LAZIO ELEZIONI, SULLA DATA DECIDE IL TAR: SI VOTA IL 3 E 4 FEBBRAIO. BOCCIATO IL DECRETO POLVERINI

Redazione

Lazio – Il Tar boccia il decreto Polverini sulla data delle elezioni. Il Tar ha annullato il decreto del presidente Polverini nella parte relativa alla non individuazione specifica della prima data utile. Il decreto della Regione fissava le elezioni per il 10-11 febbraio. La prima data utile per le elezioni nel Lazio, secondo il Tar, è invece il 3-4 febbraio, data in cui dovranno svolgersi le elezioni regionali.

Il convincimento è espresso nel decreto in merito all'obbligo «di assicurare lo svolgimento delle elezioni entro il più breve termine tecnicamente compatibile con gli adempimenti procedimentali previsti dalla normativa vigente in materia di operazioni elettorali – sancito dalla sentenza della cui esecuzione si tratta – di per sé costituisce una parziale reintegrazione in forma specifica dell'obbligo primario rimasto inevaso, essendo volto a limitare al minimo – per quanto possibile e tenuto conto del decorso del tempo – l'ulteriore pregiudizio per i valori di rilievo costituzionale che emergono nella presente vicenda».

Il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, ha firmato venerdì il decreto per indire le elezioni regionali nel Lazio per il 3 e il 4 febbraio. Il ministro dell'Interno dovrà, quindi, in qualità di commissario ad acta, rinnovare «il decreto di indizione delle elezioni regionali per i giorni 3 e 4 febbraio 2013 entro il termine di 3 giorni dalla comunicazione o notificazione del presente provvedimento». Così il presidente delle II sezione bis del Tar, Eduardo Pugliese, nel decreto presidenziale con cui ha accolto l'istanza del movimento Difesa del cittadino.




LADISPOLI, CHIUSURA IMPIANTO RECIN. LAVORATORI A CASA PER NATALE

Cozzi: "Ancora una volta si favorisce il conferimento in discarica anzichè il recupero dei materiali, e il raggiugimento del 65 % di raccolta differenziata  entro il 2012  si allontana sempre di più."

 

Redazione

Ladispoli (RM) – L’impianto della Recin chiude. "In seguito  alla chiusura dell’attività i dipendenti  della Recin, quest’anno per Natale, troveranno  sotto l’albero una bella lettera di licenziamento. – Scrive in una nota Marina Cozzi presidente del Comitato Rifiuti Zero Ladispoli –  Alle famiglie che perderanno il lavoro – prosegue Cozzi – e agli imprenditori costretti a interrompere  la propria attività lavorativa va tutta la solidarietà del Comitato Rifiuti Zero di Ladispoli. Purtroppo  dopo anni di campagne di disinformazione e allarmismi ingiustificati la storia dell’impianto di recupero di inerti e sfalci verdi di Monteroni si conclude nel peggiore dei modi con danni enormi  agli imprenditori, ai dipendenti e alla collettività che vede l’interruzione di un servizio pubblico indispensabile per  una corretta gestione dei rifiuti.

Ancora una volta si favorisce il conferimento in discarica anzichè il recupero dei materiali, e il raggiugimento del 65 % di raccolta differenziata  entro il 2012  si allontana sempre di più. – La nota conclude – In quanto alla motivazione  della chiusura dell’impianto di smaltimento di inerti e verde che, secondo quanto sostiene l’amministrazione comunale, mette a repentaglio “la vocazione agricola e agroturistica della campagna di Monteroni” ,  secondo la nostra visione di sviluppo sostenibile del territorio è soprattutto  la cementificazione  il  nemico da  combattere,  non un impianto che trasforma i residui verdi in compost fertilizzante  per il terreno.
 




IMU: TUTTE LE ALIQUOTE DEI COMUNI DELLA PROVINCIA DI VITERBO

[ ELENCO DI TUTTI I COMUNI DELLA PROVINCIA DI VITERBO E RELATIVE ALIQUOTE APPLICATE ]

 
Alberto De Marchis

Viterbo – Lo speciale Imu de L’osservatore laziale tra i comuni delle provincie del Lazio.

