LE LEZIONI DI D'ANTO': UN VIAGGIO NEL MONDO DELL'ANALISI COMPOSITIVA

di Michele Di Filippo

Con l'appuntamento di oggi si inaugura questa nuova rubrica musicale, il cui intento è quello di aprire una finestra sul mondo della musica attuale, cercando di mettere in risalto esperienze, attività, testimonianze, ed eventi di: musicisti, compositori ed interpreti autorevoli e non, evidenziando realtà e personalità del panorama musicale che non sempre ricevono l’attenzione meritata

La rubrica “Il mondo dei suoni”,  oltre a svolgere attività d’informazione musicale, vuole essere un luogo dove trattare argomenti d’interesse, discussioni aperte in cui la partecipazione sarà l’aspetto fondamentale.

Va in questa direzione, per l’appunto,  l’evento che di seguito ho intenzione di proporvi.  Lo scorso 12 aprile ad Albano Laziale, cittadina alle porte di Roma nel territorio dei Castelli Romani, presso il Cna Castelli si è tenuto un’ appuntamento della rassegna “Le lezioni di D’Antò”, organizzate dall’Associazione AMRoC Roma Castelli. Protagonista assoluto della serata è stato il Maestro Antonio D’Antò, noto compositore, pianista, direttore d’orchestra e didatta, già direttore del Conservatorio “Licinio Refice” di Frosinone, il quale ha tenuto un’interessante analisi musicale sulle composizioni vocali di due compositori di epoche storiche distinte quali: Felix Mendelssohn – Bartholdy (1809-1847) e il contemporaneo  David J. Griffiths.

UN MOMENTO DELLA LEZIONE TENUTA DAL M° ANTONIO D'ANTO'

Le composizioni sono state eseguite dall’ensemble vocale Chantharmony diretto da Chantal Mony con al pianoforte il M° Andrea Centra. Il seminario ha suscitato partecipazione, risultando accattivante e in grado di interessare  un ampio pubblico, dagli esperti più autorevoli sino ai neofiti. Dai cenni biografici, passando per  aneddoti storici e spunti interpretativi per finire su un’analisi compositiva accurata, il Maestro Antonio D’Antò ha trattato due esempi musicali sul profondo rapporto tra musica e poesia. I brani di Mendelssohn proposti, “Die Nachtigall” e “Auf dem See”,  sono stati scritti su testo del poeta tedesco Johann Wolfgang von Goethe. Del compositore David Griffiths, è stato invece eseguito ed analizzato il brano “Lo, Nemi” , scritto sul testo del  poeta inglese Lord Byron.

ENSEMBLE VOCALE CHANTHARMONY DIRETTO DA CHANTAL MONY

Come già detto quest’appuntamento fa parte di una rassegna di seminari di analisi nei quali, a partire da novembre 2014, con cadenza quasi mensile, si sono analizzate partiture di compositori di tutti i tipi con altrettanti artisti coinvolti.

Ecco alcuni titoli : Tres piezas espanolas di J. Rodrigo,  Johann Sebastian Bach  Sonata in Si minore BWV 1030,  Robert Schumann Fantasia Op. 17,  Astor Piazzolla Histoire du Tango.

In conclusione oltre alla soddisfazione nell’aver presentato un laboratorio musicale di così alto profilo ed aperto a differenti linguaggi, non mi resta che invitarvi a partecipare numerosi ai prossimi appuntamenti de “Le lezioni di D’Antò” che si terranno nella stessa sede nel mese di maggio con date da stabilirsi.

Per info potete contattare gli organizzatori a questo indirizzo info.amroc@gmail.com

Per chiunque abbia invece voglia di contattarmi, proporre/comunicare qualsiasi novità progetto può scrivermi a difilippomichele@yahoo.it
 




RIDUZIONE SPESE MILITARI: "LA PINOTTI È SOLO UN OSPITE, COMANDANO I GENERALI"

Redazione

"Comanda la Ministra Pinotti o i generali?" questa è la domanda che si pongono Luca Marco Comellini, Segretario del partito per la tutela dei diritti di militari e forze di polizia (Pdm) e Maurizio Turco, già deputato radicale al parlamento europeo ed italiano e cofondatore del Pdm, in merito alla recente circolare emanata dal Capo di stato maggiore della difesa, generale Claudio Graziano che detta le regole per l'applicazione dell'articolo 1, comma 364, della legge n. 190 del 23 dicembre 2014.
"Sicuramente le decisioni in materia di riduzione delle spese militari assunte dal Governo, dalla Pinotti e, conseguentemente, del Parlamento che le ha votate favorevolmente, contano quanto il due di coppe quando regna bastoni e l'asso di mazze ce l'ha in mano il generale Claudio Graziano.
Questo è quanto si legge fra le righe della recente circolare che il generale, fresco di nomina al vertice della Difesa, ha emanato lo scorso 10 marzo per dettare le sue disposizioni in materia di riduzione delle spese militari, prevedendo delle eccezioni all'applicazione all'articolo 1, comma 364, della legge n. 190 del 23 dicembre 2014 che prevede: "364. Ai fini del contenimento delle spese relative al personale militare destinato a ricoprire incarichi all'estero, ove ciò risulti possibile per lo specifico incarico in relazione alle modalità di impiego definite per l'organismo o ente internazionale di destinazione, l'impiego del personale interessato e' disposto per un periodo di quattro anni".
Con la disposizione firmata da Graziano vengono esclusi dalla previsione normativa i seguenti incarichi:

