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Frosinone

CIOCIARIA: UN TERRITORIO DIVISO FRA TRE PROVINCE

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Tempo di lettura 3 minuti Mussolini divise questo territorio in tre entità amministrative: Province di Roma, Frosinone e Latina

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di Michele Santulli

Frosinone – Le province per fortuna degli Italiani, saranno finalmente e definitivamente eliminate e di conseguenza si comincia già a parlare pur se solo vagamente, che ne sarà dei loro territori cioè delle amministrazioni comunali pertinenti e, per esempio, a quale regione accorparli.

Per quanto riguarda le province di Fosinone e di Latina non si è parlato della parte meridionale della provincia di Roma e cioè di Colleferro, Segni, Olevano, Subiaco, Paliano, ecc.  e delle località dei Monti Simbruini e Ruffi che pure fanno parte della Ciociaria Storica.

Il che lascia già mal presagire: non individuare geograficamente e storicamente il territorio del quale le tre province sono tre componenti, è da ritenere grave malformazione logica, riprova evidente, ancora oggi, della ignoranza e misconoscenza di quanto si sta affrontando.

Discettare dunque sulle regioni macroeconomiche e macrogeografiche alle quali aggregare le province di Frosinone e Latina che correttamente si vogliono tenere assieme e indivisibili ma allo stesso tempo ignorando quella di Roma, è riprova evidente di quanto poca coscienza e consapevolezza si ha della situazione reale.  
Una regione per secoli sempre unitaria e uniforme, sia in epoca italica e sia ancora di più in epoca romana poi divisa tra Stato della Chiesa e Regno di Napoli, il cui  nuovo confine era segnato dal fiume Liri e suo prolungamento ideale fino a  Itri e Terracina: ma folkloricamente e socialmente unita e compatta, pur se politicamente come detto in parte napoletana (Alta Terra di Lavoro) e in gran parte papale, fino al 1860/70.

In epoca mussoliniana questo territorio coeso e omogeneo  venne  spezzettato in tre  entità amministrative, le attuali province di Latina, Frosinone e Roma, dopo aver correttamente inglobato il suddescritto territorio borbonico tra i fiumi Liri e Garigliano (Alta Terra di Lavoro) alla neo costituita provincia di Frosinone: e, come terza provincia,  la parte meridionale della provincia di Roma la quale si attribuì tutta la fascia dei Monti Simbruini e Ruffi  (Anticoli C.,  Saracinesco, ecc.) fino a Subiaco, Paliano, Olevano, S.Vito, Colleferro, Segni, ecc. gioielli di ciociarità.

La riorganizzazione amministrativa mussoliniana di ottanta anni fa ha rappresentato dunque per il territorio di cui stiamo parlando una gravissima frantumazione e disgregazione che la incoscienza e insensibilità miste a mero campanilismo, delle tre istituzioni relative, le Province di  Frosinone, Latina e Roma,  da allora fino ad oggi, hanno  vieppiù aggravato e scavato fino ad ottenere che le comuni radici e la comune eredità costituitesi  e sedimentatesi durante più di venti secoli di unione e vita comune, venissero completamente ignorate e neglette. Per fortuna la Storia non dimentica e non cancella.

Una frantumazione in verità doppiamente perversa in quanto non solamente divise e separò in tre parti  un territorio omogeneo e armonico quanto ne fece tre entità amministrative autonome e indipendenti l’una dall’altra che in pochi decenni hanno conseguito il risultato funesto di quasi annullare e far dimenticare  una comunanza invece plurisecolare.

Con la soppressione delle Province si presenta dunque sulla ribalta della Storia un sottile enigma da affrontare: riaggregare e riunificare l’antica regione fino al Garigliano o accettare e confermare in toto o in parte, la presente frantumazione e sgretolamento. Cioè rimettere assieme le attuali province di Frosinone e di Latina e le città e territori incorporati oggi nella provincia di Roma, oppure procedere ad altre, antistoriche configurazioni territoriali.

Crediamo che l’opera dei singoli sindaci è quella che potrà essere determinante poiché il loro ruolo nella nuova situazione ne esce enormemente accresciuto e rafforzato. Nel caso felice in cui si avrà cura di attenersi e perciò di ricostituire l’antica  plurimillenaria regione, la Storia mette già a disposizione la denominazione felice e sola pertinente per circoscrivere tutto il territorio a Sud dei Castelli Romani iniziando dai Simbruini con confine meridionale il fiume Garigliano, orientale gli Appennini, occidentale il Tirreno cioè: Ciociaria.

