NAPOLI, PIANO DI RIEQUILIBRIO FINANZIARIO: LETTERA DEI SINDACATI A DE MAGISTRIS, INCONTRO AD "HORAS"

Redazione

Napoli – Una conoscenza puntuale dei rilievi della Corte dei Conti e di tutte le iniziative che la Giunta de Magistris intende mettere in cantiere per evitare il dissesto finanziario. Le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil e Ugl, in una lettera congiunta al sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, tornano sulla decisione della magistratura contabile di bocciare il Piano di riequilibrio, dopo l’incontro tenuto con il primo cittadino lo scorso 24 gennaio.
“Una decisione, quella della Corte – ricordano nella lettera i segretari generali di Campania e Napoli di Cgil (Franco Tavella e Federico Libertino), Cisl (Lina Lucci e Gianpiero Tipaldi), Uil (Anna Rea e Fulvio Bartolo, segretario organizzativo a Napoli) e Ugl (Vincenzo Femiano e Franco Falco) – che necessita, come già rappresentato nella riunione del 24 gennaio scorso, innanzitutto di essere analizzata, da un lato nei suoi aspetti tecnico-giuridici per verificarne la corrispondenza alla reale situazione finanziaria dell’Ente e, dall’altra, per le possibili ricadute sul contesto sociale e produttivo della città”.
E’ proprio per verificare “le azioni più utili da mettere in campo nell’interesse dei cittadini napoletani ”, anche alla luce “delle notizie di stampa diffuse sulle iniziative intraprese nei confronti del Governo”, che Cgil, Cisl, Uil e Ugl chiedono una convocazione ad horas per “poter recuperare la piena conoscenza, come peraltro riconosciuto finalmente dal sindaco stesso nell’incontro del 24 gennaio, non solo dei contenuti dei rilievi della Corte dei Conti, ma anche di tutti gli interventi che la sua Giunta intende adottare da qui in avanti”.
Solo avendo un quadro completo della situazione, i sindacati potranno valutare, “nell’esclusivo interesse della città di Napoli, la più corretta e produttiva posizione da assumere e le eventuali azioni conseguenti”. E' evidente che in assenza di una tempestiva convocazione, CGL, CISL, UIL e UGL indiranno una conferenza stampa per esprimere la propria posizione.




MARO’: SOLIDARIETA’ PELOSA E SCENEGGIATE DA GITANTI

Nel pietoso "palleggio" di responsabilità una cosa è certa: tra quelli che oggi sono in gita in India per vedere l'attrazione del momento c'è chi ce l'ha spediti per la prima volta, per la seconda e pure la terza, e sempre per soddisfare gli interessi del momento e degli amici degli amici.

 

di Luca Marco Comellini

Sul caso dei Marò, basta con le sceneggiate dei gitanti "last minute" dalla solidarietà pelosa. La verità va accertata. Quante inutili e tardive peroccupazioni per la sorte dei due marò. È chiaro che la situazione non sembra più essere recuperabile e che i due militari verranno rispediti in Italia, peccato che non sappiamo ne come ne quando. Comunque, adesso, proprio per il rispetto che è dovuto ai due militari e alle due vittime la verità deve essere accertata e per farlo serve un processo, ma prima ancora servono i capi di imputazione. In questi giorni sono molti quelli che parlano di azioni, di tecniche giudiziarie, interventi segreti e mirabolanti, di blitz e altre amenità da interventismo del ventennio che è meglio non ripetere.