1) Cariche a "status internazionale" ai sensi della legge n. 1114/62. Il grosso dei militari italiani impiegati ai sensi di questa legge è assegnato ad agenzie internazionali (NATO e non). Le regole della NATO prevedono una permanenza fino a cinque anni. Altre agenzie quali l'OCCAR – Francoforte ne prevedono addirittura nove. Il numero di agenzie coinvolte fa ritenere che il personale fatto rientrare con un anno di anticipo (3 anni invece di 4) sia dell'ordine di centinaia di unità. La durata del mandato degli italiani per queste cariche è, di fatto decisa dall'Italia e pertanto non esistono motivi di eccezione alla regola generale dei 4 anni imposta dalla legge.

2) Incarichi a connotazione EMA/EMAC : Sono incarichi a rotazione tra Esercito, Marina e Aeronautica (EMA) e, in alcuni casi, Carabinieri (EMAC), tutti soggetti alla legge italiana, senza coinvolgimento di personale di altre nazioni. Pertanto anche in questo caso non esistono motivi di eccezione alla regola generale dei 4 anni imposta dalla legge. Anche per questa tipologia si tratta di centinaia di militari (ad esempio la quasi totalità del personale assegnato a grandi comandi quali NATO HQ Bruxelles e NATO ACO Mons).

3) Incarichi presso le Rappresentanze Diplomatiche all'estero/Rappresentanze Permanenti presso le Organizzazioni Internazionali (ai sensi dell ́art. 1809 del decreto legislativo n. 66/2010) : Sono incarichi assegnati solo a militari italiani, quindi soggetto esclusivamente alla legge italiana, senza coinvolgimento di altre nazioni. Pertanto anche in questo ultimo caso non esistono motivi di eccezione alla regola generale dei 4 anni imposta dalla legge. Tenendo conto che nella maggior parte delle Ambasciate Italiane nel mondo prestano servizio almeno 4 militari (1 Ufficiale, 2 Sottufficiali e un Carabiniere), anche in questa tipologia ricadono centinaia di militari.

In conclusione, considerato il sostanzioso numero complessivo dei militari coinvolti, è evidente che le esclusioni previste dalla direttiva in argomento di fatto inficiano significativamente la finalità ultima del già citato comma, ovvero quella di contribuire a garantire un beneficio al Bilancio dello Stato mediante il taglio di spese non necessarie.


Solo a scopo puramente informativo è utile evidenziare che durante la discussione della legge di stabilità, la Commissione Bilancio del Senato ha considerato "inammissibile" per mancanza di copertura finanziaria la proposta di emendamento n. 2.866 dei senatori De Pietro, Uras, Casaletto, Mastrangeli, volta a mantenere la durata del termine dei mandati all'estero a 3 anni.
Insomma, siamo alle solite: fatta la legge, trovato l'inganno. La Pinotti ha qualche cosa da dire in merito oppure anche questa volta preferisce tacere, come ha fatto tutte le altre volte che abbiamo posto un problema di legalità e spreco di denaro pubblico nell'ambito del Ministero della difesa che, a quanto sembra, la ospita semplicemente."




MATTARELLA DA PAPA FRANCESCO: "ORA L'IMPEGNO DELL'EUROPA SUI MIGRANTI"

Redazione

Un incontro importantissimo tra il presidente della repubblica e il Papa. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è giunto in Vaticano per la visita di Stato a papa Francesco. Il corteo presidenziale e' arrivato da Via della Conciliazione ed e' entrato in Vaticano da Piazza San Pietro e quindi dall'Arco delle Campane. La cerimonia di saluto, guidata dal prefetto della Casa Pontificia mons. Georg Gaenswein, avviene nel Cortile di San Damaso.

