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Cronaca

CIAMPINO, GRUPPO CAVICCHI: OMBRE E LUCI DI UN PROGETTO TRA PRIVATI E ROMA CAPITALE. PARTE L'INCHIESTA DE L'OSSERVATORE D'ITALIA

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Tempo di lettura 6 minuti Rizzo evidenzia luci ed ombre nella vicenda Print Xa2. Cosa c'e' dietro questo programma?

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L’invito al Comune di Ciampino è invece quello di prendere il prima possibile visione dell’intera faccenda, di fare richiesta per essere ammessi al tavolo delle osservazioni, perché anche se il territorio interessato non è di sua competenza, le conseguenze che ne potranno derivare interessano decisamente Ciampino.

 

di Daniele Rizzo

Ciampino (RM) – Martedì 8 luglio è il termine ultimo entro cui il Comune di Ciampino potrà presentare le osservazioni al Comune di Roma per quel che riguarda il “PRINT Xa2 a Ciampino”. Fino ad oggi né il Comune né l’Unione Commercianti locale ha dato segnali riguardo la volontà di interagire con autorità preposte alla progettazione del piano.

Perché è importante che l’amministrazione ciampinese faccia questa richiesta?

Per rispondere a questa domanda è necessario capire anzitutto cos’è il PRINT e come questo influirà sul territorio della città aeroportuale.

COS’E’ IL PRINT

Il PRINT (Programma Integrato) è un progetto urbanistico previsto dal Piano Regolatore Generale del Comune di Roma finalizzato alla ristrutturazione e alla riqualificazione di parti del territorio urbano. Il progetto preliminare del PRINT, la proposta, per intenderci, può essere avanzato da enti e proprietari privati che rappresentano almeno il 50% delle aree coinvolte. A questi soggetti privati viene concesso il potere di costruire nelle loro aree, purché realizzino in cambio opere pubbliche in accordo col comune. Il progetto integrato è, in sostanza, un’alternativa all’esproprio.

PRINT Xa2 CIAMPINO

Nella fattispecie, il PRINT a cui facciamo riferimento è quel progetto avanzato da un insieme di privati (Consorzio Xa2 Ciampino) la cui componente maggioritaria è associabile al Gruppo Cavicchi.

E infatti il progetto prevede la riqualificazione di tutta quella zona compresa e racchiusa tra il Grande Raccordo Anulare, Via Ranuccio Bandinelli, la linea ferroviaria dei Castelli e il confine del Comune di Ciampino: in poche parole, per chi conosce la zona, dalla fine di viale Kennedy alla rampa del Raccordo, la zona industriale di Ciampino, anche se in realtà sulla carta è comune di Roma. L’area interessata al programma è di circa 381.000 metri quadrati.

Ma cosa prevede questo progetto?

Analizzando la relazione pubblicata dal comune di Roma [ CLICCARE QUI PER SCARICARE IL PDF E LEGGERE LA RELAZIONE ] vediamo che gli interventi previsti sono riconducibili a tre idee di base: mantenimento e sviluppo delle attività e dei livelli occupazionali presenti nell’ambito, miglioramento della rete viaria e del sistema di mobilità, riordino urbanistico del sistema insediativo. In particolare è prevista una tangenziale che attraversi l’area verde di Gregna, l’area industriale di Ciampino (tra via Lucrezia Romana e Via Bandinelli) e sottopassi la linea ferroviaria, permettendo così una linea diretta tra Tor Vergata e l’Appia; inoltre è prevista la realizzazione di un mercato comunale su Via Bandinelli e la riqualificazione di tutte le strade limitrofe, con la conseguente piantumazione di alberi nell’area e la realizzazione di piazze in prossimità dei servizi insediati.
Insomma il progetto previsto è sì ambizioso ma anche molto caro; 38 milioni di euro sono i soldi che la relazione del comune di Roma prevede servano per l’attuazione delle opere pubbliche del progetto. E specifichiamo opere pubbliche perché, come detto, il PRINT prevede anche la partecipazione dei soggetti privati che devono contribuire anch’essi economicamente. E difatti i costi della nuova viabilità e dei nuovi svincoli previsti tra Via Lucrezia Romana e Via Anagnina (e cioè la tangenziale di cui parlavamo sopra) non sono riportati nella relazione, proprio perché saranno il risultato dell’accordo tra privato e pubblico.
Quello che sappiamo è che questa tangenziale è previsto che abbia le dimensioni di un’autostrada: un “Raccordo bis” che non risolverebbe la viabilità del quartiere di Morena ma rappresenterebbe un impulso per l'ulteriore urbanizzazione di un'area già congestionata. Inoltre il piano prevede che questa tangenziale attraversi il “Parco agricolo del Casale di Gregna”, un’area non solo interessata dal bacino di falde acquifere, ma anche sottoposta al vincolo della Sovrintendenza per motivi di carattere ambientale e culturale. Nessuno mette in dubbio dunque l’utilità di un elemento di raccordo tra l’Appia e l’Anagnina; si poteva però pensare un asse che corresse parallelo a Via dei Setti Metri, magari incrociando le molte strade di quell’area ad oggi tronche, evitando così l’attraversamento di una zona protetta. Ma questa non è che la prima di una lunga serie di anomalie che interessano tutta la questione.

