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Roma

CIAMPINO, LE OBIEZIONI DI "CIAMPINO BENE COMUNE" ALLE CONVINZIONI DEL VICE SINDACO CARLO VERINI

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Tempo di lettura 4 minuti "Verini inoltre indica in almeno due anni il tempo necessario per una nuova localizzazione della 167. E quanti invece ne passerebbero per i ricorsi e controricorsi intentati dal Comune?"

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Redazione

Ciampino (RM) – Il 19 giugno scorso, sul sito web del Comune di Ciampino, il Vice Sindaco Carlo Verini ha pubblicato una “Comunicazione in merito all’avvio dell’apposizione del vincolo nella zona 167 di Mura dei Francesi“.

"Le sue affermazioni stupiscono per il tono personale dei rilievi, e per l’uso disinvolto del sito web, come fosse luogo di esternazione individuale invece che collettivo, dell’amministrazione e della maggioranza che governa la città. Ma oltre questo inciampo di comportamento, – dichiarano in una nota da Ciampino Bene Comune che vuole evidenziare alcuni elementi finora sottaciuti della vicenda. – Verini si affretta a ricordare che il vincolo che la Soprintendenza ha avviato “non esplicita legami con i ritrovamenti archeologici che si sono rivelati in questa zona”, annullando così il valore delle importantissime scoperte effettuate ed evidenziando una ignoranza delle procedure di cui però, non vogliamo fargliene colpa. La procedura dell’attuale vincolo è stata avviata dalla Soprintendenza Paesaggistica e non dalla Soprintendenza Archeologica. L’obiettivo della procedura è quindi quello di aumentare la tutela di aree ed elementi già sottoposti a vincolo paesistico. – La nota prosegue – E’ vero invece che “la sovrintendenza per i beni archeologici ha rilasciato il proprio nulla osta poche settimane fa, accogliendo il riposizionamento delle sagome degli edifici”, sulla base del quale, con l’ultima delibera della giunta comunale del 27 maggio 2013,  è stata approvata una variante. 

Altrettanto vero è che il nulla osta della Soprintendenza Archeologica, sul quale il Comune di Ciampino ha basato la variante, e che Verini continua a ritenere congruo ed adeguato, non è affatto sufficiente. Su questo documento si rimanda poi all’acquisizione della necessaria autorizzazione paesaggistica poiché, si legge chiaramente, “…l’area risulta in parte ricompresa in ambito tutelato dal PTPR Lazio” e che il parere espresso non completa l’iter autorizzativo, da concludere sotto il coordinamento della Direzione Regionale. E dunque è più che ovvio che (anche alla luce delle indicazioni della circolare ministeriale n. 10 del 15.06.2012, della Direzione Generale per le Antichità) il piano 167 doveva avere a corredo anche un secondo parere: quello paesaggistico. 

Inoltre il vincolo, indicato da Verini ora come “postumo”, è invece assolutamente precedente, addirittura all’approvazione dei Piani di Zona 167 del 2010, inserito nel Piano Territoriale Paesistico Regionale fin dal 2007, che individua quelle aree come “beni puntuali diffusi, testimonianza dei caratteri identitari archeologici e storici, con relativa fascia di rispetto di 100 metri”. Lo stesso Piano Paesistico Regionale, nella tavola di riferimento per la programmazione urbanistica del territorio, auspica appunto per quelle aree una destinazione a “Parco Archeologico”. L’avvio di una nuova procedura di vincolo tende quindi ad ampliare e riorganizzare, anche alla luce delle importanti scoperte archeologiche, quelli già esistenti da tempo.

Ciampino Bene Comune, al contrario di quanto asserisce il Vice Sindaco, ritiene che la soluzione proposta dalla variante non consenta di preservare il “… contesto di rispetto e valorizzazione …” dei reperti, posti ad una immediata vicinanza delle costruzioni e senza che siano tutti inseriti in una apposita area di rispetto che li contenga, priva di frapposizione edilizia nel mezzo. La scoperta della villa di Messalla e del gruppo di sculture dei Niobidi, ha fatto il giro del mondo per il suo valore e per la sua straordinaria importanza. Per questo, per salvare, tutelare e proteggere il sito da una pesante aggressione edilizia, il Movimento ha proposto un appello pubblico, sottoscritto da migliaia di cittadini e da nomi di rilievo del mondo culturale, italiano ed internazionale.

Inoltre, contrariamente da quanto dichiara il Vice Sindaco, non risulta che la Regione Lazio abbia  dato alcuna approvazione sui piani della 167, proprio perché sono stati approvati dalla sola Giunta Comunale, sia nel 2010 che ora, il 27 maggio scorso, secondo norme e modalità che Ciampino Bene Comune ritiene incongrue, contestando le deliberazioni e proponendo rilievi ed osservazioni secondo i termini di legge.

Di fronte all’evidenza di questi fatti, Verini non solo non riconosce gli errori fin qui commessi, ma contesta anche la necessità di una delocalizzazione della zona 167, che viene richiesta oramai da più parti, bollata come “prematura”. Lo scenario che susciterebbe l’apposizione del vincolo, secondo il vice sindaco sarebbe funesto, con danni economici e conseguenze drammatiche per i cittadini che “… hanno già versato cospicue somme” ai consorzi concessionari di aree e per i proprietari dei terreni della 167, per i quali il ristoro di una superficie edificabile sarebbe ridotto o nullo.

