EPATITE C: BASTA UNA PILLOLA AL GIORNO!

Redazione

Una sola pillola, una sola volta al giorno, multigenotipica ed efficace anche sui pazienti piu' difficili, ben tollerata e con la stessa durata di trattamento per tutte le persone in terapia. A Boston, dove e' in corso il 65mo Meeting Annuale dell'American Association for the Study of Liver Diseases (AASLD), si delinea un nuovo orizzonte nel trattamento dell'infezione da epatite C: i dati di fase II su grazoprevir ed elbasvir, antivirali MSD ad azione diretta di seconda generazione, somministrati once a day in combinazione, hanno evidenziato altissimi tassi di risposta virologica a 12 settimane su una popolazione che comprendeva pazienti con cirrosi, co-infettati con HIV o con precedente fallimento alla terapia. La nuova combinazione e' risultata efficace anche senza l'aggiunta di ribavirina e rappresenta un passo ulteriore verso regimi interferon-free e ribavirin-free. Nella fase III dello sviluppo clinico le due molecole vengono gia' studiate come unica pillola in mono-somministrazione. Il "battesimo" delle due nuove molecole annuncia una nuova, grande accelerazione verso una cura radicale dell'epatite C, destinata ad allargare la popolazione di pazienti che potranno beneficiare delle terapie e a dare risposta ai bisogni clinici ancora insoddisfatti, anche con le piu' recenti molecole cosiddette interferon-free di imminente arrivo: regimi terapeutici lunghi, complessi e differenziati nella durata a seconda del tipo di pazienti, efficacia limitata ad alcuni genotipi, categorie di pazienti non eleggibili, resistenza alle terapie e costi non sostenibili per il Sistema sanitario. "Le opzioni terapeutiche di cui disponiamo, incluse le piu' recenti, nonostante la loro indiscutibile efficacia, lasciano aperti numerosi problemi: sono attive principalmente contro i genotipi 1 e 4 di HCV, e molto meno efficaci per circa un terzo dei pazienti, quelli con genotipo 2 e 3, e non danno risposte soddisfacenti in presenza di cirrosi compensata e scompensata – afferma Antonio Craxi' Professore ordinario di Gastroenterologia all'Universita' degli Studi di Palermo – mancano tuttora strategie terapeutiche alternative per i pazienti non responsivi ai regimi interferon-free e a tutto questo si aggiunge il problema della sostenibilita', visto che per queste nuove combinazioni terapeutiche il costo oscilla tra 60 e 90.000 euro per ogni ciclo di cura".




CLIMA, ACCORDO USA – PECHINO: RIDURRE EMISSIONI ENTRO IL 2030

Redazione

Pechino – Cina e Stati Uniti hanno raggiunto un accordo sulle emissioni inquinanti oggi a Pechino durante un vertice bilaterale tra il presidente cinese, Xi Jinping, e il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama. Pechino si impegna a raggiungere il picco delle emissioni di CO2 "attorno al 2030", mentre gli Stati Uniti promettono di tagliare il totale delle emissioni di gas serra a partire dal 2025 in una percentuale compresa tra il 26% e il 28% rispetto ai valori raggiunti nel 2005. La decisione e' stata annunciata durante una conferenza stampa congiunta dei due leader che si e' tenuta alla Grande Sala del Popolo, su piazza Tiananmen. Da lunedi' Obama e' a Pechino per partecipare al vertice dei leader dei Paesi Apec, conclusosi ieri. Al termine del meeting, i due capi di Stato avevano dato il via ai colloqui bilaterali, dopo che Obama era stato ricevuto da Xi Jinping a Zhongnanhai, il palazzo presidenziale cinese. Obama ha commentato l'accordo come una "pietra miliare" nella relazioni tra Cina e Stati Uniti e "mostra cosa e' possibile fare quando si lavora insieme su un cambiamento globale urgente".
  La Cina si e' impegnata anche ad aumentare la percentuale di energia prodotta non da combustibili fossili al 20% del totale del proprio mix energetico entro il 2030, piu' che raddoppiando i valori dello scorso anno, quando era attorno al 10%. In base al nuovo accordo, la Cina dovra' sviluppare mille gigawatt di energia pulita da fonti rinnovabili e dal nucleare, entrambi settori in forte espansione nel Paese. L'accordo sulle emissioni tra le prime due economie del mondo arriva a pochi mesi dalla conferenza sul clima di Parigi 2015, in cui verranno discussi gli obiettivi per la riduzione delle emissioni e del cambiamento di paradigma nel panorama di produzione e consumo energetico da parte della comunita' internazionale, come concordato a Durban, in Sudafrica, nel 2011. In vista dell'appuntamento del prossimo anno e della conferenza di Lima sul clima di dicembre, l'Unione Europea aveva deciso il mese scorso un taglio delle emissioni inquinanti entro il 2030 del 40% rispetto ai valori del 1990.
  Cina e Stati Uniti sono responsabili della produzione di circa il 45% delle emissioni di CO2 prodotte al mondo. Per la prima volta, lo scorso anno, la Cina aveva superato l'Unione Europea nel volume di emissioni pro-capite, secondo i calcoli del Global Carbon Project, equipe di scienziati internazionali fondata nel 2001. Nel 2013 le emissioni pro-capite cinesi hanno raggiunto quota 7,2 tonnellate, contro le 6,8 tonnellate dei Paesi Ue.
  L'accordo di oggi rappresenta la prima volta che la Cina fissa una data, seppure approssimativa, per il raggiungimento del picco delle emissioni. Fino a oggi Pechino si era sempre impegnata al raggiungimento del picco "il prima possibile". Al Climate Summit delle Nazioni Unite di New York di settembre, il vicepremier esecutivo cinese, Zhang Gaoli aveva dichiarato che dal governo di Pechino sarebbero emerse indicazioni riguardo al raggiungimento del picco prima della conferenza di Parigi del prossimo anno. Obama aveva sottolineato i risultati raggiunti dal Climate Action Plan statunitense e aveva chiesto la collaborazione di tutte le maggiori economie del mondo per evitare i danni derivanti dai cambiamenti climatici. Tra le prime reazioni all'accordo di oggi c'e' quella di GreenPeace East Asia che segnala un "chiaro senso di responsabilita' collettiva" attorno al tema dei cambiamenti climatici, anche se, spiega Li Shuo, Senior Climate and Energy Campaigner di GreenPeace East Asia, "c'e' una grande aspettativa di maggiore ambizione da parte di queste due economie, le cui proiezioni di emissioni determinano la risposta globale al cambiamento climatico". 