GLI INTERESSI PRIVATI

Il 16 aprile 2012 il Gruppo Cavicchi vede respinto l’”Accordo di Programma” presentato per sanare il maxi abusivismo presente sulle sue aree; da quel momento è iniziata la campagna per trovare uno stratagemma che favorisse la continuità dei suoi affari. E lo stratagemma individuato è proprio quello del PRINT, che non solo permetterebbe al Gruppo Cavicchi di riqualificare l’intera area in cui sono concentrati i suoi capannoni, ma gli concederebbe anche la facoltà di poter costruire nuove strutture o ricostruirle con il 25% di cubatura in più nel momento in cui decidesse di demolire quelle esistenti. Sulla demolizione dei 62 abusi (dichiarati non sanabili dallo stesso comune di Roma) comunque il TAR si pronuncerà a fine ottobre; certo è che il PRINT rappresenta una bella via di fuga che permetterebbe a Cavicchi di restare a galla e tornare subito in pista.

GLI INTERESSI DI CIAMPINO

Il Programma parla dell’istituzione di un grande mercato comunale su Via Bandinelli: una realtà che metterebbe certamente in difficoltà la già arrancante economia ciampinese, che a fatica sopravvive grazie anche ai mercati rionali. La creazione di un centro commerciale delocalizzato rispetto al centro cittadino segnerebbe certamente il colpo del definitivo K.O. all’economia ciampinese: moltissime attività commerciali locali continuano infatti a chiudere giorno dopo giorno. Per questo motivo ci chiediamo come sia possibile che sia il Comune di Ciampino che l’Unione Commercianti siano completamente disinteressati ad un progetto che rischia di compromettere l’economia locale.

UN PROCEDIMENTO VIZIATO

Ma le anomalie non finiscono qui. Il 22 maggio 2013, tre giorni prima delle elezioni nel Comune di Roma, la giunta Alemanno dà il via libera al progetto. La delibera 272 del 22/05/2013 è stata dunque approvata da Roma Capitale bypassando il parere del Municipio, una pratica assolutamente controversa e viziata, che ha portato il VII municipio ad impugnarla ed a chiederne la revoca (solitamente il preliminare del progetto passa prima dal Municipio e, dopo l’approvazione, arriva a Roma Capitale per il parere definitivo). Il vizio procedurale sembra però non aver creato particolari problemi all’iter del progetto, tanto che il ricorso non è stato accolto e il Municipio dovrà mediare con le forze private per interagire solo sulle opere pubbliche interessate dal progetto, lasciando le opere del privato (Gruppo Cavicchi) senza possibilità di discussione. Ai singoli partiti presenti nel consiglio comunale non resterà altro da fare che accettare di interagire (e quindi piegarsi al compromesso) oppure opporsi con tutte le forze all’irregolarità procedurale del progetto.

E L’AEROPORTO?

