CIOCIARIA: LA TERRA DELLE ECCELLENZE

di Michele Santulli
Ciociaria terra delle eccellenze, ma non dei cavoletti e prosciuttelli e fagiolini, che pure vi crescono, bensì delle teste eccelse e fuori del comune, tanto che ci si chiede: come è possibile che in una terra da sempre dis-amministrata e mal-gestita e orrendamente cementificata e degradata, da istituzioni che in verità gestiscono fondamentalmente loro stesse e da uomini politici che fanno semplicemente ridere nella loro pochezza e trivialità morale e intellettuale  che il solo merito hanno  di aver tramortito e rimbecillito i loro spiritualmente e moralmente già decrepiti elettori con favoritismi e piaceretti e raccomandazioni da quinto mondo, possano essere fioriti e continuino a fiorire ancora certi spiriti e certe professionalità? E’ probabilmente a seguito della legge dantesca del ‘contrappasso’, secondo la quale più grave è la colpa e più esemplare  la pena, più caprino il contesto e più leonina la conseguenza. Così accade in Ciociaria: più infimo il livello generale sotto tutti gli aspetti, più elevato e sublime,  anche talvolta traumatico, la risultanza: la fuga e l’abbandono sono da sempre il risultato traumatico, il fiorire di cervelli e di spiriti fuori del comune è anche da sempre, l’eccezionalità!


Una giovane donna di Cassino, destinata sicuramente a ricevere un premio Nobel, divenuta direttrice del Max Planck Institut a Berlino, l’organismo scientifico più antico e più prestigioso del mondo;  un altro giovane ciociaro divenuto a soli 27 anni il professore universitario titolare di cattedra importante, più giovane della Francia; un altro, referente in tutti i congressi internazionali dedicati alla sua disciplina, anche lui docente universitario alla Università di medicina di Parigi; un altro giovane di FR eccellente corrispondente della televisione italiana prima in Medio Oriente  oggi in Cina, senza citare numerosi altri operatori televisivi; altri famosi giornalisti dei media italiani a partire dal neo direttore del quotidiano più antico e diffuso; grandissimi artisti della pittura e della televisione in Inghilterra; scrittori e artisti  di rilievo in Francia; certi personaggi dai cognomi chiaramente ciociari quali Panetta e Pelosi assurti alle vette più elevate della politica e della amministrazione in America e poi…diciamoli pure certi nomi: Ennio Morricone, Monsignor Paglia, Antonio Fazio, Severino Gazzelloni, Alessandra  Buonanno, i Mastroianni e  decine di altri cervelli e decine di imprenditori di  livello nazionale ed europeo: Antonio Annunziata, Luciano Zeppieri, Eleuterio Arcese, Maurizio Stirpe i cui nomi in una società civile verrebbero scritti a caratteri cubitali nei luoghi pubblici,  soprattutto  fatti oggetto non solo di onori e commemorazioni quanto, ancora di più, oggetti esemplari di  gratificazione ed edificazione da parte di tutta la civile comunità: incapacità cronica a valorizzare e gestire intelligentemente quanto si possiede, ancora peggio insensibilità soprattutto  cecità, a capire a vedere. Alla piana di Fondi, una volta verdeggiante di agrumeti e di frutteti e di alberi secolari, i cui odori  sensazioni  scenari  quasi tramortivano i viaggiatori che vi passavano, oggi divenuto un malsano e sgangherato e volgare agglomerato di ville e villette e capannoni e palazzoni da quinto mondo tanto che perfino il suo figlio più illustre, Libero de Libero, rifiutò di tornarci più;  poi si vada in Valcomino, a San Felice Circeo, attorno ad Alatri, attorno a Veroli, a Frosinone, alla piana di Ferentino e di Anagni e di Atina, ad Arpino, Terracina….. è un paesaggio che ricorda le scene desolanti di certe immagini infernali,  osservando che cosa sono diventate le colline e le rare  pianure.   Gina Lollobrigida, Nino Manfredi, Antonio Valente, i Fratelli Bragaglia, l’esercito incredibile di ristoratori a Dublino, a Londra, a Glasgow, a Edinburgo, ad Aberdeen, i funzionari di massimo livello  nella pubblica amministrazione, i giudici,  i professori universitari…. Poi Amedeo Maiuri, Amleto Cataldi, Giuseppe De Santis, Tommaso Landolfi, pietre miliari internazionali delle rispettive attività e tanti altri geni ed eccellenze: orgoglio e anche speranza. E in Ciociaria?