VACCINO MENINGITECH: SCENARI INQUIETANTI, SCARSA MODALITA’ DI CONTROLLO DEI BAMBINI

I legali Mastalia, Vaccari e Ciriello, nel tutelare i diritti di molte famiglie di bambini vaccinati con i lotti incriminati invitano l’Aifa, il Ministero della Salute e l’European Medicenes Agency, a rispondere seriamente sui fatti gravi avvenuti a danno dei piccoli bambini che hanno ricevuto la dose vaccinale del Meningitech, anche dopo il suo ritiro ufficiale

di Cinzia Marchegiani

Uno scenario inquietante che ha coinvolto e sta preoccupando molte famiglie di bambini in una storia di malasanità tutta italiana. Sul banco degli imputati troviamo la gestione delle informazioni istituzionali in merito ai vaccini facoltativi prima inoculati e poi ritirati dal mercato perché contenevano dei contaminanti pericolosi. Potete immaginare la disperazione vissuta dai genitori che hanno scoperto, per caso, che i propri figli hanno ricevuto la dose del vaccino Meningitech esattamente con i lotti specifici ritirati dal mercato, e molti di questi bambini sono stati inoculati al centro vaccinale di appartenenza anche dopo la pubblicazione dello specifico ritiro sul sito dell’Aifa. Ma andiamo per ordine!

L’ANTEFATTO
Il 13 ottobre 2014 l’AIFA aveva comunicato di aver già disposto in data 26 settembre 2014 e 6 ottobre 2014 il ritiro dal commercio del Vaccino Meningitec Sospensione Iniettabile in siringa preriempita AIC 035438062 della ditta Nuron Biotech BV. La ditta produttrice di questo vaccino contro alcuni ceppi della meningite aveva segnalato che all’interno delle fiale del vaccino vi era la presenza di corpo estraneo color arancio rossastro identificato come ferro e acciaio inossidabile, nei seguenti lotti G76673 scad. 09/2014; H20500 scad. 11/2014 ; H45452 scad. 02/2015; H45457 scad. 02/2015; H92709 scad. 02/2015; J55457 scad. 09/2016; J70483 scad. 09/2016; H99459 scad. 06/2015; H52269 scad. 06/2015; J01106 scad. (?) J01114 scad. (?)

IL CASO
Più di trenta famiglie, in gran parte della regione Lazio, si sono rivolte all’avvocato Roberto Mastalia, chiedendo di essere tutelate legalmente poiché hanno accertato, dal numero del lotto apposto sul libretto sanitario dei propri figli (che deve essere obbligatorio per legge) che i propri figli hanno ricevuto la somministrazione dei lotti incriminati ed alcuni di essi addirittura l’inoculo è avvenuto in data successiva a quella del ritiro ufficiale.
L’AIFA nel frattempo con comunicato ufficiale metteva a tacere sospetti e allarmismi, dichiarando che:”la Commissione Scientifica dell’AIFA o CTS nei giorni 21-23 ottobre 2014, dopo la valutazione delle evidenze disponibili, analisi dei dati di sicurezza effettuata dall’Ufficio di Farmacovigilanza sulle segnalazioni di reazioni avverse per i lotti ritirati di vaccino Meningitec, incluse le più recenti e la documentazione fornita dall’ Azienda produttrice, conferma che dai dati non emerge nessun segnale di sicurezza, né sono state dimostrate reazioni avverse particolari ricollegabili al specifico difetto di qualità che ha portato al ritiro dei lotti in Italia.”

