REGGIO CALABRIA E NEW YORK CITY, NDRANGHETA E MAFIA: SCATTATA L'OPERAZIONE ITALO AMERICANA "NEW BRIDGE"

 

 

Le video immagini dell'operazione

 

Redazione

Reggio Calabria – Ieri, la Polizia di Stato (Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine e Squadra Mobile di Reggio Calabria), a seguito di complesse indagini,  ha dato esecuzione al decreto di fermo emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia presso la Procura della Repubblica di Reggio Calabria.
L’indagine, che ha disvelato un’organizzazione criminosa dedita al traffico internazionale di sostanze stupefacenti del tipo eroina e cocaina, è stata caratterizzata dalla sinergia tra Autorità Giudiziarie e Investigative Italiane e Statunitensi, nella specie del U.S. Department of Justicee e Federal Boureau of Investigation, e si è sviluppata, sin dall’inizio, in un costante scambio informativo e di proficua collaborazione mediante attività rogatoriali tempestivamente poste in esecuzione grazie al prezioso apporto dell’Ufficio del Magistrato di Collegamento presso l’Ambasciata degli Stati Uniti d’America a Roma.
In particolare, è stata data esecuzione al provvedimento di fermo di indiziati di delitto, emesso in data 5 febbraio u.s. dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria – Direzione Distrettuale Antimafia nei confronti dei sottoindicati soggetti accusati, a vario titolo, di aver preso parte ad un’organizzazione transazionale finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti del tipo eroina e cocaina tra la Calabria e l’America, avente come riferimento la famiglia di ‘ndrangheta degli URSINO di Gioiosa Jonica (RC) e quella mafiosa siciliana dei GAMBINO di New York City, collegata ad un altro gruppo mafioso armato insediatosi nel territorio di Montefalcone di Val Fortore (BN) e zone limitrofe avente lo scopo di commettere una serie di delitti in materia di armi, contro il patrimonio, la vita e l’incolumità individuale, nonché il commercio di sostanze stupefacenti:

1.    BRILLANTE Carlo, nato a Montefalcone di Valfortore (BN) il 7 ottobre 1965;
2.    CARROZZA Nicola, nato a Marina di Gioiosa Ionica il 24 aprile;
3.    CAVOTO Daniele, nato a Benevento il 21 maggio 1986;
4.    GERANIO Domenico, nato a Locri (RC) il 1° luglio 1982;
5.    IENCO Cosimo, nato a Monroe (U.S.A.) il 29 novembre 1991;
6.    IGNELZI Eugenio, nato in Montreal (Canada) il 31 gennaio 1976;
7.    LACATUS Daniel, nato in Romania il 7 novembre 1974;
8.    MARANDO Cosimo, nato a Gioiosa Ionica (RC) il 3 ottobre 1932; 
9.    MEMMOLO Andrea, nato a Benevento l’11 settembre 1986;
10.    MORABITO Giovanni, detto “u’Scassaporti”, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 26 ottobre 1952;
11.    PARRELLI Vincenzo, nato a Locri (RC) il 22 ottobre 1971;
12.    PISCIONERI Carlo, nato a Marina di Gioiosa Ionica (RC) il 9 agosto 1969;
13.    SIMONETTA Nicola Antonio, nato a Gioiosa Ionica (RC) il 6 luglio 1949;
14.    TAMBURELLO Antonino Francesco, detto “Nick”, nato a Partanna (TP) il 7 febbraio 1969;
15.    URSINI Mario, nato a Gioiosa Ionica (RC) il 20 aprile;
16.    URSINO Francesco, nato a Gioiosa Jonica (RC) il 26 dicembre 1982;
17.    VONELLA Francesco, nato a Catanzaro il 23 gennaio 1987;

Le fasi genetiche delle indagini, avviate dal mese di aprile del 2012 congiuntamente da codesto Servizio e da questa Squadra Mobile, si dipanano da un incontro avvenuto a Brooklyn (U.S.A.) tra  LUPOI Franco ed il  suocero SIMONETTA Nicola Antonio,  indicato quale organico di un potente gruppo criminale della Calabria avente come base logistica Marina di Gioiosa Jonica, nel corso del quale si programmava la gestione un vasto traffico internazionale di sostanze stupefacenti tra l’Italia e gli Stati Uniti d’America, attraverso il porto di Gioia Tauro.