Nella provincia di Viterbo, nessuna amministrazione ha applicato il massimo dell’aliquota consentita per legge (6 per mille)  riguardo la prima abitazione.  La maggior parte dei Comuni ha ritenuto di lasciare invariata l’aliquota del 4 per mille per l’abitazione principale. Le assisi comunali che hanno invece ritenuto di aumentare l’aliquota sulla prima casa, aggiudicandosi quindi il titolo, assegnato dal nostro quotidiano, di Comuni vampiro sono:  Calcata e Vetralla che hanno deliberato l’aliquota del 5,5 per mille seguiti da Carbognano, Fabrica di Roma, Monte Romano, Monterosi, Nepi, Onano, Tuscania, Vallerano e Vitorchiano che hanno aumentato l’aliquota al 5 per mille.

Le amministrazioni che hanno invece ritenuto di abbassare l’aliquota sulla prima casa rispetto a quella ordinaria fissata per legge e che si aggiudicano il trofeo, virtualmente assegnato dal nostro quotidiano  “Imu 2012” sono: Soriano nel Cimino 3,5 per mille, Sutri 3,8 per mille e Viterbo 3,9 per mille.


Intanto per agevolare i contribuenti  e rendere più facile il pagamento dell’imposta sugli immobili, è stata introdotta anche la possibilità di versare quanto dovuto presso gli Uffici Postali con un apposito bollettino (per evitare lunghe code sarà attivato uno sportello apposito in ciascuna sede), oltre che in banca attraverso il modulo F24. Il bollettino realizzato da Poste Italiane per il pagamento dell'Imu, reperibile in tutte le sedi, si identifica grazie alla dicitura "Pagamento IMU” e al numero di conto corrente che è i medesimo in tutta la penisola. I contribuenti possono pagare in contanti, con carta Postamat e Bancomat oppure effettuare il versamento online con carta di credito (i clienti BancoPostaOnline e BancoPosta Click possono pagare anche con addebito in conto corrente e con carta di credito). Sul sito delle Poste è anche possibile compilare direttamente dal proprio pc il modulo F24, stamparlo e poi recarsi presso l’Ufficio Postale per il versamento effettivo.

[ ELENCO DI TUTTI I COMUNI DELLA PROVINCIA DI VITERBO E RELATIVE ALIQUOTE APPLICATE ]

 

tabella PRECEDENTI:

08/12/2012 IMU: TUTTE LE ALIQUOTE DEI COMUNI DELLA PROVINCIA DI LATINA
08/12/2012 IMU: TUTTE LE ALIQUOTE DEI COMUNI DELLA PROVINCIA DI FROSINONE
07/12/2012 IMU: TUTTE LE ALIQUOTE DEI COMUNI DELLA PROVINCIA DI RIETI
06/12/2012 IMU: TUTTE LE ALIQUOTE DEI COMUNI DELLA PROVINCIA DI ROMA
01/07/2012 CASTELLI ROMANI, LE ALIQUOTE IMU COMUNE PER COMUNE


 




TRASPORTO LAZIO ALLO SBANDO, AZIENDE TPL IN GINOCCHIO: LUNEDI' SI FERMA TUTTO

[ "CARO ASSESSORE LUCA MALCOTTI…" LA LETTERA DI GIUSEPPE CILIA ALL'ASSESSORE REGIONALE AI TRASPORTI ]

 

Chiara Rai

Roma – Le oltre 50 società di trasporto pubblico locale su gomma del Lazio confluite nell’associazione “Uni.A.Mo.La” confermano lo stato di agitazione e annunciano che lunedì 10 dicembre, in concomitanza con il fermo dei servizi nei Comuni, si terrà uno sit in sotto la giunta regionale.

Questo è quanto ha scritto Giuseppe Cilia il presidente dell’associazione che rappresenta le società di Tpl, a seguito di un’assemblea straordinaria con gli associati, che ha fatto seguito al vertice di giovedì in Regione con l’assessore regionale ai Trasporti Luca Malcotti.

