VITERBO LAGO DI VICO, LA PROCURA INTERVIENE LADDOVE L'INERZIA REGNA. SEMBRA IL TRAILER DEL LAGO ALBANO

Chiara Rai

Puntando i riflettori sul lago di Vico (Viterbo), mi sembra quasi di vedere un possibile infausto epilogo che potrebbe scatenarsi sul lago Albano (Castel Gandolfo). Sono anni e anni che si parla di inquinamento e adesso la Magistratura marca stretto tutti, amministratori compresi. Stiamo devastando, distruggendo i nostri laghi che sono ad un passo dal decesso cronico. Si strumentalizzano politicamente le poche proposte valide, parlo di progetti redatti da esperti, che potrebbero salvare in calcio d'angolo la situazione. Si preferisce adagiare qualche fiore sul bacino lacustre e parlare sulle cronache di "funerale" annunciato. Anziché pensare ad altri business, gli amministratori dovrebbero assimilare come priorità la salvaguardia della salute dei cittadini che li hanno messi in poltrona, cercando, con le unghie tirate fuori in campagna elettorale, di tutelare il nostro patrimonio naturalistico. Questo dovrebbero fare gli amministratori prima di tutto, prima dei cittadini stessi, prima degli ambientalisti e soprattutto prima dei giornalisti. L’acqua del lago di Vico non è potabile e a confermarlo sono, tra gli altri, dalle università di Roma e di Viterbo, che asseriscono la contaminazione del bacino mediante prodotti chimici provenienti da attività agricole sulle sue sponde. Ciò ha portato alla proliferazione dell’alga rossa (problema che attanaglia anche il Lago Albano ai Castelli Romani). I 300 mila euro spesi in potabilizzatori dalla giunta Pdl guidata dall’ex primo cittadino di Caprarola Alessandro Cuzzoli non sono serviti ad arrestare il fenomeno dell’alga rossa e tantomeno la concentrazione di arsenico nell’acqua che oscilla intorno ai 12 microgrammi per litro (supera cioè i limiti consentiti dalla legge).
Adesso l’ex sindaco di Caprarola e consigliere provinciale Pdl Alessandro Cuzzoli e Massimo Sangiorgi primo cittadino di Ronciglione, sono iscritti sul registro degli indagati della Procura di Viterbo nell’ambito dell’inchiesta sull’inquinamento del lago di Vico. L’ipotesi di reato nei confronti di questi signori è “disastro colposo, omissione di atti d’ufficio, distribuzione al consumo di acque contaminate”.  L’accusa del Pubblico Ministero Franco Pacifici, titolare del fascicolo, nei confronti dei due amministratori, il primo in carica fino al 2011 e il secondo fino al maggio scorso, è l’omissione di azioni e provvedimenti atti a ridurre il tasso di arsenico ma anche la proliferazione dell’alga rossa nel lago di Vico, dal quale (fatto grave) i due comuni traggono l’approvvigionamento idrico.

L’indagine della procura è iniziata circa un anno fa, a seguito di varie denunce presentate da diverse associazioni dei consumatori, dal Tribunale per i diritti del malato e da alcuni privati.

Secondo la Procura, inoltre, i due sindaci non avrebbero vigilato sulla quantità  di concimi usati dagli agricoltori nei vasti noccioleti che circondano il lago, ritenuti la principale causa della proliferazione dell’alga rossa, tossica per la salute.  Cosa si è fatto sostanzialmente? Si è eliminata radicalmente l’erba sotto le piante, rendendo i noccioleti distese di polvere irrorate di veleni.

Intanto il Pubblico Ministero Pacifici ha chiesto un incidente probatorio. Se il Gip accoglierà la richiesta, ci saranno dei periti incaricati di fare il punto sullo stato dell’inquinamento, accertarne le cause e indicare i provvedimenti che avrebbero dovuto essere adottati per prevenire lo stato di fatto.

Un’interrogazione alla Commissione Ue sulle problematiche ambientali del lago di Vico nel Lazio é stata presentata dal capodelegazione Idv al Parlamento europeo, Niccoló Rinaldi.

Inoltre, l’Associazione italiana medici per l'ambiente-Isde (International Society of Doctors for the Environment – Italia) di Viterbo il primo agosto 2012 ha presentato al ministro della Salute e dell’Ambiente una nuova segnalazione – esposto , che segue a quella del 30 marzo 2010, in merito  al degrado ed inquinamento del lago di Vico e ai possibili rischi sanitari per le popolazioni di Caprarola e Ronciglione. Nella segnalazione – esposto sono state richieste anche dettagliate  informazioni relative agli interventi finora realizzati.

