SILVIO BERLUSCONI PUNTA AL PORTAFOGLI DEGLI ITALIANI: "VI RESTITUISCO L'IMU E POI L'ABOLISCO"

Chiara Rai

Roma – Di promesse e proposte se ne stanno sentendo diverse, il “la” lo hanno dato sia il Pd che il Pdl e di riflesso Monti, ha sempre ripetuto gli stessi intenti dando una botta a destra e un’altra a sinistra come un autentico professore con i suo scolaretti.

Questa volta il Cavaliere l’ha sparata grossa e ha lanciato una sfida prima a se stesso che ai suoi elettori: “Restituire quanto pagato per l'Imu sulla prima casa nel 2012 e abolire la tassa”.
 
I soldi dell'Imu sulla prima casa saranno restituiti con un rimborso sul conto corrente oppure, specie per i pensionati, in contanti, attraverso gli sportelli delle poste. "Se una famiglia ha pagato 1.200,00 euro di Imu riceverà un rimborso di 1.200,00 euro; se un pensionato ha pagato 900 euro riceverà un rimborso di 900 euro, e così via. Puntiamo ad una riorganizzazione della macchina dello Stato che può arrivare al 10 per cento della spesa pubblica e al ricavato dell'aumento delle accise su giochi, scommesse, lotto e tabacchi”.

Guerra ai vizi e via libera a far tirare un respiro di sollievo alle famiglie. Berlusconi lo ha detto e adesso ci si può credere oppure no. Ha tirato fuori quest’asso che dopo la sparata di Monte Paschi di Siena ci sta, direbbero a Roma, come il cacio sui maccheroni. D’altronde il Silvio è un imprenditore e di strategie ne conosce a bizzeffe. Bisognerà vedere adesso, quanto le denigrazioni dei suoi avversari che si sono affrettati a paragonarlo a Wanna Marchi e a racconta storie riusciranno ad affondare questo picco di ciclone che rischia di investire e fagocitare Monti e il suo mini Fli da una parte con Casini che ogni settimana si restringe sempre di più dall’altra. Vorrà dire che gli si regaleranno un paio di brache nuove.  

Per coprire l'operazione, spiega Berlusconi, si chiuderà  l'accordo con la Svizzera per la tassazione delle attività finanziarie detenute in quel Paese dai cittadini italiani: il gettito è una tantum di 25-30 mld e poi all'anno un flusso di 5 mld". Ecco che la sua operazione è tale e quale alle gesta di Robin Hood: "Le famiglie italiane saranno rimborsate come risarcimento ad un' imposizione sbagliata". Altro che proposta choc, se si trattasse di un tiro al bersaglio capiremmo subito che il quasi ottantenne Silvio ha centrato l’obiettivo mentre tutti cinguettano e fanno spettacolini: al primo CdM sarà abolita l'Imu sulla prima casa e saranno restituiti i soldi versati nel 2012.

Mettiamoci una pezza sopra e critichiamolo quanto desideriamo, ancora sul piatto, dai suoi avversari politici solo detti e canzonature. L’unica maniera di far tornare ai cittadini la fiducia nello Stato è restituirgli ciò che gli è stato imprudentemente tolto. "Sarà un atto di ricucitura, un atto simbolico ma concretissimo”, ha asserito Berlusconi, conscio che dopo che gli italiani si saranno intascati l’Imu perduta avranno bisogno di un reale programma di rimessa in piedi.  Oltre alla soppressione dell'Imu sulla prima casa, il governo del Cavaliere attuerà anche altri interventi. "In cinque anni – ha detto – elimineremo l'Irap, imposta che pesa sulle imprese, un'imposta odiosa che deve essere pagata dalle aziende anche se non chiudono i bilanci in utile. Poi non ci sarà alcun aumento dell'Iva e ovviamente nessuna patrimoniale”.