Dopo l’incontro di Brooklyn, grazie alle numerose intercettazioni telefoniche avviate sulle utenze riferibili all’entourage familiare di LUPOI Franco e SIMONETTA Nicola Antonio, emergeva il piano criminale del SIMONETTA, atteso che, dopo il suo rientro in Italia, egli aveva immediatamente avviato una serie di “singolari” contatti con alcuni parenti di suo genero, nonché con URSINO Francesco – figlio del noto URSINO Antonio, ‘alias “Toto”, nato a Gioiosa Jonica l’8 novembre 1949, capo ‘ndrangheta attualmente detenuto – al fine di predisporre la rete necessaria per l’approvvigionamento di droga da inviare in America.

Fin dalle fasi iniziali delle indagini è emersa le figura di PARRELLI Vincenzo, cugino di LUPOI Franco, il quale era in contatto col predetto SIMONETTA per accordarsi circa il traffico di stupefacenti.

Il contesto di riferimento ruota principalmente attorno all’area di Gioiosa Jonica e buona parte dei personaggi indicati sono legati direttamente o indirettamente ad una organizzazione di tipo ‘ndranghetistico che fa capo alla cosca URSINO; difatti, l’indagine ha consentito di individuare un legame, a doppio filo, tra famiglie di ‘ndrangheta, con particolare riguardo alla citata famiglia di Gioiosa Jonica e alcuni personaggi italo-americani, insediati a New York City, di chiara estrazione mafiosa.

In questo senso, è stato fondamentale per l’avvio delle indagini il contributo di un Agente Statunitense sotto copertura, il cui pseudonimo era quello di “Jimmy”, che grazie a un suo fiduciario, è riuscito a infiltrarsi nelle cosche newyorkesi ed a intrecciare rapporti con LUPOI Franco. Ciò ha consentito di svelare un’attività diretta ad assicurare un’esportazione di sostanza stupefacente del tipo eroina dalla Calabria a New York.

In questo senso, i personaggi calabresi hanno posto in essere operazioni funzionali al reperimento di eroina da mettere a disposizione dei partners statunitensi, acquistando stupefacente del tipo eroina sia nel versante Jonico-Reggino, dalla nota famiglia di ‘ndrangheta dei MORABITO di Africo (RC) facente capo a MORABITO Giovanni detto “U Scassaporti”, che nel Nord Italia.

E’ stato di fondamentale importanza il sequestro di un chilo e mezzo di eroina, avvenuto a Reggio Calabria il 27 agosto 2012, che URSINO, LUPOI e GERANIO Domenico consegnavano all’agente Jimmy, nella veste di interposta persona o comunque di ausiliario di Ufficiali di P.G. nominati agenti sotto copertura ai sensi dell’art. 9 Legge 146/06 dalla Direzione Centrale Servizi Antidroga (D.C.S.A.), a seguito dell’avvenuto pagamento di un corrispettivo pari a 30.000. 

Una seconda tipologia di attività ha permesso, in maniera inequivocabile, di individuare le modalità fattuali con le quali importare lo stupefacente del tipo cocaina attraverso il calabrese CARROZZA Nicola; questi, infatti, aveva preso parte ai dialoghi dai quali si evince che URSINO avrebbe elargito un prestito di poche migliaia di euro a PISCIONERI Carlo, un imprenditore nel settore ittico, al fine di aderire al loro progetto. In buona sostanza l’intendimento dei sodali era quello per cui sarebbe stata allestita una attività commerciale (lecita) che doveva fungere da schermo per la importazione e ciò mediante una impresa dedita al commercio di prodotti ittici.

Va evidenziato che la creazione di un canale per l’importazione in Italia di cocaina vedeva sempre come protagonisti, sul fronte americano, LUPOI Franco e, sul fronte italiano, tra gli altri URSINO e GERANIO. In quel contesto, LUPOI, nei periodi in cui si trovava negli Stati Uniti, si serviva di tale PARRELLI Rocco per fungere da “ambasciatore” dei messaggi afferenti il programmato traffico. 

Secondo il programma criminoso, le famiglie calabresi avrebbero acquistato circa 1 milione di euro di cocaina. La droga sarebbe dovuta partire da un mercantile della Guyana per arrivare a Gioia Tauro, stivandola in partite di pesce surgelato.