Ecco il testo:
L’Associazione italiana medici per l’ambiente- Isde  (International Society of Doctors for the Environment – Italia) chiede di conoscere nel dettaglio gli interventi finora realizzati a tutela della salute delle persone e per la bonifica e la salvaguardia del lago di Vico come già richiesto nell’esposto – segnalazione del  30 Marzo 2010  (in allegato) al Ministro dell’Ambiente e al Ministro della Salute.
Il lago di Vico, come  noto,  è  un lago  vulcanico di grande bellezza e di importanza europea per il suo  particolarissimo ecosistema tanto che, già nel lontano 1982,veniva istituita la Riserva naturale regionale del lago di Vico (legge regionale del 28 settembre 1982 n. 47 e successiva legge regionale del 24 dicembre 2008 n. 24) che tra i vari compiti, avrebbe dovuto anche “ preservare l'equilibrio biologico del lago e l'effettiva potabilità delle sue acque”.
Come invece già  rappresentato nell’esposto – segnalazione  del 30 marzo 2010, il lago continua ad essere affetto da un gravissimo processo di eutrofizzazione con marcata riduzione del quantitativo di ossigeno nelle sue acque; sempre più frequenti e massicce fioriture del cianobatterio Plankthotrix rubescens, detto anche alga rossa, capace di produrre una microcistina cancerogena, non termolabile e tossica per gli esseri umani, per la flora e la fauna lacustre; persistenti ed elevati  valori di arsenico nelle sue acque –  altro elemento tossico e cancerogeno di classe 1 secondo la classificazione Iarc (Agenzia internazionale di ricerca sul cancro).
Le massicce fioriture  del  cianobatterio Plankthotrix rubescens, che nel corso degli ultimi anni si sono fatte sempre più frequenti ed intense, sono state favorite verosimilmente dall’uso ultradecennale di fertilizzanti e fitofarmaci nelle vaste aree coltivate a noccioleti in prossimità del lago, da scarichi fognari abusivi o non a norma, e da possibili attività illecite condotte all’interno della Riserva naturale.
Nel 2010 sono stati presentati dati allarmanti che hanno evidenziato la presenza di altre sostanze tossiche e cancerogene, di norma estranee alle acque del lago ( mercurio, idrocarburi policiclici aromatici – IPA), e nei suoi sedimenti sono state riscontrate alte concentrazioni di Arsenico, Cadmio e  Nichel ,sulla cui presenza e provenienza l’Isde di Viterbo ha più volte chiesto l’avvio di specifiche indagini.
Altro possibile elemento concausale, inquietante ed aggravante, è quello rappresentato dalla possibile azione  di inquinamento dovuta agli agenti contaminanti individuati nel sottosuolo del dismesso Magazzino Materiali di Difesa Nbc di Ronciglione, ubicato anch’esso in prossimità delle sponde del lago e in attesa di  una futura bonifica.
In questo contesto di costante e perdurante aggravamento del degrado e dell’ inquinamento dell’ecosistema lacustre vicano risulta di tutta evidenza e di fondamentale importanza la conoscenza della classificazione attuale delle acque del lago che  già nel  2004 erano definite di classe A2.
Il D. Lgs. 152/06  infatti individua tra le acque superficiali a specifica destinazione funzionale, le “acque dolci superficiali destinate alla produzione di acqua potabile” e stabilisce che le acque dolci superficiali destinate alla produzione di acqua potabile, in base alle caratteristiche fisiche, chimiche e microbiologiche possedute, siano classificate dalle Regioni, nelle categorie A1, A2, A3 e sottoposte a specifici e particolari trattamenti prima della loro distribuzione ad uso potabile alle popolazioni.
Questo stesso Decreto legislativo impone che le acque dolci superficiali che presentano caratteristiche fisiche, chimiche e microbiologiche qualitativamente inferiori ai valori limite imperativi della categoria A3 possono essere utilizzate, in via eccezionale, solo nel caso in  cui non sia possibile ricorrere ad altre fonti di approvvigionamento e a condizione che le acque siano sottoposte ad opportuno trattamento che consenta di rispettare le norme di qualità delle acque destinate al consumo umano.
Studi e dati non controvertibili della Asl di Viterbo, dell’Arpa – Lazio, dell’Università della Tuscia, dell’Università di Roma “ La Sapienza”  e dell’Istituto Superiore di Sanità, fanno presumere realisticamente, in assenza di una risposta ufficiale dalla Regione Lazio, più volte sollecitata anche con interrogazioni parlamentari e regionali e dalla Prefettura di Viterbo, che l’attuale classificazione delle acque sia A3 o addirittura inferiore, il che dovrebbe imporre l’obbligo immediato di abbandonare la captazione delle acque del lago di Vico anche alla luce della persistente e comprovata inadeguatezza dei sistemi di potabilizzazione attualmente in uso.
In particolare gli acquedotti dei Comuni di Caprarola e Ronciglione sono riforniti  in misura preponderante da acque captate dal lago di Vico, e da anni si susseguono ordinanze di non potabilità che attestano il possibile rischio per la salute dei cittadini che possono essere esposti, e ormai da lungo periodo, alle sostanze tossiche e cancerogene presenti in esse ovvero: attraverso il loro uso per bevande, preparazioni alimentari, per fini igienico-sanitari e con il consumo di fauna ittica proveniente dal lago.
Numerose interrogazioni da parte di deputati, senatori, europarlamentari e consiglieri regionali , le ultime nel mese di luglio 2012,  hanno  condiviso e sostenuto la richiesta di interventi e le soluzioni proposte dalla nostra Associazione.
Anche il Commissario all'Ambiente dell'Unione Europea è  costantemente  informato di questa situazione ed è intervenuto richiamando al rispetto degli obblighi di legge in materia ambientale e sanitaria e delle norme comunitarie.
L’Isde di Viterbo, per responsabilità etica e scientifica, ribadisce ancora una volta ai ministri  in indirizzo, come da ormai cinque anni, le proprie proposte per una corretta gestione e soluzione di questa vicenda che abbia il risanamento del  lago di Vico e la salubrità delle sue acque ad uso potabile, come due obiettivi possibili, di eguale ed indissolubile importanza ed urgenza.
In sintesi:
–          abbandono immediato della captazione di acqua dal lago di Vico e contestuale reperimento di fonti alternative di approvvigionamento idrico, anche mediante autobotti, per i cittadini, le scuole, gli esercizi pubblici e le industrie alimentari di Caprarola e Ronciglione;
–          costante monitoraggio di tutte le sostanze tossiche e cancerogene che possono contaminare le acque destinate a consumo umano, la fauna e la flora lacustre;
–          biomonitoraggio per sostanze inquinanti della flora, fauna lacustre  e delle aree circostanti;
–           installazione di impianti pilota per lo studio di una potabilizzazione extralacustre veramente efficace delle acque in relazione alle loro criticità;
–          ricerca  immediata di fonti idriche definitive e  alternative a quelle lacustri (costruzione di pozzi da dotare di dearsenificatori);
–          informazione ampia e diffusa ai cittadini, negli studi medici, nelle scuole, negli ambulatori della Asl e presso l’ospedale di Ronciglione;
–          inizio immediato di un monitoraggio di lungo periodo relativo allo stato di salute delle persone e in particolare dei bambini;
–          drastica riduzione dell’uso di fitofarmaci in tutta la conca del lago di Vico con graduale riconversione al biologico di tutte le attuali forme di coltivazioni agricole;
–          controllo e verifica di tutti gli scarichi fognari delle utenze private e pubbliche poste in prossimità del lago;
–          rapido avvio della bonifica del deposito militare Nbc di Ronciglione;
–          intensificazione dei controlli di tutte le attività notturne e diurne all’interno della Riserva (in considerazione anche di un recente rogo che ha provocato la distruzione di oltre 60 ettari di bosco  e  la cui natura appare di possibile origine dolosa, come riportato dalla stampa locale).

