PRIMO GIORNO DI SCUOLA; 9 MILIONI DI ITALIANI TRA I BANCHI DI SCUOLA

di A.B.
 
“Buon primo giorno di scuola a tutti! Ragazzi, abbiamo lavorato affinché ne siate i protagonisti. Buon lavoro ai docenti e a tutto il personale” così il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini augura il buon rientro a scuola ai 9 milioni di studenti che stamane hanno salutato l’estate e hanno rimesso lo zaino in spalla e si sono recati a scuola. Il Ministro ha parlato ad UnoMattina in merito alle novità di quest’anno, al potenziamento di materie come la matematica, l’arte, la musica e le lingue straniere. La scuola sta cambiando e questo lo ha sottolineato il ministro “Gli insegnanti complessivamente hanno accettato la sfida di una scuola che cambia e che vuole essere al passo dei tempi” e ha ricordato che il 2% dei precari ha rinunciato alla proposta di assunzione nella fase B nel piano di ammissione di ruolo. Il ministro ha inoltre ringraziato gli insegnanti che oggi sono per la prima volta professori stabili nella scuola “Questo processo di assunzioni limita rispetto agli anni scorsi la mobilità dei docenti, ma gli insegnanti vanno dove ci sono gli studenti” e ha aggiunto inoltre “Entro fine novembre arriveremo ad un organico potenziato che si traduce in 6-7 professori in più per ogni scuola”. 



BOSCHI ATTACCA I SINDACATI: "HANNO CONTRIBUITO A BLOCCARE IL PAESE"

Redazione

La ministra all'attacco dei sindacati che sembra proprio non piacciano a questo governo: "I sindacati hanno contribuito in parte a bloccare il Paese". Lo ha detto Maria Elena Boschi alla festa dell'Unità a Firenze, auspicando poi che i sindacati si rimettano in discussione. "Sono sicura che alla fine prevarrà il senso di responsabilità anche da parte di Ncd". Lo ha detto il ministro alle Riforme, Maria Elena Boschi, parlando a margine della Festa dell'Unità di Firenze. "Penso che i senatori saranno saggi e non vorranno fermare il percorso".

"Non capisco di cosa parli il senatore Quagliariello. Credo occorra fare un po' di chiarezza". Lo dice il vicesegretario Pd Lorenzo Guerini interpellato dall'Ansa. "Siamo su due piani distinti: Per quanto riguarda le riforme ci sono varie ipotesi di accordo e lo troveremo; quanto all'Italucum, non si tocca.

"Le riforme andranno avanti. L'Italia ha svoltato e non si torna indietro": così il premier Matteo Renzi da New York ha risposto a chi gli chiedeva delle difficoltà incontrate sulla strada per la riforma sul Senato. L'Italia ha finalmente svoltato. Non siamo più il problema economico dell'Europa, non siamo più la minaccia finanziaria del mondo. E dopo anni di segno meno crescono tutti gli indicatori. È davvero un periodaccio per i nostri amici gufi abituati a roboanti comunicati stampa dopo ogni dato Istat e oggi comprensibilmente sono più sobri nelle loro dichiarazioni".

"Ho letto molte polemiche per la mia scelta" di andare a New York per la finale degli Us Open. "Fosse stato il calcio, non avrebbe detto niente nessuno. Ma è tennis, tennis femminile, e allora in tanti hanno storto la bocca come fosse sport di serie B". Lo afferma Matteo Renzi. "Rispetto tutti. Chi vuole vivere di rancore, faccia pure".




ELENA CESTE: MICHELE BUONINCONTI, UNA VITTIMA DEL SISTEMA?

 

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di Domenico Leccese

L’Osservatore d’Italia intervista nuovamente la dottoressa Ursula Franco, medico chirurgo e criminologo, consulente della difesa di Michele Buoninconti che non smette di difendere a "spada tratta" il proprio assistito e per questo viene tacciata di incompetenza da illustri colleghi e da parte dei media.

Ritiene che Michele Buoninconti sia vittima di un errore giudiziario?

Senza ombra del dubbio, un caso di errore giudiziario da manuale.

Come sta Michele Buoninconti ?