Come se non bastasse, un’altra stranezza tutta italiana coinvolge il PRINT. La delibera approvata [ CLICCARE QUI PER SCARICARE E LEGGERE LA DELIBERA ] specifica che il “Programma d’Assetto Urbanistico Definitivo rimane subordinato al Piano di Rischio da approvare ai sensi dell’art. 707 c.5 del predetto Codice della Navigazione che fissi localizzazione e quantificazione del carico antropico sostenibile”; inoltre a pagina 9 della relazione si legge “le opere esistenti non sono oggetto di intervento e possono essere previste misure di contenimento. Per quanto riguarda la realizzazione di nuova funzione non residenziale la stessa deve essere caratterizzata da tipologie costruttive e destinazioni d’uso che prevedono la presenza di un basso numero di persone”.

Insomma, se il Piano di Navigazione dell’ENAC stabilisce che l’area interessata sia un “area di tutela intermedia”, se già esistono casi di opere bloccate nella zona perché poste sotto il cono di volo, se è evidente che gli aerei sorvolano l’intera area a bassa quota, risulta allora plausibile pensare che il Piano di Rischio Aeroportuale (che il VII Municipio ingiustificatamente tarda ad approvare) impedisca ulteriori costruzioni nell’area preposta al PRINT.
Ma non solo: il Piano di Rischio approvato dal Comune di Ciampino, che ragionevolmente dovrebbe coincidere con quello del Settimo Municipio, racchiude gran parte dell’area interessata sotto la curva di isorischio 1×10^(-6), e cioè una curva che stabilisce un alto livello di tutela per l’area interessata. Chi avrà tempo e modo di guardare la relazione del comune di Roma potrà notare che l’area del PRINT è stata divisa in base alla criticità della zona rispetto al cono di volo, e classificata con A, B, C e D a seconda del rischio, dove A corrisponde al rischio più alto. Ebbene, l’area indicata come quella in cui sorgerà il nodo di scambio, e quindi la nuova stazione ferroviaria Ciampino 2 con l’interscambio gomma-rotaia, è prevista proprio nella zona A: dunque il luogo con la maggiore concentrazione di persone è prevista nella zona dove il carico antropico è invece da limitare al massimo.

LA V.A.S. E IL PARERE DI COMPATIBILITA’ PAESAGGISTICA

La relazione chiede anche di subordinare il PRINT alla V.A.S. (Valutazione Ambientale Strategica), elemento di cui invece, ad oggi, ancora non si è tenuto conto; la verifica di assoggettabilità del programma integrato ancora non è stata fatta, nonostante la documentazione necessaria sia stata trasmessa il 7 marzo 2013, e ben più dei 90 giorni canonici sono passati.
Dall’analisi delle tavole inserite nella relazione è inoltre possibile vedere che attualmente il complesso Cavicchi sorge su un’area interessata dal vincolo paesistico decretato nel 1998, e che l’area di riferimento appartiene al Parco dell’Appia Antica e zone limitrofe (per questo motivo probabilmente gli abusi sono stati dichiarati insanabili); dunque ogni eventuale modifica dello stato dei luoghi deve essere autorizzata. Perché allora Roma Capitale ha approvato preliminarmente la delibera senza chiedere un Parere di compatibilità paesaggistica? Perché Roma Capitale ha approvato la delibera senza prima aspettare la VAS e il Piano di Rischio Aeroportuale? Perché Roma Capitale ha surclassato il Settimo Municipio prima che questo si esprimesse sulla delibera? E come è possibile che i cittadini siano chiamati ad esprimersi sul programma se ancora non sono stati approvati quegli atti che darebbero una visione completa della situazione?

LUCI E OMBRE

Luci e ombre nella vicenda PRINT sembrano sbilanciate dalla parte delle ombre; procedimenti sospetti e interessi privati rischiano di travolgere quello che potrebbe essere un serio piano di riqualificazione urbana. L’invito, generale, che noi facciamo è quello di analizzare bene tutte queste anomalie riscontrate, risolverle (se possibile) e ricominciare con un progetto sostenibile e legalitario. L’invito al Comune di Ciampino è invece quello di prendere il prima possibile visione dell’intera faccenda, di fare richiesta per essere ammessi al tavolo delle osservazioni, perché anche se il territorio interessato non è di sua competenza, le conseguenze che ne potranno derivare interessano decisamente Ciampino.