Il presidente – che nel cortile di San Damaso è stato accolto dal prefetto della Casa Pontificia mons. Georg Gaenswein, – è accompagnato dalla figlia Laura e da cinque nipoti. Il seguito ufficiale è guidato dal ministro degli Esteri Paolo Gentiloni con la consorte, Emanuela Mauro. E' poi composto dall'ambasciatore di Italia presso la Santa Sede Daniele Mancini con la consorte Anna Rita De Luca, da Ugo Zampetti segretario generale della presidenza della Repubblica, con la consorte Maria Grazia Picozzi, da Daniele Cabras, consigliere e parlamentare direttore dell'ufficio di segreteria generale, con la consorte Chiara Gatti, da Simone Guerrini, direttore dell'ufficio di segreteria con la consorte Patrizia dell'Alba, dal consigliere per l'informazione Gianfranco Astori con la consorte Ivana Boggini, dal direttore dell'ufficio per gli affari diplomatici Antonio Zanardi Landi con la consorte Sabina Cornaggia Medici, dal generale Roberto Corsini direttore dell'ufficio per gli Affari militari, con la consorte Carmela Petrilli, dal consigliere per la stampa Giovanni Grasso con la consorte Ilaria Manzione, dal prefetto Emilia Mazzucca, direttore dell'ufficio per gli Affari interni con il consorte Giambattista Pirillo, dal ministro plenipotenziario Riccardo Guariglia capo del cerimoniale diplomatico della Repubblica e dla consigliere di legazione Pietro Vacanti Perco, capo dell'ufficio II del cerimoniale diplomatico della Repubblica.

Papa Francesco ha accolto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sulla soglia della Sala del Tronetto, lo ha fatto accomodare nella biblioteca e, seduti alla scrivania, i due hanno scambiato qualche battuta mentre scattavano i fash dei fotografi. Alle 9,54 è cominciato il colloquio privato, durato 23 minuti. Poi state aperte le porte della biblioteca, e il presidente ha presentato al Papa la famiglia e il seguito.

 

Il Papa ha espresso "gratitudine per l'impegno che l'Italia sta profondendo per accogliere numerosi migranti che a rischio della vita chiedono accoglienza". "Non dobbiamo stancarci nel sollecitare un impegno più esteso a livello europeo e internazionale", date le "proporzioni del fenomeno". Così nel discorso ufficiale a Mattarella.

"La carenza di lavoro per i giovani diventa un grido di dolore che interpella i pubblici poteri, le organizzazioni intermedie, gli imprenditori privati e la comunità ecclesiale, perché si compia ogni sforzo per porvi rimedio, dando alla soluzione di questo problema la giusta priorità", ha detto il Papa.

Un ambito di collaborazione tra Italia e comunità ecclesiale per il bene comune è la "cura dell'ambiente", contro squilibri, mancanza di cibo e inquinamento. E il Papa auspica che anche l'Expo contribuisca a "approfondire la riflessione contro il degrado ambientale". Lo ha detto nel discorso ufficiale a Mattarella.

"Governo e Parlamento italiani sono impegnati ad adottare misure che consentano al nostro Paese di lasciarsi alle spalle una crisi che è stata lunga e dolorosa e da cui solo ora si inizia a intravedere l'uscita". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo discorso a Papa Bergoglio.




PASSAGGIO ALLA PRIMA ELEMENTARE: COME PREPARARSI

A cura della Dottoressa Chiara Marianecci, Logopedista


Il passaggio ad una nuova classe è sempre motivo di ansie, in particolare l’inizio della prima elementare è un passo importante. L’apprendimento della letto-scrittura è la prima chiave verso il “mondo dei grandi”: apprendere questo strumento può tuttavia non essere immediato, infatti alcuni bambini possono evidenziare maggiori difficoltà rispetto ad altri, è ormai noto che chi ha già avuto altri casi in famiglia con difficoltà di apprendimento o chi ha manifestato un anomalo sviluppo del linguaggio in fase evolutiva, con aree carenti su diversi fronti, ha maggiore possibilità di riscontrare difficoltà e/o disturbi dell’apprendimento . L’informazione generale negli ultimi periodi è decisamente aumentata e molti genitori pongono certamente più attenzione a questi aspetti. Vi sono in linea generale delle abilità che se stimolate in fase ancora prescolare possono ridurre il rischio di manifestare le difficoltà sovra descritte e possono divenire una base più solida per il futuro sviluppo delle abilità accademiche: stimolare le cosiddette “capacità meta fonologiche” quali sillabare o riconoscere una parola detta in sillabe, riconoscere le rime ed altre. Si possono costruire attività ludiche e piacevoli incentrate su queste abilità. In aggiunta anche canzoncine e filastrocche risultano un valido passatempo. Raccontare storie, per stimolare la capacità lessicale, morfosintattica e narrativa del bambino. Dedicare del tempo ai pregrafismi, con percorsi , attività di tratteggio e precisione grafica. Capacità di contare fino ad un minimo di 10 e supportare nel riconoscimento immediato del “tanto” o “poco”. Brevemente sono stati riportati degli spunti da poter sfruttare per stimolare al meglio il bambino prossimo all’ingresso alla scuola elementare. E’ doveroso sottolineare che se genitori o insegnanti dovessero notare evidenti difficoltà in questi compiti o uno sviluppo linguistico non ancora completo sarà opportuno rivolgersi ad uno specialista (logopedista,neuropsichiatra infantile) che possa meglio approfondire il profilo effettivo del bambino e quindi trattarlo con un training specifico e mirato qualora si evidenziasse la necessità.

