Covid-19, il caro spesa e la necessità di spostarsi nei comuni limitrofi

L’ordinanza interministeriale dello scorso 22 marzo relativa alle ulteriori misure urgenti di contenimento del contagio sull’intero territorio nazionale ha disposto che: “Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus COVID-19, è fatto divieto a tutte le persone fisiche di trasferirsi
o spostarsi con mezzi di trasporto pubblici o privati in comune diverso da quello in cui si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute.

Molti cittadini, soprattutto quelli che risiedono nei comuni più piccoli, dove spesso non sono presenti grossi supermercati in grado di proporre un’offerta di generi alimentari esaustiva, sia sotto il profilo dei prodotti messi in vendita sia, soprattutto, sotto quello delle offerte commerciali, si sono trovati in questi giorni ad assistere al fenomeno di lievitazione dei prezzi esposti nei piccoli punti vendita. Prezzi aumentati e non di poco, quindi distanziati in maniera troppo eccessiva da quelli che si trovano invece nei supermercati dei comuni limitrofi più grandi. Una pratica, quest’ultima, che in questo periodo di grave crisi economica, per le tasche di tutti, non è risultata certamente gradita da parte dei tanti consumatori che invece avrebbero preferito aiutare il commercio locale dei piccoli centri urbani.

Si può uscire dal proprio comune per fare la spesa?

Sulle FAQ della Regione Lazio si legge che si deve fare la spesa nel posto più vicino possibile a casa o, per chi non lavora a casa, al luogo di lavoro. Infatti, gli spostamenti devono essere limitati allo stretto necessario sia tra Comuni limitrofi che all’interno dello stesso Comune. In ogni caso, si deve sempre rispettare rigorosamente la distanza tra le persone negli spostamenti, così come all’entrata, all’uscita e all’interno dei punti vendita. Per questa ragione la spesa è fatta di regola nel proprio Comune, dal momento che questo dovrebbe garantire la riduzione degli spostamenti al minimo indispensabile. Qualora ciò non sia possibile (ad esempio perché il Comune non ha punti vendita), o sia necessario acquistare con urgenza un bene non reperibile nel Comune di residenza o domicilio, o, ancora, il punto vendita più vicino a casa propria si trovi effettivamente nel Comune limitrofo, lo spostamento è consentito solo entro tali stretti limiti, che dovranno essere autocertificati.

Non sembrerebbe dunque prevista la condizione di spostarsi nel comune limitrofo nel caso in cui uno o più prodotti alimentari venduti nel proprio comune di residenza o domicilio presentino dei prezzi “esagerati” rispetto a ai prezzi applicati dalle rivendite situate nei comuni limitrofi. E in tal senso sembra muoversi l’associazione Codici che ha presentato al Prefetto di Roma una richiesta ufficiale per l’autorizzazione in deroga per i residenti del Comune di Gallicano nel Lazio ad uscire dal territorio cittadino per gli approvvigionamenti alimentari.

Ovviamente qualora il prefetto di Roma dovesse esprimere un parere favorevole la regola si applicherebbe a tutti i comuni di pertinenza.

“Parliamo di un Comune – spiega l’avvocato Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – di circa 6.500 abitanti, che ospita due supermercati e tre negozi di alimentari. Prima delle ultime disposizioni del Governo, molti cittadini si recavano nei paesi vicini per fare la spesa, perché trovavano esercizi commerciali più grandi e più forniti. A seguito delle norme introdotte dall’ultimo Dpcm, ciò non è più possibile. Riteniamo questo fatto molto grave – sottolinea l’avvocato Giacomelli – perché le attività del piccolo Comune di Gallicano nel Lazio non sono fornitissime e stanno anche subendo dei rincari e dei ritardi nell’approvvigionamento delle merci, il tutto per colpa dei fornitori. A nostro avviso in un momento così delicato bisogna tutelare i cittadini – afferma il Segretario Nazionale di Codici – pertanto abbiamo chiesto l’autorizzazione per chi ne faccia richiesta ad uscire dal territorio comunale per potersi rifornire di generi alimentari, anche soltanto una volta a settimana”.

