VITERBO – GIOVEDÌ L’ARBITRO DI SERIE “A” MAURO BERGONZI OSPITE DEI COLLEGHI VITERBESI.

Redazione

Viterbo – Giovedì 14 marzo 2013, alle ore 19, nella sede dell’Aia, l’associazione italiana arbitri, in via S. Pietro 72 a Viterbo, si svolgerà una riunione tecnica che vedrà come relatore l’arbitro di serie “A” Mauro Bergonzi. Ad accoglierlo i fischietti viterbesi, guidati dal presidente della sezione di Viterbo Luigi Gasbarri.

Mauro Bergonzi è nato il 30 dicembre 1971 a Genova e svolge la professione di assicuratore. Dal 2009 è arbitro internazionale. Appartiene alla sezione Aia di Genova. Il 7 dicembre 2003 esordisce in serie A dirigendo Parma – Lecce.  Ha diretto oltre 120 partite in Serie A, tra cui alcune “classiche” come i1 Derby Lazio – Roma, Roma – Juventus e Inter – Roma e 94 gare in serie B. Nel gennaio 2009 viene nominato arbitro internazionale e nel giugno dello stesso anno é selezionato come rappresentante dell’Aia per dirigere ai Giochi del Mediterraneo. Fa il suo esordio da internazionale nel campo delle nazionali maggiori il 3 marzo 2010, dirigendo un’amichevole tra Malta e Finlandia. Il 20 agosto 2010 ha diretto la finale di Supercoppa Italiana tra Roma ed Inter. Nell’attuale stagione calcistica 2012-2013 ha ricevuto alcune importanti designazioni: ha arbitrato la “classica” della 2^ giornata Inter – Roma, terminata 1-3, Fiorentina – Lazio della 9^ giornata, terminata 2-0 e Napoli – Milan della 13^ giornata, terminata 2-2.Domenica scorsa ha svolto le funzioni di assistente di porta nell’incontro Lazio – Fiorentina terminato con il punteggio di 0-2.
 




GAETA, AL VIA IL RESTAURO DI VILLA TRANIELLO.

Redazione

Gaeta (LT) – . 425 mila euro per la riqualificazione complessiva della Villa Comunale «Generale Vincenzo Traniello»: è il nuovo importante finanziamento dell’Autorità Portuale che permetterà un vero proprio restauro della storica villetta di Gaeta Medievale. “Il 2013 inizia dunque con un buona notizia per la nostra città – annuncia il Sindaco Cosmo Mitrano – abbiamo ottenuto ulteriori fondi, pari a 425.000 euro, interamente finalizzati a restituire a Villa Traniello la bellezza di un tempo. Dal 1969 la Villa di Gaeta Medievale è in attesa di lavori di manutenzione straordinaria. Quest’anno saranno realizzati grazie all’impegno della nostra Amministrazione, premiato con nuovi finanziamenti che rappresentano linfa vitale per le casse comunali nonché opportunità di riqualificazione degli spazi pubblici e miglioramento della vivibilità cittadina”.

Villa Traniello ritornerà agli antichi splendori, dunque, attraverso un intervento di ampio respiro che prevede l’adeguamento normativo, la manutenzione del verde, il rinnovamento dell’arredo urbano e la realizzazione della recinzione per la tutela del patrimonio pubblico. Lavori di restyling anche per la zona  dedicata ai bambini: posizionata non più tra le aiuole, ma inserita nello spazio fronte mare attualmente cementato, l’area giochi sarà adeguatamente attrezzata per il divertimento dei più piccoli, dotata di pavimentazione antitrauma e naturalmente di nuove attrezzature. Infine sarà installato anche a Villa Traniello, come in tutte le altre villette comunali, un sistema di videosorveglianza, valido deterrente per eventuali atti di vandalismo urbano.. 
Inoltre dal 15 marzo al 18 marzo 2013,  una capillare opera di restauro interesserà il complesso monumentale dedicato ai Caduti, ospitato nella Villa di Gaeta Medievale. Sarà realizzata dagli Alpini di Borgo Montello e presentata ufficialmente in una cerimonia ad hoc che si terrà il 6 ed il 7 aprile prossimi. Per l’occasione si svolgerà a Gaeta anche il raduno intersezionale degli Alpini.

