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CISTERNA DI LATINA: CANTIERI MAI FINITI … QUANDO, COME E PERCHE'

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Tempo di lettura 2 minuti In tutto questo tempo in realtà, l’amministrazione Merolla non è rimasta a braccia conserte. Il piano integrato si è rimesso in piedi grazie alla disponibilità di due imprenditori locali

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di Chiara Rai

Cisterna di Latina (LT) –  La città pontina con dei cantieri sequestrati da oltre otto anni circa in pieno centro. Dovevano essere realizzati dei parcheggi, teatro, cinema, palazzi, servizi e invece è tutto fermo e più di qualche residente si chiede per quanto tempo ci sarà questo scenario. Vicino al Comune sarebbero dovuti sorgere parcheggi e negozi. E invece c’è come una grande buca. Il Comune non ci avrebbe messo soldi perché si trattava e tuttora si tratta di un piano integrato che sostanzialmente definisce interventi pubblici e privati, tra loro coordinati, che migliorino l'assetto e la qualità di un ambito urbano ma con un investimento da parte dei privati non indifferente.

Il Comune di Cisterna ha messo a disposizione un paio di terreni per tutto questo e il sindaco di Cisterna Antonello Merolla, che si è insediato a cose già fatte e ha per così dire ereditato questo problema, ha preferito agire senza mano di piombo ma con l’obiettivo di far ripartire i cantiere nel più breve tempo possibile: “I terreni non sono sotto sequestro – dice il primo cittadino di Cisterna – c’è un custode cautelare in questo momento nominato dalla Procura. Personalmente, ho fatto una scelta che forse non è stata totalmente condivisa, che è quella di non aver inteso avviare dei contenziosi ma piuttosto cercare di risolvere la questione con il dialogo e il confronto”.

Il problema di questi sigilli è dato proprio dal fatto che esiste un contenzioso tra la ditta appaltatrice e il proprietario del progetto. La proprietà si riconduce a Fabrizio Perrozzi, l’imprenditore al quale gli agenti della Questura di Latina hanno sequestrato un tesoro da 150 milioni di euro in ville, appartamenti, terreni, conti correnti bancari e partecipazioni societarie. L'immenso patrimonio sequestrato ha travalicato l’area pontina arrivando a Padova, Arezzo, Porto Cervo, Porto Rotondo, anche attraverso interposte persone, è composto da 147 immobili tra cui 13 ville, 25 appartamenti, 65 terreni (casali, terreni seminativi, frutteti, uliveti, vigneti), autorimesse, capannoni, opifici, magazzini e negozi.

Ma i sigilli a Perrozzi non hanno riguardato Cisterna di Latina perché le procedure messe in piedi dal privato a riguardo sarebbero state lecite e corrette.

Insomma, finché non si risolve questo contenzioso però non si può parlare di riavvio di cantiere. Ma qualcosa si sta sbloccando e probabilmente con il nuovo anno arriverà una delibera di giunta che porterà la risoluzione del problema. E cioè, in tutto questo tempo in realtà, l’amministrazione Merolla non è rimasta a braccia conserte. Il piano integrato si è rimesso in piedi grazie alla disponibilità di due imprenditori locali che hanno presentato un nuovo progetto concertato e alle condizioni dettate dal Comune: un teatro da 600 posti, circa 150 posti auto e poi servizi e uffici comunali: “A differenza del vecchio progetto – dice Merolla – sarà tutto chiavi in mano e circa il 90 per cento di pubblico utilizzo. I terreni comunali saranno quindi giustamente pagati in opere d’interesse per la collettività e volano per uno sviluppo in qualità di Cisterna. Adesso – dice il sindaco – il progetto è stato presentato. Le utilizzazioni delle cubature sono in aumento mentre la volumetria di per sé è pressappoco invariata. Presenteremo il progetto di variante in Consiglio Comunale e poi ci sarà il passaggio di inoltro del parere alla Regione Lazio che non dovrebbe avere intoppi”. Insomma prima di vedere gru nel cantiere, probabilmente passerà un altro anno e mezzo, dice Antonello Merolla.

E i cittadini di Cisterna aspettano e si augurano di vedere altri scenari.

