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Frosinone

CHARLIE HEBDO…. E I CIOCIARI

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Tempo di lettura 3 minuti E infatti nell’ambito dell’orribile massacro parigino presso la sede di Charlie Hebdo si registrano anche delle concomitanze che hanno rapporto diretto, sembra incredibile, con la Ciociaria.

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di Michele Santulli

Quante cose grandi uscite mai da questa terra! Eppure quanto disinteresse e insensibilità. Uomini politici che hanno retto e reggono le sorti della Terra di Ciociaria, ben nutriti e ben pasciuti, che sono passati e passano senza lasciare un segno positivo, una traccia gratificante del loro operato, se non il loro agitarsi e muoversi sul palcoscenico di un teatrino sempre uguale e il medesimo per tutti loro, marionette vocianti.  Cementificazione farneticante e criminale del territorio, la distruzione e inquinamento dell’ambiente, spese e sperperi faraonici per progettazioni mai realizzate, per posti di lavoro inventati, per spese e consulenze varie, divertimenti e mangiamenti, intrallazzi e ruberie…: ecco le loro imprese. Ma ci arrestiamo altrimenti il lettore si bloccherà e si perderà una fonte, invece, di molta gratificazione e di grande godimento, qui appresso.

E infatti nell’ambito dell’orribile massacro parigino presso la sede di Charlie Hebdo si registrano anche delle concomitanze che hanno rapporto diretto, sembra incredibile, con la Ciociaria.

Coluche, il grande commediante ed umorista nonché fondatore dei ‘Ristoranti del cuore’, che ha letteralmente improntato di sé e dominato la scena artistica francese per oltre venti anni, onorato e ricordato  anno dopo anno in tutta la Francia  – ma ignorato in Ciociaria e perfino  a Casalvieri suo paese originario- del quale anche su queste colonne abbiamo illustrato vita e opera,  ebbe rapporti collaborativi con due delle vittime della strage del 7 gennaio scorso e cioè  con Cabu e Wolinski, eminenti vignettisti, massimi disegnatori  e molto altro.  Coluche e Cabu  e Wolisnki, l’uno con la parola, i due con penna e  matita,  hanno lanciato per anni i loro messaggi e divertito, e ammonito,  i francesi con le loro trovate, le loro invenzioni irripetibili e uniche.

Tutti e tre Artisti autentici, di quelli cioè che la Natura  regala alla umanità con sensibile oculatezza e molta parsimonia, in grado quindi di aprire spiragli ed orizzonti di idee e di concetti che arricchiscono l’uomo e lo innalzano. Pur se la vita di Coluche  è stata improvvisamente spezzata a poco più di quaranta anni, la relazione tra i tre artisti deve essere stata necessariamente molto stretta e ricca non solo e perché coltivavano visceralmente, e praticavano, le medesime idee  politiche quanto essendo accomunati dalle medesime finalità ed  obbiettivi artistici ed etici, operavano in settori diametralmente opposti: i due prevalentemente nella carta stampata, l’altro nella televisione, nella radio, nel cinema,  perciò un completarsi e integrarsi perfetto, come avviene in rarissimi altri casi. Le ricerche mi hanno portato ad individuare almeno due libri che accomunano i tre famosi artisti: uno scritto direttamente da Coluche e intitolato: Pensées et Anecdotes con disegni di Cabu e di Wolinski e di altri tre disegnatori e un secondo volume intitolato: L’Intégrale des Sketches  opera di tutti e tre: Coluche, Cabu e Wolinski. Questi libri sono continuamente ristampati e riproposti, tanto sentita la partecipazione che riscuotono. Certamente parecchio altro si potrebbe far venire alla luce del giorno indagando più da vicino i loro rapporti.

Una seconda concomitanza veramente sorprendente chiama di nuovo in relazione la Ciociaria con,  questa volta, il solo Georges Wolisnki. Come detto, l’Artista si professava da sempre di certe idee politiche e nelle occasioni ufficiali di riferimento del partito di appartenenza, è inevitabile che esse occasioni  rappresentassero anche  un luogo di incontro e di conoscenza. E in una di queste manifestazioni il grande artista ha conosciuto e familiarizzato con un altro sodale di partito al quale   fece dono di un disegno che, caso o volontà, ne ritrae fedelmente la fisionomia.  E la didascalia del disegno, in verità molto acclamato e noto, illustra e dichiara apertamente i loro sentimenti e la loro solidarietà autentica: ”La felicità? Si dovrebbe farla diventare comune a tutti, nazionalizzarla!”. Il sodale di cui sopra che per sua bocca esprime le parole di Wolinski, vittima dell’integralismo e del fondamentalismo, è un ciociaro anche lui, come Coluche.    
 