Un importante riscontro circa il reale oggetto delle trattative è stato offerto da un’operazione di polizia (avvenuta tra il 12 e il 19 novembre 2012), posta in essere in Malesia che ha inciso sull’iter dell’organizzazione della fornitura di droga ostacolando i “programmi” dell'organizzazione italiana e di quella americana in quanto sono stati  sequestrati di circa 76 kg lordi di cocaina in Malesia nei confronti di esponenti dell'organizzazione fornitrice di cocaina della Guyana.
A seguito dell’arenarsi delle attività dirette all'importazione di cocaina attraverso il canale della Guyana, le indagini permettevano di individuare ulteriori proiezioni del traffico internazionale di stupefacenti.
 E invero gli esponenti della famiglia di New York, in particolare LUPOI e VALENTE Raffaele, facevano giungere in Italia, nel mese di aprile del 2013, un loro conoscente di nome TAMBURELLO Francesco Antonio, detto Nik, che, in quel periodo, era stato espulso dagli Stati Uniti d’America. Il coacervo indiziario permetterà di dimostrare come LUPOI e VALENTE abbiano “affidato” il TAMBURELLO  ad un’organizzazione criminosa di stanza nel territorio beneventano finalizzata non solo a commettere reati in materia di stupefacenti. In questo contesto, poi, è emerso un collegamento tra il gruppo criminoso di Gioiosa Jonica (RC) e quello beneventano che è stato rafforzato al punto che i singoli associati sono stati sottoposti a un vincolo più profondo, contrassegnato da affiliazioni e riti tipici di quelli di stampo mafioso.

L’indagine ha permesso di dimostrare chiaramente il ruolo di TAMBURELLO di fungere da collante con i più svariati gruppi criminosi e di sfruttare le proprie pregresse frequentazioni in altrettanto criminosi ambienti americani dove aveva potuto condividere gli stessi interessi. E d’altronde non è un caso se il predetto riusciva a interloquire con personaggi in contatto con narcotrafficanti sudamericani. In questo contesto deve essere messo in risalto il viaggio del TAMBURELLO alle Bahamas (settembre 2013), utilizzando la copertura economica che avrebbero assicurato LACATUS Daniel e un tale “Angelo” (poi identificato in HALILI Bledar) per acquistare il biglietto aereo,  al fine di poter stringere accordi con fornitori di stupefacenti.
A seguito del viaggio alle Bahamas, TAMBURELLO manteneva i contatti sia con i beneventani che con i calabresi ed, a partire dal 21 settembre 2013, egli tramite LUPOI, cominciava a intrattenere rapporti anche con PARRELLI Vincenzo, fino a recarsi in Calabria, a Gioiosa Jonica, insieme ad IGNELZI Eugenio,  il successivo 26 settembre, per mettere in atto i propri progetti criminosi.
Le attività di indagine hanno fatto emergere altresì i connotati mafiosi dell’associazione facente capo a BRILLANTE Carlo. In alcuni dialoghi intercettati, uno degli appartenenti al gruppo “beneventano”, VONELLA Francesco faceva riferimento a un giuramento di sangue esistenti all’interno del gruppo ed indicava i personaggi di spicco del clan in BRILLANTE Carlo, VALENTE Raffaele e AMABILE Michele. Il VONELLA, poi, addirittura parlava di simboli per il riconoscimento degli adepti al gruppo, quali un anello, un “collanone” e un bracciale.

Occorre sottolineare che nel provvedimento di Fermo sono confluiti gli esiti della Commissione Rogatoria richiesta dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria al U.S. Department of Justice di New York City, volta a potere disporre del materiale acquisito dall’agente sotto copertura Jimmy.

In parallelo, negli Stati Uniti, sono stati eseguiti provvedimenti di cattura per il reato di riciclaggio nei confronti di 7 persone residenti in New York e precisamente:
Charles Centaro (riciclatore legato alla famiglia Gambino)
Franco Lupoi (trafficante di stupefacenti legato alla famiglia Gambino e in collegamento diretto con la famiglia Ursino)
Charles Fasarakis (funzionario della Alma Bank di New York)
Dominique Ali (riciclatore collegato a Lupoi e alla famiglia Gambino)
Alexander Chan (mediatore per gli acquisti di cocaina per conto di Lupoi e del cartello sudamericano)
Valente Raffaele (sodale di Lupoi legato ai Gambino, responsabile della costituzione del sodalizio mafioso in provincia di Benevento)
Freddy (fornitore delle partite di eroina e mediatore per gli acquisti di cocaina con il cartello sudamericano)
verranno eseguiti i provvedimenti di cattura di alcuni personaggi della organizzazione di New York City, emessi della Magistratura Americana.
 




PALERMO: RAPINARONO E FERIRONO UN IMPIEGATO PUBBLICO

Redazione

Palermo – Agenti della Polizia di Stato, appartenenti alla sezione "investigativa" del Commissariato P.S. "S.Lorenzo", hanno eseguito un provvedimento di "fermo", già convalidato dall'Autorità Giudiziaria, nei confronti di Di Mino Giuseppe, 41enne palermitano di via Castellana e Lauria Giuseppe, 33enne palermitano, formalmente residente a Limbiate (MI), poiché ritenuti responsabili dei reati di rapina aggravata in concorso, lesioni personali dolose aggravate, detenzione e porto di oggetto atto ad offendere e violenza privata.

