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui e' stata presentata la dichiarazione contestata. Nel caso di dichiarazione Iva nulla i termini per l'accertamento diventano gli stessi di quelli gia' previsti per la mancata dichiarazione: l'accertamento puo' essere effettuato fino all'ottavo anno successivo. Viene abolita la norma che raddoppia i termini per l'accertamento dell'iva e delle imposte dirette nel caso in cui la violazione comporti l'obbligo di denuncia per reato tributario.

EDILIZIA – per favorire il rilancio del settore delle costruzioni, vengono prorogate le agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni immobiliari (detrazione del 50%) e finalizzate al risparmio energetico (65%). Nella stessa direzione si muove la possibilita' concessa ai Comuni di utilizzare una parte degli avanzi di cassa per effettuare investimenti in deroga alla regola che impone loro il pareggio del bilancio. Nel complesso, si delinea un insieme di interventi che, congiuntamente all'azione di accelerazione dei tempi di realizzazione delle infrastrutture e dei progetti cofinanziati, dovrebbe porre termine alla stagnazione che da vari anni caratterizza il settore delle costruzioni.

INVESTIMENTI PRIVATI – si introduce il cosiddetto 'superammortamento', ossia una maggiorazione del 40 per cento del costo fiscalmente riconosciuto per l'acquisizione (dal 15 ottobre 2015 al 31 dicembre 2016) di nuovi beni strumentali, in modo da consentire l'imputazione al periodo d'imposta di quote di ammortamento e canoni di locazione finanziaria piu' elevati. Questa misura, immediatamente attiva e di semplice applicazione e' direttamente mirata ad incentivare le imprese a crescere ed investire per il futuro.SUD – il Governo ritiene che nel Mezzogiorno sia necessario migliorare l'implementazione delle politiche nazionali. In questo quadro, analogamente alla misura del Superammortamento valida sull'intero territorio nazionali, si introducono benefici fiscali aggiuntivi nella forma di un credito d'imposta per l'acquisto di nuovi beni strumentali destinati a strutture produttive nelle regioni del Mezzogiorno (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo) dal primo gennaio 2016 fino al 31 dicembre 2019. La misura dell'agevolazione e' differenziata in relazione alle dimensioni aziendali: 20 per cento per le piccole imprese, 15 per cento per le medie imprese, 10 per cento per le grandi imprese. Il tetto massimo per ciascun progetto di investimento agevolabile e' di 1,5 milioni di euro per le piccole imprese, di 5 milioni per le medie imprese e di 15 milioni per le grandi imprese. La norma vale 617 milioni di euro per ciascuno degli anni 2016, 2017, 2018 e 2019. Sara' un provvedimento attuativo dell'Agenzia delle Entrate a definire le modalita' di richiesta del credito da parte dei soggetti interessati. A favore del Mezzogiorno sono anche le misure della Legge di Stabilita' volte a superare il patto di stabilita' interno e a attivare meccanismi di gestione del bilancio che consentono di disporre complessivamente di risorse pari a 11 miliardi per investimenti pubblici, di cui piu' di 7 per il Sud. Sono poi previsti specifici interventi per la Terra dei Fuochi e l'area di Bagnoli.

AVVIAMENTO ATTIVITA' – si stabiliscono incentivi alle aggregazioni aziendali per favorire la crescita della dimensione delle imprese, consentendo ai contribuenti di ridurre il periodo di ammortamento previsto per l'avviamento e i marchi d'impresa da 10 a 5 quote.




PALERMO, TEATRO MASSIMO: L'ARTE RINNOVA I POPOLI… MA OCCORRE INCENTIVARLA

di Vincenzo Giardino

Palermo – Sono tanti i teatri di provincia costretti a chiudere per il poco interesse del pubblico, come, per esempio nelle scuole è diventato un argomento quasi del tutto trascurato. È da rilevare anche il fatto che è sempre più esiguo il numero dei giovani aspiranti attori disposti ad affrontare i sacrifici per formarsi nelle “fucine” dei palcoscenici, la maggior parte di loro infatti preferiscono  puntare ad una visibilità immediata e finiscono col partecipare a programmi televisivi di dubbia qualità o fare le comparse in qualche fiction. E così succede anche per il teatro Massimo di Palermo dove la frase che impera all'ingresso dello storico edifico sembra lanciare un monito a chi invece dovrebbe incentivare l'arte in genere e il teatro in particolare: “L'arte rinnova i popoli e ne rivela la vita, vano delle scene il diletto ove non miri a preparar l'avvenire”.

