CIAMPINO "LA BARBUTA", LUPI: "RECINTO E CONTAINER NON EQUIVALGONO A CORRETTEZZA E LEGGITTIMITA'"

Redazione
 
“Mi sembra di essere in un vortice di sentenze che non portano da nessuna parte. Quando vengono emesse queste sentenze, una discordante rispetto all'altra, non capisco se vengano veramente verificati gli atti o escano fuori da un'analisi poco puntuale degli argomenti” – questo era il commento a caldo rilasciato dal Sindaco di Ciampino, Simone Lupi, nei giorni scorsi in un'intervista al Messaggero di Roma, non appena appresa la notizia della nuova sentenza del Tribunale civile che permetteva il riavvio dei trasferimenti al campo La Barbuta.
 
“Nonostante le dichiarazioni di persone illustri come il Ministro Ricciardi – proseguiva il Sindaco Lupi – sentire che i trasferimenti sono legittimi non mi fa ben sperare per questo paese: non Ciampino, non Roma ma l'Italia”.
 
Dopo aver appreso nella giornata di ieri dalla stampa del rientro di alcuni rom, trasferitisi a La Barbuta, nell'insediamento originario di Tor De Cenci, per quei difficili problemi di convivenza tra le diverse etnie, oggi arriva la sentenza del Tar che convaliderebbe il trasferimento delle popolazioni nomadi al campo posto al confine tra Roma e Ciampino, ed il Sindaco Lupi torna a ribadire la sua posizione:
 
“Non sono meravigliato rispetto al fatto che siano state decretate veritiere le carenze igienico sanitarie riscontrate nel campo di Tor De Cenci.
 
Altrettanto evidenti le condizioni di degrado del campo abusivo La Barbuta che per anni abbiamo denunciato, per la scarsa vivibilità causata, in primis, dalla posizione del sito, collocato a ridosso dell'Aeroporto, del Grande Raccordo Anulare, su una falda acquifera.
 
Non mi spiego quindi come Sveva Belviso possa parlare di successo. Di fatto la sentenza di oggi smentisce quanto accaduto nella giornata di ieri, visto che abbiamo assistito al rientro di un centinaio di Rom, trasferitisi a La Barbuta, al Campo Nomadi della piccola borgata sulla via Pontina.
 
Si è trattato di problemi con i diversi gruppi etnici, è stato comunicato a mezzo stampa, e temiamo, come più volte detto da oltre un anno, problemi di ordine pubblico.
 
Non si può parlare di integrazione, e non si può ancora pensare di farci credere illusioramente che questo piano è stato programmato con attenzione, che è stato condiviso con tutte le parti coinvolte, e che soprattutto ha tenuto conto di quegli aspetti delicati che però sono importantissimi per la realizzazione di una vera politica di convivenza sociale.
 
Recinto e container non possono essere il frutto della correttezza e della legittimità amministrativa.
 
Al di là di pareri a favore o contro, Alemanno andrà avanti con il Piano, come se tutto il resto non fosse importante e questo, a mio avviso, è il dato più negativo. L'augurio che mi faccio, come primo cittadino, – conclude il Sindaco di Ciampino – è quello di vedere in futuro sulle poltrone istituzionali uomini più inclini al dialogo e al confronto”.

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