Insomma, aiutare il commercio locale è cosa buona e giusta, ma il commercio locale non esageri nel rialzare i prezzi. E a buon intenditor poche parole.




Albano Laziale: blitz della Polizia Locale al mercato

ALBANO LAZIALE (RM) – Operazione in nottata della Polizia Locale di Albano Laziale, guidata dal Comandante Mauro Masnaghetti, al Mercato Ortofrutticolo (MOAL) in Via Tenutella. È intervenuta a supporto anche la Polizia di Stato con due autopattuglie. Gli agenti hanno censito tutti gli operatori commerciali presenti e acquisito oltre cento autodichiarazioni, prestando massima attenzione che tutte le prescrizioni del Governo per prevenire il contagio da Coronavirus fossero rispettate pedissequamente. Pertanto, coloro che erano sprovvisti di DPI sono stati invitati ad andare via e tornare presso le proprie abitazioni. È stato inoltre accertato che nessuno dei presenti provenisse dal Comune di Fondi o da altre zone rosse.




Albano laziale, muore dopo essere precipitato in strada

ALBANO LAZIALE (RM) – Muore dopo essere precipitato dal 5 piano di una palazzina. E’ successo ieri sera verso le 21.30 in via Rossini ad Albano laziale dove a perdere la vita è stato un ragazzo di 26anni, di madre italiana e padre marocchino, che dalle prime indiscrezioni pare soffrisse di uno stato depressivo.

Sul posto è intervenuta una volante della Polizia di Stato del commissariato di Albano allertata da un ragazzo che si trovava nei paraggi e i Carabinieri di Albano e di Castel Gandolfo.

Il corpo è stato affidato all’autorità giudiziaria per le indagini del caso

E non si esclude l’ipotesi del suicidio che potrebbe essere stata indotta dallo stato depressivo di cui pare soffrisse il ragazzo. Uno stato, che con le ultime norme anticoronavirus che impongono la permanenza in casa, potrebbe essere stato addirittura enfatizzato. Nel momento della tragedia in casa c’era solo la madre del 26enne.




Genzano di Roma, Flavio Gabbarini al Commissario Straordinario: “I cittadini chiedono la disinfezione delle strade”

“Con questa breve nota mi rivolgo al Commissario Straordinario del Comune di Genzano di Roma affinchè ponga fine al più presto agli “approfondimenti” del dirigente e degli uffici a lui afferenti riguardo la pratica, già annunciata e poi sospesa, della disinfezione delle superfici stradali e della pavimentazione urbana con disinfettanti come l’ipoclorito di sodio.

Tre giorni
mi sembrano eccessivi per interpretare delle direttive impartite dall’ISPRA (Istituto superiore per la protezione e
la ricerca ambientale) sull’utilizzo di prodotti chimici disinfettanti in questo momento di emergenza sanitaria dove
tante persone sono in prima linea per combattere il covid-19 e la quasi
totalità della popolazione diligentemente resta a casa nel rispetto delle
regole impartite da Governo e Regione.

In questi
giorni è necessario informare tempestivamente i cittadini e spiegare loro cosa
si sta facendo,
senza  che la comunicazione compaia  e scompaia lasciando i cittadini nell’incertezza a causa di
un comunicato scarno e tardivo la cui lettura è lasciata alla libera
interpretazione.

Ma venendo al caso in questione: sanificare o no le superfici stradali e la
pavimentazione urbana?

Io rispondo si!

E sarebbe
confortante che anche l’istituzione pubblica e i suoi apicali prendessero tale
decisione senza ulteriori tentennamenti.

Infatti
leggendo con attenzione le indicazioni e le line guida di vari istituti di
prevenzione e controllo delle malattie e dell’ambiente non si evince il divieto
di utilizzo di prodotti disinfettanti/igienizzanti come l’ipoclorito di sodio
(contenuto nella candeggina per uso domestico) ma si deduce una chiara
raccomandazione a non usarli ripetutamente
e in quantità eccessive per la disinfezione delle strade poiché  potrebbe causare inquinamento ambientale.