I due dovranno rispondere di una rapina, connotata da una violenza inusitata, compiuta, in danno di un impiegato pubblico, lo scorso 22 novembre in una nota arteria cittadina.

Violenti rapinatori e serafici clienti di un bar cittadino: per due malviventi palermitani, il passaggio tra le due condizioni apparentemente inconciliabili è stato rapido ma, alla fine, è costato loro l'identificazione e quindi l'arresto da parte della Polizia di Stato.

Intorno alle 21:00 del 22 novembre scorso, armati di coltello e pronti a tutto pur di racimolare denaro, i due malviventi affrontarono in via Croce Rossa un impiegato quando questi si trovava all'interno dell'abitacolo della sua vettura.

Dapprima i malviventi gli impedirono la marcia, parcheggiando la loro vettura dinanzi a quella del malcapitato e successivamente aprirono lo sportello e lo ferirono con colpi di coltello alla mano ed al volto.

Tutto per ottenere il portafogli della vittima che, pur ferito e svantaggiato dalle condizioni di luogo e dall'inferiorità numerica, riuscì a reagire, ferendo alla mano uno degli assalitori.

A distanza di qualche ora dall'accaduto, una volante della Polizia di Stato ritrovò il portafogli della vittima su un marciapiede non distante e limitrofo ad un bar tabacchi.

I poliziotti, alla ricerca di elementi utili alla identificazione dei malviventi, pensarono di trarre delle indicazioni dalla visione delle immagini delle telecamere esterne degli esercizi di zona.

Non pensavano certamente, gli agenti, di risalire direttamente ai rapinatori grazie alle telecamere interne del bar.

Di Mino e Lauria, subito dopo la rapina, avevano fatto ingresso nei locali del bar tabacchi per consumare un caffè, incuranti dell'attenzione che la sanguinante ferita alla mano di uno dei due avrebbe potuto suscitare sui presenti.

Con furbizia e sfacciataggine, alle inevitabili domande su cosa fosse accaduto, i malviventi avevano risposto di essersi feriti durante una rapina, invertendo in tal modo i termini della realtà.

Le immagini delle telecamere che hanno dato conto di come uno dei due, Lauria, tentasse di tamponare la ferita alla meno peggio con un fazzoletto, hanno consentito la piena identificazioni dei rapinatori.

I due, inizialmente irreperibili presso i rispettivi domicili, sono stati catturati dalla Polizia di Stato dopo una serie di appostamenti e pedinamenti nei luoghi di principale frequentazione.

Non è da escludere che stessero preparandosi ad abbandonare il capoluogo per sottrarsi alla temuta cattura.




ITALIA – STATI UNITI: FIUMI DI DROGA

Redazione

Un legame a doppio filo univa da anni la famiglia mafiose dei Gambino di New York, negli Stati Uniti, e la 'Nrangheta calabrese, in particolare le famiglie degli Ursino e dei Simonetta, di Gioiosa Jonica.

Grazie all'esito positivo di una vasta operazione denominata "New bridge", fatta di intercettazioni telefoniche, ambientali e dall'attività di agenti sotto copertura, questa mattina sono stati spezzati i rapporti tra la criminalità organizzata italiana e d'oltreoceano.

I 26 arresti sono stati eseguiti contemporaneamente, in diverse città italiane dagli uomini del Servizio centrale operativo (Sco) della Polizia di Stato e dalla Squadra mobile di Reggio Calabria, mentre negli negli Stati Uniti sono stati sono entrati in azione gli uomini dell'Fbi. Altre 18 persone sono invece indagate in stato di libertà.ù

L'indagine è frutto di un lavoro avviato nel 2012 dallo Sco nell'ambito del protocollo d'intesa denominato "Progetto Pantheon", siglato fra Italia e Stati Uniti con lo scopo di contrastare la criminalità organizzata transnazionale.

Le accuse, ipotizzate a vario titolo nei confronti degli indagati, vanno dall'associazione per delinquere di tipo mafioso all'associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, dallo spaccio al riciclaggio e altri reati.

L'indagine ha svelato il tentativo delle 'ndrine di far giungere in Italia un imponente quantitativo di cocaina proveniente dai potenti cartelli narcos del Centro America, con basi logistiche nel Sud (Guyana) e in Italia, a Gioia Tauro.