Michele Buoninconti sta vivendo una situazione paradossale, a dir poco kafkiana, sono mesi che urla a tutti la propria innocenza, ma il rimarcarlo viene scambiato per una sorta di delirio persecutorio, fa comodo a tutti pensare che il vero malato sia lui e non lo sia stata invece sua moglie Elena. La malattia mentale nel caso ne sia affetto Buoninconti è per tutti ben visibile, reale, concreta, facilmente diagnosticabile mentre nel caso di Elena è una mia fantasia. Non le pare bizzarro che nonostante sia stata in primis la Procura ad affermare che Elena fosse psicotica, io venga derisa perché affermo questa verità? Mi aspetterei che si alzasse un coro di psichiatri pronti a confermare che gli psicotici si denudano e proprio perché vivono un delirio che ritengono reale possono reagire allo stesso, in questo caso Elena credeva che la volessero portare via da casa e quindi semplicemente scappò, come aveva prospettato pochi minuti prima al figlio, e si nascose, senza alcuna intenzione di lasciarsi morire. Il distacco completo dalla realtà non le faceva percepire il freddo, né il dolore e neanche si accorse della presenza nell’acqua nel rio. Il disconoscere la psichiatria da parte di chi si trova ad affrontare questo caso è il vero problema, un problema insormontabile.

Quali sono gli indizi contro Michele Buoninconti?

Non ci sono indizi, non esistono perché Michele non ha ucciso sua moglie, la Procura non è stata in grado di ricostruire il presunto omicidio di Elena Ceste perché non c’é stato. La mia ricostruzione di come andarono i fatti è ciò che somiglia di più alla verità e non varierà con le stagioni. Vede, intanto non è stata accertata la causa della morte di Elena Ceste e potrebbe bastare, ma aggiunga pure che la perizia sulle celle non prova assolutamente che Michele Buoninconti fosse nei pressi del Rio Mersa quando la Procura ritiene stesse occultando il cadavere di sua moglie bensì che ci fosse circa 3 minuti dopo e solo in transito, poi non ci sono segni di trasporto di un cadavere sull’auto, né segni di una colluttazione, né graffi prodotti dai rovi sul volto o le mani di Buoninconti, né fango sulle sue calzature che possano provare l’occultamento.

Cosa pensa degli attacchi degli altri criminologi nei suoi confronti?

Non varrebbe neanche la pena di commentarli, comunque trovo assai triste che si parli di me senza conoscermi, senza conoscere il mio lavoro ed in specie deridendo la mia ricostruzione senza aver letto tutti gli atti. Inconsapevolmente chi attacca me danneggia la criminologia che è agli albori, non penso infatti sia stata mai redatta in Italia una perizia come quella da me prodotta per Michele Buoninconti. Tengo a precisare che non tutti i criminologi tentano di diffamarmi, il dottor Ruben De Luca è stato molto professionale quando gli hanno chiesto che cosa pensasse della mia ipotesi, mi sarei aspettata da tutti lo stesso atteggiamento.

E gli attacchi dei media?

Inspiegabili, perché sostenere che io sarei incompetente e quindi inadatta a difendere Buoninconti se lo ritengono colpevole? E’ una contraddizione, se mi attaccano evidentemente mi temono, io invece non temo loro, un giorno dovranno rispondere di tutto ciò che hanno scritto e detto davanti ad un Giudice.

Michele Buoninconti è davvero una persona difficile come dicono i media?

Io e Michele Buoninconti abbiamo una collaborazione professionale straordinaria basata sul rispetto e la fiducia reciproca, egli non è assolutamente una persona difficile, è semplicemente un innocente in carcere e finché le persone si rivolgeranno a lui da colpevole verranno trattate come si meritano.
 




RENZI: "L'ECONOMIA STA RIPARTENDO E I CONSUMI CRESCONO"

di A.B.
 