Nel pietoso "palleggio" di responsabilità una cosa è certa: tra quelli che oggi sono in gita in India per vedere l'attrazione del momento c'è chi ce l'ha spediti per la prima volta, per la seconda e pure la terza, e sempre per soddisfare gli interessi del momento e degli amici degli amici. Poi c'è anche chi  li vorrebbe candidare alle europee e interrompere i rapporti con l'India ma questa è la solita trovata pubblicitaria di chi non ha più argomenti per giustificare le proprie responsabilità di quando faceva il
ministro della difesa. E quindi, per ricordargliele, e ricordarle ai più distratti, mi sembra opportuno riportare alcuni dei passaggi salienti del comunicato che la Confederazione Italiana Armatori (Confitarma) diramò il 13 luglio 2011 per ringraziare il governo Berlusconi e l'allora ministro della difesa, La Russa: "il consiglio della confederazione armatoriale, riunitosi a Verona presso la sede Unicredit, ha espresso vivo apprezzamento per l'azione del ministro della Difesa, Ignazio La Russa, grazie alla quale sono state approvate le misure per la difesa attiva delle navi contro gli atti di pirateria, da tempo sollecitate da Confitarma e si concludeva con un chiarissimo "Siamo grati al governo e al ministro La Russa per aver compreso l'urgenza delle nostre richieste, peraltro condivise anche da tutti gli schieramenti politici in Parlamento". Ai gitanti "last minute" e all'opinione pubblica voglio ricordare che quelle norme antipirateria i radicali non le votarono e gli emendamenti che presentarono per cancellarle dal testo del decreto di rinnovo delle missioni internazionali furono sistematicamente respinti..




REGGIO CALABRIA 'NDRANGHETA: SEQUESTRO DI BENI AI MATTIANI PER 12 MILIONI DI EURO

Redazione

Reggio Calabria – Una sproporzione tra i redditi dichiarati ed i beni posseduti è stata accertata nel corso delle indagini condotte dalla Polizia di Stato di Reggio Calabria e dai centri operativi della Dia reggina e di Roma che hanno sequestrato beni per 12 milioni di euro a Giuseppe e Pasquale Mattiani, di 79 e 51 anni, padre e figlio.

Nello specifico ai Mattiani sono stati sequestrati una villa, un fabbricato composto da quattro appartamenti, un immobile commerciale e vari terreni siti a Palmi (Reggio Calabria), oltre ad altri tre immobili in zone lussuose di Roma.

L'operazione fa seguito a quella del 12 novembre scorso, eseguita dalla Squadra mobile reggina e dalla Dia di Roma, nel corso della quale erano stati sequestrati, a titolo di misura di prevenzione, beni per 150 milioni di euro, tra cui due alberghi a quattro stelle: l'hotel Gianicolo a Roma e l'hotel residence Arcobaleno a Palmi.

Dalle indagini, supportate da intercettazioni e riscontri documentali, nonché da accertamenti patrimoniali nei confronti di alcuni componenti della famiglia Mattiani, è emerso che Giuseppe e Pasquale erano affiliati al clan Gallico della 'Ndrangheta.

Giuseppe Mattiani, impegnato per lunghi anni in politica con cariche amministrative di rilievo a Palmi, in passato ha subìto diverse condanne per costruzione abusiva, violazione delle norme sulla propaganda elettorale, violazione delle norme sugli oli minerali e, da ultimo, per truffa aggravata nel conseguimento di erogazioni pubbliche.

Inoltre, il 30 luglio scorso, Pasquale Mattiani è stato condannato alla pena di tre anni di reclusione per favoreggiamento aggravato. L'accusa era di aver agevolato l'attività della 'Ndrangheta.




SIRACUSA: UNDICI ARRESTI PER FAVOREGGIAMENTO ALL'IMMIGRAZIONE CLANDESTINA

Redazione

Siracusa – Undici persone sono state arrestate, questa mattina, con l'accusa di far parte di una rete criminale di cittadini eritrei che fornivano, dietro compenso, assistenza logistica ai connazionali che arrivavano con i barconi dal Nord Africa.

L'operazione denominata "Tessa", portata a termine dalle Squadre mobili di Siracusa e Catania e dal Servizio centrale operativo, è il risultato delle indagini di un team di investigatori costituito dalla Polizia dopo l'impennata di sbarchi, la scorsa estate, sulle coste siciliane.