Ciò che Cilia espone nella lettera cordiale e confidenziale all’assessore è la “mancata individuazione di possibili soluzioni per consentire alle imprese di avere le risorse arretrate dovute (14 mesi senza pagamenti) per continuare a garantire i servizi”. Inoltre,la convenzione con Sace “prevede pesanti oneri finanziari diretti e riflessi – scrive Cilia – che devono essere assunti dalla Regione e non risolvono il problema immediato della impossibilità per le imprese di approvvigionamento del carburante e pagamento dei dipendenti”. Tutte queste complicazioni, secondo gli associati “Uni.A.Mo.La”, sarebbero sopraggiunte a causa degli “ingiustificabili” ritardi della Regione nei pagamenti alle imprese. Inoltre gli associati hanno provveduto a confermare alla Regione la formalizzazione d’intimazione di adempiere ai pagamenti in un congruo termine.

Eppure lo stesso Malcotti era uscito fiducioso dal tavolo di giovedì scorso, definendo l’incontro proficuo dove sarebbero stati chiariti tempi e modalità di gestione dell’accordo “la cui validità – ha asserito Malcotti –  è dimostrata dal fatto che, già giovedì, Sace ha deliberato favorevolmente sulla cessione dei crediti di alcune imprese che verranno pagate nei prossimi giorni”.

Ma Cilia resta con i piedi per terra e asserisce che la maggioranza delle società non può permettersi di aderire alle prescrizioni Sace: “andremo avanti ad oltranza – conferma il presidente “Uni.A.Mo.La” – continuare così significa far fallire le aziende. Ci auguriamo che Malcotti voglia accoglierci lunedì e firmare un protocollo di intesa venendo incontro alle nostre esigenze”.

Intanto Claudio D’amico titolare della società Damibus s.r.l. che fornisce Fiano Romano e Capena, che di fatto ha interrotto il servizio lo scorso 1 dicembre, dichiara di aver  presentato il 30 novembre scorso la documentazione presso Sace, “mi sono attivato subito con una e-mail  – ha detto D’Amico – per avere riscontro sui tempi di ed erogazione ma purtroppo nessuno mi sa dire niente, neppure in che modo bisogna fare le certificazioni dei Comuni, questo comporterà altre perdite di tempo. Non ultimo – conclude D’Amico –  il costo di tale operazione è a totale carico dell’azienda con interessi che dovranno essere pagati subito al momento dell’eventuale erogazione e, nel caso la Regione dovesse ritardare il rimborso alla Sace, il rischio è di avere un effetto deflagrante ed a tempo. A questo punto chiedo una cosa: ma i soldi stanziati e messi in bilancio per i nostri servizi dove sono?”.

tabella PRECEDENTI:

06/12/2012 LAZIO VERTICE IN REGIONE TRA AZIENDE TPL E ASSESSORE MALCOTTI: COSTITUITA UNITA' DI CRISI
06/12/2012 LAZIO, RISCHIO PARALISI TRASPORTO PUBBLICO: OGGI VERTICE IN REGIONE TRA L'ASSESSORE MALCOTTI E LE AZIENDE DI TPL
30/11/2012 LAZIO PARALISI TRASPORTO PUBBLICO: LA REGIONE LASCIA SPERARE, LE AZIENDE CHIEDONO GARANZIE
26/11/2012 LAZIO TRASPORTO PUBBLICO, LA REGIONE NON PAGA: FINE CORSA PREVISTO PER IL 10 DICEMBRE.
21/11/2012 CAPENA – FIANO, TRASPORTO PUBBLICO. LA REGIONE NON PAGA E DAMIBUS INTERROMPE IL SERVIZIO
26/10/2012 FIANO ROMANO E CAPENA: CONTO ALLA ROVESCIA PER LA SOSPENSIONE DEL SERVIZIO DI TRASPORTO PUBBLICO
19/10/2012 FIANO ROMANO E CAPENA, ALLARME TRASPORTO PUBBLICO: LA REGIONE NON PAGA E IL SERVIZIO SI INTERROMPE.