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Roma, blitz all’alba di Carabinieri e Polizia: in manette 11 persone:

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I reati contestati sono di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro, spaccio di sostanze stupefacenti
 
 
Dalle prime luci dell’alba, nelle province Roma, Viterbo e Frosinone, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Roma e gli agenti della Polizia di Stato del I Distretto Trevi Campo Marzio stanno dando esecuzione a un’ordinanza, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma, che dispone misure cautelari nei confronti di 11 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro, spaccio di sostanze stupefacenti.
 
L’attività di indagine, nata nell’ottobre 2022, trae origine dalle denunce di un soggetto, consumatore di sostanze stupefacenti, che aveva maturato con i propri spacciatori un debito che non era riuscito più a onorare, generando le violente reazioni di questi ultimi. In particolare, l’attività d’indagine, durata oltre un anno, ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in ordine all’esistenza di un gruppo criminale, operante nel quartiere romano di Cinecittà, di cui farebbero parte gli indagati e di documentare come questi ultimi fossero soliti operare delle violente ritorsioni nei riguardi degli acquirenti di droga morosi.
 
Sono stati raccolti elementi indiziari per cui in alcuni episodi le vittime venivano trasportate all’interno delle abitazioni di alcuni sodali ove venivano percosse e minacciate con una pistola puntata alla tempia al fine di obbligarle a effettuare i pagamenti, anche attraverso bonifici bancari. Talvolta, poiché si era esaurito il “plafond” giornaliero presso la banca, venivano sequestrati e malmenati tutta la notte, in attesa di poter effettuare altri bonifici il mattino seguente. Nei casi in cui non riuscivano a ottenere il denaro preteso, le minacce venivano estese anche ai familiari dei malcapitati.
 
L’analisi del flusso di denaro estorto (oltre 300.000 euro) ha permesso di identificare tutti i beneficiari dei bonifici bancari in soggetti ritenuti vicini al soggetto più autorevole del gruppo criminale, Daniele Salvatori e di documentare le attività finalizzate al reimpiego e al riciclaggio del denaro che dai vari conti correnti veniva, tramite ulteriori bonifici o attraverso il prelievo in contanti, trasferito ad altri beneficiari.
 
A Daniele Salvatori, classe 1977, già noto alle forze dell’ordine, il 12 giugno 2023, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma avevano già notificato un fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma, per l’estorsione ai danni di un trentaseienne residente nella provincia di Frosinone e dei suoi familiari. A conferma della pericolosità e della spregiudicatezza del destinatario del provvedimento restrittivo, in data 03.10.2022, il Salvatori era stato arrestato in flagranza di reato dai Carabinieri della Sezione Radiomobile di Cassino (FR), poiché sorpreso nei pressi dell’abitazione delle vittime in possesso di un’arma clandestina.
 
Privo di virus.www.avast.com

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Settimo Milanese, tenta di violentare due minorenni : in manette un 22enne

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A Settimo Milanese, i Carabinieri della locale Stazione hanno arrestato, in esecuzione ad una ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal GIP del Tribunale di Milano, su richiesta della locale Procura della Repubblica, un ventiduenne di nazionalità ecuadoriana, ritenuto responsabile del reato di tentata violenza sessuale ai danni di due minori, una classe 2010 e l’altra 2012, entrambe residenti in quel centro.

La misura scaturisce dall’attività investigativa, avviata dalla Stazione di Settimo Milanese nel mese di gennaio del 2023, che ha consentito di ricostruire in maniera dettagliata due distinti episodi avvenuti rispettivamente il 30 gennaio 2023 ed il 19 febbraio 2024 e che hanno visto quali vittime le due ragazze.

Dalle indagini condotte si è accertato che la prima vittima, mentre stava passeggiando con il proprio cane, veniva pedinata dall’uomo che dopo averla raggiunta all’interno dello stabile condominiale in cui la stessa vive, la avvicinava in prossimità dell’ascensore ed improvvisamente iniziava a stringerla a sé con la forza. In tale circostanza solo la pronta reazione della ragazza che riusciva a divincolarsi dalla presa riusciva ad interrompere il proposito delittuoso dell’uomo.

Nel secondo caso gli accertamenti investigativi espletati hanno consentito di appurare che lo stesso soggetto, con un’azione criminale pressoché identica, aveva avvicinato un’altra ragazza minore all’uscita da scuola, pedinandola fino all’ingresso del condominio in cui la stessa abita e dopo essere salito con quest’ultima all’interno dell’ascensore, all’apertura delle porte l’uomo, con una mossa repentina, la afferrava per il maglione tentando di tirarla verso di sé. Anche in questo caso la pronta reazione della minore, che riusciva a guadagnare la fuga, aveva consentito di evitare ulteriori conseguenze.

L’arrestato è stato condotto presso la propria abitazione e sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, come disposto dalla competente Autorità Giudiziaria.

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Santanchè, una sfilza di illeciti contestati alla ministra del Turismo: si va verso la richiesta di processo sul dissesto di Visibilia

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Presunti bilanci truccati per 7 anni, tra il 2016 e il 2022, per nascondere “perdite” milionarie, per permettere al gruppo Visibilia di rimanere in piedi, ingannando gli investitori, e di conseguenza continuare a trarre “profitto” da società ancora attive.

Sono una sfilza gli illeciti contabili contestati alla ministra del Turismo Daniela Santanchè, che fondò la galassia editoriale, e agli altri ex amministratori e sindaci nella chiusura delle indagini per falso in bilancio, notificata oggi dalla Procura di Milano. E’ la seconda inchiesta del “pacchetto Visibilia” definita, in vista della richiesta di processo, dopo gli accertamenti del Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf, coordinati dall’aggiunto Laura Pedio e dai pm Marina Gravina e Luigi Luzi.

Tre settimane fa i pm avevano chiuso, sempre a carico della senatrice di FdI ed altri, tra cui il compagno Dimitri Kunz, le indagini sulla presunta truffa aggravata ai danni dell’Inps sulla gestione della cassa integrazione nel periodo Covid. Coi termini in scadenza, allo stato, la difesa della ministra non ha chiesto l’interrogatorio. E restano aperti altri filoni: quello sulla compravendita della villa di Forte dei Marmi acquistata da Kunz e da Laura De Cicco, moglie del presidente del Senato Ignazio La Russa, e altri sul dissesto del gruppo Ki Group-Bioera, nel quale pure Santanchè ha avuto cariche e quote.

“Non ho niente da dichiarare”, ha risposto la ministra ai cronisti dopo aver ricevuto il nuovo avviso. Venti gli indagati: oltre alla senatrice che risponde di due imputazioni, la sorella Fiorella Garnero, la nipote Silvia Garnero, il compagno Kunz e l’ex Canio Mazzaro. E poi, per responsabilità amministrativa degli enti, Visibilia Editore spa, finita in amministrazione giudiziaria dopo una causa intentata da piccoli soci, Visibilia Editrice srl e Visibilia srl in liquidazione.

Nell’accusa di false comunicazioni sociali sulla Spa i pm contestano a 15 indagati, tra cui Santanchè, che fu tra il novembre 2014 e il dicembre 2021 prima consigliere, poi Ad, presidente e “soggetto economico di riferimento del gruppo”, di avere, “con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, in tempi diversi, ciascuno in ragione delle cariche rivestite”, “consapevolmente” esposto dati falsi nei bilanci. Bilanci che riguardano gli anni dal 2016 al 2022. Presunti falsi pure “nelle relazioni o nelle altre comunicazioni sociali dirette ai soci o al pubblico”. E ciò per “conseguire – scrivono i pm – per sé o per altri un ingiusto profitto”, ossia la “prosecuzione dell’attività di impresa nascondendo al pubblico le perdite, evitando sia la necessaria costosa ricapitalizzazione, sia la gestione meramente ‘conservativa’”. E avrebbero così ottenuto “liquidità mediante l’emissione di prestiti obbligazionari convertibili”, il “mantenimento dei rapporti contrattuali, bancari e finanziari” e “il “mantenimento della quotazione”.