L'inchiesta dei poliziotti ha fatto scoprire un'organizzazione criminale, con base operativa a Siracusa, Catania e a Milano, che accoglieva i migranti irregolari, fuggiti da strutture di accoglienza o al momento dello sbarco e li ospitava in abitazioni o strutture fatiscenti di cui avevano la disponibilità.

Dopo aver incassato un pagamento gli arrestati provvedevano al loro trasferimento verso le destinazioni finali, solitamente in Paesi del Nord Europa.




STAMINA, SPEDALI DI BRESCIA: I MEDICI SI RIFIUTANO DI SOMMINISTRARE LA TERAPIA E PIOMBA UNA DIFFIDA

di Cinzia Marchegiani

Brescia – E’ diventata una sceneggiata che non sta tenendo conto delle vite dei malati e dei loro diritti acquisiti, così agli Spedali Civili di Brescia, dopo che i nove medici del gruppo “Internal Audit Stamina” (reclutati dalla direzione generale ospedaliera) si sono messi le mani in tasca e rifiutati di eseguire le prestazioni mediche per la somministrazione delle terapie ordinate da sentenze di giudici, è arrivata lunedì, la diffida del “Movimento per le Cure compassionevoli” appena costituito, come mi conferma un loro membro. E’ un Obiezione Tecnica o Sciopero Bianco, già dal nome fa accapponare la pelle, mentre le ordinanze che hanno garantito il diritto all’autodeterminazione dei malati sembrano essere carta straccia, nonostante l’ospedale abbia sborsato, con i soldi dei contribuenti l’avvocato per opporsi con determinazione a questo diritto sancito dalla costituzione italiana in essere nell’Art. 32. Sarebbe interessante capire se l’esposto alla Corte dei Conti, tenga in considerazione anche quest’aberrazione. 

Il Movimento per le Cure Compassionevoli, costituito dalle famiglie dei pazienti che sono inseriti nella lista d’attesa, denuncia l’illegittimità dello sciopero medico. Non concederanno un attimo di tregua per combattere una ingiustizia per questi bambini vittime e bersaglio all'interno di una querelle con Stamina Foundation, scienziati detrattori, come se la scienza avesse titolo di parola a senso unico, giornalisti che hanno già pubblicato le loro sentenze, Ministero della Salute, Aifa, che hanno molte responsabilità da accertare.

Questo il loro monito:“Ancora una volta ci sentiamo traditi e abbandonati. Da una settimana la direzione degli Spedali ha interrotto la programmazione delle prossime infusioni, perché i nove medici preposti alla somministrazione delle cure hanno deciso di deresponsabilizzarsi nei confronti di una terapia interdetta dai Nas di Torino “a tutela della propria dignità personale”, dopo oltre due anni in cui hanno somministrato serenamente ai nostri figli le stesse terapie compassionevoli da cui adesso prendono le distanze”. “Non è però possibile ridurre a carta straccia le sentenze favorevoli dei Tribunali del Lavoro di tutta Italia che hanno ordinato agli Spedali il proseguo delle cure per i nostri malati – spiega il presidente del Movimento Gianpaolo Carrer – garantendo loro quella continuità terapeutica che ora rischia di venire meno e che invece è assolutamente necesaria al mantenimento di una buona qualità di vita. Ricordiamo, che le cure compassionevoli sono un diritto garantito dalla Legge Italiana attraverso il Decreto Turco Fazio del 2006 e la Legge 57 del 2013, scaturita dall'ex Decreto Balduzzi e votata dallo stesso parlamento che invece negli ultimi mesi sta tentando di disconoscerla. L'atteggiamento del personale medico è deontologicamente inaccettabile. Così come quello del commissario straordinario Ezio Belleri che, invece di organizzare l'ospedale in modo che i medici compiano quanto ordinato dai giudici,e fino ad ora applicato, alza le mani e temporeggia invitandoli ad agire “in scienza e coscienza”. Ma se realmente fossero stati ravvisati gli estremi per obiettare l'applicazione delle terapie, i medici avrebbero dovuto rifiutarsi di somministrarle fin da principio. Invece per molti mesi il protocollo Stamina è stato applicato sui nostri figli con la massima serenità e professionalità. Questo comportamento offende la nostra sensibilità e minaccia la dignità e la vita dei malati”. Ecco perché da parte del Movimento scatta la diffida contro la direzione ed i nove medici degli Spedali Civili che hanno aderito al cosiddetto “sciopero bianco”, allegando al testo parte dei certificati medici con i miglioramenti dei pazienti in cura perché se ne prenda atto, nel rispetto della privacy di ciascun paziente“. 