 




LO SCULTORE MASTROLORENZI ANCORA PER LA SUA NEMI

[ VIDEO: LUCIANO MASTROLORENZI "UNA VITA DEDICATA ALL'ARTE E ALL'AMATA NEMI REALIZZATO DA "INSIEME PER NEMI" ]

 

Redazione

Nemi (RM) – Un’altra grandiosa opera sta per essere donata a Nemi dal Maestro Luciano Mastrolorenzi, che ha regalato alla cittadina le meravigliose opere d’arte frutto di un meticoloso lavoro dell’artista che plasma i metalli con geniale maestria. Luciano Mastrolorenzi nasce a Roma il 27 marzo 1929, in gioventù frequenta la scuola libera di nudo presso l'Accademia di Belle Arti di Roma, ma presto dal disegno passa ai bassorilievi lavorati a sbalzo su lastre di argento e oro, e ancora alla creta e al bronzo.

Grazie alla maestria nella lavorazione di questo metallo, all'artista è stata affidata nel 1980 la ricostruzione delle due porte in bronzo del Duomo di Colonia in Germania, distrutte durante la seconda guerra mondiale.

"Quali cittadini che da anni ammirano l’impegno e le opere dello scultore desideriamo dare il nostro contributo per completare il profilo del maestro con questa breve nota che viene direttamente dal nostro cuore e che farà sicuramente bene al suo. – Dichiara in una nota il portavoce di "Insieme per Nemi" – Luciano Mastrolorenzi ha amato Nemi, – prosegue la nota – e la sua aria di paese, fin da quando cittadino romano in calzoncini corti, ci veniva, la domenica, con il suo papà ed il resto della famiglia. Da allora lo conserva nell’anima, come le sbucciature delle ginocchia, cicatrizzate dai buoni ricordi. Quel bene, in passato di serenità, il maestro lo ha restituito alla comunità di Nemi, come un fiume carsico che riemerge a valle dopo un lungo percorso, deponendo le gemme preziose delle sue opere, donate al nostro paese.

Quella Diana, divinamente bella, che, uscita dal folto del Bosco Sacro, corre verso il suo Lago mentre i suoi occhi d’argento catturano gli ultimi bagliori del giorno, obliqui su Piazza Roma. I Leoni della Fontana di Corso Vittorio Emanuele, straordinariamente identici a quelli che hanno dormito per venti secoli nel fondo dello “Specchio di Diana”, aggrappati ai bagli delle navi imperiali. L’Erma di Caligola che da qualche anno sorveglia il Castello Ruspoli da un angolo di Piazza Umberto e non smette di domandarsi come mai sia così spoglio, senza i marmi preziosi ed i colori sgargianti dei palazzi del Foro romano. La Gorgona che in Piazzetta Ruspoli, con il suo sguardo fisso, sembra ignorare tutto e tutti ma che non disdegna le carezze che i meno timidi riservano alla sua chioma ferina.

Oggi, Luciano Mastrolorenzi ha donato l’ennesima sua opera d’arte alla città ed alla comunità di Nemi, la “Gran Madre Terra”.  Riposerà per i prossimi secoli sul suo triclinio di bronzo in Piazza Umberto, chiudendo idealmente il cerchio della storia delle nostre contrade: dagli albori della religiosità, nata all’ombra del “Ramo d’Oro”, sino ai nostri tempi, laici, prosaici e, troppo di sovente, poveri di spirito.

Caro Maestro, i nemesi di oggi e quelli delle generazioni future ti ringraziano per aver dedicato a Nemi la sapienza della tua cultura, la tua sensibilità di artista ed il tuo lavoro di scultore che ha il dono straordinario di mutare la cera in bronzo, forgiando d’eternità l’effimero.