Roma – La situazione economico-lavorativa nel nostro paese è decisamente discutibile rispetto ad altri paesi. In Italia chiudono fabbriche e/o si dislocano in altri paesi per evitare di subire un’eccessiva tassazione che le porterebbe ad un’eventuale chiusura, c’è un’elevata disoccupazione giovanile che porta i giovani, sia post-diplomati che post-laureati a ritrovarsi senza un briciolo di possibilità e li spinge ad andare fuori per cercare fortuna e sfruttare al meglio le proprie capacità e i titoli ottenuti con tanto sacrificio e dispendio di denaro. Ma questa è la punta dell’iceberg perché i problemi sono tanti e si potrebbe parlare tanto di ciò che attanaglia il bel paese stretto ormai nella morsa della crisi, ma Matteo Renzi torna a parlare dell’evoluzione economica in Italia e puntualizza che qualcosa nel nostro paese sta cambiando. In un’intervista che ha rilasciato sottolinea: “Lo dico senza problemi e lo dico in base ai numeri: l' Italia ha svoltato. Punto” Prosegue poi dicendo “l'economia sta ripartendo e i consumi crescono” e sottolinea che dire che si abbassano le tasse tagliando la spesa è una sciocchezza e che non sarà questa la strada giusta per l’Italia. “Quell'un per cento di pil in più potrà essere destinato metà a riforme e metà a investimenti” aggiunge e parla anche della proposta Boschi-Finocchiaro che reputa “mediazione possibile”.
 
Ma come non ricordare l’intervento di Renzi al Teatro Rossini negli ultimi giorni di agosto 2015, quando al ritorno delle vacanze ha parlato di tante cose come l’immigrazione dove ha sottolineato “Non cederemo mai al provincialismo della paura, possiamo anche perdere tre voti ma prima salviamo vite umane e poi ci preoccupiamo”, ma un argomento molto caro agli italiani affrontato da Renzi in quella sede è stato Tasi e Imu. Il premier ha detto infatti che entro il 2016 Tasi e Imu verranno abolite e ci saranno dei tagli all’Ires nel 2017 fino al 24%. “Il prossimo anno togliamo Tasi e Imu per tutti. Non è possibile continuare questo giochino” sono state le sue parole e ha precisato inoltre che la tassazione in Italia è esagerata e abbassarle porta ad un’equità sociale e ciò non è fatto per guadagnare voti “Nel 2017 ci possiamo concentrare sull'Ires, cioè sulle tasse sulle imprese, portandola al 24% sotto la Spagna; e poi per il 2018 possiamo intervenire sull'Irpef”. Parla poi del Pil e della sua crescita, seppur dello 0,5, e tende a puntualizzare che i numeri stanno cambiando e tale numero non basta. Ma questi tagli incidono anche su altri settori? Qualche giorno fa il direttore esecutivo del Fmi Carlo Cottarelli ha parlato al medesimo Meeting e ha precisato che Il sistema sanitario nazionale funziona, ma “ci sono risparmi da fare soprattutto perchè l'efficienza è molto diversa tra le varie regioni ed anche all'interno di ciascuna di esse –ha precisato inoltre- Una cifra possibile di risparmi senza stravolgere il sistema è tra i tre ed i cinquemiliardi di ulteriori risparmi rispetto a quanto è stato fatto. Ci sono margini importanti. L'importate è procedere con un intervento mirato”. Cosa dobbiamo aspettarci quindi? Tasche degli italiani più leggere ma la sanità? Renzi doveva far tappa a L'Aquila ma questa sua prima tappa è stata annullata perchè si sono venuti a creare scontri e i cittadini non  con una serie di slogan hanno espresso il loro dissenso verso il premier. 



IMMIGRAZIONE: ARRESTATO UN ITALIANO PER TRASPORTO ILLEGALE DI 33 SIRIANI

Redazione

E’ stato arrestato dalla polizia ungherese nei pressi del lago Balaton un 52enne italiano per il trasporto illegale di 33 siriani. Lo rende noto il portavoce della polizia della contea di Veszprem, secondo il quale tra i 33 siriani ci sono anche due donne. Il veicolo con i migranti, secondo quanto si apprende, era diretto in Germania.


Intanto, non si arresta l’ondata di migranti che cerca di raggiungere le frontiere. In Austria, circa 12.000 migranti sono arrivati nelle ultime 24 ore nella località di frontiera austriaca di Nickelsdorf, al confine con l'Ungheria, e la polizia ha chiuso una autostrada, la A4, "per ragioni di sicurezza". Tra la mezzanotte e le 6 sono arrivate 3.670 e circa 8.000 nella giornata di giovedi'. La A4, nella provincia orientale di Burgenland, e' rimasta chiusa in entrambe le direzioni per 90 minuti. Successivamente e' stata riaperta soltanto nella direzione verso l'Ungheria. Il direttore della polizia regionale del Burgenland, Hans Peter Doskozil, ha denunciato che i servizi di assistenza sono giunti "al limite delle loro possibilita'".