Conclude il comunicato anticipando una battaglia che non si fermerà fino a che i diritti dei malati non siano rispettati: “Se i nostri malati non dovessero esser curati, contravvenendo al provvedimento dei giudici, che ne hanno ordinato e garantito la continuità terapeutica, e alla Legge 57, ricorreremo anche alla giustizia penale”.

Ci sarà qualche magistrato, qualche alta istituzione capace di tutelare l’innocenza? Milan Kundera li apostrofava così: I bambini sono senza passato ed è questo tutto il mistero dell'innocenza magica del loro sorriso, mentre al Senato proprio in questo momento si passa al setaccio una storia che ha origini solo istituzionali, questa è l’Italia segnata dai conflitti d’interesse, che solo qualche santo in paradiso è capace di scardinare..Mastrapasqua DOCET!

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ANDRIA: CONFISCATI DAI CARABINIERI BENI PER 4 MILIONI DI EURO.

I provvedimenti eseguiti nella giornata di IERI sono stai emessi uno dal Presidente della 4ª Sezione Penale della Corte d’Appello del Tribunale di Bari ed un altro dal Presidente dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Trani

 


Redazione 
Andria (BT) – Dopo circa un anno e mezzo dal sequestro d’urgenza eseguito nei confronti del pluripregiudicato Sgaramella Riccardo, detto “Salotto”, 58enne di Andria ritenuto contiguo al clan “ex Pastore”, i Carabinieri della locale Compagnia hanno eseguito un provvedimento di confisca beni, riconducibili all’uomo o intestati a “prestanome”.

Gli accertamenti patrimoniali, eseguiti dai militari e coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari e dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani utilizzando la norma introdotta dal codice antimafia e dalle misure di prevenzione che consente di “aggredire” i patrimoni di tutti i soggetti che vivono abitualmente con i proventi di attività delittuose, hanno evidenziato come lo Sgaramella ed il proprio nucleo familiare abbiano nel tempo mantenuto un tenore di vita notevolmente superiore alle proprie reali possibilità economico-finanziarie e capacità reddituali.

Lo stesso, coinvolto nel procedimento legato al traffico di sostanze stupefacenti nell’ambito dell’operazione “Castel del Monte”, ha intestato, nel corso degli anni, ad un prestanome le proprietà acquistate con i proventi di attività delittuose. Le indagini hanno inoltre evidenziato che lo Sgaramella ha sempre dichiarato redditi imponibili assolutamente al di sotto delle proprie reali possibilità, a conferma della palese sproporzione tra quanto dichiarato rispetto al valore economico dei beni sottoposti a confisca.

I provvedimenti eseguiti nella giornata di IERI sono stai emessi uno dal Presidente della 4ª Sezione Penale della Corte d’Appello del Tribunale di Bari ed un altro dal Presidente dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Trani e riguardano beni per un valore stimato di circa 4.000.000 di euro. In particolare si tratta di:

– 2 società di gestione di stazioni di servizio per la distribuzione di carburante “Erg”, di cui una fornita di attività di bar – tabaccheria – gelateria; con sedi sociali in Andria e Foggia;

– 1 ristorante-pizzeria, una sala giochi, una autorimessa, 3 appartamenti, siti in Foggia;

– 3 immobili, di cui uno in Margherita di Savoia (BT) e due in Andria;

– 3 imprese individuali, 1 portafoglio commerciale, 3 quote societarie, 1 società – s.r.l., 6 polizze assicurative, 26 conti correnti/dossier titoli bancari; 4 auto/moto veicoli, 2 posti auto, 4 terreni di cui uno con una casa rurale ed un altro con fabbricato destinato all’attività agro-turistica con servizio di ristorazione con maneggio annesso e 30 cavalli tra gli altri animali presenti.