Come a suo tempo promesso hai lavorato per anni a questa ennesima opera e, ammirandola, cogliamo un motivo in più per rinnovarti ringraziamenti e stima: firmando l’opera ti sei definito “scultore nemorense”, memore, evidentemente, anche di quel giorno del 2006 in cui, felice, in Municipio, accettasti le chiavi di Nemi, di cui diventavi, per volontà del consiglio comunale, Cittadino Onorario. – La nota conclude – Quella firma di “scultore nemorense”, in realtà l’hai vergata, caro Maestro, ancora una volta nei cuori di tutti i nemesi.
Grazie.
INSIEME PER NEMI"
 




TIVOLI FORMA, IL SINDACO AI SINDACATI: “INCREDIBILE CHE SIANO CONTRARI AD ASSUNZIONI”

Redazione

Tivoli (RM) – “Tutto mi aspettavo tranne che sentirmi dire dai sindacati che non vogliono che vegano fatte assunzioni a Tivoli Forma, che non vogliono la garanzia di posti di lavoro. Sinceramente fatico a capire queste prese di posizione da parte delle organizzazioni sindacali. Non mi sembra ci siano mai state forti proteste negli anni passati quando venivano fatte assunzioni con criteri quantomeno discutibili, almeno a vedere gli stretti legami di parentela che interessavano diversi politici locali. Come mai non hanno alzato la voce in quelle occasioni? Perché non hanno mai voluto puntare l'attenzione su come e a chi in passato venivano assegnati i posti di lavoro anche a tempo indeterminato? Oggi questo modo di fare è stato azzerato e non posso farci  niente se c'è chi se ne dispiace. Alla guida di Tivoli Forma oggi c'è un amministratore unico, il professor Bruno Ferraro, il cui recente passato come Presidente del Tribunale di Tivoli, e questo è solo l'ultimo incarico ricoperto nella sua lunga carriera da magistrato, penso sia una garanzia per chi fa della trasparenza e della legalità dei punti fermi in ogni azione”. E’ quanto ha dichiarato il sindaco di Tivoli Sandro Gallotti a margine dell’incontro avuto oggi con i rappresentanti sindacali che chiedevano informazioni sul futuro di Tivoli Forma, l’istituto di formazione professionale nonché società partecipata dal Comune.

“Oggi ho visto una dozzina di persone che hanno partecipato al sit-in organizzato davanti la sede del Palazzo Comunale – ha continuato il sindaco -, ho voluto incontrare la delegazione dei sindacati alla quale ho ribadito, per l'ennesima volta pregandoli inoltre di non diffondere informazioni distorte o che possano creare confusione, che gli stipendi verranno tutti pagati nonostante i ritardi di trasmissione dei fondi da parte degli enti sovra comunali e che le assunzioni attualmente in corso, frutto di un bando pubblico e trasparente, dipendono esclusivamente dalle necessità organizzative della struttura e da quelle funzionali per le attività di formazione, il tutto naturalmente tenendo conto delle possibilità economiche a disposizione dell'istituto e che sono soggette ai finanziamenti di Regione e Provincia. Non sarà assunta nemmeno mezza figura professionale in più di quella che realmente serve. Ho comunque confermato la mia disponibilità a partecipare ad un tavolo tecnico per discutere di questi aspetti, anche se oggi ho preso atto che i sindacati puntano il dito contro i posti di lavoro. A questo punto – ha aggiunto il sindaco – viste le continue rimostranze dei sindacati contrari alle assunzioni mi viene da pensare se arriveranno a chiedere di poter svolgere loro i colloqui della commissione per la selezione del personale. Il mio augurio è che siano sempre, e non ad intermittenza, impegnati a tutela dei lavoratori e delle attività dell'istituto. La garanzia che da sindaco posso offrire a chi ha a cuore il futuro di Tivoli Forma è che l'amministrazione lavora per migliorare la struttura e per farla crescere per il bene di Tivoli e del territorio circostante".




ROMA CHIUSURA S.FILIPPO NERI, CTO, OFTALMICO, FORLANINI – PAOLO DOMINICI (UIL FPL): “PRONTI ALLE BARRICATE”.

Redazione

Roma – Il San Filippo Neri, il Cto, l’Oftalmico ed il Forlanini non devono chiudere, né devono essere declassati. Questi ospedali a partire dal San Filippo Neri dovranno continuare il loro processo di rilancio o da rilanciare. E’ questo il monito lanciato oggi 7 dicembre dal Segretario della Uil Fpl di Roma Paolo Dominici presente alla manifestazione dei lavoratori svolta oggi, presso l’Azienda San Filippo Neri, insieme ai cittadini e ai pazienti che hanno sfidato il freddo per protestare contro le  scelte del Commissario alla Sanità del Lazio Bondi; in particolare contro  la chiusura dei 4 ospedali pubblici (Cto, Oftalmico, Forlanini e appunto San Filippo Neri).
 
