GIORGIO NAPOLITANO: OGGI TESTIMONIANZA IN QUIRINALE PROCESSO TRATTATIVA STATO – MAFIA

Redazione

Sta per iniziare l'udienza al Quirinale per la testimonianza del Capo dello Stato nel processo sullatrattativa Stato-Mafia. Le parti potranno accedere al palazzo tra le 9.15 e le 9.40. Vietata l'introduzione, all'interno della sala in cui verra' raccolta la deposizione, di telefoni cellulari, computer, tablet e di "qualunque altro strumento di registrazione". Ieri, al termine di un vertice del pool che sostiene l'accusa nel processo sulla trattativa Stato-mafia, e' stato definito l'elenco di domande che verra' sottoposto al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. L'incontro si e' protratto per l'intera mattinata in procura. Nel corso della riunione i pm – l'aggiunto Vittorio Teresi e i sostituti Nino Di Matteo, Roberto Tartaglia e Francesco Del Bene – avrebbero messo in iscritto i quesiti che domani porranno al Capo dello Stato. Sara' comunque il presidente della Corte d'Assise, Alfredo Montalto, a giudicare sull'ammissibilita' di ogni singola domanda. A porre i quesiti al Capo dello Stato sara' il coordinatore del pool, l'aggiunto Vittorio Teresi, ed eventualmente il sostituto Nino Di Matteo. Oggi al Colle sara' presente anche il capo facente funzioni della Procura Leonardo Agueci. La Corte d'assise nell'udienza di giovedi' scorso ha inoltre ribadito che l'esame del presidente della Repubblica avviene in seguito alla disponibilita' dallo stesso manifestata e che "detta disponibilita'" potrebbe essere revocata in qualunque momento, "nel qual caso la Corte non potrebbe che prenderne atto"




NDRANGHETA COLPISCE EXPO: ARRESTI IN LOMBARDIA E CALABRIA

Redazione

Le mani della 'ndrangheta sull'Expo. Dalle prime ore di questa mattina, i carabinieri stanno eseguendo, nelle province di Milano, Como, Monza – Brianza, Vibo Valentia e Reggio Calabria, un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa su richiesta della procura distrettuale antimafia di Milano, nei confronti di 13 indagati per associazione di tipo mafioso, detenzione e porto abusivo di armi, intestazione fittizia di beni, reimpiego di denaro di provenienza illecita, abuso d'ufficio, favoreggiamento, minacce e danneggiamento mediante incendio. Gli arrestati avevano contatti con politici del milanese. Al centro delle indagini del Ros due sodalizi della 'ndrangheta radicati nel comasco, con diffuse infiltrazioni nel tessuto economico lombardo. Accertati, tra l'altro, gli interessi delle cosche in speculazioni immobiliari e in subappalti di grandi opere connesse ad expo 2015.




AUGUSTO MINZOLINI CONDANNATO IN APPELLO A DUE ANNI E SEI MESI

Redazione

Condannato a due anni e sei mesi per peculato. Il processo d’appello ribalta la sentenza di assoluzione dello scorso anno per peculato, nei confronti del senatore Augusto Minzolini, per l’uso improprio della carta di credito aziendale quando era Direttore del TG1.
La vicenda iniziò nel 2011, a seguito di un esposto presentato dall’Italia dei Valori, quando al discusso ex vicedirettore della Stampa, berlusconiano fino all’osso, era stato accusato di aver sforato il budget a sua disposizione per circa 65 mila euro. Minzolini si difese affermando che non erano state date indicazioni restrittive sull’uso della carta, e che i suoi predecessori avevano avuto lo stesso suo trattamento e a loro non era stato chiesto nulla.
Il processo di primo grado iniziò l’otto marzo 2012, e si concluse il 14 febbraio dell’anno successivo, pochi giorni prima della sua elezione al senato, con la sentenza di assoluzione perché “il fatto non costituisce reato”. Dopo la sentenza, il consigliere d’amministrazione Rai, Antonio Verro, chiese il reintegro di Minzolini come Direttore del TG1, ma il tribunale del lavoro di Roma nel settembre 2013 respinse la richiesta presentata dai legali del senatore.
La sentenza odierna, accompagnata dall’interdizione dai pubblici uffici, potrebbe costare, dopo l’allontanamento dalla direzione della testata giornalistica, anche il posto di senatore per effetto della legge Severino.
I legali Fabrizio Siggia e Franco Coppi stanno valutando l’opportunità di ricorrere alla Cassazione.




