Connect with us

Roma

CIAMPINO, MURA DEI FRANCESI: TAR LAZIO ACCOGLIE IL RICORSO DI 3 COOPERATIVE

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

 

Abbondati: “Credo che l’Amministrazione debba anche verificare con molta attenzione, se esistono ancora i presupposti e le condizioni che abilitano i soggetti economici a realizzare lì gli interventi di edilizia economica e popolare"

 

Redazione
Ciampino (RM)
– “La prima delle quattro sentenze che il Tar del Lazio ha emesso sui ricorsi amministrativi promossi da diversi soggetti, avverso il vincolo apposto dalla Soprintendenza con decreto 126 del 2013 nei confronti del Portale seicentesco e le Mura dei francesi, risulta contraddittoria e prefigura inevitabili ulteriori impugnative ”. E’ quanto dichiara il Capogruppo di Sel – tutta un’altra storia Guglielmo Abbondati a commento della Sentenza della Sezione Seconda Quater del Tar Lazio N.00185 dello scorso 8 gennaio.

“Il Collegio da una parte riconosce ampio potere discrezionale all’Amministrazione dei beni culturali nella determinazione vincolistica in relazione alle effettive esigenze di protezione del bene d’interesse storico artistico – spiega Abbondati –  dall’altra dispone l’annullamento del Decreto in quanto l’apposizione del vincolo, come tutela minima indispensabile per salvaguardare il bene, sarebbe stata disposta dalla Direzione regionale per i Beni Architettonici e Paesaggistici del Lazio  senza confutare nel merito la proposta di riduzione delle fasce rispetto avanzata dalle cooperative. Una contraddizione in termini visto che la stessa Sentenza nel richiamare il quadro normativo e giurisprudenziale attribuisce particolare rilevanza all’interesse pubblico della tutela del patrimonio culturale, rispetto ad altri interessi pubblici o privati coinvolti, anche di natura urbanistico ed edilizia”.

“A distanza di cinque anni dall’approvazione del Piano di Zona 167 in quell’area – continua il Capogruppo di Sel-tutta un’altra storia –  è ormai consapevolezza diffusa che in quel sito esiste un grande patrimonio paesaggistico, storico-culturale, archeologico ed ambientale di straordinario valore che merita di essere preservato e tutelato. Lo dimostra l’attenzione nazionale ed internazionale che in questi mesi c’è stata perché quel patrimonio non venga irrimediabilmente compromesso e cancellato. Per questo il Consiglio Comunale alla fine di ottobre ha approvato una Mozione affinché l’Amministrazione di Ciampino predisponga  uno studio di fattibilità per un parco archeologico e culturale da sottoporre alla Regione Lazio per l’avvio dell’iter istitutivo ”.

“Credo che l’Amministrazione debba anche verificare con molta attenzione, se esistono ancora i presupposti e le condizioni che abilitano i soggetti economici a realizzare lì gli interventi di edilizia economica e popolare – conclude Abbondati – tenendo conto che alcune cooperative hanno già rinunciato all’assegnazione delle aree ed altre, proprio in questi giorni, per completare la base sociale della cooperativa, pubblicano inserzioni con offerte di appartamenti in quel Piano di zona. Non vorrei che invece di rispondere al sacrosanto diritto all’abitare dei cittadini di Ciampino, che magari hanno riposto in quello strumento la speranza di farsi una casa, si desse il via ad altre speculazioni su questo territorio già fortemente compromesso”.
 

Castelli Romani

“Firmitas, utilitas, venustas”: a Frascati il convegno per la rinascita di un’architettura umana

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Villa Falconieri dal 26 al 28 aprile

“Tutte queste costruzioni devono avere requisiti di solidità, utilità e bellezza.
Avranno solidità quando le fondamenta, costruite con materiali scelti con cura e senza parsimonia, poggeranno profondamente e saldamente sul terreno sottostante; utilità, quando la distribuzione dello spazio interno di ciascun edificio di qualsiasi genere sarà corretta e pratica all’uso; bellezza, infine quando l’aspetto dell’opera sarà piacevole per l’armoniosa proporzione delle parti che si ottiene con l’avveduto calcolo delle simmetrie”

Vitruvio nel “De Architectura” sviluppa un concetto costruttivo che può essere racchiuso in tre semplici parole “Firmitas, utilitas, venustas” – solidità, funzione, bellezza – e partendo proprio da queste tre espressioni l’accademia Vivarium Novum di Frascati, nell’incantevole cornice di Villa Falconieri dal 26 al 28 aprile, terrà un Convegno dal titolo “Firmitas, utilitas, venustas: per la rinascita di un’architettura umana”.

