Connect with us

Roma

CIAMPINO AEROPORTO: LE AMMINISTRAZIONI COMUNALI DI CIAMPINO E MARINO PRESENTANO IL S.AM.BA

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 2 minuti I dati regionali sugli effetti dell'inquinamento acustico sulla salute dei bambini.

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Redazione

Ciampino (RM) – Le Amministrazioni comunali di Ciampino e Marino, da sempre insieme per risolvere l'emergenza causata dall'eccesso illegale di voli presso l'Aeroporto Pastine, nel corso del convegno che si è tenuto oggi, venerdì 11 gennaio 2013, presso la Sala Consiliare «Pietro Nenni» di Ciampino, hanno presentato alla cittadinanza i risultati del S.Am.Ba, studio condotto dal Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario della Regione Lazio, che dimostra gli effetti negativi dell'inquinamento acustico sulla salute dei bambini. Presenti, per il Comune di Ciampino, il sindaco Simone Lupi. A rappresentare Marino e il sindaco Adriano Palozzi, il presidente del Consiglio comunale Stefano Cecchi.

Richiesto dalle Amministrazioni locali e realizzato in conformità con le normative internazionali in tema di indagini epidemiologiche con il supporto dell’ INAIL – Centro Ricerche di Monteporzio Catone di Roma, di ARPA Lazio, dei Dipartimenti delle ASL RMH e RMB, con la disponibilità degli Istituti scolastici territoriali e delle famiglie, il S.am.Ba si inserisce nell’ambito delle attività  di monitoraggio condotte dalla Pubblica Amministrazione per verificare, appunto, gli effetti indotti dall’ esposizione delle fasce della popolazione in età  scolare al rumore presente nell’ambiente di studio e familiare.

I risultati, nell'evidenziare come l’esposizione costante dei bambini delle classi 4° e 5° delle scuole elementari nei territori di Ciampino e Marino di età compresa tra i 9 e gli 11 anni al rumore ambientale comporti un rischio maggiore di alterazione della loro capacità di apprendimento, hanno certificato il forte stato di preoccupazione delle due Amministrazioni per la salute dei cittadini, in virtù dell’eccessivo aumento dell’ inquinamento acustico, procurato dall’incremento dei voli aerei dell’Aeroporto G.B.Pastine di Ciampino senza la necessaria ed obbligatoria Valutazione di Impatto Ambientale.

Per questo i comuni di Ciampino e Marino restano convinti che l'unica soluzione realmente percorribile in tempi certi sia quella di spostare il traffico aereo a basso costo da Ciampino a Fiumicino per riportare lo scalo ciampinese allo stato del 2001, quando veniva utilizzato soprattutto per i voli militari.

I due Comuni, inoltre, continueranno nella tutela degli interessi legittimi dei cittadini in tutte le sedi sia amministrative che giurisdizionali, nella speranza che la giustizia si esprima positivamente sul nostro ricorso cautelare d’urgenza (ex art. 700 c.p.c.), presentato il mese scorso presso il Tribunale civile di Roma, che rappresenta lo strumento più rapido per promuovere azioni intese a tutelare il diritto alla salute e a garantire un ambiente salubre in tutti i suoi aspetti.

A ciò si aggiunge l'approvazione del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 21/12/2012, emesso dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con il quale si pianifica il sistema aeroportuale romano, restituendo all'Aeroporto G.B.Pastine di Ciampino il suo ruolo originale di Aeroporto di Stato, con un numero massimo di 1 milione e mezzo di passeggeri l'anno.

Un City Airport che, in osservanza della Conferenza dei Servizi 'tenga conto delle limitazioni derivanti da fenomeni di natura ambientale'. Il sindaco di Ciampino Lupi e il presidente del Consiglio comunale di Marino Cecchi, auspicano infine un incontro urgente con i Ministri della Salute e dei Trasporti affinché vengano definiti i relativi tempi di attuazione del decreto ministeriale al fine di risolvere l'emergenza sanitaria.
 

Castelli Romani

Castel Gandolfo, nuova area attrezzata sul lungolago nel degrado: “Questione di competenze”

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 3 minuti
image_pdfimage_print

Il sindaco di Castel Gandolfo è al corrente della situazione e si augura di poter presto fornire aggiornamenti

C’è una situazione di assenza di decoro dovuta a gestione di competenze tra Enti. Cestini con l’immondizia che straripa e finisce a terra, erba incolta un po’ ovunque, vecchi abiti buttati vicino la fontana e ragazzi che, nonostante il degrado fanno lo slalom con i cani al guinzaglio, si allenano nella palestra a cielo aperto con affaccio lago, leggono un libro su una panchina.