L’Imu è di fatto tra le principali cause della crisi economica: "Con questa tassa – ha detto il candidato ministro dell’Economia – c'é stato il crollo dei mutui, la riduzione della compravendita delle abitazioni, il crollo delle aziende per costruzioni residenziali e tutto ciò ha determinato la creazione di 360 mila disoccupati in un anno. Siamo sicuri che vinceremo". E poi, ancora una stoccata alla sinistra:"Ho sentito ieri un rappresentante della sinistra affermare che noi non siamo credibili. Se c'é qualcuno che ha credibilità siamo proprio noi. Siamo credibili – ha aggiunto – anche perché sentiamo dentro di noi che la prima moralità è mantenere gli impegni dichiarati in campagna elettorale. Non ho nulla da chiedere per me, farò un' ultima grande battaglia elettorale e politica per allargare lo spazio di libertà, e far uscire l'Italia dalla prospettiva cupa in cui l'hanno costretta i tassatori tecnici e i tassatori della sinistra".

Adesso il gioco si fa duro e chi è in ballo deve usare quel criterio di autocritica che serve a non scadere nella pura critica sterile. Un appello alla sinistra: Non vi soffermate a sminuire Berlusconi perché il vostro potrebbe essere soltanto un boomerang potentissimo. In quella che può chiamarsi una sana competizione in campagna elettorale, mettersi a parlare di Wanna Marchi è deleterio, anche il professore dall’alto (perché è salito) del suo bavero blu del loden che non solo si è tolto ma lo ha anche calpestato. Un programma economico serio è quello che ci vuole.
Si faccia un elenco completo con dei punti secchi e comprensibili alla gente che ha fame.
 
Ho sentito che ci sono persone che voteranno Cicciolina o Beppe Grillo, oppure non andranno neppure a votare. Neppure commento. Questa competizione elettorale è di Bersani e Berlusconi, che ci piaccia o no. Questi i competitors, si può chiacchierare quanto si vuole. E’ giusta una rivoluzione della politica, è giusto mandare a casa i veterani che per anni non hanno fatto nulla, ma allora non doveva essere questo lo scenario: Berlusconi sarebbe dovuto restare in una delle sue tante ville al calduccio e Bersani lasciare posto a Matteo Renzi.

Ma il conto alla rovescia è già iniziato, la sinistra ha persino cambiato le regole per Matteo (che non ha tradito) e Berlusconi si è dato una tiratina generale e si è ripresentato (perlomeno facendo fuori Cosentino & Co). Guardiamo ai programmi seri, è questo l'appello. E chi è entrato da professore tornasse al suo vecchio mestiere così come i magistrati e i comici. Bersani non giocava col pallottoliere alla Bocconi e Berlusconi il passo lo ha fatto nel fior fiore dei suoi anni nonostante gli ammonimenti di Montanelli. Lo avesse ascoltato, ma ora è in ballo e oggi ha dato una grossa scossa. Se manterrà la parola? A quasi ottantanni di età non gli rimane altro da fare. Pd e Pdl hanno comunque un obiettivo: mandare a casa i tecnici.


 




ROMA, FARMACAP LAVORATORI IN STATO DI AGITAZIONE

Redazione

Roma – “Sono solidale con i lavoratori e le lavoratrici della Farmacap che, nell’esprimere una fortissima preoccupazione sul futuro dell’azienda e consapevoli delle difficoltà in cui versa, si sono riuniti in assemblea e hanno proclamiamo lo stato d’agitazione, con l’obiettivo e quello di difendere il carattere pubblico di Farmacap, i suoi livelli occupazionali e i suoi servizi”. E’ quanto il consigliere regionale di Rifondazione Comunista, candidato del Prc nella lista di Rivoluzione Civile Lazio.

