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Frosinone

CIOCIARIA FRUSINATE, CIOCIARIA PONTINA E CIOCIARIA ROMANA

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Tempo di lettura 3 minuti Con la dissoluzione delle province una pagina storica all’improvviso si è aperta ed attende di essere affrontata

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di Michele Santulli
La Ciociaria Storica , è proprio così: l’antico territorio a Sud di Roma, all’incirca fino al Garigliano, una volta patria dei Volsci, dei Sanniti, degli Ernici poi divenuto Campania, poi Latium Novum, quindi Campagna di Roma,  è stato per venticinque secoli un solo territorio e una sola regione. Di questa regione, nel corso delle vicende  storiche, la parte compresa tra i fiumi Liri e Garigliano -il Cassinate, il Sorano, il Fondano-  divenne appendice settentrionale di Terra di Lavoro, una delle province del Regno di Napoli, mentre tutto il resto al di là del Liri, era possedimento  dello Stato della Chiesa. 

L’indipendenza dell’Italia e il successivo  Ventennio Mussoliniano  ebbero per conseguenza che la cosiddetta Alta Terra di Lavoro menzionata tra il Garigliano e il Liri,  venne opportunamente accorpata alla neo istituita provincia di FR che, assieme a quelle di LT e di RM, rappresentarono,  in realtà,  la frantumazione  dell’antica regione, fino allora una e indivisibile e unita. Tutti gli anni trascorsi dal fatale 1927, certamente pregni di fatti e di novità, sono stati all’insegna del più puro particolarismo e campanilismo, nella ignoranza e negligenza totali e complete delle comuni radici e della comune storia: se cioè oggi si interroga un cittadino di Frosinone o di LT o di RM, nulla e niente conosce della comune identità, della secolare fusione dei destini: magari padroneggiano tutti la storia di Circe  e di  Coriolano e di Caio Mario e di Enea e dei Volsci  ma zero della secolare convivenza  e comune appartenenza. E la colpa delle rispettive istituzioni a tutti i livelli è del massimo biasimo. Si vada invece in queste cittadine e luoghi, con particolare riguardo a quelle lungo la Via Appia e poi nelle cittadine sui Monti Simbruini ed Equi e Ruffi: si resta sbalorditi nel costatare che gran parte della popolazione, parlandoci, si avvede che i propri antenati erano sistematicamente originari della Ciociaria frusinate, mentre per Anticoli, Cervara, Paliano, Subiaco, Olevano pur non avendo verificato tali legami di sangue, sono evidenti e consolidati e storicizzati, ancora più significativi,  quelli folklorici e cioè le medesime calzature e i medesimi vestimenti come pure la piena consapevolezza di un medesimo senso di appartenenza: sia aggiunto a plateale conferma per quanto attiene queste cittadine annidate sui monti menzionati, che una produzione pittorica  sconfinata di oltre centocinquantanni documenta e eterna, in maniera irrefutabile e incontestabile, tale senso di appartenenza. Ed è normale che la Storia scriva, documenti ed  illustri che ci troviamo  in Ciociaria,  che è l’unico concetto in grado scientificamente e storicamente di  accomunare e amalgamare e, ancora di più, di salvaguardare. Certamente ci sono personaggi in certe località che per ragioni loro personali,  antistoriche e insensate, rivendicano altre origini e certe nostalgie, originate dalla ignoranza delle vicende storiche e maggiormente dal pregiudizio. Ma sono comparse da teatro comico.

Pur non essendo un concetto amministrativo o geografico o amministrativo, la  Ciociaria  è l’unica e sola idea in grado di pienamente rappresentare e personificare e, direi, di incarnare non solo il territorio fino al Garigliano quanto, ancora di più, la gente e le popolazioni che abitavano e in gran parte ancora abitano, la gloriosa regione.  Il territorio ha avuto la sventura e la disgrazia, uniche, di non essere mai stato non dico considerato ma nemmeno menzionato o rappresentato: ancora oggi, per molti, non si sa bene che cosa esso rappresenti e dove esattamente si trovi:  importanti giornali nazionali quando parlano di Valcomino o di Arpino o di Atina e perfino di Fiuggi comunemente scrivono  che si trovano in Abruzzi, al plurale. Queste sono state le sventure e disgrazie, come detto più sopra, di questa terra che non ha mai avuto il suo cantore  e, ancora più vituperevole, una sua istituzione che si sia proposto come obbligo e dovere di tutelarla e di farla conoscere  e di promuoverla,  né, ancora peggio, si è mai visto  un cosiddetto uomo politico, e mi riferisco alle tre province,  che abbia mai pronunciato il termine di ‘Ciociaria’,  magari identificandovisi. Zero.