Logopedista Chiara Marianecci
3497296063
Chiara.marianecci@hotmail.it




SEQUESTRATO PESCHERECCIO ITALIANO VICINO LA LIBIA

di Alberto De Marchis

Un peschereccio siciliano è stato attaccato e sequestrato da uomini armati che lo hanno abbordato con un grosso rimorchiatore, in apparenza senza contrassegni militari. Si può supporre perciò che si tratti di un atto di pirateria. Il motopesca "Airone", di Mazara del Vallo (Trapani) si trovava a 40 miglia dalla costa di Misurata quando è stato dirottato. A dare l'allarme via radio alla Guardia costiera è stato l'equipaggio di un altro peschereccio siciliano che si trovava nella stessa zona. Il peschereccio è della Maran snc. Il comandante è Alberto Figuccia. Il natante, sul quale è salito un militare libico, secondo le prime frammentarie notizie sarebbe diretto verso il porto di Misurata.

Preoccupazione per i siciliani a bordo. "Siamo estremamente preoccupati perché ancora non riusciamo a capire se si tratti di pirateria o del sequestro da parte di militari", ha detto all'Agi il presidente del Distretto della Pesca di Mazara del Vallo, Giovanni Tumbiolo."Abbiamo contattato il ministro della Pesca del governo di Tripoli, che non era ancora informato dei fatti", ha aggiunto Tumbiolo, secondo cui la situazione non è chiara anche perché nella zona del sequestro "incrociano tuttora rimorchiatori e motoscafi libici senza insegne di riconoscimento". A bordo del motopesca "Airone" ci sono sette uomini di equipaggio, compreso il comandante Alberto Figuccia. Due degli sei marittimi sono di Mazara del Vallo e gli altri quattro tunisini.

Sbarchi a Pozzallo. Intanto sono iniziate poco dopo le 8 a Pozzallo (Ragusa) le operazioni di sbarco dei 301 immigrati soccorsi dalla Guardia costiera con nave "Fiorillo", giunta nel primo pomeriggio di ieri. Gli investigatori sono saliti subito a bordo. I migranti hanno ricevuto su disposizione della Prefettura pasti e termocoperte. Nella notte è stato fermato un uomo di nazionalità tunisina, presunto scafista. Da un primo censimento, tra gli immigrati sono stati contati 23 bambini e diverse donne incinte fuggite dalla Siria. Sempre la scorsa notte sono state trasferite cento persone dal centro di prima accoglienza di Pozzallo al Cara di Mineo (Catania), per fare posto ai nuovi arrivati.




MIGRANTI: MUSULMANI GETTANO IN ACQUA CRISTIANI DURANTE LA TRAVERSATA PER L'ITALIA

Redazione

Dodici persone gettate in mare da un gommone pieno di migranti, che dalla Libia stava raggiungendo le nostre coste in sicilia, durante una lite tra musulmani e cristiani. La polizia ha fermato 15 persone indagate per omicidio plurimo che sarebbero state riconosciute dagli altri migranti. I fermati sono di nazionalità ivoriana, malese e senegalese, tutti accusati di omicidio plurimo, aggravato dall'odio religioso.

Le indagini della Squadra Mobile di Palermo sono cominciate immediatamente a seguito delle testimonianze di una decina di naufraghi nigeriani e ghanesi, sbarcati al porto di Palermo, a bordo della nave 'Ellensborg', ieri. I testimoni, piangendo, hanno raccontato di essere superstiti di uno scontro religioso scaturito dall'odio di un gruppo di musulmani verso i cristiani. I migranti hanno raccontato di essersi imbarcati il 14 aprile su un gommone, partito dalle coste libiche con 105 persone, in prevalenza senegalesi ed ivoriani. Durante la traversata, nigeriani e ghanesi, in minoranza, sarebbero stati minacciati di essere abbandonati in acqua perché cristiani, da una quindicina di passeggeri, di nazionalità ivoriana, senegalese, maliana e della Guinea Bissau. Dalle minacce i musulmani sarebbero passati all'azione gettando in acqua dodici tra nigeriani e ghanesi. La polizia dice che i ''superstiti si sarebbero salvati soltanto perché oppostisi strenuamente al tentativo di annegamento, in alcune casi formando anche una vera e propria catena umana''.

Orlando firma via libera a procedere  – Il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha firmato l'autorizzazione a procedere per i 15 migranti accusati di aver gettato a mare altri immigrati dopo una rissa su un gommone per motivi religiosi: l'atto del ministro è legato al fatto che il caso è avvenuto in acque internazionali.
Superstiti, altro naufragio con 41 morti – Un altro naufragio con 41 vittime sarebbe avvenuto nei giorni scorsi nel Canale di Sicilia. A sostenerlo 4 superstiti sbarcati stamane nel porto di Trapani dalla nave "Foscari" della Marina Militare. I 4 sopravvissuti hanno riferito agli operatori umanitari e alla Polizia, che sta valutando il loro racconto, di essere partiti in 45 da Tripoli su un gommone naufragato.