NOTA LEGALE ALL’AIFA, MINISTERO DELLA SALUTE E EMA
Gli avvocati che sono stati nominati dalle famiglie dei bambini trattati con i lotti specifici inoltrano importanti considerazioni non solo al’AIFA ma al Ministero della Salute e all’European Medicenes Agency, contestando le modalità di trasparenza e rassicurazioni esercitate nei confronti in questo caso di malasanità. Nello specifico gli avvocati contestano che sono stati vaccinati con lotti specifici ritirati dalla Nuron Biotech durante il corso dell’anno 2014, anche dopo il ritiro cautelativo e inoltre c’è un genitore che ritiene che sia stato somministrato al proprio figlio un lotto vaccinale recante una strana colorazione arancione peraltro non inserito tra quelli sottoposti a ritiro e per tale motivo ritengono necessario un ulteriore e serio approfondimento. L’avviso bonario legale ai rappresentati istituzionali e garanti della salute pubblica solleva punto per punto importanti quesiti e richieste, oltre ad informazioni scientifiche che contrastano pesantemente con comunicati pubblicati dall’AIFA tesi esplicitamente a rassicurare il pubblico:
1) Il servizio di farmacovigilanza passivo del nostro paese, basato sulle segnalazioni provenienti al 99% da professionisti del settore, è pressoché inesistente stante la cattiva abitudine dei predetti professionisti a sottovalutare la portata di qualsiasi voglia reazione astrattamente avversa e a tranquillizzare, forse anche con il fine di evitare grane personali, gli interessati in senso lato; tant’è vero che vengono segnalati esclusivamente i casi di gravissime reazioni avverse immediate quali per esempio i casi di shock anafilattico. Negli USA, dove esiste un servizio di farmacovigilanza molto più efficiente di quello italiano, affidato non solo alla FDA ma anche alla CDC e a VAERES, le stesse amministrazioni federali ammettono di non essere in grado neppure di raccogliere il 10% delle reazioni avverse….
2) Decine di studi scientifici internazionali attestano la potenziale neurotossicità e dannosità di tutta una serie di metalli, soprattutto quando questi, come nel caso di specie, hanno la possibilità di entrare nell’organismo per via intramuscolare, ovvero bypassando tutte le difese dello stesso per giungere direttamente del sistema nervoso, attraverso l’apparato gastrointestinale, al sistema nervoso
3) I molteplici danni neurologici-immunitari e autoimmuni che possono essere causati o anche semplicemente slatentizzati da certe sostanze, così come rilevabile dalle centinaia di studi scientifici pubblicati sulle più prestigiose riviste medico-scientifiche oltre che dalle stesse tabelle del VAERES statunitense, nella stragrande maggioranza dei casi fanno parte dei cd “danni lungo latenti” ovvero di danni che possono rimanere “latenti” per giorni, mesi ed addirittura anni prima di mostrare i loro effetti per cui comunicati stampa come quelli pubblicati nei giorni scorsi non solo sono contrari alla scienza e al buonsenso ma non possono sortire alcun effetto tranquillizzante in genitori o soggetti che abbiano avuto la possibilità di approfondire l’argomento.
4) I controlli post produzione sui farmaci e, come in questo caso i vaccini, vengono troppo spesso demandati alle stesse case farmaceutiche produttrici, notoriamente giuridicamente quanto contrattualmente “irresponsabili” per danni a terzi con ovvie e gravi ripercussioni in ordine di sicurezza dei prodotti; sicurezza che, contrariamente a quanto accade di solito, dovrebbe essere costantemente garantita da organismi pubblici imparziali e privi di conflitti di interessi.

La missiva dei tre legali apre scenari inquietanti, soprattutto il dato oggettivo che documenta come le autorità garanti alla salute pubblica abbiano molto velocemente cestinato il suddetto caso senza sentire l’obbligo e il dovere di monitorare il grave fatto accaduto. Nel merito i legali fanno presente che non ci si può esimere dal rilevare:”come appaiono francamente inverosimili sia la presunta tipologia di contaminazione ‘ossido di ferro e acciaio’ sia il fatto che, a distanza di giorni, non sono stati ancora in grado di verificare la reale natura, la modalità di contaminazione, la quantità dei materiali esterni ritrovati”.
Proprio sui vaccini, mentre le istituzioni continuano a rassicurare con conferenze a go go che sono super sicuri, anacronistici sono invero i ritiri dal commercio di svariati lotti di diverse tipologie di vaccini causati, secondo le comunicazioni “ufficiali” da contaminazioni delle più svariate sostanze, dai virus a sostanze non meglio precisate, fino ad arrivare al vetro. Contaminazione che come spiega la missiva:”per i sistemi di realizzazione dei prodotti e di filtraggio dei composti appaiono oggettivamente inverosimili, risibili e financo grottesche e, che spesso, così come riportato sia a suo tempo dal Ministro della salute, da altri responsabili e dai media, le segnalazioni sarebbero pervenute alle Autorità competenti addirittura con mesi di ritardo rispetto alla piena conoscenza dell’accaduto da parte della casa farmaceutica interessata senza che siano stati assunti seri problemi nei loro confronti, quanto accaduto si scontra con le continue rassicurazioni in ordine alla sicurezza dei prodotti.” Ma non solo, gli avvocati Mastalia, Ciriello e Vaccari sollevano un problema di malasanità pubblica, soprattutto quando si parla di “ritiri preventivi o cautelativi” in ordine a prodotti che sono stati distribuiti da mesi, talvolta forse da anni, e le risposte ufficiali fornite appaiono come frasi di “comodo” e piuttosto contraddittorie.