Abbiamo già ripetutamente ricordato gli enormi e unici contributi alla civiltà usciti da questa terra fino ad oggi e in merito invito  alla lettura di alcune pagine di ‘CIOCIARIA SCONOSCIUTA’:  questa terra nel suo insieme e non le province di FR o di LT o d RM, è nota e conosciuta in tutto il mondo, probabilmente più di ogni altra regione del pianeta, perché essa ha goduto del privilegio unico di essere  stata eternata dagli artisti del mondo occidentale, e perciò presente, come nessun altro soggetto, in tutti o quasi tutti i musei del mondo: il personaggio in costume ciociaro, la modella e il modello di artista, la iconografia del brigante, quella del pifferaro e dello zampognaro per le vie del mondo sono assurti  ad autentico patrimonio della umanità. 

Oggi dunque è la grande occasione e la grande opportunità: con la dissoluzione delle province una pagina storica  all’improvviso si è aperta ed attende di essere affrontata, davanti a noi, con l’obiettivo della ricompattazione e riaggregazione dell’antica regione col nome di Ciociaria! Parliamone! Occupiamocene! Non lasciamo soli i politici!
 

Cronaca

Frosinone, armi e droga negli appartamenti dell’Ater: in manette 2 cittadini albanesi

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Nei giorni scorsi i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile di Frosinone, diretti dal Tenente Massimo Petrosino, hanno effettuato un’altra operazione all’interno degli appartamenti dell’Ater abusivamente occupati da soggetti stranieri, dopo quella già compiuta nel novembre scorso.
Nel pomeriggio di giovedì, i Carabinieri del Radiomobile di Frosinone, impegnati nei controlli di routine al Casermone, hanno visto due persone affacciate al balcone di un appartamento che avrebbe dovuto essere vuoto e hanno deciso di capire cosa stesse succedendo. Prima che potessero raggiungere l’appartamento, tuttavia, i due si sono dati alla fuga, aiutati dalle telecamere piazzate in punti strategici, che hanno consentito loro di visionare e anticipare i movimenti dei militari.
Ai Carabinieri non è rimasto che dividersi: una squadra è andata a caccia dei due fuggitivi mentre un’altra è rimasta a presidiare l’appartamento, alla ricerca di eventuali complici o di elementi utili all’identificazione dei due soggetti. Lo sforzo congiunto ha dato in breve i suoi frutti: i due soggetti intravisti poco prima al balcone sono stati bloccati dai militari mentre tentavano di allontanarsi dal Casermone, intanto che all’interno dell’abitazione veniva trovato il passaporto di uno di loro.
I Carabinieri hanno quindi proceduto ad effettuare un’approfondita perquisizione dell’appartamento da cui erano scappati i due uomini, rivelatisi essere due albanesi, rinvenendo due coltelli a serramanico e una pistola semiautomatica con matricola abrasa pronta all’uso, considerato che aveva già caricato il colpo in canna ed erano presenti altri 7 colpi nel caricatore. In una scatola della libreria sono stati recuperati altre 10 cartucce di calibro diverso, destinate ad un’altra arma.
L’appartamento fungeva da vera e propria base di spaccio, considerato che al suo interno sono state rinvenute 3 dosi di cocaina, circa 10 grammi di hashish suddivisi in 3 pezzi e materiale vario per il confezionamento delle singole dosi.
La perquisizione è stata poi estesa ad un altro alloggio che i due soggetti hanno rivelato di avere in uso, scovando ulteriore materiale utilizzato per la preparazione degli stupefacenti.
I militari hanno proceduto pertanto all’arresto dei due stranieri che, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, sono stati condotti al carcere di Frosinone, ove sono rimasti anche dopo la convalida dell’arresto.

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Cronaca

Atina, stalker aggredisce i carabinieri: arrestato 33enne

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Arrestato un 33enne di Atina, in provincia di Frosinone. L’uomo era già noto alle forze dell’ordine per stalking e per resistenza a pubblico ufficiale. A eseguire l’ordine di arresto i militari della locale Stazione dei Carabinieri.
Il 33enne, già colpito da ammonimento del Questore di Frosinone per atteggiamenti persecutori nei confronti di una donna con cui ha avuto una relazione affettiva, non accettando la fine della loro storia si è presentato alla porta della sua abitazione e ha reiterato le molestie. La Donna, spaventata, ha immediatamente chiamato i carabinieri ma lui, alla loro vista, per evitare il controllo, li ha aggrediti colpendoli ripetutamente ma i militari sono riusciti a immobilizzarlo.
L’uomo è stato quindi assicurato alla giustizia e sottoposto agli arresti domiciliari, ora dovrà rispondere del proprio comportamento dinanzi al Tribunale di Cassino.