“Il trattamento riservato ai lavoratori, i quali prestano servizio in un’azienda speciale del Comune di Roma che gestisce 44 farmacie pubbliche, è inaudito. La diminuzione del fatturato farmaceutico del 7%, la disdetta da parte di Assofarm del contratto di riferimento, l’assenza di un piano d’investimento, la mancata stipula di un contratto di servizio tra Azienda e Comune, ma anche nuove nomine non giustificate da criteri professionali e economici e avvisi di cambiamento dell’orario di lavoro senza aver prima convocato le organizzazioni sindacali, stanno penalizzando i lavoratori”, prosegue Peduzzi.

“Per questo motivo – conclude – ritengo urgente una presa di posizione politica per il rilancio aziendale e parteciperò, con questo obiettivo, alle iniziative che i lavoratori vorranno mettere in campo,  a partire da una prima manifestazione presso l’Assessorato alle politiche sociali”.




FIUMICINO AEREO FUORIPISTA, TANTA PAURA: PROCURA DI CIVITAVECCHIA E ENAC APRONO INCHIESTA

Redazione

Fiumicino (RM) – Paura per i 46 passeggeri e i 4 membri dell'equipaggio a bordo dell'Atr 72 uscito fuoripista a Fiumicino durante l'atterraggio: 16 feriti, un'hostess riporta danni gravi. Causa dell'incidente sarebbero le forti raffiche di vento. Ma i sindacati accusano la compagnia Carpatair, partner di Alitalia: troppi incidenti. La procura di Civitavecchia e l'Enac aprono inchieste.

E' sobbalzato due volte in terra, il carrello si e' piegato rompendosi e l'aereo e' finito fuori pista sull'erba, con i passeggeri che urlavano convinti che si stessero schiantando
. E' il terrore vissuto dai 50 viaggiatori a bordo dell'Atr 72 che ieri sera e' uscito fuoripista a Fiumicino durante l'atterraggio. L'ipotesi piu' probabile, per il momento, e' che il forte vento possa aver inciso sulla delicata fase di atterraggio. Questa allo stato e' la ricostruzione effettata dall'Alitalia. "A causa del forte vento – e' scritto nel comunicato dell'Alitalia – l'aeromobile ATR72 di Carpatair che operava il volo AZ1670 Pisa-Roma per conto di Alitalia, nelle ultime fasi di avvicinamento sull'aeroporto di Roma Fiumicino ha incontrato difficolta' nell'atterraggio che hanno provocato un'uscita di pista". L'Alitalia ha sospeso i voli su Pisa e Bologna operati per conto della compagnia da Carpatair.

(Fonte: Rai News 24)




LAZIO, NECESSARIO CHE LA REGIONE SEGUA LO SVILUPPO SESSUALE DEI GIOVANI

Redazione

Lazio – “Da quando non esiste più la visita prevista nei distretti militari per il servizio di leva, e lo sviluppo sessuale degli adolescenti e dei giovani adulti è lasciato alla sensibilità e all’attenzione dei singoli e delle famiglie, la sanità pubblica non dispone più di un quadro attendibile della situazione, e di fatto non c’è uno screening, a differenza di quanto invece avviene per le ragazze grazie all’attività dei consultori”.

Lo afferma in una nota Eugenio Patanè, presidente del Pd Roma e candidato al Consiglio regionale del Lazio nella lista del Partito democratico.

“I problemi che nascono da questo mancato controllo non sono soltanto di ordine sanitario, ma spesso anche di carattere sociale – continua Patanè – perché chi sa di avere un problema ma non vuole parlarne è spesso portato ad agire in maniera aggressiva, provando disagio e senso di inadeguatezza. Sono convinto che sia importante, per il nuovo Consiglio regionale che si insedierà dopo le elezioni, occuparsi di questo tema, e proporre una legge che istituisca una visita gratuita nelle strutture pubbliche per tutti gli adolescenti maschi, e la creazione in ogni ospedale di strutture andrologiche in grado di intercettare e curare questo genere di problematiche”.