In attesa di un cortese ed urgente riscontro alle questioni in oggetto, si inviano distinti saluti,

dottoressa Antonella Litta
referente per Viterbo dell’Associazione italiana medici per l'ambiente – Isde
 (International Society of Doctors for the Environment – Italia)

ALTRI tabella:

28/08/2012 CASTEL GANDOLFO, IL LAGO ALBANO HA I GIORNI CONTATI. TOC TOC… REGIONE? MA I SOLDI LI HAI DATI?
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TARQUINIA, CENTRALE A CARBONE TVN: MAZZOLA RISPONDE AGLI ATTACCHI

Mazzola: “Assurde le loro dichiarazioni prendono di petto me, invece di creare di comune accordo, come sempre è stato fatto quando si sono presentate situazioni critiche ( o presunte tali) per la città, un piano e una sinergia unitaria per agire e davvero per il bene della città, magari per dare ancora più forza ai controlli di TVN”

 

Redazione

“Ci siamo di nuovo, la minoranza, Sel, e il gruppo per il Bene di Tarquinia, unitariamente al sindaco Tidei, invece di fare fronte comune e vedere di risolvere i problemi insieme che cosa fanno? Attaccano il sottoscritto, dimenticando di andare contro a quel principio di unitarietà di intenti per salvaguardare il territorio”. Dopo la risposta del sindaco Mazzola al primo cittadino civitavecchiese, accusato di ritenere la questione inquinamento un fatto privato, e dove recriminava un comportamento da parte di Tidei disdicevole autoritario e ignaro delle esigenze dei territori confinanti con Civitavecchia, adesso il primo cittadino tarquiniese risponde ai tanti attacchi ricevuti. “Ho letto, infatti, con stupore gli attacchi contro la mia persona da parte della minoranza consiliare di centrodestra e del gruppo politico Per il Bene di Tarquinia. – riferisce il sindaco – Vedo con tristezza che, nonostante la batosta elettorale, il gruppo Per il Bene di Tarquinia è rimasto sulle stesse posizioni: muro contro muro a prescindere, eppure ciò che ho rivendicato è il coinvolgimento di questa amministrazione che deve sapere, se realemnte esistono queste ipotetiche 37 criticità ventilate da Tidei. Quindi, lo scopo non è ottenere soldi, (che sono andati comunque alla città di Tarquinia) ma quello di sapere come stanno i fatti secondo Tidei o chi per lui e conoscere la risposta data da Enel nel meeting con il primo cittadino di Civitavecchia. Sintomatico vedere che Per il Bene di Tarquinia non recrimini contro chi fa trattative con Enel, ma contro di me”. “Tra l'altro – spiega Mazzola – dai dati rilevati dall'Arpa Lazio, dall'Osservatorio ambientale dei sindaci, dall'Università la Tuscia e dalle stesse dichiarazioni della Procura della Repubblica, dette criticità non risulterebbero, in caso contrario però sarei il primo a chiedere il fermo degli impianti”. Mazzola risponde poi alla minoranza tarquiniese di centrodestra: “Assurde le loro dichiarazioni – aggiunge Mazzola – prendono di petto me, invece di creare di comune accordo, come sempre è stato fatto quando si sono presentate situazioni critiche ( o presunte tali) per la città, un piano e una sinergia unitaria per agire e davvero per il bene della città, magari per dare ancora più forza ai controlli di TVN” . “Sono assurdi ancora di più questi attacchi beceri – conclude il primo cittadino – perché se c'è un sindaco che ha cercato di fare qualcosa sul  fronte dei controlli sono proprio io, al contrario di Tidei: ho creato l'osservatorio alle Saline, coinvolgendo l'Università della Tuscia, sono stato il promotore del Registro sui Tumori. Civitavecchia tutto questo non lo ha mai fatto, eppure nulla contro Tidei. Ebbene continuate così , teniamoci fuori da tutto, ignoriamo cosa sta accadendo nelle segrete stanze, tanto non ci riguarda vero? Ci divide un muro separatorio da Civitavecchia? La questione non riguarda Tarquinia e tutte le cittadine limitrofe? Continuate così e vederete che bei risultati concreti otterete”.   