“L’assemblea di oggi – prosegue Dominici – è un segnale inequivocabile. Siamo pronti a difendere queste strutture con tutti i mezzi a nostra disposizione.  Basta fidarsi della politica e soprattutto basta fidarsi dei cosiddetti tecnici di Governo abili soprattutto a tagliare. Basta derogare ai cosiddetti manager la sorte dei nostri nosocomi, anzi, si dimettano tutti quei Direttori Generali che non sapranno o non vorranno difendere le proprie aziende dall’attacco indiscriminato delle Istituzioni. Ci difenderemo da soli attraverso svariate iniziative che saranno direttamente proporzionali al tempo che invano trascorrerà, ovvero ai giorni che passeranno senza trovare soluzione alcuna. Siamo quindi pronti – conclude Il Segretario del sindacato Uil Fpl di Roma– alle barricate; la situazione è critica e la nostra pazienza è finita: abbiamo già dato.
 




LANUVIO, MONTEBOVI: NESSUN ACCORDO RAGGIUNTO TRA LAVORATORI E IMPRESA. E' SCIOPERO AD OLTRANZA

Chiara Rai

Lanuvio (RM) – Continuerà ad oltranza lo sciopero dei lavoratori della Montebovi che ormai non hanno più alcuna speranza di scongiurare i licenziamenti in atto il cui effetto sarà attivo il prossimo 6 di gennaio. Giovedì in aula consiliare del Comune di Lanuvio è stato firmato da lavoratori e impresa il “non accordo raggiunto”.

I lavoratori continueranno a scioperare anche nella settimana che va dal 10 dicembre al 16 dicembre  compreso, con presidio permanente davanti i cancelli. Accanto a loro ci saranno le sigle sindacali: Gianfranco Moranti della Flai Cgil, Stefano Passamonti Fai Cisl, Massimo Persiani Uila Uil. E l’assessore regionale Zezza aprirà con tutta probabilità un tavolo. Praticamente, data l’irremovibilità della ex Montebovi, si finirà in Tribunale. Ieri pomeriggio i circa 90 lavoratori della Montebovi hanno sfilato nelle vie del centro lanuvino per protestare contro le decisioni prese dalla nuova gestione aziendale che ha avviato la procedura di licenziamento per 21 dipendenti, su un totale di circa 90, e al contempo avrebbe proceduto all’affitto di rapporti di lavoro da una società all’altra, in particolare alla "Dolciaria srl". Per Gianni Leonetti, Cgil dei Castelli la nuova proprietà della ex Montebovi avrebbe, in poco tempo, perpetrato in una serie di “abusi” rispetto alle normative di legge e contrattuali. Partendo dalle modalità di avvio delle procedure di affitto di ramo d'azienda e di mobilità, che determinerebbero la cessazione stessa dell'attività. E proseguendo con il ricorso alle “ferie forzate” in misura eccedente a quelle maturate dai lavoratori che continuano a non essere retribuiti."Le Organizzazioni sindacali – dice Leonetti – hanno messo in campo iniziative legali per contrastare gli inesistenti motivi disciplinari, di tre lavoratori, fra cui un delegato Cgil delle Rsu".

tabella PRECEDENTI:

03/12/2012 LANUVIO MONTEBOVI, UN'ALTRA GRANDE AZIENDA IN GINOCCHIO PER COLPA DELLA CRISI
23/10/2012 APRILIA CRISI MONTEBOVI, 21 LAVORATORI RISCHIANO LA CASSA INTEGRAZIONE: BRACCIA CONSERTE A FINE TURNO