EBOLA: UN GENERALE E 10 SOLDATI USAIN QUARANTENA NELLA BASE MILITARE DI VICENZA

Redazione

Usa –  Una malattia sulla quale nessuno Stato può permettersi errori perché in gioco c'è la vita delle persone. Un generale e almeno 10 soldati americani sono stati messi in quarantena nella base militare Usa di Vicenza, al rientro da una missione Liberia, nell'Africa occidentale. Lo riferisce il sito della Cnn. Quando l'aereo con a bordo il generale Darryl Williams e' atterrato, i soldati sono stati accolti da militari italiani che "indossavano tute anti-contaminazione". Al momento nessuno dei soldati Usa ha mostrato sintomi del virus.

 Per far fronte all'epidemia di ebola "devono essere mobilitati 40.000 esperti" nel piu' breve tempo possibile. E' l'appello lanciato da Christos Stylianides, neo-designato coordinatore Ue per la lotta all'ebola, parlando durante la sua prima conferenza stampa dopo la nomina della settimana scorsa.
  Stylianides ha sottolineato che gli esperti che si recheranno nella regione "devono ottenere garanzia che saranno evacuati in caso di necessita'." Il coordinatore ha insistito che "lavorera' con gli Stati membri per organizzare le operazioni di evacuazione" del personale europeo potenzialmente affetto dalla malattia. Stylianides ha ribadito che i rischi di ebola "sono stati sottostimati" dalla comunita' internazionale, e che l'epidemia "rischia di estendersi ben oltre l'Africa Occidentale" se non si agisce presto e in modo efficace e coordinato. Funzionari della Commissione europea spiegano che "non tutti i 40.000 nuovi lavoratori devono essere necessariamente internazionali". Se riuscissimo a raggiungere la cifra di 5.000 esperti europei sarebbe un gran risultato," spiega un funzionario. Tuttavia, vista la carenza di personale addestrato nei paesi colpiti dall'epidemia, gli esperti sanitari locali "dovranno essere formati molto rapidamente," spiega l'alto funzionario Ue. La cifra di 40.000 esperti addizionali deriva dalla necessita' di mettere a disposizione in Liberia, Guinea e Sierra Leone un numero di "5.000 letti in piu'" nei prossimi due mesi. "Per ogni letto servono 8 esperti," spiega il funzionario.

Un bimbo di 5 anni e' stato messo in osservazione al Bellevue Hospital di New York per sintomi che ricordano quelli dell'ebola. Secondo l'emittente Abc, il piccolo – che e' tornato dalla Guinea sabato e aveva 39 di febbre – e' stato messo in isolamento ma non e' ancora stato sottoposto ai test e non e' in quarantena. Secondo il New York Post il bimbo vomitava ed e' stato trasportato dalla sua casa nel Bronx in ospedale dai servizi di emergenza. Il piccolo, sbarcato in Usa sabato notte insieme alla famiglia, e' stato ricoverato domenica.
  L'ospedale di Manhattan e' lo stesso dove e' gia' internato in isolamento il medico Craig Spencer, quarto caso di ebola in Usa e primo a New York. Il medico sembrerebbe migliorato lievemente, ma continua ad avere problemi gastrointestinali, che le autorita' sanitarie si aspettavano; e secondo i media americani e' cosciente e vigile. Dopo la diagnosi di ebola per il medico, anche lui appena rientrato dalla Guinea, sono stati messi in quarantena anche la fidanzata e due suoi amici, ma nessuno ha ancora manifestato sintomi sospetti. Potra' invece completare la quarantena a casa Kaci Hickox, l'infermiera americana messa in isolamento nel New Jersey dopo il suo arrivo' all'aeroporto di Newark dall'Africa occidentale.
  Lo ha annunciato il governatore Chris Christie sul suo profilo twitter. La donna ha accusato le autorita' aeroportuali di averla tenuta chiusa in una stanza per sette ore senza nulla da mangiare, se non una barretta di cereali, e aveva preannunciato una denuncia per violazione dei diritti civili e costituzionali.
  Una quarantena di 21 giorni e' stata imposta dai governatori di New York, New Jersey e Illinois per il personale medico di ritorno da Guinea, Liberia e Sierra Leone, i tre Paesi africani piu' colpiti da Ebola. La Florida ha imposto controlli giornalieri per tutto il periodo di possibile incubazione. Queste misura sono state criticate dalle autorita' sanitarie e la Casa Bianca sarebbe intervenuta per chiedere un ripensamento. Il governatore della Grande Mela, Andy Cuomo, ha gia' fatto sapere che quanti hanno avuto contatti con malati di ebola, ma non mostrano sintomi, potranno fare la quarantena in casa e verranno anche indennizzati per i mancati guadagni.
  Kaci Hickox aveva attaccato la quarantena obbligatoria in aeroporto, affermando che gli operatori sanitari non devono essere trattati come "criminali e prigionieri". La donna e' risultata per due volte negativa ai test ma dovra' comunque rimanere in isolamento per 21 giorni. "Ho visto bambini morire da soli, mentre il mondo si girava dall'altra parte e ho cercato di aiutarli", ha raccontato, "qui sono stata tenuta chiusa in una stanza per ore, al freddo, senza nessuno che mi dicesse nulla". 




