SSD COLONNA, CALCIO. IL DIRETTORE SPORTIVO FERMANELLI: «BILANCIO POSITIVO PER IL SETTORE GIOVANILE»

Redazione

Colonna (Rm) – «Il bilancio del settore giovanile fin qui è positivo». Parola del direttore sportivo del Colonna Ennio Fermanelli che sottolinea la posizione di classifica delle tre squadre dell'agonistica della società del presidente Ughetta. «I Giovanissimi provinciali di mister Grandi sono quinti, mentre la Juniores provinciale di mister Corrieri e gli Allievi provinciali “fascia B” di mister Casarola sono ancora più in alto e hanno la possibilità di centrare la “promozione” alla categoria regionale». Lo scafato dirigente (che nel suo passato conta esperienze con società blasonate come Lupa Frascati, Lodigiani e addirittura Roma dove collaborò spalla a spalla con l’indimenticabile presidente Dino Viola) è al terzo anno di lavoro a Colonna. «Quando sono arrivato qui avevamo programmato un progetto triennale – sottolinea Fermanelli -. Non sono mancate le soddisfazioni come la qualificazione al primo anno alla categoria regionale con la Juniores (poi persa, ndr) e la promozione in Prima categoria con la prima squadra. A fine stagione parlerò con la società e valuteremo serenamente cosa fare». Fermanelli rimarca le difficoltà nell'allestimento dei gruppi giovanili. «Ci sono alcune società molto blasonate nel nostro territorio e quindi – dice il diesse – non è semplice formare dei gruppi competitivi. Nel tempo, comunque, Colonna ha sicuramente visto aumentare la considerazione nei confronti di questa società».

 

LA PRIMA CATEGORIA – Non stanno dando altrettanto bene le cose per la prima squadra che milita in Prima categoria e che attualmente è all'ultimo posto nel gruppo F. I ragazzi di mister Nobili torneranno in campo domenica dopo due settimane di sosta: al “Tozzi” arriva la Roma VIII. «Evidentemente abbiamo sbagliato qualcosa e quando si ottengono questi risultati bisogna dividere tra tutti le colpe – dice Fermanelli -. Ma sono convinto che ce la giocheremo fino alla fine per cercare di cambiare una situazione di classifica che in questo momento è molto complicata».




MONTELIBRETTI – FARA SABINA, CAPOLINEA COTRAL: AL VIA IL PROGETTO DEFINITIVO PER LA COPERTURA, PULITURA E RISTRUTTURAZIONE

Redazione

Rieti – Riceviamo e pubblichiamo la nota della Uil Trasporti di Rieti

Dopo anni di continue e ripetute richieste, Amministrazioni Comunali che si accavallano durante questo nostro percorso, dopo diversi tabella scritti e pubblicati dai mass media locali, è giunto il famoso momento tanto atteso. Cosi grazie all’impegno della Uil Trasporti di Rieti e soprattutto al coraggioso gesto dell’attuale  Assessore dei Lavori Pubblici del Comune di Montelibretti, che attraverso un contributo Regionale, finalmente  si parte con la realizzazione del progetto definitivo per la copertura, pulitura e ristrutturazione del locale Capolinea Cotral di Montelibretti – Fara Sabina. “Un piccolo contributo per iniziare cosi un grande progetto” è ciò che afferma l’Assessore e noi come sindacato Provinciale, condividiamo pienamente. Riteniamo infatti che l’Amministrazione attuale abbia avuto un forte “coraggio” in questi tempi caldi fatti da incertezza e soprattutto insicurezza lavorativa. “Il progetto stesso genera  lavoro” che serve per rendere almeno più decente il locale in questione. Ora però una parte aspetta anche al Cotral e al comune di Fara Sabina. Il Cotral essendo locatario,  deve cosi impegnarsi ad affrontare piccole spese per l’arredo e quant’altro spettante per rendere il luogo ancora più accogliente e qualitativo, sia per i propri dipendenti sia per gli utenti abitudinari e non, con adeguate migliorie. Il Comune di Fara Sabina, visto accordi firmatari tra entrambi Amministrazioni, può pertanto occuparsi della sicurezza del luogo mettendo anche video camere collegate alla Sala Operativa rendendo il posto più tranquillo e sicuro; Allo stesso comunque bisognerà anche occuparsi della messa appunto del tratto di strada dissestato tra la “rotonda” e il Capolinea, che oltre ad essere impraticabile, contribuisce giornalmente alla rottura dei mezzi in transito. A breve inizieranno i lavori e noi come organizzazione ci impegneremo a seguire tutte quelle che sono le fasi salienti per la realizzazione del progetto.