I legali pertanto chiedono immediatamente che siano resi pubblici e a loro stessi i risultati degli esami effettuati sinora sui lotti vaccinali ritirati e che vengano disposti accurati esami (ovviamente da parte di soggetti pubblici e non dalle case farmaceutiche produttrici) sui lotti vaccinali ritirati e quelli ancora in commercio nella direzione di stabilire la reale natura delle sostanze contaminanti, la quantità e la modalità con cui hanno stabilito tale contaminazione. Inoltre chiedono che i soggetti che hanno ricevuto i predetti lotti vengano sottoposti ad un attento e costante monitoraggio da parte di strutture pubbliche in collaborazione con professionisti scelti direttamente dalle famiglie interessate, e che sia attivato un protocollo che preveda le visite mediche con amnesi accurate; esami ematici specifici indicati nella lettera, che servono per verificare la quantità dei metalli nell’organismo, tra cui anche l’esame del capello, oltre a esami delle allergie e intolleranze, e EEG mirati a verificare l’eventuale insorgenza di patologie neurologiche ed autoimmuni a distanza di tempo, nei soggetti vaccinati.

Una storia piena di ombre, quelle istituzionali che nonostante i comunicati ufficiali tesi a tranquillizzare le famiglie, gli stessi legali fanno notare molte mancanze che sembrano poco indirizzate a sviscerare questo caso di malasanità. I genitori vogliono risposte concrete nei dettagli e le relative analisi e monitoraggio a spese del Servizio Sanitario Nazionale, nella speranza che non si riscontrino gravi danni alla salute dei bambini. La bontà dei comunicati vanno avvalorati dai dati, altrimenti non si può parlare di trasparenza istituzionale.




CANCRO PROSTATA: SCOPERTO "BERSAGLIO MOLECOLARE"

Redazione

Usa – Inibendo l'attivita' di una molecola chiave e' possibile fermare la diffusione del cancro alla prostata. Uno studio delle universita' di Bristol, Nottingham e della University of the West of England (UWE Bristol), ha scoperto che un composto specifico e' in grado di bloccare l'attivita' della molecola SRPK1, che aiuta i tumori a formare nuovi vasi sanguigni e quindi a sopravvivere e diffondersi nel corpo. Per arrivare a questi risultati, pubblicati sulla rivista Oncogene, i ricercatori hanno analizzato campioni umani di cancro alla prostata. In questo modo e' stato possibile osservare che un aumento della SRPK1 e' legato a una maggiore aggressivita' del tumore. In seguito i ricercatori hanno dimostrato che farmaci noti come composti SPHINX, progettati per inibire specificamente l'attivita' di SRPK1, sono in grado di ridurre la crescita tumorale in un modello murino di cancro della prostata, quando questi vengono somministrati tre volte alla settimana con iniezioni. "I nostri risultati indicano un nuovo modo di trattare i pazienti affetti da cancro alla prostata e possono avere implicazioni piu' ampie per il trattamento di altri tipi di tumori", hanno concluso i ricercatori.




OCCHIALI ADDIO: UN LASER CHE TOGLIE I DIFETTI

Redazione

Milano – Un unico intervento per poter dire addio agli occhiali: al Centro Diagnostico Italiano di Milano (CDI) e' disponibile un nuovo utilizzo del laser a femtosecondi che consente di correggere contemporaneamente due difetti della vista, presbiopia e miopia, ipermetropia o astigmatismo. In questo modo il paziente non ha piu' necessita' degli occhiali, ne' per vedere gli oggetti vicini ne' quelli lontani. La tecnica verra' presentata sabato presso il CDI con un intervento eseguito in diretta per gli specialisti, partecipanti al convegno: "Utilizzo del laser a femtosecondi con chirurgia in diretta: refrattiva, cataratta e video-retina" in programma presso il Centro. "Grazie all'utilizzo del laser a femtosecondi – ha spiegato Edoardo Ligabue, responsabile dell'Oculistica del Centro Diagnostico Italiano – e' possibile eseguire l'intervento in maniera totalmente automatizzata.
  Inoltre, il laser a femtosecondi e' il bisturi piu' preciso al mondo: ha, infatti, una sensibilita' nanometrica, pari cioe' a un milionesimo di millimetro. La novita' che presentiamo risiede nel correggere due difetti visivi contemporaneamente grazie al fatto che il laser interviene sulla superficie del centro della cornea per creare una sorta di 'lente multifocale', in modo da permettere la messa a fuoco durante la lettura senza dover utilizzare occhiali dedicati"