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Aeronautica Militare, Rossi (Lega): “Sul 72° Stormo la partita non è ancora chiusa”

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L’europarlamentare della Lega ha incontrato il Capo di Stato maggiore della Difesa
 
 
“La partita del 72° Stormo non è ancora chiusa. Sullo spostamento della scuola di volo ancora non è detta l’ultima parola”.  L’onorevole Maria Veronica Rossi, deputato della Lega al Parlamento europeo, ha incontrato, nel tardo pomeriggio di giovedì scorso, il capo di stato maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, per parlare della scuola di volo per elicotteristi e del 72° Stormo, che dovrebbero essere spostati da Frosinone a Viterbo.
 
“Ho avuto un incontro con il Capo di Stato Maggiore Giuseppe Cavo Dragone per discutere della necessità che la Scuola di Volo dell’Aeronautica Militare e il 72° Stormo Scuola Elicotteristi a Frosinone rimangano intatti, respingendo la proposta di trasferimento all’Aeroporto di Viterbo. L’ufficiale ha mostrato grande sensibilità verso il problema e si è dimostrato disponibile ad analizzare la questione e a valutare tutte le criticità di un trasferimento che tutto è tranne che virtuoso, economico e strategico per le nostre forze armate.
 
È cruciale proteggere la storica realtà del 72° Stormo dell’Aeronautica militare da un trasferimento privo di logica dal territorio ciociaro. Nel 2020, il Ministro della Difesa Guerini avallò questa decisione, mirando a presunti risparmi, ma ora appare anacronistico e decontestualizzato rispetto agli attuali scenari bellici e alla geopolitica europea” ha detto l’onorevole Rossi.
 
“Nessuno – ha proseguito Rossi – ha ancora fornito, ad oggi, uno straccio di motivazione valida e inoppugnabile per giustificare la decisione di trasferire la scuola di volo da Frosinone a Viterbo. Le motivazioni sono tecniche? Falso, perché Frosinone rispetto a Viterbo offre condizioni di addestramento per i piloti  mille volte migliori. Le motivazioni sono logistiche?  Falso, perché Frosinone è collegata con il resto del mondo un milione di volte meglio rispetto a Viterbo. Le motivazioni sono legate alla struttura militare? Falso, perché a Frosinone c’è già tutto quello che serve per una scuola di volo interforze, basterebbero investimenti decisamente minimi per adeguare l’aeroporto alle mutate esigenze, mentre a Viterbo c’è poco o niente di quello che realmente serve. E poi, se Viterbo un giorno dovesse ospitare il terzo scalo civile del Lazio, come si farebbe a conciliare l’attività addestrativa militare con il traffico civile in uno spazio  aereo abbastanza saturo come quello di Viterbo. Quindi, mi chiedo a questo punto: qual è la vera volontà che c’è dietro questa  illogica decisione di trasferimento del 72° Stormo da Frosinone alla Tuscia? Qui non stiamo parlando solamente di “politica” militare, ma anche del destino di centinaia di famiglie e dell’eventuale depauperamento economico di un territorio, la Ciociaria, che già da anni sta soffrendo per un processo di deindustrializzazione che ha eroso ricchezza economica e sociale”.
 
“L’impegno richiede il coinvolgimento di associazioni, società civile e settore produttivo, nonché azioni politiche ed istituzionali a ogni livello per annullare il provvedimento di trasferimento del 72° Stormo e della Scuola Elicotteristi da Frosinone a Viterbo. La mozione, proposta nei consigli comunali della provincia, mira a rafforzare ulteriormente questa causa di fondamentale importanza. Servono iniziative concrete e non chiacchiere o inutili comunicati stampa come hanno fatto altri, perché, al di là di tutto, la cosa che mi ha maggiormente amareggiato è che, ad oggi, sono stata l’unica rappresentante istituzionale del nostro territorio ad essersi confrontata direttamente con lo Stato maggiore della Difesa su questo tema. Questi sono fatti, mentre, ripeto, altri si sono solo limitati a comunicati stampa. Comunque, l’importante è aver capito che nulla è ancora perduto, e finché rimarrò in carica nell’Europarlamento profonderò ogni impegno per scongiurare lo spostamento da Frosinone a Viterbo del 72° Stormo e della scuola di volo per elicotteristi” ha concluso l’onorevole Rossi.
 
Privo di virus.www.avast.com

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