Ban Ki Moon chiede all'Europa di aprire i suoi confini. Il segretario generale dell’Onu, in un’intervista a La Stampa ha ribadito: "Elogio la leadership e la solidarietà mostrata dagli europei, ma, nello stesso tempo, vista la gravità e la scala della crisi, mi aspetto che facciano di più per proteggere chi fugge dalla guerra. Bisogna ricordare che nel passato anche i popoli europei sono stati beneficiati dalle migrazioni, alla ricerca di libertà e opportunità migliori. Ora che sono diventati l'economia più grande e ricca del mondo, speriamo che mostrino la loro solidarietà globale e una leadership compassionevole. Perciò sollecito i leader europei ad aprire i confini e dare la necessaria assistenza umanitaria per salvare queste vite, mostrando compassione".


Orgoglio italiano. Il premier Renzi, in merito all’accoglienza ha ribadito: "Siamo fieri e orgogliosi del modo con il quale in Austria, in Germania, e altrove, i nostri connazionali europei, i nostri fratelli europei, hanno accolto i fratelli rifugiati. Noi lo stiamo facendo da mesi ormai". Lo scrive su 'Repubblica' il Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Occorre , per il premier, "superare Dublino. Giusto che gli hotspot siano gestiti a livello europeo, ma cio' sara' possibile solo se ogni paese accogliera' un certo numero di ospiti (quote) e i rimpatri per chi non ha diritto di asilo veranno organizzati dalle Ue e non dai singoli Stati".

Infine, Renzi prosegue: "L'Italia ha sottovalutato il peso delle proprie iniziative in Libia e Siria. Non basta cacciare un dittatore o bombardare un nemico se poi non si vince la sfida educativa, culturale, economica in quei Paesi e, dunque, la sfida politica. In Medio Oriente, certo. Ma anche in Libia, ad esempio. Occorre maggiore attenzione all'Africa. L'Europa si e' concentrata negli ultimi anni molto sull'allargamento a est, ottenendo risultati altalenanti. Personalmente credo che oggi sia un dovere morale proseguire nell'allargamento, cominciando da Serbia e Albania. Ma e' anche arrivato per l'Europa il momento di fare un focus sul Mediterraneo, utilizzando tutti gli strumenti a disposizione (cooperazione internazionale, aiuti allo sviluppo, moral suasion) a cominciare dal prossimo summit di Malta dell'11 e 12 novembre tra i Paesi della Ue e africani”.




MARO’, COLPO DI SCENA: I PROIETTILI SCAGIONANO I DUE UFFICIALI

di Cinzia Marchegiani

 

Del caso Marò si parla già di truffa ai danni dell’Italia e ai due ufficiali Latorrre e Girone. Il fattaccio, se fosse confermato, potrebbe aprire scenari inediti e inclinare i rapporti finora volutamente tenuti “low profile” tra Italia e India.

 

Si parla di truffa? A smascherare la truffa ai danni di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sono le stesse carte che il governo indiano ha depositato al Tribunale Internazionale per il Diritto del Mare di Amburgo in cui verrebbe ricostruito l’episodio dove i sue pescatori Valentine, alias Jelastin, e Ajesh Binke' hanno perso la vita il 15 febbraio 2012. Ci si chiede già ora come si stato possibile aver perso tutto questo tempo, più di tre anni.

 

Il fatto. Emergerebbe dal referto autoptico depositato che ad uccidere i pescatori indiano sono state armi diverse da quelle italiane, poiché si cita un'ogiva, estratta dall'anatomopatologo K.S. Sasikala dal corpo di una delle vittime, lunga 31 millimetri, con una circonferenza di 20 millimetri alla base e di 24 nella parte più larga. Proiettili decisamente diversi dal calibro 5,56 Nato in dotazione ai marò, che utilizzano i fucili mitragliatori Beretta AR 70/90 e Minimi.
Insomma un vero boomerang offerto su un piatto d’argento ai due ufficiali italiani, e ad un caso ormai troppo dibattuto che ha fatto emergere come la diplomazia e il carattere del governo italiano non goda proprio di ottima salute.

Anche i documenti fotocopia, le testimonianze dei superstiti. Il Quotidiano Nazionale ricostruisce la truffa sulla base delle testimonianze-fotocopia da parte dei testimoni, i tre pescatori sopravvissuti alla sparatoria del 15 febbraio 2012, che si troverebbero alla 46 eima pagina del referto depositato raccolte il 30 luglio 2015. Qui il comandante del peschereccio Freddy Bosco, 34 anni, residente nello stato meridionale del Tamil Nadu, e il marinaio Kinserian, 47 anni, dichiarano 'onestamente e con la massima integrità' che alle 16,30 del 15 febbraio 2012 il natante 'finì sotto il fuoco non provocato improvviso dei marinai Massimiliano Latorre e Salvatore Girone della Enrica Lexi'. Ma entrambi, sbagliano nello stesso modo il nome della petroliera, la Enrica Lexie. Entrambi aggiungono che i 'tiri malvagi' hanno provocato la 'tragica morte dei cari amici e colleghi Valentine, alias Jelastin, e Ajesh Binke'. La loro vita dopo la presunta sparatoria è descritta nello stesso modo: 'Indicibile miseria e una agonia della mente, una perdita di introiti'. 'La nostra ordalia – concludono – non è finita'".

Le testimonianze sono in realtà tre e sembrerebbero una fotocopia, si fa notare come anche un terzo pescatore Michael Adimai, sentito il 4 agosto e con le identiche parole e come i primi due, denuncia la sua incapacità di portare avanti 'le attività quotidiane..

Il mistero del GPS. Altro elemento che emergebbe sempre dalle carte depositate, rivela il quotidiano, riguarda il Gps del Saint Antony, il peschereccio indiano, non fu consegnato da Bosco alla polizia appena arrivò in porto, ma otto giorni dopo, il 23 febbraio 2012, assieme a un computer malridotto. Un tempo certamente comodo per poter manomettere i dati registrati dalle apparecchiature dell’imbarcazione.

Sono passati più di tre anni e solo ora emergono questi documenti che parlano di incompetenza e superficialità nell’aver gestito un caso diplomatico che ha intrappolato in India sue ufficiali della nostra Marina Militare e ora restituisce molti dubbi e vuoti che qualcuno seriamente dovrà dare spiegazione. 




AMIANTO: 34 TONNELLATE DI MATERIALI CONTENENTI AMIANTO IMPORTATI IN ITALIA

Redazione
Roma
– “Un conferma assurda, quella arrivata dal governo: in quattro anni abbiamo importato 34 tonnellate di materiali contenente amianto, dal 2011 al 2014. Il sottosegretario all’interno Domenico Manzione lo ha placidamente ammesso in Aula rispondendo a una nostra interpellanza, come se stesse fornendo un’informazione come un’altra. E ha anche precisato che negli anni successivi i quantitativi sono diminuiti “in modo significativo”. Ma il governo si rende conto che esiste una legge del 1992 che ne vieta  totalmente sia l’importazione che la commercializzazione sull’intero territorio nazionale?”, si chiedono i deputati del M5S. 
 «L’amianto è un killer che ogni anno miete almeno 3000 vittime – sottolinea il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, firmatario dell’interpellanza –  E il governo si permette di consentire l’importazione di materiali con amianto, ancora oggi, a 20 anni di distanza dalla legge? Che senso ha costituirsi parte civile nei processi, istituire giornate in memoria delle vittime e non prendere provvedimenti contro quelle ditte che hanno illecitamente importato 34 tonnellate di amianto? Possibile mai poi che lo Stato italiano ne venga a conoscenza e lo ammetta solo dopo la denuncia dell’avvocato Ezio Bonanni dell'Osservatorio nazionale amianto e del M5S?”.
Chi controlla l’importazione? Come è possibile che il pericoloso killer entri impunemente nel nostro territorio? Di quali prodotti si tratta? E dove è andato a finire una volta sdoganato? 
«Ancora una volta la risposta arriverà dalla magistratura. Come sempre, questo governo, è inerme e inerte”.




MARSALA: LA GUARDIA MEDICA TRA EMERGENZA SICUREZZA E POSIZIONE DELLA STRUTTURA

di Angelo Barraco

Marsala – Siamo tornati ad occuparci della Guardia Medica di Marsala. Nel precedente articolo non abbiamo ben sottolineato che sulla porta era presente un avviso che indicava che il medico era in visita domiciliare. Ma i problemi comunque restano e con l'occasione del nostro secondo servizio giornalistico, abbiamo deciso di raccontare realmente come funziona la Guardia Medica di Marsala e quali sono i problemi al suo interno. Dunque per chiudere la precedente "tornata" possiamo affermare senza dubbio che nella Guardia Medica di Marsala centro si lavora senza sosta. Ma nostra intenzione non è certo quella di giudicare l'ineccepibile condotta dei sanitari quanto quella di fare luce sulle criticità che, comunque ci sono e vanno evidenziate per diritto di cronaca. Ma veniamo a noi.
 
La Guardia Medica non è come il Pronto Soccorso e si chiama guardia di attesa. A Marsala ci sono 5 medici che si alternano, uno di questi fa metà turni a Marsala e metà turni in un’altra struttura. La struttura della Guardia Medica di Marsala è collegata con l’ex Ospedale San Biagio, ormai chiuso. Tale chiusura ha portato anche alla chiusura delle relative porte di accesso della Guardia Medica interna dell’ospedale e quindi allo stato attuale la Guardia Medica ha una sola entrata e non ha altre uscite di emergenza, se dovessero insorgere problemi di allagamento dovuti alle forti piogge nei periodi invernali, la porta di uscita è unica.
 
Un altro problema è la sicurezza poiché il medico che si trova a fare il turno di lavoro all’interno della struttura da solo. Se il medico avesse bisogno di aiuto e gridasse, non lo sentirebbe nessuno, sia perché è solo e sia perché non c’è nessuno che lo aiuta nell’eventuale pericolo. L’unica barriera, l’unica protezione a disposizione del medico è una griglia in ferro sulla porta d’ingresso e un pulsante che li mette direttamente in contatto con le forze dell’ordine. Ma la griglia è una protezione relativa poiché non ci sono altre vie di fuga se dovesse verificarsi una situazione di estremo pericolo.
 
In una struttura isolata, senza vie di fuga e con un medico abbandonato a se stesso e senza una protezione istituzionale: quanto può durare tutto ciò? Quando c’era il San Biagio aperto e il pronto soccorso era aperto, i medici si sentivano più sicuri e non si sentivano soli e il lavoro era superiore e veniva smistato poiché i codici bianchi spettavano alla Guardia Medica e il resto al pronto soccorso. Nel territorio di Marsala ci sono 4 Guardie Mediche, quella di Marsala centro ricopre un’area che va dal centro fino a Contrada San Silvestro, ovvero subito prima dell’ospedale Paolo Borsellino come limite in quell’area della città, poi fino all’inizio di Spagnola, zona aeronautica, e infine nell’altra area delle campagne marsalesi ricopre un’area fino al ponte. La Guardia Medica di Marsala svolge un lavoro importante per il territorio ma necessita di maggiori sicurezze in modo tale vi sia la tutela dei medici che svolgono un lavoro così delicato in una struttura non propriamente sicura e priva di vigilanza. 



YARA GAMBIRASIO: LOTTA TRA GENISTI PER 3 DNA

di Domenico Leccese

Sul caso di Yara Gambirasio Il test del DNA è solo il risultato di una prova scientifica di laboratorio e non una prova regina. Se ben fatto il test può essere utilizzato insieme a prove certe, e non solo indizi, per sostenere le tesi dell’accusa, altrimenti resta solo un pezzo di carta. Adesso sarà lotta tra genetisti forensi e non.
Nuova traccia di DNA sugli slip – la strategia di Massimo Bossetti.