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NEMI: DOPO 5 ANNI RIAPRE LA STRADA DEL LAGO

Redazione

"Il prossimo giovedì 21 febbraio, dopo 5 anni di chiusura, a Nemi riapre la strada del Lago, unica arteria che collega il centro del paese allo specchio lacustre". Così in una nota l'Ufficio Stampa Comune di Nemi. "La riapertura della Nemi-Lago è un risultato di grande importanza per il paese castellano visti i riflessi che ciò avrà sull'economia e la viabilità del territorio", hanno dichiarato il sindaco Bertucci e il consigliere Libanori. (omniroma.it)

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GENZANO, MENICOCCI E 5 STELLE: DUPLICE REPLICA ALL'ARTICOLO "SE QUESTO E' UN MOVIMENTO…"

Redazione

Riceviamo e pubblichiamo dal Movimento 5 stelle di Genzano di Roma la replica a L.C. riguardo l'articolo “Cinque stelle se questo è un movimento…” del 19/02/2013

Sembra oramai evidente come il fulmicotone elettorale generi e ingeneri meccanismi politici e mentali che spesso distaccano l'essere umano dalla realtà. Altrettanto evidente appare come attaccare i temi portati avanti con enorme impegno da parte del Movimento 5 Stelle come acqua e rifiuti sia l'esatto modo per dare sponda a Cerroni, Acea e C. La paura che i partiti politici e alcuni cittadini irresponsabili manifestano attraverso la tecnica dell'insulto o dell'inchiesta da due spicci, rafforza ancora di più la convinzione di un lavoro fatto sul territorio e per il territorio in maniera efficace anche al di fuori delle istituzioni. Questo è supportato per esempio dal fatto che sull'acqua a Genzano, primo comune ad aver cambiato lo Statuto dichiarandola pubblica, i nostri attivisti citati Elena Fattori ed Emanuele Menicocci si sono sempre impegnati direttamente anche all'interno dei comitati ottenendo risultati che in altri comuni invece hanno latitato, così come sui rifiuti. Non si dimentichi infatti che la proposta per un consorzio sul modello dei Navigli per una gestione efficiente del ciclo della differenziata porta a porta è partita proprio dal Movimento 5 stelle di Genzano e lanciata dallo stesso Emanuele Menicocci nel marzo 2011 in una conferenza stampa a Lanuvio. A maggior ragione troviamo profondamente incoerente l'articolo a firma L.C. nei suoi stessi contenuti. Infatti proprio tra quelle righe che hanno l'unica intenzione di delegittimare il Movimento 5 stelle per fare un favore alle lobbies dei rifiuti, si legge come molti siano stati gli tabella di denuncia fatti da Emanuele Menicocci (per un totale di circa duecento in 4 anni tra carta stampata e radio) che nulla poteva rispetto al discorso sponsorizzazione in quanto la parte pubblicitaria dell'evento in questione era stata affidata a una concessionaria, la Isomedia come facilmente leggibile anche dal manifesto, esterna alla ME Comunicazione con un rapporto lecito tra privati sul quale non si poteva più intercedere una volta sottoscritto, pena il pagamento di penali contrattuali. Questo vuol dire che nessun tipo di rapporto, sottolineiamo nessuno, c'è stato tra l'azienda sponsor nominata e il nostro attivista, nemmeno per il pagamento di una somma che, a conoscerne l'ammontare irrisorio (poco più di 500 euro), metterebbe in ridicolo chi ha usato questo pretesto per un attacco che oltre che politico è anche professionale e personale. Per di più tra concedente e concessionario erano stati messi dei paletti che hanno abbassato anche l'iniziale pattuizione che, sommato al fatto che anche negli tabella giornalistici non viene mai citata l'azienda e a una somma tanto bassa, rimandano più all'ignoranza sulla proprietà della Saim che allo scandalo etico e morale. Elena Fattori è stimata biologa e lavoratrice precaria sulla quale le righe pubblicate da L'osservatore laziale lanciano un discredito che è quasi grottesco. Capiamo che a qualcuno possa dare fastidio per propri interessi personali o di visibilità che una votazione democratica avvenuta tra i cittadini abbia dato la possibilità alla nostra attivista di essere tra le prime posizioni per il Senato della Repubblica, ma si chiama, appunto, democrazia, concetto sconosciuto a molti. Discutibile quindi anche l'attacco su presunte doppie candidature a Regionali e Nazionali, considerato che il quadrante non propone nessun candidato alla Pisana e che la lista dei candidati regionali si conosceva da prima rispetto ai Parlamentari e che l'eventuale altra candidatura avrebbe dovuto supporre una rinuncia e quindi un depennamento dalla lista ufficiale votata internamente al Movimento 5 stelle del Lazio. L'attuale millantata costernazione da parte degli altri Meet Up è inesistente e solo un'insinuazione. Basti pensare che congiuntamente si è dato vita sabato 16 febbraio a Velletri a un evento che ha visto la partecipazione di oltre 120 cittadini (c'erano solo posti in piedi) alla presenza anche del candidato alla presidenza della Regione, Davide Barillari, segno evidente di come invece, scelto anch'esso in maniera democratica, goda dei consensi di tutti i gruppi locali uniti. D'altro canto come si dice? Quando la volpe non arriva all'uva, dice che è acerba!