I 425 mila euro destinati a Villa Traniello si aggiungono alla pioggia di fondi con cui lo scorso dicembre, dopo appena sei mesi di governo, l’Amministrazione Mitrano aveva chiuso il 2012: “Circa 18  milioni di euro – ricorda il Primo Cittadino – ottenuti in parte dall’Autorità Portuale, in parte dalla Regione Lazio, destinati alla realizzazione di opere volte a ridisegnare il nuovo profilo della nostra città e a garantire un livello più alto e qualificato di servizi al cittadino e al turista. Due milioni di euro saranno utilizzati per il rifacimento delle aiuole e dei marciapiedi del waterfront dal quartiere Piaja fino a Porta Carlo III, lavori che inizieranno a breve e si concluderanno entro il 2013; altri 700.000 euro, ottenuti dalla Regione Lazio, saranno utilizzati, nei prossimi mesi, per l’opera di ristrutturazione totale ed efficientamento energetico della Scuola Mazzini, che diventerà il fiore all’occhiello dell’edilizia scolastica cittadina, e la realizzazione del Museo del Risorgimento, presso i Bastioni Carlo V. Infine il rilevante finanziamento di oltre 14 milioni di euro, concesso dall’Autorità Portuale nel dicembre 2012, finalizzato ad un’incisiva  riqualificazione del waterfront di Gaeta. Poniamo in questo modo le basi per il cambiamento, per dare il via a quella svolta, tanto attesa dalla città, in grado di far ripartire l’economia e lo sviluppo”.
 




ROMA RIFIUTI, IL GIALLO DI MONTI ORTACCIO E L'OMBRA DI UNA EMERGENZA DA RISOLVERE

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Chiara Rai

Roma – La paura di non riuscire a bloccare i danni derivanti dall’emergenza rifiuti di Roma e provincia incombe sui cittadini costretti a sopportare il peso di una mala gestione.

Il giallo di Monti Ortaccio? Sì, può chiamarsi così. Questa è la nuova del giorno. Domenica, improvvisamente appare un cartello, scoperto dai residenti di Valle Galeria, dov'è scritto chiaramente che i lavori inizieranno l’11 marzo. Un colpo di scena dato che proprio il presidente del consorzio laziale rifiuti Manlio Cerroni ha deciso di sospendere il cantiere «in attesa della pronuncia degli organi giurisdizionali aditi dal Comune di Roma». Questo perché il Campidoglio ha presentato un ricorso al Tar chiedendo la sospensiva dell’Autorizzazione integrale ambientale (Aia) concessa da Sottile il 27 dicembre 2012 ai fini di una discarica provvisoria a Monti Ortaccio. Ma lo stesso Sottile nega: «è una sciocchezza» dice il commissario per l'emergenza rifiuti, «Non so nulla del cartello». Il 20 marzo ci sarà il verdetto di Palazzo Spada. I lavori per la discarica a Monti Ortaccio per ora non partono. Dopo l'intervento del ministro Clini, il quale ha imposto l’”alt” sull’inizio dei lavori, minacciando anche l'invio dei carabinieri, è arrivato l'annuncio di Cerroni: «i lavori sono sospesi fino al 31 marzo».

Il cartello appare, quindi, una provocazione? Clini ha parlato chiaro: «Non è prevista una discarica a Monti dell'Ortaccio nè altrove. È esclusa l'operatività dell'autorizzazione». Per Clini, prima di ricorrere alla soluzione estrema di ricorrere alle discariche ha in mente l’obiettivo di centrare due priorità: aumentare la raccolta differenziata e fare funzionare a pieno regime tutti gli impianti nel Lazio,Tmb e inceneritori, fino a oggi sottoutilizzati così come evidenziato dalle ispezioni e rapporti dei carabinieri del Noe.

A proposito interviene il consigliere di opposizione di Bracciano Elena Carone Fabiani: “Sembra, dalle dichiarazioni del presidente CO.LA.RI, avv. Cerroni – dice Carone –  che i lavori siano stati sospesi fino al 30 marzo. Lo stesso ci comunica che a giugno Malagrotta chiuderà, con tutto ciò che ne consegue. Appare una minaccia, in realtà è la conseguenza della totale inerzia e mancanza di interesse ed impegno delle amministrazioni e delle istituzioni a voler attivare, negli anni, una seria politica sulla gestione dei rifiuti, attivando la raccolta differenziata porta a porta e tutto ciò che la filosofia delle 4R recita. Se dovessero ripartire i lavori per la realizzazione del nuovo invaso, avremmo la conferma di una modalità che non prevede assolutamente la condivisione con cittadini e comitati che da anni si oppongono a tale progetto. La questione ci preoccupa non poco. – Continmua Carone –  Anche qui, a Bracciano, siamo rimasti con una comunicazione inviata all'allora Presidente della regione Lazio, Renata Polverini, dalla nostra municipalizzata Bracciano Ambiente, che dava disponibilità ad accogliere 1.200.000 tonnellate di rifiuti e a realizzare un impianto di Trattamento Meccanico Biologico da 135.000 tonnellate. Lo stesso sindaco, lo ha confermato, esponendo le linee programmatiche della sua coalizione; crediamo, quindi, che occorra mantenere alta l'attenzione e spingere ancora la nostra amministrazione a voler istituire il Comitato per la Trasparenza e la Partecipazione che, come movimento politico BBC (Bracciano Bene Comune) abbiamo chiesto e ci è stato rifiutato. Vorremmo francamente evitare di arrivare, come sempre accade, a dover gestire situazioni e relativi piani d'emergenza, tristemente noti per i loro effetti devastanti”.