GUIDONIA, NO ALL'INCENERIMENTO RIFIUTI NEI CEMENTIFICI

Redazione

Guidonia (RM) – "Ieri numerosi comitati e cittadini hanno organizzato un presidio, e noi siamo stati al loro fianco, davanti al cementificio Buzzi di Guidonia. Le istituzioni a tutti i livelli, comunale, regionale e nazionale devono comprendere che con la questione incenerimento di rifiuti non è più possibile pensare di avere la disponibilità dei territori. Il documento di valutazione di impatto ambientale che la società Buzzi ha richiesto alla Regione per utilizzare nel ciclo di produzione del cemento prodotti derivanti dall'incenerimento dei rifiuti, sta all'interno della volontà, che è diventata la parola d'ordine di Clini, sulla possibilità che i rifiuti diventino combustibile anche negli altiforni dei cemenitifici.". Lo dichiara Nando Bonessio, capolista di Rivoluzione Civile per la Regione Lazio.

"Noi siamo contro questa operazione e la bontà della nostra azione è garantita dal fatto che siamo stati noi a presentare ricorso contro il piano regionale rifiuti. Ora che questo piano è stato bocciato è assurdo constatare che le azioni di Clini vanno proprio nella direzione delle azioni bocciate in quel piano. Nascondere la cenere sotto il tappeto – conlude Bonessio -, non è la soluzione".




LAZIO ALLARME IMMIGRAZIONE, CANGEMI: NECESSARIO RISOLVERE PROBLEMI DI CONFLITTUALITA' LOCALI

Redazione

Lazio – “Nel Lazio l’immigrazione è un fenomeno statisticamente significativo, strutturale e in continuo aumento. Secondo i dati forniti dall’Istat si è passati da 390.993 presenze del 2008 alle 542.688 presenze del 2011. In questo contesto lo strumento della  mediazione, attraverso il dialogo e il confronto aperto, è importante per cercare di risolvere i problemi relativi all’emergere di conflittualità locali”. E’ quanto ha dichiarato l’assessore enti locali e sicurezza, ambiente e sviluppo sostenibile, politiche dei rifiuti della Regione Lazio, Giuseppe Cangemi presentando il Rapporto “Analisi delle dinamiche e delle caratteristiche delle conflittualità locali in relazione alla presenza di cittadini stranieri nel Lazio”, promosso dall’Assessorato e realizzato dall’Osservatorio sulla Sicurezza e Legalità della Regione Lazio.

Ad illustrare i dati del rapporto il presidente dell’Osservatorio tecnico-scientifico per la Sicurezza e Legalità della Regione Lazio, Rosario Vitarelli, il segretario generale dell’Unione forense per la tutela dei diritti umani (Uftdu), Anton Giulio Lana, e il sociologo esperto di relazioni etniche Mauro Valeri.

“La mediazione può divenire un strumento capace di riassorbire il senso di insicurezza – ha proseguito Giuseppe Cangemi – attraverso la ricostruzione di un tessuto sociale sottoposto a lacerazioni o a forti tensioni, derivanti dalla convivenza di culture ed esperienze diverse. Il ricorso a forme di mediazione/conciliazione in tema di diritti umani si configura come una soluzione ottimale da vari punti di vista: essa, infatti, oltre a creare un clima favorevole al superamento delle ostilità e dei pregiudizi ha il merito di fornire alle parti coinvolte i modelli e gli strumenti di dialogo e ricostruzione delle relazioni interetniche riproducibili in tutte le situazioni, generando così – ha concluso Giuseppe Cangemi – un circolo virtuoso i cui benefici saranno visibili all’intera collettività”.