I seguenti link supportano lo scritto:
http://www.ilrefuso.com/ambiente/movimento-5-stelle-di-genzano-progetto-di-consorzio-per-la-raccolta-differenziata-porta-a-porta

https://www.facebook.com/notes/amici-di-beppe-grillo-genzano-di-roma/mozione-presentata-dal-comitato-acqua-bene-comune-di-genzano-di-roma-ed-approvat/175011945857680

Riceviamo e pubblichiamo da Emanuele Menicocci la replica a L.C. riguardo l'articolo “Cinque stelle se questo è un movimento…” del 19/02/2013

In merito all'articolo uscito su “L'osservatore laziale” il giorno 19 febbraio 2013 che vede nominato il sottoscritto Emanuele Menicocci e la propria attività professionale sotto il nome di Me Comunicazione e Ufficio Stampa, ci tengo a chiarire una posizione che dallo scritto risulta falsa, tendenziosa e di cattiva informazione.
La ricerca degli sponsor per l'evento “Anestesia Totale” di e con Marco Travaglio e Isabella Ferrari datato 27 luglio 2012 è stata affidata in concessione ad azienda terza (lo si evince dal manifesto stesso) la quale, al momento della sottoscrizione, ha il diritto inderogabile di gestire gli spazi come meglio crede nel rispetto del buon costume e delle vigenti norme di legge in tema di pubblicità. Da quel momento in poi il concedente, nella fattispecie Me Comunicazione e Ufficio Stampa, non ha più alcun potere di gestione degli spazi pubblicitari. Gli accordi tra Emanuele Menicocci e la concessionaria sono avvenuti con regolare contratto sottoscritto da entrambi, verificabile anche dai relativi movimenti economici regolarmente effettuati. Nessun contatto diretto, né contrattuale né verbale, c'è stato tra gli sponsor ed Emanuele Menicocci. Nell'articolo si fa riferimento inoltre all'attivismo politico che è e deve rimanere ben distinto dall'attività professionale soprattutto per la totale assenza di relazione tra le due, e ci si erge a giudici della moralità assoluta, addirittura richiedendo quali siano state le cifre versate o dove si chiede conto pubblicamente di qualcosa che è avvenuto in totale legalità, liceità e moralità. Chi lo sa questo uso spropositato dei poteri forti quanta elargizione finanziaria ha portato? Bé, posto che non sono tenuto a dire quali siano i movimenti della mia attività professionale a giudici di siffatta caratura e ribadendo che il rapporto economico è stato con la concessionaria, non ho problemi a dire che per uno sponsor in quella circostanza sono stati incassati al netto fiscale ben 611 euro (837 lordi) che se si considera l'investimento totale vicino ai 15 mila euro per una perdita finale di circa 1.200, dà la dimensione dello scandalo. Inoltre si ribadisce che la coincidenza tra l'azienda sponsor e il suo titolare, non deducibile dal messaggio pubblicitario, era a me sconosciuta e laddove si sostiene il contrario in virtù degli tabella da me scritti in qualità di giornalista praticante (idoneo all'iscrizione all'ordine dei giornalisti nel mese di aprile), invito a rileggerli tutti o a riascoltare le trasmissioni radiofoniche, notando così che mai viene menzionata l'azienda. Conoscere il nome della persona e conoscerne anche le titolarità aziendali sono due cose diverse, soprattutto se l'enfasi è sempre posta sul nome proprio. In quattro anni oltre duecento sono le trasmissioni e gli tabella da me prodotti con evidente schieramento contro l'incenerimento dei rifiuti e a favore di una raccolta differenziata spinta, sia prima che dopo l'evento “Anestesia Totale”, aggiungendo che tra i primi sono stato a dare spazio mediatico a una piaga sociale e sanitaria come quella dell'inceneritore. Si vuole parlare di errore? Di ingenuità sociale? Lo si faccia, ma lo sciacallaggio tanto per dare credito in campagna elettorale a chi ha interesse invece a infangare, diventa una cattiva informazione. Dispiace far notare come chi si permetta tali pesanti accuse non abbia il coraggio di manifestarsi. Io rimango sempre disponibile a dimostrare quanto dico e lo faccio, anche pubblicamente.

Nota del direttore de L'osservatore laziale Chiara Rai

Due brevi precisazioni. Anche perchè non è assolutamente intenzione del quotidiano entrare nelle bagarre politiche di questi tempi. Chiunque, su questa testata indipendente, può esprimere liberamente la propia opinione pur nel rispetto di determinati requisiti che i lettori possono immaginare (fonte certa, fatti e persone reali, ecc…). Menicocci è accolto sul nostro quotidiano allo stesso modo del signor x. Emanuele Menicocci, come si può notare, ha ampio spazio di espressione.  Così come il Movimento 5 Stelle di Genzano. Dispiace leggere termini quali "dare credito in campagna elettorale a chi ha interesse invece a infangare". Ribadisco qui si da voce in primis ai cittadini. Dunque al messaggio 'sotterraneo' di cattiva informazione che mi pare si voglia far passare, la sottoscritta intende apportarvi una modifica: non cattiva informazione, bensì libera informazione.