 




SICUREZZA, MENO FURTI MA LA VIOLENZA CONTRO LE DONNE IN CRESCITA

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Italia – A partire dagli inizi degli anni Novanta la criminalità registra una generale diminuzione sia per i reati contro il patrimonio che per gli omicidi. Per gli omicidi, i furti di auto e gli scippi il trend decrescente è stato continuo (dal 1992 al 2011 i tassi per 100.000 abitanti passano per gli omicidi da 2,6 a 0,9, per gli scippi da 100,2 a 29,1, per i furti di autoveicoli da 572,6 a 327,3). Per i borseggi il calo si è interrotto nel 1998 e negli anni successivi l’andamento è rimasto oscillante. Per i furti in abitazione, il trend è in crescita dal 2006 (con forte variabilità), dopo la decisa flessione registrata fino ai primi anni Duemila (da 341 nel 1992 a 296 nel 2002). Il calo delle rapine si interrompe già nel 1995 (da 55,9 del 1992 a 50,3 nel 1995) quando si evidenzia un’importante ripresa che dura fino al 2007 (86,2) e si interrompe negli anni successivi. Sulla base dei dati recenti, nel 2011 borseggi e furti in appartamento sembrano essere nuovamente in crescita.

Dal 2002 al 2009 il senso d’insicurezza aumenta in tutte le classi di età, in modo più accentuato fra le donne (la quota di persone che si sentono molto o abbastanza sicure passa da 64,6% a 59,6%). Il senso d’insicurezza della popolazione non deriva necessariamente dal livello di diffusione della criminalità, ma anche dal degrado del contesto in cui si vive: era pari al 15,6% nel 2009 la percentuale di cittadini che hanno visto spesso situazioni di degrado nella propria zona. Le donne sono particolarmente impaurite dal rischio di subire una violenza sessuale, paura che accomuna più di metà del loro genere (52,1%), in decisa crescita rispetto al 2002 (45%). D’altro canto la violenza contro le donne, anche se poco denunciata, è un fenomeno ampio e si esprime sotto varie forme: fisica, sessuale, psicologica dentro e fuori la famiglia. Mentre gli omicidi di uomini diminuiscono, ciò non accade per i femminicidi.

Adesso possiamo misurare il progresso grazie ad un nuovo strumento. questa relazione è il frutto di una nuova intesa. Il Cnel, organo di rilievo costituzionale, al quale partecipano rappresentanti di associazioni di categoria, organizzazioni sindacali e del terzo settore, e l’Istat, dove operano esperti della misurazione dei fenomeni economici e sociali, hanno unito le proprie forze per giungere alla definizione di un insieme condiviso di indicatori utili a definire lo stato e il progresso del nostro Paese. Per questo è stato costituito un comitato insieme all’associazionismo femminile, ecologista, dei consumatori e all’associazionismo in senso lato. L’obiettivo è stato quello di misurare il “Benessere Equo e Sostenibile” (Bes) analizzando livelli, tendenze temporali e distribuzioni delle diverse componenti del Bes, così da identificare punti di forza e di debolezza, differenze di genere, nonché particolari squilibri territoriali o gruppi sociali avvantaggiati/svantaggiati, anche in una prospettiva intergenerazionale (sostenibilità). Al comitato si è affiancata una commissione scientifica. La consultazione con i cittadini è stata ampia.

Il risultato è sintetizzato in questo primo rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile in Italia; gli indicatori selezionati per rappresentarlo aspirano a divenire una sorta di “Costituzione statistica”, cioè un riferimento costante e condiviso dalla società italiana in grado di segnare la direzione del progresso che la medesima società vorrebbe realizzare.