tabella PRECEDENTI:

08/09/2012 TARQUINIA, CENTRALE A CARBONE DI TVN: "UN CANCRO MALIGNO E LA CURA NON SONO LE COMPENSAZIONI"
05/09/2012 TARQUINIA, SICUREZZA DELLA CENTRALE ENEL TORREVALDALIGA NORD DI CIVITAVECCHIA
 

   
 




TARQUINIA, CENTRALE A CARBONE DI TVN: "UN CANCRO MALIGNO E LA CURA NON SONO LE COMPENSAZIONI"

Redazione

 

Riceviamo e pubblichiamo la nota della lista civica Per Il Bene di Tarquinia

Ecco la nota:

Il Sindaco Mazzola esce sulla stampa contro Tidei come fosse un agnellino spaventato dagli eventi, quasi a voler significare di essere preoccupato della salute dei suoi concittadini, quando tutti sanno che non ci sono agnelli ma lupi intorno alla vicenda delle trattative con Enel, che in fondo vogliono solo i soldi del danno ambientale e sanitario, senza per questo cercare di fermare lo scempio che compie il carbone ogni giorno. Al dunque vi sono solo i soldi delle compensazioni economiche che Enel ancora una volta potrebbe spargere sul territorio e sfamare i lupi che non aspettano altro che una nuova edizione degli accordi stipulati nel 2008. Non sappiamo se Mazzola abbia bisogno di fosforo per ricordare quanto avvenuto negli anni, ma riteniamo doveroso riportare la realtà su un livello più credibile, chiarendo subito che la storia non è come si legge nelle dichiarazioni uscite negli ultimi giorni sulla stampa.
Il sindaco Mazzola cade dalla sedia alla notizia che ci sono 37 criticità che riguardano TVN e l’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale).  Eppure molte delle problematiche emerse sono contenute nelle osservazioni presentate dal Movimento No Coke Alto Lazio nell’ambito della fase istruttoria per il rinnovo dell’AIA, procedimento a cui il sindaco Mazzola non ha mai voluto partecipare, non avendo a cuore il problema ambientale e sanitario del proprio paese. Ci sono tutti gli atti formali che inchiodano Mazzola alle sue piene responsabilità, i suoi rifiuti ad  ogni richiesta di intervento del comune di Tarquinia nella procedura dell’AIA, le mozioni bocciate, gli incontri negati con le associazioni ambientaliste e lo stesso movimento per evitare di rovinarsi i rapporti con la Spa energetica. Mazzola sembra non ricordare le montagne di documenti posti alla sua attenzione, i consigli comunali infuocati che chiedevano giustizia per le criticità gravi della centrale a carbone; le stesse criticità che oggi lo stesso Mazzola dichiara essere una sua preoccupazione. Che nessuno prenda in giro la verità! Mazzola vuole solo i soldi, come ha già fatto in passato, calpestando il diritto alla salute e il diritto di vivere in un ambiente sano, e con essi, il futuro dell’economia agricola e turistica. “Il sindaco Mazzola, ricorda l’ex consigliere comunale Marco Tosoni, non può mistificare la realtà in questo modo, ricordo ogni momento in cui sono stato messo in minoranza per aver chiesto con tutte le mie forze di ascoltarci ed accogliere le proposte sulla questione del carbone e dell’Aia, ma tutte le mozioni presentate dal sottoscritto sono state bocciate violentemente in consiglio comunale, compresa la richiesta di sottoscrivere le osservazioni, quelle stesse che oggi preoccupano il sindaco Mazzola.” Nelle osservazioni avevamo evidenziato come l’Enel avesse depositato una documentazione estremamente carente e lacunosa, tale da non consentire al pubblico interessato la possibilità di crearsi un quadro di riferimento ambientale e progettuale. Analizzando i dati progettuali, saltò subito all’occhio come l’Ente energetico avesse presentato un bilancio di massa generale NON CONFORME e NETTAMENTE SUPERIORE a quello autorizzato per il medesimo impianto con decreto MAP 55/02/2003, in particolare per quanto riguarda il carbone (+ 600 t/a), l’acqua per uso industriale (+ 2.350.000 m3/a), il calcare (+ 37.500 t/a), l’urea (+6.500 t/a), il Monossido di carbonio CO (+20 mg/Nm3), le acque reflue (+317.500 t/a), i fanghi (+1.250 t/a) e il gesso ( 62.500 t/a) avvicinandosi pericolosamente ai bilanci di massa previsti nell’iniziale progetto a quattro gruppi, giungendo,quindi, ad annullare quasi totalmente i pur minimi benefici conseguenti la riduzione di taglia imposta dalle istituzioni competenti. Grave ed offensivo per la popolazione oltre che per il lavoro della commissione IPPC e dello stesso Ministero dell’Ambiente risultò, inoltre, il fatto che l’Enel, nella domanda di rinnovo, avesse presentato un Piano di monitoraggio e controllo, completamente difforme da quello predisposto dalla Commissione IPPC ed inserito quale parte sostanziale nel recente Decreto di integrazione dell'autorizzazione unica 55/02/2003 del 24-12-2003 emesso a seguito della procedura di riesame. Particolare menzione merita, in tal senso, la reiterata richiesta di ENEL di avere un valore limite di monossido di carbonio di 150 mg/Nm3 che non solo non è conforme a quanto stabilito nel citato decreto di integrazione, ma, soprattutto, non risulta coerente con i valori limite, stabiliti in 50 mg/Nm3, riferibili alle migliori tecniche disponibili, a cui la centrale di Torrevaldaliga Nord dovrebbe essere vincolata come gli altri impianti europei, nonché l’incoerenza tra i flussi di massa e le relative concentrazioni di emissioni per sezione; incoerenza che se non sanata renderà estremamente difficile controlli puntuali sul rispetto dei limiti emissivi. Siamo ancora in attesa di avere dati epidemiologici, o semplicemente dei dati delle emissioni al camino dei TVN che continua a dichiarare di emettere vapore acqueo,offendendo l’intelligenza e la fiducia di un intero territorio che attende giustizia per una schiavitù energetica lunga più di 50 anni.