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Cronaca

Roma e Latina, traffico di droga: sequestro beni da 4,5 milioni a capi organizzazione

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Maxi sequestro di beni da circa 4,5 milioni di euro tra Roma e Latina. Ad eseguire il provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca i poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Roma. Interessati beni e assetti societari, tra cui immobili e società riconducibili ai tre capi di un’associazione dedita al traffico di droga recentemente arrestati nell’ambito di un’operazione della Squadra Mobile coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Sulla base di accertamenti svolti dalla Divisione Anticrimine di Roma sarebbe emerso che dall’attività illecita avrebbero accumulato ingenti proventi reinvestendoli in parte in società di sale scommesse a Pomezia e Ardea e in una rivendita di veicoli a Roma, e, in parte, nell’acquisizione di proprietà mobiliari, immobiliari e in polizze assicurative. Tra i beni interessati dal sequestro disposto dal Tribunale di Roma – Sezione delle Misure di Prevenzione di Roma – 4 compagini societarie e 4 immobili, tra cui una villa di notevoli dimensioni con piscina.

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Cronaca

Cisterna di Latina, duplice omicidio: lei si è salvata scappando dalla finestra

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Desyrée Amato, la 22enne sopravvissuta ieri alla furia dell’ex fidanzato che a Cisterna di Latina ha ucciso la sorella e la madre della giovane (49 e 19 anni), è riuscita a salvarsi fuggendo dalla finestra del bagno dove si era rifugiata. Cristian Sodano, finanziere di 27 anni, dopo aver sparato alle due donne con l’arma d’ordinanza ha seguito la ragazza in bagno e ha sfondato la porta a calci. Lei è riuscita a scappare dalla finestra e a nascondersi in una legnaia in giardino, poi ha raggiunto la strada dov’è stata trovata in stato di choc. Nel pomeriggio di ieri l’uomo – originario di Minturno ma in servizio nel reparto navale di Ostia – è arrivato nella casa delle tre donne, nel quartiere San Valentino. Al culmine di un litigio ha aperto il fuoco. Alcuni quotidiani scrivono che l’uomo aveva dormito in quella casa soltanto la notte prima del duplice omicidio, nonostante la rottura sentimentale. “Ho litigato e poi ho sparato”, ha detti ai poliziotti che l’hanno arrestato.

Nei confronti di Sodano la procura di Latina ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto, scattato dopo le indagini della Squadra Mobile e l’interrogatorio davanti al pm di turno, durante il quale l’uomo ha confessato la sua responsabilità, confermando quanto già dichiarato in prima battuta agli agenti intervenuti sul posto. Al termine degli atti di rito, è stato portato in carcere in attesa della convalida.

Secondo quanto si apprende Cristian Sodano, questo il nome dell’uomo, avrebbe ucciso Nicoletta Zomparelli e Reneé Amato dopo che queste erano probabilmente intervenute per difendere la sua ex fidanzata, Desyrée Amato. Il 27enne è stato rintracciato e portato in Questura dagli agenti della squadra mobile nel quartiere Q4 mentre stava cercando di raggiungere casa, nei pressi dell’abitazione di un parente. 

Di Reneé Amato e della sorella Desyreé si sa che avevano la passione per il ballo, come emerge dalle immagini sui loro profili social: la giovane uccisa aveva anche vinto qualche premio. La madre Nicoletta Zomparelli lavorava in un’agenzia immobiliare. 

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Pontinia, maltrattamenti di animali: chiusa azienda zootecnica

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La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata

Nella giornata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Pontinia, unitamente alle componenti specializzate del Gruppo Carabinieri Forestali di Latina, del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Latina e con il supporto del Servizio Veterinario dell’A.S.L. di Latina, hanno effettuato un controllo presso un’azienda zootecnica di Pontinia operante nell’allevamento di bufale.
Durante l’ispezione i Carabinieri ed i Veterinari hanno potuto accertare come gli animali fossero allevati e tenuti in condizioni non compatibili con le proprie caratteristiche etologiche.
Nello specifico gli operanti hanno rilevato come gli animali fossero costretti a stabulare in consistenti liquami, senza acqua, con mangimi contaminati.

Gli animali, di cui molti vitellini legati, sono stati inoltre riscontrati affetti da varie problematiche sanitarie e la mancanza dei requisiti minimi per la gestione degli stessi, con evidente sofferenza del bestiame e compromissione della salute degli animali.

Nella stessa azienda sono state trovate, poco distante dalle stalle, due carcasse di vitelli bufalini non smaltiti ed una discarica abusiva di rifiuti speciali pericolosi, nonché lo scarico nel canale attiguo all’azienda dei liquami e reflui prodotti dall’azienda.

Per tutti questi motivi l’azienda ed i 117 animali sono stati posti sotto sequestro. La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata.

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