 




ROMA, SIT IN CONTRO LA CHIUSURA DELLA ASL DI PIAZZA GENTILE DA FABRIANO

Redazione

Roma – "La Direzione Generale della Asl RmA ha disdetto il contratto di affitto dello storico immobile (ex-inam) di Piazza gentile da fabiano, 7 dove vengono erogati servizi sanitari da oltre 30 anni," Lo dichiara in una nota Francesco De Salazar Presidente del Movimento Cittadino Flaminio Parioli e Villaggio Olimpico.

"La decisione presa a causa dell'oneroso costo di affitto dell'immobile divenuto poco sostenibile per le casse della sanità locale, asserisce De Salazar, rappresenta un enorme disagio soprattutto per i residenti del quartiere Flaminio e Villaggio Olimpico, in gran parte appartenenti alla terza età, costretti a recarsi nei prossimi mesi a via Tagliamanto per effettuare una semplice visita oculistica o sottoporsi a comuni analisi ematiche. I vicini presidi sanitari (Lungotevere della Vittoria o Ponte Milvio) della confinante ASL RME – prosegue il rappresentante del Movimento – già saturi di propria utenza, non saranno in grado di assorbire la domanda sanitaria della nostra comunità cittadina e per tal motivo chiederemo alla Direzione Generale della ASL, di individuare locali del patrimonio regionale ATER o simili attualmente vuoti e sfitti per riportare al Flaminio le specialità mediche dopo l'estate. E' inammissibile, conclude De Salazar, che i cittadini, per sottoporsi a semplici visite ambulatoriali, dovranno prendere 2 mezzi pubblici impiegando più di 60 minuti. Tutto ciò lo denunceremo a gran voce domani durante il sit-in che si svolgerà domani 12 marzo 2013 dalle ore 11:00 alle ore 13:00 davanti al Poliambulatorio.
 




CIVITAVECCHIA CENTRALE ENEL:. DOMANI LA CONFERENZA DEI SERVIZI PER IL RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE INTEGRATA

Alberto De Marchis

Civitavecchia (RM) – Domani, martedì 12 marzo alle 10,00,  si terrà a Roma presso il  Ministero dell’Ambiente la Conferenza dei Servizi per il rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale della centrale a carbone di Torrevaldaliga Nord di Civitavecchia.

Alcuni esponenti del Movimento No Coke Altolazio e dei Medici per l’Ambiente  rappresenteranno nella prevista audizione la voce del popolo inquinato e ribadiranno le richieste contenute nella petizione al Sindaco di Civitavecchia sottoscritta da molti cittadini del territorio, per  il rispetto delle prescrizioni non attuate e la fissazione di limiti più restrittivi, in considerazione dell’alta concentrazione di fonti inquinanti che minacciano la salute della popolazione.
 
“Ci aspettiamo che Pietro Tidei, in qualità di sindaco del sito ospitante l’impianto, avvalendosi dei poteri conferitigli dal Regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265, stabilisca precise prescrizioni a tutela della salute dei cittadini. – Dichiarano in una nota dal Movimento No Coke Alto Lazio – E’ la sede opportuna – proseguono – per dimostrare con i fatti  come intende provvedere alle numerose criticità e inadempienze ambientali denunciate a carico di Enel, che mettono a rischio la salute della popolazione.”

I dati Enel dimostrano che la centrale di TVN di Civitavecchia con i suoi tre gruppi a carbone emette in atmosfera, ogni anno 2100 t/a di SO2, 3450 t/a di NOx e 260 t/a di polveri, questo è l’inquinamento massiccio che la conferenza dei servizi andrà a discutere, che la delegazione dei Medici e Tecnici del Movimento No Coke Alto Lazio chiederà di abbassare, con l’adeguamento dell’impianto alla normativa europea.  I rappresentanti dei No Coke ricordano che nel ‘Rapporto 2011’, pubblicato dall’Osservatorio Ambientale per Torrevaldaliga Nord della Regione Lazio “La popolazione residente nel solo comune di Civitavecchia nel periodo 2006-2010 presenta un quadro di mortalità per cause naturali (tutte le cause eccetto i traumatismi) e per tumori maligni  in eccesso di circa il 10% rispetto alla popolazione residente nel Lazio nello stesso periodo. Tale eccesso si conferma tra gli uomini residenti nell’area allargata”.