Il nuovo parco e area attrezzata in via dei Pescatori sul lungolago di Castel Gandolfo è in completo abbandono. Da oltre quindici giorni si lamentano diversi residenti e assidui frequentatori della passeggiata: «Non capiamo perché non puliscono». Inoltre nel parcheggio vicino, un’area grande piena di buche e senza segnaletica a terra, parcheggiano le auto senza sapere che gli stalli sono a pagamento: «Io e mio marito- racconta una signora anziana- abbiamo parcheggiato di fronte al parco che è in totale degrado e ci hanno fatto anche la multa perché in realtà anche se le strisce blu non si vedono i posti sono a pagamento, se sembra una cosa normale questa…».

Di fatto sembra esserci un intoppo burocratico alla fonte di questa situazione: l’area con l’erba alta e l’immondizia è sulla carta ancora un “cantiere” di competenza della Regione e gli stessi lavori sono stati eseguiti dalla Regione Lazio.

Nei fatti il nuovo sito è sorto al posto delle vecchie tribune olimpiche realizzate nel 1960 per le gare di canoa e poi abbandonate.

Dopo lo smantellamento delle strutture e la bonifica, l’anno scorso sono stati avviati i lavori che hanno portato alla realizzazione di  un campo polivalente, un mini impianto per l’atletica leggera, un’area attrezzata per il fitness e un’area di sosta verde.

Tutta quest’area è stata finanziata dalla Regione, per 850 mila euro, grazie a un tavolo avviato circa sei anni fa dal Comune, il Demanio, il Coni ed il Parco regionale dei Castelli Romani.

Il sindaco di Castel Gandolfo è al corrente della situazione e si augura di poter presto fornire aggiornamenti: «Un cantiere viene consegnato con tutte le carte in regola – dice il primo cittadino- il nostro ufficio sta verificando la completezza degli atti con gli uffici regionali per poi passare alla fase successiva».

Insomma allo stato attuale nel sito non si potrebbe entrare perché è ancora un cantiere non inaugurato e senza le consegne effettuare tra Regione e Comune, non ci sono segnaletiche sufficientemente adeguate che interdicano il sito e perciò le persone ci entrano e il Comune di fatto non può manutenerlo perché la proprietà non è ancora del municipio ma può prevedere pulizie straordinarie che richiedono impiego di somme maggiori e permessi vari da chiedere preventivamente alla Regione. E intanto incalza la bella stagione.



Continua a leggere

Roma

Roma, un auto fa esplodere una palazzina di sette piani: un morto e almeno 17 feriti

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

C’è una vittima nell’incendio che si è sviluppato in una palazzina di sette piani in via D’Onofrio a Roma.

Si tratta di un uomo il cui corpo è stato recuperato dai vigili del fuoco sulle scale del palazzo.

L’uomo sarebbe stato ucciso dal fumo che si è sprigionato dall’incendio. E’ al momento 17 il numero dei feriti, tra intossicati e ustionati. Sette, secondo fonti della questura di Roma, sono le persone rimaste ustionate e, di queste, tre sono ricoverate in gravi condizioni all’ospedale Sant’Eugenio. Dieci sono invece le persone rimaste intossicate dal fumo. Sul posto dove si è sviluppato l’incendio è arrivato il pm di turno esterno della procura di Roma per un sopralluogo.

Nell’edificio andato a fuoco, all’incrocio con Largo Nino Franchellucci, sono in corso lavori di ristrutturazione. Le fiamme hanno coinvolto circa sette piani. A quanto si apprende, i vigili del fuoco hanno estratto persone con “complicazioni respiratorie”, mentre altre sono state affidate ai sanitari. I vigili del fuoco sono all’opera con con varie squadre e diversi mezzi, tra cui due autobotti e due autoscale.

L’incendio – a quanto si è appreso da fonti dei soccorritori – sarebbe partito da un’auto che era parcheggiata sotto l’edificio. Le fiamme della vettura avrebbero innescato l’esplosione di alcune bombole di acetilene presenti nel cantiere che a sua volta avrebbero coinvolto anche l’impalcatura.

Sono tre le scale del palazzo di sette piani interessate dall’incendio scoppiato nell’edificio a Colli Aniene. Lo ha detto il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco Alessandro Paola facendo un punto sull’intervento in corso in via d’Onofrio e confermando che al momento c’è una vittima accertata. “Dobbiamo ancora chiudere l’intervento – ha spiegato – stiamo facendo delle verifiche per vedere se ci fosse ancora qualcuno all’interno e successivamente faremo un controllo accurato su tutti gli appartamenti”. E “solo al termine di queste operazioni potremo dire” se sarà possibile rientrare nelle abitazioni. Quanto alle cause, il comandante ha sottolineato che “al momento non è ancora possibile stabilire da dove sia partito l’incendio” e ha confermato che ci sono state due tre esplosioni prima che le fiamme avvolgessero l’impalcatura dello stabile, sul quale erano in corso lavori di ristrutturazione.