È
vero anche che, ad oggi,
non vi sono evidenze a supporto dell’efficacia del trattamento, ma è pur vero
che è opportuno procedere alla pulizia ordinaria con detergenti convenzionali e
alla disinfezione stradale e della pavimentazione della città con disinfettanti
chimici (ipoclorito di sodio) una tantum in situazioni di emergenza
sanitaria. Se tale trattamento non avrà efficacia contro il covid-19 lo vedremo
in seguito ma comunque sarà servito a garantire uno stato di igiene più
avanzato per il territorio cittadino.

In ultimo, a
prova che l’ISPRA ha comunicato agli Enti locali delle indicazioni tecniche e non il divieto di utilizzo di ipoclorito di sodio
le chiedo di soffermarsi su quando scritto nell’ultima parte delle
raccomandazioni suggerite.

“ Pertanto, nel caso
in cui le autorità locali ritengano necessario, per finalità di tutela
della salute pubblica, l’utilizzo di ipoclorito di sodio
nelle pratiche di pulizia delle superfici stradali e pavimentazione
urbana, dovrebbe intendersi come integrativo e non sostitutivo delle modalità
convenzionali di pulizia stradale e limitato ad interventi straordinari”.

Tutto ciò
conferma che la decisione ultima spetta a Lei in quanto Commissario straordinario del nostro Comune e che come tanti di noi
cittadini ritenga necessario questo intervento straordinario di disinfezione
pur con tutte le accortezze sugerite 
nell’uso straordinario di ipoclorito di sodio.

A riprova di
quanto affermato in precedenza vorrei ricordare tutte le raccomandazioni suggerite dall’Ispra
per la “pulizia” delle strade per dare rassicurazioni ai cittadini che le disposizioni, che Lei impartirà ai dirigenti,
saranno in linea con il sentimento comune della popolazione che esige azioni a
tutela della salute e dell’ambiente.

– I sistemi
di aspersione devono operare in prossimità delle superfici minimizzando il
trasporto a distanza di aerosol;

– È
consigliabile che il servizio di pulizia sia effettuato con macchine
spazzatrici e solo ove non possibile con dispositivi manuali a getto d’acqua a
pressione ridotta e sospendendo in ogni caso l’utilizzo di soffiatori
meccanici;

– È
preferibile avviare le operazioni di aspersione esclusivamente in aree urbane
pavimentate che siano drenate in pubblica fognatura mista o dedicata alle sole
acque meteoriche;


L’applicazione delle soluzioni di ipoclorito di sodio deve avvenire bagnando le
superfici ma evitando ruscellamenti che trasportino la sostanza in
significative quantità nel sistema fognario con possibili ripercussioni sui
sistemi biologici dei depuratori; in tutti i casi risulta necessario informare
il gestore del Servizio Idrico Integrato, per consentire l’attivazione, dove
possibile di misure di mitigazione;


L’applicazione delle soluzioni di ipoclorito di sodio deve avvenire osservando
adeguate distanze da fossi, fossati, corsi e specchi d’acqua, preferendo per
queste situazioni, ove possibile, metodi di nebulizzazione rispetto a quelli di
lavaggio e comunque, in modo da evitare ruscellamenti di soluzione nelle acque
superficiali che possano comportare effetti nocivi diretti e indiretti su fauna
e flora che le abitano;

– Va
mantenuta un’adeguata distanza dalle colture in modo che queste non siano
interessate da aerosol;

– Va evitata
l’applicazione sul suolo non impermeabilizzato (limitarsi a irrorare le
superfici urbanizzate strade, piazze, marciapiedi);

– Per
ottimizzare l’azione dell’ipoclorito di sodio l’impiego dello stesso è
opportuno avvenga nelle ore di minore insolazione (ore notturne);

– Va evitata
l’applicazione in caso di presenza di vento.

Flavio Gabbarini”




Albano laziale, Fratelli d’Italia: ecco le proposte per affrontare insieme il presente ed il futuro

ALBANO LAZIALE (RM) – Fratelli d’Italia ad Albano laziale sta inviando in queste ore via pec al protocollo del Comune alcune proposte.

Riceviamo e pubblichiamo:

“E’ il momento di lavorare tutti insieme, pensando già al futuro oltre che a gestire i problemi del quotidiano. L’unico modo per riprenderci da questa crisi è rimboccarci le maniche tutti insieme mettendo da parte antichi rancori personali e posizioni politiche, solo con un tavolo unitario mettendo a disposizione le migliori risorse di ognuno potremo rialzare la testa”.

“Fratelli d’Italia di Albano Laziale, in queste ore e giorni di difficoltà, non dimenticando il proprio ruolo che è e rimane, in qualsiasi situazione, quello di fungere da organo di trasmissione tra le esigenze della cittadinanza e le istituzioni e di attuare qualsiasi iniziativa utile per i cittadini sulla base dei principi di solidarietà sociale.

Per questo motivo riteniamo doveroso ed utile alla cittadinanza condividere con il Sindaco, la giunta e la maggioranza di governo, alcune nostre proposte che siano di aiuto a sostenere ed aiutare la popolazione in questi giorni convulsi. Riteniamo, infatti:

  • che è necessario condividere le misure con il
    Sindaco e la sua Giunta attraverso un tavolo permanente con le opposizioni che
    possa concordare e aggiornare le misure economiche/sociali al mutare delle
    condizioni;
  • che la sicurezza sanitaria deve essere accompagnata
    immediatamente da un piano di messa in sicurezza delle imprese e delle attività
    commerciali, pena una catastrofe per il tessuto economico e sociale della
    Città;
  • che debba essere, già da oggi, individuato un
    pacchetto di misure che dovrà interessare tutti i settori colpiti: turismo,
    agroalimentare, manifatturiero, cultura, spettacolo, commercio, liberi
    professionisti ed artigiani.

Queste sono le nostre proposte:

SANITA’

  • Attivazione di un numero telefonico dedicato alle emergenze che funga anche da point informativo all’intero territorio comunale;
  • Emissione di una ordinanza che obblighi i gestori dei supermercati di limitare gli accessi della clientela e verificare che quest’ultima acceda ai locali dotata di protezione della bocca e del naso. Nel caso in cui i clienti non fossero dotati di protezione delle vie aeree il supermercato dovrà distribuire i  dispositivi di protezione individuale (maschere e guanti) ed in caso di mancanza di disponibilità deve essere negato l’accesso. Si fa presente che è sufficiente coprirsi bocca e naso con sciarpe, foulard o similari in assenza di mascherine. Si richiede, inoltre, che il gestore si faccia carico di igienizzare i poggia mano dei carrelli dopo ogni uso;
  • Distribuzione nel territorio, in prossimità delle attività commerciali autorizzate, di dispenser igienizzanti;
  • Sanificare quotidianamente i mezzi di trasporto pubblici e gli uffici pubblici;
  • Verificare la disponibilità di personale medico e sanitario (medici, infermieri, psicoterapeuti) utilizzabile sul territorio ed istituzione di uno specifico albo comunale;

FAMIGLIE, IMPRESE, COMMERCIANTI,  PROFESSIONISTI, ARTIGIANI

  • Sospendere per 90 giorni i verbali e/o gli accertamenti emessi dal Comune;
  • Sospensione per i commercianti delle tasse comunali;
  • Semplificazione delle pratiche amministrative previo utilizzo della posta elettronica certificata come, a titolo esemplificativo, presentazione delle pratiche edilizie;
  • Elaborare da subito un piano di supporto e di rilancio immediato delle attività produttive, commerciali e  professionali del territorio, condiviso con tutto il consiglio comunale;
  • Istituzione di uno Sportello “Cura Italia” per supporto e chiarimenti ad imprese ed aziende del territorio;
  • Una deroga al limite volumetrico del mastello nella raccolta dell’indifferenziato;
  • Rinvio dei pagamenti TOSAP ed ICP;
  • Predisposizione di un albo di badanti per accudire disabili e /o anziani

VOLONTARIATO

  • Semplificazione delle procedure di affiliazione alla Protezione Civile per svolgere attività di volontariato e di assistenza anche utilizzando, sotto il coordinamento e controllo della Protezione Civile stessa, le associazioni di volontariato presenti sul territorio;

Queste sono le nostre proposte, siamo a disposizione
dell’amministrazione per dare ogni strumento per realizzarle. Insieme ne
usciremo.

Il  Gruppo Consiliare di Fratelli d’Italia Massimo Ferrarini, Federica Nobilio, Edmondo Segrella, Marco Silvestroni

Il Coordinamento di Fratelli d’Italia di Albano Roberto Cuccioletta




Velletri, discarica “Lazzaria”: 210mila euro per le prime operazioni di chiusura

VELLETRI (RM) – Aggiudicate alla ditta SQUALO 7 srl le attività preliminari di chiusura definitiva della discarica esaurita Lazzaria nel comune di Velletri.

La SQUALO 7 ha offerto un ribasso del 33,162% sull’importo a base di gara, per un importo di aggiudicazione pari ad 183.676,38 euro oltre oneri della sicurezza pari ad 7.504,10 euro e oltre IVA 10% pari a 19.118,05 euro per un totale complessivo di € 210.298,52.




Grottaferrata, fake news quotidiane: nessuna suora è andata in viaggio a Cremona

GROTTAFERRATA (RM) – I responsabili dell’Istituto delle Figlie di San Camillo stanno valutando azioni legali in merito all’articolo del “Fatto Quotidiano” dove viene affermato che le suore di Grottaferrata avrebbero potuto contagiarsi in occasione di un viaggio fatto a Cremona.

Dalla direzione dell’Istituto viene chiarito che nessuna suora di Grottaferrata si è mai recata a Cremona negli ultimi due mesi. “C’era stata una suora di Cremona – specificano dalla direzione dell’Istituto – che si era fermata a Grottaferrata più di due settimane fa, più specificatamente intorno alla fine di febbraio”.

La Asl Rm2 fa sapere che tutte le suore che lavorano come caposala all’Ospedale Madre Giuseppina Vannini sono risultate negative al tampone. A conferma che il cluster è focalizzato e isolato presso l’Istituto di Grottaferrata posto sotto isolamento.




Albano laziale, ancora tre casi. Il bilancio sale a 11

ALBANO LAZIALE (RM) – 11 i casi registrati ad oggi ad Albano laziale. Tre in più rispetto gli 8 di tre giorni fa. E sempre nella sola giornata di oggi salgono a 37 i nuovi casi positivi nella Asl Roma 6, inclusivi delle 20 suore del Convento di Grottaferrata.

“La crescita, per fortuna, non è esponenziale. – hanno dichiarato dal Comune di Albano laziale – Ma questo fatto non ci deve indurre ad abbassare la guardia. Sono giornate fondamentali per ridurre la diffusione del contagio, restate a casa!”




Nemi, villa delle Querce: arriva con uno scompenso cardiaco, diventa positivo al Covid-19 e contagia i compagni di stanza. Ecco cosa è successo

L’intervista al direttore della clinica Villa delle Querce

NEMI (RM) – Contattato il direttore della clinica Villa delle Querce Dottor. Ferappi, lo stesso si è mostrato disponibile a rispondere alle nostre domande. E con estrema trasparenza ci ha spiegato cosa è successo.

Ferappi ha tenuto a ribadire più volte che è stata effettuata una procedura corretta nella gestione dei pazienti risultati positivi e che tutte le decisioni sono state prese seguendo quanto previsto dalla normativa e in stretto contatto con la Asl Rm6.

Buongiorno Direttore e grazie per avermi risposto. Cosa è successo con i casi Covid-19 all’interno della struttura? Sappiamo che c’è stato un primo caso entrato per dei problemi cardiaci che poi si è rivelato essere positivo al Coronavirus che purtroppo ha infettato anche altri due pazienti che erano nella stanza con lui e che erano ricoverati per altre patologie. Un parente di una persona positiva è estremamente preoccupato e ci ha contattato.
Intanto le premetto che riteniamo di aver applicato le procedure corrette perché abbiamo sottoposto il nostro operato all’attenzione del servizio di Prevenzione SPreSAL della ASL RM6 nella persona del dottor Maurizio Leone il quale ci ha risposto che le procedure erano state eseguite in maniera corretta. Lo stesso ci ha suggerito di inserire alcune voci, alcuni richiami di normativa che noi abbiamo prontamente inserito nella revisione successiva e le abbiamo messe in atto.

