CISTERNA, AFFISSO STAMATTINA UNO STRISCIONE DI SENSIBILIZZAZIONE SUL CASO MARÒ IN PIAZZA AI CADUTI, DOVE SI SVOLGERÀ TRA POCO LA RICORRENZA DELLE FORZE ARMATE.

Redazione

Cisterna (LT) – Nella ricorrenza della Festa delle Forze Armate la situazione dei due marò è ancora lungi dall'essere risolta. La prossima settimana, l'8 novembre, l'Alta Corte indiana si pronuncerà sulla competenza, stabilendo una volta per tutte e dopo 9 mesi, se a giudicare Massimiliano Latorre e Salvatore Girone dovrà essere un tribunale indiano o, come invece prevedono le leggi internazionali, dei giudici italiani. I due fucilieri del Reggimento San Marco sono infatti accusati dall'India della morte di due pescatori indiani, lo scorso 15 febbraio, durante un'azione antipirateria. "Striscione appeso non per caso proprio sopra la sede cisternese della Marina Militare per esprimere vicinanza e solidarietà al corpo, e quindi sul fondale della Piazza ai Caduti,  proprio dove si è svolta la ricorrenza cittadina in ricordo delle forze armate alla presenza di tutte le forze dell'ordine cisternesi, così i ragazzi della Giovane Italia Cisterna hanno voluto sensibilizzare il tema; Non si fa attendere l'intervento. E' sconcertante che l'unico risultato ottenuto da questo governo in nove mesi è stato quello di siglare, lo scorso agosto, un accordo bilaterale con l'India, che prevede uno scambio di prigionieri: il nostro Paese restituirebbe all'india i suoi 100 connazionali detenuti nelle nostre carceri e in cambio otterrebbe il rimpatrio dei nostri italiani detenuti in India che sono poco più di 15 tra i quali appunto Latorre e Girone. In questo modo, qualunque sia la decisione dell'Alta Corte indiana, i due marò tornerebbero in Italia. Si tratta di un accordo poco onorevole -continuano i ragazzi – perchè tra i detenuti indiani in Italia ci sono persone condannate per gravi reati, dunque non paragonabili a militari che godono dell'immunità e la cui colpevolezza è tutta da accertare perchè tutte le prove balistiche scagionano i due militari, il calibro delle armi in dotazione è incompatibile con l'accusa e non per niente il peschereccio è stato lasciato affondare per inquinare la prova finale. Un governo autorevole – concludono i ragazzi – avrebbe agito con più fermezza per riportare a casa due nostri connazionali detenuti in modo illegittimo. Questa è l'ennesima prova della poca credibilità che possiede un governo imposto dalla banche e dalla Merkel e che ovviamente con a capo degli pseudo tecnici non ha ne giusti interlocutori e ne la legittimazione popolare."