Ma oltre ad immaginare conseguenze devastanti Verini può illuminarci con cifre e dettagli sulla situazione? Quanti sono i soci di Ciampino iscritti nelle cooperative? Quanti hanno bisogno di case? Sono proprio per loro o per i loro figli? A Ciampino c’è veramente una pressione sociale per questo aspetto? Quali accordi ha stipulato l’amministrazione con i proprietari delle aree? Quale obbligo del risarcimento c’è se l’area rimane non edificabile?

Verini inoltre indica in almeno due anni il tempo necessario per una nuova localizzazione della 167. E quanti invece ne passerebbero per i ricorsi e controricorsi intentati dal Comune? 10 anni? 20 anni? E con quale sicurezza che abbiano un esito favorevole? Nessuna! 

E comunque la soluzione a questa vicenda non è quella che Verini sembra proporre in conclusione alla sua comunicazione: proprio un ricorso ostinato agli atti della Soprintendenza.

I cittadini vogliono altro! Vogliono che sia tutelata la cultura e la bellezza, senza compromessi! Vogliono salvare le aree archeologiche dall’invasione del cemento, che la giunta comunale si ostina invece a confermare, contro il bene della collettività. – La nota conclude –  Il diritto alla casa può essere riconosciuto, anche in tempi brevi, in altri luoghi e non sulle aree archeologiche".

Litorale

Anzio e Nettuno, prorogato il commissariamento. Cosentino (SI): “Notizia attesa e auspicata”

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Il Consiglio dei ministri ha prorogato il commissariamento dei comuni di Anzio e Nettuno. La proroga del Commissariamento di sei mesi dovrebbe terminare il 22 novembre 2024. Anche se potrebbero essere accorciati i termini con un provvedimento del Governo per permettere le elezioni comunali in autunno. Se al contrario si completasse il commissariamento le lezioni potrebbero essere svolte nella primavera del 2025.

“Sulla proroga del commissariamento dei comuni di Anzio e Nettuno, nessun dubbio che sia una notizia attesa e auspicata, in uno scenario di acclarata presenza di infiltrazione mafiosa e operatività di ben 4 ‘ndrine di origine calabrese. – Dichiara in una nota Danilo Cosentino Segretario regionale di Sinistra Italiana Lazio – Sinistra Italiana – prosegue Cosentino – da anni insieme alle realtà civiche cittadine ha tenuto alta l’attenzione sui comuni del litorale romano ben prima dell’indagine Tritone, con atti parlamentari e la presenza costante sul territorio.
La proroga arriva all’indomani della sentenza della Corte di Appello che conferma le 34 condanne emesse dal gup di Roma e che quindi ribadisce inequivocabilmente la presenza di una locale di ‘ndrangheta ad Anzio e Nettuno diramata in molti settori imprenditoriali fino ad infiltrare le amministrazioni. Le tempistiche impongono una seria riflessione delle forze progressiste e di sinistra delle due città che hanno la responsabilità ed il dovere di unirsi per affrontare nel 2025 le amministrative più delicate della storia di questi territori.”

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Cronaca

Guidonia Montecelio, guida senza patente e assicurazione con arnesi da scasso in macchina

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I Carabinieri della Tenenza di Guidonia Montecelio hanno denunciato un uomo di 21 anni, gravemente indiziato del delitto di possesso ingiustificato di strumenti atti a forzare serrature.
Durante l’ordinaria attività di controllo del territorio volta anche a contrastare i furti in abitazione, i Carabinieri hanno fermato un’autovettura con a bordo il giovane che risultava non aver mai conseguito la patente. Visto il particolare stato di agitazione del 21enne, ben noto alle forze dell’ordine per aver commesso numerosi reati contro la persona ed il patrimonio, i Carabinieri hanno deciso di eseguire una perquisizione veicolare, rinvenendo diversi attrezzi per scassinare serrature, per i quali il 21enne non ha fornito spiegazioni utili a giustificarne il possesso. Il veicolo, inoltre, è risultato privo di copertura assicurativa.
Per la guida senza patente e con veicolo privo di assicurazione, il 21enne è stato sanzionato amministrativamente mentre per il possesso ingiustificato di strumenti atti allo scasso è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Tivoli.



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Metropoli

Colleferro, controlli serrati dei Carabinieri contro la mala movida

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Continua incessante il controllo del territorio da parte dei Carabinieri della Compagnia di Colleferro che, nelle ultime ore, hanno svolto una serie di servizi mirati a prevenire i reati connessi con il fenomeno della “movida” nonché quelli legati all’uso di droga e alcool.

Numerose le pattuglie dislocate nel centro di Colleferro, nei pressi di locali pubblici, presi d’assalto da centinaia di giovani soprattutto nel weekend.

Nel corso dei controlli alla circolazione stradale, i Carabinieri della Radiomobile hanno denunciato un 29enne della provincia di Roma per aver disatteso le prescrizioni imposte dall’Autorità Giudiziaria.

Nella notte, a finire nel mirino degli stessi militari è stato un 19enne del posto sorpreso nella Piazza Willy Monteiro Duarte con un grammo di hashish, sottoposto a sequestro.

Il bilancio delle attività è di 77 persone identificate, 61 veicoli controllati, di cui due sequestrati perché sprovvisti della copertura assicurativa e ritirata una patente di guida. In totale, i Carabinieri hanno sanzionato 5 automobilisti indisciplinati per un importo complessivo pari a 2.000 euro.

Il servizio svolto dai Carabinieri della Compagnia di Colleferro rientra in un dispositivo areale di prevenzione più ampio disposto dal Comando Provinciale di Roma che mira a garantire maggiore sicurezza nei luoghi di maggiore aggregazione sociale, mantenendo sempre alta l’attenzione, specie nei fine settimana, anche per la sicurezza della circolazione stradale.

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