L’odierna indagine patrimoniale si inquadra in una ampia attività di contrasto alla locale criminalità organizzata che, nel solco degli indirizzi che provengono in tal senso dalla DDA barese è rivolta soprattutto ad aggredire i patrimoni illecitamente acquisiti. Il contrasto ai patrimoni illeciti diventa così non solo uno dei mezzi, forse il più importante, per un serio contrasto all’attività delinquenziale.

 




NOVARA: FANNO UNA SERIE DI RAPINE E POI "POSTANO" IL MALLOPPO SU FACEBOOK

Redazione

Novara (TO) – Mostravano con sfrontatezza su facebook il denaro frutto delle loro rapine, certi di non essere individuati. Ma cosi non è andata perché i poliziotti della Squadra mobile di Novara, coadiuvati da quelli di Torino, li hanno sorpresi e arrestati.

Si tratta di 5 giovani romeni, tutti domiciliati a Torino e provincia, responsabili di una serie di rapine. A loro carico anche l'accusa di associazione per delinquere in quanto i criminali avevano messo su una vera e propria organizzazione dove ognuno aveva il suo ruolo e il suo incarico. Inoltre i cinque avevano compiuto le rapine in modo estremamente violento, colpendo le vittime, tutte donne, con pugni in faccia anche se non opponevano alcuna resistenza.In alcuni casi le donne erano anziane ed hanno subito lesioni gravissime.

Gli arrestati sono responsabili delle 4 rapine avvenute a Novara lo scorso 30 dicembre e 2 gennaio; delle 3 rapine avvenute ad Asti il 5 gennaio 2014; nonché dei 2 furti con strappo avvenuti a Torino l'11 e il 17 gennaio 2014.

I poliziotti hanno effettuato anche perquisizioni nei confronti degli arrestati: sono stati sequestrati numerosi telefoni cellulari sottratti alle vittime durante le rapine e alcuni capi d'abbigliamento che i malavitosi indossavano durante gli episodi criminosi.




TERNI: SVENTATA UNA TRUFFA AI DANNI DELLE SUORE DI CLAUSURA DEL CONVENTO DELLE CLARISSE

Redazione
Terni
– “Congratulazioni, vi comunico che il vostro convento è beneficiario di un lascito di 50.000 euro, da parte di una signora inglese appena scomparsa, amica della vostra defunta badessa”.

Questo è quello che l’attuale badessa del convento di clausura della Clarisse di Terni si è sentita dire al telefono da un’impiegata delle poste alcuni giorni fa. La solerte impiegata ha spiegato come la generosa benefattrice aveva dato disposizioni per far arrivare la somma al convento, facendola parlare anche con un funzionario delle Poste che ha fornito alla suora i dettagli dell’operazione: due vaglia on-line da 1.500 euro ciascuno, per sbrigare la parte burocratica, da inviare il giorno stesso, e poi presentarsi con le ricevute alle Poste Centrali, fornendo il nome e il cognome dell’impiegato che, una volta lì, avrebbero dovuto contattare, compreso il suo numero di sportello.

La badessa, perplessa, si è consultata con le consorelle e, invece di richiamare le Poste, ha chiamato la Polizia. Immediati gli accertamenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, che hanno permesso di appurare che non solo non esistevano impiegati delle Poste con quei nomi, ma anche non era partita nessuna telefonata per il convento delle Clarisse dai loro uffici.

Un tipo di truffa on-line sicuramente originale sventata sul nascere; le indagini proseguono per risalire, tramite il numero di conto corrente, ai truffatori.
 