Qualcuno osserverà: ma la Ciociaria non è una entità amministrativa  o geografica o politica o ecc.:  è vero: in effetti essa è qualcosa di più, di molto di più: essa è un concetto certamente folklorico e storico ma, in aggiunta, anche spirituale e sentimentale, il solo storicamente noto e conosciuto e in tutto questo antico territorio oggi diviso tra Latina, Frosinone e Roma le uguaglianze e le uniformità e perciò i vincoli sono veramente diffusi e comuni, visibili, senza artifici politici o geografici o religiosi, a dispetto degli ottantanni bui trascorsi.

Ciociaria dunque è la sola denominazione idonea a far rivivere la comune eredità ovunque presente e diffusa ma soprattutto a identificare e a connotare la regione finalmente riunificata.   
                                                                                                                         

Cronaca

Frosinone, armi e droga negli appartamenti dell’Ater: in manette 2 cittadini albanesi

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Nei giorni scorsi i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile di Frosinone, diretti dal Tenente Massimo Petrosino, hanno effettuato un’altra operazione all’interno degli appartamenti dell’Ater abusivamente occupati da soggetti stranieri, dopo quella già compiuta nel novembre scorso.
Nel pomeriggio di giovedì, i Carabinieri del Radiomobile di Frosinone, impegnati nei controlli di routine al Casermone, hanno visto due persone affacciate al balcone di un appartamento che avrebbe dovuto essere vuoto e hanno deciso di capire cosa stesse succedendo. Prima che potessero raggiungere l’appartamento, tuttavia, i due si sono dati alla fuga, aiutati dalle telecamere piazzate in punti strategici, che hanno consentito loro di visionare e anticipare i movimenti dei militari.
Ai Carabinieri non è rimasto che dividersi: una squadra è andata a caccia dei due fuggitivi mentre un’altra è rimasta a presidiare l’appartamento, alla ricerca di eventuali complici o di elementi utili all’identificazione dei due soggetti. Lo sforzo congiunto ha dato in breve i suoi frutti: i due soggetti intravisti poco prima al balcone sono stati bloccati dai militari mentre tentavano di allontanarsi dal Casermone, intanto che all’interno dell’abitazione veniva trovato il passaporto di uno di loro.
I Carabinieri hanno quindi proceduto ad effettuare un’approfondita perquisizione dell’appartamento da cui erano scappati i due uomini, rivelatisi essere due albanesi, rinvenendo due coltelli a serramanico e una pistola semiautomatica con matricola abrasa pronta all’uso, considerato che aveva già caricato il colpo in canna ed erano presenti altri 7 colpi nel caricatore. In una scatola della libreria sono stati recuperati altre 10 cartucce di calibro diverso, destinate ad un’altra arma.
L’appartamento fungeva da vera e propria base di spaccio, considerato che al suo interno sono state rinvenute 3 dosi di cocaina, circa 10 grammi di hashish suddivisi in 3 pezzi e materiale vario per il confezionamento delle singole dosi.
La perquisizione è stata poi estesa ad un altro alloggio che i due soggetti hanno rivelato di avere in uso, scovando ulteriore materiale utilizzato per la preparazione degli stupefacenti.
I militari hanno proceduto pertanto all’arresto dei due stranieri che, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, sono stati condotti al carcere di Frosinone, ove sono rimasti anche dopo la convalida dell’arresto.

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Cronaca

Atina, stalker aggredisce i carabinieri: arrestato 33enne

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Arrestato un 33enne di Atina, in provincia di Frosinone. L’uomo era già noto alle forze dell’ordine per stalking e per resistenza a pubblico ufficiale. A eseguire l’ordine di arresto i militari della locale Stazione dei Carabinieri.
Il 33enne, già colpito da ammonimento del Questore di Frosinone per atteggiamenti persecutori nei confronti di una donna con cui ha avuto una relazione affettiva, non accettando la fine della loro storia si è presentato alla porta della sua abitazione e ha reiterato le molestie. La Donna, spaventata, ha immediatamente chiamato i carabinieri ma lui, alla loro vista, per evitare il controllo, li ha aggrediti colpendoli ripetutamente ma i militari sono riusciti a immobilizzarlo.
L’uomo è stato quindi assicurato alla giustizia e sottoposto agli arresti domiciliari, ora dovrà rispondere del proprio comportamento dinanzi al Tribunale di Cassino.