VITERBO APERTURA AD UNA POLITICA VERDE, SI COMINCIA DALL'ARSENICO

Redazione

Farnese (VT) – “I cittadini non possono stare senza acqua potabile a causa dei ritardi e delle inadempienze della Regione Lazio nell'affrontare l'emergenza arsenico –afferma Cristiana Avenali, candidata alla Regione Lazio nel listino di Nicola Zingaretti, nel corso dell’incontro con la cittadinanza nel piccolo Comune di Farnese (Vt)-. L’acqua è un bene comune, un diritto fondamentale che va garantito a tutti, con i necessari investimenti anche per la depurazione e la rete fognaria, aggiornando il piano per la tutela delle acque.”

Dalla provincia di Viterbo, Avenali lancia alcune sfide per una Regione Verde, impegni da portare con forza al centro dell’agenda politica del nuovo governo della Regione.

Servono politiche per fermare il consumo di suolo e tutelare il nostro meraviglioso paesaggio, battere il rischio idrogeologico e valorizzare parchi e piccoli Comuni -continua Avenali-. No a cementificazioni inutili e dannose per il territorio, sì a opere di prevenzione in paesi a forte rischio frane ed alluvioni. Per la tutela delle aree protette serve una nuova strategia, azioni per la salvaguardia della biodiversità e iniziative per favorire agricoltura e imprese sostenibili. In un momento di crisi come quello che ci colpisce, bisogna anche puntare sulla realtà dei Piccoli Comuni come Farnese, cuore pulsante della nostra regione e custodi delle nostre tradizioni, da difendere e valorizzare con iniziative specifiche come un bando regionale per sostenerne le idee.”




CIOCIARIA, PICCOLE IMPRESE NELLA MORSA DELLA CRISI: MOLTE DONNE A FARNE LE SPESE

Redazione

Ciociaria – La  crisi economica che attanaglia il Paese non sta di certo risparmiando la provincia di Frosinone e la  Ciociaria è uno dei territori più colpiti perché l’intero motore dell’economia locale ruota intorno alle piccole e medie imprese messe a dura prova dalla pressione fiscale e dalla costrizione dei consumi.

 Annarita Alviani, candidata al consiglio regionale del Lazio con “Fare per fermare il declino” di Oscar Giannino, descrive un quadro della situazione economica ciociara sconfortante: “La situazione è insostenibile: la  pressione fiscale sta letteralmente falcidiando la nostra terra dalle piccole  medie imprese che fino a pochi anni fa erano il motore trainante dell’economia ciociara ”.

Dichiarazioni forti che viaggiano a braccetto con le opinioni degli  imprenditori di Federlazio grazie a proposte che intendono rilanciare la ripresa e l’occupazione:  “Quello che proponiamo noi di Fermare il declino – spiega la candidata – è  liberare totalmente le potenzialità di crescita, lavoro e  creatività dei giovani e delle donne, oggi in gran parte esclusi dal mercato  del lavoro e dagli ambiti più rilevanti del potere economico e politico. Non  esiste una singola misura in grado di farci raggiungere questo obiettivo;  occorre agire per eliminare il dualismo occupazionale, scoraggiare la  discriminazione di età e sesso nel mondo del lavoro, offrire strumenti di assicurazione contro la disoccupazione,  facilitare la creazione di nuove imprese, permettere effettiva mobilità  meritocratica in ogni settore dell’economia e della società e, finalmente,  rifondare il sistema educativo”.

Sussidio di disoccupazione, strumenti di formazione per facilitare la ricerca di un nuovo lavoro, ovvero “flexsecurity” in entrata e in uscita e soprattutto attenzione all’occupazione femminile:  “Il tasso di occupazione femminile – riferisce Annarita Alviani – nella nostra  regione, peraltro trattasi di regione capitale, nel 2011 era solo del 49% il  che la inserisce al terzultimo posto tra le regioni capitali dopo Atene (47.5%)  Bruxelles (48,6%) e con circa 10 punti di scarto sulla media europea (58,4%) e  con un divario ancora maggiore con p.e. Amsterdam (71,4% ) e Parigi (61,9%)”