Anche dall'Italia si preparavano spedizioni di eroina per gli Stati Uniti; fonti di approvigionamento sono state individuate ad Africo, in provincia di Reggio Calabria, in particolare presso un esponente della famiglia Morabito detto "U scassaporte".

La cocaina, invece, arrivava dall'America in forma liquida all'interno di barattoli di frutta confezionata da una società guyanese, a cui lo scorso novembre era stato sequestrato un carico di oltre 70 chili.

Per l'attività internazionale, la Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, titolare delle indagini, si è avvalsa dell'attività della Direzione centrale per i servizi antidroga e del Servizio per la cooperazione internazionale di polizia (Scip).

Il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, si è complimentato con il capo della Polizia, Alessandro Pansa, per la brillante operazione antimafia.

"Un'attività svolta congiuntamente dalla nostra Polizia di Stato e dall'Fbi – ha detto il ministro Alfano – che conferma l'impegno e la qualità dei risultati raggiunti nell'azione di contrasto alle più pericolose forme di associazioni criminali di stampo mafioso".




PALERMO: SCATTATE LE MANETTE PER L'EX COMMISSARIO STRAORDINARIO DELL'ASP PALERMO PER TURBATIVA D'ASTA IN CONCORSO

Redazione
Palermo
– In data odierna e stata eseguita l'ordinanza di arresti domiciliari a carico del dr. Salvatore Cirignotta, ex commissario straordinario e direttore generale de|l’Asp di Palermo, e di Carlo Carollo, procuratore della s.p.a. FATER per Ia Sicilia e la Campania. L’ordinanza è stata emessa il 3 febbraio 2014 dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palermo che ha emesso l’ordinanza, su conforme richiesta della Procura della Repubblica, per il reato di turbativa d’asta in concorso.
L’indagine é stata avviata il 31 gennaio 2013 allorché il Presidente della Regione Siciliaria, on. Rosario Crocetta, e l’assessore Regionale alla Salute, Lucia Borsellino, denunciarono alla Procura
della Repubblica un grave episodio di interferenza, verificatosi poco tempo prima, nei confrontidei componenti della commissione aggiudicatrice della gara di appalto gestita da|l’A.S.P. diPalermo avente ad oggetto Ia fornitura quinquennale di materiale d’assorbenza per un importo di
50 milioni di euro.

Dalle indagini svolte è emerso che il dott. Cirignotta ha cercato, com varie modalità ed in tempi diversi, di orientare sin dall’inizio il risultato della gara a favore della societa FATER spa, nonostante la diversa conclusione raggiunta unanimemente dai commissari esaminatori.
Le dichiarazioni dei componenti Ia commissione sono state pienamente riscontrate dalla documentazione rinvenuta nel corso di perquisizioni presso i due indagati.

Le indagini sono state svolte dai Carabinieri della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura di Palermo, che hanno anche provveduto alla esecuzione della misura, coadiuvati dai competenti reparti territoriali.

 




INDUSTRIA: IL NATALE SALVA L’ALIMENTARE (+2,5 % A DICEMBRE)

Redazione


L’aumento record del 2,5 per cento della produzione alimentare a dicembre in concomitanza delle festività di Natale e di fine anno salva l’andamento annuale che rimane pressochè stazionario con una flessione di appena lo 0,7 per cento. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi all’andamento della produzione industriale che in generale nel 2013 fa registrare un crollo del 3 per cento. Il settore alimentare – sottolinea la Coldiretti – ha resistito dunque molto meglio degli altri alle difficoltà economiche sostenuto soprattutto dalle esportazioni in aumento durante l’anno del 7 per cento mentre i consumi interni si sono ridotti del 4 per cento. E le previsioni per l’alimentare Made in Italy – continua la Coldiretti – sono ottimistiche per il 2014 con una accelerazione nelle esportazioni e una sostanziale stazionarietà dei consumi interni che dovrebbero pero’ tornare a crescere nel 2015. L’agroalimentare Made in Italy si conferma un asset strategico per la competitività del Paese che – conclude la Coldiretti – puo’ tornare a crescere solo se investe sugli elementi unici e distintivi che lo caratterizzano.