Iniziativa estremamente lodevole patrocinata da School of Architecture della Notre Dame University, dal movimento internazionale New traditional architecture, dall’Università degli studi di Roma “Tor Vergata”, dal FAI – Fondo per l’ambiente italiano – Delegazione di Roma, dall‘Ordine degli architetti PPC di Roma e provincia, dall’Ordine degl’ingegneri di Roma, da Pulchria, dallo Studio ACAM, dal Festival dell’innovazione di Frascati.

Un “nuovo approccio della concezione architettonica” si legge nelle parole del Comunicato stampa diffuso in occasione di questo convegno che evidenzia, inoltre, la necessità di individuare “criteri e approcci architettonici e urbanistici rispondenti alle reali necessità materiali e spirituali dell’uomo, che da un lato aspira a proporzione ed equilibrio, dall’altra richiede socialità piena e vitale desiderosa di spazi da condividere con altri” – prosegue il comunicato stampa.

L’architettura deve tornare ad esprimere armonia con i luoghi ed, assieme alla solidità, offrire spazi capaci di rispondere ai bisogni sociali delle persone.

Lo scopo di Accademia Vivarum Novum punta ad una profonda “riflessione che possa approdare ad un rinnovamento delle pratiche culturali, artistiche e architettoniche, affinché esse pongano la naturale disposizione umana verso l’armonia e la bellezza al centro del loro operato, perseguendo inoltre un’idea di continuità, piuttosto che di rottura, coi paesaggi naturali e culturali costruiti attraverso i secoli”.

Un rinascimento architettonico che porti di nuovo l’Uomo al centro di ogni arte.

Continua a leggere

Redazione Lazio

Roma, disservizio al centralino dell’Ospedale Sant’Andrea: cittadini frustrati dall’impossibilità di comunicare con i medici

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Nell’era della comunicazione istantanea, il contatto telefonico rimane un’ancora fondamentale per la salute pubblica. Tuttavia, per molti cittadini romani, ottenere assistenza medica attraverso il centralino dell’Ospedale Sant’Andrea si è trasformato in un incubo. Numerose segnalazioni riportano disservizi persistenti che impediscono ai pazienti di raggiungere i medici desiderati.

Uno degli ostacoli principali risiede nella fase iniziale della chiamata. I cittadini, quando cercano di inserire il nome e il cognome del medico con cui desiderano parlare, si trovano improvvisamente interrotti da un crollo improvviso della linea. Stessa storia quando si intende inserire tra le scelte proposte, il solo cognome del medico. Questo malfunzionamento, seppur apparentemente banale, assume proporzioni significative quando si considera l’urgenza delle comunicazioni mediche.

La frustrazione dei cittadini è palpabile, con molti che hanno riportato di aver tentato di contattare il centralino più volte, solo per essere continuamente interrotti nel loro intento.

L’accesso ai servizi sanitari è un diritto fondamentale, e il persistere di queste difficoltà mina la fiducia nella capacità del sistema sanitario di fornire assistenza tempestiva e adeguata.

Un aspetto particolarmente sconcertante è rappresentato dal fatto che alcuni pazienti hanno registrato la loro esperienza, documentando il disservizio.

In alcune di queste registrazioni si può sentire chiaramente il momento in cui la linea cade, dopo che l’utente ha inserito la scelta di poter del nome e cognome del medico desiderato. Questa evidenza tangibile solleva interrogativi sulla natura e la portata del problema, evidenziando la necessità di un’indagine approfondita.

Il Centralino dell’Ospedale Sant’Andrea rappresenta un punto di accesso cruciale per i pazienti in cerca di assistenza medica. Pertanto, è essenziale che vengano adottate misure correttive immediate per risolvere questo problema. La trasparenza e la comunicazione aperta con il pubblico sono altrettanto importanti. I cittadini devono essere informati sui progressi nella risoluzione del disservizio e sulle misure adottate per evitare che si ripeta in futuro.

In un momento in cui la salute pubblica è al centro dell’attenzione globale, è imperativo che le istituzioni sanitarie agiscano con tempestività ed efficacia per garantire che i servizi essenziali siano accessibili a tutti i cittadini. La situazione al Centralino dell’Ospedale Sant’Andrea di Roma richiede un intervento immediato e coordinato per ripristinare la fiducia del pubblico e garantire che nessun paziente venga lasciato senza assistenza a causa di problemi tecnici evitabili.

Continua a leggere

Roma

Roma, ragazza cade dalla terrazza del Pincio

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
image_pdfimage_print

Una 20enne è precipitata dal muro perimetrale della terrazza del Pincio, al centro di Roma, per circa 5 metri di altezza finendo sul terrazzamento sottostante. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno recuperato la ragazza con un’autoscala. La giovane è stata portata in ospedale in stato cosciente. L’allarme è scattato intorno alle 7 quando alcuni passanti hanno sentito dei lamenti provenire da una scarpata. Non si esclude che sia caduta diverse ore prima del ritrovamento. Da chiarire la dinamica dell’accaduto.

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti