ELEZIONI REGIONALI: TRA I 17 IMPRESENTABILI C'E' DE LUCA DEL PD

di Christian Montagna

Con un ampio discorso introduttivo, l’On. Rosy Bindi, presidente della Commissione Parlamentare di Inchiesta sul fenomeno delle Mafie e sulle altre associazioni criminali anche straniere, ha comunicato dalla Camera dei Deputati le liste degli Impresentabili. Dopo aver sottolineato l’assenza di progetti riguardanti ambiente e società nei futuri candidati, ha evidenziato soltanto l’interessamento di molti candidati alla Legge Severino. Il codice della Commissione Antimafia è meno esteso della Legge ma più rigoroso: sono stati inseriti i reati spia di infiltrazioni mafiose. Appaiono dunque “impresentabili” gli indagati per reati ambientali e di corruzione e i condannati in primo grado per reati di peculato e abuso di ufficio; casi di assoluzione per reati rientranti nel codice con giudizio ancora pendente; casi di condanna per reati rientranti nel codice con giudizio ancora pendente.


Rosy Bindi rilancia le accuse verso chi ha giudicato invadente il lavoro della Commissione in un periodo di elezioni. Sono stati pubblicati infatti proprio l’ultimo giorno per non entrare in merito alle elezioni. I dati utilizzati sono stati quelli riservati esclusivamente alla Commissione e non a tutti i cittadini. Il lavoro svolto in meno di un mese, a differenza degli altri anni in cui è stato pubblicato dopo le elezioni, quest’anno si è voluto concludere in anticipo grazie al potere conferito alla Commissione di poter accedere a tutte le banche dati del paese . Con l’aiuto delle Prefetture italiane e della direzione nazionale Antimafia, sono stati esaminati circa 4 mila candidati e sono state riscontrate anomalie su alcuni di essi. Sono perciò stati analizzati i numerosi iter legislativi riguardanti ogni singolo candidato per fornire un risultato chiaro e sicuro. “Con questo codice”, dice Rosy Bindi, “ si è voluto informare i cittadini sulla qualità del personale candidato che andranno a votare ma non comporta la candidabilità o la presentazione dei candidati alle elezioni.” Lo stesso lavoro per questioni di tempo non è stato possibile per le Elezioni Amministrative ma sarà eseguito successivamente alle elezioni.

 

Sono 13 e tutti campani i candidati impresentabili alle Regionali, oltre ai 4 pugliesi individuati dalla commissione Antimafia. Ecco i nomi:

Il candidato presidente del Pd Vincenzo De Luca

Antonio Ambrosio di Forza Italia

Luciano Passariello di Fratelli d’Italia

Sergio Nappi di ‘Caldoro presidente’

Fernando Errico di Ncd

Alessandrina Lonardi di Forza Italia

Francesco Plaitano di Popolari per l’Italia

Antonio Scalzone e Raffaele Viscardi entrambi di Popolari per l’Italia

Domenico Elefante di Centro democratico-Scelta civica

Biagio Iacolare dell’Udc

Carmela Grimaldi della lista Campania in rete

Alberico Gambino della lista Meloni Fdi

 

Tra questi, dunque, ci sono anche il candidato del centro sinistra in Campania Vincenzo De Luca, sulla cui candidatura pende la legge Severino, e Sandra Lonardo, moglie dell’ex ministro Clemente Mastella.

 

L'ATTACCO DI DE LUCA SU FACEBOOK

Nell’ultima giornata di campagna elettorale, ho appreso che la signora Rosy Bindi segnala il mio nome tra gli #impresentabili in relazione ad una vicenda giudiziaria di 17 anni fa, relativa alla vertenza di lavoro degli operai dell’Ideal Standard. Ho già dato mandato al mio legale di querelare per diffamazione la signora Bindi. Premesso che tutti gli atti amministrativi in questione sono stati sollecitati dal Prefetto dell’epoca e dalle organizzazioni sindacali, io ho rinunciato alla prescrizione e sono orgoglioso di aver le preso decisioni urbanistiche necessarie a salvare 250 lavoratori dell’Ideal Standard. Oggi rifarei tutti gli atti esattamente come 17 anni fa. Inoltre, l’ipotesi di "concussione" che mi riguarda è relativa ad oneri di urbanizzazione richiesti a vantaggio del Comune, e calcolati dall’ufficio tecnico. Sfido la signora Bindi ad un dibattito pubblico entro la mattinata di domani, per poterla sbugiardare e dimostrare che l’unica impresentabile è proprio lei, pia Donna di Potere, che ha utilizzato fra i suoi sponsor politici uno dei peggiori esponenti della clientela politica in Campania, massimo produttore del debito sanitario, di cui illustrerò opere e virtù nel corso del confronto. Per il resto è sempre più evidente che questa campagna di aggressione vuole essere un vile ed irresponsabile attacco a Renzi, e che la politica politicante – in modo trasversale – è terrorizzata dalla paura che Vincenzo De Luca possa governare la Campania, e fare piazza pulita. Perderanno comunque. #aTestaAlta

 


 




MARSALA: BOOM DI PRESENZE ALLA CONFERENZA "I CANTIERI DEL DIRITTO"

di Angelo Barraco
 
Marsala – Si è svolto mercoledì un importante incontro presso la Pinacoteca Comunale Convento del Carmine di Marsala intitolato “I media e il principio di non colpevolezza”.
L’incontro si è tenuto nell’atrio della pinacoteca del Carmine e si sono registrate numerosissime presenze tra cui molti avvocati, giornalisti e anche cittadini interessati alle tematiche trattate.
 
La conferenza sull’avvocatura che ha avuto per titolo “I cantieri del diritto” ha visto l’intervento dell’illustre avvocato Giacomo Frazzitta , della Senatrice Francesca Scopelliti, dell’avvocato Fabio Ferrara della giunta dell’Unione camere penali e del noto giornalista Rino Giacalone.
 
E’ stato consegnato anche il premio alla carriera al compianto avvocato penalista Michele Napoli, venuto a mancare prematuramente. Il premio è stato consegnato ai figli. Durante la prima parte del convegno si è parlato del ruolo che ha l’avvocato all’interno della società e dell’importanza dell’avvocato all’interno della società poiché è difensore dei diritti dei cittadini e l’avvocato. Ha fatto il suo intervento l’avvocato Frazzitta ringraziando durante il convegno Gianfranco Zarzana (Presidente COA Marsala), per aver voluto condividere con gli avvocati della camera penale un’attività che lui ha svolto dando visibilità e credibilità al consiglio dell’ordine degli avvocati di Marsala. L’avvocato Frazzitta ringrazia più volte Zarzana per aver dato credibilità in questi anni a questo ordine forense, a livello nazionale, perché, sottolinea l’avvocato Frazzitta, il consiglio dell’ordine di Marsala è tenuto in grande considerazione grazie all’attività diplomatica svolta da Gianfranco Zarzana.
 
L’avvocato Frazzitta spiega che l’iniziativa “I Cantieri del Diritto” vuole essere un tentativo di far diventare Marsala centro di argomenti importanti dal punto di vista sociale e del diritto. Cantieri, spiega, vogliono essere questo, un modo per poterci confrontare. L’avvocato ha spiegato il significato di “Iustitia est habitus animi” , spiegando che l’intento loro è quello di prendere un tema ogni anno traendolo dalle opere di Cicerone perché l’intento è di raccontare al mondo che quello di Marsala è un presidio di legalità millenario, perché a Marsala amministrava la giustizia Cicerone e –sottolinea l’avvocato Frazzitta- nessuno deve toccare il Tribunale di Marsala, sottolineando che sarebbe una sconfitta come lo è stata la chiusura del carcere di Marsala. Si è parlato della stampa, di come il mezzo stampa agisce e di come vengono diffuse o meno determinate informazioni e notizie attraverso determinati canali informativi. Si è fatto l’esempio del caso Bossetti e il fatto che si sia messo in piazza il colloquio con la moglie e di come tale atteggiamento sia dannoso per la persona e di come la dignità della persona diventà oggetto di dibattito televisivo, spesso indicando anche il colpevole ma senza avere elementi che provano la colpevolezza. Sono stati fatti anche altri esempi di cronaca nera italiana come mafia capitale, il caso Tortora e di come il mezzo stampa spesso ha la tendenza inquisitoria prima che vi sia la certezza dei fatti. Ha parlato Rino Giacalone che rappresentava il Presidente dell’ordine dei giornalisti e ha parlato di come un giornalista deve divulgare una notizia dentro parametri certi. Ha parlato della legge bavaglio, di come lavoravano i giornalisti un tempo rispetto a come lavorano adesso, ha parlato della libertà di stampa. Ci sono stati interventi da parte di molti cittadini in merito alla attuale situazione sociale.



DOMENICA AL VOTO 7 REGIONI E 512 COMUNI

Redazione
Domenica 31 maggio 2015, dalle ore 7.00 alle ore 23.00, si svolgeranno le operazioni di voto per le elezioni dei presidenti e dei consigli regionali nelle Regioni Veneto, Liguria, Toscana, Umbria, Marche, Campania e Puglia e dei sindaci e dei consigli di 512 comuni delle regioni a statuto ordinario (di cui 12 capoluoghi di provincia). Nella medesima data si voterà per l'elezione dei sindaci e dei consigli comunali in 10 comuni del Friuli Venezia Giulia (di cui nessun capoluogo di provincia), in 167 comuni della Sardegna (di cui 3 capoluoghi di provincia) e in 53 comuni della Sicilia (di cui 2 capoluoghi di provincia); in Sicilia si voterà domenica 31 maggio dalle ore 8.00 alle ore 22.00 e lunedì 1° giugno dalle ore 7.00 alle ore 15.00. In caso di effettuazione del turno di ballottaggio per l'elezione dei sindaci si voterà domenica 14 giugno dalle ore 7.00 alle ore 23.00; in Sicilia si voterà domenica 14 giugno dalle ore 8.00 alle ore 22.00 e lunedì 15 giugno dalle ore 7.00 alle ore 15.00.

Lo scrutinio dei voti inizierà a partire dalle ore 23.00 di domenica 31 maggio, subito dopo la conclusione delle operazioni di voto e l'accertamento del numero dei votanti (tranne che in Sicilia ove lo scrutinio inizierà alle ore 15 di lunedì 1° giugno). In caso di contemporaneo svolgimento di elezioni regionali e comunali lo scrutinio relativo alle elezioni regionali inizierà alle ore 23.00, mentre quello relativo alle elezioni comunali verrà rinviato alle ore 14 di lunedì 1° giugno.
 




IRLANDA, SI' ALLE NOZZE GAY: IL VATICANO SI INDIGNA

di Matteo La Stella

Città del Vaticano– Dopo il referendum irlandese in merito alle nozze tra persone dello stesso sesso, passato lo scorso venerdì 22 maggio con il 62,1% dei voti favorevoli, dal Vaticano non hanno tardato ad arrivare parole di disapprovazione. L'Irlanda, che aveva depenalizzato l'omosessualità solo nel 1993, ha messo in campo il referendum poiché, solo tramite votazione popolare, è prevista la possibilità di apportare modifiche alla locale costituzione, nata circa 78 anni. In particolare i cittadini irlandesi, per la prima volta nella storia, si sono espressi in merito al respingimento o all'approvazione di una nuova clausola che riporta:“Il matrimonio può essere contratto, in accordo con la legge, da due persone senza distinzione di sesso”, portando di fatto, i matrimonio omosessuali allo stesso livello delle nozze tra eterosessuali con 1.201.607 si. Intanto in Italia il dibattito è ancora aperto…

VATICANO, NOZZE GAY: ”UNA SCONFITTA PER L'UMANITÀ” 

Secondo il Vaticano, quanto stabilito dal referendum irlandese rappresenta una :“sconfitta per l'umanità” e, colpire la famiglia tradizionale “ sarebbe come togliere la base dell'edificio del futuro”. Ad affermarlo è stato il segretario di Stato Vaticano, il cardinale Pietro Parolin che si è detto molto triste rispetto a questo risultato, di cui la chiesa deve prendere atto, nel senso di:” rafforzare il suo impegno per l'evangelizzazione”. Secondo il segretario di Stato si tratta di un ko a tutto tondo, che riassume così:”Credo che non si può parlare solo di una sconfitta dei principi cristiani ma di una sconfitta dell'umanità”. Il cardinale poi continua, spiegando come la famiglia deve essere tutelata per rimanere al centro di tutto, in quanto, a prescindere dagli avvenimenti di questi giorni, resta comunque il futuro dell'umanità e della chiesa. 

Rispetto all'esito della votazione plebiscitaria irlandese, esempio lampante di come la base cattolica si muova in maniera completamente diversa rispetto ai proclama dei vertici, arriva la sollecitazione da parte della chiesa italiana che esorta a “non arroccarsi”, mantenendo comunque l'occhio vigile così da evitare “un'accettazione acritica” del fenomeno.

La sollecitazione arriva dal segretario generale della Cei, monsignor Nunzio Galatino, che in merito al referendum afferma:”la percentuale con cui è passato il referendum ci obbliga un po' tutti a prendere atto che l'Europa, e non solo l'Europa, sta vivendo un'accelerazione del processo di secolarizzazione che coinvolge tutti gli aspetti e quindi anche quello delle relazioni”- aggiungendo poi che quanto si è verificato in Irlanda non è-” un sonoro schiaffo alla Chiesa”, come qualcuno si è affrettato a dire.
Un gradino più su, invece, il numero uno della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco, sostiene che sulla scorta delle parole spese dall'Arcivescovo di Dublino, monsignor Martin, convinto che l'evento non è solamente il semplice esito di una campagna referendaria, ma bensì rappresenta una rivoluzione culturale, la chiesa non può sottrarsi ad alcuni interrogativi. “ Cosa dobbiamo correggere e migliorare nel dialogo con la cultura occidentale?- si domanda la testa di serie della Cei- "Ogni dialogo dev'essere sereno, senza ideologie, innervato di sentimenti ma anche di ragioni. In questo quadro, noi crediamo nella famiglia che nasce dall'unione stabile tra un uomo e una donna, potenzialmente aperta alla vita; un'unione che costituisce un bene essenziale per la stessa società e che come tale non e' equiparabile ad altre forme di convivenza”.

Quanto alla posizione della chiesa nei confronti degli omosessuali, il cardinale dice ”Nel Magistero viene costantemente riaffermato il pieno rispetto per la dignità di ciascuno, quale che sia il suo orientamento: c'e' come principio quell'accoglienza che favorisce la partecipazione alla vita della comunità ecclesiale. Questa posizione non ci esime dalla fatica di distinguere, evitando semplificazioni che non giovano".

In chiusura, in merito alla legge sulle unioni civili, ddl Cirinnà, Bagnasco dice che di fatto equipara il matrimonio gay a quello tradizionale e che, dal canto suo:”Chiedere che si evitino indebite omologazioni non intacca il riconoscimento dei diritti individuali di ciascuno”.




BRUXELLES, RIFUGIATI: FRONTEX AMPLIA L'OPERAZIONE TRITON

di A.B.
 
Bruxelles – E’ arrivata oggi una notizia dall’agenzia Ue, Frontex amplia l’operazione Triton nel mar Mediterraneo e il coordinamento delle attività avverrà da una base regionale in Sicilia. Vi sarà anche un’estensione dell’area di intervento dell’operazione che sarà di 138 miglia nautiche e vi sarà un accrescimento dei mezzi con il fine di “sostenere le autorita' italiane nel controllo dei confini marittimi e nel salvataggio di vite umane”.
 
Per il rafforzare Triton la comunità europea fornirà 26,25 milioni di euro e Poseidon in Grecia da giugno 2015. Frontex, dalla Sicilia, svolgerà il suo lavoro a stretto contatto con Europol, Eurojust e Easo in supporto dell’Italia. La commissione europea lavora intanto sul ricollocamento dei rifugiati. Secondo una proposta che sarà portata domani al collegio dei commissari Ue, i rifugiati che dovranno essere ricollocati in Francia sono 6752, ovvero il 16,88% dei 40,000 dei rifugiati che potranno essere ridistribuiti da Italia e Grecia.
 
Se il dato sarà ufficiale, la Francia sarà il paese che avrà  un numero cospicuo di rifugiati provenienti da Italia e Grecia. Alla Germania andranno il 21,91% dei rifugiati. In paesi come Gran Bretagna, Irlanda, Danimarca invece andranno soltanto 827 migranti. La redistribuzione si applica a quei paesi che hanno il 75% di domande di asilo. 



ALLARME OCSE: ITALIA SECONDA PER NUMERO DI "NEET" SOTTO I 30 ANNI

di M.L.S.

L'Italia si aggiudica il secondo posto per il numero più alto di giovani under 30 nella condizione di “Neet”, cioè disoccupati e non impegnati in percorsi formativi o di studio. L'allarme proviene dal rapporto annuale “Oecd skills outlook 2015”, proveniente dall'organizzazione parigina e stilato in merito a tutti i paesi dell'area Ocse. 

Il rapporto, legato alle problematiche dell'occupazione giovanile, vede l'Italia sul podio, seconda solo alla Spagna, con un rapporto di giovani “Neet” sotto i 30 anni del 26,1%, a fronte della percentuale media europea del 14,9%. Ampio divario anche tra l'Italia e la terza in classifica, l'Irlanda, che detiene una percentuale di giovani inoccupati del 19,2 %, più di 6 punti percentuali in meno rispetto al Bel Paese.

Capovolgendo la classifica, i membri con meno “Neet” sono l'Olanda, con una percentuale dell'8,9%, la Norvegia con il 9,1% e la Svezia con il 9,4%.




MIGRANTI: L' ITALIA PRESENTERĂ€ IL PIANO DI ACCOGLIENZA

di M.L.S.


Roma- L'Italia, entro un mese, dovrà presentare il progetto dettagliato in merito all'accoglienza migranti. Il pacchetto emergenziale italiano, viaggia sulla scorta dell'ok per la ridistribuzione dei richiedenti asilo tra i paesi dell'Unione ed è previsto da una proposta legislativa dell'esecutivo UE che, domani, passerà al vaglio del collegio dei commissari per l'approvazione.

Nel progetto, che l'Italia dovrà presentare in quanto paese beneficiario dei trasferimenti, come peraltro sarà costretta anche la Grecia, dovrebbero essere inclusi anche gli hotspot di primo soccorso in cui saranno presenti tecnici dell'Ufficio europeo per l'asilo e di Frontex. Proprio qui, secondo fonti di Bruxelles, tutti i migranti in arrivo transiteranno per il rilevamento delle impronte digitali e per effettuare i primi accertamenti. In merito all'attuazione del progetto, l'Italia dovrà presentare un resoconto con cadenza trimestrale al Consiglio e alla Commissione UE. Secondo quanto appreso, qualora venissero riscontrate irregolarità sulla registrazione degli accessi di migranti, come per esempio il mancato rilevamento delle impronte digitali, il trasferimento tramite meccanismo europeo verso gli altri stati dell'Unione, che dovrebbe rimanere in vigore per 24 mesi, potrebbe essere bloccato.

La proposta legislativa, che prevede il trasferimento di 24mila richiedenti asilo dall'Italia, dopo il via libera al collegio dei commissari di domani, passerà per il consiglio Affari interni del 15 giugno prima di approdare al vertice del 26 giugno per passare sotto lo scanner dei 28 leader europei. Data l'opposizione di una decina di paesi, intanto, si prevedono discussioni e negoziati. 




ANTICORRUZIONE: RENZI FIRMA LA LEGGE. "I GUFI PASSANO E LE LEGGI RESTANO"

di A.B.
 
Matteo Renzi firma la legge anticorruzione e condivide con il popolo virtuale di Twitter quanto avvenuto e scrive: “Anticorruzione. I gufi passano, le leggi restano. Verba volant, scripta manent”, poi su facebook commenta l’argomento dell’anticorruzione e del traguardo raggiunto dall’Italia scrivendo: “L'Italia torna un Paese all'avanguardia nella legislatura anti-corruzione. In un anno, il falso in bilancio, l'autoriciclaggio, i reati ambientali, l'Autorità di Cantone, le pene più dure per mafia e corruzione”.
 
Per quanto riguarda il falso in bilancio (articolo 10) le cose prenderanno una piega diversa, con il testo approvato chi commette falso in bilancio rischia la reclusione da 3 a 8 anni, se non quotata invece da 1 a 5. Per quanto riguarda i fatti di lieve entità la pena minima è di 6 mesi, mentre la massima è di 3 anni. Sarà il giudice a valutare l’entità in base al tipo di società, alle dimensioni della società e al tipo di condotta dolosa. La riduzione della pena si applica anche alle società che non possono fallire, il reato in questione è perseguibile con querela di parte e toccherà al giudice stabilire il danno causato. Vi è anche l’introduzione di un nuovo articolo nel codice civile, l’articolo 2621-ter, norma anticorruzione. Vi è stato un aumento per alcuni reati di corruzione in atti giudiziari, per induzione, peculato e corruzione propria. Vi è stato anche un aumento della pena carceraria per coloro che commettono il reato di associazione mafiosa. 



A CENA CON VITTORIA, LA PICCOLA DI MARANO AFFETTA DA SMA 1

di Christian Montagna

Marano-
Sono da poco passate le otto di sera quando mamma Sonia e papà Gerardo aprono le porte di casa per regalarmi una serata in compagnia della loro piccola Vittoria. Ancora riaffiorano le emozioni di una serata così speciale. Entro in casa, saluto e mi dirigo verso di lei che è adagiata sul tavolo a guardare il suo cartone animato preferito, “Masha e orso”. Mi avvicino, la guardo e sono felice. Vittoria questa sera non ha voglia di mangiare, i tentativi di mamma e nonna sono vani. Soltanto la pazienza di papà Gerardo e il feeling che , si sa, le femminucce hanno nei confronti dei loro papà, riescono a farla mangiare quanto basta. La serata trascorre egregiamente: sono sempre più felice di essere qui. Vittoria è stanca e vuole dormire ma prima, gioca con noi e si lascia coccolare dal suo papà.

Proprio nel pomeriggio, il caso di Vittoria diventa ufficialmente nazionale: il tg delle 18.30 sulle reti Mediaset trasmette un servizio in cui Sonia a gran voce e con grande determinazione chiede la concessione del farmaco. Ebbene, a differenza di quanto qualche collega dice, alla famiglia De Biase non è ancora arrivata nessuna comunicazione ufficiale riguardo la mobilitazione del Ministero, né tantomeno una comunicazione da parte delle case farmaceutiche. Fare lo scoop è quello a cui molti hanno ambito in questi giorni, ma vi posso garantire che, in questa vicenda ,lo scoop è l’ultima cosa utile e necessaria.

A Vittoria servono certezze, servono fatti concreti; serve una telefonata di un qualsivoglia segretario o assistente di un Ministero o dell’Aifa per comunicare almeno l’avvenuta mobilitazione sulla vicenda. Ora, non è il momento di dichiarazioni ai giornali, non servono. Vittoria non vuole più sottostare ad una maledetta burocrazia che decide la sua vita. Ma possibile che la vita di un bambino affetto da Sma 1 non possa essere liberamente gestita dai suoi genitori? Chi siamo noi per autorizzare un farmaco? Nessuno e dico nessuno può surrogarsi il diritto di decidere la vita di un’altra persona.

Io so solo che Vittoria si sta stufando di tutto ciò, me ne sono accorto guardandola negli occhi: lei vuole andare a scuola, vuole finalmente poter controllare il suo corpo, respirare senza alcun sostegno, poter dimostrare l’affetto ai suoi genitori e ai suoi parenti. Vittoria vuole cominciare a mangiare tutto ciò che i bambini della sua età mangiano; vuole indossare i vestitini alla moda e scorrazzare libera per casa facendo morire di gelosia il suo papà. Vittoria non ne può più di quella ingombrante imbracatura che le lega piedi, gambe e spesso anche il volto. Non vuole più allarmare i genitori per le improvvise crisi respiratorie, vuole andare in giro con la sua mamma; giocare al parco e divertirsi. Vittoria vuole studiare, frequentare la scuola e conoscere tanti amici; vuole un giorno poter rendere orgogliosi i suoi genitori, vuole innamorarsi; vuole far arrabbiare la mamma per le sue marachelle, vuole andare al mare, giocare sulla sabbia, proprio come tutti i suoi coetanei faranno nei prossimi giorni.

Tutto ciò adesso non le è concesso ma lei combatte, non molla, e come se combatte! Uno sguardo fisso e intenso, che vale più di mille parole, che ti attanaglia e ti ipnotizza, che ti toglie il respiro. Un corpicino che cerca di reagire, che vuole sconfiggere a tutti i costi questa brutta malattia. E’ una guerriera questa piccola ma tanto grande creatura. Vittoria ha già lottato contro il male che le si è accanito contro, sta cercando in tutti i modi di combatterlo e debellarlo, affiancata dai suoi grandi genitori. Sì, li chiamo grandi perché non tutti a questo mondo sono in grado di essere genitori. Sonia e Gerardo vivono in funzione della piccola, in attesa di risposte che nessuno vuole dargli; con il terrore e la minaccia delle crisi respiratorie che in ogni momento potrebbero sopraggiungere. Non fanno altro se non stare con Vittoria, perché in ogni caso e contro qualsiasi opinione contraria, hanno deciso di tenerla in vita.

Vittoria ha già vinto una battaglia che molti spesso abbandonano ai primi ostacoli. Quella vita alla quale, ogni giorno, molti di voi sputano in faccia, Vittoria la vuole vivere a tutti i costi. Questa storia ha dell’incredibile per la tragicità dei fatti ma vi posso assicurare che viverla in prima persona è quanto di più bello ci possa essere.

Vittoria mi ha insegnato il valore della vita, mi ha insegnato a combattere e spero possa insegnarlo anche a voi tutti.




RIFORMA DELLA SCUOLA: E' SCONTRO TRA MINISTRI E SINDACATI

di Christian Montagna

Roma- Si è concluso senza nulla di fatto l’incontro tra il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini e i sindacati di categoria che ammettono di essere delusi e amareggiati. Il ministro secondo le dichiarazioni dei sindacati infatti si sarebbe dimostrato nettamente serrato nei confronti di alcune questioni delicate come precariato e prerogative dei dirigenti scolastici. Una piccola apertura verso la discussione è stata riscontrata unicamente per la presenza di genitori e studenti nel meccanismo di valutazione dei docenti.

Anche per il segretario generale della Flc Cgil, Domenico Pantaleo, "non c'e' stata alcuna risposta concreta, quindi continueremo la nostra battaglia anche con le manifestazioni che si terranno in tutto il Paese il prossimo 5 giugno. Questa riforma e' inaccettabile, incostituzionale e non apporta alcun cambiamento vero nel mondo della scuola. Anzi, con questo provvedimento la scuola pubblica ritorna indietro, ad un modello autoritario”.

D’altra parte invece le reazioni del ministro Giannini che si appella al senso di responsabilità dei sindacati. "L 'impianto generale del disegno di legge va salvaguardato nel passaggio al Senato perché autonomia, valutazione e merito per noi restano centrali“ dice e ancora “crediamo che il nostro provvedimento proponga un ribaltamento di paradigma perché, a differenza del passato, non si effettuano tagli ma si stanziano fondi, si affronta il tema del precariato dando una risposta importante attraverso un piano di assunzioni straordinario e si ripristina quanto previsto dalla Costituzione con l'accesso all'insegnamento per via concorsuale”.

Una posizione che non convince nessuno, neppure i parlamentari del Movimento 5 stelle che reputano la riforma poco costruttiva e per nulla innovativa. Da Sinistra Ecologia Libertà di Nichi Vendola un altro attacco sferrato su Twitter “"Se il governo non #cambiaverso sulla scuola, noi raccoglieremo le firme per un referendum contro la cattiva scuola di Renzi”. Nel frattempo, i sindacati continuano a minacciare il blocco degli scrutini.




DIVORZIO BREVE: DA OGGI IN VIGORE LE NUOVE NORME

di Angelo Barraco
 
Roma – Sono cambiate le leggi sul divorzio in Italia, adesso bastano da 6 a 12 mesi per dirsi addio. La riforma sul divorzio, che è una rivoluzione per l’Italia, è stata approvata dal Parlamento lo scorso 22 aprile ed è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 6 maggio. L’entrata in vigore delle nuove norme è prevista per oggi, 26 maggio. Con la vecchia legge  dopo la separazione, dovevano trascorrere tre anni e poi si poteva chiedere il divorzio; la modifica riduce i tempi ad un anno necessario per poter chiedere il divorzio dopo la separazione.
 
Nel caso di separazione consensuale il tempo si riduce a sei mesi. Le norme si applicano ai procedimenti in corso alla data di entrata in vigore della nuova legge. Entra in vigore anche nei casi in cui il procedimento di separazione risulti precedente alla medesima data. Analizziamo la legge 55/2015, un elemento importante è la riduzione dei tempo del divorzio descritti poc’anzi. Un altro elemento importante è lo scioglimento della comunione legale, si scioglie quando il presidente del Tribunale da l’autorizzazione ai coniugi di vivere separati. Se la separazione è consensuale lo scioglimento avviene dalla data in cui viene sottoscritto il processo verbale di separazione dei coniugi.
 
Come detto poc’anzi, il procedimento dispone anche l’applicazione della legge sui procedimenti in corso dalla data di entrata in vigore della riforma. Il presidente dell’associazione avvocati matrimonialisti italiani, Gian Ettore Gassani ha detto: “E' un primo passo  verso una riforma piu' radicale, con cui la separazione potrebbe diventare facoltativa e non obbligatoria per divorziare. In alcuni Paesi europei, infatti, e' possibile gia' il divorzio diretto” aggiunge “il provvedimento legislativo puo' riguardare da 50mila a 300mila procedimenti, una forbice molto ampia dovuta al fatto che non tutti in Italia intendono passare dalla separazione al divorzio.Ogni anno in media ci sono 90mila separazioni ma solo 50mila divorzi”.
 
Ma cos’è il divorzio breve? Che vantaggi offre? Il voto della Camera ha registrato un consenso di 398 si, 28 no e 6 astenuti al divorzio breve. Ciò significa che non sarà più necessario aspettare 3 anni prima di poter divorziare, come previsto dalla riforma della legge Fortuna-Baslini. Adesso basteranno 6 mesi, in caso di separazione consensuale e un anno se si decide di ricorrere al giudice. Il tempo rimane tale indipendentemente dalla presenza o meno di figli. Vi sono novità anche sulla comunione dei beni poiché la comunione si scioglie quando il giudice autorizza i coniugi a vivere separati. Il divorzio breve sarà operativo anche per i procedimenti in corso.