CIAMPINO, CENTO GIORNI DI PD: MAURO TESTA DICE LA SUA

di Daniele Rizzo

Ciampino (RM) – Abbiamo raggiunto telefonicamente il consigliere comunale ed ex vice sindaco nella scorsa amministrazione Mauro Testa. A lui abbiamo posto la stessa domanda fatta agli altri candidati sindaco del maggio passato, e cioè cosa pensa dei primi cento giorni dell’amministrazione Terzulli.

“Penso che parlare di primi 100 cento giorni di amministrazione Terzulli sia un errore” ha precisato Testa, “dal momento che questa consigliatura non è che un rimpasto di quella precedente.” Il consigliere Testa ha chiarito che a suo parere fino ad oggi c’è stata solo una continuazione di quelle politiche iniziate con la scorsa amministrazione, come nel caso del sottopasso dell’acqua acetosa o della nuova viabilità in via San Paolo della croce, opere che avevano preso il via proprio con Testa assessore alle infrastrutture, arredo e decoro urbano.

Per il resto Ciampino è in grosso ritardo rispetto ai proclami fatti dall’attuale sindaco in campagna elettorale: basti pensare alle scuole in difficoltà, alle mense che consegnano i pasti in ritardo perché manca un adeguato ordine di servizio, ai parchi sporchi e alle strade piene di buche. “Siamo in una situazione in cui la leggerezza e la superficialità la fanno da padrone. Ma stiamo pensando ad allestire la notte bianca, che sarà certamente un evento importante per la città, ma che denota in che direzione si sta muovendo questa amministrazione. Non sentiamo più parlare di aeroporto, della questione Rom a La Barbuta. Stanno affrontando le questioni importanti con troppa leggerezza, e il silenzio dell’amministrazione mette paura. Questi primi cento giorni spero che siano stati solo un momento di défaillance, perché se così non fosse sarei davvero preoccupato. Finisco col dire che io continuerò a fare opposizione seria, e che secondo me a Ciampino con il ballottaggio dello scorso 8 giugno si è persa un’occasione seria, perché per la prima volta si poteva fare in modo che tutte le forse democratiche della città potessero convergere su un nome diverso da quello proposto dal PD e fare un governo vero di emergenza comunale, e forse nei primi cento giorni staremmo parlando di altro”.