I migranti tutti maschi – due provenienti dalla Nigeria, uno dal Ghana e uno dal Niger – hanno raccontato di avere preso il largo dalle coste libiche a bordo di un vecchio gommone i cui tubolari si sono ben presto sgonfiati. I naufraghi sono stati avvistati da un aereo in ricognizione nel Canale di Sicilia che ha dato l'allarme, ma quando la nave "Foscari" è giunta sul posto il gommone era già affondati e l'unità militare ha potuto recuperare solo i quattro superstiti. Complessivamente sono 586 – tra i quali 78 donne, molte delle quali incinte, e 58 bambini, cinque dei quali neonati – i profughi raccolti dalla nave della Marina in tre distinte operazioni di soccorso e sbarcati stamane sul molo Ronciglio del porto di Trapani. I quattro naufraghi, dopo essere stati ascoltati dalla polizia, sono stati trasferiti temporaneamente nel Cie di Milo (Trapani)

 




RENZI E LA LEGGE ELETTORALE. ULTIMO ATTO?

di Silvio Rossi

 

La legge elettorale sta diventando il vero punto di fuoco dell’azione governativa. Renzi si sta giocando tutto sull’approvazione dell’Italicum, la legge che stabilirà i metodi di composizione della prossima assemblea legislativa.
Una scelta coraggiosa, perché in parlamento sono più i contrari che i favorevoli alla proposta governativa. Per motivi diversi, stanno però tutti schierandosi contro la riforma partorita al Nazzareno durante gli incontri con Berlusconi.
Le opposizioni sono ferme nell’opposizione al progetto di legge, e soprattutto sono contrarie alla possibilità paventate di inserire il voto di fiducia per l’approvazione del testo governativo. Forza Italia, Lega e Sel hanno inviato ognuna una lettera al presidente Mattarella, in cui evocano un golpe nel caso di blindatura del testo. Fratelli d’Italia ha annunciato un’iniziativa analoga.
A far paura al Primo Ministro è però l’atteggiamento della minoranza interna. Le posizioni sono distanti, la possibilità di una mediazione è esclusa. Renzi vuole arrivare alle regionali col trofeo della legge approvata. Perché rimandare la discussione sul sistema di voto, anche se non cambierebbe nulla sotto il punto di vista dell’impatto istituzionale, specialmente se la legislatura arriva alla scadenza naturale.
Avere la legge approvata però serve a confermare l’immagine del premier decisionista. Serve a dargli la possibilità di dire che mentre gli altri parlano, lui fa i fatti. Proprio per questo motivo, pur di arrivare al risultato, è disposto a tutto, anche se preferisce giungere al voto senza porre la fiducia, e per questo sposta la votazione nel partito all’Assemblea Nazionale, chiedendo successivamente ai “suoi” deputati e senatori di rispettare il voto del PD, in una nuova forma di centralismo democratico.
Una fiducia che nessuno vuole, ma che pesantemente entra nel dibattito politico. Si rievocano i fantasmi del 1953, quando la “legge truffa” voluta dal segretario della DC, Alcide de Gasperi, per bloccare le opposizioni di destra e sinistra. Un tentativo che avrebbe dovuto mietere molte vittime, ma che ha nuociuto solo al suo ideatore.




FORESTALE, PDM: PREMIER COINVOLGA SINDACATI E PRENDA DISTANZE DA CHI SUGGERISCE MILITARIZZAZIONI INACCETTABILI

Redazione

"Se è vero quanto riportato dal quotidiano La Stampa in merito alle dichiarazioni fatte ieri dall'On. Fiano (PD) nel corso dell'evento organizzato dal Sindacato italiano lavoratori polizia della Cgil (Silp) circa l'indecisione del Governo sulla possibilità di accorpare il Corpo Forestale dello Stato alla Polizia di Stato o all'Arma dei carabinieri allora è chiaro che esiste un problema e Renzi farebbe meglio a prendere le opportune distanze da coloro che, all'interno del suo partito, gli suggeriscono inaccettabili militarizzazioni del Corpo e fantasticano su una riforma che è nata bene ma rischia di finire malissimo.". Lo dichiara Luca Marco Comellini in merito alle notizie di stampa odierne e alle dichiarazioni dell'On. Fiano (PD) sulla questione della riduzione dei corpi di polizia che coinvolge il Corpo Forestale dello Stato. "Unire il Corpo Forestale all'Arma dei carabinieri – prosegue Comellini – significherebbe voler sottoporre 8.000 forestali a una inaccettabile regressione dei diritti e questo potrebbe rappresentare un serio pericolo per la funzionalità e la professionalità del Corpo che, invece, verrebbe valorizzata con un più mirata definizione dei compiti e delle funzioni all'interno della Polizia di Stato. Nel proseguire sulla giusta via delle riforme, e quindi della indispensabile riduzione dei corpi di polizia, il premier Renzi dovrebbe valutare concretamente la possibilità di coinvolgere direttamente i rappresentanti delle maggiori sigle sindacali delle Forze di polizia a ordinamento civile – suggerisce Comellini – anche dando vita ad una apposita Commissione mista (governo – amministrazioni – sindacati) a cui affidare il compito redigere gli schemi di decreto legislativo da sottoporre al Parlamento perché – conclude – credo che, diversamente, gli interessi della partitocrazia e delle gerarchie dell'Arma finirebbero col dare vita all'ennesima mostruosità inutile e costosa per la collettività e dannosa per i lavoratori del Corpo Forestale."