Da sempre le scene dei teatri sono state il mezzo di diffusione culturale, dove messaggi morali, ironiche constatazioni ed argute rappresentazioni di spaccati di vita, hanno trovato la dimensione ideale per trasmettere pensieri profondi e filosofie, allietando le platee, ma facendole riflettere sulla natura dell'uomo. In ogni tempo il teatro è stato una delle massime espressioni artistiche, dove il valore degli attori è misurato dal calore degli applausi genuini. Un bravo attore di teatro riesce a coinvolgere ed emozionare senza gli artifizi necessari nel cinema e nella televisione. Il palcoscenico castiga la mediocrità, ma esalta il coraggio degli attori che con carattere mirano a migliorarsi, la misura della bravura è palpabile e immediata. Nessun attore di cinema può definirsi artisticamente completo se non ha mai affrontato la dura prova del contatto diretto con il pubblico, il quale nel teatro è un critico esigente, attento e preparato.
Il pubblico del teatro non è inerte come il telespettatore annoiato e castigato a subire senza poter far sentire il proprio dissenso sulla qualità degli spettacoli.

Negli ultimi anni il sostegno dello Stato si è assottigliato al minimo per questo settore della cultura che meriterebbe molta più attenzione. È triste immaginare che, quando saranno scomparsi gli ultimi grandi del teatro italiano, non ci saranno eredi per continuare ad emozionare dal vivo le platee amanti di Pirandello, De Filippo, Molière, Goldoni, e così via dicendo.
 




BANCHE, CANTONE: "ANAC SARÀ ARBITRO NON PARAFULMINE"

Redazione

L'Anac "non si occupa né si occuperà di banche" ma farà da arbitro, garantendo "correttezza" e "terzietà" ai privati. Non sarà nemmeno "né un parafulmine" per il Governo "né una foglia di fico". Lo sottolinea Raffaele Cantone, presidente dell'Autorità anticorruzione cui Renzi ha affidato l'arbitrato sui bond delle 4 banche salvate, in un' intervista che oggi apre il Corriere della Sera.

Cantone sottolinea che il suo ruolo non sarà quello di fare "valutazioni su vicende delle quali si sta occupando l'autorità giudiziaria" e di non essere un "tuttologo". Il suo ufficio, spiega, metterà a disposizione la Camera arbitrale, che già esiste nella struttura dell'Anac. "Rispetto alle rivendicazioni dei privati, cioè i risparmiatori, e alla parte pubblica chiamata a pagare i risarcimenti, cioè lo Stato, ci dev'essere un terzo che decide; l'arbitro, appunto, che sarà scelto dalla nostra struttura in base a criteri che in parte bisognerà scrivere nella legge che ci affida tale compito. Ad esempio quando scattano i presupposti, e la regolarità delle procedure".

"Se per ragioni di opportunità altri hanno ritenuto di non rivolgersi alla Banca centrale o chi vigila sulla Borsa, che alternativa c'era? Creare un altro ente ad hoc? Ho detto che potevamo farlo noi, con piccoli aggiustamenti necessari che potranno essere contenuti nella legge". Il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco, aggiunge Cantone al Corriere, "ha spiegato che l'incontro col capo dello Stato era fissato da tempo, e non ho ragioni per non credergli. Tra l'altro io ho con lui un ottimo rapporto personale, e tra Anac e Banca centrale c'è una proficua collaborazione istituzionale".

Cantone ribadisce che "l'arbitrato è uno strumento che si attiva su richiesta degli interessati, e non pregiudica altri interventi. In primo luogo quello della magistratura, che andrà avanti per la sua strada". Infine sottolinea che "finché ci sono inchieste che fanno venire alla luce la corruzione significa che gli anticorpi funzionano"