CAMPO IMPERATORE: UNA SLAVINA TRAVOLGE TRE SCIATORI

Redazione

Campo Imperatore – Tragedia in Abruzzo. Tre persone sono state travolte da una slavina a Campo Imperatore, sul Gran Sasso. L'Ansa ne dà notizia alle 17:46 di oggi 28 gennaio 2014. I soccorritori in un primo momento avevano dato per deceduto uno dei tre ma l'uomo, l'unico ad aver riportato problemi, è arrivato in ospedale in grave ipotermia. Sul posto il soccorso alpino, il 118, i vigili del fuoco e la polizia.
Lo sciatore in ospedale, 32 anni., afferma in una nota il Corpo Forestale, è stato travolto completamente da una valanga di superficie che si è staccata coinvolgendo gli altri due che, come lui, stavano facendo un fuoripista. Il bollettino Meteomont segnalava un pericolo valanghe 'Marcato' nella zona.
L'incidente è avvenuto in località Scontrone, nei pressi della funivia Fonte Cerreto, dove è immediatamente accorso personale del Corpo forestale dello Stato che sta ancora operando sul posto. E' intervenuta una task force di Forestali appartenenti al Soccorso alpino forestale, al comando stazione e al coordinamento territoriale per l'ambiente di Assergi, al servizio Meteomont del comando regionale de L'Aquila. Sul posto è intervenuto anche un elicottero AB 412 del Corpo forestale dello Stato che ha portato in quota personale e unità cinofile, proveniente dal Pescara.
A dare l'allarme, ha riferito il responsabile regionale del Soccorso Alpino del Cai, Antonio Crocetta, e' stato il fratello del 32enne ora in ospedale Mazzini di Teramo. Sull'uomo i medici sono intervenuti con l'innesto della circolazione extracorporea per riscaldare l'organismo e tentare nuovamente le tecniche di rianimazione, già effettuate sul luogo dell'incidente.




RENZI A LETTA: PRESTO CH’E’ TARDI

di Emanuel Galea

Chi l’italicum brandisce di porcellum perisce. Lo abbiamo scritto dai primi istanti che il sindaco di Firenze, fresco dall’incontro con il redivivo di Arcore, lo aveva annunciato alla stampa. Non ci volevano i “Sartori” per convincerci che la proposta di Renzi non fosse altro che un’ennesima bischerata. Siamo stati fra i primi a criticarlo. Lo abbiamo soprannominato “italicum acetum”. . . Secondo il commediografo romano, Tito Maccio Plauto, morto nell’anno 184 a.C., con questo appellativo sono conosciute le commedie ironiche, tipicamente italiane. Fra queste troviamo la commedia del sosia, quella della caricatura e quella della beffa. Appunto, riteniamo, e non siamo i soli, che il coniglio tirato fuori dal cilindro di Renzi non sia altro che una beffa, una bischerata. Ventinove illustri costituzionalisti e giuristi d’Italia, fra i quali spiccano i nomi di Stefano Rodotà, Besostri, Barberis e Azzarita , hanno firmato e pubblicato, sulla stampa, un appello: “L’italicum peggio del porcellum, fermatevi”.  Intanto l’iter va avanti. Il testo arriverà alla Camera mercoledì. Il caos regna sovrano. Una cosa emerge chiara da tutto il dibattito in corso.  Al centro di ogni discussione ci sta l’interesse dei partiti – cosa conviene al cittadino non viene considerato minimamente.

Renato Brunetta, esponente berlusconiano, sparge benzina infiammante: “Penso che alla fine ci sarà un accordo ampio o si cade già domani sera” Il Presidente Grasso, che di solito non brilla d’iniziative coraggiose, propone : "Aumento della soglia per accedere al premio di maggioranza". Verdini chiude la porta alla Boschi : “L’italicum rimane così”.Intanto scoppia il caso Di Girolamo. “Alfano mi ha lasciato sola”. Possibile ritorno a Forza Italia dopo questa delusione? Ora l’esecutivo rischia di cappottarsi per queste disavventure .
Sembra piacere a tutti l’uninominale. Stranezze della sorte, nessuno lo vuole adottare.