DL ANTITERRORISMO: VIA LIBERA IN SENATO

Redazione

Via libera alla fiducia al Senato sul decreto anti-terrorismo che prevede, tra l'altro, una stretta sui foreign fighters e i lupi solitari e l'obbligo di arresto in flagranza per gli scafisti. Il testo, che contiene anche la proroga delle missioni internazionali è stato approvato con 161 sì, 108 no e un astenuto. Hanno votato sì anche i due fuoriuscti di Fi Sandro Bondi e Manuela Repetti. E' il via libera definitivo.

Il Procuratore nazionale Antimafia assumera' il coordinamento delle inchieste sul terrorismo. E' questo uno dei punti cardine del decreto Antiterrorismo in discussione al Senato. Tra le altre misure, l'Ansa ricorda, l'introduzione di pene detentive per i "foreign fighter" e per i "lupi solitari" che progettano attentati in Italia. Nonche' contro chi fa propaganda sul web.

FOREIGN FIGHTERS – Dai 5 agli 8 anni di reclusione per i 'foreing fighters', cioe' coloro che si arruolano per andare a combattere all'estero con i terroristi dell'Isis, nonche' per chiunque organizzi, finanzi o propagandi viaggi finalizzati al terrorismo. Per essi scatta la custodia cautelare in carcere. Prevista anche la perdita della potestà genitoriale se viene coinvolto un minore.

LUPI SOLITARI – reclusione dai cinque ai dieci anni per quanti si addestrano da soli in Italia per colpire con atti terroristici nel territorio Italiano.

WEB E' AGGRAVANTE – L'uso del Web e di strumenti informatici per perpetrare reati di terrorismo (arruolamento di foreign fighters, propaganda, ecc) diventa un'aggravante che comporta l'obbligo di arresto in flagranza. Eliminata la norma che autorizzava la polizia a utilizzare programmi per acquisire "da remoto" le comunicazioni e i dati presenti nei Pc. I providers saranno obbligati a oscurare i contenuti illeciti.

INTERCETTAZIONI PREVENTIVE
– E' autorizzata l'intercettazione preventiva sulle reti informatiche degli indagati di reati di terrorismo internazionale.

DATI TRAFFICO TELEFONICO
– per le sole indagini sui reati di terrorismo, i dati relativi al traffico telefonico e telematico, nonche' le chiamate senza risposta, effettuato a decorrere dall'entrata in vigore del decreto "sono conservati dal fornitore fino al 31 dicembre 2016.

CONTROLLO "DA REMOTO" DEI PC
– Espunta la norma introdotta dal Governo durante l'esame in commissione, che autorizzava la polizia ad usare programmi per il controllo "da remoto" di Pc, Smartphne e Tablet dei sospettati di terrorismo. Il governo potrebbe riproporla nella legge sulle intercettazioni.

007 NELLE CARCERI
– i Servizi sono autorizzati a infiltrarsi nelle carceri italiane, per prevenire l'arruolamento di terroristi.

MILITARI SUL TERRITORIO – Dal 30 giugno di quest'anno il contingente militare per il controllo del territorio potra' essere aumentato di altre 300 unita' (attualmente il tetto e' fissato a quota 3 mila).

MEDITERRANEO
– Oltre 40 milioni di euro per l'operazione 'mare sicuro', per prevenire attacchi terroristici contro pescherecci e navi commerciali nel Mediterraneo.

 




G8, RENZI: "IL MIO IMPEGNO E' DI INTRODURRE IL REATO DI TORTURA"