BUSTO BENEDETTO XVI: PAPA FRANCESCO COMMOSSO

Redazione

E' grande il sentimento e la commozione che hanno pervaso Papa Francesco.  Papa Francesco si e' commosso oggi inaugurando il busto di Benedetto XVI (opera dello scultore Fernando Delia) nella sede della Pontificia Accademia delle Scienze. "Certo di Papa Benedetto – ha detto il successore – non si potra' mai dire che lo studio e la scienza abbiano inaridito la sua persona e il suo amore nei confronti di Dio e del prossimo, ma al contrario, che la scienza, la saggezza e la preghiera hanno dilatato il suo cuore e il suo spirito". "Mentre cadeva il velo dal busto, che gli Accademici hanno voluto nella sede della Pontificia Accademia delle Scienze in segno di riconoscimento e gratitudine – ha confidato Francesco – un'emozione gioiosa si e' fatta viva nella mia anima".
  Secondo bergoglio, infatti, "questo busto di Benedetto XVI rievoca agli occhi di tutti la persona e il volto del caro Papa Ratzinger. Rievoca anche il suo spirito: quello dei suoi insegnamenti, dei suoi esempi, delle sue opere, della sua devozione alla Chiesa, della sua attuale vita 'monastica'.
  Questo spirito, lungi dallo sgretolarsi con l'andare del tempo, apparira' di generazione in generazione sempre piu' grande e potente".




ELENA CESTE: RINVENUTI MANI E PIEDI DELLA DONNA

di Angelo Parca

Non sono finiti i colpi di scena ul caso di Elena Ceste il cui corpo è stato ritrovato a circa due chilometri da casa sua. Le ultime notizie ci dicono che sono stati rinvenuti altri resti del corpo di Elena Ceste, la donna scomparsa il 24 gennaio e trovata morta la scorsa settimana nell'Astigiano, sono emersi dal sopralluogo dei carabinieri. Scavando nel fango in cui è stato rinvenuto il cadavere, tra il fiume Tanaro e la ferrovia per Alba ormai in disuso, gli esperti hanno fatto venire alla luce le mani e i piedi della donna, oltre ad alcune vertebre. Il materiale è stato inviato alla medicina legale per essere esaminato. Questi altri particolari sono emersi dal sopralluogo effettuato ieri, sabato 25 ottobre, dai carabinieri.  Il materiale, si apprende da fonti vicine all'inchiesta, è stato inviato alla medicina legale per essere esaminato. Il sopralluogo dei carabinieri è stato coordinato da Francesco Romanazzi, direttore della medicina legale dell'ospedale di Alba (Cuneo), dove è stato effettuata l'autopsia. L'esame non ha rivelato segni evidenti di violenza. "Stiamo parlando troppo, c'è bisogno di più silenzio per non aumentare lo stress psicologico". E' l'appello di don Roberto Zappino, parroco di frazione Motta di Costigliole d'Asti, dove Elena Ceste viveva con la famiglia. "Tutto ciò che si dice può essere sbagliato", ha aggiunto il sacerdote, annunciando che andrà "presto a trovare la famiglia" della donna scomparsa il 24 gennaio e trovata morta sabato scorso nei campi non lontano da casa. Le cause della morte, dunque, sono ancora un mistero. Così come è ancora un mistero il motivo dell'improvvisa sparizione di questa madre di quattro figli. La denuncia fu presentata il giorno stesso, il 24 gennaio, dal marito, Michele Buoninconti, indagato per i reati di omicidio e occultamento di cadavere. "Mi aveva detto che non si sentiva bene – è stata la versione dell'uomo – e mi aveva chiesto che andassi a prendere i ragazzi a scuola". Da casa, Elena non aveva preso nulla, nemmeno il telefonino cellulare e la giacca. E l'auto era rimasta parcheggiata in cortile. Nel corso dei mesi si sono rincorse le ipotesi. C'era chi parlava di litigi, di ricatti, di relazioni con altri uomini, chi chiamava in causa una misteriosa donna gelosa, chi pensava che Elena fosse andata a Tenerife e chi si era convinto che si fosse rinchiusa in un convento di clausura: in particolare, nel monastero della Beata Vergine della Spina, non lontano da Costigliole. Sabato scorso il ritrovamento di un cadavere, dopo mesi di ricerche, in un campo non lontano da casa. A confermare che si trattava di quello di Elena è stato l'esame del dna. Ora per far luce sulle circostanze della sua morte bisognerà attendere l'esito degli esami tossicologici e istologici.