Tra il 2014 e il 2022 la Spa, si legge negli atti, avrebbe registrato “perdite significative e risultati reddituali operativi negativi” per milioni di euro: perdite di esercizio che vanno da oltre 1,5 milioni nel 2019 fino a oltre 3,5 milioni nel 2021. Una “evidenza” della “sistematica incapacità del complesso aziendale di produrre reddito”, sempre secondo l’accusa. Malgrado ciò gli ex amministratori si sarebbero avvalsi “di piani industriali ottimistici”, che “contenevano previsioni di reddito operativo” mai “rispettate”. In particolare, una delle contestazioni “chiave” dei pm, già presente negli atti dei consulenti, è quella che riguarda l’iscrizione “nell’attivo dello stato patrimoniale”, nei bilanci dal 2016 al 2020, della “voce avviamento”, valore intrinseco della società, per cifre che vanno dagli oltre 3,8 milioni di euro a circa 3,2 milioni, “senza procedere” alla “integrale svalutazione” già nel dicembre 2016.

Anche la voce “crediti per imposte anticipate” avrebbe dovuto essere svalutata, secondo i pm, già a fine 2016, così come quella “partecipazioni in imprese controllate”. Simili le altre contestazioni, tra cui quella di falso in bilancio per Santanchè anche per la gestione di Visibilia srl in liquidazione. Stralciata, invece, per una probabile richiesta di archiviazione l’accusa di bancarotta, perché al momento nessuna società del gruppo è fallita.

Pd e M5s all’attacco, ‘Meloni cosa aspetta a farla dimettere?’

Pd e M5s all’attacco dopo il nuovo capitolo giudiziario che coinvolge la ministra Santanchè. “Ancora discredito e disonore sulle istituzioni. Cosa aspetta la presidente del consiglio, Giorgia Meloni, a pretendere le dimissioni? Il nostro paese non merita di essere rappresentato in Italia e all’estero da una persona su cui si annida il sospetto di aver commesso gravi reati”, afferma il capogruppo democratico nella commissione Lavoro della Camera, Arturo Scotto.

 Così in una nota i parlamentari M5s delle commissioni Attività Produttive di Camera e Senato Emma Pavanelli, Chiara Appendino, Enrico Cappelletti, Sabrina Licheri, Gisella Naturale e Luigi Nave, sottolineano che “dopo la presunta truffa sulla ‘Cassa-Covid’, oggi si è chiusa anche l’indagine preliminare sul dissesto finanziario di Visibilia, con l’ipotesi di falso in bilancio a carico proprio della Santanchè. A costo di sembrare noiosi, ribadiamo che questo ulteriore step giudiziario non sposta nulla. La questione Santanchè non è giudiziaria, ma squisitamente politica. Prima di tutto perché siamo al cospetto di una mentitrice seriale. E in seconda battuta, perché non si può tenere un’imprenditrice tanto disinvolta nell’aggirare le regole a guidare un dicastero ‘produttivo’ come quello del Turismo. E’ una mancanza di rispetto per migliaia di imprenditori per il bene di quel settore, oltreché un incaponimento che mina la credibilità del governo del nostro paese. La maggioranza ha salvato per due volte Santanchè in Parlamento, confermando che si preferisce portare la ‘croce’ invece di prendere atto che è inadeguata a ricoprire il ruolo. Ma l’aspetto più scandaloso riguarda Giorgia Meloni, che sulla ministra espressione del suo partito ogni giorno di più sembra un novello Ponzio Pilato, perdendo credibilità anche lei. Santanchè deve dimettersi, punto”.

Tajani, non chiedo passi indietro a Santanchè

“Sono stato garantista con tutti coloro che sono stati coinvolti nelle inchieste a Bari, non ho chiesto un passo indietro per nessuno in altre parti d’Italia e non chiedo passi indietro neanche alla Santanchè”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine di un evento di Forza Italia a Milano. “Io sono garantista, finché uno non è condannato in terzo grado per me è innocente” ha aggiunto.

A chi chiedeva se con un rinvio a giudizio la ministra dovrebbe dimettersi, Tajani ha replicato: “Questa è una decisione che deve prendere il ministro, una decisione personale, ma certamente non siamo noi a richiedere un passo indietro”.

“Anche il Parlamento ha respinto la mozione di sfiducia. Abbiamo votato contro la mozione di sfiducia individuale anche perché sono sempre stato contrario alle mozioni di sfiducia individuali, anche quando eravamo all’opposizione” ha aggiunto Tajani. “Un avviso di garanzia è un avviso di tutela sul conto della persona su cui si fanno le indagini” ha concluso il ministro.

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