di Angelo Barraco

Genova –  In questo ultimo periodo i fatti del G8 sono tornati in faccia agli italiani come un pugno di fango su un muro bianco. Ripercorriamo i fatti: Ricordiamo che l’Italia è stata condannata, dalla Corte europea dei diritti dell’uomo, per tortura. La Corte europea dei diritti dell’uomo dice: “Quanto compiuto deve essere qualificato come tortura”. La Corte condanna anche l’assenza, nel nostro paese, di legislazione in materia. La condanna è arrivata sulla base del ricorso presentato a Strasburgo da Arnaldo Cestaro, presente all’interno della scuola Diaz e vittima. Ricordiamo che i fatti risalgono al 21 luglio 2001. L’uomo all’epoca dei fatti aveva 62 anni, e nel ricorso dice che quella terribile notte fu picchiato dalle forze dell’ordine e a causa delle percosse ha dovuto persino subire un intervento. Inoltre la vittima delle percosse aggiunge che coloro che hanno fatto ciò dovevano essere punite in modo adeguato, ma a causa delle leggi presenti in Italia ciò non è accaduto, in Italia non è previsto il reato di tortura o simili e reati come questi rimangono impuniti. I giudici della Corte europea dei diritti umani hanno dato ragione ad Arnaldo Cestaro e hanno sostenuto; sia che quanto subito dal soggetto è considerabile come tortura, sia che le leggi italiane sono inadeguate e devono essere cambiate. Dopo la condanna dalla Corte europea, i politicanti italiani si sono alzati, tardamente, dalla sedia e hanno preso in considerazione il reato di tortura.  Il via libera della Camera al ddl sul reato di tortura, avvicina il nostro paese all’introduzione di questo nuovo gravissimo reato, che diventerà legge tra qualche settimana dato che il testo deve tornare al Senato. Il testo ha avuto 244 si, 14 no e 50 astenuti. Il ministro della giustizia Andrea Orlando rivolge un appello finale in aula dicendo: “il più ampio possibile per andare a Strasburgo con un risultato non del governo ma di tutto il Parlamento”.  la legge in questione: l’articolo 1 prevede che quello di tortura sia un reato comune e punibile con la reclusione da 4 a 10 anni e ascrivibile a chiunque: “con violenza o minaccia ovvero con violazione dei propri obblighi di protezione o assistenza, intenzionalmente cagiona a una persona a lui affidata, o comunque sottoposta a sua autorità, vigilanza o custodia, acute sofferenze fisiche o psichiche, per ottenere informazioni o dichiarazioni, per infliggere una punizione, per vincere una resistenza o in ragione dell'appartenenza etnica, dell'orientamento sessuale o delle opinioni politiche o religiose”. L’aggravante scatta quando a commettere il reato è un pubblico ufficiale che abusa del suo potere e in questo caso la pena aumenta e raggiunge un massimo di 15 anni di carcere e una minima di 5 anni. Per i cittadini stranieri invece la legge prevede l’estradizione richiedente. Adesso anche Matteo Renzi si è espresso in merito alle vicende della Diaz e del G8 e ha detto: “Da presidente del Consiglio e da segretario del Pd il mio impegno e' mettere il reato di tortura” continua dicendo “Genova è stata una pagina terribile per quelli della mia generazione, ne porteranno i segni per sempre”. Renzi dice è sua intenzione fare chiarezza sui fatti della Diaz e verificare le “responsabilità politiche di chi ha gestito quella vicenda”.



FRONTEX CONFERMA SPARI DEI CONTRABBANDIERI IN OPERAZIONE DI SALVATAGGIO

Questa è la seconda volta quest'anno che i contrabbandieri armati hanno preso di nuovo una nave utilizzata per il trasporto di migranti a seguito di una operazione di soccorso nel Mediterraneo centrale. Notizie che ora diventano più agghiaccianti se si pensa che il commissario Avramopoulos ha annunciato che dobbiamo essere pronti ad una stagione migratoria, 7000 arrivi solo negli giorni. A maggio nuova agenda dell'Europa per fronteggiare la transumanza

di Cinzia Marchegiani

Nonostante ci siano state alcune smentite, il Frontex conferma oggi tramite un comunicato ufficiale che dei contrabbandieri lunedì 13 aprile 2015 hanno sparato diversi colpi d’arma da fuoco per recuperare una barca di legno dopo che i migranti che trasportava sono stati salvati circa 60 NM dalla Libia. L'operazione di ricerca e soccorso è stata effettuata da un rimorchiatore italiano e Guardia costiera islandese con la nave Týr messo in atto da Frontex.
Questa è la seconda volta quest'anno, quando i contrabbandieri armati hanno preso di nuovo una nave utilizzata per il trasporto di migranti a seguito di una operazione di soccorso nel Mediterraneo centrale.
La nave Týr che già stava portando 342 migranti da una operazione di salvataggio in precedenza, è stato chiamato per assistere il rimorchiatore in un altro soccorso. Dopo che la maggior parte delle 250 persone a bordo della seconda nave migrante sono stati trasferiti al rimorchiatore, un motoscafo si è avvicinato e il suo equipaggio ha sparato diversi colpi in aria e poi assalitori hanno accelerato per fuggire via con la barca ormai vuota dei migranti.

Il direttore esecutivo di Frontex ha spiegato che questo episodio è un segno che i trafficanti in Libia sono a corto di barche e sono più disposti a usare le armi per recuperare quelli utilizzati per il trasporto dei migranti.
La Týr e tutte le altre navi e aerei che partecipano al Frontex coordinato dalla Joint Operation Triton hanno continuamente assistito le autorità italiane nel salvataggio di circa 7 500 migranti da Venerdì scorso. Undici corpi di migranti sono stati recuperati, tra cui nove da una barca capovolta. Quasi tutte le operazioni hanno avuto luogo tra il 12 e il 60 NM dalla costa libica. I migranti salvati in questi giorni provengono principalmente dai paesi del Corno d'Africa, sub Sahara e l'Africa occidentale.

L'UE AVVERTE, CI SARA' UNA STAGIONE MIGRATORIA, GESTIONE AL COLLASSO

Notizie che ora fanno tremare per i nuovi scenari che ci aspettano poiché oggi al parlamento europeo il commissario Avramopoulos rivolgendosi al parlamento Europeo, agli onorevoli deputati parla chiaro sulla situazione ormai non gestibile dell’immigrazione ormai al collasso:” l'arrivo di oltre 7.000 migranti – secondo le stime di Frontex – negli ultimi giorni ci ricorda che dobbiamo essere ben consapevoli delle realtà immediate alle nostre frontiere. L'Europa si trova in mezzo a un arco di ampliamento di instabilità che va da Oriente fino al Nord Africa.Sul nostro fianco orientale, il conflitto in Ucraina, combustibili instabilità e l'ansia in tutta la regione.”
Ma non solo avverte: “Con un tale insieme di circostanze di guerre in atto, dobbiamo preparare per una stagione migratoria, e la Commissione è pronta a fare la sua parte per sostenere e assistere gli Stati membri che sono colpiti i bisogni più urgenti e avere.Dobbiamo capire che il contesto attuale – in altre parole, l'afflusso senza precedenti di migranti ai nostri confini e, in particolare, i rifugiati – è purtroppo la nuova norma e avremo bisogno di adeguare le nostre risposte di conseguenza.”

LA NUOVA AGENDA EUOPEA PER AFFRONTARE LA TRANSUMANZA

Il Commissario Avramopoulos spiega i nuovi scenari all'orizzonte e indica la nuova agenda euopea che dovrà gestire questi eventi ricorrenti, per passare a reagire alle emergenze per l'attuazione di un approccio globale che affronti le sfide migratorie alle loro radici. L'agenda europea sulle migrazioni che sarà adottata a maggio è l'inizio di un processo di presentare una serie di azioni efficaci e sostenibili per affrontare le sfide migratorie.
Questa sarà la base su cui la Commissione ritiene che l'Unione europea dovrebbe andare avanti.
L'agenda europea sulle migrazioni si basa su quattro pilastri che sono strettamente correlati tra loro e di pari importanza:
• Un forte sistema europeo comune di asilo che garantisca l'assistenza alle persone bisognose di protezione, ma limitare gli abusi;
• Una nuova politica in materia di immigrazione legale per definire il quadro in cui le persone con diverse competenze che abbiamo bisogno può venire in Europa;
• Una lotta forte contro l'immigrazione irregolare che include un piano chiaro per combattere il contrabbando e il traffico di migranti e di una politica di rimpatrio efficace;
• Borders che proteggono un'Europa che rimane aperta.

NUOVE SFIDE, NUOVI PROTOCOLLI UE

Per far fronte a queste sfide, la Commissione europea o l'Unione europea afferma che non può risolvere da sola tutti i problemi e che occorre sviluppare un approccio globale e la necessità di agire insieme con gli Stati membri. ll commissario Avramopoulos anticipa le nuove strategie: “Per questo motivo mi sono impegnato in un dialogo con ciascuno di loro. Ho incontrato quasi tutti i ministri degli Interni e sto visitando molti Stati membri. In queste occasioni, ho sempre chiamare gli Stati membri a mostrare solidarietà con azioni concrete. I recenti incidenti nel Mediterraneo, con migliaia di migranti traversata – principalmente dalla Libia, ma anche dalla Turchia – per l'Italia e la Grecia, è un duro monito che abbiamo anche bisogno di impegnarsi in modo sostanziale con i paesi terzi. Ecco perché voglio anche visitare i principali paesi terzi (Morrocco, Egitto, Tunisia).”
La necessità di rafforzare la cooperazione con i paesi terzi e applicare strumenti di politica estera, politiche di vicinato, gli aiuti allo sviluppo e il commercio, al fine di raggiungere l'obiettivo di flussi migratori meglio gestiti, è la formula per ora indicata dallo stesso commissario che dichiara: “Questo non può essere un rapporto unidirezionale. I paesi terzi devono vedere i vantaggi di lavorare con noi in materia di migrazione. Continueremo anche a fornire sostegno ai paesi terzi vicini nei loro sforzi lodevoli per ospitare sfollati o per combattere trafficanti di esseri umani e contrabbandieri. Allo stesso tempo, una politica di migrazione di successo dipende anche sulle politiche dell'occupazione, dell'istruzione e della ricerca connesse ed efficaci.”

Insomma ormai il vaso di pandora è stato aperto, si salvi chi può! Ormai non si può più mentire sullo stato di transumanza che si sta evolvendo in questa parte del pianeta. Soprattutto perché non sono chiare le linee che l’UE vuole mettere in atto, intanto in Italia il Viminale ha dato chiare direttive, servono 6.500 posti, per questo nella circolare non si esclude la possibilità che i prefetti ricorrano a misure drastiche pur di reperire strutture disponibili. Perché, come viene specificato nel provvedimento trasmesso: ”E' indispensabile trovare soluzioni per una civile accoglienza ai gruppi di migranti e richiedenti asilo”.