“Il nostro programma – continua la Alviani –  è molto chiaro sulla cosiddetta questione femminile: le donne italiane rappresentano un enorme capitale umano in termini di competenze, diversità, produttività e spirito imprenditoriale; oltre la metà degli immatricolati universitari sono donne, e su 100 donne che lavorano nel nostro paese 16 sono lavoratrici autonome e 3,6 hanno dipendenti (ben al di sopra delle medie europee). Eppure le donne risentono in modo particolarmente marcato della dualità che affligge il mercato del lavoro e sono sottooccupate; meno di una donna italiana su due lavora, meno di una su tre tra quelle con più
figli, meno di una su cinque tra le giovani nel meridione (cifre tra le più  basse d’Europa). Inoltre, le donne tendono ancora a essere remunerate meno  degli uomini, hanno carriere e quindi storie contributive discontinue e sono  poco rappresentate ai vertici decisionali dell’imprenditoria e della politica”.




MARINO, OSPEDALE: LA VERITA' SULLA RIAPERTURA DI OSTETRICIA, GINECOLOGIA, NEONATOLOGIA E CONSULTORIO.

Redazione

Marino (RM) – La mattina di sabato 2 febbraio 2013, si è svolta all'ospedale di Marino una partecipata assemblea pubblica con decine e decine di cittadini, soprattutto donne, per volontà dell’Assemblea delle Donne dei consultori di Marino e dei Castelli Romani.

La sala messa a disposizione dal direttore sanitario, dottor Michele Di Paolo ha visto l’intervento dello stesso chiamato a rispondere alla introduzione svolta da Paola, e a numerosi interventi che ponevano quesiti diretti. Domande sul piano sanitario, sul futuro dell’ospedale, sui servizi connessi, sulle mancanze registrate, sui tempi di “esistenza” delle scelte che vengono compiute ora, senza che siano rimesse in discussione tra un mese. Molto onestamente e trasparentemente il dott. Di Paolo e il capo dell’Ufficio tecnico, hanno risposto a tutti i quesiti posti.

Questo è ciò che è emerso: Il Consultorio di Marino riapre, perché l’intervento di cui necessitava era di manutenzione del sistema di riscaldamento

Il blocco Ostetricia-Ginecologia e Neonatologia apre per intervento della Asl Roma H, non appena sarà risolta l’acquisizione di documentazione idonea rilasciata dalla ditta cha ha svolto la messa a norma. "La documentazione che attesta che è tutto a posto è già pronta, ma non viene consegnata perché alla ditta non sono stati pagati i lavori" commenta Maurizio Aversa di Rivoluzione Civile Ingroia.

Per questo, nelle conclusioni riepilogative dell’Assemblea, si è indicato che si continuerà a vigilare. Anzi, come ha sostenuto con forza Anna Sapia, del Comitato Cittadino di Marino, se non sarà sufficiente la vigilanza attiveremo delle forme di lotta affinchè nulla più venga sottratto di quanto resta della salute pubblica e per garantire che queste scelte annunciate siano concretizzate. "All’assemblea sono intervenuti – dichiara Aversa –  esponenti delle forze politiche e sociali locali (tra cui Rivoluzione Civile, il Pd, I Po’) che hanno continuato così il loro impegno di denuncia contro le promesse di Palozzi e della Giunta di destra che governa Marino, e che metteranno a disposizione dei cittadini le proprie scelte a favore della sanità pubblica sul territorio. Emerge con chiarezza la totale inaffidabilità, e la scelta di affidarsi solo alle menzogne da parte del Sindaco di Marino, anche candidato alla regione Lazio.