Ci sarebbe una terza traccia di DNA sugli slip della tredicenne e la prova del DNA potrebbe saltare. L'intera strategia del pool difensivo di Massimo Bossetti si gioca intorno alla prova regina del DNA, quella che sembra inchiodare l'indagato: le ultime news sul caso di Yara Gambirasio, qualora in sede istruttoria venissero confermate e accolte, riguardano l'esistenza di una terza traccia di DNA sugli slip della ragazza, cosa che potrebbe portare a non considerare valida ai fini probatori dell'accusa quella che viene considerata la prova schiacciante di colpevolezza nei confronti dell'indagato. A rivelarlo sulle pagine del noto rotocalco Oggi è Marzio Capra genetista forense ex membro dei RIS di Parma e perito del pool difensivo di Massimo Bossetti. Lo scenario potrebbe mutare completamente e il processo si giocherebbe sulle prove accessorie le quali comunque sembrano indicare Massimo Bossetti come l'esecutore dell'omicidio, ma che hanno una valenza e una portata sicuramente minore rispetto alla prova del DNA. Da sottolineare come, negli ultimi tempi, sia stata messa in dubbio anche l'idea che il corpo di Yara fosse stato realmente presente nel campo di Chignolo d'Isola sin dal giorno della sparizione e della morte.

Il rebus del DNA, la difesa di Massimo Bossetti e le ultime news sul caso di Yara Gambirasio. Si tratterebbe di un vero e proprio colpo di scena, qualora l'intuizione si rivelasse esatta e la perizia fosse confermata in sede istruttoria. Secondo quanto riportato dal genetista forense Marzio Capra, sarebbe stata ritrovata una terza traccia di DNA sugli slip di Yara Gambirasio, cosa che metterebbe in crisi l'impianto accusatorio nei confronti di Massimo Bossetti. Si tratterebbe, comunque, di una anomalia clamorosa: sugli slip della ragazzina, è stato trovato il DNA nucleare di Massimo Bossetti, il DNA mitocondriale di Yara Gambirasio, e, ora si aggiungerebbe un altro DNA mitocondriale di una terza persona. Il genetista sottolinea inoltre come il DNA ritrovato riveli una duplice anomalia, mai riscontrata precedentemente: bisogna dimostrare, in primo luogo, perché è presente soltanto il DNA nucleare e non quello mitocondriale di Bossetti e, in secondo luogo, come è scientificamente possibile che sussistano nella medesima traccia due DNA mitocondriali e uno nucleare appartenenti a tre persone differenti. Il genetista la definisce una mostruosità scientifica e l'unica supposizione possibile è che sia stata compiuta una cancellazione selettiva da parte di qualcuno. Insomma, il mistero sembra infittirsi: per quanto riguarda le udienze, la prossima è prevista per venerdì 11 settembre 2015 ed è probabile che già in quella sede vengano sollevate alcune delle questioni riguardanti il DNA.
 




LA RIVOLUZIONE DI PAPA FRANCESCO: I MATRIMONI POTRANNO ESSERE ANNULLATI DAI VESCOVI

Redazione

Città del Vaticano – Papa Francesco sin dal momento in cui si è insediato in Vaticano ha fatto la rivoluzione, sia con determinati atteggiamenti di maggiore flessibilità verso alcune barriere che la chiesa aveva posto nei secoli, sia nei suoi modi gentili che lo hanno sempre contraddistinto. Adesso arriva un altro grande cambiamento, riguarda il processo canonico per la nullità matrimoniale. Dopo ben tre secoli cambia tutto: è stato voluto dal pontefice che  ha accolto quanto avevano chiesto i vescovi di tutto il mondo nei Sinodi del 2005 e del 2014. La norma varata rende la nullità matrimoniale più rapida e meno costosa e attribuisce al vescovo diocesano la responsabilità di essere il giudice che pronuncerà la sentenza. La riforma stabilisce inoltre che se viene avviato un processo ordinario, esso dovrà svolgersi entro un anno con sentenza esecutiva salvo appello. In precedenza c’era bisogno di due sentenze conformi, adesso invece non più. L’iter varato dal Papa era già stato varato sia per il rito latino che per il rito orientale da una Commissione istituita lo scorso anno. La nullità del matrimonio da la possibilità ai divorziati che si sono risposati, di poter ricevere nuovamente l’Eucarestia. Il desiderio di coloro che si trovano in questa situazione è quello di ristabilirsi, sia sentimentalmente e sia con la fede e quello che vuole Papa Francesco è togliere un limite imposto da troppi anni ormai, abbattere una barriera e mettere tutti alla pari.
 
