Che cos’è il cambiamento? La spiegazione è nella fisica quantistica

Quando siamo bloccati in qualcosa che non cambia spesso pensiamo “non c’è via d’uscita”, “sarà sempre così”. È vero?

Dal punto di vista della fisica quantistica la “mancanza di possibilità” semplicemente non esiste.

Secondo le nuove scienze infatti, siamo parte di un vasto campo elettromagnetico di informazioni che contiene e riflette tutte le nostre realtà, pensieri ed emozioni.

La nostra mente influenza in maniera determinante la realtà circostante: potremmo anzi dire che concorra a crearla.

Andiamo con ordine: Albert Einstein, con la sua famosa equazione E=mc2, sostanzialmente dimostrò una cosa: materia ed energia sono interscambiabili, sono un’unica cosa. Questo mise in crisi l’intera visione del mondo di tipo dualistico Newtoniano/Cartesiano e aprì la porta a tutte le nuove – e straordinarie – teorie scientifiche.

Lo studio dello sbalorditivo comportamento della luce, che ha la caratteristica di comportarsi a volte come onda e a volte come particella, di fatto diede luogo alla nascita della moderna fisica quantistica.

Tutto ciò che fino a quel momento era stato determinabile, calcolabile, definibile, da quel momento in poi poteva essere guardato soltanto in termini di potenzialità, probabilità e indeterminazione.

Cosa c’entra questo con il nostro cervello e con il cambiamento?

Una delle scoperte più interessanti di questi studi fu quella di rilevare come le particelle modificassero il loro comportamento in presenza o meno di un osservatore: se l’occhio del ricercatore si “aspettava” di misurare un comportamento come onda, la particella si comportava come un’onda, se si aspettava di misurare dati relativi a una materia, si comportava come materia.

Buone maniere della particella? Piuttosto una rivelazione sconvolgente: l’attenzione focalizzata su qualcosa ha la capacità di modificare la materia e farla manifestare in un modo o in un altro.

Ecco che torniamo al cambiamento: nel campo quantistico esiste una realtà possibile nella quale, se siamo malati, godiamo di ottima salute, una realtà nella quale, se stiamo vivendo un fallimento, abbiamo invece un pieno successo… di fatto esiste una realtà potenziale nella quale è già attualizzato tutto quello che noi desideriamo.

Cosa resta da fare, quindi? Permettere a quella realtà potenziale di “collassare” nella realtà fisica attraverso l’educazione dei nostri pensieri, sentimenti ed emozioni focalizzate.

Esiste un cambiamento che non è attuabile? Tecnicamente no. La sola cosa che può impedirlo è avere dei punti di vista limitanti su qualcosa che non ci permetta di focalizzare la nostra attenzione nella direzione della realizzazione.

Come sarebbe, in questo clima di impotenza e fatalismo generale, riappropriarsi del proprio potere di cambiamento?

Valeria De Luca