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ITRI, STUDENTI 3 MEDIA. TRA POCHI GIORNI LA SCELTA DELLE SUPERIORI: L'INTERVISTA AL DIRIGENTE DELL'ISTITUTO AGRARIO

Angela Carretta

Itri (LT) – Tra pochi giorni gli studenti di terza media hanno una scelta importante da compiere: quella della scuola superiore a cui iscriversi, per questo motivo, abbiamo contattato il Dirigente Scolastico dell’Istituto Agrario San Benedetto di Latina Prof. Ing. Nicola Di Battista:

Preside, dalla sua lunga esperienza di docente prima e dirigente scolastico poi, cosa suggerisce ai ragazzi  ancora indecisi su quale strada scolastica intraprendere dopo le medie, e che vogliono accostarsi al mondo dell’ agroalimentare, ma non ne conoscono i percorsi formativi?
Innanzitutto li esorto a scegliere sempre secondo le proprie inclinazioni ricordandogli che una buona cultura di base e una preparazione professionale adeguata, sono indispensabili per tenere il passo con l’evoluzione delle tecnologie ed i mutamenti in atto nella società,  e aggiungerei che l’insegnamento maggiore che trarranno da questa formazione, è che “L'agricoltura è l'arte di sapere aspettare”, come scrisse nel 1927  Riccardo Bacchelli. Lo studente che vuole intraprendere questo  percorso formativo, iscrivendosi ad una scuola agraria , è interessato alla natura ed al mondo degli animali, è sensibile alle problematiche ambientali, e desidera acquisire una preparazione valida, mirata e riconosciuta dalle aziende sul territorio. L’istituto tecnico agrario offre buone possibilità di inserimento immediato nel mondo del lavoro e ottime basi per proseguire negli studi universitari, principalmente nelle facoltà scientifiche. L’Istituto Agrario San Benedetto di Latina,  è una struttura immersa nel verde che comprende più indirizzi di studio, dal 2008 gli studenti domiciliati lontano dal capoluogo pontino, hanno la possibilità di frequentare l’indirizzo di agraria anche presso la sede distaccata che è stata inaugurata nel Comune di Itri.

Dr. Di Battista, la riscoperta del know how formativo dell’agricoltura e dell’agroindustria, soprattutto nei piccoli centri come Itri, lasciano presupporre la rivalutazione di attività tradizionali intese quali risorsa preziosa per la comunità anche al fine dell’occupazione giovanile?
Spero vivamente di si. Finalmente un territorio con forte vocazione agricola (coltivazioni specializzate di ulivo, presenza di allevamenti, numerose aziende agrituristiche che rappresentano un pezzo importante dell’economia del territorio) trova una possibilità di qualificazione scolastica e professionale adeguata che favorirà l’incremento dello sviluppo identitario agricolo locale in un mercato sempre più globale dove è necessario tutelare le produzioni made in Italy.  Sopravviveranno soltanto le aziende che metteranno in campo risorse umane qualificate e creative che possono emergere se è presente una solida preparazione culturale e scientifica acquisita in un curriculo scolastico specifico”.

Quindi una nuova leva culturale porterà a formare le nuove generazioni di periti agrari a sostegno dell’economia locale nel sud pontino?
Sicuramente la sede distaccata di Itri favorirà il ricambio generazionale necessario  affinchè il settore agricolo ed agroalimentare  del sud Pontino cresca sempre di più in formazione,   per questo motivo sono particolarmente grato agli sforzi profusi sia dall’Amministrazione Provinciale che Comunale per la disponibilità che hanno sempre dimostrato ad aiutarci nel superare le piccole difficoltà tecniche e logistiche che abbiamo dovuto affrontare per realizzare questo obiettivo, che ora è una realtà.

Cosa vuole augurare ai ragazzi che dopo queste sue parole, avranno qualche curiosità in più di conoscere il meraviglioso mondo dell’agroalimentare?
Auguro a tutti gli studenti alle prese con la difficile scelta del loro nuovo percorso di studio, ma anche di vita, di avvicinarsi a questo mondo così vicino alla natura che darà loro grandi soddisfazioni, in quanto l’economia sta dimostrando molto interesse alla riscoperta di questo settore.
 




VITERBO, LA PROVINCIA HA AVVIATO LE AZIONI DI RIPOPOLAMENTO DEI LAGHI E DEI TORRENTI DELLA TUSCIA

Bolsena (VT) – La Provincia di Viterbo ha effettuato nei giorni scorsi le azioni di ripopolamento della fauna ittica per garantire il proficuo svolgimento delle attività di pesca, sia a livello economico che sportivo, e per tutelare l’ambiente.