MERCATO SAN SEVERINO: LA VALLE DELL’IRNO SI PREPARA AD ACCOGLIERE LA GRANDE SCHERMA

Redazione


Mercato San Severino (SA) –  È scattato il conto alla rovescia per la “Seconda Prova di Qualificazione Nazionale Assoluti Zona Sud”, in programma al PalaCus di Baronissi nel week-end del 22 e 23 febbraio 2014. La manifestazione è organizzata dal Club Scherma Fisciano-Mercato San Severino e rappresenta uno dei principali eventi agonistici della stagione schermistica 2013/2014 sul territorio campano. In gara ci saranno alcuni tra i migliori sciabolatori e fiorettisti del Meridione d’Italia (sia al maschile che al femminile), che si contenderanno la qualificazione ai Campionati Italiani Assoluti, oltre alle squadre di spada di serie C2, impegnate nella prova zonale per società di categoria.
Il primo appuntamento che terrà a battesimo l’evento è fissato per martedì 11 febbraio alle 10:30 presso il Comune di Mercato San Severino. L’aula consiliare del Palazzo Vanvitelliano aprirà le sue porta al Club Scherma Fisciano-Mercato San Severino in occasione del decennale della sua attività (che da qualche anno si svolge nella splendida palestra della frazione San Vincenzo) per togliere il velo alla manifestazione del 22 e 23 febbraio. A salutare l’arrivo nella Valle dell’Irno della “Seconda Prova di Qualificazione Nazionale Assoluti Zona Sud” interverranno: Matteo Autuori, presidente del Comitato regionale della Federscherma e vice presidente del Coni Campania; Vincenzo Vigilante, delegato provinciale della Fis Salerno e componente della commissione federale ‘Propaganda’; i vertici del Club Scherma Fisciano-Mercato San Severino, il presidente Eugenio Petrone e il vicepresidente Francesco Gallo; il consigliere comunale di Mercato San Severino, Antonio Del Regno; l’assessore allo sport del Comune sanseverinese Assunta Alfano; il presidente del Cus Salerno, Lorenzo Lentini.




AMELIA: ARRESTATO DAI CARABINIERI UN INCENSURATO TROVATO CON 5 MILA EURO IN BANCANOTE FALSE

Redazione

Amelia (TR) – I Carabinieri dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Amelia hanno arrestato N.N., classe 71, incensurato, trovato in possesso di circa 5.000 euro in banconote false. L’uomo è stato fermato la scorsa notte sulla SS 675 umbro laziale in compagnia di un noto pregiudicato del luogo.

I militari operanti notavano in una zona defilata di un’area di sosta due uomini che stavano discutendo animatamente e che alla vista della pattuglia repentinamente modificavano il loro atteggiamento; tale comportamento insospettiva i carabinieri che decidevano di procedere al loro controllo.
Inizialmente veicoli e persone sembravano in regola, ma alcuni cenni di nervosismo palesati dai due individui inducevano i carabinieri ad approfondire i controlli, accompagnando i fermati in caserma.

Dalla conseguente perquisizione personale, i militari rinvenivano nascosto nelle scarpe di N.N., una busta in cellophane trasparente contenente numerose banconote, poi risultate false, per un importo complessivo di 5030 euro.
Le banconote false recavano, in totale, solo sei sequenze matricolari che si ripetevano più volte ed erano suddivise in nr.50 pezzi da € 100, nr.1 da €20 e nr.1 da €10. N.N. è stato quindi arrestato e posto agli arresti domiciliari a disposizione dell’A.G.. Attualmente sono in corso accertamenti per scoprire la provenienza del denaro falso.
 




CATANIA: MINACCIAVA, MALTRATTAVA ED ESTORCEVA DENARO ALLA MADRE ANZIANA

Redazione


Catania – I Carabinieri della Compagnia di Gravina di Catania hanno arrestato un 41enne, di Tremestieri Etneo, per tentata estorsione, minacce e maltrattamenti in famiglia. Ieri sera, una telefonata da parte di un anonimo cittadino segnalava al 112 una lite in famiglia in un'abitazione del centro di Tremestieri Etneo. La Centrale Operativa inviata subito sul posto una gazzella che individuato l'appartamento, dove viveva il 41enne e la madre 79enne, intervenivano immediatamente bloccando l'uomo ancora dentro casa in preda all'ira mentre inveiva contro l'anziana.

Nella circostanza i militari accertavano che l'uomo, poco prima, aveva aggredito la donna per estorcerle la somma di 100 euro e che da tempo la maltrattava e minacciava il più delle volte sempre per avere del denaro. L'arrestato è stato tradotto nel carcere di Piazza Lanza a disposizione dell'Autorità Giudiziaria.




AREZZO, OPERAZIONE TRACER: SGOMINATA BANDA CRIMINALE DEDITA A FURTI IN ABITAZIONI E NEGOZI IN TOSCANA, UMBRIA E MARCHE

Redazione

Arezzo – Sette arresti e quattro persone indagate. Sono i numeri salienti della brillante operazione condotta dai Carabinieri di Sansepolcro (AR), che ha permesso di disarticolare un gruppo criminale dedito ai furti in abitazione, in esercizi pubblici e commerciali in diversi Comuni della Toscana, dell’Umbria e delle Marche.
L’operazione, denominata “Tracer”, prende il nome da un supercriminale immaginario, pubblicato dalla DC Comics nel 1990, che possedeva velocità, agilità, sensi super sviluppati e mimetismo animale.