Mazzola piagnucola e si lagna al vento per l’esclusione dal tavolo di confronto  tra Enel ed il comune di Civitavecchia in un patetico tentativo di farsi invitare dal colosso energetico che ha ben altre preoccupazioni che la tutela della salute dei cittadini, ovvero trovare alleanze nei comuni limitrofi  per riuscire a mangiare nel piatto delle compensazioni. Al dunque c’è un sindaco di Civitavecchia che potrà limitare drasticamente la portata inquinante della centrale a carbone di Civitavecchia, ed un primo passo lo ha fatto presentando le 37 criticità ad Enel, di cui molte già  rivendicate dal Movimento No coke  al tavolo del Ministero per il rinnovo dell’AIA.  Ora la partita è aperta: Tidei riconferma anche al Green Day Live  contro la megadiscarica di non voler monetizzare i danni alla salute, vediamo come proseguirà in questo percorso; ma, come per l’Ilva di Taranto, nessuno provi a mistificare: il carbone uccide, eccome! Fa un morto al giorno come ha dimostrato lo studio di Greenpeace, inutilmente attaccato da Enel SPA che ha perso la causa e la faccia. Mazzola inizi a smetterla di giocare con i soldi delle compensazioni e si occupi, invece, come il suo ruolo richiederebbe, della salute dei cittadini. Ci domandiamo quali azioni  ha posto in essere negli ultimi 5 anni per difendere la salute e l’economia di Tarquinia? Dormiva oppure aveva paura di perdere i soldi delle compensazioni di Enel. Oggi Mazzola chiede un fronte unico contro il carbone non rendendosi conto che quello c’è sempre stato, anche senza di lui, anzi malgrado lui; un fronte che non ha mai smesso di lottare, anche nel silenzio colpevole delle istituzioni, Mazzola ed il suo compare Moscherini in primis, e che ha continuato a chiedere giustizia denunciando le inadempienze dell’ente energetico, rappresentate oggi nelle 37 criticità.
Mazzola non conosce le criticità, perché non ha mai voluto incontrare il Movimento No Coke  né ascoltarne le ragioni, perché non si è mai preoccupato per l’inquinamento massiccio che denunciavamo ed ha preferito giocare con quel carrozzone chiamato Consorzio per la gestione dell’osservatorio ambientale dei sindaci, che, nonostante sia stato sconfessato dal Ministero e dalla Regione Lazio, ha continuato a spendere soldi senza produrre e/o controllare nulla né, tanto meno, pretendere almeno il rispetto dei limiti imposti dall’AIA. “I giorni in cui si poteva far fronte unico, sono lontani” dichiara Marco Tosoni “con Mauro Mazzola nessun fronte unico è possibile, lui è inaffidabile e, come ha fatto 5 anni fa, potrebbe tradire di nuovo, ancora una volta per monetizzare una lotta, che oggi gli farebbe comodo riavere ai suoi comandi. Noi non alzeremo il prezzo a nessuno, vada da solo in piazza, ma anche in Procura e nelle sedi competenti, e ci dimostri che realmente vuole salvaguardare la salute di tutti” Per il Bene di Tarquinia non è un prodotto elettorale; c’era prima delle elezioni e ci sarà ancora al fianco dei cittadini, con grande dispiacere del sindaco, che si preoccupi piuttosto di tutte quelle promesse elettorali che oggi non può più mantenere, compresi i soldi delle compensazioni evaporate prima delle elezioni.

tabella PRECEDENTI:

05/09/2012 TARQUINIA, SICUREZZA DELLA CENTRALE ENEL TORREVALDALIGA NORD DI CIVITAVECCHIA.

 
 




NORCHIA, IPOTESI DISCARICA. PARRONCINI (PD): DA EVITARE, PIUTTOSTO SI VALORIZZI LA NECROPOLI

Redazione

“L’ipotesi di una discarica a Norchia? Sarebbe un danno: non esponiamo a nuovi rischi un territorio che ha già dato. Piuttosto pensiamo alla valorizzazione del sito archeologico”. A ridosso della necropoli, in località Pian del Casalone, il primo agosto è stata presentata istanza per la realizzazione della discarica. Il consigliere regionale del Pd, Giuseppe Parroncini, ha presentato un’interrogazione al presidente Renata Polverini e all’assessore all’Ambiente Marco Mattei per capire lo stato di avanzamento dell’istruttoria e le intenzioni della Regione. “La discarica, a quanto è dato di sapere – dice Parroncini – prevede il conferimento di rifiuti speciali non pericolosi. Ovviamente gli abitanti della zona si sono subito allarmati: in primo luogo, perché nascerebbe a ridosso del sito archeologico di Norchia, un patrimonio unico da salvaguardare, e poi perché nella stessa zona si trova anche la discarica di Cinelli, già nota per essere stata trasformata in un deposito di rifiuti tossici e nocivi. Questo negli ultimi anni ha prodotto un danno fortissimo all’economia e al sistema ambientale e solo di recente, anche grazie al protagonismo dei residenti e degli operatori locali, la Regione Lazio ha provveduto a stanziare i fondi per le opere di messa in sicurezza e bonifica”. “Le caratteristiche e le vocazioni della zona, sommate alla servitù già esistente che tanti problemi ha causato – continua Parroncini – non sono compatibili con una nuova discarica, poiché si rischia di pregiudicare definitivamente un’area di assoluto pregio storico, naturalistico e agricolo. Per questo chiedo al presidente Polverini e all’assessore Mattei qual è lo stato di avanzamento dell’istruttoria e soprattutto se, almeno in questo caso, hanno intenzione di salvaguardare una delle zone più belle del nostro territorio”.
 