TARQUINIA EMERGENZA ARSENICO: ATTESA PER LA SENTENZA DEL TAR LAZIO SUL RICORSO DEL S.I.B DI TARQUINIA

Redazione

Tarquinia (VT) – Il 6 Dicembre è stato discusso il ricorso al Tar del S.I.B Tarquinia nel merito dell’ordinanza del Sindaco di Tarquinia che chiedeva alle attività di bar e ristorante di dotarsi di un impianto di dearsenificazione, ordinando“che l’acqua distribuita in tutto il territorio del Comune di Tarquinia non deve essere utilizzata per il consumo alimentare e potabile dei neonati, dei bambini fino all’età di 3 anni e delle donne in gravidanza; che le industrie alimentari presenti nelle zone interessate devono attuare i necessari (dearsenificatori) affinché l’acqua  introdotta come componente integrante e sostanziale nei prodotti finali non presenti concentrazioni di Arsenico superiori ai limiti stabiliti dal D.L. vo 31/01 (10mcg/l) sotto il profilo sanitario.

"Davanti al Tar è stata nuovamente ribadita l’ingiusta richiesta del comune di Tarquinia nei confronti degli operatori di Stabilimenti Balneari ma anche di bar, alberghi, B&B, agriturismi, villaggi turistici, campeggi e ristoranti di dotare ogni cucina e bar di un impianto di dearsenificazione quando dovrebbe essere il Comune stesso a fare un impianto di dearsinificazione centralizzato, visto che le aziende già pagano il comune per avere l’approvvigionamento e la potabilità delle acque. Ingiusto che le aziende debbano sostenere da sole un onere così gravoso, come l’acquisto e la gestione di un dearsenificatore, tenendo conto che non esiste una normativa di riferimento che indichi, quali siano le tecnologie idonee da adottare, per restituire all’utente un’acqua depurata, senza dubbi sui processi utilizzati. – Dichiara attraverso una nota il Vice Presidente S.I.B (sindacato Italiano Balneari) Lazio – Presidente S.I.B Tarquinia Marzia Marzoli – Ricordiamo inoltre, che l’Arsenico è regolato dalla Direttiva 98/83/ CE, – prosegue la nota – recepita dal DL n.31 del 2 Febbraio 2001, nel quale si disciplina la qualità delle acque destinate al consumo umano al fine di proteggere la salute umana dagli effetti negativi derivanti dalla contaminazione delle acque, garantendone la salubrità e la pulizia, nella quale viene fissato il limite dell’Arsenico in 10 mcg/l.  Nel rispetto del diritto alla salute del consumatore, ma anche del turista che sceglie Tarquinia come meta turistica, è importante assicurare la potabilità dell’acqua e l’assenza di Arsenico anche nelle abitazioni, nelle seconde case con cui Tarquinia fa turismo, un sistema economico, importante nel nostro paese, da salvaguardare e proteggere.

Accogliamo positivamente l’impegno del sindaco di Tarquinia di voler realizzare un impianto di dearsenificazione per l’approvvigionamento delle acque gestite dalla Talete, – conclude la nota – dando così pienamente ragione alle motivazioni del ricorso dinanzi al tribunale del Tar Lazio, che ieri era in discussione.
Dopotutto l’ultima deroga della Regione Lazio, estesa anche al comune di Tarquinia, che spostava il limite a 20 mcg/l sarà valida fino a Dicembre 2012 dunque soltanto un impianto di dearsenificazione centralizzato potrà essere la soluzione idonea. Ringraziamo i medici dell’ Associazione Medici per l'Ambiente ISDE per la loro puntuale informazione, che hanno reso possibile l’azione legale del nostro sindacato, per sperare oggi in un accoglimento del nostro ricorso, per l’ottenimento di un impianto centralizzato nel comune di Tarquinia, così come in tutti gli altri comuni interessati dal problema dell’Arsenico, per il rispetto del diritto alla salute e per la salubrità delle acque dei nostri acquedotti."
 