ELENA CESTE, AUTOPSIA: NON CI SONO FERITE EVIDENTI

di Angelo Barraco

Costigliole D'Asti – Questa mattina, presso l’ospedale di Alba (Cuneo), si è svolta l’autopsia sul corpo di Elena Ceste, la mamma di Costigliole D’asti. Fonti vicine all’inchiesta riferiscono che i resti di Elena Ceste non presentano ferite evidenti, nei prossimi giorni si avranno maggiori dettagli in merito e sono attesi anche i risultati degli esami tossicologici e istologici.

Intanto è stato effettuato un nuovo sopralluogo nel luogo in cui sono stati trovati i resti della donna. I carabinieri del comando provinciale di Asti sono tornati in quel campo per cercare nuovi indizi utili ai fini dell’indagine. Michele Buoninconti, marito di Elena Ceste, indagato per l’omicidio di quest’ultima, ha lasciato l’abitazione con i figli.
Vi terremo aggiornati sui prossimi risvolti.




ELENA CESTE: E' STATA FATTA UNA MAPPATURA DEI POZZI NELLA ZONA?

di Angelo Barraco

Michele Buoninconti è indagato nell’ambito dell’indagine per la morte di Elena Ceste. Il cadavere di Elena Ceste è stato rinvenuto in data 23/10/2014 all’interno di un canale di scolo che dista 2 Km di distanza da casa sua.

Nelle prossime ore verrà effettuata l’autopsia sul cadavere, che stabilirà le cause della morte e se effettivamente il cadavere è rimasto tutto questo tempo in quel canale di scolo.
E se non fosse rimasto tutto questo tempo lì? Il luogo in cui è stata trovata Elena è stato ispezionato a fondo durante le ricerche e nessuna traccia della donna è stata trovata da quelle parti.

Dobbiamo tener conto di un elemento fondamentale, il canale di scolo faceva parte di un lotto di terreno coltivato e custodito, nei luoghi di campagna è noto che vi sono pozzi. Non si può dunque escludere la possibilità che il corpo fosse stato in precedenza nascosto in un pozzo e soltanto successivamente posizionato all’interno del canale.  

Sarebbe quindi importante che nel corso delle indagini gli inquirenti non trascurassero di verificare se vi sono o meno pozzi in quella zona. Qualora vi fossero, uno di essi potrebbe conservare tracce organiche riconducibili ad Elena.


L’ipotesi appare suicidio illogica poiché quel canale conteneva una quantità di acqua irrisoria e poi quella zona era stata scandagliata in precedenza, quindi se il corpo si fosse trovato sempre lì, lo avrebbero scoperto molto prima.
Attendiamo l’esito dell’autopsia.
L’Osservatore D’Italia vi tiene aggiornati.