VITERBO, PROVINCIA: VARATO IL BANDO PER UN CORSO DI FORMAZIONE DEDICATO AGLI IMPRENDITORI AGRICOLI

Redazione

L’assessorato Formazione professionale della Provincia di Viterbo ha varato un bando per l’ammissione di sessanta allievi a tre corsi di formazione per imprenditore agricolo. L’obiettivo del corso è quello di preparare una figura professionale esperta in management, promozione e valorizzazione dei prodotti agroalimentari, con particolare riferimento a quelli della terra di Tuscia, attraverso un’attività formativa che prevede lezioni frontali, tirocini e attività di project work. “In un territorio a forte vocazione agricola come il nostro – spiega l’assessore alla Formazione della Provincia di Viterbo, Paolo Bianchini – crediamo sia giusto agevolare con corsi appositi la nascita della figura professionale dell’imprenditore agricolo qualificato. Un imprenditore che non sia solo un esperto di colture e ritmi stagionali, ma che diventi anche un manager capace di commercializzare e promuovere adeguatamente i propri migliori prodotti”. “Le eccellenze delle nostra agricoltura vanno valorizzate attraverso una rete che si occupi della produzione, della trasformazione e della commercializzazione dei prodotti – aggiunge – . Mi auguro che dopo questa esperienza formativa gli allievi del corso assumano maggiore consapevolezza sulle potenzialità offerte dall’enorme ricchezza costituita dal patrimonio agroalimentare della Tuscia”. La domanda di ammissione al corso, redatta in carta semplice e con allegata la documentazione relativa al possesso dei requisiti richiesti, deve pervenire oppure può essere consegnata a mano entro il termine improrogabile delle ore 12 del giorno 31 ottobre 2012 presso l’ufficio Posta in arrivo della Provincia di Viterbo. Per ulteriori informazioni e chiarimenti è possibile rivolgersi agli uffici dell’assessorato Formazione professionale, a Palazzo Caprini in via della Verità 11 a Viterbo, tel. 0761313517 o 0761313525. Il bando è disponibile sul sito della Provincia di Viterbo, www.provincia.vt.it, nella sezione albo pretorio, avvisi pubblici.

 




VITERBO, L'API GUARDA A UNA NUOVA COALIZIONE PER LA CITTÀ

A. De. M.

“Davanti  ai cittadini c’è una coalizione finita in mille pezzi, che non trova neanche la dignità di scrivere la parola “fine” su di una brutta e sgangherata esperienza di governo cittadino. Viterbo merita di più” – Questa la dichiarazione di Marcello Mariani, segretario provinciale Api – "Lavoriamo per una nuova coalizione politica e per un  progetto di sviluppo capace di fare perno proprio sulla rinascita della città capoluogo, a beneficio di tutto il viterbese".  Crisi  o non crisi, una cosa è certa: questa città da mesi non è  governata. Questa città subisce, da mesi, le continue e ripetute zuffe interne di diversi personaggi e di diverse correnti, tutti indaffarati a prevalere in una sterile e oziosa lotta di potere per il potere all’interno di quella che fu l’area politica di Forza Italia e di AN. Dispiace che anche esperienze che potevano sembrare novità, come i cosiddetti “quarantenni”, sia siano logorate e presto dentro la logica spartitoria di un PDL orfano di leadership e soprattutto carente di idee per la città di Viterbo.  In questi mesi sono fioriti partiti, aggregazioni e gruppi che come la Destra di Scaramuccia hanno brillato nella loro opera di opposizione in un Consiglio comunale che pure li vedeva in “maggioranza”. Difficile riuscire a capire le motivazioni di tante fazioni e di troppi capi fazione! Più facile invece comprenderne la logica, una sola e sovrana: la spartizione di assessorati, posti e poltrone di qualsiasi genere.  Una compagine sgangherata ed una situazione ridicola. Poco importa se ci sarà commissariamento e ancora di meno come evolverà la crisi di questo centrodestra viterbese. Ormai è palese la sua inadeguatezza: davanti  ai cittadini c’è una coalizione finita in mille pezzi, che non trova neanche la dignità di scrivere la parola “fine” su di una brutta e sgangherata esperienza di governo cittadino. Viterbo merita di più.
 




