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Roma

CIAMPINO, PRINT Xa2: UN PASSO INDIETRO IN FAVORE DELLA PARTECIPAZIONE

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Tempo di lettura 3 minuti Convocate per il 15 e il 24 luglio due assemblee pubbliche per espletare il processo partecipativo.

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 di Gennaro Giardino

VETRALLA: Dopo il sequestro di beni per 11 milioni, a opera della guardia di finanza, arriva una nota dal Presidente Maurizio Farnese della Farnese Spa di Vetralla una delle più importanti aziende di pneumatici della provincia. Farnese spiega che  l’azienda si è  trovata indirettamente coinvolta in una frode detta “carosello” commessa da alcuni .

La Farnese Pneumatici S.p.A, purtroppo si è trovata indirettamente coinvolta in una frode detta “carosello” commessa da alcuni dei nostri fornitori di pneumatici.

Io, Maurizio Farnese, in qualità di presidente del Consiglio di Amministrazione, sento il bisogno di chiarire, a coloro che hanno sempre creduto nella nostra azienda e nel nostro staff, la mia posizione, quella di tutto il consiglio di amministrazione, e ovviamente quella della Società.

La Farnese Pneumatici S.p.A. è sempre stata ed è un’azienda sana, gestita con sani principi e nel rispetto delle regole e delle persone.

Mi rendo perfettamente conto che leggendo quanto i rotocalchi scrivono sia veramente difficile credere alla nostra estraneità, confido però nella stima di chi ci conosce da sempre e sa come operiamo e quanto siamo rispettosi delle regole.

E’ devastante, credetemi, leggere enormi imprecisioni volte esclusivamente a fare notizia senza minimamente valutare le ripercussioni che tali mendaci affermazioni possono creare non solo all’azienda e alla famiglia Farnese ma alle centinaia di persone che lavorano e collaborano con noi, che tra l’altro, sono il nostro primo pensiero.

Vorrei avere la possibilità di spiegare, in questa sede, a quanti avranno voglia di capire cosa è accaduto, in maniera semplice e comprensiva, i tecnicismi li lascerò per altre sedi nelle quali sono fermamente convinto che riuscirò a dimostrare la totale buona fede mia, di tutto il consigli di amministrazione e della Società.

Molto semplicemente, la Farnese Pneumatici S.p.A ha acquistato merce da fornitori che, a nostra insaputa, non hanno versato le imposte dovute ai sensi di legge. Ora l’Iva che tali fornitori non hanno versato viene richiesta a noi che abbiamo acquistato la merce in quanto, secondo gli organi inquirenti, noi eravamo a conoscenza del comportamento fraudolento del nostro fornitore.

Non voglio eccedere nelle polemiche, perché per difendermi dalle accuse e dalle ingiurie ci muoverermo nelle opportune sedi e negli opportuni modi, ora ci preme solo chiarire la nostra posizione ai nostri collaboratori:

Alla Farnese Pneumatici S.p.A non sono stati contestati reati per emissione di fatture relative ad operazioni e documenti inesistenti, la Farnese Pneumatici non ha mai evaso l’IVA, l’iva non è stata versata dai fornitori della Farnese Pneumatici S.p.A.

Posso affermare con orgoglio e senza timore di smentita che in tutti questi anni la Farnese Pneumatici S.p.A ha sempre puntualmente e regolarmente versato l’IVA, le imposte sui redditi e i contributi.

Posso affermare con tranquillità che la Farnsese Pneumatici S.p.A non ha mai eluso il fisco e non ha mai beneficiato di altrui evasioni fiscali e non ha alterato il mercato operando in maniera sleale rispetto alla concorrenza….ovviamente tutto ciò sarà dimostrato nei dovuti modi nelle opportune sedi.

Un’ ultima considerazione, e concludo, a noi viene praticamente addebitata l’iva non versata dal nostro fornitore, dopo che noi abbiamo già versato l’iva dovuta all’erario; mi chiedo, quando il fornitore non versava l’iva e non presentava le dichiarazioni dei redditi l’Agenzia delle Entrate, le Dogane, il Ministero delle Finanze dov’erano? Perché non hanno impedito a quel contribuente che non versava le imposte e non presentava le dichiarazioni di operare? Perché non gli hanno immediatamente impedito di continuare l’attività aiutando così gli operatori del mercato a non cadere in simili trappole. Troppo semplice scaricare le colpe di un sistema inefficiente su chi lavora, è presente e combatte quotidianamente per lavorare e dare lavoro ai propri dipendenti, troppo facile.