Durante l’audizione sarà lasciata copia, ai membri della Commissione, dello studio commissionato da Greenpeace a SOMO, Istituto di ricerca indipendente no profit, i cui dati sono stati riconosciuti come conformi alla realtà dal Tribunale di Roma, dove si evidenzia che “la produzione termoelettrica a carbone di Enel è causa, in Italia, di una morte prematura al giorno e di danni al Paese stimabili in circa 2 miliardi di euro l´anno; mentre in Europa quella stessa produzione causa quasi 1.100 casi di morti premature l´anno e danni per 4,3 miliardi di euro.”

“E’ importante in quella sede far sentire la pressione dei cittadini dell’Alto Lazio – hanno inoltre dichiarato i No Coke – su quanti, membri della conferenza dei servizi e Sindaco Tidei, sono chiamati a decidere del nostro futuro e della nostra salute. La nota prosegue con l’invito, rivolto a tutti i cittadini, a partecipare al presidio organizzato sotto il Ministero proprio durante lo svolgimento della Conferenza dei Servizi.  I rappresentanti No Coke concludo infine la nota dichiarando: “Chiediamo inoltre a tutti di portarsi dietro un paio di scarpe a rappresentare la presenza di quanti non ci sono più proprio a causa dell’aggravarsi delle patologie mortali conseguenti la presenza della centrale. Ci auguriamo la presenza di tutte le associazioni e comitati che in tanti anni hanno partecipato alle nostre iniziative. Possiamo raggiungere risultati significativi per ridurre l’inquinamento e porre un argine agli interessi aziendali dell’Enel perseguiti a scapito delle nostre vite. E’ un momento importante della lotta a difesa della salute, per il futuro dei nostri figli e del nostro territorio.  Non deleghiamo il nostro futuro, partecipiamo direttamente, per costruirlo insieme.”
 

 




FORMIA, PRIMARIE PD: QUATTRO CANDIDATI SOTTO LA LENTE DEI GIOVANI

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Angela Carretta

Formia (LT) – “Con straordinario anticipo avevamo individuato nelle primarie per la scelta del candidato sindaco uno strumento per ridestare passione e interesse in città. Le alterne vicende di questi mesi, invece, hanno creato qualche perplessità nella cittadinanza, offrendo un valido argomento di polemica agli avversari già in campo. Questo percorso che doveva divenire un’opportunità di confronto tra i diversi candidati sulle questioni, sul tema del coinvolgimento della cittadinanza e le scelte costituenti da operare, ha tradito le aspettative. Dobbiamo correre al riparo.”

Questo è quanto scrivono i giovani democratici del Pd di Formia, a seguito dell’ultima assemblea di direttivo cittadino tenutasi lunedì scorso.

Il 17 marzo si avvicina, e le Primarie della Coalizione Pd-Sel-Idv rappresentano per la cittadinanza una dinamica di consapevolezza nella potenzialità dell’occasione.

Si interrogano ancora in un’analisi ragionata dicendo “ E invece le primarie rischiano di trasformarsi in una resa di conti tra opposte correnti e in un ragionamento tutto interno alla coalizione. Tutto questo non interessa, non affascina, al contrario contribuisce a rafforzare il pregiudizio che non siamo in grado di sdoganare. Stiamo correndo il rischio di compromettere quanto di buono fatto fino ad oggi, con tentativi di ridurre la partecipazione cittadina e di ricondurre il percorso ad una logica di contrapposizione tra i candidati nella quale non si affrontano le questioni della quotidianità. Ancora oggi non ci è dato sapere quali siano i programmi dei candidati e quali le risposte ai temi fondamentali. Cosa diciamo sullo sviluppo della città, viabilità, sanità, futuro dei giovani?

Forse, quella nota introduttiva  “Ragionare sul futuro della città, ora e non domani” è  diventata necessaria proprio per questo, per fissare un tempo certo in cui le parole diventino azioni, cose, oggetti, ma più di tutto, ci fa intuire quanto per i giovani pd le parole rappresentino quelle emozioni che si  portano dentro, e ognuno potrà fermarsi all’angolo che preferisce, e riflettere su questi interrogativi, ricordando che a volte una scelta vuol dire migliorare, o rimanere fermi, ed altre volte può voler dire anche tornare indietro.

Sicuramente è “vietato deluderli”, i giovani.