Rocca: “Sono ore terribili, il bilancio delle vittime potrebbe crescere”
“Sono minuti, ore terribili, quelle che sta vivendo Colli Aniene in questo giorno di Festa. In via Edoardo d’Onofrio, a Roma, un palazzo in ristrutturazione ha preso fuoco. Tanti i feriti, anche gravi, e al momento una vittima accertata. Ma si teme che il bilancio possa crescere. Esprimo il più vivo cordoglio, a nome della Giunta regionale, alla famiglia della vittima dell’incendio e la più sentita solidarietà ai feriti e ai loro familiari. Voglio anche ringraziare i Vigili del Fuoco, le Forze dell’Ordine, le donne e gli uomini del 118 e i tanti operatori sanitari del Policlinico Umberto I, del San Giovanni e del S. Eugenio impegnati senza sosta nelle cure. Sto seguendo le operazioni di soccorso e continuerò a farlo”. Lo dichiara in una nota Francesco Rocca, Presidente della Regione Lazio.

“Stiamo allestendo la tendopoli all’Istituto Croce e al Palalevante”. Lo scrive su Facebook il presidente del Municipio IV Massimiliano Umberti, in merito all’incendio della palazzina a Colli Aniene. Umberti usa i social per aggiornare sullo stato dell’incendio: “Un morto confermato due ustionati gravi al Sant’Eugenio” scrive verso le 16,20. E poco prima: “Ci sono due scale completamente andate a fuoco. Ci sono porte ancora non aperte dai vigili del fuoco, chiunque di proprietario ha le chiavi le venga a portare altrimenti vanno forzate le porte”. “Un disastro – scrive in un altro post – abbiamo aperto l’unità di crisi”.

Continua a leggere

Cronaca

Trevignano, anche il Parco avvia un procedimento: vuole che sia tolta la recinzione che delimita lo pseudo santuario

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Il Parco ha revocato il nulla osta che precedentemente autorizzava la recinzione nell’area della preghiera che era stata richiesta dalla Onlus anche per motivi di invasione dei cinghiali.

Il 31 maggio è stata notificata alla Associazione Madonna di Trevignano E.T.S., la comunicazione di avvio del procedimento teso all’annullamento in autotutela del nulla osta rilasciato il 09 dicembre del 2019 per la realizzazione di “una recinzione in pali di castagno e rete metallica e la piantumazione di essenze arboree ed arbustive” su un terreno di proprietà della “Madonna di Trevignano E.T.S.” in località Campo Le Rose nel Comune di Trevignano Romano.
Dopo la rimozione del gazebo proseguono quindi incessantemente le attività amministrative e
giudiziarie che l’amministrazione dell’Ente Parco ha già da tempo messo in atto affinché, sul luogo delle presunte apparizioni, sia ripristinata completamente la legalità.
Ora, l’Associazione dovrà rimuovere anche la recinzione, e i presupposti di questa scelta sono il frutto della necessaria attività istruttoria propedeutica, partita i primi mesi dell’anno ben prima dell’interesse mediatico, quando, l’Ente Parco non ha rilasciato analoghi pareri favorevoli per recintare i terreni limitrofi dell’Associazione ed è stato possibile accertare come, le motivazioni addotte come sostanziali ai fini del rilascio del nulla osta del 2019 fossero evidentemente, come specifica la norma, frutto di “falsa rappresentazioni dei fatti” (che costituisce infatti uno dei requisiti richiesti per l’annullamento in autotutela).
Di fatto, tali condizioni, che all’atto del rilascio del N.O. nel dicembre 2019, non si rilevavano, hanno impedito una fase istruttoria del procedimento che potesse tener conto delle reali intenzioni dei soggetti proponenti.
All’avvio del procedimento volto all’annullamento d’ufficio del Nulla Osta del 09/12/2019 prot.
AP3342 affetto da vizio di legittimità, seguiranno gli atti consequenziali necessari alla rimozione della recinzione.
Naturalmente si procederà in sinergia con l’Amministrazione Comunale di Trevignano Romano e rimane pertanto invariato l’obbligo, in capo all’Associazione, di provvedere ad eliminare tutti gli ulteriori abusi contestati, ai quali si aggiungerà anche la recinzione.

E sempre la Onlus presieduta da Gianni Cardia ha fatto ricorso al TAR rispetto all’ordinanza del Comune che intima la demolizione delle opere abusive tra cui la teca con la Madonna. Quindi a breve il giudice amministrativo regionale sarà chiamato a decidere se la teca e gli arredi piantati a terra su terreno agricolo è vincolato potranno restare o dovranno essere rimossi. Nel frattempo per il raduno del Rosario di domani, la sindaca di Trevignano Claudia Maciucchi ha nuovamente allertato la Prefettura per chiedere il consueto ausilio di forze dell’ordine per garantire maggiore sicurezza oltre al regolare controllo dei carabinieri e polizia locale che viene puntualmente effettuato

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

SEGUI SU Twitter

I più letti