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Cronaca

Frosinone, armi e droga negli appartamenti dell’Ater: in manette 2 cittadini albanesi

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Nei giorni scorsi i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile di Frosinone, diretti dal Tenente Massimo Petrosino, hanno effettuato un’altra operazione all’interno degli appartamenti dell’Ater abusivamente occupati da soggetti stranieri, dopo quella già compiuta nel novembre scorso.
Nel pomeriggio di giovedì, i Carabinieri del Radiomobile di Frosinone, impegnati nei controlli di routine al Casermone, hanno visto due persone affacciate al balcone di un appartamento che avrebbe dovuto essere vuoto e hanno deciso di capire cosa stesse succedendo. Prima che potessero raggiungere l’appartamento, tuttavia, i due si sono dati alla fuga, aiutati dalle telecamere piazzate in punti strategici, che hanno consentito loro di visionare e anticipare i movimenti dei militari.
Ai Carabinieri non è rimasto che dividersi: una squadra è andata a caccia dei due fuggitivi mentre un’altra è rimasta a presidiare l’appartamento, alla ricerca di eventuali complici o di elementi utili all’identificazione dei due soggetti. Lo sforzo congiunto ha dato in breve i suoi frutti: i due soggetti intravisti poco prima al balcone sono stati bloccati dai militari mentre tentavano di allontanarsi dal Casermone, intanto che all’interno dell’abitazione veniva trovato il passaporto di uno di loro.
I Carabinieri hanno quindi proceduto ad effettuare un’approfondita perquisizione dell’appartamento da cui erano scappati i due uomini, rivelatisi essere due albanesi, rinvenendo due coltelli a serramanico e una pistola semiautomatica con matricola abrasa pronta all’uso, considerato che aveva già caricato il colpo in canna ed erano presenti altri 7 colpi nel caricatore. In una scatola della libreria sono stati recuperati altre 10 cartucce di calibro diverso, destinate ad un’altra arma.
L’appartamento fungeva da vera e propria base di spaccio, considerato che al suo interno sono state rinvenute 3 dosi di cocaina, circa 10 grammi di hashish suddivisi in 3 pezzi e materiale vario per il confezionamento delle singole dosi.
La perquisizione è stata poi estesa ad un altro alloggio che i due soggetti hanno rivelato di avere in uso, scovando ulteriore materiale utilizzato per la preparazione degli stupefacenti.
I militari hanno proceduto pertanto all’arresto dei due stranieri che, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, sono stati condotti al carcere di Frosinone, ove sono rimasti anche dopo la convalida dell’arresto.

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Atina, stalker aggredisce i carabinieri: arrestato 33enne

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Arrestato un 33enne di Atina, in provincia di Frosinone. L’uomo era già noto alle forze dell’ordine per stalking e per resistenza a pubblico ufficiale. A eseguire l’ordine di arresto i militari della locale Stazione dei Carabinieri.
Il 33enne, già colpito da ammonimento del Questore di Frosinone per atteggiamenti persecutori nei confronti di una donna con cui ha avuto una relazione affettiva, non accettando la fine della loro storia si è presentato alla porta della sua abitazione e ha reiterato le molestie. La Donna, spaventata, ha immediatamente chiamato i carabinieri ma lui, alla loro vista, per evitare il controllo, li ha aggrediti colpendoli ripetutamente ma i militari sono riusciti a immobilizzarlo.
L’uomo è stato quindi assicurato alla giustizia e sottoposto agli arresti domiciliari, ora dovrà rispondere del proprio comportamento dinanzi al Tribunale di Cassino.

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Aeronautica Militare, Rossi (Lega): “Sul 72° Stormo la partita non è ancora chiusa”

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L’europarlamentare della Lega ha incontrato il Capo di Stato maggiore della Difesa
 
 
“La partita del 72° Stormo non è ancora chiusa. Sullo spostamento della scuola di volo ancora non è detta l’ultima parola”.  L’onorevole Maria Veronica Rossi, deputato della Lega al Parlamento europeo, ha incontrato, nel tardo pomeriggio di giovedì scorso, il capo di stato maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, per parlare della scuola di volo per elicotteristi e del 72° Stormo, che dovrebbero essere spostati da Frosinone a Viterbo.
 
“Ho avuto un incontro con il Capo di Stato Maggiore Giuseppe Cavo Dragone per discutere della necessità che la Scuola di Volo dell’Aeronautica Militare e il 72° Stormo Scuola Elicotteristi a Frosinone rimangano intatti, respingendo la proposta di trasferimento all’Aeroporto di Viterbo. L’ufficiale ha mostrato grande sensibilità verso il problema e si è dimostrato disponibile ad analizzare la questione e a valutare tutte le criticità di un trasferimento che tutto è tranne che virtuoso, economico e strategico per le nostre forze armate.
 
È cruciale proteggere la storica realtà del 72° Stormo dell’Aeronautica militare da un trasferimento privo di logica dal territorio ciociaro. Nel 2020, il Ministro della Difesa Guerini avallò questa decisione, mirando a presunti risparmi, ma ora appare anacronistico e decontestualizzato rispetto agli attuali scenari bellici e alla geopolitica europea” ha detto l’onorevole Rossi.
 
“Nessuno – ha proseguito Rossi – ha ancora fornito, ad oggi, uno straccio di motivazione valida e inoppugnabile per giustificare la decisione di trasferire la scuola di volo da Frosinone a Viterbo. Le motivazioni sono tecniche? Falso, perché Frosinone rispetto a Viterbo offre condizioni di addestramento per i piloti  mille volte migliori. Le motivazioni sono logistiche?  Falso, perché Frosinone è collegata con il resto del mondo un milione di volte meglio rispetto a Viterbo. Le motivazioni sono legate alla struttura militare? Falso, perché a Frosinone c’è già tutto quello che serve per una scuola di volo interforze, basterebbero investimenti decisamente minimi per adeguare l’aeroporto alle mutate esigenze, mentre a Viterbo c’è poco o niente di quello che realmente serve. E poi, se Viterbo un giorno dovesse ospitare il terzo scalo civile del Lazio, come si farebbe a conciliare l’attività addestrativa militare con il traffico civile in uno spazio  aereo abbastanza saturo come quello di Viterbo. Quindi, mi chiedo a questo punto: qual è la vera volontà che c’è dietro questa  illogica decisione di trasferimento del 72° Stormo da Frosinone alla Tuscia? Qui non stiamo parlando solamente di “politica” militare, ma anche del destino di centinaia di famiglie e dell’eventuale depauperamento economico di un territorio, la Ciociaria, che già da anni sta soffrendo per un processo di deindustrializzazione che ha eroso ricchezza economica e sociale”.
 
“L’impegno richiede il coinvolgimento di associazioni, società civile e settore produttivo, nonché azioni politiche ed istituzionali a ogni livello per annullare il provvedimento di trasferimento del 72° Stormo e della Scuola Elicotteristi da Frosinone a Viterbo. La mozione, proposta nei consigli comunali della provincia, mira a rafforzare ulteriormente questa causa di fondamentale importanza. Servono iniziative concrete e non chiacchiere o inutili comunicati stampa come hanno fatto altri, perché, al di là di tutto, la cosa che mi ha maggiormente amareggiato è che, ad oggi, sono stata l’unica rappresentante istituzionale del nostro territorio ad essersi confrontata direttamente con lo Stato maggiore della Difesa su questo tema. Questi sono fatti, mentre, ripeto, altri si sono solo limitati a comunicati stampa. Comunque, l’importante è aver capito che nulla è ancora perduto, e finché rimarrò in carica nell’Europarlamento profonderò ogni impegno per scongiurare lo spostamento da Frosinone a Viterbo del 72° Stormo e della scuola di volo per elicotteristi” ha concluso l’onorevole Rossi.
 
Privo di virus.www.avast.com

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