I concorrenti alle primarie che chiederanno domenica prossima all’elettorato di riporre la fiducia con un gesto di democrazia individuando quale sarà il politico che si presenterà alle comunali del prossimo maggio sono Sandro Bartolomeo, Erminia Cicione, Ernesto Schiano, Maria Rita Manzo. La sfida avverrà tra i due candidati con il più alto numero di voti. Si potrà votare dalle ore 8 alle 20. Potranno votare coloro che sottoscriveranno l'appello al voto per il programma e la coalizione. I seggi saranno allestiti presso le seguenti sedi: Sala Falcone e Borsellino (ex Officina Culturale) piazzetta Municipio , Scuola Elementare Via Rubino, Scuola elementare Edmondo De Amicis (Mola), Scuola Elementare San Giulio, Scuola Media San Pietro, Scuola Elementare Gianola, Piazza Ricca (Maranola), Trivio, Castellonorato, Scuola Elementare Penitro.




MARINO PALLAVOLO, SERIE D FEMMINILE: SECCO 3 A 0 CONTRO IL POMEZIA.

Redazione

Marino (RM) – Ancora un risultato netto che non lascia spazio alle illusioni degli avversari, un secco 3 a zero con i parziali di 18 a 25, 16 a 25, 21 a 25 ottenuto sul campo del Pomezia, lascia intendere la determinazione con cui la squadra di Sabatini ha approcciato l'incontro cercando di raggiungere nel minor tempo possibile la vittoria. Un risultato importante in ottica della supremazia assoluta nel proprio girone, che se confermata consentirebbe di accedere in modo diretto alla categoria superiore senza affrontare la lotteria dei play off. È stato un incontro in cui le Stars  non sono mai state messe in discussione dalle avversarie, un incontro giocato in anticipo al normale calendario, che ora mette il Marino alla finestra in attesa del risultato dalle avversarie, questo turno del calendario potrebbe rivelare anche qualche sorpresa.

Il prossimo incontro sarà giocato sabato 16 marzo al palazzetto di Cava dei Selci contro l'Aprilia, squadra che occupa una interessante posizione in classifica.




ANCORA SUI MINORI

Gerardo Spira

 

Gentile Direttrice, ho letto sul Vostro quotidiano del 5 marzo [ TUTELA DEI MINORI: QUANDO ASSOCIAZIONI E INFORMAZIONE VENGONO MESSE SOTTO ACCUSA ] l'accaduto lamentato dalla vice direttrice Roberta Sabaud dell'associazione "donne per la sicurezza Onlus" e ho apprezzato il suo commento.

Quando le cose non vanno bene in questo Paese, avvertiamo il pericoloso rigurgito di pressioni per tentare di fermare la diffusione di notizie che mettono a nudo disfunzioni,abusi e soprusi. Il problema  non è l'informazione, che svolge il suo libero compito, ma il dramma di situazioni che ha ormai  coinvolto tutti,famiglie,istituzioni,  forze dell'ordine e magistratura e nessuno prende l'iniziativa di porre fine a tanto disastro,tracciando, pur con le leggi esistenti un filo unico e invalicabile a tutela dei minori. I servizi disaccordi e la giurisprudenza contrastante alimetano dissapori e conflitti senza pensare che i bambini compresi quelli di chi decide sono tutti uguali nell'amore e nel dolore. Si parla tanto di minori e tutti aprono il cuore proteso a difenderli e a tutelarli,ma nessuno ha compreso che i conflitti non si possono dirimere o superare con un fredda sentenza,che risulterà comunque avvelenata dalle incongruenze, contraddizioni , dissapori, odi e  vendette.Sul vostro quotidiano del 20 settembre 2012 scrissi che nessun Tribunale può fare giustizia nella sfera affettiva.Sono sempre più convinto che le questioni dei minori vanno affrontate con le ragioni del cuore. Il danno ai minori lo stanno procurando tutti coloro che in forza di potestà e di attribuzioni esprimono pareri e decisioni. A noi è capitata una vicenda ,triste per gli aspetti e clamorosa per i risultati che ci porta a dovere indossare la corazza di acciaio per difendere la dignità di un bambino che da oltre cinque anni sta gridando il suo dolore a tutti e  nessuno se ne preoccupa,o meglio qualcuno lo fa, ma  a senso unico. 

A proposito di minori,qualche giorno addietro,per la vicenda occorsa, ho espresso alcune  mie considerazioni che allego e che sono in corso di pubblicazione. Speriamo che a qualcuno non venga in mente di toglierle dalla bacheca aperta sul mondo. 