Mi fa capire com’è andata con i pazienti che sono stati contagiati a seguito del primo caso accertato? Ci parla di questo terzo caso positivo che ci risulta si trova ancora nella struttura?
Il terzo caso positivo può risalire a una quindicina di giorni fa quando è venuto a contatto con il primo paziente arrivato da Palestrina, ospedale non a rischio, ricoverato con uno scompenso cardiaco e che poi ha manifestato la positività soltanto dopo. Il primo paziente di Palestrina, ultranovantenne, è stato subito trasferito allo Spallanzani e fortunatamente alla sua veneranda età non è stato necessario intubarlo e le sue condizioni sono buone. A seguito del primo caso gli altri degenti della stanza hanno manifestato la positività pian piano.

Nel tempo intercorso tra l’effettuazione del primo tampone e l’esito, avete lasciato il paziente di Palestrina insieme agli altri pazienti?
Il 7 marzo abbiamo predisposto l’isolamento. All’inizio tutti nella stessa stanza. Poi accertata la prima positività li abbiamo separati. Comunque il risultato del tampone è arrivato dopo 12 ore e c’è da dire che gli altri pazienti erano in contatto con la persona di Palestrina già da diversi giorni, nella settimana dal primo al sette di marzo. All’inizio di marzo non c’erano così tanti casi di Coronavirus nel Lazio e Palestrina faceva parte degli ospedali non a rischio.

Il primo paziente quando si è positivizzato?
L’otto marzo (domenica n.d.r.)

E gli operatori sanitari che sono entrati in contatto con queste persone?
Sono stati individuati, contattati, inviati in elenco al Sisps e secondo l’ordinanza del 6 marzo continuano a lavorare ma sono posti in sorveglianza sanitaria, se vuole in quarantena, dal servizio di Prevenzione e sono asintomatici.

Quindi mi conferma che nonostante siano venuti in contatto con i pazienti positivi, gli operatori sanitari individuati sono monitorati ma continuano a lavorare?
Si, continuano a lavorare perché asintomatici. In base all’articolo 22 dell’ordinanza del 6 marzo.

Ci sono operatori sanitari che hanno manifestato sintomi?
Abbiamo due infermieri in casa con un po’ di raffredore e febbre, abbiamo fatto fare i tamponi dalla Asl e sono risultati entrambi negativi, quindi rimangono a casa perché sono sintomatici. Ma se gli operatori sanitari in casa dovessero continuare ad avere manifestazioni correlabili all’infezione da covid -19 scatterebbe il secondo tampone per escludere una successiva positività.
Gli infermieri sono dotati tutti di mascherina o ci sono carenze di dispositivi?
Non abbiamo carenza di dispositivi di protezione individuale al punto tale che abbiamo fornito delle mascherine perché in abbondanza.

Com’è l’attuale situazione del terzo paziente?
Le faccio presente che avuta la seconda positività dell’ex degente che aveva condiviso la stanza con il primo positivo e gli altri due, questo secondo contagiato è stato trasferito allo Spallanzani. Ci tengo a precisare che nonostante gli altri due fossero asintomatici e apiretici e nonostante la normativa non prevedesse il tampone, abbiamo deciso di fare ugualmente il tampone anche a questi due pazienti asintomatici. Uno è risultato positivo (il terzo caso Covid-19 n.d.r.) e un altro negativo.