CHEMIO: SCOPERTA PROTEINA CHE RENDE PIU' EFFICACE LA TERAPIA

Redazione

Un gruppo di ricercatori dell'Istituto di tecnologie biomediche del Consiglio nazionale delle ricerche (Itb-Cnr) di Bari hanno identificato una proteina che rende piu' efficace il trattamento chemioterapico nel carcinoma renale, un tumore frequente nei pazesi occidentali e resistente alle terapie. Lo studio e' stato pubblicato sulla rivista scientifica Oncotarget. "Abbiamo scoperto che nei carcinomi renali a cellule chiare i livelli cellulari della 'proteina TRIM8' diminuiscono drasticamente e questa diminuzione sarebbe responsabile della mancata attivazione dell'oncosoppressore p53, gene che codifica la proteina principalmente coinvolta nell'esecuzione dell'arresto della proliferazione cellulare e dell'apoptosi o 'morte cellulare programmata', indotta dai chemioterapici", ha spiegato Apollonia Tullo, ricercatrice dell'Itb-Cnr e coordinatrice del lavoro. "Il carcinoma renale a cellule chiare e' il tipo di cancro al rene piu' comune negli adulti ed e' notoriamente resistente alla radioterapia e alla chemioterapia – ha continuato – perche', pur riportando raramente una mutazione nel gene p53, presenta alterazioni in altre proteine che regolano l'attivita' e la stabilita' di p53". I ricercatori del Cnr hanno dimostrato che ripristinando i livelli cellulari di TRIM8, le cellule diventano sensibili all'azione dei chemioterapici e la proliferazione tumorale viene bloccata in modo significativo. La scoperta apre promettenti prospettive terapeutiche sia per i pazienti affetti da carcinoma renale, che in generale per altri tumori che resistono all'azione dei chemioterapici, perche' aggiunge un nuovo tassello alla comprensione dei meccanismi di arresto della proliferazione tumorale in risposta ai chemioterapici".




EBOLA: L'ONU LANCIA ALLARME: "SERVONO URGENTEMENTE ALTRI AIUTI"

Redazione

In poche parole i soldi per sconfiggere l'ebola non bastano. Nonostante i contributi significativi arrivati finora, non abbiamo ancora le risorse necessarie per sconfiggere l'epidemia di ebola: e' l'allarme lanciato dal responsabile dell'Onu, Tony Banbury, che in un'intervista alla Bbc ha chiesto urgentemente altri aiuti. Banbury ha appena conclusa una visita nei tre Paesi africani maggiormente colpiti, Liberia, Sierra Leone e Guinea, dove sono morte finora 4.818 persone. Non abbiamo "ancora" le capacita' per sconfiggere il virus, ha sottolineato, ricordando tuttavia che sono arrivati contributi significativi da Gran Bretagna, ma anche Cina, Stati Uniti e Cuba




MADRID: INFERMIERA GUARISCE DALL'EBOLA

Redazione

Madrid – Ha sconfitto l'ebola, malattia mortale. E' una Teresa Romero in lacrime e "ancora molto debole" quella che ha lasciato stamane l'ospedale Carlos III di Madrid, dove era stata ricoverata il 6 ottobre come primo caso di contagio da ebola fuori dall'Africa. L'infermiera spagnola ha voluto "ringraziare tutti", ricordando i difficili momenti della malattia. "Quando mi sentivo morire, mi aggrappavo ai ricordi, alla mia famiglia e a mio marito, ero in isolamento e non avevo nessun contatto con l'esterno eccetto che con Javier per telefono", ha raccontato la 44enne Romero, che e' rimasta contagiata curando i due missionari spagnoli che avevano contratto l'ebola in Africa ed erano morti a Madrid rispettivamente ad agosto e settembre. "Non so cosa non abbia funzionato, so solo che non ho nessun rancore – ha commentato l'infermiera – se la mia infezione puo' servire a qualcosa, per studiare meglio la malattia e aiutare a sviluppare un vaccino, o se il mio sangue puo' essere usato per curare altra gente, sono a disposizione". Il suo contagio ha innescato una serie di polemiche in Spagna, con gli operatori sanitari che accusavano le autorita' di non aver fornito loro adeguata formazione ed equipaggiamento e i sindacati che denunciavano il tentativo del governo di addossare la colpa dell'accaduto agli operatori sanitari.




ROMA, TAGLI FONDO DISABILI: IL COMITATO 16 NOVEMBRE IN PROTESTA DAVANTI AL MINISTERO DELL’ECONOMIA

Molti malati stanno arrivando con le ambulanze e la protesta sta bloccando il traffico davanti al ministero dell'Economia e Finanza

di Cinzia Marchegiani

Roma –  Questa fotografia dimostra come molti malati stanno arrivando con l'ambulanza alla protesta annunciata già da mesi davanti al palazzo del Ministero dell’Economia e Finanza. E’ di una crudezza unica e sembra una scena di una pellicola che si è inceppata, poiché ogni anno le associazioni dei malati affetti da gravi disabilità sono costretti a protestare a Roma per i continui tagli ai fondi che gli dovrebbero in realtà garantire una vita dignitosa. Un prelievo forzoso ad un fondo che rappresenta per loro l’unica fonte di sopravvivenza. Fondi comunque insufficienti, ma che sembrerebbe vengano utilizzati per scopi diversi, disattendendo i diritti sanciti dalla Costituzione Italiana.

Malati che spesso sono attaccati ad un respiratore e hanno bisogno di assistenza h24 domiciliare, cui provvede quasi sempre un familiare costretto spesso a lasciare il lavoro per poter accudire i propri cari. Purtroppo anche quest’anno il Comitato 16 Novembre dichiara battaglia, ma sarà uno scontro finale. Salvatore Usala, il segretario di questa importante associazione è partito dalla Sardegna con tutte le complicanze ed è determinato: ”Essendo un'associazione di disabili gravissimi, che viviamo il dramma della condizione sulla nostra pelle, riteniamo opportuno dare il nostro contributo per creare condizioni per una vita degna di essere vissuta. Abbiamo preparato una proposta di incremento del fondo della non autosufficienza (FNA) da 1.000 milioni, con relativa copertura documentata, vorremo presentarla ed incontrare i tre ministeri, Salute, Welfare e Mef. La proposta è frutto dell’ascolto e del confronto con tutti, associazioni, gruppi, disabili ed esperti. Ieri è arrivato un cortese invito del Ministro Poletti per un incontro il 4 novembre per informarci sull'FNA.” Salvatore Usala non lo manda a dire e già annuncia sorprese per questa giornata che sarà vissuta totalmente da tutti i partecipanti, perché ormai sono stanchi di patologici affronti ad un mondo che ha diritti ma solo su carta. In merito all’invito rivoltogli da Giuliano Poletti, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Usala  replica così:”

E' sempre un onore essere invitati da un Ministro della Repubblica, ma cosa ci può dire Poletti? Che hanno ripristinato o aumentato a 400 milioni l'FNA? Che hanno reso strutturale il fondo? Belle notizie, scontate, sarebbe una vergogna se non lo facessero. La cosa certa è che il Ministro Poletti non può decidere senza la cassa del MEF, senza i risparmi sanitari, ovvero devono essere presenti tutti e tre i ministeri.“

Alla protesta di stamattina davanti al Ministero della Finanza, è stato invitato il Presidente del Consiglio Matteo Renzi con lettere, petizioni, video messaggi e comunicati, e l’associazione e i manifestanti ci contano nella sua presenza, anzi Usala sottolinea:” dopo la doccia gelata ci vuole un bel bagno caldo per i disabili con l'aumento del fondo. Perciò saremo in presidio permanente dalle 10,30 oggi davanti al Ministero dell'Economia e Finanze a Roma. Stavolta è la battaglia finale, dobbiamo ottenere un trattamento che renda l'Italia un paese civile e rispettoso della costituzione. Non ripeterò le cose che faremo, ma meglio morti che abbandonati. In mezzo a 36 miliardi trovate i fondi per noi, Matteo contiamo su te, evitiamo che qualcuno si faccia male.”

Questa immagine è lo spaccato di un Italia che non risparmia proprio nessuno.  Si  assiste ai viaggi della speranza dei malati gravemente colpiti da una disabilità, costretti a partire dalle proprie case, affrontando consapevolmente spostamenti a serio rischio della propria salute, per andare a patteggiare con il governo o un ministro della Repubblica per avere garanzie sui propri diritti… Diritti  che in realtà non dovrebbero neanche essere discussi, ma ad oggi gli stessi sono vilipesi…. Intanto i malati sono arrivati, molti con le ambulanze e stanno bloccando le strade di Roma.




MALATTIE RARE: LA SCIENZA E LA POLITICA RIMANGONO LONTANI DAI MALATI E DALLE LORO ESIGENZE

 

Una delegazione del Civico 117/a composta da Marco e Sandro Biviano, Sara Garofalo e Roberto Meloni dopo aver partecipato venerdì 31 ottobre 2014 alla “Conferenza sulle Malattie Rare” organizzato dall’Onorevole Paola Binetti presso la Camera del Deputati Roma rilasciano un’intervista a l’Osservatore d’Italia.

di Cinzia Marchegiani

Roma- Chi deve giudicare la sanità in Italia? Chi può intervenire in merito alla sanità e l’operato dei politici e scienziati che dietro alle vetrine di conferenze delle buone intenzioni, argomentano tesi lontane anni luce dalla quotidianità dei malati e delle loro famiglie? Il malato sente il bisogno di diventare il protagonista delle scelte imposte dall’alto e scende in prima linea per dimostrare come le parole spesso siano distanti dalle vere esigenze che solo il malato può conoscere. In virtù della conferenza sulle malattie rare, organizzato dall’Onorevole Paola Binetti presso la Camera dei Deputati, una delegazione di malati ha voluto partecipare affinché la propria voce potesse prendere forma, poiché, spesso, troppo spesso, si parla a nome delle sofferenze, si legifera e si condizionano le vite.

Il 31 ottobre 2014 al una delegazione del Civico 117/a composta da Marco e Sandro Biviano, Sara Garofalo e Roberto Meloni si è presentata al Rare Diseasess Europe’s Challenger, e ora gli stessi malati hanno sentito il bisogno di rendere pubblica la propria esperienza, affinché la politica, oltre la medicina si possa far carico di una responsabilità diversa, consapevole delle riflessioni comunicate.

Roberto Meloni, parla a nome della delegazione del Civico 117/a, e spiega all’Osservatore d’Italia le proprie valutazioni, d'altronde come spiega, sono malati affetti da patologie rare e genetiche, ma hanno integre le proprie capacità intellettuali: ”La conferenza, dal titolo inequivocabile, è stata una chermes di buoni propositi, di intenti di collaborazione fra centri di ricerca, di annunci di novità in campo scientifico, di nuovi farmaci in sperimentazione che, a detta di qualcuno, stanno dando speranze, non solo a chi investe tempo e denaro, ma anche per chi soffre di malattie orfane di terapie e che possano risolvere, ovvero, alleviare le sofferenze dei malati affetti da patologie definite fin ora dalla medicina ufficiale quali malattie incurabili”.

Meloni ci parla dell’intervento di Monsignor Andrea Manto, il quale ha parlato di speranza e di umanità, rafforzando quel concetto di apertura al dialogo e al confronto tra scienza, politica e malati, in un’ottica più olistica ed empatica fra le parti: ”Devo però, come si suol dire in questi casi, fare l’avvocato del diavolo. Francamente ho trovato surreale questo clima e spirito quasi francescano esposto nella presentazione dei centri di eccellenza dove tutti collaborano, con l’interscambio di dati ed informazioni utili ad una rapida diagnosi e alla scelta della terapia più adeguata al malato. Questi bei, quanto ingenui propositi, cozzano pesantemente su una tematica così delicata e cosi pregna di interessi economici a nove zeri. Trovo disarmante sentir parlare di collaborazioni scevre da conflitti di interessi il rappresentante di Farm industria che non credo sia una onlus.”

Insomma la delegazione sente e vive sulle proprie vite questa presentazione come l’ennesima fotocopia di sempre, fatta di annunci che oramai sentono da trent’anni, anzi Meloni affonda la stoccata:” di solito vengono divulgati in occasione delle raccolte fondi per dare credibilità alla ricerca e ricevere maggiori donazioni. Il format ha sempre un iter, si parte con una auto incensata dei traguardi raggiunti, dove, molto spesso, i traguardi si riferiscono a smentite di convinzioni scientifiche che fino a ieri loro stessi avevano ritenuto valide perché da loro costituite, per passare poi a vane speranze su nuove attività che stanno dando ottimi risultati, per poi passare ai buoi intenti da finanziare, è ovvio. Confrontare i vari annunci emanati in tutti questi anni significa avere conferma di quanto ho appena esposto. Ma al convegno cui abbiamo partecipato hanno dato le indicazione sotto forma di consiglio ricevute a priori, di non chiedere e fare domande su Stamina.”

Però…..avete sollevato una domanda su stamina, giusto?

Il prof. Novelli, è intervenuto al convegno parlando di Stamina. Superfluo sottolineare che ha parlato male di Stamina. Questo mi ha “autorizzato” a fare una domanda, proprio a lui, riguardo quella che secondo me è stata una scelta scelleratamente sbagliata ed in contrasto, proprio sul diniego di somministrare una terapia ad una bambina, Rita Lorefice, che fino a prova contraria, le aveva ridato il sorriso e la speranza. Questa scelta contrasta con quello fino allora avevo ascoltato, sia paragonandola a quelle scelte che noi tutti quotidianamente facciamo, applicando logica e buon senso al di sopra di tutto.

Ricordiamo ai lettori de l’Osservatore d’Italia che purtroppo Rita Lorefice è morta il 3 giugno 2014, una settimana prima la sentenza ordinava con urgenza, entro cinque giorni, il proseguimento della terapia con il metodo stamina che gli aveva dato la speranza di vita migliore. Quelle cure Rita non le ha fatte perché gli sono state negate dall’ospedale. Rita Lorefice aveva la Niemann Pick, le analisi strumentali e la valutazione del dottor Giannone lasciano ancora senza respiro: “il quadro normativo odierno, eseguito a poche settimane dalla prima infusione staminali, conferma l’evidente miglioramento metabolico e quindi clinico della piccola paziente, che adesso riesce ad alimentarsi meglio e più abbondantemente (diminuzione dell’epatosplenomegalia e conseguente della iperdistensione addominale) mostrando anche evidenti segni di miglioramento delle condizioni cognitiva, dell’interazione con l’ambiente e le persone, della risposta del disagio termico e delle manovre mediche più fastidiose (miglioramento del quadro generale).

Cosa le ha risposto il professor Novelli?

Non ha risposto, anzi, ha abilmente trovato il modo di offendersi dalla frase di Sandro Biviano, che chiedeva a chi dovrebbe essere attribuita la responsabilità della morte della piccola Rita. Sandro Biviano aveva genericamente detto “ Voi avete fatto morire Rita!” Con queste evidenze rimane a noi difficile pensare che la scienza possa dialogare con noi malati fin quando le nostre richieste di chiarimenti vengono interpretate come accuse personali.

In pillole, cosa vi ha lasciato questa Conferenza?

Il civico 117/a e noi malati abbiamo trovato dei luminari e studiosi che nonostante la gravità delle nostre malattie neurodegenerative, si perdono in concetti così basilari e semplici dove all’appello mancano sempre l’umiltà e l’ascolto. E’ buffo sentire sulla propria pelle le tecniche super diplomatiche per evitare risposte imbarazzanti, e dover sempre constatare che gli annunci di apertura al dialogo vengono smentiti dai fatti a distanza di pochi minuti dal messaggio medesimo. Osservandoli mi sembra come di vedere un nuotatore esperto fare la traversata della Manica e poi affogarsi in una pozzanghera con 10 centimetri d’acqua.
A proposito siamo ancora in attesa di risposte e non di chiacchiere e buoni propositi!!!
Se qualcuno volesse degnarsi, gliene saremo infinitamente grati !!!

Sig Meloni, non è il primo convegno a cui partecipa, l’ho incontrato anche alla presentazione dell’ultima fatica letteraria dell’Onorevole Paola Binetti, "Il caso Stamina, la prova dei fatti" solo pochi mesi fa, il 17 marzo 2014 , dove spiegava l’importanza di UNIAMO Federazione Italiana Malattie Rare onlus, nata per migliorare la qualità di vita delle persone colpite da malattia rara, attraverso l'attivazione, la promozione e la tutela dei diritti vitali dei malati rari nella ricerca, nella bioetica, nella salute, nelle politiche sanitarie e socio-sanitarie. Vi hanno contattato?

Sarebbe stato un primo passo nella direzione che noi malati chiediamo da sempre…ma purtroppo rimane ancora una bellissima favola. E queste conferenze non fanno che sottolineare questo vuoto istituzionale e delle promesse mai mantenute.




GAS SERRA: SE NON SI RIDUCE CI SARANNO "DANNI IRREVERSIBILI"

Redazione

Le concentrazionI di gas serra nell'atmosfera hanno raggiunto "i livelli piu' alti in 800.000 anni" e ormai "resta poco tempo" per riuscire a mantenere entro i 2 gradi centigradi l'aumento della temperatura del pianeta.
  Lo dice un rapporto del Gruppo intergovernativo di esperti dell'Onu sul clima. Il segretario dell'Onu Ban Ki-moon, a Copenaghen per la presentazione dello studio, ha avvertito: "esistono i mezzi per combattere i cambiamenti climatici", ma "e' necessario agire subito e con fermezza per evitare risultati distruttivi". Secondo l'indagine il cambiamento climatico e' inequivocabile e solo riducendo l'emissione dei gas serra si potranno evitare "danni irreversibili" e si potra' limitare l'impatto ad un "ragionevole livello". Le emissioni di gas serra devono essere ridotte dal 40 al 70% tra il 2010 e il 2050, e "quasi a zero" nel 2100. Ognuna delle ultime tre decadi e' stata piu' calda della precedente e la temperatura, secondo gli esperti delle Nazioni Unite, e' cresciuta di 0,85 gradi tra il 1880 e il 2012, mentre il livello del mare e' cresciuto di 19 centimetri tra il 1901 e il 2010 e potrebbe salire tra i 26 e gli 82 centimetri nel 2100. "Il rapporto Ipcc sui gas serra e' una chiamata alla responsabilita' per il mondo. L'Europa e' guida verso Lima e Parigi 2015, ma ora serve una presa di coscienza globale". Cosi su twitter Gian Luca Galletti, ministro dell'Ambiente, commenta il rapporto Onu sui cambiamenti climatici. Proprio in questi giorni il ministro dell'Ambiente si trova in Cina per una serie di incontri istituzionali ad alto livello con l'obiettivo di chiedere un forte impegno sulla riduzione delle emissioni di gas serra e intensificare la cooperazione ambientale tra gli Stati.