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Cronaca

Aeronautica Militare, Rossi (Lega): “Sul 72° Stormo la partita non è ancora chiusa”

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L’europarlamentare della Lega ha incontrato il Capo di Stato maggiore della Difesa
 
 
“La partita del 72° Stormo non è ancora chiusa. Sullo spostamento della scuola di volo ancora non è detta l’ultima parola”.  L’onorevole Maria Veronica Rossi, deputato della Lega al Parlamento europeo, ha incontrato, nel tardo pomeriggio di giovedì scorso, il capo di stato maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, per parlare della scuola di volo per elicotteristi e del 72° Stormo, che dovrebbero essere spostati da Frosinone a Viterbo.
 
“Ho avuto un incontro con il Capo di Stato Maggiore Giuseppe Cavo Dragone per discutere della necessità che la Scuola di Volo dell’Aeronautica Militare e il 72° Stormo Scuola Elicotteristi a Frosinone rimangano intatti, respingendo la proposta di trasferimento all’Aeroporto di Viterbo. L’ufficiale ha mostrato grande sensibilità verso il problema e si è dimostrato disponibile ad analizzare la questione e a valutare tutte le criticità di un trasferimento che tutto è tranne che virtuoso, economico e strategico per le nostre forze armate.
 
È cruciale proteggere la storica realtà del 72° Stormo dell’Aeronautica militare da un trasferimento privo di logica dal territorio ciociaro. Nel 2020, il Ministro della Difesa Guerini avallò questa decisione, mirando a presunti risparmi, ma ora appare anacronistico e decontestualizzato rispetto agli attuali scenari bellici e alla geopolitica europea” ha detto l’onorevole Rossi.
 
“Nessuno – ha proseguito Rossi – ha ancora fornito, ad oggi, uno straccio di motivazione valida e inoppugnabile per giustificare la decisione di trasferire la scuola di volo da Frosinone a Viterbo. Le motivazioni sono tecniche? Falso, perché Frosinone rispetto a Viterbo offre condizioni di addestramento per i piloti  mille volte migliori. Le motivazioni sono logistiche?  Falso, perché Frosinone è collegata con il resto del mondo un milione di volte meglio rispetto a Viterbo. Le motivazioni sono legate alla struttura militare? Falso, perché a Frosinone c’è già tutto quello che serve per una scuola di volo interforze, basterebbero investimenti decisamente minimi per adeguare l’aeroporto alle mutate esigenze, mentre a Viterbo c’è poco o niente di quello che realmente serve. E poi, se Viterbo un giorno dovesse ospitare il terzo scalo civile del Lazio, come si farebbe a conciliare l’attività addestrativa militare con il traffico civile in uno spazio  aereo abbastanza saturo come quello di Viterbo. Quindi, mi chiedo a questo punto: qual è la vera volontà che c’è dietro questa  illogica decisione di trasferimento del 72° Stormo da Frosinone alla Tuscia? Qui non stiamo parlando solamente di “politica” militare, ma anche del destino di centinaia di famiglie e dell’eventuale depauperamento economico di un territorio, la Ciociaria, che già da anni sta soffrendo per un processo di deindustrializzazione che ha eroso ricchezza economica e sociale”.
 
“L’impegno richiede il coinvolgimento di associazioni, società civile e settore produttivo, nonché azioni politiche ed istituzionali a ogni livello per annullare il provvedimento di trasferimento del 72° Stormo e della Scuola Elicotteristi da Frosinone a Viterbo. La mozione, proposta nei consigli comunali della provincia, mira a rafforzare ulteriormente questa causa di fondamentale importanza. Servono iniziative concrete e non chiacchiere o inutili comunicati stampa come hanno fatto altri, perché, al di là di tutto, la cosa che mi ha maggiormente amareggiato è che, ad oggi, sono stata l’unica rappresentante istituzionale del nostro territorio ad essersi confrontata direttamente con lo Stato maggiore della Difesa su questo tema. Questi sono fatti, mentre, ripeto, altri si sono solo limitati a comunicati stampa. Comunque, l’importante è aver capito che nulla è ancora perduto, e finché rimarrò in carica nell’Europarlamento profonderò ogni impegno per scongiurare lo spostamento da Frosinone a Viterbo del 72° Stormo e della scuola di volo per elicotteristi” ha concluso l’onorevole Rossi.
 
Privo di virus.www.avast.com

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