La problematica  della vita di coppia e di famiglia ha ormai sconvolto l'intera  società,per aver  disperso lungo il cammino civile, pezzi importanti che  ne tenevano saldamente uniti principi e valori. Duramente ne pagano le conseguenze i minori, perchè non protetti e adeguatamente salvaguardati dalle istituzioni che entrano nell'arena con l'intenzione di mettere pace,ma col risultato di alimentare i litigi dimenticando  che  solo i minori, disperatamente aggrappati all'uno o all'altro genitore, diventano le uniche vittime, mai più recuperabili. Di chi la responsabilità!  Unicamente della Società che ha delegato un compito ed una funzione così importanti alle istituzioni, le quali non fanno altro che applicare giustamente o  ingiustamente le regole dettate dalla stessa. Per dirimere i conflitti le istituzioni mettono in piedi strutture gestite da persone più o meno capaci, dirette e guidate dall'Autorità giudiziaria,la quale , mette fine alla lite,con  una decisione che incide sensibilmente nella sfera patrimoniale ed in quella affettiva  dei litiganti.A questo punto il minore è già divenuto  soggetto senza alcuna identità, mortificato nella dignità, distrutto nei sentimenti e soprattutto cancellato dal libro dei sogni. Di fondamentale importanza è la funzione dei servizi,delegati ad organizzare ed istruire percorsi adeguati per il recupero di una condizione di esclusiva tutela del minore, trovando modalità di collante per la costituzione di un rapporto civile  orientati solo al benessere del minore.Questa fase costituisce il corollario di base della decisione del Giudice. Quindi se il percorso è stato tracciato e seguito nella logica dei procedimenti corretti e con strumenti e attrezzature a norma di legge, lo stesso potrà considerarsi condizione di solidità giuridica,del conseguente procedimento e decisione del giudice, se invece lo stesso presenta  incidenti e vizi, non corretti o  sistemati, la fase giudicante  si presenterà  improduttiva di effetti giuridicamente validi. Scaturisce dunque la necessità che il Giudicante, nell'interesse superiore del minore e per sua garanzia,dia atto nella decisione che la precedente fase sia stata controllata in punto di legittimità  e possa essere di garanzia, giurisdizionale del provvedimento da emanare. Qui sta il problema. Nella generalità dei provvedimenti giudiziari non è dato atto delle predette garanzie,per cui  il conflitto di coppia si trasferisce sugli atti e documenti,con impegno  delle strutture  coinvolte, dispendio di risorse economiche e finanziarie e conseguente impoverimento delle parti, che con una giustizia meglio organizzata e più garantista, potrebbero adempiere agli obblighi di mantenimento. Vale il detto che tra i due litiganti il terzo gode, mentre quest'ultimo ha la responsabilità di quanto accade. Ritengo che il responsabile finale della decisione,nel nostro caso l'Autorità giudiziaria debba deliberare chiari e precisi codici e schede di percorso e di comportamento,senza trascurare ambienti ,modalità di incontri esami ed accertamenti di tutte le parti interessate, le garanzie di protezione legale, verbalizzazione di tutto il percorso,rispetto  del principio di compatibilità ed esclusione del conflitto di interesse  etc etc. La vicenda occorsa a mio figlio a Roma mi ha coinvolto per necessità professionale. Mi sono trovato pertanto , specializzato in diritto amministrativo, catapultato in un mondo in cui  le deficienze del diritto,permettono arbitrii e abusi burocratici, senza alcun controllo da parte dell'Autorità giudiziaria che li raccoglie e inserisce nei provvedimenti finali,