Renzi non si arretra di un unghia e fa muro sulle preferenze: “Sono fuori nell’accordo votato”. La minoranza PD dà battaglia. A questo punto esce chiara l’anomalia di tutto questo dibattito. Renzi insiste che le preferenze sono fuori “nell’accordo votato”. Votato dove?  Votato da chi? Se non vado errato il sindaco, si riferisce alle primarie PD.  Domandiamo, sempre che sia lecito, ma da quando in qua tutta l’Italia s’identifica con il PD? Nel ragionamento del “fiorentino” qualcosa non è chiara.  A complicare ulteriormente la già intrecciata  faccenda, ci si mette la magistratura. Arriva l’annuncio della procura di Milano inerente all’avvio d’indagine nei confronti di Silvio Berlusconi : Le acque si agitano sempre di più. Il giorno dopo l’arrivo dell’annuncio della procura di Milano, il Presidente Giorgio Napolitano, intervistato da Virus invia un monito ad approvare al più presto le riforme istituzionali. Alla voce autoritaria del Presidente  fa eco quella di Matteo Renzi : “O si chiude” o si perde l’ultimo treno.  Dai Letta, dai !  Presto  ch’è tardi.
 




EMERGENZA FARMACI SALVAVITA: NAPOLI, ROMA E IL RESTO DEL SUD ITALIA

di Christian Montagna

Altra crisi, altra emergenza. Il governo se ne frega altamente. Stavolta l'allarme arriva da Napoli precisamente dai farmacisti di Federfarma. La città partenopea però non è l'unica a risentire di questa grande emergenza: non si trovano i farmaci salvavita nemmeno a Roma e nelle altre città del sud Italia.
Succedeva ciò anche negli anni Novanta quando si ipotecavano immobili per acquistare la costosissima somatostatina.  Oggi l' alciparina per la cura delle trombosi e i broncodilatatori per la cura dell’asma sono proprio estinti.

Responsabile di questa preoccupante carenza è come al solito la brama di denaro. Case farmaceutiche e grossisti hanno pensato bene infatti di vendere all'estero i farmaci prodotti in Italia a prezzi maggiorati. Certo, perché di soldi ne guadagnano pochi le case farmaceutiche. Nel frattempo però c'è chi rischia di morire quotidianamente sotto gli occhi inermi delle istituzioni che sembrano non conoscere nemmeno il problema.  Forse il nostro governo ha troppe cose a cui pensare, qualora fosse composto da esseri pensanti, ma stavolta bisogna assolutamente bloccare il fenomeno perché in gioco ci sono le vite di molti malati. Tutto ciò si verifica in forma clandestina alimentando così un florido commercio parallelo all'estero. Tra l'altro chi riesce in tempo a procurarsi i medicinali nelle nostre farmacie li vende sottobanco a prezzi molto più elevati. Secondo il sistema dunque chi non ha le dovute disponibilità economiche può anche morire. I primi allarmi sono stati lanciati nel luglio 2013 e a distanza di sei mesi risulta sempre più difficile reperirli.  Anche nelle altre nazioni la speculazione è alle stelle soprattutto per quanto riguarda lo smercio di farmaci per la cura dei tumori. Come ogni problema, in Italia prima che qualcuno si muova c'è bisogno di arrivare allo stato di crisi totale.I medici chiedono a gran voce un intervento del governo.Non possiamo più vedere i nostri poveri anziani costretti a vagare invano per ore alla ricerca di un farmaco che potrebbe alleviare leggermente le sofferenze dovute alle malattie. Questo accade ancora una volta perché gli sciacalli devono incassare i loro sporchi guadagni alle spalle di chi ha la sola "colpa" di essere malato.