Sono stati lanciati nel Lago di Bolsena gli avannotti di coregone prodotti negli incubatoi di Bolsena e di Marta fecondando le uova ricavate grazie alle attività di pesca pilotata. Tre milioni di avannotti sono stati sviluppati nell’incubatoio di Marta, un milione e 500mila in quello di Bolsena. Grazie all’attività di ripopolamento della specie, il lago è in condizione di garantire per l’intero anno quantità di coregone sufficienti allo svolgimento della pesca.

La Provincia, consapevole di come la pesca rappresenti una fondamentale fonte di reddito per i comuni del comprensorio, ogni anno provvede a ripopolare il bacino, favorendo così anche il perfetto equilibrio fra la tutela degli interessi economici dei pescatori e la salvaguardia dell’habitat lacuale.

In base ad accordi pluriennali con le associazione dei pescatori inoltre, la Provincia ha anche provveduto alla semina delle trote in diversi torrenti della Tuscia appositamente individuati per assicurare lo svolgimento della pesca sportiva, pratica molto diffusa sul territorio. Sono state seminate complessivamente 3500 trote della specie Fario e 2000 della specie Iridee suddivise nei seguenti corsi d’acqua:
Torrente Stridolone (Comune di Proceno)
Torrente Vionica (Comune di Castiglione in Teverina)
Rio Paranza (Comune di Vasanello)
Fosso Cenciano (Comune di Corchiano)
Torrente Timone (Comune di Canino e Cellere).

Infine sempre nel lago di Bolsena sono stati distribuiti 84 chili di avannotti d’anguilla. Va ricordato, a tale proposito, che Viterbo è la provincia del Lazio più virtuosa proprio nel ripopolamento della specie.


 




LAZIO CARCERI, I DETENUTI SONO QUASI IL DOPPIO RISPETTO AI POSTI DISPONIBILI. CARENTE IL 25 PER CENTO DI POLIZIA PENITENZIARIA

 Redazione

Lazio – A fronte di un sovraffollamento che ha raggiunto quasi il 50% (4.834 i posti disponibili nelle carceri, 7.069 i detenuti effettivi) sono sempre più pesanti le carenze di organico fra coloro che le carceri le dovrebbero sorvegliare: gli agenti di polizia penitenziaria. Secondo le ultime stime, infatti, in servizio nelle 14 carceri del Lazio ci sono il 25% di agenti in meno rispetto a quanto previsto dalla dotazione organica (3.166 effettivi contro i 4.136 previsti).

E’, questo, il dato più allarmante che emerge dal Primo rapporto congiunto sulla situazione delle carceri del Lazio – intitolato Emergenza carceri Lazio: i diritti violati dei detenuti, le condizioni insostenibili dei lavoratori – realizzato dal Garante dei detenuti Angiolo Marroni e dalla CGIL Funzione Pubblica di Roma e Lazio.

Nelle carceri della Regione, il tasso di sovraffollamento è del 46%. La metà degli istituti ha un sovraffollamento superiore al 50%. Le percentuali più alte si registrano al Nuovo Complesso di Civitavecchia con l’88% (332 posti, 625 presenti), a Latina con l’85% (86 posti, 161 i presenti) e a Cassino con il 73% (172 posti disponibili, 298 i presenti). In assoluto, il carcere con più detenuti è Rebibbia N. C. , per altro privo di un direttore effettivo, con 1.768 presente a fronte di 1.218 posti disponibili (45%).  In quasi tutte le carceri non ci sono più i vice Direttori, e a Rebibbia Reclusione, il direttore è a part time perché si occupa anche della Scuola di Polizia Penitenziaria di Via Brava.

Il lavoro quotidiano compiuto dagli operatori del Garante (che nel 2012 hanno effettuato quasi 10.000 colloqui con i detenuti) e le testimonianze degli agenti hanno permesso di tracciare un quadro della situazione delle carceri del Lazio che il rapporto non esita a definire “allarmante”.

Il 93% dei 7.069 detenuti sono uomini; il 40% non è un cittadino italiano. Il 44% dei reclusi è in attesa di giudizio definitivo. In carcere, oltre ai 7.000 detenuti, ci sono anche 17 bambini di età inferiore ai 3 anni, figli di detenute madri. Fra la popolazione maschile sono ricompresi anche 23 transessuali, uomini per l’anagrafe ma donne nel fisico, rinchiusi in speciali sezioni delle carceri maschili per evitare il contatto con gli uomini, con tutte le problematiche che ciò comporta.