ROMA, PENTALGIA A CINQUE STELLE: NO MARCIA, NO INTESA COL PD, NO AL TAGLIO DI TUTTI I BENEFIT

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Chiara Rai

Roma – La marcia dal Colosseo al Parlamento per i pentastellati è stata stroncata sul nascere. L'assemblea dei neoeletti ha bocciato a maggioranza la proposta. Il Pd, nonostante tutto ha continuato a corteggiare spudoratamente i grillini e qualcuno di loro, che in un primo momento è sembrato aperto al dialogo, dopo la seconda riunione a Roma, stavolta all’Eur, esce con le idee piuttosto chiare. Mentre il ventiseienne Catalano, eletto per la circoscrizione Lombardia e di professione disegnatore e progettista meccanico, nel pomeriggio ha detto “si può fare tutto, non ci sono vincoli”, sottolineando la necessità di fare un Governo per il bene del Paese, Vito Crimi, capogruppo al Senato gela ogni apertura: «Al presidente Napolitano chiederemo un governo del M5S. Se Napolitano accetta un governo 5 stelle deve accettare 20 punti di programma non un nome. Prima viene il programma, poi il nome». Non sono valsi a nulla gli ammiccamenti del Pd nelle ore precedenti. La senatrice Pd Puppato, sull’orlo di essere collettivamente criticata e ignara del pacchetto Crimi, ha lanciato l’idea di condividere un blog Pd /Movimento Cinque Stelle per ragionare insieme: non per accettare gli otto punti di Bersani come un vangelo, ma per trovare una intesa. Sta andando in scena una spersonalizzazione spaventosa del centrosinistra che stagna alle stalle mentre la scena è per ben altre stelle: si tenta di mettere in piedi un anno di governo ibrido e il bello è che gli ingredienti li abbiamo scelti noi elettori. La doccia fredda di Crimi, caso vuole, arriva coincidente con la twittata di messer Grillo: “Qualora ci fosse un voto di fiducia dei gruppi parlamentari del M5S a chi ha distrutto l'Italia, serenamente, mi ritirerò dalla politica”. Ma i parlamentari del Movimento 5 Stelle hanno fatto il punto sull'agenda politica della settimana che si apre e al momento sembrano escludere alzate di testa. Probabilmente le decisioni verranno pubblicate sul blog del loro mentore che assieme a Casaleggio non ha partecipato all’assemblea dei Grillini, ma si sa che i neo onorevoli hanno affidato all’ex comico le loro ambizioni e aspettative prima di buttarsi in questa grande ed emozionante esperienza. Un po’ come hanno fatto i circa 8 milioni di elettori con lui, Mentore genovese (anziché itacese) al quale si è affidato il futuro dell'Italia. Intanto le votazioni per decidere il nome del Presidente della Repubblica si eseguiranno online. Si è discusso, tra critiche e rigidità in merito a lasciar andare tutti i privilegi: i viaggi e spostamenti costano e i grillini sono disposti a rinunciare ma non a rimetterci di tasca loro. L’importante è che da 25 al mese di cui parlavano non si arrivi a contarne 10 mila per le spesucce extra che servono agli onorevoli pentastellati. L'auspicio è che la Nutella se l'acquistino con i dindi propri. I sacrifici i non onorevoli li hanno fatti abbastanza e adesso si attende l’inversione di rotta dal profondo dell’oasi del benessere.




ROMA: CNA, CONFCOMMERCIO, CONFESERCENTI E UNINDUSTRIA INSIEME PER LA TUTELA DEL "MADE IN ITALY"

Redazione

Roma – Cna, Confcommercio, Confesercenti e Unindustria, le quattro grandi associazioni imprenditoriali di Roma per la prima volta insieme per la tutela del Made in Italy: è questo lo spirito del progetto, finanziato dalla Camera di Commercio di Roma, per sostenere l’economia del territorio attraverso la valorizzazione delle “eccellenze” e con l’obiettivo di incrementare la presenza e la permanenza media dei turisti.
 
Il “Progetto per la promozione del Made in Italy” sarà presentato mercoledì 13 marzo alle ore 11.00 presso la Camera di Commercio di Roma da Erino Colombi Presidente di CNA Roma, Giuseppe Roscioli Presidente di Confcommercio Roma, Valter Giammaria Presidente di Confesercenti e Maurizio Stirpe Presidente di Unindustria. Interverrà anche il Presidente della Camera di Commercio di Roma Giancarlo Cremonesi.
 
Obiettivo del progetto è di supportare il sistema delle imprese del territorio, in particolare le PMI, che operano nei settori del turismo, dell’agroalimentare, dell’audiovisivo, della moda, dell’artigianato di qualità e migliorare la capacità di intercettare le opportunità che discendono dai flussi turistici che interessano la Capitale ed il suo territorio. Per migliorare la qualità del soggiorno dei milioni di visitatori che ogni anno giungono a Roma è necessario far conoscere e promuovere tutto ciò che può offrire la nostra Capitale e il suo territorio: dai percorsi culturali a quelli enogastronomici, dai ristoranti di qualità alle botteghe storiche e artigiane, dagli stabilimenti termali, ai poli dell’entertainment, dai mercati rionali ai centri commerciali naturali, sino allo splendido litorale romano. Un circuito fatto di luoghi, prodotti, atmosfere e persone che da sempre ci rendono famosi in tutto il mondo. In questa ottica, unire le forze imprenditoriali e produttive di Roma può rappresentare un metodo innovativo che porterà a buoni risultati.
 
Durante l’incontro CNA, Confcommercio, Confesercenti e Unindustria presenteranno alla stampa anche il Logo ufficiale del “Progetto per la promozione del Made in Italy”.