Di fronte al fenomeno dei reati predatori, che negli ultimi mesi si erano verificati sul territorio dell’Alta Valle del Tevere, era salita alta la preoccupazione della popolazione locale, colpita da un aumento dei furti in appartamento e di auto, sia in Sansepolcro che in altri centri come Pieve Santo Stefano ed Anghiari, ma anche nelle campagne, nelle zone industriali e nei negozi.

Per contrastare il fenomeno, opera non di delinquenza spicciola ma di gruppi criminali di matrice etnica in assetto specialistico, che disponevano di mezzi e uomini in grado di effettuare azioni tipiche da vero e proprio commando, i Carabinieri di Sansepolcro avviavano complesse indagini e prolungati servizi.
Nella nottata del 31/10/2013 attivavano i militari della Compagnia CC di Jesi e li guidavano, attraverso un costante e preciso monitoraggio, all’arresto, in Castelbellino (AN), di G. B. R., 21enne rumeno senza fissa dimora, U. V. e A. A. V., rumene di 31 e 22 anni residenti a Deruta (PG), nella flagranza del delitto di furto aggravato in concorso a danno della sala giochi “Calamity Slot”, con il recupero della refurtiva, circa tremila euro in monete. Nella circostanza un quarto malvivente, poi identificato in M. F., rumeno di anni 28 residente a Perugia, riusciva a sottrarsi all’arresto dandosi a precipitosa fuga a piedi lungo le campagne circostanti.

Mentre gli uomini depredavano i loro obiettivi le due donne, incensurate, fungevano da vedette e rimanevano in costante contatto telefonico con i loro complici per avvisarli dell’eventuale arrivo delle forze dell’ordine.
L’arresto di G. B. R., U. V., e A. A. V., spingeva M. F., capo indiscusso del gruppo criminale, a colpire da solo. A seguito di un servizio di controllo dinamico, attivato nella serata precedente, alle ore 05:00 del 23/11/2013, in Sinalunga (SI), i Carabinieri di Sansepolcro (AR) lo traevano in arresto nella flagranza del delitto di furto aggravato a danno dell’esercizio pubblico denominato “Bar della Stazione”, con recupero dell’intera refurtiva.

Anche in quest’occasione, come già avvenuto in Castelbellino (AN), M. F. tentava di dileguarsi ma veniva prontamente bloccato dai militari operanti.

Le indagini consentivano di deferire alla competente A.G. tutti i predetti, ritenuti responsabili dei sotto elencati furti a danno di:
1)    Circolo privato “Sport Biliardo”, sito in via Ginna Marcelli n. 3, con l’effrazione di sei video poker e di un cambiamonete ed asportazione della somma di euro 10.000,00 circa, commesso in Sansepolcro (AR) durante la notte del 12/10/2013;
2)    “Autofficina Gatti & Mencucci”, sita in via Marco Polo n. 33/35, con l’asportazione di due notebook, attrezzatura da lavoro e merce varia, per un danno non quantificato, commesso in Matelica (MC) durante la notte del 25/10/2013;
3)    Ditta “F.lli Gionchetti S.p.A.”, sita in via Marco Polo n. 2, con l’asportazione dell’autovettura Opel Astra targata EJ 051 VP, un notebook ed euro 100,00 in denaro contante, commesso in Matelica (MC) durante la notte del 25/10/2013;
4)    Ditta “Cesari Giovanni”, sito in località Costa Cavalieri, con l’asportazione di pompe idrauliche, per un danno non quantificato, commesso in Matelica (MC) durante la notte del 25/10/2013;
5)    Ditta “Ralò S.r.l.”, sita nella Zona Industriale, con l’asportazione di chilogrammi 2.500 di rame, per un danno quantificato in euro 15.000,00 circa, commesso in Matelica (MC) durante la notte del 25/10/2013;
6)    Ditta “Halley Media S.n.c.”, sita in via Merloni, con l’asportazione di due notebook e la somma di euro 200,00 circa, commesso in Matelica (MC) durante la notte del 25/10/2013;
7)    Cantina Bellisario, sita nella Zona Industriale, con l’asportazione di euro 100,00 in denaro contante, commesso in Matelica (MC) durante la notte del 25/10/2013;
8)    Ditta “Vibroedil S.r.l.”, sita in via del Lavoro 6/8, con l’asportazione di quattro martelli demolitori e la somma di euro 100,00 in denaro contante, commesso in Castelbellino (AN) durante la notte del 27/10/2013.