GABRIELE PAOLINI: RINVIATO A GIUDIZIO PER PROSTITUZIONE MINORILE

Redazione

Roma – Rinviato a giudizio Gabriele Paolini, il disturbatore tv per eccellenza, al quale la procura contesta i reati di sfruttamento e induzione alla prostituzione minorile, di possesso di materiale pedopornografico, oltre a un episodio di tentata violenza sessuale. Paolini ha ribadito di non aver "mai indotto alcun minore alla prostituzione" e di avere a che fare "con accuse che non stanno ne' in cielo ne' in terra". Ma l'autodifesa non ha convinto il giudice Donatella Pavone che, al termine di una breve camera di consiglio, ha deciso di rinviarlo a giudizio.

Il processo iniziara' il 7 gennaio prossimo davanti ai giudici della quinta sezione del tribunale collegiale. Paolini fu arrestato il 10 novembre scorso dai carabinieri del nucleo investigativo di via In Selci e tenuto qualche giorno nel carcere di Regina Coeli, ha poi ottenuto gli arresti domiciliari a casa dei genitori. Fu sottoposto a indagini dopo la scoperta di alcuni video e fotografie.


  Secondo i militari dell'Arma, gli incontri proibiti di Paolini si svolgevano in una cantina nella zona di piazza Bologna a Roma. "Per mia natura sono un combattente – ha commentato Paolini a fine udienza – ma oggettivamente devo trovare un motivo per lottare e andare avanti. Questi capi di imputazione non mi appartengono e li respingo categoricamente. Una ragione per non mollare e' l'amore che provo per Daniel (uno dei cinque ragazzi che per il pm Claudia Terracina e' stato pagato per fare sesso con lui, ndr) che fra pochi giorni compira' 18 anni. Lui e' la persona piu' importante che esista per me dopo la mia famiglia".




Legge di stabilità, 100 milioni di taglio ai disabili

Questione di share, ne siamo convinti. Potrebbe essere questa la motivazione principale per cui il primo ministro Renzi, presente in diversi talk show televisivi, non ha menzionato in questi giorni i tagli previsti per i disabili. Sembra sia stato definito un taglio di 100 milioni nel disegno di legge sulla disabilità del Fondo per le non autosufficienze e il congelamento del Fondo per le politiche sociali.
Una comunicazione televisiva incentrata di volta in volta a verificare l’indice di gradimento dei telespettatori sintonizzati su un canale in una determinata fascia oraria. Annuncia il bonus degli 80 euro in busta paga per i lavoratori, dopo qualche mese 80 euro per il bonus bebè alle neo mamme (in anteprima nazionale su Canale 5, nella trasmissione domenicale condotta da Barbara D’Urso), mentre l’asticella a sostegno alla disabilità viene spostata sempre più in basso.
L’hanno capito i disabili e le loro famiglie, poco importa se questo Governo stia facendo o no abbastanza, sempre loro sono posti sul piatto della bilancia, persone con gravi problemi di salute che sono state ignorate in passato dalle Finanziarie ed ora dalla legge di Stabilità. Chissà se fra qualche mese il Presidente cambia verso, annunciando in un'altra trasmissione televisiva, il bonus di 80 euro per i disabili.




PALERMO, PROCESSO STATO – MAFIA: IL DIFENSORE DI TOTO' RIINA POTRA' FARE DOMANDE A GIORGIO NAPOLITANO

Redazione

Palermo – La Corte di assise di Palermo ha dichiarato ammissibile la richiesta di ampliamento della prova testimoniale del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano avanzata ieri dal difensore del boss Toto' Riina, avvocato Luca Cianferoni nell'ambito del processo per la trattativa Stato-mafia. Il legale intende porre al capo dello Stato domande relative ai nuovi atti e documenti depositati nella scorsa udienza dall'accusa e provenienti dai servizi segreti, che tra il giugno 1992 e l'agosto 1993 informavano del rischio di attentati anche nei confronti di soggetti politici, tra cui gli allora presidenti di Camera e Senato Giorgio Napolitano e Giovanni Spadolini. Nell'udienza di martedi' prossimo al Quirinale, dunque, l'avvocato del boss corleonese potra' porre al presidente della Repubblica domande sui fatti accaduti tra il 1992 e il 1994 e citati negli atti depositati dai Pm.