E a quel punto che avete fatto?
Il positivo è risultato asintomatico e afebbrile (senza febbre n.d.r.), abbiamo chiamato lo Spallanzani che ci ha risposto che al momento non aveva posto e in quanto asintomatico di tenerlo in osservazione e isolamento così come era in osservazione da prima. Da ieri (giovedì 19 marzo 2020 n.d.r.) ha iniziato ad avere sintomi di difficoltà respiratoria, abbiamo fatto l’emogas ieri al limite e oggi (20 marzo n.d.r.) è peggio e ci siamo mossi per trovare un posto letto in una struttura adeguata. Lo Spallanzani non ha posti letto e così ci siamo rivolti al reparto di pneumoinfettivologia di Tor Vergata i cui posti sono gestiti dalla centrale del 118. Avvertita la centrale del 118 con un fax dal primario di quel reparto, adesso attendiamo disposizioni per poterlo trasferire nel più breve tempo possibile. Aldilà del primo caso che ha contagiato i colleghi nella stessa stanza non ho avuto altri casi in Medicina nonostante gli arrivi dai pronto soccorso.

Il paziente dove si trova al momento?
Si trova nel reparto di Medicina in una stanza singola in isolamento per due motivi. Il primo è che è l’unico reparto per acuti che abbiamo e il secondo è che per un chiaro motivo di norma igienica non lo porto in giro per l’ospedale. Tutti gli accertamenti vengono fatti solo nella stanza del paziente. Il paziente non si muove dal 7 di marzo da quella stanza.
Capisco la preoccupazione del parente del paziente che l’ha contattata le ripeto che non era possibile prevedere che quel paziente arrivato da Palestrina con uno scompenso cardiaco, con un questionario epidemiologico negativo, proveniente da un ospedale non a rischio, potesse essere sospetto e quindi andava posto in isolamento appena arrivato. Non era possibile prevedere le conseguenze. Tutte le procedure sono state corrette. Abbiamo fatto il massimo.




Lanuvio, rinviati a giugno i pagamenti di Tosap e ICP

LANUVIO (RM) – L’amministrazione comunale di Lanuvio rinvia il pagamento di TOSAP e ICP al 30 giugno.

La giunta Comunale, riunitasi oggi in remoto attraverso piattaforma telematica, ha approvato il rinvio dei termini di versamento per la tassa per l’occupazione del suolo pubblico e dell’imposta comunale sulla pubblicità al 30 giugno 2020.

Le misure si inquadrano all’interno dei provvedimenti disposti per l’emergenza dettata dal Covid-19. “Tali decisioni – spiega il Sindaco Luigi Galieti– hanno come obiettivo il sostegno degli operatori economici al fine di contenere gli effetti delle ripercussioni economiche provocate dall’emergenza epidemiologica sulle attività del territorio”.




Castelli Romani, calo vendite prodotti agricoli: al via consegne a domicilio Cia di Roma

Sempre più complicata la situazione per il comparto agroalimentare . L’effetto Coronavirus ha , sostanzialmente, portato alla deriva un settore importante, una voce economica rilevante per il nostro comprensorio. Nella zona dei castelli romani , infatti, gli agricoltori sono in ginocchio, ridotti a riportare a casa carichi di verdure, frutta e ortaggi invenduti al Car di Guidonia. Nel corso della trasmisione Agorà, in onda su Rai 2 questa mattina , è intervenuto il presidente di Cia Roma Riccardo Milozzi. Il grido di rabbia si unisce a quello di molti produttori, stanchi e impauriti del futuro. ” Non abbiamo ancora tempo a disposizione, se non ci saranno interventi urgenti e gli italiani non si convincono ad acquistare prodotti del made in italy finiremo nel lastrico – ha detto Milozzi -. Nel territorio della provincia di Roma ci sono aziende in difficoltà e in procinto di abbandonare le terre. Dobbiamo incentivare le vendite delle nostre prelibatezze, consumare qualità e bontà, sia per il benessere personale sia per sostenere l’economia italiana” . I dati che arrivano dal territiorio: da Marino a Cerveteri, , sono inesorabili e stanno gettando nella sofferenza gli agricoltorori. Motivo che spinto la Cia, Confederazione Agricoltori Italiani a promuovere una significativa iniziativa, la consegna a domicilio dei prodotti. Dal campo alla tavola, è il nome del progetto di consegna degli agricoltori a domicilio. Vino, olio, ortaggi, frutta e verdura da consegnare a domicilio consultando il sito
https://iprodottidalcampoallatavola.cia.it/