Parallelamente, i Carabinieri di Sansepolcro avevano avviato le indagini su un collegato gruppo criminale, facente capo a P. K., albanese di 33 anni, dedito ai furti in abitazione. Indagini che hanno permesso di acquisire elementi di responsabilità a carico del predetto P. K. in relazione ai furti in abitazione perpetrati, durante la notte dell’01/11/2013, nella frazione Santa Fiora di Sansepolcro (AR) e, durante la notte del 16/11/2013, nel centro abitato di Pieve Santo Stefano (AR).

A seguito di tali furti i malviventi si erano allontanati asportando tre autovetture, una Golf Volkswagen un’Audi A4 Allroad e un’Audi A3, del valore commerciale complessivo di euro 45.000,00 circa, tutte recuperate in Sansepolcro (AR) e Perugia dai Carabinieri di Sansepolcro (AR).
L’arresto in Sinalunga (SI) di M. F. ha probabilmente indotto P. K. & C. a “cambiare aria”, tant’è che, prima delle festività natalizie, tale gruppo si è spostato a Parigi (Francia).
Dopo un lungo e meticoloso lavoro d'indagine, il G.I.P. presso il Tribunale di Arezzo, dott.ssa Annamaria Loprete, ha accolto la richiesta di applicazione della misura della custodia cautelare in carcere avanzata dal P.M. in sede nei confronti di M. F., U. V. e A. A. V., per il delitto di furto pluriaggravato commesso a danno del Circolo privato “Sport Biliardo” di Sansepolcro (AR).

Nel proprio provvedimento il G.I.P. sottolinea: “Sussistono insopprimibili esigenze cautelari afferenti al pericolo di reiterazione di fatti analoghi: siamo di fronte alla classica banda di rumeni che con insistenza, assiduità e assoluta irriverenza verso la legalità e i diritti altrui compie atti di predazione, confidando di poter rimanere impuniti e di essere favoriti da una legislazione in tema di diritti sulle libertà individuali più favorevoli rispetto a quelle del loro paese di appartenenza.”
Nella prima mattinata del 15/01/2014 i Carabinieri di Sansepolcro hanno tratto in arresto, in Siena e in Deruta (PG), i rumeni raggiunti dalla predetta ordinanza.
 




LIVORNO: OPERAIO TENTA IL SUICIDIO. SALVATO GRAZIE AD UNA SEGNALAZIONE DEL DATORE DI LAVORO

Redazione

Livorno – Dopo aver inviato un sms al proprio datore di lavoro, nel quale manifestava chiari intenti suicidi, un operaio 59enne di Livorno si è diretto a bordo del furgone della ditta  nei pressi di un’area boschiva nella zona di Rosignano M.mo deciso a farla finita.

Una volta sul posto, l’uomo ha quindi ingerito alcuni farmaci. Grazie alla segnalazione del datore di lavoro alla Centrale Operativa di Livorno sono immediatamente scattate le ricerche dei Carabinieri i quali, effettuando la localizzazione del telefono cellulare, lasciato acceso, dell’aspirante suicida, sono riusciti in breve tempo ad individuare la zona e ad inviare sul luogo una pattuglia della Stazione di Castiglioncello. I militari, quindi, una volta  rintracciato il furgone hanno soccorso, con l’ausilio del personale del 118, l’operaio che nel frattempo aveva perso conoscenza.
L’uomo è stato poi trasportato presso l’Ospedale di Livorno, ove è stato ricoverato e dichiarato fuori pericolo. 

 




GORIZIA: VANDALISMO IN VIA RAFAUT

Redazione

Gorizia – Nel corso della notte scorsa un residente di via Rafut, a Gorizia, è stato svegliato da alcuni rumori provenienti dalla strada; affacciatosi alla finestra ha notato tre giovani intenti a danneggiare gli specchietti retrovisori di alcune autovetture in sosta. La pattuglia della "Squadra Volante", intervenuta immediatamente a seguito della chiamata al 113, ha rintracciato i responsabili, grazie anche alle descrizioni ricevute, nel vicino parcheggio di via Bombi.

I tre giovani, un ventenne, un diciannovenne ed un minore di 17 anni, sono stati deferiti in stato di libertà all'Autorità Giudiziaria competente per il reato di danneggiamento. Il minore, su disposizione del Pubblico Ministero del Tribunale per i Minori di Trieste, è stato affidato ai genitori.