Adriano Palozzi nega che ci fosse volontà di spostare il Consultorio per chiusura definitiva. Ma che era tutto dovuto ad una ristrutturazione per ampliare il servizio. Invece, smentendo il sindaco pubblicamente, questa mattina sia il responsabile dell’ufficio tecnico che il direttore sanitario hanno raccontato che si è trattato di un “semplice” intervento di manutenzione del riscaldamento. Quindi o Palozzi è bugiardo perché vuol spostare il Consultorio; oppure è bugiardo perché neppure sa che non c’è nessuna ristrutturazione. In ambedue i casi non pensi di cavalcare facili promesse alla “Pronto Soccorso che mo’ apre”. – Aversa conclude –  I cittadini marinesi sono stanchi di giochetti parolai. E, soprattutto, ora che la Rivoluzione Civile è giunta anche a Marino c’è un motivo in più per ampliare le alleanze di forze politiche e sociali che saranno sempre dalla parte giusta: quella dei cittadini che hanno diritti da far valere. A cominciare da quello della salute. Del resto che Palozzi giochi sulla sanità, mentre è impegnato nel sostegno a Storace che è gran parte dell’origine dei guai della sanità laziale, è solo un triste epilogo del berlusconismo transitato nel Lazio tramite la Polverini, che i cittadini provvederanno a cacciare da ogni ipotesi di riconsegna della guida della Regione."

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MONTE PORZIO CATONE, UNA TASSA SULLE STRADE IN DISCESA

“Per la tassa o tariffa sui passi carrai la Corte di Cassazione è dovuta intervenire ancora una volta sui passi carrabili a raso (sentenza n. 16733/2007) per ribadire che non sono soggetti a tassa […]”

 

Daniela Zannetti

Monte Porzio Catone (RM) – Rilevazione con quattro fotocamere, con campo visivo a 360°, montate su un fuoristrada che questa estate ha percorso vie e viuzze di Monte Porzio Catone alla ricerca di ogni varco su strada connotato da cancelli e simili.

Questa la metodica, alla Google maps per intenderci, della TRE ESSE S.R.L. di Supino (FR) concessionaria del Comune di Monte Porzio Catone del rilevamento dei presunti passi carrabili nel comune, per procedere all’avviso di accertamento e sanzionare tutti i cittadini in possesso del passo carrabile non regolarizzato dalla relativa procedura di richiesta formale di occupazione degli spazi pubblici (T.O.S.A.P). 

I primi avvisi a Monte Porzio Catone sono arrivati tra il 30 e il 31 dicembre  2012 ammonendo i cittadini a versare entro 60 giorni l’importo dovuto per l’anno 2007 e i relativi  oneri di mancato pagamento, interessi di mora e spese di notifica per l’ inadempienza moltiplicata per gli anni intercorsi.  All’accertamento seguiva l’invito al pagamento del 2013, anno in corso.

Il “tormentone”, in odore di “cartella pazza” che assilla non solo Monte Porzio Catone ma  tutto il territorio italiano, di fatto, è secondo l’art.44 del D. lgs 507/93, quello che definisce passi carrabili quei “manufatti costituiti generalmente da listoni di pietra o altro materiale o da appositi intervalli lasciati nei marciapiedi o, comunque, da una modifica del piano stradale intesa a facilitare l’accesso dei veicoli alla proprietà privata” e, che su questi, graverebbe la Tassa Occupazione Spazi ed Aree Pubbliche, tributo a favore dei Comuni, dovuta dal titolare dell’atto di concessione o di autorizzazione […]

All’accertamento è’ possibile presentare istanza avverso gli atti comunicati dalle concessionarie, provando che il proprio passo è a raso, ovvero non presenta quelle opere che appunto caratterizzano  i passi carrabili e che pertanto non si ritiene di  dover pagare la relativa concessione comunale.