VASANELLO. GRANDE SUCCESSO PER LA SECONDA DOMENICA ECOLOGICA SULLA STRADA PROVINCIALE VASANELLESE

Redazione

Grande successo per la seconda domenica ecologica organizzata dal Comune di Vasanello e dalla Provincia di Viterbo per ripulire le banchine della Strada Provinciale Vasanellese. Dopo il primo appuntamento di domenica 26 agosto, a cui avevano preso parte circa trenta volontari, domenica 2 settembre si è ripetuta la giornata ecologica: stavolta sono stati più di sessanta i volontari che dalle 7 alle 13 hanno ripulito la SP nel territorio del Comune di Vasanello, in direzione Orte. Tra i sessanta che hanno imbracciato ramazza e rastrello c’erano, insieme al sindaco di Vasanello Antonio Porri, l’assessore alla Viabilità e Protezione civile della Provincia di Viterbo, Gianmaria Santucci, e il consigliere provinciale Francesco Galli. Mezzi e uomini della Provincia sono stati impegnati nel lavoro di ripulitura. “Ringraziamo i volontari, i cittadini e i dipendenti del Comune di Vasanello e della Provincia di Viterbo che si sono messi a disposizione – affermano Santucci e Galli -. Un clima decisamente sereno e festoso ha accompagnato le operazioni sulla strada, e crediamo sia giusto essere i primi a dare il buon esempio. Vogliamo riproporre una simile iniziativa anche in altri Comuni, su altre arterie provinciali, e presto organizzeremo anche altrove giornate come quella di oggi”.

“Voglio ringraziare tutti quelli che si sono impegnati e che con il loro lavoro hanno permesso la riuscita di questa splendida giornata – afferma il sindaco Porri -, cioè i Facchini di San Lanno, l’associazione Carabinieri in congedo, i Rangers, i ragazzi della Consulta giovanile, la cooperativa Bassanello, la società GEA, le associazioni Bike Vasanello e l’AVIS, i cantonieri della Provincia di Viterbo, gli operai del Comune e i vigili urbani. Un particolare ringraziamento va all’assessore Santucci e al consigliere Galli per la loro presenza e il loro impegno, che testimoniano non solo la validità dell’iniziativa, ma anche la vicinanza della Provincia di Viterbo all’amministrazione comunale vasanellese”. Anche domenica scorsa è stato rinvenuto di tutto lungo la Vasanellese: rifiuti provenienti da abitazioni private, statuine dei re magi del presepe, cerchioni e pneumatici di automobili, water, videocassette e dvd e addirittura  una banconota da 50 euro, utilizzata per offrire il caffè ai volontari. In alcuni sacchi di immondizia sono stati rinvenuti effetti personali che hanno permesso di rintracciare chi li ha gettati nella banchina: per i trasgressori sono immediatamente scattate le sanzioni previste. Il segnale più importante, infine, è arrivato dai cittadini che hanno preso parte alle “pulizie”: i volontari si sono infatti detti pronti a vigilare sulla strada e a segnalare alle autorità competenti chi usa le banchine come discariche.
 




VITERBO, "I CONTI NON TORNANO" E IL SINDACO SI DIMETTE

Redazione

Il sindaco di Viterbo, Giulio Marini, ha rassegnato le sue dimissioni, dopo la bocciatura del bilancio in Consiglio comunale. "Oggi il sindaco Marini ha rassegnato le dimissioni, dicendosi pero' pronto a cercare una nuova maggioranza – dichiara il segretario provinciale del Pd di Viterbo, Andrea Egidi – Tradotto, nei prossimi venti giorni Viterbo sara' di fatto senza guida, – prosegue il segretario – appesa al triste teatrino di trattative, veti incrociati e liti di un centrodestra senza idee e prospettive. Viterbo non merita uno spettacolo del genere, spettacolo da cui, diciamo subito, il Pd continuera' a rimanere a debita distanza. A questo punto, e' probabile l'arrivo di un commissario prefettizio al posto del dimissionario sindaco. La differenza non verra' avvertita dai cittadini. Di certo pero' la nomina di un commissario segnerebbe un'altra pagina buia per Viterbo, come accadde gia' con la giunta precedente. – Egidi conclude – Per la seconda volta in cinque anni, la citta' sarebbe costretta suo malgrado a chiedere aiuto al Governo per colpa di un centrodestra incapace di amministrare, che con le sue lotte intestine ha penalizzato e penalizza una citta' intera".

tabella PRECEDENTI:

30/08/2012 VITERBO, APPROVAZIONE BILANCIO DI PREVISIONE 2012 AI TEMPI SUPPLEMENTARI
29/08/2012 VITERBO, MARIANI (API): "UNA COMPAGINE SGANGHERATA E UNA SITUAZIONE RIDICOLA"


 




TARQUINIA, SICUREZZA DELLA CENTRALE ENEL TORREVALDALIGA NORD DI CIVITAVECCHIA.

A. De. M.

Il sindaco di Tarquinia Mauro Mazzola al sindaco di Civitavecchia Pietro Tidei: “Se la situazione ambientale è così gravemente compromessa e addirittura Lei rileva ben 36 punti di inadempienza da parte di Enel, innanzitutto ha l’obbligo di  ristabilire le regole, quindi provvedere  immediatamente ad organizzare un incontro con tutti i sindaci dei territori compromessi dalla ricaduta degli inquinanti. Non si può fare incontri a due, tutti i sindaci devono essere coinvolti da Lei per una seria condivisione di scelte ed eventuali interventi”. Interviene così il primo cittadino tarquiniese dopo aver appreso dalla stampa che il sindaco di Civitavecchia si è recato all’incontro con i dirigenti Enel con la sola delegazione politico-amministrativa civitavecchiese: “Con questo gesto tirannico e antidemocratico ha cancellato tutti i diritti faticosamente conquistati  dalle città limitrofe – continua il sindaco Mauro Mazzola, rivolgendosi a Tidei  -, che tanto hanno combattuto prima contro la riconversione a carbone di TVN e poi per il diritto di partecipazione alle decisioni e al controllo che riguardano direttamente e pesantemente tutto il territorio. Un diritto questo che, come sa bene il sindaco Tidei, è stato sancito anche dal Ministero delle Attività Produttive e dalla Regione Lazio”. “Le rammento questo – conclude Mazzola – semmai dovesse servirle ricordare l’aspetto ufficiale della questione, ma la logica chiaramente dice che la ricaduta degli inquinanti non attiene la sola Civitavecchia ma tutti i paesi e cittadine limitrofe, indipendentemente dagli “invisibili” confini geopolitici”. E’ per tutta questa serie di motivi che il Sindaco Mauro Mazzola ha provveduto ieri ad inviare una missiva esplicitante il suo dissenso su questo modus operandi sia al sindaco di Civitavecchia on. Pietro Tidei e per conoscenza all’Amministratore delegato Enel Direttore Generale  Dott. Fulvio Conti, chiedendo a gran voce l’indizione immediata di una riunione di entrambe le parti in causa: Sindaci del territorio ed Enel     