FRASCATI, POSITIVO INCONTRO TRA I RAPPRESENTANTI DEI GENITORI DEGLI ALUNNI E IL PADRE PROVINCIALE DEI SCOLOPI PADRE UGO BARANI

Redazione

Frascati (RM) – "Ho appreso con grande gioia l’esito favorevole dell’incontro tra i genitori degli alunni delle Scuole Pie di Frascati e il Provinciale dei Padri Scolopi Ugo Barani. – Dichiara Stefano Di Tommaso sindaco della città di Frascati Nel corso della riunione, tenutasi mercoledì 5 dicembre – prosegue Di Tommaso –  al Collegio Nazareno, a Roma, i Padri Scolopi hanno accolto positivamente il meritorio “piano di salvataggio” proposto dalla costituenda Associazione dei genitori, rappresentando la volontà di convocare la prossima settimana la Congregazione Provinciale per l’esame degli elementi forniti e delle iniziative intraprese.
Questa mattina ho avuto un colloquio telefonico con Padre Barani, che ho ringraziato per la disponibilità e l’attenzione con la quale ha affrontato la vicenda. Questo primo significativo successo è da ascrivere alla grande mobilitazione che ha visto in primo piano, grazie all’impegno dei genitori e degli alunni stessi, del “nostro” Padre Martino, l’intera Città come testimonia anche la partecipata manifestazione pubblica di sabato 24 novembre che ha attraversato il centro storico di Frascati e la simpatica vendita dei buonissimi dolci. Così come non posso non sottolineare la posizione compatta assunta dall’intero Consiglio Comunale che ha incontrato il Padre provinciale Ugo Barani, lo scorso 15 novembre, e nel corso del quale sono state esaminate e approfondite le prospettive sul futuro della prima scuola popolare d’Europa. – Il primo cittadino conclude – Attendiamo con fiducia l’esito della seduta della Congregazione Provinciale, intanto, come Amministrazione Comunale confermiamo il nostro sostegno affinché l’Istituto Calasanzio possa raggiungere l’obiettivo condiviso dell’autonomia finanziaria e gestionale, avviando un percorso di rilancio che prevede come primo importante passo l’apertura delle iscrizioni al primo livello della Scuola dell’Infanzia e alla prima classe della Scuola Primaria".
 

tabella PRECEDENTI:

07/11/2012 FRASCATI, ISTITUTO CALASANZIO A RISCHIO CHIUSURA



BRACCIANO, TUTTO PRONTO PER LA 3 EDIZIONE DI "GUSTI BRACCIANO A KM0"

Redazione

Bracciano (RM) – Domenica di grandi iniziative il 9 dicembre a Bracciano tra enogastronomia, tipicità e tradizione e artigianato. Il fortunato Laboratorio dei Sapori del Lago Gusti Bracciano a km0, si trasferisce, alla sua terza edizione, dalla cornice del Chiostro degli Agostiniani a piazza IV Novembre. Il meglio della produzione enogastromica si presenta all’interno della II Mostra Mercato dell’Artigianato “Natale con noi” promossa dall’Associazione Commercianti Bracciano, manifestazione che si protrae fino al 26 dicembre.

“Gusti Bracciano a Km0 – commenta l’assessore al Turismo e al Commercio di Bracciano Rinaldo Borzetti  – sta andando moto bene. Domenica ci presentiamo in piazza assieme all’evento programmato dai commercianti locali”. Ma domenica a Bracciano ci sarà anche l’iniziativa “Terra Madre, Pasta Madre”. Ad organizzarla, con il patrocinio del Comune di Bracciano, la condotta Slow Food di Bracciano nella sala dell’Archivio Storico comunale.

Ad aprire l’incontro, dalle 10, ci saranno gli assessori alle Politiche Ambientali di Bracciano Paola Lucci e lo stesso assessore alle Attività Produttive Rinaldo Borzetti. “Che ne sai di un campo di grano?”. Ne parleranno, tra gli altri, Antonio, Menconi, Associazione Pani Tradizionali sul tema “Confronto tra sistemi di coltivazione e trasformazione del grano: tradizionale Vs industriale”. Nell’ambito delle testimonianze Alessio Telloni, presidente dell’Università Agraria di Manziana parlerà di “Pane a chilometro zero”, Sandro Moggi che ha un mulino a pietra ed altri. Al termine dell’incontro: degustazione di pani. Durante l’evento sarà possibile visitare la prima mostra delle paste madre dei panificatori casalinghi braccianesi.