Secondo L’unione Nazionale dei Consumatori (2008): “ Per la tassa o tariffa sui passi carrabili bisognerebbe denunciare per abuso di potere ed estorsione tutti i sindaci che fanno i furbi per racimolare un po’ di soldi in più e alimentare le ruberie pubbliche, intasando di lavoro anche i giudici. E ancora l’Unione consumatori nel 2012: “Per la tassa o tariffa sui passi carrai la Corte di Cassazione è dovuta intervenire ancora una volta sui passi carrabili a raso (sentenza n. 16733/2007) per ribadire che non sono soggetti a tassa […]”

La TRE ESSE S.R.L che nello specifico locale è disponibile alle dovute spiegazioni non fa mistero che, e a suo avviso, molti, se non tutti, i passi carrabili individuati dalla rilevazione fotografica siano abusivi e in odore di sanzione, perché non si presenterebbero in asse col piano stradale.

Non vi sorprenda che stando alle dichiarazioni della stessa TRE ESSE, tutti varchi su strade in discesa o realizzate a sampietrini e con la tipica gobba d’asino e relativi avalli laterali per lo scorrimento delle acque piovane, siano nel mirino della T.O.S.A.P, così come quei varchi a raso che per mancata manutenzione del manto stradale hanno abbisognato d’interventi anche privati per mantenere il varco in asse col piano stradale.

Vero è che la prossima tassa comunale Tares, Decreto Salva- Italia che andrà a sostituire Tarsu e Tia provvederà, indistintamente dal maggiore beneficio di un cittadino all’altro, all’illuminazione pubblica e alla manutenzione delle strade. Forse che grazie a quella il comune di Monte Porzio terrà conto di rendere a raso i varchi delle strade a sanpietrini o le fornirà di marciapiedi e griglie per l’acqua? Se provvederà al paro grazie ai contribuenti di nuovo supertassati perché chiedere ora la Tassa di occupazione del suolo pubblico? Evidentemente in provincia di Roma si può persino pensare di far pagare la romanità.
 




MORLUPO, CHIUSO LOCALE E IN MANETTE GESTORI PER SFRUTTAMENTO DELLA PROSTITUZIONE

Redazione

 Morlupo (RM) – I poliziotti del Commissariato Flaminio Nuovo, diretti dalla dott.ssa Angela Cannavale, dopo giorni di appostamenti, nella serata di ieri hanno fatto irruzione nel locale ed hanno arrestato proprietario e consigliere di quella, che sulla carta, doveva essere un’associazione culturale senza scopo di lucro.

Quando gli agenti sono entrati all’interno, la situazione è apparsa subito chiara.

Donne in abiti succinti, corridoi con luci soffuse divisi in piccole sale con tanto di divanetti e tende oscuranti, dove le ragazze intrattenevano i clienti per consumare rapporti sessuali a pagamento.

Il locale, inoltre, che, contrariamente a quanto previsto dall’atto costitutivo, era stato adibito alla ricezioni di clienti occasionali, offriva la possibilità di consumare bevande alcoliche, senza la prevista autorizzazione per la somministrazione.

Durante il controllo, gli investigatori hanno anche ascoltato alcuni clienti del locale, che pero’ si sono mostrati poco collaborativi.

Da una prima ricostruzione, comunque, è stato accertato che le ragazze venivano assunte direttamente dal proprietario e percepivano la somma di 50 euro a serata solo per intrattenere  gli avventori e fargli consumare bevande al bar.

Il ricavato dalle prestazioni “extra”, invece, veniva diviso equamente tra gestore e consigliere dell’”associazione” ai quali le ragazze, a fine serata, consegnavano tutto il “malloppo”.

Al termine del controllo, gli agenti hanno posto sotto sequestro l’intero locale e accompagnato presso gli uffici del Commissariato i responsabili del “night”.

Identificati per N.M.D. e D.M.D., rispettivamente di 66 e 47 anni, ai due è stata sequestrata una consistente somma di danaro, l’incasso della serata, e un’agenda manoscritta ove erano riportate cifre e incassi delle serate precedenti, il numero delle prestazioni sessuali consumate ogni sera e persino la durata.

Terminate le procedure per i due sono scattate le manette.

Messi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria dovranno rispondere del reato di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.