TAQRUINIA, SICUREZZA DELLA CENTRALE ENEL TORREVALDALIGA NORD DI CIVITAVECCHIA.

A. De. M.

Il sindaco di Tarquinia Mauro Mazzola al sindaco di Civitavecchia Pietro Tidei: “Se la situazione ambientale è così gravemente compromessa e addirittura Lei rileva ben 36 punti di inadempienza da parte di Enel, innanzitutto ha l’obbligo di  ristabilire le regole, quindi provvedere  immediatamente ad organizzare un incontro con tutti i sindaci dei territori compromessi dalla ricaduta degli inquinanti. Non si può fare incontri a due, tutti i sindaci devono essere coinvolti da Lei per una seria condivisione di scelte ed eventuali interventi”. Interviene così il primo cittadino tarquiniese dopo aver appreso dalla stampa che il sindaco di Civitavecchia si è recato all’incontro con i dirigenti Enel con la sola delegazione politico-amministrativa civitavecchiese: “Con questo gesto tirannico e antidemocratico ha cancellato tutti i diritti faticosamente conquistati  dalle città limitrofe – continua il sindaco Mauro Mazzola, rivolgendosi a Tidei  -, che tanto hanno combattuto prima contro la riconversione a carbone di TVN e poi per il diritto di partecipazione alle decisioni e al controllo che riguardano direttamente e pesantemente tutto il territorio. Un diritto questo che, come sa bene il sindaco Tidei, è stato sancito anche dal Ministero delle Attività Produttive e dalla Regione Lazio”. “Le rammento questo – conclude Mazzola – semmai dovesse servirle ricordare l’aspetto ufficiale della questione, ma la logica chiaramente dice che la ricaduta degli inquinanti non attiene la sola Civitavecchia ma tutti i paesi e cittadine limitrofe, indipendentemente dagli “invisibili” confini geopolitici”. E’ per tutta questa serie di motivi che il Sindaco Mauro Mazzola ha provveduto ieri ad inviare una missiva esplicitante il suo dissenso su questo modus operandi sia al sindaco di Civitavecchia on. Pietro Tidei e per conoscenza all’Amministratore delegato Enel Direttore Generale  Dott. Fulvio Conti, chiedendo a gran voce l’indizione immediata di una riunione di entrambe le parti in causa: Sindaci del territorio ed Enel     




TARQUINIA,

A. De. M.

Il sindaco di Tarquinia Mauro Mazzola al sindaco di Civitavecchia Pietro Tidei: “Se la situazione ambientale è così gravemente compromessa e addirittura Lei rileva ben 36 punti di inadempienza da parte di Enel, innanzitutto ha l’obbligo di  ristabilire le regole, quindi provvedere  immediatamente ad organizzare un incontro con tutti i sindaci dei territori compromessi dalla ricaduta degli inquinanti. Non si può fare incontri a due, tutti i sindaci devono essere coinvolti da Lei per una seria condivisione di scelte ed eventuali interventi”. Interviene così il primo cittadino tarquiniese dopo aver appreso dalla stampa che il sindaco di Civitavecchia si è recato all’incontro con i dirigenti Enel con la sola delegazione politico-amministrativa civitavecchiese: “Con questo gesto tirannico e antidemocratico ha cancellato tutti i diritti faticosamente conquistati  dalle città limitrofe – continua il sindaco Mauro Mazzola, rivolgendosi a Tidei  -, che tanto hanno combattuto prima contro la riconversione a carbone di TVN e poi per il diritto di partecipazione alle decisioni e al controllo che riguardano direttamente e pesantemente tutto il territorio. Un diritto questo che, come sa bene il sindaco Tidei, è stato sancito anche dal Ministero delle Attività Produttive e dalla Regione Lazio”. “Le rammento questo – conclude Mazzola – semmai dovesse servirle ricordare l’aspetto ufficiale della questione, ma la logica chiaramente dice che la ricaduta degli inquinanti non attiene la sola Civitavecchia ma tutti i paesi e cittadine limitrofe, indipendentemente dagli “invisibili” confini geopolitici”. E’ per tutta questa serie di motivi che il Sindaco Mauro Mazzola ha provveduto ieri ad inviare una missiva esplicitante il suo dissenso su questo modus operandi sia al sindaco di Civitavecchia on. Pietro Tidei e per conoscenza all’Amministratore delegato Enel Direttore Generale  Dott. Fulvio Conti, chiedendo a gran voce l’indizione immediata di una riunione di entrambe le parti in causa: Sindaci del territorio ed Enel