 
Ricordiamo inoltre che Papa Francesco, a due mesi esatti dall'apertura del Sinodo straordinario dulla famiglia ha parlato proprio dei divorziati dicendo "sa bene che questa situazione contraddice il sacramento, queste persone non sono affatto scomunicate e non vanno assolutamente considerate come tali". Le parole di Papa Francesco hanno risuonato nell’Aula Paolo VI davanti ad una copiosa folla di fedeli e le sue parole sono state accompagnate da numerosi applausi quando ha detto: “Se lo facciamo, vediamo ancora di più l'urgenza di sviluppare nelle nostre comunità un'accoglienza reale verso le persone che vivono queste situazioni, per questo è importante che lo stile delle comunità, il suo linguaggio, i suoi comportamenti siano sempre attenti alle persone, a partire dai piccoli” ha aggiunto inoltre “sono sempre quelli che soffrono di più e si deve evitare di aggiungere altri pesi oltre a quelli che già si trovano a portare” e poi arrivano le parole forti, le parole che colpiscono al cuore e danno speranza “Come potremmo raccomandare a questi genitori di fare di tutto per educare alla fede cristiana con esempi di fede convinta e praticata, se li tenessimo distanti come fossero scomunicati?”. Per il Papa tutti i cristiani sono chiamati a imitare il buon pastore: soprattutto le famiglie cristiane possono prendersi cura, accompagnando le famiglie ferite. 



VALLE DEI TEMPLI: LE DEMOLIZIONI CONTINUANO A SUON DI PROTESTE

di A.B.
 
 
Agrigento – Stamattina si sono riaccese le ruspe nella bellissima Valle dei Templi, pronte ad abbattere un’altra villetta abusiva situata in contrada Maddalusa. In questa villetta ci vivevano, sia in inverno che in estate, cinque persone. La zona in cui è stata costruita è stata dichiarata in edificabilità assoluta sin dal 1968. I lavori di demolizione però non sono stati fluidi come si sperava poiché, in primis, c’è stato il legale degli abusivi nonché ex esponente di Legambiente ed ambientalista in primo piano per la lotta all’abusivismo, che si è fatto trovare seduto davanti al cancello della villetta ad impedire la demolizione. Sono sopraggiunte sul posto forze dell’ordine che hanno cercato anche di attenuare i momenti di tensione venutesi a creare tra la famiglia proprietaria della villetta che ha cercato di impedire l’ingresso delle ruspe. Per impedire l’abbattimento della villetta hanno anche sottratto le chiavi della ruspa e insultato gli operai che stavano compiendo l’operazione, ma le tensioni poi si sono placate pian piano e i lavori di demolizione sono iniziati dalla veranda dell’immobile anche se hanno dovuto subire una battuta d’arresto per consentire la rimozione e relativo smaltimento dell’amianto. 
 
 
La demolizione precedente è stata quella del ristorante Kokalos. Il Corpo Forestale si era recato con le ruspe per provvedere all’abbattimento ma i proprietari avevano già provveduto da soli ad abbattere l’immobile, il Corpo Forestale ha preso atto che il locale era stato abbattuto secondo quanto prescriveva la sentenza. Questa operazione ha fatto risparmiare denaro nelle casse e le opere da buttar giù potrebbero aumentare rispetto alle 8 in programma. Il calendario prevede che il 3 settembre toccherà ad un magazzino in contrada Cugno Vela, il 7 settembre in contrada Maddalusa, il 10 settembre in via Afrodite dove verranno buttati giù due fabbricati che appartengono ad un ristorante che è attualmente chiuso. Negli anni 70 e 80 c’è stato ad Agrigento un espansione dell’abusivismo edilizio, in cui non erano le imprese edili ad essere coinvolte ma gli stessi cittadini. Dopo il terremoto del 1966 il territorio è stato sottoposto a dei vincoli messi in atto per la salvaguardia del territorio ma tali vincoli sono stati però violati ed è stata occupata la Valle dei Templi. In quest’area vi sono resti della città di Akragas, il quartiere ellenistico- romano e tanti altri edifici e strutture millenarie. Le denunce per abusivismo presso l’assessorato dei Beni Culturali furono ben 748 in quell’aprile del 1994 e secondo un’analisi, i fabbricati residenziali denunciati sono 300 e sono il 45% quelli accertati nella zona A, i fabbricati residenziali ampliati sono 39 e sono pari al 57,3% e 32 su 82 erano denunce che riguardavano fabbricati con destinazione non prestabilita, poi c’erano inoltre 79 su 195 non a fini residenziali.