Vogliamo esternare la nostra piena fiducia nel sistema giudiziario: dimostreremo nelle relative sedi la nostra buona fede e la nostra totale estraneità a tali reati.

Ovviamente sarà necessario attendere i tempi della giustizia: nel frattempo, nonostante le enormi difficoltà createci da questo infondato coinvolgimento, noi resteremo sul campo a lavorare, come sempre abbiamo fatto.

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Cronaca

Cerveteri, oli esausti e rifiuti pericolosi in un’autofficina: sequestrata l’intera area e denunciato il titolare

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I Carabinieri della Stazione di Cerveteri, in collaborazione con i Carabinieri del Nucleo Forestale di Civitavecchia, nonché del personale A.S.L. e Ufficio Tecnico e Polizia Locale di Cerveteri hanno svolto un’attività ispettiva presso un’autofficina.
Nel corso del controllo sono emersi gravi violazioni, sia sul piano amministrativo che su quello ambientale: non solo l’esercizio verificato è risultato privo delle previste autorizzazioni e comunicazioni agli Enti preposti, ma l’area ove il medesimo sorge è risultata caratterizzata dalla presenza di varie tipologie di rifiuti, soprattutto olii esausti, speciali e pericolosi, non adeguatamente trattati come invece previsto dalla vigente normativa di settore.
Il titolare dell’attività, immediatamente sospesa, è stato pertanto segnalato per i vari profili di responsabilità sia all’Autorità Giudiziaria che a quella sanitaria, mentre l’intera area interessata è stata posta sotto sequestro.

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Cronaca

Monterotondo, ladre in azione: arrestate 3 giovani donne

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MONTEROTONDO (RM) – I Carabinieri della Compagnia di Monterotondo, hanno denunciato tre giovani donne di origini romene, appartenenti all’insediamento spontaneo di via Tiburtina a Roma, gravemente indiziate del reato di ricettazione.
Dopo una segnalazione di furto giunta al 112, i Carabinieri sono intervenuti in un supermercato eretino dove hanno fermato tre donne nel tentativo allontanarsi, dopo essere state notate mentre cercavano di impossessarsi di alcuni prodotti dagli scaffali.
I successivi accertamenti svolti dai Carabinieri hanno consentito di rintracciare il veicolo utilizzato dalle fermate, all’interno del quale i Carabinieri hanno rinvenuto un grosso quantitativo di prodotti alimentari asportati da un altro supermercato.
Le donne, non avendo fornito una valida giustificazione sulla provenienza della merce, sono state denunciate alla Procura della Repubblica di Tivoli per il reato di ricettazione, ed è stato notificato loro il provvedimento di allontanamento dal comune di Monterotondo, emesso dal Questore di Roma, con divieto di ritorno per 3 anni.

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Roma

Roma, minacciato al collo con due bottiglie di vetro e costretto a consegnare lo smartphone: in manette due uomini

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ROMA – I Carabinieri della Stazione Roma Madonna del Riposo hanno arrestato due cittadini romani – di 31 e 36 anni, entrambi già noti alle forze dell’ordine – gravemente indiziati dei reati di rapina e resistenza a Pubblico Ufficiale.
Un giovane, 22enne romano, ha denunciato di essere stato avvicinato da due uomini a lui sconosciuti che, in evidente stato psicofisico alterato, lo hanno afferrato al collo e minacciato con due bottiglie di vetro, facendosi consegnare lo smartphone per poi allontanarsi, in via di Boccea altezza metro Cornelia. Richiesto aiuto al 112, tramite alcuni passanti, sono interventi sul posto i Carabinieri della Stazione Roma Madonna del Riposo che grazie alla descrizione fatta dal giovane e tramite la localizzazione del telefono asportato, hanno individuato i due sospettati nei pressi della fermata metropolitana “Battistini”.
Alla vista dei militari, gli indagati hanno spintonato i Carabinieri al fine di darsi alla fuga ma sono stati bloccati. Con loro avevano ancora la refurtiva che è stata riconsegnata al 22enne.
Presso le aule di piazzale Clodio, il Tribunale di Roma ha convalidato l’arresto e ha disposto per i due la misura cautelare degli arresti domiciliari.

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