«Dal rapporto – ha detto il Garante dei detenuti Angiolo Marroni – emerge la crisi di tutti gli ambiti che riguardano il complesso pianeta carcere: dalla sanità all’istruzione, dalla formazione al lavoro fino al delicato tema del reinserimento sociale di chi ha scontato la pena, che comprende la scarsità di comunità alloggio e di case di accoglienza e l’estrema difficoltà a garantire un impiego esterno agli ex detenuti. Una situazione destinata a peggiorare visto che il Prap ha comunicato, per il 2013, tagli di budget per le attività culturali, ricreative e sportive ed alle mercedi dei detenuti lavoranti mentre, per le politiche della tossicodipendenza, non ci sono più stanziamenti. In ultima analisi, la drammatica situazione che stanno vivendo le carceri italiane rende inattuabile l’articolo 27 della Costituzione, che prevede che le pene non possano consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e debbano tendere alla rieducazione del condannato».

Secondo il Garante, l’ambito più delicato è il Diritto alla Salute. In assenza di statistiche ufficiali, l’esperienza sul campo ha accertato che il 35% dei detenuti è tossicodipendente; circa il 50% assume psicofarmaci e solo il 10% può contare su un sostegno psicologico. Fra i detenuti, anche 25 minorati psichici ed oltre 150 internati provenienti dagli Ospedali Psichiatrici Giudiziari. Le carenze riguardano, soprattutto, l’assenza di una politica regionale per la sanità penitenziaria a 5 anni dal trasferimento delle competenze dal Ministero di Giustizia alle Asl (DPCM 1/4/08), che causa una disomogeneità dei servizi erogati. La mappa dei disagi comprende l’assenza di assistenza sanitaria notturna nel carcere di Rieti, l’assistenza a singhiozzo negli istituti per la carenza di personale, lunghe liste d’attesa per le visite esterne. «Molte problematiche – ha aggiunto il Garante – sono legate al deficit della sanità regionale, che causa ritardi nella redazione dei piani per la salute mentale in carcere, la contrazione dei percorsi terapeutici per i tossicodipendenti e dei programmi in comunità terapeutiche. I mancati pagamenti da parte della Regione hanno causato anche l’interruzione del servizio di Telemedicina in carcere».

Per trovare una soluzione, il Rapporto Garante/CGIL suggerisce l’avvio di una programmazione regionale della sanità in carcere che consenta, fra l’altro, di rendere omogenee le procedure delle ASL, di potenziare le strutture di accoglienza, di garantire il pieno funzionamento delle strutture sanitarie nelle carceri e di finanziare progetti di inclusione sociale.

Un capitolo a parte merita la situazione della Polizia Penitenziaria. Nel Lazio sono in servizio 3.166 agenti contro i 4.136 previsti. Una dotazione inadeguata alle necessità; basti pensare che nel 2001, l’Amministrazione Penitenziaria aveva determinato un organico di 4.136 agenti a fronte di 5.397 detenuti mentre oggi, con 7.069 detenuti, gli agenti dovrebbe essere sempre gli stessi.

«Il lavoro dell’agente di Polizia Penitenziaria è l’emblema dell’impossibilità di essere normali – ha detto Paolo Camardella, segretario regionale CGIL FP Roma e Lazio – Per citare alcuni casi, a Regina Coeli un agente deve controllare tre piani, a Frosinone, il pomeriggio e la notte, le sezioni vengono accorpate, a Rebibbia N.C. e a Regina Coeli il lavoro è aggravato dai piantonamenti in ospedale e dalle traduzioni in altri Istituti e in Tribunali. A Viterbo e Civitavecchia si è aggiunta anche l’acqua all’arsenico, che costringe le carceri a rifornirsi all’esterno».

«Nel rapporto poniamo, alle autorità, alcune domande – ha detto Stefano Branchi coordinatore regionale FP Polizia Penitenziaria – Dove sono gli agenti che mancano rispetto alla pianta organica? Oltre ad essere impegnati in compiti istituzionali, sono utilizzati anche in compiti che non riguardano il loro profilo? Quali risposte intende dare l’Amministrazione? Si continuerà a far conto solo sul senso di responsabilità dei lavoratori e a programmare turni di 12/16 ore fronteggiare le carenza di organico?».

«E’ giunto il momento che le istituzioni facciano sentire la propria voce – ha concluso Silvia Ioli, Segretario Regionale CGIL Roma e Lazio – Non si può più continuare a pensare che, all’interno delle carceri, lo Stato sia rappresentato solo dagli Agenti di Polizia Penitenziaria».

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LUPA FRASCATI CALCIO, SETTORE GIOVANILE. IL RESPONSABILE MELCHIONNA: «SIAMO MOLTO SODDISFATTI FINORA»

Redazione

Frascati (Rm) – Stanno andando davvero a gonfie vele le squadre del settore giovanile agonistico della Lupa Frascati. Lo conferma anche il responsabile Fabio Melchionna. «Tutti i gruppi sono nelle prime cinque posizioni delle rispettive classifiche e quindi non possiamo che essere contenti di quanto stanno facendo i ragazzi e i loro allenatori. D'altronde per riuscire ad essere così competitivi ci vuole un grande presidente e degli ottimi tecnici, di cui sono estremamente soddisfatto sia sotto il punto di vista umano che professionale: stanno facendo davvero la differenza. All'inizio della stagione ero certo che la Juniores Nazionale avrebbe conquistato i play off di categoria e mi auguravo che una delle altre potesse fare la “sorpresa”. Ma per raggiungere i play off tra gli Allievi e i Giovanissimi bisogna centrare uno dei primi tre posti e per il momento le “big tradizionali” del Lazio a livello giovanile ci sono ancora davanti». Va considerato, inoltre, che Melchionna è al primo anno di gestione del settore giovanile della Lupa. «Conoscevamo bene il presidente dai tempi di Ostia e diversi allenatori che in questa stagione sono a Frascati hanno allenato proprio lì» rimarca Melchionna. Nell'ultimo week-end hanno giocato solo tre delle sei squadre dell'agonistica. I Giovanissimi regionali “fascia B” di mister Domizi hanno perso in casa 2-1 contro il Certosa, mentre gli Allievi regionali “fascia B” di coach Monaco hanno violato il campo del Ciampino con un rotondo 3-0. Vittoria larga anche per la Juniores Nazionale di mister Citernesi che ha superato con un netto 4-0 il San Cesareo conservando il primo posto in classifica con un punto di vantaggio sul Fidene. «Con questi ragazzi affronteremo a breve lo scontro diretto decisivo – dice Melchionna -, sono convinto che possono spuntarla e guadagnare l'accesso diretto alla seconda fase dei play off. L'obiettivo principale della Juniores – conclude il responsabile del settore giovanile – è quello di fungere da “serbatoio” per la prima squadra e finora le cose sono andate bene considerando che due o tre ragazzi orbitano con costanza nel gruppo della serie D, come per esempio Pasqualoni che finora ha giocato alcune gare da titolare».




POLISP. BORGHESIANA VOLLEY, SERIE C FEMMINILE. L'INPUT DI CAPITAN GATTA: «DARE IL MASSIMO NEGLI SCONTRI DIRETTI»

Redazione

Roma – La serie C femminile della Polisportiva Borghesiana volley ha perso per 3-1 contro il Ladispoli primo della classe. Una gara molto difficile sulla carta, in cui le ragazze di coach Valter Cleman hanno probabilmente subito un po' di “soggezione” dell'avversario cedendo il primo set col punteggio di 25-12. La squadra capitolina, però, si è subito rialzata conquistando il secondo set (25-21) e battagliando anche nel terzo (23-25) prima di cedere per 17-25 nell'ultimo parziale. «Dopo un inizio incerto da parte nostra – conferma il 25enne martello e capitano della Borghesiana, Ambra Gatta -, nel secondo set abbiamo cominciato a giocare riuscendo ad imporci sulle avversarie. Avevamo il terzo set in pugno, ma siamo crollate nel finale. Resta il rammarico per quel terzo set buttato, che avrebbe capovolto le sorti della partita». Nel prossimo turno (sabato, ore 16,45) la squadra di Cleman sarà attesa da un match molto delicato in casa col Viterbo, attuale settima forza del campionato. «Una gara difficilissima – preannuncia coach Cleman -, sia per la forza delle avversarie sia per i risvolti psicologici e di classifica, ultimamente stiamo giocando bene ma non veniamo premiati dai risultati. Loro sono forti in tutti i fondamentali e vengono da un grande risultato, sarà una gara intensa ma ho molta fiducia nelle ragazze: siamo un gruppo che si sa esaltare nelle difficoltà. Dobbiamo tornare a fare punti tra le mura amiche per raggiungere l'obiettivo della salvezza che sentiamo di meritare».

La Borghesiana, ora penultima ma ad appena due lunghezze dal Bracciano quart'ultimo, ci crede e capitan Gatta lo conferma. «Non riusciamo a raccogliere punti per quello che meriteremmo – dice il capitano della Borghesiana -. Credo sicuramente nella salvezza, ma dobbiamo dare il massimo anche negli scontri diretti dove fin troppo spesso siamo cadute».




B2F G./ VOLLEY CLUB FRASCATI, L'ATLETA DELL'ANNO 2012 VALENTINA FONDI: «FONDAMENTALE LA GARA COL CIVITAVECCHIA»

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Frascati (Rm) – La serie B2 femminile di coach Claudio Scafati esce per la prima volta dalla “zona rossa” dopo la vittoria per 3-0 in Sardegna contro il Quartu. «Finalmente una gara che è andata come doveva andare – dice l'allenatore in seconda e giocatrice Valentina Fondi -. Siamo state concentrate dall'inizio alla fine, le ragazze non hanno lasciato margini alla squadra ultima in classifica: solo un piccolo calo all'inizio del secondo set, ripreso però con tranquillità. Finalmente siamo fuori dalla zona rossa e speriamo di rimanerci a lungo. Le ragazze meritano sicuramente una posizione diversa, ma l'inesperienza fino ad ora le ha penalizzate un po'. Ora possiamo affrontare ogni avversario con un minimo di serenità in più, anche se siamo consapevoli di non aver ancora raggiunto l'obiettivo salvezza prefissatoci ad inizio anno anche se lo sentiamo più fattibile e vicino». Sabato al palazzetto arriva il Civitavecchia per una sorta di “finale”. «Sarà fondamentale fare risultato contro la Comal – conferma la Fondi -. Prima di tutto dobbiamo riscattarci dalla prestazione dell'andata che è stata forse una delle più brutte di questa stagione, poi la Comal è nostra diretta concorrente per la salvezza e questo dovrà essere la motivazione aggiunta per affrontare la gara con il piglio e l'aggressività giusta. Certo, l'infortunio a Camilla Battilocchio capita proprio nel momento meno opportuno, ma Ludovica Casella è indubbiamente un cambio più che all'altezza: ne abbiamo già avuto prova a Quartu dove abbiamo finalmente visto che le ragazze, seppur giovani, possono essere ciniche e determinate al punto giusto». Venerdì scorso la Fondi è stata premiata come atleta dell'anno 2012 del Volley Club Frascati. «Sono sicuramente orgogliosa di aver ricevuto questo riconoscimento: sono molto legata a questa società dove sono arrivata ormai sette stagioni fa e dove mi sento a casa. Ringrazio la tesoriera Claudia Mosetti e il presidente Massimo Marchionne che si sono dimostrati negli anni soprattutto due persone di cuore che ancora amano e vivono lo sport con sani valori, cercando di far crescere società e atlete con principi sportivi e umani di spessore».

«Valentina è una ragazza estremamente professionale – rimarca la Musetti -, sempre disponibile e votata alla causa in ogni ruolo che le si chiede di svolgere. Una persona squisita che ha meritato questo premio anche per aver contribuito sul campo alla promozione della serie C femminile nella scorsa stagione».

 

LE ALTRE SQUADRE – Ferma la Prima Divisione, il settore maschile si è “concentrato” tutto sulla gara della Serie C di coach D'Alessio che ha vinto 3-0 a Civitavecchia e ha accorciato le distanze della vetta. Molto bene anche la serie D femminile di coach Scafati che ha espugnato con un perentorio 3-0 il campo dell'Albano.




BASKET FRASCATI, LA SERIE C2 TORNA SUBITO IN CAMPO. ROMANAZZO: «A VELLETRI SENZA TIMORI»

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Frascati (Rm) – Non è stata positiva la prima delle tre gare che la serie C regionale del Basket Frascati affronterà in una settimana. Coach Cristiano Mocci ha subito il primo k.o. da “capo allenatore” vedendo la sua squadra soccombere per 94-78 sul campo dell'Alfa Omega, attuale prima della classe assieme ad altri tre team. Il playmaker Valerio Romanazzo, alla seconda partita con la nuova maglia del Frascati, prova ad analizzare il match. «La prestazione che abbiamo offerto contro l'Alfa non è tutta da buttare, ma un punto dal quale ripartire – sottolinea l'autore di ben 32 punti nell'ultimo match -. Nel match di sabato scorso quello che ci è mancato maggiormente sono stati alcuni meccanismi difensivi che non hanno funzionato al meglio. Questo ha fatto in modo che il nostro passivo diventasse troppo elevato. Sono sicuro che in settimana lavoreremo duramente sui dettagli che hanno portato a questa sconfitta». In realtà di tempo per “correggersi” ce n'è poco perché il Basket Frascati dovrà tornare subito in campo: domani (mercoledì) c'è il recupero della gara di Velletri (un'altra delle quattro battistrada) rinviata alcuni giorni fa e sabato al palazzetto di Vermicino arriverà il St. Charles. «Per quanto riguarda la prossima partita a Velletri – dice Romanazzo – sinceramente non conosco perfettamente la squadra che andremo ad affrontare, ma penso che dobbiamo concentrarci sulla nostra prestazione e, pur avendo il massimo rispetto per tutti, non temere nessuno». Un'iniezione di fiducia verso il gruppo da parte dell'ex giocatore della Sam Basket Roma. «Una società alla quale sono molto legato ed a cui auguro il meglio. Tuttavia non mi è stato assolutamente difficile ambientarmi in questa nuova realtà del Basket Frascati grazie soprattutto alla ottima accoglienza da parte dei miei nuovi compagni e ad un fantastico staff tecnico. Dal presidente, ai dirigenti, al coach ed a tutti quelli che ruotano attorno a questa squadra, tutti hanno fatto il massimo per mettermi a mio agio». E Romanazzo vuole ripagare il Basket Frascati a suon di buone prestazioni.